Il riassunto è un'analisi del canzoniere apocrifo di Ermanno Raeli.
Teoria della letteratura
di Gherardo Fabretti
Il riassunto è un'analisi al canzoniere apocrifo di Ermanno Raeli.
Università: Università degli Studi di Catania
Facoltà: Lettere e Filosofia
Esame: Teoria della letteratura
Docente: prof.ssa Rosalba Galvagno
Titolo del libro: De Roberto e il suo doppio: il canzoniere
apocrifo di Ermanno Raeli
Autore del libro: Francesco Branciforti1. I molteplici schemi della apocrifia del canzoniere di Ermanno
Raeli
Dalla prima stesura del romanzo alla prima edizione a stampa, e poi alla seconda stampa successiva, danno
riferimenti biografici ogni volta incerti e frammentari, difficili da ricondurre ad una storia compositiva
unitaria, sia che la si voglia costruire seguendo la linea fantastica del personaggio Ermanno Raeli, sia che si
voglia seguire la linea delle esperienze reale di De Roberto.
È necessario, dunque, ricostruire i due percorsi, dalla loro iniziale autonomia fino alla loro confluenza
unitaria nella cornice della costruzione fantastica dell'ultima redazione del romanzo; solo così daremo corpo
e identità al canzoniere di Ermanno Raeli, che si rivela per quello che è: strumento prima accessorio e poi
fondamentale della vicenda narrativa. Urge dunque una lettura obbligata: il progressivo allontanarsi di
ciascun componimento o gruppo di componimenti dalla effettiva occasione della sua creazione (quindi dal
suo VERO autore e dal suo VERO tempo) alla loro collocazione, in fasi e modi diversi, nella costruzione del
romanzo, con una paternità e una fisionomia nuova. Sullo stesso componimento finiscono per incrociarsi
elementi autobiografici ed elementi fantastici, apparentemente discordanti e contraddittori, che la
ricostruzione affidata alla seconda Appendice del romanzo, comparsa nell'edizione del 1923, mette insieme
e compone in un quadro unico, anch'esso pieno di pause, reticenze ed esitazioni. Queste reticenze ed
esitazioni derivano in parte dal nuovo autore (non più De Roberto compositore delle poesia ma Ermanno
Raeli), a cui viene attribuita una vita travagliata e drammaticamente convulsa e a cui vengono attribute
poesie che erano, in realtà, nate in situazioni contemplative, o per ispirazione autonoma (quelli originali) o
per simpatia (le traduzioni). Questo reimpiego delle poesie comportava una collocazione sensata, una
storicizzazione, nel sistema narrativo del romanzo, e De Roberto gliela dà, a larghi tratti e sommariamente,
in fasi sucessive. Ma le reticenze di cui si parlava prima derivavano anche, in parte, dagli stessi ripensamenti
di De Roberto, che ripudiava quelle che dovevano essere prove poetiche giudicate infelici per resa formale o
incoerenti per collocazione temporale.
Gherardo Fabretti Sezione Appunti
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