Dagli ultimi decenni del 1800 si delineano le potenze che cambieranno la storia del mondo, attraverso le due guerre di massa e il protrarsi dell'estenuante guerra fredda tra USA e URSS. La Germania, potenza di inizio secolo, lascia spazio alle potenze d'oltreoceano, mentre la seconda metà del secolo, con la decolonizzazione, vede emergere i paesi del Terzo mondo. Il manuale si chiude con gli ultimi accadimenti degli anni 90 e la distensione del bipolarismo.
Storia del Novecento
di Dario Gemini
Dagli ultimi decenni del 1800 si delineano le potenze che cambieranno la storia
del mondo, attraverso le due guerre di massa e il protrarsi dell'estenuante
guerra fredda tra USA e URSS. La Germania, potenza di inizio secolo, lascia
spazio alle potenze d'oltreoceano, mentre la seconda metà del secolo, con la
decolonizzazione, vede emergere i paesi del Terzo mondo. Il manuale si
chiude con gli ultimi accadimenti degli anni 90 e la distensione del bipolarismo.
Università: Università degli Studi di Napoli
Esame: Storia Contemporanea1. Concetto di sistema internazionale nel 900
Non esiste in realtà un sistema internazionale. Non vi sono una costituzione e un governo mondiale. Il 900
ha fatto sforzi in quella direzione dando vita alle nazioni unite e a vari sottosistemi in diversi ambiti. Per gli
storici il concetto di sistema politico internazionale identifica spazio e assi lungo i quali han luogo
importanti mutamenti, evidenziando concezioni che appartengono ai principali attori della vita
internazionale e l'ordine cui ambiscono (es: hitler ambiva a un mondo gerarchizzato attorno al dominio
tedesco). Quindi qui si studieranno le relazioni intraeuropee, l'emergere di altre potenze e le loro concezioni
per organizzare le relazioni internazionali, i conflitti e le risoluzioni, le trasformazioni economiche sociali
culturali tecnologiche che hanno rivoluzionato le relazioni internazionali. Quindi si parla di politica
internazionale del 900 e strategie e posizioni degli attori più importanti. Dopo le guerre napoleoniche il
sistema internazionale (incentrato sulle potenze europee) aveva conosciuto un relativo equilibrio. Che si
basava sulla negoziazione di termini accettati reciprocamente dalle cancellerie dei principali stati, e
contemplava 2 principi: equilibrio di potenza (il sistema deve prevenire l'emergere di una potenza dominante
tramite alleanze) e quello di comunanza di interesse e idee tra le principali monarchie, per contrastare la
minaccia rivoluzionaria e legittimare il sistema. Il sistema funzionò bene sino alla guerra di crimea del 1854-
56, poi non servì tanto per le questioni internazionali.
Dario Gemini Sezione Appunti
Storia del Novecento 2. Rapporti tra nazioni dopo la rivoluzione industriale
Sull'onda della rivoluzione industriale aumentarono i divari tra le diverse parti del continente. Si impongono
cultura, geografia e politica della nazione, si formano e si ridefiniscono nuove nazioni come stati nazionali
centralizzati (USA). In questo processo vanno in crisi imperi multinazionali come quello asburgico, e dal
1870 si pone il problema della Germania e della sua egemonia. Sul piano politico: emergere di democrazie
elettorali / culto del nazionalismo. Sul piano economico: corsa all'industrializzazione che innesca
centralizzazione produttiva favorita e coordinata dallo stato. Si alimenta circuito di rivalità interstatuali che
intrecciano economia, cultura, politica e forza militare in una concezione sempre più antagonistica delle
relazioni tra grandi potenze. Sul finire del secolo emergono a est e ovest nuovi poli di potenza: Giappone e
USA: il sistema internazionale non puo più esaurirsi alla sola Europa. 900: Europa, USA e giappone in parte
compartecipano di un tessuto economico, tecnologico e civile che intreccia popoli, nazioni e mercati in
collegamenti sempre più fitti. Ma gli stati nazione che compongono questa civiltà industriale non
concordano sulla sua strutturazione: ci sono liberisti, protezionisti, privatisti e statalisti, modernisti,
conservatori. Si percepiscono come rivali in una gara per il dominio e la sopravvivenza. La risoluzione delle
tensioni verte anche sui modi in cui questa civilta industriale si sarebbe espansa nel mondo. Quindi sulle
relazioni/conflitti tra nazioni più ricche e nuovi protagonisti mondiali.
Dario Gemini Sezione Appunti
Storia del Novecento 3. Bismarck e il potere della Germania
Dal 1870, con la Germania che vince la Francia, installandosi come principale potenza economica e militare
del continente, la stabilizzazione dell'equilibrio europeo diviene cosa difficile. Per anni la diplomazia di von
Bismarck aveva contenuto il problema, ma i fattori di rivalità eran tanti. La competizione economica inizia a
essere percepita come rivalita tra stati per la costruzione della potenza industriale e militare. Nel 14
l'equilibrio di potenza si rovescia in un conflitto che consuma tutte le risorse dei protagonisti e porta alla
ribalta nuovi nomi, come gli USA. Dopo l'unificazione la GER aveva avuto un poderoso sviluppo
economico. La sua popolazione era anche più ampia. 1871-1913: primato europeo nell'industria pesante,
produzione di ferro grezzo. FRA+GER, grande forza militare e nel commercio estero. Era reale la
prospettiva di un'egemonia tedesca sul continente, ancor più dopo il 1890 quando berlino cominciò a parlare
di ampliare la sua influenza sul mondo. Francia e russia vedevano ciò come un minaccia. Mosca e parigi
cooperano e nel 1894 stringono un'alleanza difeensiva contro GER + AUS, intesa che si contrapone alla
triplice alleanza del 1882 GER – AUS - ITA. La GER temeva un accerchiamento ostile, la RUS temeva che
le sue posizioni in Europa si indebolissero.
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Storia del Novecento 4. Situazione della Gran Bretagna a inizio 900
E la Gran Bretagna? Lento declino, anche se è la maggior potenza finanziaria e navale, perde sul fronte del
commercio mondiale. Mentre alcuni premono per allearsi contro FRA e RUS, prevarrà l'antagonismo con
GER, concorrente su molti mercati e padrone anche di una flotta sui mari che poteva rivaleggiare con quella
inglese. Londra si dà al riarmo navale. Anche la FRA aveva un enorme impero coloniale in africa ed era
presente in indocina. La RUS in asia centrale. L'esperienza imperiale legittimava il suo dominio su altre
culture in nome di una sua superiore missione civilizzatrice. Subentra in Europa il timore di un antagonismo
insopprimibile tra diversi progetti imperiali e le diverse civiltà che essi vogliono impersonare. In questo
clima di antagonismi anche la ENG accetta di schierarsi, nel 1902 con giappone e 1904 intesa cordiale con
FRA.
Dario Gemini Sezione Appunti
Storia del Novecento 5. Crescita del Giappone nel 900
In estremo oriente intanto si percepisce come il sistema internazionale sta mutando forma e natura,
divenendo meno eurocentrico. Molti vedono la Cina come uno dei grandi mercati del futuro, ma il paese era
ancora debole politicamente e diviso in sfere di influenza. Nel 1894 irruppe sulla scena il Giappone,
sufficientemente forte per influenzare i paesi vicini. Sottomette Corea, attacca la Cina. Compete cosi con gli
imperi europei per spartirsi l'oriente. Gli USA con le note diplomatiche della “porta aperta” suggeriscono
che le grandi potenze liberalizzino gli scambi in un regime di libero mercato, invece di creare aree
commerciali protette. Presto la competizione per l'influenza in cina porta allo scontro RUS e GIAP per la
manciuria. GIAP più ENG dichiarano guerra alla Russia nel 1904, e la guerra finisce nel 05 con la vittoria
giapponese. 1° impero europeo battuto e dimostrazione di fragilita dell'impero zarista.
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Storia del Novecento 6. Crescita degli USA nel 900. Liberismo e capitale
Un'altra nuova potenza entra sulla scena: gli Stati Uniti. 75 milioni di abitanti, grandi risorse naturali,
mercato interno florido, apparato industriale e finanziario molto concentrato, capacita innovative: nel 900
primeggiano in vari campi. Soprattutto il siderurgico. Ambivano alla missione di diffondere la modernità
capitalistica e democratica, volevano un mondo di mercati aperti alla libera concorrenza, senza barriere
protettive ed esclusivismi coloniali, con scambi e trasporti liberi. Nel 1898 guerra vinta contro Spagna per
Cuba mostra come la moderna democrazia industriale vince un vecchio impero. In America centrale
egemonia USA. Prospettiva: liberismo multilaterale, sintetizzato nella dottrina della porta aperta. Gli USA
cominciano a concepire un codice di convivenza internazionale che contempla gli interessi del paese.
Principio di liberta commerciale che superi gli imperi coloniali. Suggerisce implicitamente anche il ritorno
della Cina alla piena sovranità amministrativa e fiscale, oltre a richiedere procedure legali per prevenire e
risolvere dispute e conflitti. Ma più si collegavano i mercati, più si avvicinavano anche le tensioni. In
america centrale ad esempio l'arrivo dei capitali USA sconvolse le strutture agrarie del luogo suscitando
instabilità. Gli USA poi rigettavano la cultura antidemocratica dei regimi europei monarchici, con il loro
orgoglio repubblicano. Ai primi del 900 emerge la covinzione che gli USA dovessero fondare la propria
sicurezza e benessere sul controllo dei mari. Questo crea un potenziale antagonismo con GER e RUS,
massima antitesi della cultura liberaldemocratica che invece avvicina USA e ENG. La mentalità americana
avrebbe poi portato all'intervento in guerra.
Dario Gemini Sezione Appunti
Storia del Novecento 7. Triplice allenaza e intesa Francia-Russia a inizio 900
Nei primi anni del 900 il sistema di potenza europeo si polarizza attorno a 2 schieramenti: Triplice alleanza
e intesa FRA+RUS, affiancati da ENG che non aveva però impegni di reciproca difesa. Alleanze difensive e
per scongiurare aggressioni. Le potenze maggiori si impegnano nella corsa al riarmo. Gli strateghi lavorano
a guerre lampo per cogliere impreparati gli avversari. Ma i sistemi di alleanza non risolvono le crisi locali,
come quella del marocco o le guerre balcaniche del 12-13 che esasperano la rivalità AUS - RUS per
l'influenza nel sudest Europa. Dinamica di crescente antagonismo, cresce la propensione allo scontro, le
forze politiche usano il patriottismo. Nel luglio del 14 l'ultimatum dell'austria alla serbia innesca una
concatenazione di mobilitazioni militari che in breve porta allo scontro. Cruciale fu il ruolo tedesco e
l'invasione del belgio, ma non solo. La guerra era inevitabile, ma la sua dinamica si mostrò presto
incontrollabile. Si radicava l'idea che la guerra potesse chiudersi solo con la totale sconfitta dell'avversario.
Le potenze europee si sarebbero cosi logorate aprendo le porte a nuove concezioni del sistema
internazionale.
Dario Gemini Sezione Appunti
Storia del Novecento