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Fabbisogni nutritivi del coniglio

Fabbisogni energetici
Energia Lorda EL =100
Energia Digeribile ED=EL-Energia Fecale EF  (60-65%EL)
Energia Metabolizzante EM=ED-Energia Urinaria E (57-62%EL)    
Energia Netta EN=EM-perdite calore (35-40%EL)
EMn =valore di EM di una materia prima inserita in una dieta tale da garantire l’equilibrio azotato
    =ED- 4,8 kJ/g di proteina digeribile
L’energia netta viene utilizzata per il mantenimento, l’accrescimento, la gestazione e la produzione di latte. Il valore nutritivo e i fabbisogni energetici dei conigli si esprimono come energia digeribile ED, l’unità di misura è il J o la caloria .Un coniglio libero di alimentarsi consuma nell’arco dell’intera giornata molti pasti da 25 a 30, la quantità di alimento ingerito varia da pochi grammi  3 – 5 per pasto a 6 – 8 settimane di vita (pari a circa 150 gr/dì) fino a 7 gr per pasto all’età di 3 mesi, ossia 210 gr/dì, i pasti si concentrano nelle prime ore del pomeriggio e durante le ore notturne.
Generalmente nelle aziende  tecnicamente condotte vengono impiegati due tipi di mangime uno per le fattrici ed uno per i soggetti da ingrasso, per questi ultimi è consigliabile utilizzare mangimi con alto contenuto in grasso mentre per le fattrici in lattazione il mangime deve contenere un alto contenuto di cellulosa proprio per favorire una maggiore quantità di latte.
Altri allevatori preferiscono utilizzare tre tipi di mangime, uno per la fase successiva allo svezzamento, un altro per l’ingrasso ed il finissaggio ed un altro tipo per le fattrici.
Nella tabella che segue si possono individuare i fabbisogni alimentari del coniglio nelle varie fasi produttive, come si può notare le esigenze nutritive variano molto soprattutto tra la fase lattazione – svezzamento e la fase lattazione – rimonta.
Fabbisogno di mantenimento = 400-500kj/kg PM  o  100-120 kcal/kg PM

Nel razionamento pratico, ci si riferisce ai fabbisogni globali, mantenimento + produzione in condizioni di alimentazione ad libitum; l’ingestione di mangime è condizionata dalla concentrazione energetica (il coniglio autoregola l’ingestione di energia)
Nei conigli prevale una regolazione dell’appetito di tipo chemiostatico tale per cui, ad un aumento della concentrazione energetica della dieta, corrisponde solitamente una riduzione dell’ingestione alimentare, senza variazioni rilevanti nella quantità giornaliera di energia globalmente ingerita. Tale comportamento si verifica solo a partire da una certa concentrazione di ED (2200 kcal/kg o 9,5 Mj/kg), al di sotto della quale prevale una regolazione sostanzialmente fisica, legata all’effetto d’ingombro del materiale alimentare all’interno del tubo digerente. Ne consegue che , a qualsiasi concentrazione energetica della razione al di sotto della soglia prima indicata, la quantità di alimento ingerita giornalmente è costante, mentre la quantità di ED aumenta all’aumentare della concentrazione della dieta. Con diete più conc, invece è la quantità di ED ingerita a determinare la sensazione di sazietà, per cui all’aumentare della conc della dieta, l’appetito diminuisce, ferma restando l’ingestione totale di ED.


Fabbisogno in accrescimento (0,5-2,5kg PV) = 900-1000kJ/d/kg PM , ossia il doppio del fabbisogno di mantenimento

Fabbisogno di lattazione (3-4kg PV) = 1200kJ/d/kg PM , l’ingestione è circa il 20% superiore

Tratto da ZOOCOLTURE di Denis Squizzato
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