II
L’appendice contiene le tabelle e relativi grafici di ciascuna società,
riportandone dettagliatamente i valori delle quotazioni
3
.
Il mercato mobiliare ottocentesco cominciò ad avere un suo decollo in
diverse città come Milano e Genova, dove l’attività di borsa ebbe quasi
da subito una certa vivacità di contrattazioni; mentre la borsa di Roma
non era a questi livelli.
Il mercato borsistico romano si evolse dalla seconda metà dell’800,
quando si costituirono maggiori società soprattutto del settore delle
ferrovie, il quale dette sicuramente maggiori impulsi.
Obiettivo della ricerca è stato quello di approfondire lo studio di una
realtà poco studiata, la borsa di Roma, in un periodo di transizione,
prima dell’avvento dell’unità di Italia.
3
Per una spiegazione più ampia si rimanda all’introduzione dell’appendice.
1
NOTE SUL SISTEMA MONETARIO PONTIFICIO NEL PERIODO
1815-1870.
Per tutto il periodo che va dal 1815 al 1870, il sistema monetario dello
Stato pontificio fu un sistema bimetallico impiantato su di un rapporto
legale oro -argento di 1:15,5¹. Per quanto riguarda l’unità di conto
in uso nello stato Pontificio, questa era lo Scudo, che si divideva in
100 baiocchi; ogni baiocco si suddivideva a sua volta in 10 denari . Il
18 Giugno del 1866 , allo Scudo fu sostituita la Lira pontificia, da
100 centesimi, moneta argentea del peso di 5 grammi e dal titolo di
835/1000. Il rapporto stabilito tra la vecchia e la nuova unità di conto
fu il seguente:
1Scudo= Lire 5,37500
I
1Lira = Scudi 0,18605
Le monete coniate negli stati romani, dal 1815 al 1870 , sono
riportate, con le caratteristiche,nel prospetto A:
Tipi monetari Valore Peso in grammi
Moneta d’oro
Doppia 3,15 5,469
Leonina 4,40 7,505
Scudi 10 - 17,336
Scudi 5 - 8,668
Scudi 2,5 - 4,334
Scudi - 1,733
Lire 100 - 32,2580
Lire 50 - 16,1290
Lire 20 - 6,4516
Lire 10 - 3,2258
Lire 5 - 1,6129
I
S. Pinchera (a cura di), Monete e zecche nello stato pontificio dalla restaurazione al 1870, in
“Archivio economico dell’unificazione italiana”, vol.V, fasc. 3, Roma 1957
2
Fonte: (a cura di) S.Pinchera, Monete e zecche nello Stato pontificio.
Moneta d’argento
Scudo o piastra 1,00 26,428
Mezzo scudo 0,50 13,214
Testone 0,30 7,928
Papetto o 1/5 sc. 0,20 5,285
Paolo o Giulio 0,10 2,689
Grosso o ½ Paolo 0,05 1,321
Lire 5 - 25,000
Lire 2,50 - 12,500
Lire 2 - 10,000
Lire - 5,000
Lire 0,50 - 2,500
Lire 0,25 - 1,250
Monete di bilione
Baiocchi 40 - 20,000
Baiocchi 16 - 8,000
Baiocchi 8 - 4,000
Baiocchi 4 - 2,000
Monete di rame
Baiocchi 5 0,05 40,000
Baiocchi 3 0,03 25,000
Baiocchi 2 0,02 20,000
Baiocco 0,01 11,867
Mezzo baiocco 0,005 5,934
Quattrino 0,002 2,373
Monete di bronzo -
Centesimi 20 - 20,000
Centesimi 10 - 10,000
Centesimi 5 - 5,000
Centesimi 2,5 - 2,500
Centesimo - 1,000
3
Oltre alle monete elencate nelle pagine precedenti, continuavano a
correre altre monete,coniate nel secolo precedente ed ancora ammesse
in circolazione.
Sin dal 1834, le monete vennero coniate sulla base del sistema
duodecimale.
Ma, a partire dal 1834 si riordinò il sistema monetario, portandolo
su base decimale e si eliminarono le antiche denominazioni monetarie
come Testone, Papetto, Paolo, Grosso, sostituendole con le diciture di
moneta da 30,20,10,e 5 Baiocchi.
4
CAPITOLO I
IL MERCATO MOBILIARE IN RELAZIONE ALLA
STRUTTURA POLITICO-FINANZIARIA DELLO
STATO PONTIFICIO DAL 1847 AL 1860.
5
1. LE FINANZE STATALI DAL 1847 ALLA PROCLAMAZIONE
DELLA REPUBBLICA ROMANA.
Le finanze pubbliche,nonostante la fase di stabilizzazione registratasi
nei primi anni ‘40, ormai con la morte di Gregorio XVI, versavano in
condizioni critiche.
Durante il suo pontificato,erano stati contratti debiti con i Rothschild
per un valore nominale di 16 milioni di scudi
1
.
La situazione economica del paese attraversava un momento di grave
crisi agricola, alla quale provocò fenomeni di carestia causata dai
cattivi raccolti di cereali e di patate.Il nuovo pontificato iniziava con
numerosi disagi,legati al commercio ed alla situazione finanziaria
precaria. Dopo un rapidissimo conclave 14-16 Giugno 1846, venne
eletto Giovanni Maria Mastai Ferretti,che assunse il nome di Pio IX
2
.
Il nuovo pontefice appariva come un promotore di un’era di
rinnovamento. Tra i provvedimenti di natura economica vi fu una
circolare del 17 Settembre 1846 dove vi fu la scelta da parte di
un’apposita commissione, di 5 linee ferroviarie
3
.
Il 17 Aprile 1847 fu decretata la nomina di una “Consulta di
Stato”,rappresentativa delle province e successivamente con il Motu-
proprio del 12 Giugno 1847
4
,si istituì un consiglio dei ministri
composto esclusivamente da soli ecclesiastici. In seguito il 5 Luglio si
deliberò di istituire una guardia civica che avrebbe rappresentato uno
strumento per la tutela dell’ordine pubblico.
1
Vedi pag. 1 delle Note.
2
Giovanni Maria Mastai Ferretti era nato a Senigallia il 13-05-1792 da una famiglia di piccola
nobiltà, vedi M. Caravale-A.Caracciolo , “Lo stato pontificio da Martino V a Pio IX”, Torino,
UTET, 1978; R.Aubert , “Storia della chiesa” Pontificato di Pio IX, pp. 26.
3
P.Negri, “Le ferrovie nello stato pontificio” (1844-1870), “Archivio Econ. Unif. italiana” ,vol
XVI, 1967.
4
Motu-proprio 12 giugno 1847, in “Raccolta delle leggi e disposizioni di pubblica amministrazione
nello stato pontificio 1846-47”, Roma 1849, pp. 167-183.
6
Il provvedimento fece dimettere il Cardinale G.Gizzi sostituito dal
cardinale Ferretti, e da quel momento numerosi avvenimenti
caratterizzarono la fase 1847-1849. I cambiamenti politici non
risollevarono le sorti economiche dello Stato pontificio, dove i prezzi
degli alimenti base aumentarono del 30%, soprattutto aumentarono i
prezzi dell’olio d’oliva, dei cereali e delle patate
5
. Ai problemi
economici si aggiunsero quelli delle finanze statali descritti dal
ministero delle finanze
6
. Il finanziere Agostino Feoli propose il
deprezzamento dello scudo per far affluire valute estere, ma ciò poteva
soltanto alimentare un aumento dei prezzi interni, perciò tale progetto
non venne preso in considerazione. Sul mercato mobiliare, i titoli
pubblici subirono un calo nel triennio 1845-1847; soprattutto nel
secondo semestre 1847 la quotazione dei titoli romani a Parigi era
scesa sotto la pari per la prima volta dopo dieci anni, come si può
notare dalla tabella 1 seguente:
Tab. 1, QUOTAZIONI OBBLIGAZIONI ROMANE 5%
Fonte:Felisini D. in “ Le finanze e i Rothschild”, op. cit. 122.
5
S.Pinchera, i prezzi di alcuni cereali…in “Archivio economico dell’unificazione italiana”, Roma,
vol. V, fasc. 4, serie I
6
Motu-proprio del 29-12-1847, “Riordino dell’amministrazione, in raccolta delle leggi e disp. di
pubb. Amministrazione”
1° trim.‘46 101,9 3° trim. 62,4
2° trim. 100,8 4° trim. 62,6
3° trim. 101,5 1° trim.’49 67,4
4° trim. 101,0 2° trim. 73,3
1° trim.’47 101,0 3° trim. 75,9
2° trim. 100,6 4° trim. 81,3
3° trim. 97,3 1° trim.’50 82,1
4° trim. 97,9 2° trim. 78,8
1° trim.‘48 92,2 3° trim. 78,7
2° trim. 54,6 4° trim. 77,2
7
La crisi riguardava la situazione che attraversava l’Inghilterra ed in
particolare gli investimenti in azioni ferroviarie
7
.Il disavanzo di
bilancio continuava a crescere,cosicché Pio IX prese in considerazione
l’ipotesi di un negoziato con la banca cattolica francese De la Hante,
dalla quale ebbe un prestito di un milione di scudi
8
anche se detto
prestito (a causa di un grave dissesto finanziario della banca francese )
fu solo di 90 mila scudi al mese contro i 150 mila pattuiti all’inizio. Il
ricorso del tesoro al credito della banca di Roma ebbe l’effetto di
ridurre le riserve metalliche che questa deteneva a copertura dei
biglietti emessi
9
.
Un avvenimento politico di notevole importanza fu “L’approvazione
dello Statuto fondamentale del governo temporale degli Stati della
Chiesa”, firmato dal Papa e pubblicato il 14 Marzo 1848
10
. Lo statuto
istituiva due camere deliberanti per la formazione delle leggi : L’Alto
consiglio di nomina sovrana e il consiglio dei deputati,eletto a
suffragio censuario,che deliberava in materia di bilanci e in materia
politica economica-finanziaria.
Tale governo premeva per la partecipazione alla guerra contro
l’Austria; ma la spedizione contro l’Austria fece aumentare le spese
militari e non di meno era pesante il debito estero per fronteggiare la
situazione,un’ordinanza ministeriale stabilì per 3 mesi il corso forzoso
dei biglietti della banca Romana,imponendone l’utilizzazione per tutte
le operazioni effettuate dalle casse pubbliche. Durante il trimestre di
corso coattivo i biglietti della banca potevano essere scambiati con i
buoni del tesoro di nuova emissione;i buoni con interesse annuo del
7
Vedi “Il Commercio”(periodico romano),1847.
8
D. Felisini “Le finanze e i Rothschild” p.122.
9
Le assemblee del Risorgimento (Roma), 4 vol, pp. 227-228.
10
Vedi “appendice al giornale del foro”, Leggi, ordinanze, regolamenti e circolari d’interesse
generale per lo stato pontificio, 14-03-1848, vol.. 1.
8
3,60%, erano visti come una novità nel contesto dei titoli pontifici e
costituivano una quota del debito dello Stato a breve termine
11
.
Nonostante l’iniziale successo dei nuovi titoli, le difficoltà finanziarie
erano evidenti, tanto che il Ministro delle finanze comunicò la
situazione al rappresentante di Rothschild a Roma, Alber Hecht
12
.
Il ministro delle finanze (tramite lettere di corrispondenza) scrisse ad
Hecht che il governo si trovava a fronteggiare una crisi finanziaria,che
stava portando una stagnazione degli affari. La situazione si aggravò
quando i mercati esteri rifiutarono di negoziare con lo Stato pontificio
e il governo cominciò ad emettere scudi di buoni, innescando un
processo di inflazione.
A Settembre il governo venne affidato all’economista Pellegrino
Rossi
13
, il quale godeva fama di essere favorevole ad un regime
costituzionale di tipo francese. Papa Pio IX, sperava che il Rossi
potesse risolvere i problemi finanziari più urgenti dello stato pontificio,
ma purtroppo le sue speranze furono vane poiché assunse ben presto
un comportamento definito “dittatoriale”;cosicché il 15 Novembre fu
assassinato all’ingresso del parlamento, proprio quando stava per
esporre il suo programma di riforme.
Il giorno seguente all’assassinio gli eventi precipitarono, poiché i
rivoltosi assediarono il Papa nel suo palazzo del
Quirinale,chiedendogli la convocazione di una costituente, ma Pio IX
impressionato dagli avvenimenti fuggì il 25 Novembre a Gaeta.
Terminava così il tentativo costituzionale nello Stato pontificio.
11
S.Pinchera (a cura di), Monete e zecche nello stato pontificio dalla restaurazione al 1870, p. 19;
R. D’Enrico , “Una gestione bancaria ottocentesca”, La cassa di risparmio di Roma dal 1836 al
1870, Napoli, 1999, p. 89.
12
Lettere di corrispondenza tra Hecht e la Maison di Parigi.
13
R.Aubert “Storia della Chiesa” Pontificato di Pio IX,:Caravale-Caracciolo, op. cit, 659.
9
Negli ultimi mesi del 1848, l’antico Stato ecclesiastico si avviava
verso la sua stagione repubblicana. L’assemblea costituente, aperta al
Palazzo della cancelleria il 5 Febbraio da Giuseppe Armellini,risultò
formata da uomini della sinistra. Da un punto di vista
sociale,predominava un grosso nucleo borghese,composti di
agricoltori, commercianti, intellettuali e militari,mentre il ceto
nobiliare era notevolmente diminuito. Nella seduta dell’8 Febbraio fu
votato il famoso ordine del giorno di Quirico Filopanti
14
:
Art.1 :il Papato è decaduto di fatto e di diritto dal governo temporale
dello Stato Romano;
Art.2 :il Pontefice romano avrà tutte le guarentigie necessarie per la
indipendenza nell’esercizio della sua potestà spirituale;
Art.3 :la forma del governo dello Stato romano sarà la democrazia
pura,e prenderà il glorioso nome di Repubblica romana;
Art.4 :la Repubblica romana avrà col resto di Italia le relazioni che
esige la nazionalità comune. Dopodiché iniziò sia il lavoro
propriamente costituente che legislativo,nonché cominciò a funzionare
il “Comitato esecutivo”
15
.Tra i provvedimenti deliberati dalla
Repubblica in materia di politica economica,amministrativa, il tema
della “Giustizia e amministrazione dell’ordine pubblico”erano i settori
più emergenti e i più difficili da assicurare. La Repubblica romana del
1849 fu però soltanto una manifestazione singolare di breve
durata;poiché si trovò di fronte alla guerra contro gli austriaci i quali il
18 Febbraio occuparono Ferrara. La situazione finanziaria della
repubblica era sin dall’inizio grave,poiché alle notevoli spese militari
si aggiunsero quelle per i lavori pubblici e il sostegno alle attività
produttive, colpite dalla stasi commerciale.
14
Vedi “Bollettino delle leggi, proclami, circolari, regolamenti ed altre disposizioni della rep.
romana”, Roma, 1849.
15
F. Bartoccini, “L’aristocrazia romana nel tramonto del potere temporale”, p. 243.
10
Per arginare il dissesto finanziario il governo varò alcuni
provvedimenti straordinari. Si doveva ristabilire il valore dei circa 4
milioni di buoni in circolazione, a tal fine l’assemblea dichiarò
l’inviolabilità del debito pubblico e sospese l’emissione dei buoni.
Nonostante ciò,fu necessario accrescere la circolazione monetaria
emettendo biglietti a corso forzoso per 900 mila scudi.
Tuttavia,malgrado la crisi finanziaria, la Repubblica romana non si
limitò ad affrontare le questioni più urgenti,ma cercò di continuare
l’azione riformatrice iniziata a Gennaio dalla commissione provvisoria
di governo. Successivamente il 21 Febbraio del 1849
16
venne decretato
l’incameramento dei beni ecclesiastici nel demanio nazionale;ma ciò
poneva dei problemi notevoli di gestione nella situazione economica
esistente,considerato che tali beni costituivano la garanzia ipotecaria
del debito pubblico. Per evitare questo si decise allora di lasciare
temporaneamente al clero secolare la gestione dei beni già di sua
proprietà,mentre lo stato avrebbe assunto subito l’amministrazione dei
beni del clero regolare. La condotta finanziaria del governo
Repubblicano non differì da quella inaugurata dalle autorità pontificie.
Nel giro di pochi mesi durante i quali maturò la breve esperienza della
Repubblica romana, i titoli in circolazione a corso forzoso
aumentarono a 6.890.160 scudi
17
. La rendita del 3,6% di cui godevano
tutte le emissioni governative effettuate fino a Gennaio, pari a
3.900.000 scudi, fu soppressa nel Marzo del 1849
18
. Uno degli aspetti
negativi della Repubblica romana era stato quello di non essere riuscita
ad essere innovativa rispetto al regime pontificio,inoltre fallì nella
riforma della burocrazia,che invece rappresentava uno dei cardini dello
16
Vedi “Bollettino delle leggi, proclami,circolari,regolamenti della repubblica Romana, Roma
1849,pp.524-528.
17
La caduta della Repubblica romana non consentì che fosse portata a termine l’emissione di titoli
per 4 milioni di scudi autorizzata in Giugno per far fronte agli oneri e alle scadenze del debito
pubblico,in Bollettino delle leggi,proclami, regolamenti della Repubblica romana,ordinanze del 21
Febbraio,26 Marzo.5,11,17,28 Aprile, 5 Maggio,6 e 15 Giugno 1849.
18
Decreto del 26 Marzo 1849,pp.211-213.
11
Stato pontificio. Il biennio rivoluzionario aggravò i problemi finanziari
dell’erario pontificio,infatti la spesa relativa al debito pubblico crebbe
vertiginosamente . Tutto ciò però ha una spiegazione che ruota attorno
ai numerosi vincoli che avvolsero gli anni repubblicani. L’azione del
governo repubblicano era condizionata da elevate necessità
economiche-finanziarie relative alla situazione politica e militare.
Dall’elezione di Pio IX nel Giugno 1846 alla caduta della Repubblica
romana nel Luglio 1849 si ebbero ben 18 cambiamenti ai vertici dello
Stato.
12
2. GLI ANNI DIFFICILI TRA LA META’ DEL SECOLO E IL
MUTAMENTO DELL’ASSETTO POLITICO-FINANZIARIO:
La caduta della Repubblica romana nel Luglio del 1949, fu
accompagnata dal diffondersi nella capitale e nelle province dello
Stato di un comprensibile timore circa la posizione che la restaurata
autorità pontificia avrebbe assunto riguardo ai titoli del debito pubblico
emessi durante la fase rivoluzionaria.
Uno dei problemi più urgenti era rappresentata dalla turbinosa
circolazione dei mezzi di pagamento,sempre più svalutati: Roma e lo
Stato erano inondati di moneta erosa e di cartamoneta, circa sette
milioni di scudi erano stati emessi dai diversi governi del biennio
rivoluzionario, e oltre un milione e mezzo erano buoni della banca
romana che circolavano a corso forzoso. Nel mese di agosto in tutto lo
stato furono riconosciuti i buoni emessi dalla Repubblica romana al
65% del loro valore facciale
19
.
A settembre, onde evitare disagi per la discordanza tra valore nominale
e valore effettivo, si decise di ritirare i vecchi buoni e sostituirli con un
importo corrispondente di nuovi titoli pubblici.
I provvedimenti per la progressiva estinzione o l’allungamento del
debito pubblico e per il ritiro della moneta erosa richiedevano fondi
ingenti di cui l’erario non disponeva. Era necessaria la contrazione la
contrazione di un nuovo prestito, ma la Banca Romana si trovava in
una situazione di grande precarietà dovendo assicurare a sua volta la
convertibilità dei biglietti emessi pur disponendo di un capitale ridotto
e di scarse riserve metalliche.La Cassa di Risparmio di Roma
continuava a registrare una diminuzione dei depositi (da 1.868.400
scudi nel 1847 a 1.247.606 scudi nel 1850)
20
.
19
M.Caravale-A.Caracciolo, op. cit, pp.680-681.
20
Vedi D’Errico R.,“Una gestione bancaria ottocentesca”, op. cit., 110.