Problemi organizzativi del Factory Outlet Center
In questo lavoro si è cercato di individuare i principali problemi organizzativi affrontati dalle imprese di promozione e gestione di una formula commerciale complessa e innovativa quale è il Factory Outlet Center (foc).
In un periodo di crisi economica internazionale, infatti, molte imprese manifatturiere del settore moda-abbigliamento ricercano strategie di integrazione a valle e nuove formule distributive che consentano loro di avere un maggiore controllo sui consumatori finali e di indirizzarsi verso nuovi target di riferimento.
Una volta definito il concetto di “outlet” e di “Factory Outlet Center”, e una volta passato in rassegna il processo di avvio e sviluppo della formula in Italia e all’estero, si sono analizzati i vantaggi e i rischi per i vari attori coinvolti nell’iniziativa.
Data l’importanza strategica della localizzazione e della integrazione con il territorio insediativo del foc, si è inoltre cercato di studiare le principali relazioni che dovrebbero essere attivate (in fase di pianificazione strategica) e mantenute (durante tutta la fase operativa del centro) con i più importanti attori locali interessati all’attività della struttura commerciale; abbiamo infatti notato come sia determinante, per il successo e per la continuazione dell’attività del centro commerciale nonché per la valorizzazione e la promozione del sistema territoriale destinatario di tale progetto, l’ effettiva collaborazione e l’attiva partecipazione di tutti gli stakeholders, ed in particolare dei policy maker, i quali sono in grado di influenzare, con le loro decisioni e i loro comportamenti, la programmazione e l’operatività del foc.
In un’ottica di marketing territoriale si è poi sottolineata l’importante opportunità che il foc rappresenta per l’area localizzativa, a patto che le autorità locali sappiano cogliere al meglio tale sfida mediante l’attuazione di adeguate politiche di sviluppo territoriale necessarie per ottenere un vantaggio competitivo nei confronti degli altri sistemi territoriali, così da implementare un circolo virtuoso costituito da soddisfazione – attrattività – valore territoriale.
In pratica il difficile compito dei decisori locali risulta essere quello di fare in modo che il successo del foc coincida con quello della zona insediativa; ciò potrà realizzarsi soltanto attraverso l’inserimento del formato commerciale in una prospettiva di coerenza con la vocazione e le caratteristiche peculiari del territorio, creando al contempo sinergie con altre iniziative locali.
Successivamente si è accennato ai possibili strumenti di governance che possono essere attivati per controllare e dirigere lo sviluppo locale e del centro; in particolare si è fatto riferimento ai controlli esterni esercitati dagli stakeholders sull’impresa con l’obiettivo di limitare situazioni potenzialmente pericolose.
Con riferimento a quest’ultimo aspetto, si sono analizzati i possibili effetti sul territorio derivanti dall’insediamento di un foc, relativamente alle modifiche fisiche e infrastrutturali, agli impatti sulla concorrenza, sui flussi turistici, sull’occupazione e sull’economia locale.
Infine, nell’ultimo capitolo, abbiamo preso in esame il foc recentemente realizzato a Barberino di Mugello dall’impresa anglosassone McArthurGlen, specializzata nello sviluppo e gestione di questo formato, in joint venture con la holding immobiliare fiorentina Fingen Real Estate dei fratelli Fratini; si è così potuto notare che la multinazionale inglese e gli attori mugellani hanno intessuto da subito un network di relazioni nonché strutturato un insieme di regole e obiettivi formalizzati, in grado di aumentare il consenso sociale e la fiducia intorno all’iniziativa, e in grado di contribuire ad uno sviluppo economico locale sostenibile.
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Informazioni tesi
Autore: | Fabio Giorgi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Roberto D'Anna |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 120 |
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