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Il processo di Privatizzazione


In maniera semplicistica possiamo dire che è il passaggio da una struttura pubblica a una struttura privata.
(I processi di privatizzazione sono funzionali ai processi di liberalizzazione)
-> Razionalizzazione dell’intervento dello Stato in economia: la privatizzazione ha come obiettivo di ridurre l’intervento dello Stato in economia come presenza imprenditoriale.

I processi di privatizzazione delle imprese pubbliche iniziano con una privatizzazione di carattere formale.

Formale: (“privatizzazione in senso lato”) trasformazione della natura giuridica (da soggetto di diritto pubblico a soggetto di diritto privato), con conseguente passaggio dalla disciplina di diritto pubblico alla disciplina di dir privato19. E’ un puro atto giuridico però “di base” perché senza questo strumento non si può fare altro. Sul piano concreto riguarda principalmente la trasformazione di enti pubblici, aziende autonome statali, aziende municipalizzate in società per azioni o a responsabilità limitata.
Obiettivi della privatizzazione formale:
- maggiore responsabilizzazione del management sulla gestione aziendale, riguardo agli obblighi di redazione e tenuta dei documenti di bilancio previsti dalla disciplina civilistica, con la collegata finalità di salvaguardia della dotazione patrimoniale e finanziaria della società
- maggiore autonomia del management, conseguente a una più netta delimitazione dell’intervento statale alla sola sfera degli indirizzi strategici e di carattere generale.
- maggiore flessibilità organizzativa e procedurale connessa alla predisposizione dello statuto de nuovo ente, deliberato in conformità alla normativa vigente per le società per azioni.

Sostanziale: (Effettiva privatizzazione o privatizzazione “in senso stretto”): trasferimento, in differenziata entità, della proprietà di enti o aziende pubbliche, già privatizzate dal punto di vista formale in società per azioni dallo Stato ai soggetti privati.
In linea generale ad essa si ricorre allorquando si ritiene esservi una supremazia dell’impresa privata, rispetto a quella pubblica, nel conseguimento dell’efficienza sia produttiva che allocativa, oppure allorquando determinati settori di attività non siano più ritenuti strategici per le finalità di politica economica.

Lo Stato continua a mantenere un potere di controllo (nei seguenti casi):
- potere di controllo dello Stato:
- mantenimento della quota di controllo
Golden share: lo Stato, anche se non è titolare della quota maggioritaria, a volte con quote esigue, influisce sugli indirizzi gestionali delle imprese nel consiglio di amministrazione
Poteri speciali derivanti dalle norme statutarie o dalle leggi di privatizzazione.
La Golden share è quella che opera la dissociazione tra diritti patrimoniali e diritti di controllo20. Ha origine anglosassone ed è applicata in tutte le economie avanzate (in Francia si chiama action specifique). Nel nostro Paese esistono delle norme statutarie che limitano il potere di gestione delle imprese soggette a questo tipo di controllo.

Funzionale: (privatizzazione di alcune funzioni -> esternalizzazione di alcune attività): trasferimento al privato di una certa funzione svolta  in precedenza dall’operatore pubblico che ne mantiene la titolarità ed il controllo strategico.
(-> Esternalizzazione)

Tre Fattispecie di politiche di decentralizzazione:

- Contracting Out: che consiste nella concessione (logiche di scelta dei potenziali fornitori) o nell’affidamento dell’attività tramite gara d’appalto (logica di gestione concorrenziale dei potenziali fornitori o competitive tendering) . Le principali motivazioni che soggiacciono alla scelta di esternalizzazione possono assumere una duplice natura:
tecnico-economica. Si ricollega alla valutazione comparata dei livelli di efficienza tecnica ed economica raggiungibili nelle due alternative di gestione privata o pubblica. (spesso il mancato possesso di determinate risorse, competenze o capacità gestionali da parte dell’istituto pubblico o la inferiorità delle stesse rispetto a quelle detenute da soggetti terzi ha suggerito il ricorso alla scelta di esternalizzazione).
politica, si ricollega all’insieme di strumenti che lo Stato può utilizzare per confinare il suo intervento nel settore delle public utilities al solo ruolo di controllore-regolamentatore, esternalizzando la funzione di gestione della produzione e distribuzione di beni e/o servizi a soggetti privati
Anche in seguito di raccomandazioni della Comunità Europea (circa l’opportunità di inserire ogniqualvolta sia possibile, meccanismi di concorrenza nelle produzioni di servizi pubblici) l’affidamento della gestione dei servizi tramite gara d’appalto costituisce una delle più recenti tendenze in atto nel settore. (meccanismo concorrenziale per il mercato)
I principali problemi da affrontare nelle gestioni contrattuali possono considerarsi essenzialemente legati ai seguenti aspetti: (Elementi da valutare):
la possibile non effettiva competitività nella fase di asta, ossia la probabilità di insorgenza di Fenomeni di collusione. L’effettiva competitività della gara è legata al possesso, da parte dei potenziali offerenti delle “medesime informazioni circa le condizioni del contratto e della sua remuneratività, le preferenze della domanda, le strutture dei costi, le preferenze e i criteri di valutazione del franchiser, etc (tale parità di condizioni è necessaria tanto in sede di aggiudicazione del contratto quanto in sede di rinnovo dello stesso)
la Precisa specificazione delle clausole contrattuali presenta problemi in termini di specificazione del rapporto prezzo-qualità ottimale, essendo la seconda dimensione molto spesso soggetta a valutazioni di tipo discrezionale.
la definizione della Durata del contratto. Si pone una relazione di trade-off tra contratti a durata breve (completi e chiaramente specificati) e contratti di durata lunga (necessariamente incompleti e meno precisi). L’interesse del franchiser è che la parità di condizioni si perpetui tra i concorrenti anche in sede di rinnovo del contratto, il che fa propendere per una contrattazione a breev durata per ridurre il rischio che il primo contraente si avvantaggi di un’asimmetria informativa (conoscenza del settore e della domanda). Inoltre i contratti a breve durata riducono anche il rischio che fattori quali l’evoluzione tecnologica, la diffusione di prodotti e/o servizi sostitutivi, le modificazioni del costo degli input, rendano presto inadeguate le specificazioni del contratto stesso. Dal punto di vista del franchisee (l’impresa contraente) invece la preferenza circa la durata del contratto ricadrà sul lungo termine, a ragione della più elevata incidenza che hanno i costi fissi rispetto ai ricavi durante i primi anni di esercizio e di conseguenza della possibilità di aumentare la redditività dell’investimento.
l’eventuale Presenza di sunk cost. questi costituiscono un vincolo all’efficacia del franchising la quale è legata alla possibilità per l’impresa vincitrice di subentrare agevolmente all’impresa uscente. (non rende quindi praticabile l’ipotesi di contratti a breve durata e pone dei problemi di determinazione del prezzo di trasferimento degli impianti non completamente ammortizzati. (la soluzione abbiamo detto è quella di separare le attività gravate da sunk costs da attribuire a un’autorità pubblica) dalle attività di gestione da affidare invece all’impresa privata vincitrice della gara.
Partnership: costituire della attività in partenariato (si formano società che sono in parte pubbliche e in parte private (società miste) oggi disciplinate in ambito europeo. [si realizza una joint-venture o cmq un processo di cooperazione tra pubblico e privato]

- Contracting In, [prevede l’affidamento della progettazione e gestione dei servizi, e in alcuni casi di interi nuclei di attività omogenee, ad altri istituti pubblici] che consiste nella gestione all’interno della stessa struttura pubblica ma in modo separato (utilizzando una struttura interna alla pubblica amministrazione; non è una vera e propria privatizzazione)

- Indiretta: (o della gestione) (o “fredda o ibridizzazione”) -> introduzione di obiettivi, criteri,logiche di tipo privatistico nella gestione dell’impresa pubblica. (processo che trasforma e innova i modelli di riferimento gestionali dell’azienda pubblica ma senza modificare la proprietà e senza cambiatre quindi il soggetto economico che rimane la P.A)
Tale forma di privatizzazione ha la sua manifestazione concreta  nelle seguenti condizioni:
allargamento dell’autonomia decisionale dell’impresa rispetto all’autorità dell’ente proprietario
deburocratizzazione del processo decisionale
allineamento della politiche occupazionali, salariali e degli investimenti alla condotta delle imprese private.
Essa rappresenta uno strumento per il risanamento e la ristrutturazione delle aziende pubbliche, prescindendo dai processi di privatizzazione formale o sostanziale. E’ un processo che si svolge su più livelli (culturale, istituzionale, organizzativo, sociale ed economico). Il nodo centrale dell’aziendalizzazione degli organismi pubblici sta nel passaggio dal controllo burocratico al controllo manageriale. (controllo = governo).
La logica burocratica si fonda sul principio che il rispetto di schemi di gestione precodificati sia condizione sufficiente per ottenere i risultati desiderati. Viceversa, la logica del controllo manageriale, incentrata sull’analisi dei risultati e del rapporto risultati-obiettivi, comporta che le finalità aziendali vadano tradotte in obiettivi e che per obiettivi diversi occorreranno strumenti diversi, negando dunque l’esistenza e la validità di modalità operative predefinite. L’orientamento ai risultati richiede una strutturazione dell’organizzazione adeguata: un’organizzazione che integri e coordini processi quali la programmazione strategica e operativa, il controllo di gestione, la valutazione delle performance in termini di efficienza e di efficacia, la misurazione della customer satisfaction, la qualità totale.
Interventi organizzativi specifici che rientrano nell’ambito delle “privatizzazioni indirette” sono poi quelli che mirano a creare condizioni di “competizione interna all’azienda pubblica”. Da anni si osserva una crescente attenzione a quetso tema, il quale ripropone all’interno della singola impresa quelle logiche già note e consolidate della yardsttick competition. In altri termini, anche all’interno della singola impresa vanno diffondendosi condizioni organizzative che favoriscono un clima competitivo interno e una connessa “cultura della performance”.

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