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Società di gestione dei mercati: la Borsa Italiana


Ricordiamo come si è arrivati all’attuale assetto dei nostri mercati: Borsa Italiana era gestito da un ente pubblico, il consiglio di borsa, che è stato privatizzato.
Borsa Italiana fa parte di un gruppo più ampio. Qualche anno fa c’è stata una fusione tra Borsa Italiana e London Stock Exchange, che ha messo insieme gli investitori istituzionali.
All’epoca della privatizzazione borsa italiana aveva un assetto azionario particolare: almeno 51% del capitale era posseduto da intermediari, nessun socio, per evitare forme di concentrazione.
Poteva avere più del 5% del capitale della società.
Volevano che la borsa italiana fosse una società posseduta da intermediari ma che nessuno avesse posizioni di controllo.
Nel consiglio dovevano esserci rappresentati dei soci ma anche degli emittenti, degli investitori. Previsti requisiti di onorabilità e professionalità.
Le regole sono sparite quando borsa è stata incorporata; ciò non toglie che la società di gestione sia oggetto di regole che sono previste nel TUF: la società di gestione doveva avere un capitale minimo e risorse adeguate, requisiti di professionalità che devono avere gli esponenti aziendali a seconda della loro importanza.
I soci che hanno più di una certa soglia devono avere requisiti di onorabilità. Il trasferimento delle partecipazioni deve essere autorizzato dal soggetto di vigilanza.

La società di gestione deve fare tante cose: art. 64 stabilisce gli intermediari che accedono al mercato, stabiliscono l’orario di apertura o chiusura delle quotazioni, le modalità di quotazione, se l’asta è asta continua. È chiaro che nello stabilire le regole c’è il rischio del conflitto di interessi che avevamo in precedenza (Se le borse sono gestite da società di proprietà degli intermediari, è chiaro che gli intermediari gestiscono le borse in modo più attento, più coerente con i propri interessi anziché con quelli degli investitori o degli emittenti), quindi vi è la necessità che queste regole vengano approvate dall’autorità di vigilanza.

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