Appunti riguardanti il testo "Storia delle correnti di pensiero contemporanee". Nel testo viene affrontato il tema della verità come rappresentazione della cultura contemporanea. Attraverso le teorie di diversi filosofi, quali Heidegger o Nietzsche, viene affrontato il concetto di verità come base sociale.
Le correnti di pensiero contemporanee
di Gabriella Galbiati
Appunti riguardanti il testo "Storia delle correnti di pensiero contemporanee".
Nel testo viene affrontato il tema della verità come rappresentazione della
cultura contemporanea. Attraverso le teorie di diversi filosofi, quali Heidegger o
Nietzsche, viene affrontato il concetto di verità come base sociale.
Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
Facoltà: Sociologia
Esame: Storia delle correnti di pensiero contemporanee
Docente: Prof. Giugliano
Titolo del libro: Addio alla verità
Autore del libro: Gianni Vattimo
Editore: Meltemi - Roma
Anno pubblicazione: 20091. Il concetto di verità secondo Vattimo
È sempre più evidente che “i media mentono”, che tutto diventa un gioco di interpretazioni non
disinteressate e non necessariamente false ma orientate secondo certi progetti, aspettative e scelte di valore
diverse.
Secondo Vattimo, possiamo metterci in rapporto con la situazione in cui siamo gettati si può in due modi: o
concependola come un dato che si tratta di conoscere oggettivamente, oppure come un messaggio che
dobbiamo consapevolmente interpretare e trasformare. Il primo atteggiamento è solo un’illusione metafisica,
scientistica, che crede di potersi articolare in base alla verità (oggettiva, descrittiva) del dato, della storia che
arriva fino a me. È l’inautentica assunzione del passato come vergangen (trascorso) e non come gewesen
(stato). Ma assumere il passato come gewesen – come un esser stato che ancora si presenta come possibilità
da decidere liberamente – significa accettare la storia come aperta al futuro, come qualcosa che non si può
riassumere in una conoscenza vera, nemmeno quella del proletariato rivoluzionario.
La presa di congedo è dalla verità come rispecchiamento oggettivo di un dato che, per essere descritto
adeguatamente, deve essere fissato come stabile, come un punto dato.
Oggi molto più chiaramente che in passato, la questione della verità è riconosciuta come una questione di
interpretazione, di messa in opera di paradigmi che, a loro volta, non sono obiettivi (giacché nessuno li
verifica o li falsifica, se non in base ad altri paradigmi), ma sono una faccenda di condivisione sociale.
La conclusione a cui cerca di arrivare Vattimo è che l’addio alla verità è l’inizio, e la base stessa, della
democrazia. Se ci fosse una verità oggettiva delle leggi sociali ed economiche, la democrazia sarebbe una
scelta del tutto irrazionale: meglio sarebbe affidare lo Stato agli esperti, ai re – filosofi di Platone o ai premi
Nobel di tutte le varie discipline.
Ma la nostra società pluralista, come mostrano ogni giorno le discussioni politiche, continua a credere alla
metafisica idea di verità come obiettiva corrispondenza ai fatti; trova che l’interpretazione sia solo
interpretazione e si illude di creare l’accordo sulla base dei dati di fatto o addirittura sulla base delle
essenziali leggi di natura. Così si approvano – nel Parlamento italiano – leggi sulla bioetica che impongono
a tutti una legge naturale (gli embrioni, la procreazione assistita, ecc.) che solo l’autorità della Chiesa
considera tale; o si dirige l’economia secondo un’altra legge pretesa naturale, quella del mercato e della
concorrenza illimitata (con i risultati che l’attuale cronaca della crisi economica ha reso ben visibili a tutti).
Alla fine si tratta di capire che la verità non si incontra, ma si costruisce con il consenso e il rispetto della
libertà di ciascuno e delle diverse comunità che convivono, senza confondersi, in una società libera.
Gabriella Galbiati Sezione Appunti
Le correnti di pensiero contemporanee