7
Questa fase di transizione è caratterizzata, sia in Giappone che
negli Stati Uniti, dal passaggio da forme di controllo rigide e
regolamentate a strutture che, determinando un mercato più libero,
conferiscono agli operatori una maggiore competitività.
Negli Stati Uniti, il processo di trasformazione finanziaria é
generalmente definito col termine “deregolamentazione”, mentre in
Giappone si parla generalmente di “liberalizzazione”.
1.1.1. L’intermediazione finanziaria
Una rilevante caratteristica del sistema bancario giapponese
continua ad essere il prevalere dei mercati dell’intermediazione e, tra
questi, di quelli dell’intermediazione bancaria.
In Giappone il trasferimento diretto ha avuto fino a tempi
recenti un ruolo secondario rispetto al totale dei fondi movimentati. Al
contrario negli Stati Uniti i mercati diretti giocano un ruolo più
importante.
2
(2) Cfr. A.A.V.V., Il sistema finanziario negli Stati Uniti, in “Stati Uniti”,
Roma, 1992, pagg. 11-18.
8
I conti finanziari pubblicati a cura della Banca del Giappone e
della U.S. Federal Reserve evidenziano il peso dell’intermediazione
finanziaria.
I conti finanziari giapponesi, che presentano un minor livello di
dettaglio e l’assenza di informazioni distinte per settore famiglie o
piccole imprese individuali, possono essere posti a confronto con
quelli americani soltanto dopo che questi hanno subito alcune
modifiche. Ad esempio, il settore credito personale per il Giappone è
più eterogeneo rispetto a quello del settore famiglie per gli Stati Uniti,
comprendendo il primo anche le imprese individuali.
In generale, in ciascuno dei due paesi il sistema finanziario si
suddivide in tre segmenti: il settore finanziario, il settore non
finanziario e quello internazionale. Nella tabella 1 è riportata la
composizione di ogni segmento per gli Stati Uniti e per il Giappone.
L’evoluzione dei conti illustra chiaramente il maggior ruolo
giocato dall’intermediazione finanziaria in Giappone rispetto a quanto
sia avvenuto negli Stati Uniti.
9
Tab. I COMPONENTI DEL SISTEMA FINANZIARIO
3
VOCI GIAPPONE STATI UNITI
Settore finanziario banche - Bank of Japan
- All Banks(city,locali,
regionali,a lungo
termine,fiduciarie)
- Istituz. finanziarie per le
piccole imprese
(Sogo Banks,Shinkin
Banks,cooperative di
credito)
- Istituz. finanziarie per
l’agricoltura,
silvicoltura e pesca
Federal Reserve System
- Commercial Banks
Altre istituzioni
finanziarie private
- Banche fiduciarie
- Fondi comuni mobiliari
- Compagnie di
assicurazione
- Società
d’intermediazione in titoli
- Intermediari di mercato
monetario
- Altri
- Savings e Loan
Associations
- Mutual savings banks
- Credit-unions
- Compagnie di
assicurazione
- Fondi pensione
- Società finanziarie
- Fondi comuni
immobiliari
- Fondi comuni aperti
- Fondi comuni di
mercato monetario
Istituzioni finanziarie
pubbliche
- Sistemi di risparmio,
assicurazione e rendita
postale
- Trust Fund Bureau
- Istituz. finanziarie
pubbliche
- Enti finanziari federali
- Enti federali che
erogano mutui ipotecari
- Fondi pensione statali o
locali
Settore non finanziario - Privati
- Imprese non finanziarie
- Settore pubblico
- Privati
- Imprese non finanziarie
- Settore pubblico
(3) CARGILL T.F., op.cit., pag. 33.
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Il Giappone dispone di un certo numero di istituzioni aventi funzione
d’intermediazione finanziaria classificabili in tre categorie:
- banche
- altre istituzioni finanziarie private
- istituzioni finanziarie pubbliche
Il sistema bancario comprende sei tipi diversi di istituzioni: city
banks, banche regionali o locali, istituti di credito a lungo termine,
banche fiduciarie, banche estere, altre istituzioni finanziarie
specializzate nell’offerta di servizi finanziari per piccole imprese (vedi
tabella 1).
Le istituzioni finanziarie pubbliche hanno un ruolo più
importante nel processo d’intermediazione finanziaria giapponese di
quanto non avvenga negli Stati Uniti.
4
Gli intermediari finanziari sia
pubblici che privati costituiscono i maggiori offerenti di fondi per il
settore non finanziario.
(4) Cfr. MASSARI A., CARBONE G., Mercati monetari e finanziari
dell’estremo oriente, Roma, 1982, pagg. 35-40. Nell’ambito delle istituzioni
finanziarie pubbliche é necessario effettuare una tripartizione a seconda che esse
siano banche, enti o altri istituti. Comunque le loro operazioni hanno notevole
importanza nel processo di sviluppo dell’economia giapponese in quanto tendono
ad essere effettuate nei settori di maggiore rilevanza strategica.
11
Prima dell’inizio del processo di trasformazione, i canali
dell’intermediazione servivano a mobilizzare gli avanzi finanziari del
settore privati per finanziare i grossi disavanzi delle imprese.
Il risparmio delle famiglie era rappresentato da un ristretto
numero di attività finanziarie emesse da istituzioni private e
pubbliche, le quali, a loro volta, utilizzavano questi fondi per
finanziare i disavanzi delle imprese.
1.1.2. La crisi del mercato monetario e dei capitali
Verso la metà degli anni ‘70, in Giappone il settore delle
imprese era la più importante unità in disavanzo finanziario e, a
differenza di quanto accadeva negli Stati Uniti, faceva affidamento
sull’intermediazione bancaria.
A seguito della notevole fiducia verso l’intermediazione
creditizia, le grandi imprese giapponesi cominciarono a compiere
operazioni con rapporti d’indebitamento più elevati rispetto a quelli
delle imprese americane.
La recessione che stava colpendo i mercati monetario e dei
capitali e la mancanza di fiducia delle grandi imprese nei loro
12
confronti, sono alcuni dei motivi che indussero detto settore a
rivolgersi all’intermediazione bancaria.
Gruppi di imprese, all’interno dei quali le istituzioni finanziarie
giocavano un ruolo centrale, dominavano la struttura industriale del
Giappone.
A differenza degli Stati Uniti, le banche giapponesi erano
legittimate a detenere limitate quantità di azioni nei loro portafogli
dando così vita ad un sistema di partecipazioni incrociate.
Per quanto riguarda la struttura di questi gruppi, al centro vi é
una city bank accanto alla quale si collocano aziende commerciali e
imprese immobiliari. Intorno a questo nucleo centrale sono situate
moltissime altre società che insieme al primo formano un sistema
universale e completo.
La funzione della banca commerciale é di erogare fondi
all’industria; il compito delle società immobiliari é di effettuare
compravendite immobiliari.
5
(5) Cfr. MORISHIMA M., Il sistema bancario ed industriale in Giappone, in
“Diritto ed economia”, n. 1, 1992, pagg. 15-20. Per formare un gruppo di
compagnie strettamente legate tra loro venne istituito un sistema nel quale
ciascuna impresa del gruppo deteneva quote di partecipazioni delle altre (sistema
delle partecipazioni incrociate).
13
Tra le imprese facenti parte di uno stesso gruppo vige un
rapporto di profonda collaborazione, mentre la concorrenza é
estremamente serrata tra i diversi gruppi.
Questa struttura é stata definita “sistema della banca principale”
(main bank system) poiché la leadership del raggruppamento veniva
assunta dalla banca commerciale.
Prima del main bank system, e cioè nel periodo precedente la
seconda guerra mondiale, vi era una sorta di società finanziaria
composta da entità industriali, commerciali e finanziarie poste sotto il
controllo di ricche famiglie, definita zaibatsu; tale termine ha origine
dall’unione delle parole zai (affari) e batsu (gruppo).
La posizione di preminenza assunta dalle banche commerciali
dopo la seconda guerra mondiale, rappresentava una naturale
conseguenza della crisi del sistema finanziario.
I nuovi gruppi di imprese, definiti keiretsu, differiscono sotto
quattro aspetti dai precedenti zaibatsu. In primo luogo, le city banks
ricoprono un ruolo di primo piano, mentre nel caso degli zaibatsu le
istituzioni finanziarie ne hanno uno secondario. In secondo luogo, le
partecipazioni incrociate tra le imprese appartenenti ai keiretsu hanno
14
soppiantato la proprietà attribuita, nei zaibatsu, alle grandi famiglie. In
terzo luogo, le imprese del keiretsu sono caratterizzate da collegamenti
meno stretti di quanto non avveniva precedentemente. Infine i keiretsu
sono più articolati degli zaibatsu.
I keiretsu, strutturati in modo da favorire il raggiungimento da
parte delle imprese membri di risultati economici stabili nel lungo
periodo, svolgono un’importante compito all’interno dell’economia
giapponese.
I vantaggi determinati dal sistema della banca principale offrono
una spiegazione dell’assenza di mercati finanziari considerabili fonte
di fondi alternativa al sistema bancario; questa situazione contribuisce
al maggior grado di sviluppo dei mercati finanziari e dei capitali negli
Stati Uniti.
15
1.1.3. La regolamentazione finanziaria
Per un lungo periodo dopo la fine della seconda guerra
mondiale i mercati finanziari sia in Giappone che negli Stati Uniti
sono stati oggetto di una precisa regolamentazione e supervisione
governativa.
La regolamentazione doveva moderare l’azione delle forze del
mercato e ridurre la flessibilità degli operatori attraverso l’imposizione
di massimali ai tassi d’interesse, le limitazioni alle attività detenibili e
le restrizioni produttive e geografiche che hanno provocato la nascita
di mercati finanziari segmentati e non competitivi.
Sebbene gli obiettivi di fondo in entrambi i paesi siano comuni,
la struttura e la forma della regolamentazione finanziaria in Giappone
e negli Stati Uniti sono diverse.
Per quanto riguarda l’elemento comune, entrambi i paesi hanno
fondato la loro normativa sulla tesi tradizionale secondo la quale un
sistema finanziario concorrenziale e non regolamentato tende ad
essere instabile nel lungo periodo.
Avendo le banche, dominato l’intermediazione finanziaria, sono
state oggetto di regolamentazione.
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L’opinione secondo cui un sistema bancario non regolamentato
ed ispirato a criteri concorrenziali sia intrinsecamente instabile si
fonda sulla asserita facilità di propagazione delle crisi bancarie, dato
che il fallimento di una o di un piccolo numero di banche a seguito di
una crisi locale finisce per allargarsi e minacciare la gestione di altre
banche non direttamente colpite dalla crisi.
In un simile contesto, i depositanti non hanno a disposizione
un’informazione corretta della situazione finanziaria delle singole
banche le quali, spinte da una concorrenza sempre più accesa, sono
portate a sviluppare una politica di portafoglio più rischiosa per non
ridurre il margine operativo.
In particolare, per quanto riguarda gli Stati Uniti, due sono stati
i periodi che hanno richiesto maggiori forme di regolamentazione:
l’epoca della libera attività bancaria (free banking era) e la grande
depressione.
La free banking era é stato l’unico lungo periodo durante il
quale non esisteva una regolamentazione bancaria federale. A partire
17
dal 1837 un certo numero di stati emanò una legislazione che rendeva
facile l’ingresso nel settore bancario.
6
Fenomeno normale di questo periodo era la costituzione di una
banca, denominata “banca a gatto selvatico” avente sede giuridica in
una località remota che emetteva biglietti per un ammontare superiore
al valore del suo attivo. Questa condizione rendeva difficile ai
possessori di biglietti la loro presentazione per il rimborso.
A questa situazione si pose fine nel 1864 con l’emanazione del
National Currency Act che unificò il sistema bancario sotto un unico
ente di vigilanza a livello federale.
7
(6) Cfr. A.A.V.V., L’evoluzione storica del sistema bancario negli Stati Uniti, in
“Stati Uniti”, Roma, 1992, pagg. 46-48. Il periodo antecedente alla Guerra di
Secessione fu caratterizzato da una nuova ondata di accentuato liberismo nel
rilascio delle autorizzazioni da parte dei singoli Stati, i quali, in assenza di un atto
normativo specifico, approvavano lo statuto dopo aver semplicemente verificato
l’esistenza di determinati requisiti di ordine generale; da qui la denominazione di
free banking period.
(7) Cfr. CLARICH M., Le grandi banche nei paesi maggiormente industrializzati,
Bologna, 1985, pag. 228. Alcune delle modifiche introdotte dal National Currency
Act sono la costituzione di un’autorità federale cui fu conferita la vigilanza sulle
national banks (Comptroller of the Currency), l’autorizzazione all’esercizio
dell’attività creditizia subordinata alla costituzione di riserve adeguate a fronte dei
depositi raccolti, l’introduzione di limitazioni per le national banks in ordine alle
attività esercitabili, il divieto per le banche di possedere proprietà immobiliari per
finalità diverse da quelle espressamente consentite.
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L’aspra concorrenza fu una delle cause che provocarono,
durante la grande depressione, il fallimento di quasi diecimila banche.
Le autorità governative ritennero quindi opportuno introdurre riforme
che portassero ad una migliore regolamentazione.
Anche in Giappone periodi d’instabilità hanno confermato la
necessità di un sistema di regolamentazione.
Il concetto di competizione, a differenza di quanto accade negli
Stati Uniti, si restringe ad un mero mantenimento delle rispettive
quote di mercato da parte di ciascuno dei principali concorrenti e gli
operatori stessi avevano autonomamente sviluppato
un’autoregolamentazione volta a rendere stabili le suddette quote.
Il moderno sistema bancario del Giappone nacque nel 1868
dopo la restaurazione della dinastia Meiji e fu inizialmente ispirato al
sistema bancario americano.
8
(8) Cfr. YABUSHITA S., The stability of japanese banking system: a historical
perspective, in “Journal of the japanese and international economics”, n. 4, 1993,
pagg. 387-390. Nel 1868 una oligarchia feudale illuminata ripristinò il potere
dell’Imperatore nei confronti di quello dei capi della casta militare (Shogun),
dando, in tal modo, inizio ad una profonda evoluzione che, oltre ad essere storica,
sociale e culturale, doveva essere anche economica.
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In entrambi i paesi il proposito era di provvedere
all’unificazione monetaria senza l’ausilio di una banca centrale; così
come negli Stati Uniti, in Giappone si era sviluppato un gran numero
di banche nazionali.
Tuttavia il Giappone capì prima degli Stati Uniti che un vasto
numero di banche, in mancanza di una centrale, avrebbe prodotto
mezzi di pagamento inadeguati a sostenere la crescita economica.
Nel 1882 fu creata la banca del Giappone e nel 1913 fu istituito
il Federal Reserve System.
I periodi d’instabilità furono seguiti da fenomeni atti a limitare
la concorrenza. Tuttavia, questo processo non prese la forma di vincoli
imposti da norme legislative, come avvenne negli Stati Uniti, ma fu
determinato e fatto osservare autonomamente da gruppi di banche.
Pur avendo, entrambi i paesi, fronteggiato i periodi d’instabilità
mediante un aumento della regolamentazione, vi sono quattro
importanti aspetti che differenziano il sistema di trasformazione
giapponese da quello americano.
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In primo luogo, per quanto riguarda la struttura istituzionale,
negli Usa esiste una molteplicità di organi preposti alla
regolamentazione mentre, al contrario in Giappone diverse direzioni
generali all’interno del ministero delle finanze svolgono questo
compito.
In secondo luogo , il numero degli organi di controllo é
aumentato dalla struttura federale che determina un contesto diverso
da quello giapponese.
In terzo luogo, la normativa gioca diversi ruoli per quanto
concerne gli specifici settori economici da favorire.
Negli Stati Uniti é finalizzata a sostenere il credito concesso alle
famiglie attraverso sia il credito per l’acquisto di abitazioni che il
credito al consumo mentre in Giappone, é principalmente rivolta ad
incoraggiare il settore industriale.