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Elenco dei principali titoli di stato

BOT : buoni ordinari del tesoro. Hanno una durata minima di 3 mesi e massima di 12 mesi. Sono i titoli più semplici nella gestione del rischio.
CCT : certificati di credito del tesoro. Sono titoli di medio lungo termine che si differenziano dai BTP perché hanno una cedola variabile. Il tasso non è fisso, ma è variabile nella durata stessa del titolo (elemento che si allaccia al tasso dei BOT). È un titolo composto mettendo insieme le caratteristiche peculiari degli altri due titoli.
BTP : buoni del tesoro poliennale. Sono gli investimenti a medio lungo termine per eccellenza. Sono titoli obbligazionari standard, perché hanno una tasso d’interesse a tasso fisso per tutto il periodo. Sono i titoli più complessi per la gestione del rischio, perché hanno una variante temporale di medio lungo termine.
A fianco a queste due strutture principali, lo Stato a seconda dei periodi e delle necessità di finanziamento del mercato, ha creato altri strumenti finanziari, come ad esempio i CTZ, che assomigliano ai BOT ma durano due anni.
Tutto questo per far si che venga limitato il rischio di saturazione.
Quando l’emittente entra sul mercato fa un’offerta definendo la tipologia, il quantitativo e il prezzo.
Quest’offerta viene definita offerta a fermo, perché vengono stabilite tutte le caratteristiche dell’emissione.
Lo stato però non adotta questa tipologia, perché ha paura che mettendo sul mercato troppi titoli, rischia una saturazione.
Quindi utilizza il metodo AD ASTA, cioè fissa la tipologia dei titoli, il quantitativo, ma non fissa il prezzo.
Ci sono due tipologie di asta per l’offerta:
- ASTA MARGINALE
- ASTA COMPETITIVA
Lo Stato per fornire questi titoli al mercato ha bisogno di canali che facciano da tramite. Gli intermediari autorizzati giocano un ruolo fondamentale, perché solo loro possono partecipare alle aste dei titoli di Stato. Tra questi troviamo le Banche, le Sim, le categorie di fondi istituzionali sia nazionali che internazionali.
La banca partecipando ad un’asta deve formulare il prezzo per comprare i titoli e a ogni prezzo corrisponde un relativo rendimento.
Ciascun intermediario può presentare in asta più domande. Queste domande si devono differenziare sulla base del prezzo.
Tutti i titoli di stato, tranne i BOT, vengono offerti con asta marginale, solo i BOT vengono offerti con asta competitiva.
Di solito il titolo obbligazionario ha un valore nominale che è quello che il soggetto emittente deve rimborsare alla scadenza. Per una politica di incentivazione dei titoli, questi vengono offerti ad un valore minore rispetto a quello nominale.

ESEMPIO
A:
- 100 : 97,80
- 100 : 98,50
- 100 : 98,00
B:
- 100 : 99,00
- 100 : 97,60
- 100 : 97,90
C:
- 100 : 98,60
- 100 : 97,70
- 100 : 98,30

QUANTITATIVO: 600
1. ORDINARE LE OFFERTE PER PREZZI DECRESCENTI:

B                              100                        99,00
C                              100                        98,60
A                              100                        98,50
C                              100                        98,30
A                              100                        98,00
B                              100                        97,90
________________________________________________
A                              100                        97,80
C                              100                        97,70
B                              100                        97,60

Siamo in una logica d’asta!
La domanda complessiva è pari 900, c’è un eccesso di domanda perché l’emittente può collocare al massimo
La logica porterebbe a scegliere i primi sei posti con un’operazione che si chiama TIRA LA RIGA.
Se si assegnassero i titoli in base ai prezzi dichiarati la cosa non avrebbe molto senso perché ad esempio B si porterebbe a casa 100 titoli a 99,00 e 100 a 97,90. Prenderebbe quindi gli stessi titoli a prezzi differenti.
Inoltre gli intermediari possono partecipare alle aste sia con i propri portafogli con quelli dei propri clienti.
In questo caso bisogna definire a che prezzo la banca fa pagare i titoli ai suoi clienti. Tutto ciò fa si che questa procedura ha dei punti non efficienti per il mercato che devono essere corretti. Si attua così una politica di asta marginale, con una politica del prezzo marginale, che vuol dire che tutti gli intermediari che stanno sopra la riga si porteranno a casa quei titoli ad un unico prezzo, questo prezzo è il prezzo marginale, ovvero quello che sta sopra la linea. Quelli che stanno sotto la linea non vengono assegnati.
Se la linea divide due offerte che hanno lo stesso prezzo, si effettua un riparto pro quota, che avviene in proporzione rispetto a quello richiesto.


Tratto da ECONOMIA DELLE AZIENDE DI CREDITO di Valentina Minerva
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