Metodi di adeguamento delle tariffe
* Costo plus (metodo della copertura dei costi). Consiste nel rilevare quali sono i costi in più che si sostengono in un determinato momento. E’ un metodo inadeguato dal punto di vista logico e non è più in uso. In questo metodo accade che si contabilizza questo costo plus solo dopo che si è manifestato.
* Rate of return, (metodo del controllo del tasso di redditività). Viene definito un tasso di rendimento dalle istituzioni che viene considerato equo e oltre il quale non si può andare (tetto max), altrimenti inevitabilmente si creano delle aree di inefficienza, di X inefficienza. E’ un metodo che crea delle distorsioni e ormai è un metodo abbandonato.
* Price cap. E’ il metodo utilizzato, applicato dappertutto. Il price cap è un metodo di regolamentazione tariffaria che definisce i prezzi massimi, nell’ambito delle politiche tariffarie.
I principali obiettivi del price cap, oltre a quelli di assicurare condizioni di mercato efficienti ed efficaci, sono di incentivare l’azienda al miglioramento dell’efficienza produttiva e allocativa e della qualità del servizio erogato, consentendo la copertura dei costi e l’acquisizione dei flussi finanziari necessari per fronteggiare gli investimenti programmati. Anche dal punto di vista applicativo il proce cap presenta una serie di vantaggi, sia perché si può amministrare facilmente in quanto non sono necessarie verifiche a priori dei dati contabili e di bilancio, sia perché è facilmente comprensibile da paret dell’utenza che può controllarne le modalità e i tempi di adeguamento tariffario.
Secondo alcuni anche il metodo Price cap presenterebbe il rischio di comportamenti opportunistici da parte del monopolista o oligopolista che al tempo zero potrebbe rigonfiare i coti totali per beneficiare, nel periodo regolato, di tariffe più elevate, soprattutto nei contesti nei quali vi sarebbero forti asimmetrie informative. Un sistema per scongiurare o contenere i rischi sarebbe quello di utilizzare strumenti comparativi della yardstick regulation (simulazioni ) e del benchemarking. (sotto il profilo di prezzi, costi e qualità).
Aumento tariffario: quid in più che si aggiunge alla tariffa di base.
T = P – X + K
T = incremento max tariffario consentito (o limite di prezzo)
P = tasso di aumento dei fattori produttivi programmati (o tasso di inflazione programmato)
X = recupero di produttività previsto sempre in termini programmati
K = indice di miglioramento qualitativo programmato.
Aspetto da mettere in evidenza: l’operatore ha interesse a migliorare la produttività (e la qualità) perché tanto più guadagna (leva produttività e qualità -> i suoi margini di redditività dovrebbero incrementarsi)
Continua a leggere:
- Successivo: Gli strumenti delle politiche tariffarie
- Precedente: I controlli e le politiche tariffarie
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Una proposta di bilancio consolidato per la governance finanziaria del gruppo pubblico locale: il caso del Comune di Rovigo
- La riforma dei servizi pubblici locali
- Regolazione e partecipazione pubblica nella gestione del servizio idrico italiano: un confronto con il modello inglese
- Il riparto di competenze in materia di tutela e gestione delle risorse idriche
- L'esternalizzazione del servizio pubblico locale - Gli effetti delle scelte sui bilanci pubblici e le valutazione dei risultati
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.