La produzione di beni turistici
identificare a tavolino le attività che concorrono, totalmente o parzialmente, alla produzione di beni turistici. Inizialmente bisogna definire le categorie economiche che si ritiene appartengano all’IVT, ma non c’è una definizione costante e aprioristica di queste attività: teoricamente tutte le attività economiche potrebbero essere turistiche, e inoltre i beni e servizi turistici possono essere individuati solo nel momento in cui vengono effettivamente acquistati dai turisti stessi, anche se alcune hanno più probabilità di esserlo. Si parte dall’individuazione di uno schema che articola il comportamento del turista secondo alcune fasi logiche alle quali corrispondono attività, servizi, prestazioni posti in essere da imprese, enti e org, per il cui funzionamento è indispensabile l’uso di mezzi e infrastrutture. L’insieme eterogeneo e complesso degli enti, delle organizzazioni, delle imprese e dei mezzi che permettono l’attività turistica costituisce la funzione turistica: si individuano da una parte i comparti produttivi, enti, organizzazioni, imprese con un immediato rapporto con i turisti, attività caratteristiche, con consumi di origine turistica > 50%, e dall’altra attività che, pur non avendo un immediato contatto con il turista, sono a servizio degli o.t. a monte o a valle delle loro attività + le attività di produzione di beni di capitale fisso turistico, attività connesse, con consumi di origine turistica < 50%. Entrambe le classi vengono divise in principali e secondarie, a seconda che generino più o meno del 5% del consumo turistico totale. Il metodo di stima consiste nel valutare la quota parte di produzione di ciascuna di tali attività da addebitarsi alla domanda turistica, attraverso un’indagine sul fatturato, sui costi e sul valore aggiunto delle imprese interessate (metodo diretto); mentre il metodo di Smith, invece, parte dalla definizione di sei classi di attività in rapporto più o meno stretto con l’attività turistica (accomodation, transport, travel services, food services, recreation and amusements, retail goods). Tali classi vengono poi suddivise in attività che producono beni principali, essenzialmente turistici e che non esisterebbero in assenza di turismo, e attività che producono beni misti, che soddisfano il consumo sia dei turisti che dei residenti e che in assenza di turismo esisterebbero ugualmente. Alla fine, viene stimata la quota di produzione strettamente turistica. Si arriva, però, a due classificazioni diverse.
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Autore:
Elisabetta Pintus
[Visita la sua tesi: "L'individuazione di nuovi segmenti turistici: ''il turismo danzante''"]
- Università: Università degli Studi di Cagliari
- Facoltà: Economia
- Esame: Economia del turismo, a.a. 2010/2011
- Docente: Roberto Cotti
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