Le funzioni del sistema finanziario: dal baratto all’economia monetaria
La storia della moneta ha origini lontane ed è espressione del continuo progresso economico, sociale e culturale.
Oggi la moneta può essere definita come l’insieme dei mezzi generalmente accettati come strumento di pagamento; in termini più precisi si può dire che la moneta è rappresentata da tutti i beni di natura reale e finanziaria che nell’ambito di un determinato assetto istituzionale svolgono di diritto o di fatto la funzione di mezzo di scambio.
In questo contesto siamo abituati a considerare diversi generi di moneta, visto che lo scambio di beni e servizi viene regolato con differenti mezzi di pagamento: dalla moneta legale (banconote e monete metalliche), all’emissione di assegni, alle carte di credito, etc..).
In un economia primitiva gli scambi erano basati sul baratto delle merci, che richiedeva una doppia coincidenza di preferenze: le 2 controparti devono offrire beni di reciproco interesse e i beni devono essere divisibili. Si può intuire che i “costi di ricerca” della controparte e delle condizioni più favorevoli in un sistema di baratto sono particolarmente elevati.
La soluzione si trova quando i beni cominciano a essere scambiati a fronte di un corrispettivo, cioè un bene di generale accettazione. Nasce in questo modo la funzione dei “beni-moneta”, rispetto ai quali vengono definiti i valori degli altri beni da scambiare: essi diventano cioè quella che oggi si chiamerebbe un’”unità di conto”.
A seconda delle civiltà e dei tempi storici questi beni hanno avuto un valore intrinseco o un valore simbolico. Se essi sono utilizzati in modo diffuso e quindi riconosciuti e accettati in una certa comunità diventano un “mezzo di pagamento”.
Il passaggio dal baratto puro allo scambio regolato da un mezzo di pagamento è importante perché si accresce la possibilità di scambio, che a sua volta consente di aumentare il numero dei fabbisogni soddisfatti; inoltre, vengono ridotti i tempi e i costi dello scambio; e la possibilità di scambio incentiva la produzione -> permettendo un passaggio da un’economia di autoconsumo verso un’economia di scambio. Questa a sua volta è il presupposto perché le attività economiche possano essere organizzate sfruttando il principio della specializzazione (se ogni soggetto si specializza nell’attività in cui riesce meglio sviluppando esperienze e competenze relativamente a quell’attività, è probabile ottenere risultati complessivi più soddisfacenti in termini di qualità e/o produttività dell’output prodotto).
“Economia monetaria” è quindi un termine che si utilizza con riferimento all’organizzazione di un sistema economico in cui gli scambi di beni e servizi sono regolati attraverso la moneta.
Continua a leggere:
- Successivo: L’evoluzione della moneta nel tempo
- Precedente: La gestione dei rischi
Dettagli appunto:
- Autore: Alessia Chiovaro
- Università: Università degli Studi di Palermo
- Facoltà: Economia
- Esame: Intermediari Finanziari
- Titolo del libro: Il sistema finanziario
- Autore del libro: G. Forestieri - P. Mottura
- Editore: EGEA
- Anno pubblicazione: 2009
Altri appunti correlati:
- Finanziamenti ed assicurazione di azienda
- Diritto del mercato finanziario
- Appunti Analisi di Bilancio
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Interventi legislativi per tutela e salvaguardia del sistema bancario in presenza di crisi
- Il licenziamento per scarso rendimento
- L'impatto del Covid sul sistema bancario
- Cogenerazione Industriale con Impianti a Ciclo Combinato Gas-Vapore
- Controllo vettoriale diretto di flusso con algoritmo di minimizzazione della corrente assorbita per motori ad induzione
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.