Questi appunti sono progettati per fornire una comprensione completa e approfondita della psicologia dello sviluppo, rendendoli una risorsa indispensabile per chi desidera eccellere in questo campo. Questa risorsa offre un'introduzione esaustiva alla psicologia dello sviluppo, seguita da una descrizione approfondita degli strumenti e dei metodi utilizzati in questo campo.
Contenuto degli Appunti:
- Introduzione alla Psicologia dello Sviluppo: Una panoramica delle basi teoriche e delle principali questioni di studio.
- Strumenti e Metodi: Descrizione dettagliata delle tecniche di ricerca e degli strumenti utilizzati per studiare lo sviluppo umano.
- Dallo Sviluppo Prenatale alla Nascita: Spiegazione delle fasi che vanno dal concepimento fino alla nascita, analizzando i cambiamenti fisici e biologici.
- Sviluppo Fisico, Motorio e Percettivo: Analisi delle tappe fondamentali dello sviluppo fisico, delle capacità motorie e delle percezioni sensoriali del bambino.
- Approcci allo Sviluppo Cognitivo: Descrizione dei vari approcci teorici, inclusi quelli piagetiani, vygotskiani e l'approccio psicometrico.
- Elaborazione delle Informazioni: Esame dei processi cognitivi coinvolti nella percezione, memorizzazione e utilizzo delle informazioni.
- Sviluppo del Linguaggio: Studio delle fasi di acquisizione del linguaggio e delle teorie principali che spiegano questo processo.
- Sviluppo Emotivo e Affettivo: Analisi delle emozioni e delle relazioni affettive che si sviluppano durante l'infanzia e l'adolescenza.
- Sviluppo Morale: Esplorazione delle fasi dello sviluppo morale e delle influenze che modellano la crescita etica dell'individuo.
PSICOLOGIA
DELLO SVILUPPO
Appunti di Maria Rita Lombardi
Università degli Studi di Bologna
Facoltà: Psicologia
Corso di Laurea in Scienze e tecniche psicologiche
Esame: Psicologia dello Sviluppo
Docente: Carlo Tomasetto
A.A. 2023/2024
T e s i
o n l i n e
A P P U N T I
T e s i o n l i n ePSICOLOGIA DELLO SVILUPPO
Introduzione
La psicologia dello sviluppo studia l’evoluzione e il cambiamento del
comportamento umano nell’arco di vita.
In particolare, studia come cambiano (dal concepimento alla morte) le funzioni psichiche e
i processi che regolano il comportamento.
“Il settore della psicologia dello sviluppo […] si interessa allo studio dello sviluppo
tipico e atipico delle competenze cognitive, linguistiche, sociali, affettive e relazionali e dei
processi che lo determinano in una prospettiva ontogenetica che include l'intero arco della
vita” (MIUR 2012 – Declaratoria settore scientifico-disciplinare M-PSI/04 – Psicologia dello
Sviluppo e dell’Educazione)
Lo sviluppo umano comprende periodi:
• Di crescita: non necessariamente solo in età evolutiva in senso stretto
(infanzia/adolescenza)
• Di mantenimento / decadimento: età adulta
• Di involuzione: l’ultima parte della vita
In ciascuno di questi periodi, l’essere umano cerca attivamente di adattare il
funzionamento dei propri processi e funzioni mentali in base alle proprie risorse e alle
richieste dell’ambiente.
I processi di crescita/incremento possono caratterizzare anche l’età adulta e quella senile.
La psicologia dello sviluppo è una disciplina recente; fino a 20 anni fa, infatti,
coincideva con la psicologia dell’età evolutiva (infanzia e adolescenza). L’età adulta era
considerata il punto di arrivo (e di fine) dello sviluppo: venivano considerati solo i
cambiamenti infantili, molto più rapidi, intensi e facili da individuare.
Prospettive storiche sull’infanzia
La concezione di cosa sia, quanto duri, e cosa abbia di speciale l’età evolutiva è cambiata
in epoche e culture diverse
• Nell’Europa medievale, la legge non fa distinzione tra crimine commesso da
persona adulta e da bambino → prospettiva del peccato originale: i bambini sono
creature malvagie, che l’educazione ha il compito di depurare. Il bambino non ha
diritti e tutele giuridiche particolari ed è proprietà dei genitori/del padrone.
• Alla fine del Seicento John Locke formula la prospettiva della tabula rasa: i
bambini, alla nascita, sono come delle tavolette bianche su cui si può scrivere
qualsiasi cosa.
• Nel Settecento, Rousseau formula la prospettiva della bontà innata, secondo cui
bisognerebbe lasciare i bambini liberi di crescere in modo naturale, in quanto sono
buoni di natura. L’educazione (la società, l’ambiente, la cultura) tende a
reprimere/rovinare la natura buona insita nel bambino.
• Nelle civiltà pre-industriali i bambini vengono trattati diversamente dagli adulti solo
in base alle differenze di prestanza fisica (infanzia = minorazione). I bambini sono
spinti all’ acquisizione precoce di ruoli adulti (lavoro dei minori → bambine si
prendono cura della famiglia).
L’adolescenza è molto rapida e contrassegnata da riti di passaggio.
1• Oggigiorno l’infanzia viene vista come una fase distinta completamente dalla vita
adulta: è un momento speciale di crescita e cambiamento, per cui è opportuno
investire nell’educazione dei figli.
L’era moderna dello studio dello sviluppo infantile è cominciata a fine Ottocento, quando
l’approccio alla psicologia umana inizia ad includere osservazioni ed esperimenti
sistematici, scientifici. Un iniziale scetticismo viene superato quando iniziano gli studi su
bambini ed adolescenti → psicologia come scienza grazie a tre fattori:
• Influenza del positivismo ottocentesco
• Osservazioni cliniche sistematiche
• Metodi sperimentali
Lo psicologo francese Alfred Binet fa studi sui propri figli per studiare memoria ed
attenzione e collabora alla stesura di un test d’intelligenza.
Stanley Hall è un pioniere nell’uso dei questionari con gruppi di bambini.
Un altro osservatore dei bambini è Arnold Gesell, grazie all’ausilio di una cupola
fotografica → influenzato dalla teoria evoluzionistica di C Darwin.
I processi metodologici nell’osservazione, l’introduzione di nuove metodologie
sperimentali e lo sviluppo di teorie caratterizzano il progresso dell’era moderna.
Dal XX secolo, l’età dello sviluppo è vista come ricca di eventi, importante per la vita futura
(Freud) e un’età da proteggere e tutelare (legislazione speciale (protezione) per la giustizia
minorile, aggravanti per i reati contro i minori).
L’infanzia e i suoi diritti oggi – Convenzione sui diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza
“ogni bambino ha diritto a una infanzia felice e a godere, nell'interesse suo e di tutta la
società, dei diritti e delle libertà che vi sono enunciati”
“…senza eccezione alcuna, e senza distinzione e discriminazione fondata sulla razza, il
colore, il sesso, la lingua, la religione, le opinioni politiche o di altro genere, l'origine
nazionale o sociale, le condizioni economiche, la nascita, o ogni altra condizione, che si
riferisca al fanciullo stesso o alla sua famiglia”
“il fanciullo deve beneficiare di una speciale protezione e godere di possibilità e
facilitazioni […] in modo da essere in grado di crescere in modo sano e normale sul piano
fisico, intellettuale, morale, spirituale e sociale, in condizioni di libertà e di dignità”.
“il fanciullo che si trova in una situazione di minoranza fisica, mentale o sociale ha diritto a
ricevere il trattamento, l'educazione e le cure speciali di cui esso abbisogna per il suo stato
o la sua condizione”
“il fanciullo, per lo sviluppo armonioso della sua personalità ha bisogno di amore e di
comprensione”
“il fanciullo ha diritto a una educazione”
2“il fanciullo deve essere protetto contro ogni forma di negligenza, di crudeltà o di
sfruttamento” [e] “contro le pratiche che possono portare alla discriminazione razziale, alla
discriminazione religiosa e ad ogni altra forma di discriminazione”
[Approvata il 20 novembre 1959 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e revisionata
nel 1989]
Aspetti relativi alla cura del bambino:
• Salute e benessere
• Parenting → i bambini imparano l’amore quando essi sono amati
• Educazione
• Contesti socio-culturali e diversità
Contesto= setting in cui avviene lo sviluppo, influenzati da fattori storici, economici,
sociali e culturali.
1. La cultura comprende i tipi di comportamento, credenze e tutti gli altri
prodotti di un particolare gruppo di persone trasmessi di generazione in
generazione → gli studi cross-culturali confrontano gli aspetti di più
culture.
2. L’etnicità è radicata nell’eredità culturale, nazionale, di razza, religione e
linguaggio. Ciò non significa che non ci siano differenze all’interno di un
gruppo etnico (→ pregiudizi).
3. Lo status socio-economico è un fattore fondamentale nello sviluppo, che si
riferisce alla condizione sociale della persona e cioè alla sua posizione
all’interno della società, sulla base delle caratteristiche occupazionali,
educative ed economiche → inuguaglianze.
4. Il genere si riferisce alle caratteristiche delle persone quali l’essere maschio
o femmina.
Processi e periodi di sviluppo
I meccanismi dello sviluppo umano sono creati dall’interazione di tre processi chiave:
1. Processi biologici: producono cambiamenti nel corpo dell’individuo. Es: geni,
sviluppo del cervello, aumento altezza e peso, cambiamenti ormonali…
2. Processi cognitivi: cambiamenti nel pensiero, nell’intelligenza e nel linguaggio
dell’individuo.
3. Processi socio-emotivi: cambiamenti nelle relazioni dell’individuo con altre
persone, cambiamenti della sfera emotiva e della personalità.
Questi processi sono studiati dalle neuroscienze cognitive dello sviluppo (scoperta dei
neuroni specchio) e dalle neuroscienze sociali dello sviluppo.
Periodi evolutivi
1. Prenatale: dal concepimento alla nascita (durata di circa 9 mesi)
2. Neonatale (neonatal period): dalla nascita sino al 30° giorno di vita
3. Prima infanzia (infancy): 0-2 anni (1-18/24 mesi) → iniziano abilità psicologiche
(parlare, coordinare sensazioni ed azioni ecc) → totale dipendenza da un adulto.
4. Seconda infanzia (early childhood): fino a 5-6 anni (periodo prescolare) → i
bambini iniziano ad essere autosufficienti
5. Fanciullezza (middle childhood and pre-adolescence): dai 6 ai 10 anni (periodo
scolare) → i bambini sviluppano la capacità di leggere scrivere e contare e iniziano
a confrontarsi con gli altri e con il mondo esterno (performance)
36. Adolescenza: dagli 11-12 ai 18-19
7. Emerging adulthood (Arnett, 2000): dai 20 ai 29 anni → la “vera” età di
costruzione dell’identità adulta → si ha un lavoro ma si è ancora dipendenti dalla
famiglia d’origine, si ha una relazione affettiva ma non si ha la spinta di crearsi una
famiglia propria.
8. Media età adulta (30-40/45 anni) → coppia stabile, carriera professionale
9. Tarda età adulta: 40-45 – 65 anni → le abilità intellettive raggiungono il picco
intorno ai cinquant’anni
10. Età senile: dai 65 anni → inizio segnato dal pensionamento, riduzione delle facoltà
attentive e mnemoniche,
Jean Twenge scrive un articolo scientifico su Child Development: the decline in Adult
Activities Among US Adolescents, 1976-2016.
L’ingresso nell’età adulta è posticipato: tutte le attività adulte hanno subito uno
spostamento in avanti. Tesi: il contesto storico e sociale può influenzare lo sviluppo.
Nell’articolo scientifico c’è un abstract iniziale che riassume il contenuto sotto esplicato e
viene fatta una sezione in cui viene spiegato il metodo adottato per la ricerca.
The Current Research
Attività comuni nell’età adulta: lavorare, guidare, fare sesso, bere alcol, uscire senza
genitori.
Si osserva se l’adolescente attua questi comportamenti come indicatore della velocità di
sviluppo: l’andamento è generalmente negativo.
Questioni relative allo sviluppo - natura e cultura
La contrapposizione natura-cultura indaga quale dei due fattori influenzi maggiormente lo
sviluppo dell’individuo.
Nature= eredità biologica dell’organismo → posizione rinforzata dagli studi delle
neuroscienze.
Nurture= le influenze ambientali a cui è esposto un individuo, quali circostanze biologiche
(nutrizione, assistenza medica) e sociali (scuola, famiglia).
Lo sviluppo non è determinato solo da un fattore o un’altro, ma è frutto dell’interazione tra
natura e ambiente.
Questioni relative allo sviluppo – continuità e discontinuità
Il dibattito continuità-discontinuità è volto a determinare se lo sviluppo è costituito da
cambiamenti graduali e cumulativi (continuità), o da fasi distinte tra loro (discontinuità).
Secondo i teorici della continuità lo sviluppo prevede un’accumulazione armoniosa e
regolare di abilità e i cambiamenti si sommano o sviluppano da abilità già acquisite in
maniera cumulativa o quantitativa senza salti improvvisi.
Secondo i sostenitori della discontinuità lo sviluppo è paragonato a una serie di gradini o
fasi separate in cui, nel passaggio dall’uno all’altro, le abilità dell’individuo si riorganizzano
in una serie di comportamenti qualitativamente nuovi.
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Ad oggi buona parte dei ricercatori considera lo sviluppo come una presso per la
maggioranza continuo e quantitativo che però viene interrotto da periodi discontinui di
cambiamento.
Questioni relative allo sviluppo - prime esperienze ed esperienze successive
Il dibattito si concentra sulla misura in cui le prime esperienze (specialmente durante la
prima infanzia) o le esperienze successive siano fattori-chiave nello sviluppo infantile.
Le culture occidentali tendono a supportare l’idea che le prime esperienze siano più
importanti di quelle successive → Freud.
La maggior parte delle altre culture, invece, crede che siano più importanti per lo sviluppo
le esperienze successive alla prima infanzia.
Questioni relative allo sviluppo - dominio-generale e dominio-specifico
Dominio generale: lo sviluppo coinvolge simultaneamente e uniformemente tutto il sistema
cognitivo → mente: mela
Dominio-specifico: lo sviluppo avviene secondo modi e ritmi diversi nelle diverse aree della
conoscenza, con impatto limitato sugli altri domini → mente: arancia (spicchi)
Questioni relative allo sviluppo - periodo critico e periodo sensibile
Periodo critico: periodo dello sviluppo in cui determinate esperienze sono indispensabili
perché si verifica uno sviluppo tipico.
Periodo sensibile: periodo dello sviluppo in cui determinate esperienze sono importanti per
uno sviluppo tipico. Se in questo periodo non si verificano tali esperienze lo sviluppo tipico
potrebbe ancora avvenire.
Teorie dello sviluppo:
1. Teorie psicoanalitiche
La teoria psicoanalitica descrive lo sviluppo come prevalentemente inconscio e influenzato
dalla sfera emotiva.Per comprendere pienamente lo sviluppo è necessario cogliere il
significato simbolico che si cela dietro ai comportamenti manifesti. Inoltre, secondo questa
teoria, le prime esperienze di vita hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo seguente.
La teoria psico-sessuale di Freud
Lo sviluppo avviene attraverso fasi discrete ed è determinato soprattutto dalle pulsioni
biologiche, influenzate dai contatti con l'ambiente e dall’interazione delle tre componenti
della personalità (Es, Io, Super-io).
Secondo Freud l’individuo attraversa 5 fasi di sviluppo psicosessuale, nelle quali il piacere
è legato a zona erogena. La personalità adulta è determinata dal modo in cui risolviamo i
conflitti tra queste prime fonti di piacere e le esigenze imposte dalla realtà.
La teoria psico-sociale di Erikson
Erik Erikson ha formulato una teoria dello sviluppo che abbraccia tutte le età della vita,
dalla nascita alla vecchiaia, individuando per ciascuna fase di vita uno specifico compito,
un “dilemma psicosociale”, che nasce dalla relazione tra l’individuo e l’ambiente: l’individuo
deve affrontarlo e superarlo per poter accedere allo stadio successivo. Questi dilemmi
5consistono in una coppia di due termini opposti: uno indica una conquista, l’altro il
fallimento.
2. Teorie cognitive
Le teorie cognitive si concentrano sui pensieri consci del bambino.
1. La teoria di Piaget dello sviluppo cognitivo
2. La teoria cognitiva socio-culturale di Vygotskij
3. La teoria dell’elaborazione delle informazioni
Si concentra sul flusso delle informazioni che scorre all’interno del sistema cognitivo
del bambino e in particolare sulle operazioni specifiche effettuate su di esse tra la
fasi di input (ingresso informazione) e la fase di output (uscita).
Gli individui manipolano informazioni, le controllano e fanno scelte strategiche a
partire da esse. Pensare= elaborare informazioni
Gli individui sviluppano una crescente abilità nell’elaborazione delle informazioni,
che consente loro di acquisire conoscenze e capacità sempre più complesse.
3. Teorie comportamentiste e socio-cognitive
Secondo queste teorie, possiamo studiare solo ciò che misuriamo ed osserviamo
direttamente.
1. Il condizionamento classico di Pavlov
Condizionamento classico: se uno stimolo neutro viene associato ad uno stimolo
che produce una reazione automatica, quella reazione sarà causata anche solo
dallo stimolo che in precedenza era neutro → salivazione cani, piccolo Albert
2. Il condizionamento operante di Skinner
Condizionamento operante: le conseguenze di un comportamento producono
cambiamenti nella probabilità che questo comportamento si ripeta.
L’aggiunta all’ambiente di stimoli graditi (rinforzo positiva) o la rimozione di stimoli
sgraditi (rinforzo negativo) come conseguenza ad un comportamento rafforza quel
comportamento; l’aggiunta di stimoli sgraditi (punizione positiva) o la rimozione di
stimoli graditi (punizione negativa) come conseguenza ad un comportamento,
indeboliscono quel comportamento.
3. La teoria socio-cognitiva
Apprendimento osservativo di Bandura: triade ambiente- comportamento- persona
4. La teoria etologica
Questa teoria sostiene che il comportamento è fortemente influenzato dalla biologia e
dall’evoluzione ed è caratterizzato da periodi critici o sensibili → imprinting: forma di
attaccamento repentina e biologicamente innescata, comportamento adattivo per creare
vicinanza tra neonato e genitore.
L’approccio etologico di Konrad Lorenz e degli zoologi europei spinse gli psicologi dello
sviluppo americani a riconoscere le basi biologiche del comportamento.
La teoria dell’attaccamento di Bowlby applica i principi della teoria etologica allo sviluppo
umano. Studia il valore adattivo delle relazioni umane.
65. La teoria ecologica
Questa teoria si concentra sui contesti ambientali.
La teoria sistemico-ambientale di Bronfenbrenner (attualmente chiamata bioecologica in
virtù del recente inserimento delle influenze biologiche) afferma che lo sviluppo sa
influenzato da cinque sistemi ambientali:
1. Microsistema: tutte le situazioni in cui l’individuo vive (famiglia, coetanei scuola…)
2. Mesosistema: implica relazioni tra i microsistemi o le connessioni tra contesti
differenti (esperienze familiari-scolastiche; scolastiche-chiesa…)
3. Esosistema: esperienze vissute in altri contesti sociali che influenzano ciò che
l’individuo vive nel suo contesto più immediato (es. lavoro su relazioni)
4. Macrosistema: la cultura in cui gli individui vivono (schemi ideologici e istituzionali)
5. Cronosistema: cambiamenti causati da eventi ambientali e dalle transizioni che
avvengono nel corso della vita, così come le circostanze sociali e storiche. Possono
originarsi dal singolo (pubertà, malattie gravi) o dal mondo esterno (separazione
genitori, guerra, pandemia).
6. Un approccio teorico eclettico
Secondo questa teoria, nessuna delle precedenti è in grado da sola di dare una
spiegazione esaustiva dello sviluppo: bisogna selezionare ed utilizzare gli aspetti migliori
di ciascuna teoria.
Uno degli ambiti di applicazione della psicologia dello sviluppo è l’educazione per
l’inclusione (processo di normalizzazione e assimilazione) e l’integrazione (rapporto
equo e reciproco tra l’uomo e l’ambiente, in linea con l’individuo che vi si inserisce).
7Strumenti e metodi
“La psicologia dello sviluppo […] si interessa allo studio dello sviluppo tipico e atipico delle
competenze cognitive, linguistiche, sociali, affettive e relazionali e dei processi che lo
determinano”
• La scienza si definisce tale non in base a cosa studia o al risultato ottenuto, ma in
base a come lo studia. È il metodo che rende l’approccio scientifico o meno.
• La ricerca scientifica è oggettiva, sistematica e può essere sottoposta a verifica. E’
falsificabile.
Il metodo scientifico si basa su alcuni postulati di base:
• Determinismo
• Empirismo
• Integrazione teorica
• Approccio dinamico
• Dimensione pubblica
• Evoluzione paradigmatica
Le scienze hanno in comune il metodo ma differiscono per l’oggetto: scienze fisiche,
scienze biologiche, scienze umane.
Spesso vengono affiancati al metodo scientifico anche metodi pre-scientifici:
1. Intuizione
2. Ragionamento
3. Ostinazione: affidarsi a credenze consolidate
4. Esperienza, che può suggerire interrogativi all’origine di indagine scientifica →
Errore della generalizzazione: le esperienze personali non sono rappresentative. →
Problema: Bisogno di proteggere la propria autostima
5. Autorità
La componente scientifica dello sviluppo infantile si prefigge lo scopo di separare i fatti
dalle opinioni, utilizzando strategie particolari per ottenere informazioni.
Il metodo scientifico è un processo che rende un ragionamento scientificamente valido
ed è formato da diverse fasi:
Grazie allo studio o all’osservazione, oppure mettendo alla prova vecchi studi, nasce la
curiosità verso qualcosa.
1. Concettualizzare il problema: si identifica ed isola un problema.
2. Formulare delle ipotesi, delle aspettative
3. Operazionalizzare i costrutti
• Dai concetti alle variabili
• Rendere misurabile l’oggetto di studio
4. Raccogliere informazioni (dati):
• Scelta e utilizzo di strumenti adeguati
• Condivisione trasparente
5. Trarre conclusioni utilizzando procedure statistiche, considerando anche
possibili variabili intervenienti casuali e ambientali.
6. Rivedere le conclusioni della ricerca e la teoria, confrontando i risultati con
ricerche precedenti e con le ipotesi iniziali.
8Il metodo è il processo complessivo che rende un ragionamento scientificamente valido,
mentre gli strumenti sono l’insieme delle tecniche e delle procedure utilizzate per
raccogliere e leggere i dati.
Qualsiasi strumento abitualmente utilizzato per fare ricerca/diagnosi/consulenza può
essere utilizzato in modo scientificamente non valido se inserito in un percorso di ricerca
non conforme al metodo scientifico.
Validità della ricerca scientifica
Il livello di controllo esercitato dal ricercatore definisce, in estrema sintesi, la validità di una
ricerca scientifica.
Validità interna: quanto il risultato della ricerca è considerato giusto in rapporto alle
ipotesi di partenza.
Una ricerca ha validità interna se ho ragioni adeguate per ritenere che esiste realmente
una relazione causale tra le variabili, perchè tutte le altre variabili intervenienti sono state
controllate.
Minacce: mortalità del campione, interferenza di variabili ambientali, ricerche di lunga
durata.
Validità esterna: possibilità di generalizzare i risultati della ricerca a individui o contesti
diversi da quelli considerati.
Una condizione che può garantirla è la rappresentatività del campione.
Validità di costrutto: la coerenza tra i risultati ottenuti e la teoria alla base della ricerca.
Validità ecologica: la corrispondenza tra la realtà sottoposta a verifica empirica e quella a
cui i risultati dovrebbero essere generalizzati.
In generale i risultati di un esperimento condotto in laboratorio sono difficilmente adattabili
ad un ambiente naturale, in quanto può succedere che l’individuo in esame non si
comporti spontaneamente.
I disegni di ricerca sono i progetti dei tempi e dei modi nei quali raccogliere le
informazioni (i dati) che servono a raggiungere i propri obiettivi di conoscenza.
Innanzitutto bisogna effettuare una valutazione per mettere alla prova un’ipotesi di ricerca
o diagnostica.
La raccolta di informazioni non deve essere mai un processo casuale
Nella ricerca come nella pratica clinica la valutazione deve essere pianificata, efficiente, ed
efficace. Deve fornire una rappresentazione valida e affidabile dell’oggetto di studio ed
ottenere il maggior numero di informazioni, di qualità migliore possibile, con il minore
dispendio di risorse (stanchezza, noia, confusione dei partecipanti, tempo e denaro).
Ricerca descrittiva: ha l’obiettivo di osservare e registrare un comportamento. Non è in
grado di dimostrare le cause di un fenomeno.
Il metodo descrittivo per eccellenza è la descrizione naturalistica.
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