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Filosofia della scienza - Il mito della cornice:
Appunti di filosofia della scienza su "Il mito della cornice" di Karl Popper (anno accademico 2011/2012).
Argomenti affrontati:
• la razionalità delle rivoluzioni scientifiche
• gli ostacoli al progresso
• il mito della cornice
• la conoscenza dell'universo che abitiamo
• Hegel
• la prigione intellettuale di Whorf
• la pseudo cooperazione scientifica
• problemi, obiettivi e responsabilità della scienza
• Popper versus Bacone
• I problemi della scienza
• la responsabilità morale dello scienziato
• lo status del principio di razionalità nelle scienze sociali
• scienze naturali e scienze sociali
• il principio della razionalità
• epistemologia e industrializzazione
Dettagli appunto:
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Autore:
Marianna Tesoriero
[Visita la sua tesi: "Mind Control: strategie di controllo mentale attraverso i media"]
- Università: Università degli Studi di Messina
- Facoltà: Scienze della Comunicazione
- Corso: Scienze della Comunicazione
- Esame: Filosofia della scienza
- Docente: P. Emanuele
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Filosofia della scienza: Il mito della cornice Appunti di Marianna Tesoriero Università degli Studi di Messina Facoltà di Scienze della Comunicazione Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione Esame di Filosofia della Scienza Docente: P. Emanuele Anno Accademico 2011/2012IN T R O D U Z IO N E La conoscenza scientifica e la ra z iona lit à um ana che la produce sono sem pre fa llibili, soggette ad errore. Ma poich é l ’ uom o è il solo essere dell ’ universo che cerchi di capire ci ò che lo circonda, esse ra ppre se nta no l ’ or goglio dell ’ um anit à . Nonost ant e i lim iti di ogni contributo concreto. La libe rt à cos ì come il pensiero autonomo e aperto, sono i principali valori che la vita pu ò of frirci. E ’ diventato di moda oggi nella scienza invoc a re la conoscenza specialistica e l ’ autorit à degli esperti, e in filosofia denigrare la scienza e la ra z iona lit à . Ta l e denigrazione è generata da un ’ errata te oria della scienza e della ra z iona lit à che si esprime in te rm ini di specializzazioni, esperti ed autorit à . Quest e mode inte lle ttu a li ra ppre se nta no un ostacolo ef fettivo per entrambe le cose: l ’ esperto è schiavo della sua specializzazione. Lo si dovrebbe ric onosc e re piuttosto quanto poco si sappia, e quanto questo poco sia dovuto al la v o ro di persone im p e g n a te contemporaneamente in pi ù campi, o magar i in uno solo. L ’ ortodossia prodotta dalle mode in te lle ttua li, dalla specializzazione e dall ’ appello delle autorit à è la mor t e della conoscenza il cui sviluppo dipende essenzialmente dal disaccordo. La conoscenza scientifica nonostante la sua fa llibilit à è una delle pi ù grandi conquiste della ra z iona lit à um ana, attraverso l ’ uso di ta le fa llibile conoscenza possiam o comprendere qualcosa del mondo, e forse anche mi gl i or ar l o. Si tra tta fonda m e nta lm e nte di un atteggiamento che concerne nella disponibilit à ad ascoltare obiezioni, a cercare i proprio errori e ad im pa ra re da essi. “ Io posso avere torto, tu ra gione , ma per mezzo di uno sforzo comune possiam o avvicinarci alla verità ” . Ta l i parole ra ppre se nta no un te nta tivo di sintetizzare la concezione del ra z iona lism o critico di Popper , il quale continua sostenendo quanto il futuro possa dipendere da noi, è nostro dovere dunque re sta re ottim isti; il futuro è aperto e non pu ò essere previsto, le possibilit à che esso contiene sono infinite , noi tutti contribuiamo alla sua creazione con tutto ci ò che fa c c ia m o pertanto siam o tutti re sponsa bili di ci ò che il futuro ci rise rva , p nostro dovere dunque non professare il mal e ma piuttosto combattere per un mondo mi gl i or e. Il discorso intra pre so da Popper ne “ Il mi t o della cornice ” è diviso in due parti, la 1 ° è dedicata al progresso nella scienza e la 2 ° considera in v e c e alcuni degli ostacoli sociali ( pi ù propriam ente di tipo ide ologic o) che lo fre na no. LA RAZIONALIT A ’ DELLE RIV OLUZIONI SCIENTIFICHE Consi der ando il progresso scientifico dal punto di vista biologico ( o evoluzionistico) Popper introduc e le due ide e guida del suo discorso al rigua rdo: istruz ione e selezione. La scienza e il progresso scientifico possono essere considerati, da questo punto di vista, come i mezzi utilizzati dalla specie um ana per adattare se stessa all ’ ambiente. Possiamo distinguere 3 diversi live lli di adattamento: Adat t ament o a liv e llo scientifico, genetico e comportamentale . In ciascun live llo, istruz ione e selezione giocano ruoli im p o rta n ti. La sua te si principale sostiene la sostanziale som iglianza dei tre live lli, in quanto il meccani smo di adattamento, sostiene ancora, è fonda m e nta lm e nte lo stesso: L ’ adattamento ha in iz io a partire da una struttura ereditata ovvero la struttura genetica dell ’ or ganism o alla quale corrisponde, al liv e llo comportamentale, il re pe rtorio inna to dei tipi di comportamenti che l ’ or ganism o pu ò eseguire, e al liv e llo della scienza, ne corrispondono le congetture e te orie scientifiche pi ù im p o rta n ti. Ta l i strutture sono sem pre tra sm e sse per istruz ione in tutti e 3 i live lli: attraverso la riproduz ione dell ’ istru z io n e genetica codificata ai live lli genetico e comportamentale, e attraverso la tra d iz io n e sociale e l ’ im ita z ione ai live lli comportamentale e scientifico. A tutti e 3 i live lli l ’ istruz io n e proviene dall ’ in te rn o della struttura, non dall ’ esterno ( dall ’ ambiente). Ta l i strutture ereditate sono esposte a certe pressioni, ric hie ste o problem i: le pressioni della selezione, le ric hie ste dell ’ ambiente e i problem i te o ric i. In risposta a ta li si producono variazioni delle istruz ioni ereditate in modi almeno in parte casuali. Ta l i variazioni a live llo genetico consistono di mut azi oni e ric om bina z ioni dell ’ istru z io n e codificata, a live llo comportamentale di variazioni e ric om bina z ioni all ’ inte rno del re pe rtorio, e a liv e llo scientifico di nuove e rivoluz iona rie te orie . In breve, a tutti e 3 i live lli si ottengono nuove istru z io n i provvisorie o megl i o te nta tivi provvisori. Ta l i consistono di cambiamenti che tra g g o n o origine in modo pi ù o meno causale dall ’ inte rno della struttura individua le . L ’ ide a che ci ò non avvenga per per stim oli dall ’ esterno trova sostegno nel fa tto che or ganism i mol t o sim ili rispondono in modo profondam ente diverso ad una stessa ric hie sta dell ’ ambiente. La fa se successiva a tu tto ci ò consiste nella selezione tra le mut azi oni e variazioni disponibili: i te nta tivi provvisori mal ament e adattati vengono eliminati ( è la fa se dell ’ eliminazione dell ’ errore) le istruz ioni provvisorie pi ù adatte sopravvivono e a loro volta vengono tra sm e sse ereditariamente. Perci ò possiam o parlare di adattamento secondo il met odo per prova ed eliminazione dell ’ errore, anche chiamata selezione naturale, si tra tta di un tipo di re troa z ione negativa che inte rvie ne a tutti e 3 i live lli. E ’ im p o rta n te chiarire che attraverso l ’ applicazione di questo met odo l ’ adattamento non ra ggiunge uno stato di equilibrio in quanto è im proba bile che le soluzioni provvisorie al problem a si rive lino perfette ed ottim ali, e secondo poi, in quanto l ’ emer gere di nuove strutture o nuove istruz ioni comporta un cambiamento della situazione ambientale, nuovi aspetti che possono diventare rile va nti e che provochino cambiamenti di adattamento della struttura inte rna dell ’ or ganism o e culmineranno nella comparsa di nuove pressioni, ric hie ste o problem i. A live llo genetico il cambiamento pu ò consistere nella mut azi one di un gene, dunque di un enzima, dunque della struttura “ ambiente ” del gene. A live llo comportamentale il cambiamento pu ò consistere nell ’ adozione di un nuovo tip o di comportamento che pu ò essere considerato equivalente all ’ occupazione di una nuova nicchia ecologica. A live llo scientifico inve c e parliam o di adozione di una nuova congettura. A tu tti e tre liv e lli ta li cambiamenti conseguono nuovi problem i, pressioni o ric hie ste . E ’ questo, dice Popper , il modo in cui progredisce la scienza. Se il progresso è significativo le nuove dom ande saranno dif ferenti dalle precedenti e si trove ra nno ad un live llo di profondit à tota lm e nte diverso. La mani er a mi gl i or e di valutare l ’ avanzamento consiste nel confrontare i vecchi problem i con quelli nuovi, ta n to pi ù progrediam o nella scienza ta nto pi ù ci re ndia m o consapevoli della nostra ig n o ra n z a . Quest o per quanto rigua rda le som iglianze, volendo considerare inve c e le dif ferenze: La principale dif ferenza tra liv e llo genetico e quello comportamentale è che le mut azi oni a live llo genetico sono casuali ma anche cieche nel senso in cui non sono dirette a uno scopo e inoltre nel senso che una mut azi one non pu ò in flu e n z a re le mut azi oni successive; anche a live llo comportamentale i te nta tivi sono pressappoco casuali ma non sono tota lm e nte ciechi in quanto diretti a uno scopo e in quanto dall ’ esito di un te n ta tiv o è possibile im pa ra re ( che sia da uno scarto o da un successo). Quest ’ azione ( im p a ra re ) segnala una dif ferenza im porta nte tra i due live lli genetico e comportamentale: L ’ Insight ovvero un ’ esperienza che accompagna mol t e scoperte comportamentali, nel senso che ta le in sig h t guida i te n ta tivi, ta li avranno natura di congettura o ipote si, ta li saranno successivam ente sottoposti al met odo per prova ed eliminazione dell ’ errore. Una seconda dif ferenza tra cambiamento genetico e cambiamento del comportamento adattivo consiste nel fa tto che il 1 ° da luogo ad una struttura fissa e rigida , il 2 ° a una struttura fle ssibile e capace di dif ferenziazioni e modi f i cazi oni . LA SCOPER T A SCIENTIFICA A live llo scientifico le scoperte sono rivoluz iona rie e creative. A ta le live llo emer gono due nuovi aspetti: le te o rie scientifiche possono essere form ula te a parole e anche pubblicate, diventando cos ì oggetti esterni da noi e soggetti alla critica: criticando le nostre te orie , se non adatte, possiam o fa rle mor i e al nostro posto. Quest o in te rm in i di paragone è il met odo sostenuto e delineato ( per la scoperta scientifica) da Popper . La scoperta scientifica è è sim ile al te nta tivo di spiegare ra c c onta ndo storie e ci ò im plic a im m a g in a z io n e cretiva, per ta le mot i vo i controlli e la critica inte rpe rsona le nella scienza sono stadio im p o rta n te . Det t o ci ò : il le g a m e col lingua ggio, il ruolo giocato dall ’ istruz ione e il ruolo giocato dalla tra d iz io n e , ra ppre se nta no le principali componenti sociali del progresso scientifico ( per quanto poi vi siano ostacoli sociali che al contrario è il progresso scientifico che comporta). Tu t t o questo “ ambaradan ” per sostenere che il progresso nella scienza dipende dall ’ istruz ione e dalla selezione: da un elemento di conservazione ra ppre se nta bile con la tra diz ione , e da un uso rivoluz iona rio del met odo per prova ed eliminazione dell ’ errore ra ppre se nta bile con la critica. Ta l e uso comprende controlli, esperimenti empirici rigorosi e te nta tivi di scovare punti deboli delle te orie ai fini di una te nta ta confutazione. Chi ha un ’ eccessiva fiduc ia per le proprie ide e non è veram ente adatto a fa re scoperte, ci ò fa parte dell ’ approccio critico alla scienza, in quanto opposto a quello induttivo; quest ’ ultim o si basa sull ’ id e a che l ’ istru z ione provenga dall ’ esterno, Popper di contro sostiene che non esista nulla di sim ile a un ’ istru z io n e che provenga dall ’ esterno della struttura, nulla che possa essere inte so come la passiva ric e z ione di un flusso di inform a z ioni, tutte le osservazioni sono im pre gna te di te oria , l ’ osservazione disinteressata e tota lm e nte indipe nde nte dalla te oria non esiste . Bacone era preoccupato che le te o rie potessero nuocere all ’ osservazione, ta le tim ore lo indusse a ra c c om a nda re agli scienziati di evitare i pregiudizi purificando la ment e da ta li e da ogni te oria . Il fa tto è che per ra ggiunge re una modest a oggettivit à non possiam o prescindere dalla te oria basandoci su una ment e vuota. Perfino i nostri or gani di senso assomigliano a te orie nel senso che inc orpora no te orie adattive che altro non sono che l risulta to della selezione naturale. Infe rire induttiva m e nte dall ’ osservazione spoglia non è possibile. L ’ applicazione del met odo per prova ed eliminazione dell ’ errore e poi il confronto fa nno parte del met odo sostenuto da Popper , sulla base dell ’ ide a di un ’ osservazione “ te oric iz z a ta ” . Perch é una te o ria possa costituire una scoperta o almeno un passo avanti deve entrare in conflitto con quella precedente, in altre parole, deve portare almeno ad alcuni risulta ti che la contraddicano, fa rla cadere. In questo senso il progresso scientifico è rivoluz iona rio . Al l o stesso te m po è anche sem pre conservatore in quanto ogni nuova te o ria deve spiegare il successo di quella che l ’ ha preceduta, spiegare poi i problem i che quest ’ ultim a most r ava di aver risolto per poi arrivare con la nuova te oria a risulta ti convincenti almeno ta n to quanto convincenti, nel mi gl i or e dei casi, appunto, mi gl i or i . Ri vol uzi one e conservazione ci perm ettono se considerati come criteri logic i di stabilire se una nuova te oria sar à mi gl i or e di una vecchia soddisfacendo ta li condizioni, ta li due criterio ne form a no uno, nonch é il criterio del progresso che perm ette un avanzamento della scienza ra z iona le in quanto è possibile in lin e a di principio stabilire se una nuova te oria sia mi gl i or e o meno di quella precedente. Ogget t i vi t à e ra z iona lit à del progresso scientifico non sono dovute alla personale obiettivit à e ra z iona lit à dello scienziato in quanto quest ’ ultim o spesso parte da intuiz ioni non ra z iona li, come Poincar è e Hadamar d hanno sottolineato è possibile scoprire attraverso te nta tivi inc onsc i, guidati da un ’ ispira z ion e estetica piuttosto che da un ’ ide a ra z iona le . In ogni caso una prova proposta deve essere in grado di re gge re la discussione critica: l ’ esame dei riva li. GLI OST ACOLI AL PROGRESSO Vo l e n d o inve c e parlare degli ostacoli al progresso , Popper sostiene che i principali im pe dim e nti al progresso scientifico siano di natura sociale e che li si possa dividere in due gruppi: quelli economici e quelli ide olo g ic i . Sotto il profilo economico sia povert à che ric c he z z a possono essere controproducenti, certo che il progresso re sta possibile nonostante la presenza di certe ta li circostanza, ci ò che piuttosto risulta essere in pericolo è lo Spirito della scienza, la Bi g Science pu ò distruggere la Gr eat Science ERGO uccidere le id e e . Sotto il profilo id e o lo g ic o , in v e c e , l ’ im pe dim e nto pi ù ampiamente ric onosc iuto è l ’ intolle ra nz a ide ologic a o re ligiosa spesso accompagnata dal dogm atism o e dalla mancanza d ’ im m a gina z ione . Le ide e alternative ovvero le id e e nuove dovrebbero essere considerate preziose e coltivate con attenzione soprattutto se appaiono te m e ra rie . Popper con questo non inte nde sostene che le si debba accettare solo per amore della novit à , ma solo che ci si dovrebbe guardare bene dal sopprim erle, sono mol t i gli esempi di id e e tra sc u ra te ( te o ria di Mendel ) . Il fa tto è che a volte grandi scienziati non rie sc ono ad adottare un atteggiamento autocritico in quanto ta le im pe dire bbe loro di sentirsi sicuri di se nel moment o in cui fra inte ndono gravem ente le cose. Una certa dose di dogm atism o è sicuram ente necessaria al progresso, senza una seria lotta per la sopravvivenza delle vecchie te orie e senza una loro te na c e difesa, nessuna delle te o rie riva li pu ò most r ar e la sua te m pra , il suo potere esplicativo e il suo contenuto di verità . Il dogm atism o in to lle ra nte re sta uno dei proncipali ostacoli della scienza . Il risc hio che il progresso scientifico corre aumenta ogni qualvolta una te roia consegue a qualcosa di sim ile a un Monopol i o. Al t r o risc hio im p o rta n te sono le mode in te lle ttua li che altro non sono ide ologie chiuse. Per parlare di ci ò si re nde necessaria la distinzione tra rivoluz ioni scientifiche e rivoluz ioni ide ologic he : esistono in pratica certi le g a m i tra scienza ed id e o logia che hanno indotto alcune persone a fonde re insie m e scienza ed id e o lo g ia perdendo cos ì la distinzione tra le due cose. Si pensa che la causa stia nel declino della re ligione , negli in so d d isfa tti in c o n sc i bisogni di fe de della nostra societ à senza padri. Si definiscono id e o lo g ie , dunque nel senso pi ù ampio te orie non scientifiche, credi o concezioni del mondo capaci di af fascinare e in te re ssa re le persone inc lusi gli scienziati, ci ò pu ò essere sia utile che distruttivo. E ’ particolarm ente im p o rta n te avvalersi di ta le distinzione in quei casi particolari in cui le rivoluz ioni id e o lo g ic h e in te ra g isc o n o con le rivoluz ioni scientifiche, in quanto persino una rivoluz ione Ide ologic a pu ò essere descritta come ra z iona le , la confusione nasce dal fa tto che non disponiam o di un criterio generale lo g ic o per la ra z iona lit à per valutare il progresso e la ra z iona lit à al di fuori della scienza. Rest a comunque il fa tto che non è necessario che rivoluz ioni scientifiche im plic hino rivoluz ioni id e o lo g ic h e . Al t r e come quella di Ei nst ei n ebbe ripe rc ussioni ide ologic he particolarm ente rile va nti, ta le , e mi rife risc o alla te o ria della re la tività ristre tta , rove sc i ò la cinematica new toniana sostituendo all ’ in v a ria n z a galileiana quella di Lorent z, da quel moment o in poi spazio e te m po si sarebbe dissolti in una congiunzione dalla re a lt à indipe nde nte . Aff er mazi one sicuram ente inte lle ttua lm e n te elettrizzante ma non è scienza, ta le divenne ide ologia della rivoluz ione einsteniana. Al t r o elemento di conseguenza di ta le rivoluz ione ide ologic a einsteniana fu la moda del positivism o ( moda che a un certo punto re spinse Ei nst ei n stesso). Ta l e ebbe notevole influe nz a sia sulla fisic a che sulla psicologia comportamentista. Gl i elementi ide ologic i della rivoluz ione Ei nst ei ni ana hanno influe nz a to gli scienziati e perci ò la storia della scienza, ta le influe nz a non fu del tutto benefica in quanto, sostiene Popper , la le g g e n d a secondo cui Ei nst ei n avrebbe ra ggiunto i suoi risulta ti utilizzando i met odi operazionisti ( del positivism o) ha avuto un ef fetto devastante sulla scienza in quanto Popper sostiene che sia alquanto irrile v a n te il modo in cui si arrivi a dei risulta ti, lo si pu ò fa re sognando, bevendo caf f è o addirittura utilizzando un ’ epistemologia sbagliata ( vedi Fleming). Inoltre indusse a credere che la meccani ca quantistica dovesse superare la rivoluz ione einsteiniana fa vore ndo cos ì l ’ egemonia di un ’ in te rp re ta z io n e soggettivista della meccani ca Quant i st i ca ( da contrastare). Ta l i ostacoli elencati possono mi nar e la ra z iona lit à . IL MI TO DELLA CORNICE Uno degli aspetti pi ù fa stidiosi della vita inte lle ttua le di oggi è l ’ ampio consenso concesso all ’ irra z iona lism o e il fa tto che le dottrine irra z iona liste siano date per scontate. Una delle componenti del moder no irra z io n a lism o è il re la tivism o, la dottrina secondo cui la verità è re la tiva all ’ ambiente inte lle ttua le che la persegue, ambiente che si suppone determ ini la cornice all ’ inte rno della quale pensiam o, pertanto presuppone in o ltre che la verità possa cambiare da una cornice all ’ altra. In particolare il re la tivism o sostiene l ’ im p o ssibilit à di una re c iproc a comprensione tra dif ferenti culture, generazioni o periodi storici. La te si proposta dal re la tivism o, Popper la chiama Il mi t o della cornice : chi sostiene il re la tivism o non sostiene la comprensione. O megl i o la comprende entro certi standard irre a listic a m e n te ambiziosi oltre i quali una pseudo-com prensione risulta , citando te stua lm e nte , im possibile . Cont r o questo modo di pensare e di procede Popper sostiene che un buon grado di buona volontà e caratteristici notevoli sforzi possano perm ettere una comprensione re c iproc a addirittura profonda. Ci ò che Popper sostiene è che l ’ ortodossia sia la mor t e della conoscenza e ci ò perch é il progredire del sapere dipende in te ra m e n te dall ’ esistenza del disaccordo. Ta l e pu ò certo portare alla violenza ma pu ò anche condurre alla discussione, al ra giona m e nto ma soprattutto alla critica. Il prim o passo verso un mondo mi gl i or e è stato compiuto esattamente nel moment o in cui si decise di abbandonare l ’ id e a di una guerra di armi sostituendola con una guerra piuttosto di parole. E ’ possibile form ula re il mi t o della cornice in una sola fra se : una discussione ra z iona le e fe c onda è im possibile a meno che i partecipanti non condividano una cornice comune di assunzioni di base o non concordino almeno su una ta le cornice per il bene della discussione . Quest o il mi t o che Popper inte nde criticare sostenendo che un mi t o oltre fa lso sia im m ora le in quanto mi ner à ( se posizione presa in massa) ine v ita b ilm e n te l ’ unit à del genere um ano e aumenter à la possibilit à di violenza e guerra. Il mi t o in questione contiene un nocciolo di verità : Popper , si dice pronto ad ammettere che una discussione tra persone che non convengano su una stessa cornice possa essere dif ficile, ma allo stesso modo in presenza di una estesa concordanza la discussione ha alte possibilit à di risulta re fa c ile , piana, noiosa, NON fe c onda . Una discussione tra persone che si rife risc ono a cornici diverse pu ò essere estremamente fe rtile anche se non tro p p o gradevole, forse . Una discussione ta nto pi ù è ric c a quanto pi ù i partecipanti sono in grado di im p a ra re da essa, ci ò significa che , quanto pi ù i problem i proposti in essa sono in te re ssa n ti e dif ficili e quanto pi ù le risposte che i partecipanti sono indotti a cercare e quanto pi ù essi sono scossi nelle lo ro opinioni, ta nto pi ù , dopo la discussione vedranno le cose diversam ente da prim a nel senso che, ta nto pi ù i loro orizzonti inte lle ttua li si saranno allar gati. La fe c ondit à è funz ione della distanza tra opinioni iniz ia li dei partecipanti alla discussione, pi ù ta le è ampia pi ù è fe rtile la discussione. Ma mai im possibile . Un confronto fe rtile tra persone profondam ente le ga te a cornici diverse è possibile anche senza discussione, tutta via non dobbiam o aspettarci mai troppo, non dobbiam o aspettarci che ta le confronto o discussione approdi ad un accordo tra i partecipanti. Ma la possibilit à non la si esclude. La te si di Popper sostiene questo, e sostiene che il mi t o della cornice, per lo g ic a , non re gge , possiam o bens ì cercare di im pa ra re ciascuno dall ’ altro, che ci si rie sc a o meno dipende dalla buona volontà e in qualche mi sur a dai problem i af frontati. Noi stessi siam o il risulta to di confronti e discussioni: ci ò che Popper inte nde dicendo ci ò è che la nostra civilt à occidentale è l ’ esito di uno scontro o confronto tra culture diverse, e addirittura anche la nascita della discussione ra z iona le stessa o critica è la risulta nte di scontri divenendo abituale poi con la nascita delle prim e dem ocrazie io n ic h e . LA CONOSCENZA DELL' UNIVERSO CHE ABITIAMO Uno dei principali obiettivi della ra gione um ana è consentirci la comprensione dell ’ universo in cui viviam o, questo è il compito della scienza, im pre sa che consiste in due diverse componenti : la 1 ° è la creativit à poetica ossia la capacit à di in ve nta re storie e creare mi t i che spieghino il mondo. Quest a prim a componente è universale in quanto ogni trib ù e ogni popolo ha elaborato storie esplicative spesso in form a fa vole . La 2 ° componente della ra z iona lit à è la critica o megl i o la discussione critica dei vari mi t i esplicativi guidata dal consapevole inte nto di mi gl i or ar l i . Ta l i diventano utili allo scopo della conoscenza grazie alla tra d iz io n e critica . Si giunse a quest ’ ultim a adottando il met odo che consiste nell ’ analizzare criticamente una storia o una spiegazione ric e vuta e nel proporre una nuova e mi gl i or e e pi ù ric c a storia che verr à tu tta via esposta anch ’ essa di nuovo alla critica. Ta l e è il met odo della scienza. Comunque sia, l ’ in v e n z io ne del met odo critico non sarebbe stato possibile senza lo scontro tra culture. La scienza um ana ha avuto iniz io dal te nta tivo audace di comprendere criticamente il mondo in cui viviam o, aspirazione antica re a liz z a ta si con Newt on, si pu ò sostenere che l ’ um anit à è diventata pienam ente consapevole della propria posizione nell ’ universo a partire da questi. Tu t t o ci ò sostiene, ancora, Popper , è il risulta to dello scontro tra culture e cornici, scontro che ha indotto ad applicare il met odo della discussione critica alla costruzione di mi t i , ai nostri te nta tivi di comprendere e spiegare noi stessi nel mondo. Non ci si deve aspettare che una discussione critica porti velocem ente a risulta ti definitivi: la verità è dif ficile da ra ggiunge re , ric hie de in g e g n osit à sia nella critica delle vecchie te orie sia nell ’ inve nz ione delle nuove. Ci ò che Popper vuole riba dire è che in un dibattito la vittoria è priva di qualsiasi valore, ment r e anche il pi ù tra sc u ra b ile chiarimento del proprio problem a è un passo verso il successo. Per questa ra gione non si dovrebbero nascondere i cambiamenti di opinione ma inve c e sottolinearli e esaminarne le conseguenze. Non si mi r a alla conversione di ide e , è bens ì suf ficiente avere la sensazione di vedere le cose in una nuova luc e o di essersi avvicinati anche di poco alla verità . Sono ostacoli seri alla pronta disponibilit à a im pa ra re dagli altri il re la tivism o culturale ( non esiste una verità assoluta) e la dottrina delle cornici chiuse ( non esiste comprensione), sono ostacoli al met odo che procede accettando alcune istitu z io n i modi f i candone altre e re spinge ndo ci ò che è negativo. Ci ò di cui abbiamo bisogno è una re gola , af finch è il mi t o della cornice non venga preso sul serio. Ta l e re gola è la discussione critica. HEGEL Al cune persone sostengono il mi t o secondo cui le cornici di le ggi e costumi non possono essere discusse ra z iona lm e nte , af fermano che la mor al i t à coincide con la le ga lit à , il costume e le usanza e che di conseguenza è im p o ssib ile giudicare se un sistem a di costumi sia mor al ment e mi gl i or e di un altro o persino discuterne. Quest o modo di vedere risa le ad Hegel “ ci ò che è re a le è ra z iona le e ci ò che è ra z iona le è re a le ” , quindi qui ci ò che è re a le indic a il mondo, inc luse le le ggi, i costumi e usanze che le persone si sono date; in re a lt à Hegel considera queste come prodotti non um ani ma dello Spirito del mondo o Ragi one e ritie ne pertanto che le persone le abbiano piuttosto che create, istituite , i grandi protagonisti della storia ra ppre se nta no piuttosto gli esecutori della ra gione , detentori dello spirito del loro te m po e dello spirito assoluto ossia di dio stesso. Hegel era assieme re la tivista ed assolutista: secondo lo stesso la verit à era re la tiva rispe tto a ciascuna cornice storica e culturale poich é ognuna ha il proprio criterio di verità ( dunque la discussione tra diverse cornici è im possibile ) pertanto consider ò questa ide a di verità re la tiva assolutamente vera. Nei confronti della verità assoluta sostenuta da Hegel si pu ò adottare un atteggiamento mol t o dif ferente, quello fa llibilista : sono i nostri errori a poter essere assoluti, nulla esclude l ’ assoluta fa lsit à delle nostre te orie e l ’ inc a pa c it à di ra ggiunge re la verità , per il fa llibilista in sostanza sono standard assoluti la nozione di verità e quella di inc a pa c it à a ra ggiunge rla , nozioni che nella discussione critica possono essere di grandissim o aiuto ( in quanto funz iona nti come una sorta di bussola). Al f r ed Ta r s k i pi ù ta rdi dim ostr ò l ’ im possibilit à di un criterio di verità universale. LA PRIGIONE IN T E L L E T T U A L E DI WHORF Wh o r f ha sostenuto che viviam o in una specie di prigione inte lle ttua le form a ta dalle re gole strutturali della nostra lin g u a dove norm alm ente non sappiam o di esservi rinc hiusi, ne possiam o diventare consapevoli attraverso lo scontro fra culture, ta le sem plice consapevolezza ci perm ette di uscirne, e se ci proviam o con suf ficiente determ inazione possiam o tra sc e nde la nostra prigione studiando la lingua con cui veniam o in contatto e confrontandola alla nostra, certo il risulta to sar à una nuova prigione ma pi ù ampia e spaziosa della precedente, ta le sar à nel monet o in cui di nuovo ne sof frirem o, soggetta allo stesso meccani smo con altra lin g u a . Le prigioni di cui Wh o r f parla possono essere ric ondotti alle nostre cornici e chi non ama re sta rne re c luso si opporr à al mi t o. Ci ò che gli assicura l ’ opportunit à di scoprire le sue in so sp e tta te catene e di rom pe rle e perci ò di tra sc e nde re se stesso è il confronto con chi proviene da una cornice diversa, ta le sar à il risulta to di uno sforzo critico e creativo. Ecco ora alcuni problem i sorti nel campo della filosofia della scienza : il mi t o della cornice di per se costituisce uno di questi problem i in quanto im plic a la dipendenza o la re c lusione in una prigione ment al e. Le te o rie sono im p o rta n ti ed in dispe nsa bili poich é ci aiutano ad orientarci nel mondo, anche le nostre osservazioni sono im p re g n a te di te oria in quanto inte rpre ta te grazie al loro ausilio. Il nostro bisogno di te o rie è im m e n so ed altrettanto grande è il loro potere, di conseguenza, diventa im porta nte guardarsi dal diventarne dipendenti, non dobbiam o la sc ia rc i re c lude re in una prigione ment al e. L ’ ide a le proposto da Popper è quello della Li bert à da Ogni Recl usi one Inte lle ttua le in una Te o r i a : pi ù precisam ente parla di un ’ id e a di autoliberazione, di evasione dalla propria prigione del moment o, autoliberazione da una cornice. Che ci sia im possibile essere completamente libe ri è un fa tto ovvio, ma possiam o comunque fa r in modo di allar gare la nostra prigione la sc ia ndoc i alle spalle le lim ita z ioni che ne conseguono. Cos ì la nostra concezione del mondo è in ogni moment o pregna di te oria ma ci ò non deve lim ita rc i o im p e dirc i di passare a te orie altre o mi gl i or i . Dunque, come lo fa c c ia m o? Il passo essenziale consiste nella form ula z ione in parole delle nostre credenze, operazione che oggettivizza le nostre convinzioni e che ci consente di tra sform a rle in oggetti di critica, cos ì le nostre convinzioni vengono sostituite da te orie riva li, congetture alternative, e attraverso la discussione critica delle stesse possiam o progredire. Al l o stesso modo dobbiam o chiedere che ogni te oria sia confrontabile con quella che la precede presa in considerazione, in altre parole che le due te orie siano in c o m m e n su ra b ili, nonch é logic a m e nte confrontabili. Popper sostiene pertanto che, a suo parere, le te o rie che propongo le soluzioni ad uno stesso problem a o a problem i sim ili siano tra loro, in genere, sem pre confrontabili, e che ta li esami comparativi siano sem pre fe c ondi. LA PSEUDO COOPERAZIONE SCIENTIFICA Mol t e persone sono del parere che queste ultim e af fermazioni siano errate, la concezione che li porta ad arrivare ad una conclusione del genere è il line a massi ma quella che prevede che gli scienziati siano di norm a im p e g n a ti in una cooperazione e discussioni serrate, sostengono quindi che ta le stato di cose è re so possibile dal fa tto che essi la v o ra n o in genere in una comune alla quale hanno aderito, pertanto, il te m po che gli scienziati re sta no fe de li a ta le cornice viene considerato Ti p i c o e segna il decorso della Scienza Nor mal e . La scienza cos ì considerata viene messa dunque a confronto con quella Straordinaria dei periodi di crisi o di rivoluz ione , moment i in cui la cornice te oric a comincia ad inc rina rsi per in fin e crollare, fine ndo col sostituirla con un ’ altra. Il passaggio da una cornice vecchia a una nuova è considerato da questo tip o di concezione un processo da considerare dal punto di vista psicologico piuttosto che da quello lo g ic o; si ritie ne che il quel passaggio ci sia qualcosa di sim ile al progresso che non parta per ò ad un avanzamento verso la verità , in altre parole la cornice viene messa in discussione pertanto si esclude che a guidare la discussione sia un ’ analisi ra z iona le . Quest o spiega perch é le due cornici, vecchia e nuova siano ta lvolta definite come inc om m e nsura bili . Una seconda
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