2
In ambito comunitario l’Italia assume una posizione di leadership, con 85
mila imprese all’attivo occupa nel settore circa 685 mila lavoratori. Questi
numeri assumono ancor più spessore se si considera che il settore sta
subendo una forte contrazione dovuta principalmente ad una crescente
delocalizzazione dell’attività produttiva, ma anche ad una domanda interna
e mondiale stagnante, ad una forte pressione competitiva dei P.v.s e
all’elevata incidenza del lavoro irregolare nel settore (circa 20%).
LUCIDO 2 Nel 2002 oltre il 15% del fatturato è stato realizzato attraverso
subfornitura internazionale e produzione all’estero, principalmente realizzata
nei Paesi dell’est Europa(45%), nel sud-est asiatico(32%) e nel nord
Africa(7%). La scelta di delocalizzare la produzione non dipende solo dai
differenziali di costo del lavoro fra i diversi Paesi, ma anche da altri fattori
quali la produttività e la distanza dai mercati di sbocco. Queste tre variabili
delocalizzative spiegano la ripartizione delle quote percentuali evidenziate
nella figura.
LUCIDO 3 Le performance registrate dal T-A italiano rilevano un trend
positivo e di crescita del fatturato, dell’esportazioni e delle importazioni fino
al 2001. Il 2002, invece, è risultato essere un anno critico segnato da una
importante riduzione del fatturato e delle esportazioni, che dai dati
dimostrano avere una relazione diretta.
Secondo gli analisti del settore la flessione del 2002 dipende da fattori
macroeconomici sfavorevoli conseguenti agli attentati dell’11 Sett. e alla
guerra al terrorismo. Quindi, la scarsa dinamicità dei mercati statunitensi e
giapponesi, la crisi dell’economia tedesca e il rafforzamento dell’Euro nei
3
confronti del dollaro sono fattori che hanno inciso negativamente sulla
domanda globale e sull’export del settore.
Il Sistema Moda Italia conferma l’andamento generale del settore T-A anche
se la crescita di alcuni nuovi mercati (Russia, Spagna) ha compensato in
parte la riduzione subita in quelli tradizionali.
Per il 2003 è prevista una lieve ripresa della domanda internazionale nella
seconda parte dell’anno, ma molto dipenderà dal probabile deprezzamento
dell’Euro sul Dollaro e dalla stabilità dell’economia internazionale.
LUCIDO 4 Spostando l’analisi al territorio di Frosinone, il T-A risulta essere
un settore di specializzazione dell’economia provinciale. Con 433 imprese ,
82 tessili e 351 di abbigliamento, copre il 15% del totale imprese
manifatturiere.
Mentre il comparto tessile risulta essere molto internazionalizzato,
l’abbigliamento è composto quasi esclusivamente da imprese che lavorano
conto-terzi per committenti nazionali.
Nel complesso il settore esporta il 34% del totale regionale principalmente
negli altri Stati europei per un valore pari a 135 milioni di euro;
Considerando esclusivamente le imprese tessili, le quali esportano
principalmente in Marocco, Germania e Francia, la quota esportazioni a
livello regionale supera il 60%. Inoltre Frosinone risulta essere la provincia
laziale con il miglior saldo della bilancia commerciale.
LUCIDO 5 Il 70% degli addetti ed il 50% delle imprese del comparto
abbigliamento della Provincia, fanno parte del distretto della Valle del Liri.
Il distretto comprende 20 comuni della Provincia di Frosinone, collocati
nell’area compresa tra i Monti Ernici ed il Parco Nazionale d’Abruzzo.
4
Il nucleo centrale del distretto è individuabile nella zona di Sora ed Isola del
Liri, dove si fa risalire anche l’origine del distretto.
Infatti, nel 1970 la crisi industriale della Bassetti, una grande impresa di
abbigliamento situata tra le due cittadine, determinò il riversarsi sul mercato
del lavoro di tutte quelle maestranze che avevano ottime capacità tecniche
di confezione che, non trovando lavoro, iniziarono a comprare macchine da
cucire, assunsero manodopera e cominciarono a fare abbigliamento su
misura nelle loro abitazioni. Così, gli ex dipendenti della Bassetti, favoriti dal
mercato in forte espansione, diventarono piccoli imprenditori. La nascita del
distretto nella Valle del Liri avviene, dunque, in modo casuale, sporadico e
un po’ improvvisato seguendo un percorso simile a quello dei più famosi
distretti del nord-est Italia.
Il distretto attualmente occupa circa 2000 addetti, ripartiti in 194 imprese, di
cui oltre il 40% sono concentrate nella zona di Sora e Isola del Liri; la
dimensione media delle imprese risulta essere di 10,6 addetti per azienda ,
nettamente superiore alla media nazionale del settore.
LUCIDO 6 Il distretto è specializzato nella produzione di capi di
abbigliamento esterno donna, infatti, gonne, giacche, tailleur sono i capi
maggiormente realizzati, ma l’area distrettuale copre un interessate filiera
che abbraccia anche produzioni di articoli di maglieria, camiceria e
abbigliamento sportivo.
Il 40% delle imprese ha una natura contoterzista e quindi produce
semilavorati e prodotti finiti su specifiche richieste tecniche del committente;
il modo in cui viene effettuata la produzione dipende proprio dal tipo di
5
commessa che le imprese ricevono; in tal senso si distingue il Pronto Moda
dal Programmato.
Le differenze sono importanti: mentre nel Pronto Moda i committenti sono
imprese commerciali, che richiedono al terzista la produzione seguendo la
dinamicità e gli impulsi del mercato, nel Programmato i committenti sono
grandi imprese industriali che programmano la produzione per tempo, un
esempio è la GTR di Isernia che gestisce la produzione di famosi marchi
(Armani, Ferre, Valentino, Dolce&Gabbana). I terzisti della Valle del Liri in
questo modo sfruttano appieno le loro capacità, possono investire nella
ricerca, nel design e nel personale e quindi offrono un prodotto di alta
qualità. Nel Pronto Moda, invece, le imprese, non potendo programmare la
produzione e dovendo produrre in tempi rapidi capi con caratteristiche
sempre diverse, devono far leva sull’abilità e sull’elevata flessibilità delle
maestranze.
Quindi, il Programmato è sicuramente più vantaggioso e remunerativo del
Pronto Moda, ma non rappresenta la strada da seguire per il futuro, poiché
l’agguerrita concorrenza dei Paesi in via di sviluppo e la crescente
delocalizzazione dell’attività produttiva limiteranno la crescita di questa
tipologia produttiva.
La strada da percorrere per il futuro è quella della vendita diretta sul
mercato, abbandonando gradualmente la natura contoterzista per lavorare
per conto proprio, facendo leva sulla qualità del prodotto ed investendo nel
marketing e nel design. Ci sono diverse imprese che già hanno intrapreso
questa direzione con ottimi risultati.
6
LUCIDO 7 Per migliorarsi gli attori del distretto, imprese e istituzioni, devono
confermare i fattori positivi che hanno permesso lo sviluppo e migliorare i
fattori di debolezza del sistema.
I principali fattori di forza del distretto sono 4 :
1. la conoscenza tacita e localizzata degli imprenditori e delle maestranze,
difficilmente imitabile e riproducibile altrove;
2. la vicinanza tra le imprese, che favorisce frequenti rapporti di lavoro
informali, crea all’interno del sistema una fiducia reciproca e sviluppa la
trasmissione di informazioni attraverso un processo di apprendimento
semplice e diretto;
3. le azioni della CNA e della CCIAA volte a favorire le interazioni tra le
imprese dentro e fuori il territorio distrettuale;
4. la qualità, la specializzazione e la flessibilità nella produzione.
I fattori di debolezza del sistema, invece, risultano essere:
1. la mancanza di rapporti formali stabili e duraturi tra le imprese e quindi
uno sfruttamento limitato ed inadeguato delle conoscenze;
2. L ’ incapacità di proporsi all’esterno del sistema come un'unica industria
con obbiettivi comuni in modo da poter cogliere nuove opportunità;
3. I rapporti intrattenuti con imprese esterne sono quasi inesistenti.
Tanto è stato fatto soprattutto in questi ultimi anni dalle istituzioni locali per
fornire i servizi, le strutture e un’assistenza adeguata alle aziende.
Su proposta della CNA e grazie ai fondi strutturali comunitari obbiettivo 2, è
stato realizzato a Sora un centro di accoglienza per le imprese dove
attualmente si è insediato il CTA, composto da 8 imprese del settore che
lavorano fianco a fianco.
7
Nel 2000 è stato approvato un progetto denominato PEPLO, finanziato dalla
legge 236 del Ministero del Lavoro, gestito dall’ECIPA LAZIO e svolto in
collaborazione con il CITER, il Distretto di Carpi e l’Università di Cassino. Il
progetto ha interessato 16 aziende del distretto con l’obiettivo di:
1. innovare l’organizzazione tecnico e gestionale delle aziende
2. avviare processi di collaborazione , cooperazione e di scambio di
conoscenza tra il distretto tessile di Carpi ed il sistema confezionista di
Sora- Isola del Liri
3. fornire agli imprenditori di una rete di servizi finalizzati allo sviluppo delle
aziende
4. di promuovere il miglioramento dei fattori competitivi.
Attualmente è in corso di realizzazione una struttura consortile che farà da
centro servizi dell’abbigliamento, con lo scopo di fornire un servizio
specialistico e avanzato per le aziende.
LUCIDO 8 Dopo aver indagato sul funzionamento del sistema nel suo
complesso ho ritenuto opportuno analizzare nello specifico tre aziende del
distretto situate all’interno del CTA di Sora.
Le imprese studiate sono l’AMG FASHION, la CLIZIA CONFEZIONI e la
CRISTAL; la scelta non è stata casuale ma dettata da una serie di elementi
quali il grado di dinamicità mostrato all’interno del sistema distretto, , il fatto
di svolgere ognuna una produzione diversa e soprattutto perché sono tra le
poche che hanno avuto esperienza di commercio internazionale.
L’AMG FASHION è una ditta individuale in via di trasformazione in S.r.l.
nata nel 2000 sulle orme della Gliottone, la quale lavora da circa 30 anni
come impresa conto-terzista; rappresenta il tentativo di espandere l’azienda
8
madre verso il commerciale; possiede 5 addetti per la creazione del
campionario e per lo sviluppo della strategia e del MKT, mentre gli addetti
alla Gliottone sono 16 e si occupano solo della produzione. L’AMG si sta
specializzando nella creazione e nella distribuzione di capi di abbigliamento
esterno donna; per il momento la vendita si concentra su 5 Regioni del
centro sud, esattamente in Campania, in Calabria, in Puglia ed in Sicilia,
mentre nella Regione Lazio si è deciso di non servire il mercato nel raggio di
50 Km, poiché l’intenzione dell’azienda è quella di realizzare uno spaccio
aziendale.
Per il commercio internazionale l’impresa si avvale di un sito Internet che
attraverso una serie di immagini mostra in rete i campionari dell’azienda
illustrando i capi prodotti, le caratteristiche ed i tessuti con cui sono stati
realizzati. Questo ha consentito lo sviluppo del commercio on-line ed ha
favorito l’instaurarsi di relazioni con clienti esteri , in particolare sono stati
venduti capi in Giappone ed in Canada.
Un momento importante per l’azienda è stata la partecipazione al progetto
PEPLO attraverso il quale ha avviato forme di cooperazione con le aziende
tessili di Carpi.
Gli obiettivi da raggiungere per il futuro sono:
1. consolidare il mercato nel sud Italia,
2. di intraprendere, probabilmente con un altro marchio la grande
distribuzione al nord
3. di incrementare i rapporti commerciali all’estero.
9
La CLIZIA CONFEZIONI è una ditta individuale in via di trasformazione in
una società di persone composta da due titolari, il sig. Giuliano D’Ambrosio
e la Presidente Federmoda di Frosinone Isabella Tuzi.
I due titolari, coadiuvati da una collaboratrice, si occupano
dell’amministrazione dell’azienda, mentre il reparto produttivo è composto
da 14 addetti.
La produzione è orientata prevalentemente sull’abbigliamento professionale
da uomo ed è realizzata con l’ausilio di tecniche CAD e CAM con le quali si
riesce a fornire ai clienti non solo un prodotto ma anche un servizio
personalizzato che comprende la fornitura di kit completi comprensivi di
prodotti e accessori.
I committenti dell’impresa sono Enti, Comuni, Associazioni civili, Corpi dello
Stato ecc., per cui le commissioni vengono acquisite tramite gare d’appalto.
La vendita avviene in gran parte sul mercato nazionale, anche se non sono
mancate esperienze di vendita in America ed in Israele attraverso rapporti
diretti con lettera di credito. I rapporti con Paesi esteri oggi sono limitati
all’acquisto di materie prime, principalmente provenienti dalla Svezia e dalla
Danimarca.
In questi giorni è prevista l’apertura di una società satellite in Slovacchia;
l’investimento in quel territorio è dettato dal minor costo della manodopera,
dalla vicinanza ai mercati europei e dall’affinità culturale con il nostro Paese.
10
Gli obbiettivi della Clizia sono:
1. ampliare gli orizzonti commerciali dell’impresa cercando di coprire tutto il
mercato europeo,
2. contenere i costi di produzione
3. Interagire tecnologicamente e informaticamente con i committenti
La CRISTAL è una S.r.l., nata nel 1996 e gestita dal Sig. Andrea Attili, il
quale, proveniente dalla provincia di Roma, rappresenta l’unico caso nel
territorio di Sora e Isola del Liri di imprenditoria non locale.
L’attività produttiva è partita con 4 dipendenti; successivamente, grazie agli
ottimi risultati ottenuti, l’azienda si è ingrandita e attualmente conta ben 19
addetti.
L’impresa è specializzata nella produzione di camiceria da uomo medio
classica italiana e lavora essenzialmente da contoterzista anche se in modo
abbastanza atipico. I committenti sono catene di negozi specializzati e
distribuiti su tutto il territorio italiano, i quali acquistano solo il tessuto
necessario per la produzione, per il resto si affidano alla capacità dell’alta
manifattura della Cristal che provvede a creare il capo in toto, dal disegno
del modello al confezionamento della camicia.
L’obbiettivo dell’impresa è crescere ancora come terzista spingendo sulla
qualità e sull’organizzazione; in quest’ottica è in progetto la creazione di un
sistema di imprese satelliti nel territorio, specializzate ognuna in una fase
del ciclo produttivo in modo da utilizzare lo stabilimento attuale come centro
di distribuzione e di gestione amministrativa.
INTERNAZIONALIZZAZIONE
DEI DISTRETTI INDUSTRIALI ITALIANI
INCIDENZA PERCENTUALE DELL’EXPORT SUL FATTURATO
PER SETTORE DI SPECIALIZZAZIONE
SETTORE
1998
1999
2000
Calzature 70 67,6 71,6
Estrazione e lavorazione metalli 61,7 63,3 68,3
Tessile 50 51,5 55,5
Orafo 51,3 52,5 55
Elettronica . . 50
Mobili 43,8 43,8 44,7
Ceramica e piastrelle 42,5 42,5 44,5
Chimico farmaceutico 40 36 40
Conciario 37,5 38,5 40
Meccanico e metalmeccanico 18,3 25 30
Alimentare 23,7 24,7 29
Totale 41,8 43,1 46,6
0 2040608010
Quota % di esportazione sul fatturato
UDINE-Sedie
SASSUOLO-Ceramica
PRATO-Tessile
BELLUNO-Occhialeria
VICENZA-Oro
MATERA- Mobili
MONTI AUSONI-Marmo
FERMANO-Calzature
Propensione all'esportazione
dei distretti italiani nel 2000
SETTORE TESSILE ABBIGLIAMENTO IN ITALIA
85% del fatturato > > > > Æ Produzione interna
15% del fatturato > > > > Æ Produzione all’estero
FATTORI CHE INCIDONO SULLA DELOCALIZZAZIONE
Differenziali di costo del lavoro tra i diversi Paesi
Differenziali di produttività del lavoro
Distanza dal mercato di sbocco
Italia, settore T-A.
Delocalizzazione dell'attività
produttiva all'estero
7%3%
32%
13%
45%
Est Europa Nord Africa Nord America
Sud-Est Asiatico Altri
SETTORE TESSILE ABBIGLIAMENTO IN ITALIA
SISTEMA MODA ITALIA: EXPORT
Graduatoria delle esportazioni dell’abbigliamento italiano nel 2002
STATI ESPORTAZIONI IMPORTAZIONI SALDI
Valore variazione
%
Valore variazione
%
Valore
Germania 1460 -9,26 216 -1,62 1244
Stati Uniti 1378 -14,18 41 24,93 1337
Francia 1093 5,86 396 3,24 697
Regno Unito 826 8,15 115 7,97 711
Giappone 771 -8,21 8 40,49 763
Svizzera 729 4,6 82 -7,37 647
Spagna 624 8,6 193 36,12 431
Russia 465 13,51 9 -10,02 456
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
M
i
l
i
a
r
d
i
d
i
E
u
r
o
1999 2000 2001 2002 2003
Anni
Fatturato, esportazioni ed importazioni
Fatturato
Esportazioni
Importazioni
SETTORE TESSILE ABBIGLIAMENTO
IN PROVINCIA DI FROSINONE
Anno 2002
Tessile Abbigliamento T-A Frosinone
IMPRESE
ATTIVE
82
351
433
Graduatoria per Paese delle esportazioni e delle importazioni
del settore T-A nel 2002 .
ESPORTAZIONI IMPORTAZIONI
Tessile Abbigliamento Tessile Abbigliamento
Marocco 18.800 Francia 832 Tunisia 19.651 Regno Unito 409
Germania 15.975 Russia 579 India 10.182 Spagna 275
Francia 14.802 Austria 354 Israele 8364 Cina 271
Tunisia 9.929 Paesi Bassi 287 Thailandia 6185 Francia 212
Belgio 7.983 Portogallo 177 Indonesia 4502 Polonia 89
Svezia 7.150 Germania 159 Spagna 1.937 India 62
Danimarca 6098 Svizzera 133 Bahrein 1674 Romania 38
Portogallo 5338 Canada 113 Germania 1.446 Belgio-Olanda 25
Valori espressi in migliaia di Euro.
0
20
40
60
80
100
V
a
l
o
r
e
%
Roma Frosinone Altre provincie
Settore T-A. Incidenza % sul totale export
regionale
T-A Tessile Abbigliamento
DISTRETTO DEL VESTIARIO DELLA VALLE DEL LIRI
PESO % DEL DISTRETTO RISPETTO ALLA
PROVINCIA DI FROSINONE
22% dei Comuni Æ 20 Comuni su 91
26.7% della popolazione Æ 132 mila abitanti su 494 mila
51,2% delle aziende del settore Æ 194 imprese su 379
72,2% di addetti nel settore Æ 1914 addetti su 2650
Æ LE IMPRESE: LA DIMENSIONE E LA STRUTTURA
E’ composto da 194 imprese e circa 2000 addetti
Il 40,7% sono concentrate nella zona Sora–Isola del
Liri
La dimensione media è di 10,6 addetti per azienda
La densità imprenditoriale è di 1,48 (su 1000 abitanti)
Il 5% delle imprese esporta all’estero il 20% del
fatturato
DISTRETTO DEL VESTIARIO DELLA VALLE DEL LIRI
Æ LA PRODUZIONE
PRONTO MODA PROGRAMMATO COMMERCIALE
Committenti sono
imprese commerciali
Committenti sono
imprese industriali
Vendita diretta sul
mercato
Qualità medio-bassa
Qualità medio-alta Qualità alta
Produzione non
programmata
Produzione
programmata
Produzione
programmata
Concorrenza di imprese
che operano nel
sommerso
Concorrenza di
imprese estere a minor
costo del lavoro
Concorrenza
elevata sul mercato
dell’abbigliamento
Massima flessibilità
produttiva
Investimenti nel design
e nel personale
Investimenti nel
marketing e nel
design
Specilizzazione produttiva
16%
15%
13%
12%
12%
11%
9%
6%
1%
1%
4%
Gonne Pantaloni Giacche Tailleur
Cappotti Vestiti Camicie Abiti da sera
Maglieria Tute sportive Altri prodotti
DISTRETTO DEL VESTIARIO DELLA VALLE DEL LIRI
Æ FATTORI DI FORZA DEL DISTRETTO
Conoscenza tacita e localizzata
Vicinanza tra le imprese favorisce
frequenti rapporti di lavoro informali
e crea all’interno del sistema una fiducia reciproca
Qualità, specializzazione, flessibilità della produzione
Azioni delle associazioni di categoria rivolte a favorire
l’interazione tra le aziende
Æ FATTORI DI DEBOLEZZA DEL DISTRETTO
Inadeguato sfruttamento delle conoscenze limitato a
rapporti informali tra le aziende
Incapacità di interazione tra le imprese e di proporsi
all’esterno del sistema come un’unica industria
Rapporti con imprese esterne quasi inesistenti
Æ LE ISTITUZIONI E LE IMPRESE
Realizzazione della struttura da accoglienza per le imprese
Attuazione del progetto denominato PEPLO
In corso di realizzazione una struttura consortile che farà
da centro servizi dell’abbigliamento
DISTRETTO DEL VESTIARIO DELLA VALLE DEL LIRI
AMG
FASHION
CLIZIA
Confezioni
CRISTAL
Alta manifattura
italiana
Anno di nascita 2000 1985 1996
Forma giuridica Ditta individuale Ditta individuale S.r.l.
Addetti alla
produzione
16
14
19
Altro personale 5 3 2
Produzione
Abbigliamento
esterno donna
Abbigliamento
professionale
uomo
Camiceria uomo
Ciclo produttivo Completo Completo Completo
Tipo di
produzione
Conto proprio
Conto-terzi
Conto-terzi
Committenti
Negozi di
abbigliamento
Enti e
associazioni
Catene di negozi
specializzati
Esportazioni Canada e
Giappone
Israele e
USA
Germania,
Canada e USA
Importazioni Svezia e
Danimarca
Note
Sito Internet e
commercio
on-line
Delocalizzazione
produttiva in
Slovacchia
Sistema di
imprese satelliti