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Diritto dell'informazione e dei media:
Appunti sul corso universitario di diritto dell'informazione e dei media dell'Università di Bologna. Gli argomenti trattati in aula vanno dalla costruzione e il funzionamento della costituzione italiana, le forme di governo e di stato, come è formata la relazione tra la società e la politica, come funziona la politica nel paese italiano, ma anche le relazioni internazionali. Studiamo i tipi di libertà descritti da Max Weber e come funziona la costruzione di leggi. L'argomento principale è il diritto dell'informazione che tutela tutte le forme di comunicazione e i suoi mezzi (mezzi di comunicazione di massa): stampa, televisione, pubblicità, cinema, radio. Come questi ultimi si sono evoluti dallo statuto albertino, passando per il periodo fascista e il dopoguerra, fino ad arrivare all'informazione di oggi, caratterizzata dall'utilizzo dei social media. Si parla di tutti quei diritti e doveri che fanno parte dell'informazione: diritto all'immagine, diritto d'autore, diritto alla riservatezza, limite del buon costume e limiti impliciti, ingiuria e diffamazione, la tutela alla libertà religiosa, ordine pubblico, libertà di espressione, scienza, arte e osceno. Il corso si concentra sulle regole e le libertà del giornalismo: decalogo dei giornalisti, diritto di cronaca, diritto di satira, diritto di critica.
Dettagli appunto:
- Autore: Gaia Grazia Serra
- Università: Università degli Studi di Bologna
- Facoltà: Scienze della Comunicazione
- Corso: Scienze della Comunicazione
- Esame: Diritto dell'informazione e dei media
- Docente: Daniele Donati
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DIRITTO DELL'INFORMAZIONE E DEI MEDIA Appunti di Gaia Grazia Serra Università degli Studi di Bologna Facoltà di Scienze della Comunicazione Corso di laurea in Scienze della Comunicazione Esame di Diritto dell'informazione e dei media Docente: Daniele Donati Anno accademico - 2022/2023APPUNTI DI DIRITTO DELL’INFORMAZIONE E DEI MEDIA - prof. Donati LA GIURISPRUDENZA E LA LEGGE Le norme giuridiche sono regole scritte dall’uomo e innaturali. Costituiscono la costituzione, la quale afferma che tutti sono uguali davanti alla legge. Le leggi naturali descrivono il mondo com’è, la legge dell’uomo descrive il mondo per come vorrebbe che fosse. Esiste una tensione tra ciò che è e ciò che dovrebbe essere. Le prescrizioni religiose o i principi morali, invece, vogliono rendere le persone migliori, alla legge questo non interessa, purché tu rispetti il prossimo nei fatti. I caratteri delle norme sono: - generalità: applicabile a tutti coloro che si trovano nella situazione disciplinata dalla norma - astrattezza: esprime una volontà preliminare e disciplina le situazioni che potrebbero verificarsi abbiamo quindi un’ ipotesi generale. Le norme a volte non vengono applicate perché le ipotesi non si realizzano. Il diritto può essere coniugato in più modi, si parla di polisemantica. 1. il diritto come disciplina delle relazioni tra cittadini (privati): DIRITTO PRIVATO I suoi principi sono: parità, libertà e autonomia. I sottosistemi sono: CIVILE, COMMERCIALE, LAVORO E AGRARIO. 2. il diritto come disciplina delle istituzioni, della distribuzione dei poteri, delle relazioni tra cittadini e istituzioni: DIRITTO PUBBLICO I suoi principi sono: disparità e soggezione. I sottosistemi sono: COSTITUZIONALE, PROCESSUALE, AMMINISTRATIVO, TRIBUTARIO, PENALE. Il DIRITTO PENALE si occupa della repressione dei comportamenti socialmente dannosi, vieta, obbliga e sanziona. Il diritto pubblico è intoccabile, idealmente, per evitare l’abuso di potere, il quale si divide in: legislativo, giuridico ed esecutivo. La legge non conferisce, ma riconosce, aderisce alla teoria giusnaturalistica secondo la quale i diritti siano naturali. Il primo strumento dei giuristi sono le norme, il secondo è la GIURISPRUDENZA, l’insieme delle sentenze. Non esistono risposte certe, infatti esiste la regola Bard secondo la quale la colpevolezza esiste oltre ogni ragionevole dubbio. Ma è soggetta a interpretazione: tutti sono liberi di esprimere pensieri e emozioni? Lo stabilisce appunto la giurisprudenza. Il sistema giudiziario è diverso da paese a paese. - CIVIL LAW: origini latine, Europa, America latina ecc. - COMMON LAW: origine anglosassone, Inghilterra, USA, ecc. In tal caso si ha più fiducia nella magistratura, in quanto le norme scritte sono meno vincolanti e sta, per lo più, al giudice decidere cosa sia giusto, perciò questo è in costante aggiornamento. L’ordinamento è un sistema giuridico che esercita il potere sovrano su un territorio. Più complessi di regole che bisogna seguire in base all’appartenenza. Lo stato è l’ invenzione più avanzata dell’umanità per produrre regole e farle rispettare attraverso la politica. La costituzione rappresenta il conflitto, ma lo lascia risolvere alla politica, la quale si occupa della generalità dei nostri bisogni e della scelta della finalità da perseguire. 1Norma = genere / Legge = specie Lo stato si divide in: - STATO-COMUNITA’: si indica il popolo, stanziato su un territorio definito, organizzato attorno ad un potere centrale (stato-nazione) - STATO-APPARATO(stato-organizzazione): si indica l’organizzazione del potere centrale sovrano, che conosce molti possibili modi, detiene il monopolio della forza, e impone il rispetto di determinate norme nell’ambito di un territorio ben definito (ministeri e governi) - STATO-PERSONA: si indica, per astrazione, la soggettività dello stato come entità, nel suo complesso. Esistono tre elementi costitutivi dello stato, riconosciuti dai 197 paesi delle Nazioni Unite. - elemento soggetto: popolo = coloro che hanno un rapporto di cittadinanza con lo Stato. La cittadinanza si può acquistare al momento della nascita tramite jus sanguinis o jus soli, o successivamente per jus communicatio (particolari condizione come matrimonio o adozione) o naturalizzazione. La cittadinanza può essere perduta per volontà del cittadino o per statuizione di legge. Non per motivi politici. Il riacquisto della cittadinanza è precluso per chi l’ha perduta per motivi di indegnità. La cittadinanza di uno stato membro UE garantisce la cittadinanza europea. - POPOLAZIONE (diverso da popolo)= termine statistico - NAZIONE (diverso da popolo) = termine antropologico (persone legate per caratteristiche) (In Italia più nazioni) - elemento oggettivo: territorio = parte della superficie terrestre su cui si costituisce lo Stato e gli è coessenziale, essendone sia lo spazio indispensabile sia la sfera di validità e di efficacia del proprio ordinamento e del proprio imperio. A differenza, la rete non ha confini, ma è transnazionale. Il diritto si effettua in un determinato territorio. I confini sono tracciati dall’uomo sulla mappa o in natura, ad esempio grazie al mare. (terraferma delimitata da confini naturali o non, il mare territoriale invece è costituito dalla fascia di mare lungo le coste, tra le 3 e le 12 miglia appartengono al paese, oppure metà, se non ci si arriva) A decidere chi sorvola l’Italia è solo l’Italia, le ambasciate e i consolati, come anche gli aeroporti sono nazionali, gli aerei e le navi sono di territorio di chi batte bandiera fin quando non arrivano a destinazione. - elemento giuridico: sovranità = non riconosce un superiore e legittima lo stato a costruire una costituzione. Giustifica in se stesso l’originarietà, ossia una caratteristica giuridica, cioè ogni ordinamento statale, in quanto sovrano, si autolegittima. L’indipendenza comporta che ogni Stato, in quanto sovrano, non possa essere subordinato ad altri ordinamenti e, nel suo ambito, goda del diritto di esclusione dagli altri. In italia, secondo l’art. 1 Cost. “la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione.” (non solo nel titolo, ma anche nell’ esercizio, come l’elezione) Ma da dove viene il potere? Per molto tempo si è giustificato in Dio. Max Weber credeva ci fossero tre tipi di potere (carismatico, legale/razionale, tradizionale): 1. potere carismatico: capacità di impressionare il prossimo 2. potere aristocratico: quello di Federico II 3. potere legale/razionale 2Luigi XIV è stato un esempio di sovrano assoluto, alla riunione dell’assemblea andò in pigiama per affermare che loro non avrebbero deciso nulla e che “lo stato sono io”. Federico II credeva invece che la sovranità fosse in un oggetto, non in una persona, di conseguenza si considerava il primo servitore dello stato, in quanto portatore dell’oggetto. Questo lasciava a molti la speranza di poter prendere il suo posto. Questo è stato il potere dei borghesi, dei pochi, i quali guadagnano dal lavoro delle loro mani. Da qui è partita la Rivoluzione francese, da tre giovani ragazzi che volevano più diritti, in particolare la libertà negativa. Ossia la libertà DALLO stato/potere. Questa fu una grossa conquista dell’occidente, la quale ci permette di non obbedire a delle persone, quanto più a dei meccanismi. In tal modo la sovranità è in mano agli uomini proprietari di immobili (suffragio censitario), poi a tutti gli uomini e solo dopo anni a tutto il popolo, donne comprese. In altri paesi esiste una via di mezzo: monarchia e parlamento collaborano. Rousseau dice: “rappresentanza significa assenza”. Per questo votare è importante. Ad influenzare questo processo è stata, un secolo dopo, la rivoluzione industriale. Pensiamo però, che, nonostante la sovranità sia a sé per ogni paese, in Italia le monete che girano sono stampate fuori, come è fuori che viene deciso quante ne debbano circolare, questo perché i paesi dell’UE hanno deciso di lasciare questo potere all’UE. - LIBERTA’ NEGATIVA / DIRITTI DI LIBERTA’ : dallo Stato (potere lontano) (stato liberale) - LIBERTA’ / DIRITTI POLITICI: nello Stato (voto) - LIBERTA’ POSITIVA/ DIRITTI SOCIALI: mediante lo Stato (potere vicino) (libertà di essere) Le forme di Stato La combinazione tra sovranità e popolo e/o territorio si chiama forma di Stato. - Rapporto sovranità – popolo 1 Stato patrimoniale – ordinamento feudale: l’organizzazione del potere è di natura privatistica, il titolare del potere rivendica come facenti parte del proprio patrimonio le terre assoggettate al suo potere e gli uomini che coltivano. 2 Stato assoluto – principati, Comuni, Signorie: l’ordine sociale è fondato sul principio della potestà assoluta sovrana e della gerarchia. Il sovrano si eleva sulla collettività, escludendo qualsiasi frazionamento dei poteri. 3 Stato di polizia – monarchie illuminate, tardo ‘700: il sovrano è il funzionario dello Stato, è il primo “suddito”. La finalità dello Stato è curare i fini del benessere collettivo, concedendo libertà terriera e facendo giustizia amministrativa. 4 Stato liberale – ‘800: emerge il ceto borghese, la legittimazione del potere statale si basa sulla derivatività dai cittadini, ora liberi. 5 Stato democratico: - Democrazia diretta: i cittadini partecipano alle scelte dello Stato mediante votazione diretta (referendum e plebiscito); - Democrazia rappresentativa: in cui i cittadini eleggono i loro rappresentanti e sono questi ad adottare le necessarie decisioni nell’ambito delle assemblee rappresentative. - Rapporto sovranità – territorio 31 Lo Stato unitario prevede che esista solo un ordinamento giuridico sovrano; un solo popolo, un solo territorio, un solo potere sovrano. Era tipicamente lo stato dei grandi imperi – es. l’impero romano, l’impero britannico, ecc. 2 Lo Stato composto o federale è un incontro fra ordinamenti sovrani dal quale nasce un nuovo ordinamento giuridico sovrano a somma dei popoli e dei territori degli Stati membri, mentre il potere sovrano si esercita nell’ambito delle competenze che sono conferite allo stato dalla costituzione federale. (Esempio colonie americane: 13 colonie che diventano stati e istituiscono come potere principale Washington. Ogni stato ha il proprio codice civile, penale, la propria costituzione, rispettando Washington. I grandi Stati tendono ad essere federazioni – es. Stati uniti, Canada, Russia, Cina, Indonesia, Australia, Germania.) La sovranità non è tenuta tutta insieme , ma è un insieme di sovranità che esercita il potere vincolato ad un soggetto unico. - Stagflazione: crescita dei prezzi dei prodotti e dei salari, ma non cresce la ricchezza. 3 Lo Stato regionale è una soluzione intermedia. Ogni ambito/regione esercita un numero consistente di autonomie, tra cui quella legislativa, nei limiti delle competenze attribuitegli dallo stato sovrano. Si istituiscono quindi le prefetture e si attua il decentramento, questo è il tipo di Stato adottato in Italia. Invece che tenere tutto il potere su Roma, ha riconosciuto la capacità di autodeterminarsi e di fare leggi su materie a 20 regioni e ai comuni. C’è infatti un sindaco eletto dalla comunità in ogni comune. Il modello dei comuni e delle regioni si chiama autonomia. - Relazione tra gli organi fondamentali – popolo, parlamento, governo, magistratura La forma di governo è la relazione tra gli organi fondamentali. Il Presidente rappresenta l’unità dello Stato. Il parlamento detiene il potere legislativo. Il governo detiene il potere esecutivo. La magistratura detiene il potere giuridico. La prima differenza tra forme di governo è composta dalla monarchia e dalla democrazia. 1. Il popolo sceglie i suoi rappresentanti del Parlamento. Formatosi il parlamento, questo darà fiducia al Governo. Il parlamento sceglie il presidente: Governo Parlamentare, il Parlamento è al centro di tutto. (Italia) 2. I cittadini votano i rappresentanti dell’ordine legislativo e il Presidente. L’effetto è che il Parlamento non dà la fiducia al Governo perché il Presidente è capo del Governo e detiene il potere esecutivo: Governo Presidenziale, governo più stabile. (USA) 3. I cittadini eleggono il Presidente che ha un compito di supervisione e ha voce in capitolo sulle grandi decisioni. Il presidente e il Governo si confrontano e poi il Parlamento dà la fiducia al Governo. Il problema è che i due possono avere due orientamenti politici diversi: Governo Semipresidenziale. (Francia) - Il popolo e la sovranità popolare Cittadini come corpo elettorale —> Artt. 56: suffragio universale e diretto. Il diritto di voto deve essere: libero, segreto, uguale, personale. I sistemi elettorali sono: 1. Maggioritario/proporzionale: - Proporzionale: la stessa proporzione di voto si traduce nella stessa proporzione di posti a 4sedere in parlamento. Il territorio è diviso in circoscrizioni che contengono più o meno lo stesso numero di elettori. Per ogni circoscrizione si definiscono le percentuali che hanno avuto i partiti e vengono divisi in liste. Sulla base dei seggi assegnati, sono eletti i candidati. Il problema è che essendo così frazionato è difficile arrivare a dare la fiducia al Governo. La correzione del sistema è la soglia di sbarramento. Se il partito è da solo deve raggiungere almeno il 3% o il 10% se in coalizione o non avrà poltrone. Il secondo è il premio di maggioranza, cioè una volta raggiunta una certa soglia (44%) di voti vengono regalati dei seggi e viene data la maggioranza (ad arrivare al 51%). - Maggioritario: l’Italia è divisa in collegi, con più o meno lo stesso numero di elettori, che assegnano un posto a sedere al partito che ha raggiunto la maggioranza. Il rischio è che i partiti senza alleanze non si aggiudicano neanche un posto a sedere ed è poco fedele rispetto al pensiero degli elettori. Consegna alla camera e al Senato una maggioranza più solida ed è più facile mantenere la fiducia. Il correttivo è il premio di maggioranza: raggiunto il 45% si regala il 6% in modo da raggiungere la maggioranza. 2. Collegio uninominale/collegio proporzionale 3. Turno unico/doppio turno Il sistema italiano è misto perché i partiti sono divisi in liste e vengono rappresentati da un nome. Si può votare il rappresentante dell’alleanza/lista e distribuire il voto ai partiti facenti parte della lista o scegliere un partito in particolare della lista. 2⁄3 si assegnano con il sistema proporzionale e 1⁄3 con il sistema maggioritario. In Italia non si sceglie chi della lista proporzionale viene eletto ma si va nell’ordine stabilito dal partito, non si esprime una preferenza tra uno dei partiti della lista ma si vota solo la lista secondo il principio di lista bloccata. In regioni e Comuni si vota direttamente il Sindaco e il Presidente Comunale e Regionale. In queste elezioni è ammesso il voto disgiunto: si può votare un partito e un candidato che non vi appartiene. Ci sono metodi (chiamato d’hont) di conta dei voti che ripartiscono i voti secondo una logica che premia i partiti che prendono più voti. Le fonti del diritto Premessa: il processo qualifica le norme, esiste una ricetta, delle regole, per stabilire delle norme. La norma giuridica è prodotta da atti o fatti chiamati appunto fonti del diritto. - fonti-fatto sono collegate alla ripetitività di comportamenti o all’ assunzione di determinati accadimenti o situazioni quali fatti idonei a determinare regole di comportamento obbligatori e per tutti i consociati, dando vita a un diritto non volontario appunto perché derivante da fatti e non da atti. (esempio mancia) La consuetudine si fa regola. Non sono importanti perché ogni procedura volta a un atto le spazza via. - fonti-atto sono manifestazioni volontarie dei soggetti cui è riconosciuta la competenza a dettare regole di comportamento e in quanto tali si traducono in documenti, produttivi di norme giuridiche adottati secondo le procedure prescritte, che hanno la forza ad essi attribuita dall’ordinamento. Ogni ordinamento definisce e riconosce le proprie fonti giuridiche. - TABELLA FONTI DI DIRITTO (FOTO) I criteri che regolano le fonti del diritto sono: 51. gerarchia: le norme più in alto pesano di più, hanno fonti superiore forza e valore superiori alle altre: forza= di innovare il cambiamento: il cambio della norma più in alto cambia il resto valore= di resistenza: se il parlamento approva una legge la costituzione non cambia. (art. 21 è stato scritto nel 47 ed è entrato in vigore nel 48, non è mai cambiato, ma le leggi su tv o editoria si, più volte) La costituzione non blocca il parlamento, ma impone delle regole e principi che le fonti devono rispettare. Il custode di tali principi è la corte costituzionale. La costituzione è attualmente anti maggioritaria. 2. riparto della competenza: (es. lo stato fa norme per la sicurezza, la regione per la salute) non c’è una gerarchia, semplicemente si decide su binari diversi, ma paralleli. = SPADA: difesa / TOGA: giustizia / MONETA: politica finanziaria / BANDIERA: diplomazia Vi è una spartizione per competenza. 3. tempo: si deve tenere in considerazione la legge più recente, o altrimenti seguire il sottocriterio di specialità, prendendo in considerazione la legge più specifica. Bisogna fare un lavoro di interpretazione. La costituzione: insieme dei principi e valori, rapporti con i cittadini (diritti) e linee di organizzazione. Ogni paese ha una costituzione: - in senso materiale e formale (scritta e non) - il ruolo dell’interpretazione La costituzione può essere: - liberale, quando lo stato garantisce i diritti del singolo cittadino - socialista, quando lo stato mira a una trasformazione dell’assetto economico che abolisca la proprietà privata - democratico-sociale, quando lo stato assicura i diritti e si impegna ad una trasformazione della società (uguaglianza da formale a sostanziale) in certi limiti (legalità e mantenimento del libero mercato). Garantisce la libertà dallo stato e la libertà di essere. La nostra costituzione ci garantisce di non tornare alla monarchia. Alcuni dicevano che ad accomunare i paesi europei fossero: cultura greca, diritto romano e cristianesimo. Altri negano e pensano sia il continuo mescolarsi delle culture. Papa Ratzinger consiglia di ancorarsi ai principi eterni della chiesa cattolica. Zagrebelsky risponde dicendo che in democrazia questo non è possibile in quando decide la maggioranza e non si può stabilire un principio prima che venga espresso il desiderio di averlo. Nel 1848 in Francia si voleva una costituzione grazie alle idee rivoluzioniste di Napoleone, questa però era flessibile in quanto ogni legge poteva cambiarla, il re poteva decidere su di essa. Oggi la nostra costituzione è rigida, scritta, lunga, aperta ed elastica e programmatica. Con aperta si intende libera di essere interpretata e non limitata ai diritti contenuti in essa. Con programmatica che alcune cose vengono promesse e mai attuate in futuro. Quando venne scritta noi italiani, a differenza dei tedeschi sconfitti e colpevolizzati, non venimmo controllati dagli alleati. Nel 48 si vota col suffragio universale per la prima volta e termina la monarchia in Italia, inoltre si vota al referendum e si decide che a scrivere la costituzione e a formare l’assemblea costituente sarebbero stati tre partiti: partito popolare, la sinistra, i conservatori. 6Uno degli articoli intoccabili della costituzione è il numero 2, il quale è complesso, rende i diritti giustiziabili, li garantisce e riconosce. La costituzione prevede la proprietà privata, ma se questa serve per la collettività può essere requisita. Questa è una costituzione di compromessi, convivono idee contrastanti, ma ha dei caratteri formali. (i primi 4: rigida, scritta, lunga, aperta ed elastica) I principi fondamentali della costituzione sono: - democratico: il potere si fonda sul consenso (Sovranità popolare)= principio di maggioranza, garanzia per le minoranze, trasparenza dei processi decisionali, tutela libertà civili, condizioni per una effettiva partecipazione personalista. Lo Stato è per la persona, la sfera dell'individuo è invalicabile. - pluralista: le formazioni sociali, i loro diritti e quelli dell'individuo in esse. - lavorista: il lavoro come strumento di valorizzazione dell'individuo Il diritto dell’individuo di parlare è assoluto. Nella prevalenza dei doveri si sacrificherebbe la persona per lo stato, parleremo di totalitarismi. Un diritto implica la sua negazione, abbiamo coppie di diritti che camminano insieme. (il diritto di parlare implica il diritto di stare zitto) Il diritto all’informazione implica il dovere di informarsi. Esistono diritti inviolabili ai quali non si può rinunciare nemmeno volendo, come il diritto alla vita. Tali diritti cambiano col progresso. L’articolo 3 della costituzione afferma che tutti sono uguali davanti alla legge. Soggetti giuridici: durante la rivoluzione francese, i cittadini erano i rivoluzionari. Oggi la cittadinanza garantisce diritti e doveri a chi la ha, ma non è sempre stato così, basti pensare alle donne e agli schiavi nel passato. Oggi le persone fisiche li hanno e hanno la capacità giuridica, di due tipi: - una capacità giuridica di base dalla nascita, si è potenzialmente destinatari di diritti e/o doveri (ricezione passiva) - la capacità giuridica di trasforma in capacità di agire al compimento dei 18 anni, si dispone effettivamente dei diritti e/o doveri (ricezione attiva) La capacità di agire si può avere prima in casi di minori emancipati, o si può perdere in caso di interdizione o inabilità. Il diritto si è inventato nuove persone che non fossero in carne ed ossa: le persone giuridiche. Queste ultime sono delle strutture di più persone a cui viene riconosciuta la personalità giuridica per motivi economici. In un’azienda il titolare è la persona fisica e l’azienda stessa è la persona giuridica, responsabile anche di eventuali debiti. Ogni relazione è stretta come società. (differenza tra Facebook e Zuckerberg) Solo le persone fisiche hanno responsabilità penale. Dal punto di vista civilistico la responsabilità è invece della persona giuridica. Abbiamo dei modelli di persona giuridica: 1. associazione: gruppo di persone che hanno una stessa finalità non vietata dalla legge 2. fondazione: patrimonio destinato a un fine (non solo denaro) dc Il popolo è sovrano in quanto esercita il voto. Il popolo può essere visto come fonte di potere e/o come destinatario di potere. Questa relazione può essere rappresentata in un circolo, il popolo si sottopone attraverso il voto a delle regole imposte da altri. 7Esistono istituti di democrazia diretta che ci permettono di non farci rappresentare, ma esprimere la nostra opinione: - referendum: per farlo si raccolgono delle firme che la Cassazione conta, se queste sono sufficienti vengono controllate nuovamente dalla Corte Costituzionale, che si concentra sul merito e contenuto del referendum. Se il referendum passa il controllo si vota e perché possa funzionare i voti devono raggiungere il quorum. (50% + 1) - iniziativa legislativa popolare: per arrivare in parlamento bastano 50000 firme, successivamente viene valutato dalla Cassazione prima e dalla C. Costituzionale dopo. L’articolo 49 della costituzione italiana permette ai cittadini di iscriversi ai partiti (oppure no). Prima dei partiti esistevano i club di quartiere. In passato si votava di più perché i partiti stabilivano una scala di valori. Ad oggi la differenza valoriale tra i partiti non è troppo evidente. Ogni partito deve avere una costituzione democratica. Abbiamo inoltre il diritto di poter formare un partito. Negli Usa, Cass Sunstein, giurista di Obama, afferma di non essere sicuro che la tecnologia aiuti la democrazia, a causa delle eco chamber e delle filter bubbles. La democrazia rappresenta il confronto con l’inatteso e su internet mettiamo e troviamo la proiezione e conferma di noi stessi. Il Parlamento è caratterizzato dal bicameralismo perfetto, la camera di deputati conta 400 parlamentari, Il senato ne conta 200 più i senatori a vita. Il parlamento svolge tre tipi di funzione: 1. funzione legislativa; il procedimento legislativo per approvare una legge si compone di più fasi: - iniziativa: il parlamento stabilisce un calendario secondo il quale si esegue il lavoro assegnato; - istruttoria: il presidente della camera assegna il disegno di legge a una commissione; - discussione e approvazione: la commissione può lavorare attraverso tre modalità di intervento, che sono: la sede referente, la sede redigente e la sede deliberante. La sede referente è il percorso standard, si analizza e si riferisce, si propongono delle modifiche attraverso emendamenti. Si devono avere due voti, uno articolo per articolo e uno sulla legge in generale, entrambi vengono assegnati in parlamento. La sede redigente prevede il primo voto (art. per art.) direttamente in commissione, quando si torna in parlamento viene assegnato solo il secondo voto. (si o no) In tal caso i membri di uno stesso partito o coalizione si mettono d’accordo prima su cosa votare. La sede deliberante prevede entrambi i voti direttamente in commissione. Questa sede priva i parlamentari di dire la propria, e, per quanto facciano parte di un partito, ognuno rappresenta la sua nazione e deve votare secondo la sua coscienza. In tal modo non è possibile. Ovviamente, i temi molto importanti, come fiscale, elettorale, penale, devono passare davanti al parlamento. Una commissione è composta di deputati e senatori. Una volta arrivati a un testo, questo passa in Senato dove avviene la stessa cosa (il presidente assegna il disegno di legge alla 8commissione che lavora attraverso tre modalità). A questo punto il testo può: essere approvato così com’è, può essere bocciato oppure modificato, ma in questo frangente, il testo deve essere identico nelle due camere, perciò torna alla camera dei deputati in modo che venga cambiato e possa essere nuovamente mandato in Senato, dove successivamente viene approvato. - promulgazione: Il presidente della Repubblica deve valutare se ci siano problemi con la Costituzione e in caso contrario può promulgare la legge. Altrimenti lo rimanda indietro allegando delle osservazioni. Alchè o si cambia il testo e si rimanda o le camere approvano il testo esattamente come prima, ignorando le osservazioni del P. della R., il quale a questo punto deve promulgare per forza. (non è mai successo) - pubblicazione: il testo rimane per 15 giorni in Gazzetta ufficiale e successivamente entra in vigore. I 15 giorni rispettano la vacatio legge, per lasciare il tempo ai cittadini di conoscere la legge. Un principio fondamentale è infatti: l’ignoranza della legge non scusa. La carta costituzionale dice che informarsi è parte del dovere di solidarietà sociale dell’art. 2. Per fare le leggi ordinarie si usa il procedimento sopra spiegato; per quanto riguarda le leggi costituzionali si rifà lo stesso procedimento due volte a distanza di 3 mesi. La prima volta deve essere approvato al 50 % + 1, la seconda per i ⅔. Le possibilità sono tre: si raggiungono i ⅔ e la legge viene approvata, non si raggiungono e viene bocciata, si raggiunge tra il 50%+1 e i ⅔ , in quest’ultimo caso si esegue un referendum, durante il quale non è necessario raggiungere il quorum. L’ultimo articolo afferma che non si può cambiare la Repubblica, quindi non si può tornare alla monarchia. Inoltre non è possibile cambiare i primi 12 articoli, anche se ne è stato aggiunto un tredicesimo a tutela dell’ambiente. I gruppi parlamentari si schierano in base al posto, la destra e la sinistra sono nati durante la rivoluzione francese, perché i Giacobini, più rivoluzionari, stavano sempre a sinistra. Ne fanno parte gli eletti alle ultime urne. Il presidente parlamentare di un determinato partito si mette d’accordo con i deputati, ma un parlamentare deve esprimere la sua coscienza, può decidere di votare diversamente dal suo partito, ma è consapevole che potrebbe non essere eletto nuovamente. Per questo esiste il cambio di partito. Fa discutere l’inviolabilità del parlamentare, se fosse corrotto non si potrebbe processare normalmente, ma i membri dell’aula a cui appartiene voterebbero per essere d’accordo. Per stabilire chi appartiene a una determinata commissione, le commissioni si riuniscono e decidono, chi ha avuto a che fare con un determinato ambiente ne farà parte, per esempio è facile che un camionista faccia parte della commissione dei trasporti. Questo finché i posti delle commissioni non sono stati spartiti tra tutti i parlamentari. Se si deve votare per una persona il voto è segreto. Sono i regolamenti delle camere a stabilire che tipo di voto assegnare. In parlamento abbiamo: il presidente e ufficio di presidenza, giunte, commissioni e gruppi parlamentari. Le commissioni sono sia in senato che nella camera dei deputati, possono essere permanenti o temporanee. Tra le permanenti ci sono quelle di garanzia, bicamerali e sempre presiedute dall’opposizione per rappresentare la minoranza che non ha vinto. I parlamentari godono di insindacabilità, non possono essere perseguiti per il loro voto o pensiero politico, solo in parlamento, dove esercitano il loro compito. VIMINALE: MINISTERO INTERNI / FARNESINA: MINISTERO ESTERI 9MONTECITORIO: CAMERA DEPUTATI / PALAZZO MADAMA: SENATO 2. funzione di controllo di governo = GOVERNO ha: - una componente politica che ha il compito di definire priorità e organizza il potere esecutivo, ma ha un limite preciso, ossia la Costituzione - una componente amministrativa, ha indirizzo di gestione, prende delle scelte Il presidente del Consiglio rappresenta una primarietà e non una supremazia. Presiede un ordine collegiale, il consiglio dei ministri, rappresentati da una maggioranza, successivamente si trovano i sottosegretari, i commissari che partecipano e informano il governo sulle varie situazioni, ma NON votano; i viceministri (solo 6 lo sono ufficialmente, non votano). Chi ha avuto pochi ministeri, ha più sottosegretari per compensare. Per quanto riguarda i ministri: non si può avere un numero chiuso di ministeri. L’art. 95 prevede il numero dei ministeri, ma per 50 anni non è stato attivato. I ministeri sono strutturati in: - dipartimenti: strutture a cui sono attribuiti compiti finali concernenti grandi aree di materie omogenee e i relativi compiti strumentali, compresi quelli di indirizzo e coordinamento delle unità di gestione in cui si articolano i dipartimenti stessi, quelli di organizzazione e quelli di gestione delle risorse strumentali, finanziarie ed umane ad essi attribuite. Si occupano dell’amministrazione. - segretario generale alle dirette dipendenze del ministro. Assicura il coordinamento dell’azione amministrativa; provvede all’istruttoria per l’elaborazione di indirizzi e programmi di competenza del ministro; coordina gli uffici e le attività del ministero; vigila sulla loro efficienza e rendimento e ne riferisce periodicamente al ministro. Quindi non è autonoma funzionalmente. (decreto 300 del 1999 (300/99)) - agenzie: strutture tecnico-scientifiche collegate al dipartimento politico. (es. agenzia del farmaco) Viene separato ciò che è tecnico da ciò che è burocratico. - strutture ministeriali centrali e periferiche: sul territorio, quelle periferiche subiscono un decentramento, possono essere i prefetti o le questure. (i prefetti rappresentano il ministero degli interni provincia per provincia) I ministri possono avere o meno il portafoglio: - con: hanno tutti delle strutture da mantenere e si occupano di politiche più imponenti, Devono essere stanziati dei soldi nel bisogno dello stato, in quanto fanno cose per la società. Questi sono ministeri di azione. (si occupano di affari esteri, interno, giustizia, difesa, economia. cultura, salute, turismo ecc) - senza: non hanno una struttura da mantenere. Sono ministeri di reazione. Hanno un’assegnazione minima nel bilancio dello stato. (si occupano di rapporti col parlamento, pubblica amministrazione, disabilità, il sud ecc) Ci sono 16 ministeri per bisogno. La Meloni modificherà il decreto 300 per stabilire quanti ministeri ci saranno. La formazione del governo avviene secondo le seguenti tappe: 1. incarico: presidente del consiglio (Meloni) incaricato dal presidente della Repubblica (Mattarella, ha un 10
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