Segni per ricordare
Continuiamo a chiamare orali tradizioni e culture che fanno un uso costante e articolato dell’immagine: dire "senza scrittura" significa mettere in evidenza quello che manca, entrando a far parte di un atteggiamento etnocentrico. L’oralità non è una non scrittura, ma qualcosa di diverso, che viene comunque accompagnata dall’immagine. Quelle espressioni figurative, definite semplici decorazioni o pittografie, hanno una funzione che va al di là dell’estetica, diventando un vero e proprio linguaggio che crea sequenze e intervalli utili a memorizzare concetti, fatti e storie. Lo sguardo non è neutro, mette in moto una serie di relazioni che coinvolgono anche l’aspetto biologico dell’essere umano: l’immagine è un prodotto biologicamente necessario. Percepire significa proiettare un’immagine latente di sé, ed è grazie a questa relazione tra corpo, mente e realtà esterna che nasce l’uso mnemonico dell’immagine.
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Autore:
Elisabetta Pintus
[Visita la sua tesi: "L'individuazione di nuovi segmenti turistici: ''il turismo danzante''"]
- Università: Università degli Studi di Cagliari
- Facoltà: Economia
- Esame: Demoetnoantropologia - A.A. 2010/2011
- Docente: Felice Tiragallo e Tatiana Cossu
- Titolo del libro: Il primo libro di antropologia
- Autore del libro: Marco Aime
- Editore: Einaudi
- Anno pubblicazione: 2008
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