Introduzione
La comunicazione degli spettacoli dal vivo II
affronta l'argomento comunicazione, dunque, non si può prescindere dal
considerare che:
1. l'evento stesso è comunicazione: dunque estrapolare dal pr dotto e da
ciò che lo circonda gli elementi comunicativi;
2. l'evento va comunque comunicato con strumenti creati ad ho .
Questo lavoro si è posto come scopo quello di studiare e analizzare le
caratteristiche dell'attività di comunicazione nell'ambito d gli spe tacoli dal
vivo. Per fare ciò, però, si è ritenuto opportuno suddividere il generico
settore in due macro classi: la macro classe degli spettacoli teatrali e quella
dei concerti di musica "leggera". Il motivo di questa divisione è una
conseguenza del fatto che, per certi aspetti, le due realtà sono troppo
diverse per essere accomunate. La finalità di questo studio era quella di
capire come si svolgeva il lavoro di comunicazione (da intendersi nei vari
aspetti: comunicazione della corporate image, comunicazione della
stagione e dei singoli spettacoli, comunicazione verso gli organi di
informazione e, nel caso dei teatri, comunicazione intesa nel senso di
promozione - educazione) per un prodotto culturale e, allo stesso tempo,
cercare di definire quali erano gli atteggiamenti comuni e quali le diversità
di lavoro fra i due sotto insiemi allorché si implementano piani di
comunicazione integrata; inoltre, si è tentato di capire quanto, di ciò che un
efficiente lavoro di comunicazione prevederebbe, è effttivamente messo in
pratica. Per poter fare questo confronto e quindi per ottenere una sorta di
modello ottimale del lavoro di comunicazione, si sono considerate le
esperienze più efficienti, nell'ambito in questione, trovate grazie alla ricerca
stessa e si sono completate con le scarse basi teoriche esistenti in
letteratura. A tutto ciò si è pensato di adattare, dove possibile, alcune
tattiche e strategie implementate nei piani di comunicazione di prodotti
tangibili e servizi.
Introduzione
La comunicazione degli spettacoli dal vivo III
In particolare, per raggiunere gli obiettivi descritti si è cercato di:
- capire dove sono collocate le realtà che si occupano di spettacoli dal
vivo nell'ambito dei macro settori suddetti => capire cioè il loro
posizionamento competitivo nel panorama delle "industrie per il tempo
libero" in generale e in quello delle "imprese di spettacolo dal vivo" in
particolare;
- analizzare da vicino e, quanto più possibile "sul campo", il modo in
cui viene concretamente comunicato uno spettacolo dal vivo=>
cercare quindi di scoprire strategie e tatt ch ;
- capire verso dove queste realtà si stanno dirigendo dal punto di
vista della comunicazione dei loro "prodotti" => capire cioè le
direttrici di sviluppo della comunicazione.
La quasi totale assenza di una letteratura di settore e la necessità di
informazioni concrete ed attuali sull'argomento, ha fatto sì che la ricerca si
concentrasse direttamente nei luoghi preposti alla comunicazione degli
spettacoli dal vivo; nel caso specifico si è trattato di teatri, agenzie di
promozione (local e national promoter) che producono e/o organizzano
concerti di musica "leggera"1 Assessorati alla cultura che si occupano
della messa in scena di festival o rassegne di musica "leggera" dal vivo.
Per effettuare dunque la raccolta dei dati si è provveduto alla costruzione di
due strumenti di indagine: un questionario e un test2. Entrambi sono stati
adattati per venire incontro alle diverse caratteristiche delle due macro
classi.
Il questionario, a risposte aperte, è stato sottoposto agli addetti alla
comunicazione tramite un'intervista diretta nel luogo di lavoro. Lo scopo
1
Nel parlare di musica "leggera" si vuole far riferimento a tutti i tipi di musica che non rientrano nella
musica classica; tale distinzione è semplicistica da un punto di vista musicale ma funzionale dal nostro
punto di vsta.
2
Vedi modelli dei questionari e dei test in Appendice II
Introduzione
La comunicazione degli spettacoli dal vivo IV
del questionario era quello di avere una descrizione dettagliata e qualitativa
dell'attività svolta nel settore della comunicazione. Il questionario è
suddiviso in due parti; una parte in cui sono concentrate domande di
inquadramento generale, finalizzate a definire il tipo di struttura
organizzatrice degli spettacoli in questione, il tipo di prodotto offerto, il
numero e la tipologia di uffici preposti al settore comunicazione e, nel caso
dei teatri, l'esistenza o meno di attività collaterali allo spettacolo. La
seconda parte entrava nello specifico dell'argomento; in particolare, per
arrivare ad un maggior dettaglio nelle risposte, si è suddivisa l'attività di
comunicazione in tre aree per i teatri, e in due aree per le organizzazioni
che offrono concerti di musica "leggera":
1. (Solo per i teatri) Attività di comunicazione orientata alla corporate
image: con questa domanda si sono colte strategie e strumenti utilizzati
per diffondere l'immagine della struttura al di là degli spettacoli
proposti;
2. Attività di comunicazione orientata alla stagione e ai singoli
concerti: in questo caso l'attenzione era rivolta allo specifico
"prodotto", entrando nel merito di un piano di comunicazione;
3. Attività di comunicazione orientata ai rapporti con gli organi di
informazione: per la vita stessa di questo particolare prodotto è
indispensabile il lavoro di comunicazione intrapreso nei confronti dei
c.d. media ed è per questo che si è ritenuto di fondamentale importanza
venire a conoscenza delle strategie e dei meccanismi messi in atto per
far in modo che i giornali, la radio e la televisione si occupino delle
offerte culturali dal vivo.
Il test è stato inviato tramite posta elettronica, a coloro che avevano
precedentemente risposto all'intervista per approfondire, in modo anche
quantitativo, alcuni aspetti del loro lavoro. L'invio del test, se da una parte
Introduzione
La comunicazione degli spettacoli dal vivo V
ha velocizzato la raccolta dei dati, dall'altra non ha permesso un controllo
diretto sulle risposte. Il test è suddiviso in tre parti:
1. Posizionamento dell'immagine (p r i teatri) e Posizionamento (per le
altre organizzazioni); le domande a risposta multipla di questa prima
parte del test sono costruite seguendo la tecnica del test a scala rating di
tipo verbale, in cui, cioè, il rispondente deve indicare la posizione che
corrisponde al suo atteggiamento scegliendo fra categorie ordinate (in
questo caso: "Molto d'accordo", "Abbastanza d'accordo", "Poco
d'accordo", "Per niente d'accordo"). Lo scopo era quello di
approfondire, per i teatri, quali sono gli strumenti più usati nel
diffondere la corporate image; per le altre organizzazioni, lo scopo era
duplice: capire, prima di tutto, il loro posizionamento (dato che le
domande del questionario non avevano portato a risultati soddisfacenti a
questo proposito) e, successivamente, indagare sull'esistenza, anche per
questo tipo di strutture, delle modalità di trasmissione della corporat
image.
2. Quadro degli strumenti di comunicazione integrata e modalità di
utilizzazione: per questa seconda sezione del test si sono intervallate
domande a risposta multipla e domande dicotome. Lo scopo era
l'approfondimento degli strumenti di comunicazione usati in tutte le aree
della comunicazione stessa.
3. Approccio al mix dei vari strumenti: in questa terza sezione
ritroviamo le domande nella forma della scala rating di tipo verbale. In
questo caso si voleva arrivare a capire quali erano le variabili influenti
nelle scelte in ambito pubblicitario e promozionale.
Il campione raccolto è costituito da 19strutture di cui 11 teatri e 8
organizzazioni di concerti di musica leggera (6 Agenzie di promozione e 2
Assessorati alla Cultura di due città toscane); benché la numerosità del
Introduzione
La comunicazione degli spettacoli dal vivo VI
campione non sia elevata, si è ritenuto che esso fosse comunque esaustivo
da un punto di vista qualitativo, per le seguenti motivazioni:
a. La realtà toscana, dalla quale provengono tutte le imprese del campione
ad esclusione di due (Piccolo Teatro di Milano e Teatro dell'Opera di
Roma), è piuttosto piccola dal punto di vista delle strutture proponenti
spettacoli dal vivo; la maggior parte di queste si concentrano nel
capoluogo di regione, da cui, infatti sono state considerate praticamente
tutte le realtà esistenti.
b. In conseguenza della ridotta dimensione del settore, si evidenziava una
notevole ripetitività di concetti, mano a mano che si procedeva con le
interviste; ciò ha portato a capire che, quello raccolto, fosse un numero
sufficiente di esperienze diverse. La somiglianza di informazioni deriva
anche dal fatto che il settore degli sp ttacoli dal vivo, in Toscana, è
praticamente privo di concorrenza; ciò si è intuito anche dal fatto che,
molte di queste organizzazioni, collaborano di frequente per produrre,
organizzare o mettere in scena tali spettacoli.
Alla fine della raccolta dei dati si è proceduto alla analisi degli stessi. Tale
analisi è stata strutturata in modo da correlare le risposte del questionario e
del test date da ciascuna struttura per avere, alla fine, una sintesi completa
di tutti gli aspetti trattati e per avere la possibilità di effettuare un confronto
fra le realtà esistenti nei due macro settori.
Per una migliore comprensione dei risultati ottenuti, si rende opportuna una
suddivisione degli stessi in cinque parti:
A. Significato della comunicazione per un "prodotto" culturale;
B. Strutturazione del lavoro di comunicazione all'interno delle
organizzazioni che offrono spettacoli dal vivo;
C. Budget predisposto per la comunicazione;
D. Strategie diffuse;
Introduzione
La comunicazione degli spettacoli dal vivo VII
E. Strumenti utilizzati.
A. Significato della comunicazione per un "prodotto culturale: è stato
interessante cogliere il significato di comunicazione nell'ambito particolare
dello spettacolo dal vivo. Proprio per le caratteristiche possedute dal
"prodotto" spettacolo, descritte in precedenza, anche la "filosofia" che sta
dietro il lavoro di comunicazione è diversa da quella che sta dietro la
promozione di altri tipi di prodotti. Entrando nello specifico dei risultati
della ricerca si è scoperto che, in entrambi i macro settori, l'attività di
comunicazione dipende molto da ciò che si promuove: questo significa che,
come caratteristica generale, quando siamo di fronte ad un personaggio o
ad un evento conosciuto dal pubblico, la pubblicità viene ridotta ai minimi
termini; al contrario, essa è indispensabile, e deve essere ben studiata,
quando l'evento è poco noto. Al di là di questa verità generale si
distinguono dei comportamenti diversi fra spettacoli teatrali e concerti di
musica "leggera". Per i primi, è importante fare comunicazione ponendosi
nell'ottica della diffusione della cultura all'interno della collettività; per
questo, la pubblicità e la promozione diventano fondamentali quando sono
utilizzate come strumento per portare la cultura dove non arriva o dove
arriva insidiata dalla televisione e dall'home video. In particolare, lo scopo
della pubblicità e promozione di uno spettacolo teatrale sta nel far nascere
curiosità e voglia di arricchimento culturale nel potenziale spettatore.
Inoltre è importante, per chi si occupa di comunicazione, ricordarsi che la
comunicazione non è un elemento nuovo o estraneo al prodotto spettacolo,
ma che anzi è parte integrante di esso. Questo significa che lo spettacolo ha
già in sé, e in ciò che lo circonda, una forza evocativa e comunicativa.
Pertanto, comunicazione significa anche ritrovare quegli el menti (come il
luogo "contenitore" dello spettacolo, l'impostazione della sala, gli attori
Introduzione
La comunicazione degli spettacoli dal vivo VIII
protagonisti, le persone che vengono a contatto con il pubblico, il prezzo
del biglietto, le attività collaterali e preparatorie allo spettacolo) da
affiancare agli strumenti di comunicazione creati ad hoc per lo spettacolo
(manifesti, locandine, spot in radio, volantini,…). Nell'ambito dei concerti
di musica "leggera", e in particolare per quelli definiti "di nicchia" (quelli,
cioè, che propongono generi musicali d fficili o contemporanei),
comunicare vuol dire fare in modo che la totalità delle proposte rimanga sul
mercato lungo tutto il corso della stagione, di modo che la presenza dello
spettatore sia sempre meno legata al personaggio di moda e diventi sempre
più presenza affezionata alle proposte della struttura; in questo ambito,
dunque, la comunicazione deve essere più che mai personalizzata e mirata.
Per i grandi concerti di massa (legati inevitabilmente all'evento-
personaggio), invece, comunicare vuol dire s prattutto informare in modo
chiaro, tempestivo ed esaustivo, in modo da minimizzare i costi opportunità
che il potenziale spettatore deve subire per arrivare alla soddisfazione del
suo bisogno. In questo caso, la comunicazione è importante quanto più è
estensiva, per informare e quindi attirare il maggior numero di persone.
B. Strutturazione del lavoro di comunicazione all'interno delle
organizzazioni che offrono spettacoli dal vivo: la maggioranza delle
strutture intervistate presentano da 1 a 3 Uffici preposti al settore
pubblicità, promozione e relazioni esterne (il 90% dei teatri e il 100% delle
altre organizzazioni). Essi sono a loro volta costituiti da una o due persone
massimo che hanno il compito di coordinare e gestire tutti gli aspetti
riguardanti la visibilità e la diffusione degli spettacoli. La ridotta
numerosità di risorse umane dedicate a questa attività e l'assenza di una
divisione della stessa fra professionalità diverse, dà alla gestione del lavoro
alcune caratteristiche peculiari. Prima fra tutte l'esperienza come base del
lavoro di comunicazione. Ciò, da una parte è positivo in quanto permette
Introduzione
La comunicazione degli spettacoli dal vivo IX
l'accumularsi nel tempo di risorse e competenze le quali, implementate in
modo continuativo, contribuiscono al perfezionamento di strategie e
tattiche di comunicazione. Inoltre, le conoscenze accumulate danno, a chi
le possiede, una capacità critica e di analisi tali da scartare a priori
soluzioni negative già sperimentate in passato e tali da rendere più
consapevole la scelta di nuove soluzioni. D'altra parte, si ritiene che la
gestione di una attività sempre più strategica come è la comunicazione, se
basata solo ed esclusivamente sull'esperienza di chi vi lavora, possa essere
limitante per lo sviluppo dell'attività stessa. In particolare, si è constatato
che l'assenza di un'attività continuativa e strutturata di studio,
aggiornamento e ricerca, può portare a delle conseguenze negative di cui,
tra l'altro, gli stessi operatori del settore si lamentano; nel macro insieme
dei teatri, ad esempio, la mancanza di nuove strategie porta ad avere
sempre il solito pubblico con un'età media che supera i 35 anni (il 73% dei
teatri presi a campione ha un'età media di pubblico pagante superiore all'età
suddetta); il problema non è da sottovalutare in quanto, oltre ad essere un
pubblico che diminuisce per motivi fisiologici, esso incrementa l'immagine
che il teatro sia una forma di utilizzo del tempo libero non adatta ai più
giovani. Inoltre, essendo la maggior parte dei teatri finanziati proprio per
diffondere la cultura nella collettività, sarebbe giusto mettere, anche i più
giovani, in condizione di usufruire di questo tipo di arricchimento culturale.
Naturalmente, questa è una problematica che interessa anche altre leve del
marketing mix come ad esempio il tipodi pr dotto ("svecchiare" le
rappresentazioni offerte per attirare pubblico giovane) e il prezzo (a volte
troppo alto per le fasce di età sotto i 30 anni); tuttavia, ricordiamo che, in
un certo modo, anche le leve suddette possono essere strumenti di
comunicazione in senso lato e, non solo per l'immagine dei singoli
Introduzione
La comunicazione degli spettacoli dal vivo X
spettacoli, ma anche per l'idea generale che il pubblico si può fare
dell'intera istituzione (corporate image).
Per quanto riguarda il macro insieme delle strutture che organizzano
concerti di musica "leggera", una gestione della comunicazione guidata
solo dall'esperienza non è positiva in quanto porta ad aumentare
l'aleatorietà di eventi, già di per sé incerti, in quanto legati al gusto
soggettivo delle persone. L'aggiornamento sulle tecniche di comunicazione
e lo studio di soluzioni innovative permetterebbe, oltre che di migliorare la
raggiungibilità dei pubblici di riferimento, anche di predisporre dei
meccanismi di feed - back della comunicazione come ad esempio
monitoraggi delle vendite a cui si associano analisi qualitative sulla
provenienza del pubblico e sulle modalità con cui questo è venuto a
conoscenza dello spettacolo.
Una seconda caratteristica dell'attività svolta all'interno degli Uffici di
Comunicazione, è il fatto che il lavoro si riduce spesso a procedure
routinarie, quasi che il settore degli spettacoli dal vivo fosse rimasto
indietro rispetto alle evoluzioni in ambito di organizzazione del lavoro, di
efficiente uso delle risorse e delle competenze e di diffusione delle
informazioni fra le diverse funzioni e fra la struttura e l'esterno. Inoltre, si è
colta una mancanza di strutturazione nell'attività di comunicazione che
porta necessariamente ad avere un orientamento al breve periodo e alla
predisposizione di meccanismi per risolvere il problema contingente della
diffusione dello spettacolo del momento. L'unico caso in cui si è sentito
parlare di programmazione e pianificazione dell'attività di comunicazione è
il Piccolo Teatro di Milano in cui vengono studiate le migliori soluzoni di
comunicazione per ciascun evento partendo mesi prima della messa in
scena dello stesso. Dunque, il lavoro è programmato in modo da
organizzare il tempo e le risorse economiche e umane necessarie per
Introduzione
La comunicazione degli spettacoli dal vivo XI
effettuare ricerche e analisi, al fine di un sempre più efficiente
coinvolgimento dello spettatore alle proposte offerte e una sempre più
efficace esposizione delle proposte stesse. Quello che si è percepito dalle
ricerche effettuate è dunque una mancanza di scientificità nel lavoro, che
non deve andare scapito dell'intuito e della creatività ma neanche essere
completamente sottovalutata.
C. Budget predisposto per la comunicazione: una t matica costante nel
settore degli spettacoli dal vivo è la carenza cronica di liquidità. In
particolare, il settore della comunicazione è quello più colpito da questa
carenza in quanto è il primo verso il quale si operano tagli ai finanziamenti.
Tra le cause più ricorrenti del basso investimento in comunicazione
ritroviamo, nei teatri, il fatto che la maggior parte dei fin nziamenti o in
generale della liquidità è convogliata verso spese fisse come ad esempio
quelle per il personale o spese per la produzione o l'allestimento degli
spettacoli; per quanto riguarda le altre strutture, la causa principale è il fatto
che la maggior parte delle entrate deriva dalla variabile incerta della
vendita dei biglietti. Tuttavia, il fatto interessante emerso dalla ricerca è
che, nonostante il budget complessivo delle spese nelle agenzie di
promozione sia più basso rispetto a quello dei teatri, l prime investono di
più in comunicazione rispetto ai secondi. La media delle spese di
comunicazione varia dal 10 al 20% per un concerto di musica "leggera" e
dal 2 al 5% per uno spettacolo teatrale (l'unica eccezione è quella del
Teatro Piccolo di M lano in cui le spese di comunicazione rappresentano il
10% delle spese totali sostenute per uno spettacolo). Se da una parte si
devono considerare i maggiori costi che i teatri sostengono per
l'allestimento e la produzione di spettacoli teatrali, d'altra p rte si ricorda
che molti dei teatri considerati ricevono finanziamenti pubblici che,
viceversa, le agenzie non ricevono. La diversità di investimento può essere
Introduzione
La comunicazione degli spettacoli dal vivo XII
sintomo della riconosciuta importanza strategica data alla comunicazione
dalle agenzie nei confronti dei teatri, ma può anche derivare dal fatto che i
teatri poggiano la loro sicurezza sugli abbonamenti, fonte sicura e
anticipata di reddito, e sui finanziamenti pubblici che li "difendono" anche
da un afflusso scarso di pubblico.
La problematica della liquidità carente non è di facile risoluzione in quanto
è legata a molte variabili anche esterne alle strutture che propongono
spettacoli dal vivo. Tuttavia, un elemento che dovrebbe essere prima di
tutto corretto è l'atteggiamento, presente in molte ist tuzioni culturali, che
porta a considerare la spesa in comunicazione più un costo che un
investimento; la differenza è lieve, ma è indicativa di una mentalità a lungo
termine e non legata unicamente alle necessità contingenti. Chi non ha
questa mentalità pensa ed agisce per il breve termine, cercando di risolvere
volta per volta il problema di "vendere" lo spettacolo. Invece, per colui che
agisse in un'ottica rivolta al futuro, la preoccupazione di vendere, nel vero
senso della parola, sarebbe rassicurata da una attività, cominciata mesi
prima, di investimento, non solo inteso in meri termini di acquisto di
strumenti di comunicazione, ma anche in termini di predisposizione di
quelle strategie di comunicazione che permettono un monitoraggio quasi
continuativo della diffusione dell'immagine dello spettacolo. Inoltre, un
altro errore diffuso fra gli addetti alla comunicazione è non preoccuparsi di
sapere quanto è il budget predisposto per l'attività che devono svolgere; la
conoscenza approssimativa di quanto si ha a disposizione è un altro vincolo
alla predisposizione di piani di comunicazione a lungo termine.
D. Strategie diffuse: come si è detto al punto B, il lavoro di comunicazione
non è costruito su delle vere e proprie strategie, in quanto spesso manca
proprio la fase di pianificazione e programmazione strategica; molte delle
scelte fatte sono decise in maniera contingente, sono per lo più basate su
Introduzione
La comunicazione degli spettacoli dal vivo XIII
quello che è stato fatto in passato e riguardano un orizzonte di breve
periodo. Preso atto di ciò, si è cercato di capire se esistevano comunque
delle variabili o degli elementi che potessero far deviare dall'applicazione
routinaria dell'esperienza. Considerando, innanzi tutto, le strategie messe in
atto per comunicare la corporate image, si è riscontrato una difficoltà
generalizzata a pensare l'istituzione (teatro, agenzia, …) come elemento
portatore di una identità da poter comunicare all'esterno. Molte volte non ci
si rende conto che, invece, molta parte di ciò che il potenziale spettatore
riceve in termini di messaggi, non proviene solo dai singoli spettacoli, ma
da una serie di elementi che, consapevolmente o meno, trasmettono
l'identità e la missione "aziendale". In particolare per i teatri, spesso non si
considera l'importanza di creare un legame di appartnenza fra lo spettatore
e la struttura che offre gli spettacoli. Questo non è sicuramente un processo
facile, tuttavia ci sono degli elementi che possono aiutare in questo scopo;
fra questi si possono citare le varie tipologie di abbonamento, che vengono
incontro alle esigenze di uno spettatore molto propenso alla scelta e con un
uso del tempo libero articolato e non ripetitivo; il personale impiegato nella
struttura e a contatto con il pubblico; il luogo "contenitore" degli spettacoli;
il prezzo degli stessi; le attività collaterali; non ultimi, loghi e slogan creati
ad hoc per attirare l'attenzione del pubblico sull'istituzione culturale.
Scendendo nel dettaglio dei risultati della ricerca scopriamo che, le
variabili ritenute più significative per rendereun t atro riconoscibile dal
punto di vista istituzionale nei confronti degli altri teatri e verso il
potenziale pubblico, sono la programmazione degli spettacoli, la struttura
logistica e i servizi (il comfort dei posti, la presenza di un luogo di ristoro,
la facilità di prenotazione dei biglietti) e il personale impiegato nella
struttura, che rappresenta per lo spettatore l'unico contatto umano con la
struttura stessa. Per quanto riguarda le organizzazioni che propongono
Introduzione
La comunicazione degli spettacoli dal vivo XIV
musica "leggera", il concetto di c rporate image è ancora più difficile da
mettere in atto. Infatti, come si può notare facilmente osservando i
manifesti, da questi non si capisce quasi mai qual è la struttura che si cela
dietro un certo evento, mentre è sempre molto chiaro quale teatro mette in
scena un certo spettacolo teatrale; questo esempio è illuminate per capire
che queste organizzazioni non si adoperano, in linea di massima, nella
diffusione della loro immagine. Detto ciò, la situazione è in parte diversa a
seconda che si tratti di organizzazioni che propongono concerti di nicchia o
organizzazioni che offrono concerti di massa. Nel primo caso, infatti, c'è il
tentativo di far conoscere agli spettatori potenziali la "paternità" degli
eventi offerti, collocando per esempio in modo ben visibile il nome
dell'istituzione su tutto il materiale pubblicitario; questo tentativo ha lo
scopo di fidelizzare lo spettatore, per fare in modo che, successivamente,
esso cerchi non tanto il personaggio o l'evento ma le proposte della
istituzione culturale. Per quanto riguarda invece le organizzazioni che
offrono concerti di massa, è più difficile pensare di diffondere un'immagine
istituzionale. Il motivo principale è legato al significato stesso di c rporate
image; con questa, infatti, si intende la diffusione della identità
dell'"impresa" all'esterno; per un'organizzazione che propone personaggi in
base alle mode e ai gusti degli spettatori, è difficile, se non impossibile,
possedere e quindi trasmettere un'identità propria ed univoca. Concludendo
con quelle che sono le strategie in merito alla corpor te image e tenendo in
considerazione le difficoltà suddette, l'immagine istituzionale per le
organizzazioni che offrono musica "leggera" assume tre diversi connotati:
immagine della istituzione in sé e per sé (così come succede per i teatri),
immagine del luogo, intendendo con questo lo spazio fisico in cui si
svolgono i concerti, immagine della manifestazione, in particolare quando
si tratta di un evento che coinvolge più artisti e che dura un periodo di
Introduzione
La comunicazione degli spettacoli dal vivo XV
tempo superiore a un giorno (nel caso ad esempio dei festival o delle
rassegne).
Passando adesso alle strategie di comunicazione legate alla comunicazione
della stagione e dei singoli spettacoli, i risultati ottenuti hanno dimostrato
che il 64% dei teatri e il 75% delle altre strutture si ritengono "molto
d'accordo" nel considerare il target di pubblico a cui ci si rivolge una
variabile che influenza le scelte di comunicazione, in particolare le scelte
che riguardano gli strumenti da utilizzare. Non solo, dalle interviste dirette
si è colta la tendenza generale ad attuare strategie di comunicazione quanto
più mirate e personalizzate. Questo dato è molto curioso: infatti, il fatto che
il pubblico sia elemento essenziale per uno spettacolo dal vivo e la chiara
affermazione della influenza che esso ha nelle decisioni in merito agli
strumenti e alle strategie di comunicazione, non spiega come,
paradossalmente, vi sia una carenza diffusa di indagini sui pubblici di
riferimento. Quello che traspare sembra una tendenza ad ori tare le scelte
degli strumenti sulle diverse tipologie di pubblico; tuttavia, quello che
viene spontaneo pensare, è come sia possibile orientare tali tipi di scelta su
una conoscenza approssimata ed empirica dei destinatari della
comunicazione ste sa. Per quanto riguarda le indagini sul pubblico ci sono
opinioni contrastanti: da una parte c'è chi crede nelle tecniche di marketing
diretto e nelle indagini conoscitive del proprio pubblico tese a fidelizzare lo
spettatore, entrare più in contatto con lui e di conseguenza improntare su
questo una comunicazione mirata (benché ciò non sia ancora messo in atto
in maniera "scientifica"); d'altra parte, c'è chi vede queste attività come un
"lavoro da impiegato" che non si adatta al mondo della cultura, fatto di
intuito e genialità.