Prelievo mediante spugnetta ai fini di valutare l'igiene dei prodotti
Rappresenta una variante del prelievo precedente in cui viene sostituito il tampone con una spugna in cellulosa sterile. Rispetto al metodo del tampone quello della spugna presenta il vantaggio di poter effettuare il prelievo su una superficie più estesa e di avere una maggiore efficienza di prelievo nel caso in cui siano presenti consistenti biofilm o vi siano tagli, screpolature, ecc. perché permette di esercitare una pressione maggiore. L’indicazione d’uso preferenziale per le spugnette è pertanto per le superfici di grandi dimensioni e/o con maggiore presenza di materiale organico. L’unico svantaggio rispetto al tampone è costituito da una maggiore difficoltà nella “manualità” richiesta per eseguire il prelievo.
Materiale necessario: Spugnette sterili disidratate di cellulosa di circa 3,5 x 7,5 cm contenute in sacchetti di plastica sterili tipo “presto chiuso”; Soluzione sterile per reidratazione; Guanti sterili o pinza sterile; “Delimitatore di area” sterile
Determinazioni effettuabili:
Si possono effettuare sia determinazioni quantitative che qualitative. E’ necessario prelevare un tampone per ogni esame qualitativo richiesto. Per gli esami quantitativi invece con un solo tampone è possibile eseguire diverse determinazioni.
Tecnica di prelievo
Le spugnette sterili prima dell’uso devono essere reidratate. Per fare questo si apre il sacchetto tirando verso l’esterno le apposite linguette e si versano 7-8- ml di soluzione reidratante; si richiude il sacchetto e lo si massaggia dall’esterno per favorire la reidratazione. E’ importante non usare quantità maggiori di soluzione reidratante per evitare un eccesso di imbibizione e il gocciolamento (max 9 ml). Quando la spugna è ben reidratata si sospinge dall’esterno verso l’imboccatura del sacchetto, si apre di nuovo il sacchetto tirando le linguette, a questo punto si indossano i guanti sterili. Con la mano guantata, evitando di toccare superfici non sterili,si prende la spugna inumidita e la si striscia con sufficiente energia all’interno dell’area precedentemente delimitata, prima in senso verticale poi in senso orizzontale. Al termine del prelievo la spugna viene rimessa nel sacchetto in cui era contenuta si aggiunge un volume noto di soluzione dello stesso tipo di quella usata per la reidratazione, si comprime il sacchetto per favorire l’uscita dell’aria e si chiude arrotolando più volte il bordo superiore. Per poter esprimere il risultato in UFC/cm2 bisognerà indicare sul D.A. sia l’estensione della superficie campionata che il volume complessivo di soluzione reidratante utilizzata. Per poter esprimere il risultato come riferito ad una superficie “non determinata” bisognerà indicare nel D.A. soltanto il volume di soluzione reidratante utilizzata. Per la conservazione del campione dopo il prelievo, tempi di risposta e espressione del risultato non cambia nulla rispetto a quanto detto per i prelievi con tampone.
Tecnica di prelievo (Ricerche qualitative)
In genere per la ricerca dei patogeni vengono campionate superfici estese e in certi casi può essere necessario utilizzare 2 o 3 spugnette per lo stesso prelievo. La tecnica di prelievo è la stessa già descritta per i prelievi per esami quantitativi.
Aspetti positivi delle metodiche di prelievo con tampone o spugnetta, si possono: eseguire prelievi su superfici biotiche e abiotiche estese; campionare superfici non lisce e irregolari; esaminare superfici con elevato carico microbico
Aspetti negativi delle metodiche di prelievo con tampone o spugnetta: sono tecniche abbastanza indaginose che richiedono un certo rigore applicativo; il campione dopo il prelievo deve essere gestito rispettando temperature e tempi definiti. Il campione prelevato deve essere esaminato da un laboratorio specializzato.
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Dettagli appunto:
- Autore: Denis Squizzato
- Università: Università degli Studi di Padova
- Facoltà: Agraria
- Corso: Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali
- Esame: Principi di igiene e sanità degli alimenti di origine animale
- Docente: Alberghini
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