2
CALL è continuo oggetto di studio da parte dei maggiori esperti di linguistica
mondiale, nonché materia di discussione e fonte di dibattito a livello
internazionale. La disciplina ha raggiunto un’importanza tale da portare alla
fondazione di associazioni didattiche, riviste specializzate e gruppi di esperti
che si riuniscono a scadenze regolari per fare il punto della situazione -come
viene definita in gergo specializzato, state of the art, su quanto è stato creato e
sperimentato di recente. Come tutte le discipline in divenire, anche CALL
risente moltissimo delle influenze esterne e la sua evoluzione è direttamente
proporzionale al ritmo serrato dei progressi tecnologici del mondo di oggi. Alla
luce di tutto questo, non sarebbe possibile, né tantomeno opportuno, cercare di
fornire un riassunto della ricerca condotta finora e condensarlo in una tesi di
laurea. Qualsiasi tipo di analisi specifica, anche realizzata in un arco di tempo
molto ristretto (per esempio non superiore a sei mesi), risulterebbe già obsoleta
al momento stesso della pubblicazione. Inoltre, CALL non è l’unico argomento
di questa tesi, è il punto di partenza dell’analisi del rapporto computer/lingue
straniere che, come vedremo, può assumere molteplici forme. L’intento è quello
di illustrare, nella maniera più semplice e positiva possibile, le motivazioni che
sottendono a questa alternativa didattica e le potenzialità che vi risiedono. Si
parte da un excursus storico dalle origini ai giorni nostri e ci si sofferma, in
particolare, sulle possibilità di sviluppo della disciplina con l’ausilio della rete
Internet, così amata dagli studenti di tutto il mondo, che ogni giorno dischiude
nuovi orizzonti alla formazione a distanza ed alla possibilità di interazione a
livello globale.
Proprio per dare un’idea di quali siano le nuove frontiere dell’apprendimento
multimediale, verranno presi in esame, a titolo esemplificativo, due Siti Web,
dedicati rispettivamente all’apprendimento della lingua inglese e a quello della
lingua italiana, con un’analisi dei punti di forza e delle lacune, il tutto in un’ottica
user friendly.
3
Poiché è mia convinzione che la mera descrizione teorica, privata
dell’applicazione sul campo sia sterile e fine a sé stessa, ho pensato di inserire
nella stesura di questa tesi una parte dedicata alla mia esperienza personale
all’università di Kingston upon Hull, in Gran Bretagna, che può considerarsi un
valido esempio di avanguardia per quanto riguarda CALL e i nuovi orizzonti
della formazione a distanza, nonché dell’abbinamento didattica
tradizionale/supporto informatico. In quella sede ho avuto la possibilità di
osservare l’applicazione dei nuovi canoni sperimentali di insegnamento e di
usufruire io stessa delle infrastrutture di interazione uomo/macchina volta al
perfezionamento delle conoscenze linguistiche.
É proprio sulla base di questa esperienza che ho deciso di dedicare la terza
e conclusiva parte di questa dissertazione al modo in cui la disciplina
dell’interpretazione può trarre beneficio dall’impiego della tecnologia. Vengono
analizzati nel dettaglio quattro Software, creati appositamente per il training
dell’interprete in via di formazione e di quello professionista per i quali, si sa, la
pratica non è mai sufficiente, mettendone in evidenza pregi, difetti, limiti e
potenzialità.
A conclusione del lavoro, le mie riflessioni personali e qualche suggerimento
su come la SSLMIT di Trieste potrebbe sfruttare efficacemente le opportunità
offerte dall’uso dell’elaboratore elettronico nella formazione degli interpreti di
domani, magari seguendo l’esempio dell’università di Hull.
Attenzione particolare è stata dedicata all’ appendice del lavoro nella quale
chiunque fosse interessato a CALL trova una lista di siti Web che offrono
metodi di apprendimento linguistico interattivo, gli indirizzi delle maggiori
associazioni nate intorno a CALL e delle riviste specializzate. Inoltre, si è
redatto un glossario dei termini dell’informatica di base, quella con cui
oggigiorno tutti noi operiamo, e di quelli più specifici della grande ragnatela
mondiale e dell’intelligenza artificiale che sembrano essere i nuovi, ambiziosi,
orizzonti di CALL.
4
PARTE 1
C.A.L.L. COME E PERCHÉ
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PARTE 1
C.A.L.L. COME E PERCHÉ
“Computer Assisted Language learning (CALL)) is a relatively new and rapidly
evolving academic field that explores the role of information and Communication
Technology (ICT) in language learning and teaching. It includes a wide range of
activities and initiatives in materials development, pedagogical practice and research.
CALL as a field began when the limitations of the computer narrowly limited the
pedagogy that could be implemented with it, and consequently some people still believe
that CALL refers only to drill and practice and mechanical exercises. Today, however,
CALL includes highly interactive and communicative support for listening, speaking,
reading and writing, including extensive use of the Internet. Materials development,
pedagogy and research have developed in intellectual sophistication to the point where
the status of CALL is no longer either a straightforward pedagogical application of a
new medium, or simply a practical extrapolation of theoretical work in some other
discipline.
CALL is sometimes regarded simply as a sub-section of Computer-Assisted Learning
(CAL), but because CALL deals specifically with language learning it is both
inherently, multidisciplinary and academically substantive. It can be said to belong to
the field of Applied Language Studies and, within, that, is most closely related to Second
Language Acquisition (SLA), which itself is a rapidly evolving discipline. CALL and
SLA are related to sociolinguistics, pragmatics, discourse analysis, and
psycholinguistics. In addition, CALL is related to work in education, computer science,
natural language processing, cognitive science and psychology, linguistics, cultural
studies, and media/communication studies. It is influenced by, and in turn influences,
theory and research in all these related fields.”
From:
EUROCALL, CALICO, IALL
Joint Policy Statement arising from a Research Seminar on CALL
30 April to 1 May 1999, University of Essen, Germany
6
1. Cos’è C.A.L.L. e perché usarlo
Il Computer Assisted Language Learning (da qui in avanti CALL), può
essere definito come “la ricerca e lo studio delle applicazioni del computer
nell’insegnamento e l’apprendimento delle lingue” (Levy 1997:1)
1
. E’ molto
difficile fornire una definizione specifica di questo metodo, il tentativo di
etichettarlo e classificarlo all’interno di un singolo settore didattico risulterebbe
a dir poco riduttivo. Le potenzialità del computer sono virtualmente infinite e
diversi sono gli approcci che negli anni hanno avvicinato studenti e docenti
all’impiego della macchina come aiuto nell’apprendimento di una lingua
straniera. Diversi sono anche i segmenti linguistici per cui si è ricorsi a questo
tipo di didattica e, ancora, molteplici sono i risultati ottenuti, sia che si parli di
efficacia del metodo sia che si consideri l’impatto psicologico dello stesso su
docenti e discenti.
Ma, innanzitutto, quali sono le motivazioni che spingono a contemplare
nell’apprendimento di una lingua straniera proprio il computer come
alternativa, o meglio, supporto integrativo ai metodi didattici tradizionali?
Secondo E.M. Batley e R. Freudstein
2
vi sono sei aspetti fondamentali alla
base di queste motivazioni, aspetti che, intenzionalmente, non considerano le
implicazioni negative dell’uso dell’elaboratore, pur essendone pienamente
coscienti. In questa tesi non ci si propone di fornire una valutazione del
metodo, ma piuttosto di spiegare cosa spinge ad appoggiarsi alla
multimedialità e quali sono i vantaggi che ne derivano. A seguire, le sei
motivazioni fondamentali dell'intraprendere lo studio di una lingua straniera
avvalendosi dell’uso del personal computer secondo Batley e Freudstein:
1
Mia traduzione di: "the search for and study of applications of the computer in language learning and teaching"
2
Batley, E. M. & Freudstein, R. (1991), CALL FOR THE NINETIES: Computer Technology in Language Learning,
Marburg: Informationszentrum für Fremdsprachen der Phillips Universität Marburg
7
a) Flessibilità -Il computer, a differenza di altri mezzi tradizionalmente
usati nell’insegnamento delle lingue straniere, che possono essere utilizzati
per il conseguimento di un unico scopo, è un mezzo molto versatile. Oltre a
questa flessibilità, il PC permette lo svolgimento di esercizi interattivi che
hanno un effetto accattivante sul discente. Tale effetto non è riproducibile da
nessun altro mezzo tradizionale che non offra la stessa gamma di materiali di
studio, esercizi interattivi e programmi dalla grafica affascinante. Molti di
questi esercizi permettono lo svolgimento di una gamma di attività a diversi
livelli di complessità semantica e strutturale (per esempio, selezionare il
registro appropriato per un dato contesto, associare un testo ad un’immagine,
esercizi per i quali il computer assegna un voto, ricostruzione di intere storie
con l’aiuto di indizi chiave, interazione con altri gruppi di lavoro in altri istituti,
città o stati, uso di strumenti come la sillabazione, i correttori ortografici e il
Thesaurus, consultazione di database, uso di programmi commerciali e
specifici per il mondo del lavoro ecc.). Si può perciò affermare che il tipo di
attività e la varietà delle attività stesse contribuiscono in maniera
considerevole al grado di motivazione del discente.
b) Controllo individuale – L’uso del computer è soltanto uno dei
componenti dell’approccio multimediale all’apprendimento della lingua
straniera e non è obbligatorio. La decisione se farne o meno uso è a completa
discrezione dello studente. Una delle ragioni dell’alto grado di motivazione da
parte della maggioranza degli studenti rispetto all’uso della macchina è che
essi possono esercitare una sorta di controllo individuale esclusivo su tutti i
segmenti e gli stadi del processo di apprendimento all’interno dei programmi
utilizzati. Lo studente si trova quindi nella posizione di esercitare un controllo
sia sul se e quanto avvalersi del computer, sia su tutte le attività che possono
essere svolte con l’ausilio della macchina.
8
c) Privacy – L’uso del computer trasmette al discente un senso di privacy.
Sia che lo studente lavori all’interno di un gruppo ristretto, sia che si trovi da
solo, i suoi progressi, successi o fallimenti sono appannaggio esclusivo di chi
si trova direttamente coinvolto nel processo di apprendimento. Questo porta
alla costituzione di una relazione addirittura personale tra il discente ed il
computer che diventa fonte di nuova motivazione.
d) Ottimizzazione del tempo di studio – Studiare con l’ausilio del
computer aiuta ad ottimizzare il tempo dedicato all’apprendimento. I discenti
riscontrano che è possibile imparare molto di più, in un lasso di tempo
relativamente breve se comparato alle esperienze didattiche precedenti.
Questo dà loro la sensazione di aver realizzato qualcosa, fattore che, a sua
volta, contribuisce a renderli ulteriormente motivati.
e) Lunghezza dei testi – Con l’aiuto del computer è possibile sottoporre
all’esame dello studente testi di lunghezza maggiore prima di quanto non si
possa fare nelle classi di insegnamento tradizionale, seppure non debba
essere ignorato il pericolo di stanchezza derivante dal passare troppo tempo
davanti allo schermo. Questi testi possono contenere registri diversi e diversi
livelli di difficoltà. Dal momento che l’elaboratore permette di differenziare gli
esercizi di lettura e comprensione (dai più semplici ai più elaborati), non è più
necessario usare testi diversi a seconda dello scopo da conseguire. In questo
modo gli esercizi diventano più gradevoli ed interessanti e possono essere
svolti con un notevole risparmio in termini di tempo. Anche questo spinge i
discenti ad utilizzare l’elaboratore come compagno di studio.
f) Apprendimento ad ampio spettro – I programmi multimediali non
hanno soltanto degli obiettivi linguistici specifici, allo stesso tempo possono
anche promuovere, sostenere o sviluppare nuove capacità e modalità di
apprendimento che lo studente può applicare anche ad altre aree del suo iter
accademico. Nello svolgere gli esercizi linguistici, lo studente impara
contemporaneamente ad imparare e a lavorare in maniera fattiva con il
computer. È stato dimostrato che questi sono vantaggi che lo studente
apprezza in maniera particolare e che accrescono il suo entusiasmo.
9
Una volta esaminati gli aspetti che spingono uno studente (o un docente)
ad avvicinarsi a CALL, rimane da capire cosa esattamente si intende quando
si parla di apprendimento delle lingue straniere assistito dal computer. A
questo proposito è sicuramente utile considerare i progetti del passato, i
primordi di CALL, che hanno segnato l’evoluzione di questo tipo di
apprendimento. A seguire, un breve riassunto di quanto è stato realizzato in
passato, con l’intento di comprendere quali sono le applicazioni di CALL, chi
per primo ne abbia intuito le potenzialità e in quale direzione si stia
procedendo.
10
2 C.A.L.L. nascita e sviluppi
Il recente cambiamento di atteggiamento nei confronti dell’insegnamento
informatizzato è riassunto in maniera efficace da Warschauer e Healey, i quali
sostengono che “Gli ultimi anni hanno mostrato un’esplosione dell’interesse
verso l’uso del computer nell’insegnamento e apprendimento delle lingue.
Solo dieci anni fa, l’uso del computer in una classe di lingua era appannaggio
esclusivo di un ristretto gruppo di specialisti. Tuttavia, con l’avvento
dell’informatica multimediale e di Internet, il ruolo dell’istruzione informatizzata
è divenuto un tema importante con cui moltissimi insegnanti di lingua si
confrontano giornalmente”.
3
Per comprendere a pieno questa affermazione è necessario fare un salto
nel passato, all’inizio degli anni sessanta, quando iniziarono le prime
sperimentazioni dell’uso dell’elaboratore applicato alla Second Language
Acquisition (da qui in poi SLA), l'apprendimento della seconda lingua. I primi
esperimenti si avvalevano di quelli che venivano definiti MAINFRAME
COMPUTERS, vale a dire gli elaboratori centrali ad alte prestazioni, per
intenderci, i “cervelloni elettronici” che compaiono, per esempio, nei film
americani del tempo, quelli a parete con dei piccoli schermi a sfondo nero sui
quali i caratteri appaiono in verde o in bianco. Certo non si trattava di
strumenti maneggevoli, né tantomeno economici, infatti, questo tipo di
elaboratori erano (e sono ancora, seppur abbiano assunto una forma molto
più moderna, ma non per questo meno costosa), esclusiva dotazione delle
istituzioni accademiche o delle grandi aziende.
3
Mia traduzione di "Recent Years have shown an explosion of interest in using computers for language teaching and
learning. A decade ago, the use of computers in the language classroom was of concern only to a small number of
specialists. However, with the advent of multimedia computing and the Internet, the role of computers in language
instruction has now become an important issue confronting large numbers of language teachers throughout the world"
Warschauer, Mark, & Healey, Deborah (1998) Computers and Language Learning: An Overview. Language Teaching .
Disponibile all’indirizzo Internet : http://www.gse.uci.edu/markw/overview.html
11
Di solito i Mainframe erano utilizzati all’interno di laboratori specifici e ad
essi erano collegati una serie di terminali che fungevano esclusivamente da
tramite tra l’unità centrale e l’utenza esterna sui quali lo studente poteva
svolgere tramite touchscreen o tastierino (v. Fig. 2-3-4) le attività che
comprese nel programma didattico. I terminali non erano dotati di capacità di
elaborazione propria, quindi era impensabile che lo studente potesse
avvalersi dell’aiuto della tecnologia al di fuori dell’ambito accademico, a meno
che non potesse permettersi l’acquisto di un Mainframe il cui linguaggio di
programmazione richiedeva, comunque, un livello di competenza informatica
molto elevato. Dell’era dei Mainframe fanno parte i progetti che verranno
trattati all’inizio di questo excursus storico nel quale si procederà per dare
un’idea di come CALL si sia sviluppato negli anni e con quali intenti.
La vera rivoluzione nell’ambito CALL è stata apportata negli anni ottanta
dall’avvento dei MICROCOMPUTERS, i padri dei nostri odierni personal
computer grazie ai quali CALL ha potuto assumere una dimensione più
individuale e finalizzata ai bisogni specifici del singolo utente.
L’invenzione dei Microcomputers risale già al 1976,
anno di fondazione della Apple (Macintosh) e dell’uscita sul mercato
dell’Apple I, il primo esempio di Microcomputer domestico. Il boom dei
Microcomputers però si ebbe tra il 1977, anno di uscita dell’Apple II negli stati
Uniti, e il 1980 in cui vennero commercializzati nel Regno Unito il Sinclair
ZX80 e il BBC Micro.
12
I Microcomputers costituivano il primo esempio di calcolatore dotato di
capacità di elaborazione propria. Questa caratteristica semplificava non poco
la vita degli studenti che non erano più necessariamente costretti a recarsi nei
laboratori (ad esempio quelli universitari) per esercitarsi. Le dimensioni ridotte
e il prezzo contenuto dei Microcomputers ne favorirono notevolmente la
diffusione sia tra gli studenti che tra i lavoratori, soprattutto negli Stati Uniti
che potevano considerarsi il paese più all’avanguardia dal punto di vista
tecnologico. La commercializzazione dei Software CALL e la possibilità di
installarli sulle singole macchine, grazie alla comparsa dei primi supporti
mobili, i Floppy disks (poi sostituiti in parte dai moderni CD-ROM e CD-RW),
ha costituito il primo passo verso la dimensione individuale
dell’apprendimento multimediale. Un’altra caratteristica molto importante dei
Microcomputers era la possibilità di essere connessi fra loro e creare delle reti
locali (LAN) permettendo lo scambio di informazioni tra gli studenti, ad
esempio all’interno di uno stesso corso o modulo didattico.
Da qui, il salto fino alla creazione dei personal computer è stato
breve, questi ultimi, infatti, altro non sono che la naturale evoluzione dei
Microcomputers di vent’anni fa. Cercare di illustrare esaurientemente tutte le
potenzialità dei moderni personal computer è impensabile in questo lavoro,
ma il ruolo di alcune delle caratteristiche dei computer moderni nella
creazione di materiali didattici interattivi verrà presa in esame nella seconda e
terza parte di questa tesi.
Chiarito il ruolo del livello di complessità della tecnologia impiegata è
necessario parlare dell’influsso che essa ha avuto sullo sviluppo di CALL e
distinguere i tre differenti stadi che ne hanno caratterizzato l’evoluzione in un
arco di tempo di quasi quarant’anni.
13
I maggiori studiosi della materia sono concordi nell’affermare che ognuno
di questi stadi è stato fortemente influenzato, sia dal grado di avanzamento
della tecnologia utilizzata, sia dal tipo di approccio pedagogico predominante
in ciascun periodo.
Sempre rifacendosi a Warschauer e Healey, CALL può essere suddiviso
in tre fasi: quella comportamentista (Behaviouristic CALL), quella
comunicativa (Comunicative CALL) e quella integrativa (Integrative CALL). Il
primo approccio, nato alla fine degli anni cinquanta e sviluppatosi nei due
decenni successivi
4
, si componeva quasi esclusivamente di esercitazioni
meccaniche e ripetitive di approfondimento grammaticale o di ampliamento
del vocabolario (drill-and-practice), in cui il computer era visto esclusivamente
come un Tutor instancabile, visione che si addiceva perfettamente ai
Mainframe, dotati sì di una notevole capacità di elaborazione, ma di
scarsissima versatilità e flessibilità di utilizzo.
L’approccio successivo, quello comunicativo, vide la luce alla fine degli
anni settanta, quando l’avvento dei Microcomputers fece sì che l’attenzione si
spostasse sulla capacità di elaborazione del singolo piuttosto che sulla
possibilità di ripetere all’infinito lo stesso esercizio; in altre parole, si passò dal
puro apprendimento delle formule grammaticali, alla loro applicazione. La
grammatica veniva insegnata implicitamente, con l’uso di testi e brani audio
seguiti da esercizi specifici, piuttosto che esplicitamente tramite esercizi
schematici di apprendimento (successivamente ironicamente definiti drill and
kill a dimostrazione di quanto poco piacevole fosse il loro svolgimento).
Nacquero così sia programmi come Storyboard, nei quali agli studenti veniva
richiesto di ricostruire dei testi sulla base delle regole apprese e creare delle
note personali, che programmi che stimolavano lo scambio di opinioni tra gli
studenti, creando così la base di quelli che oggi chiamiamo Newsgroups,
Forum o gruppi di discussione.
4
Da qui in poi si farà riferimento alla situazione negli Stati Uniti, dal momento che l'evoluzione tecnologica non è stata
uniforme a livello mondiale
14
Tuttavia anche questo approccio divenne presto oggetto di critiche dal
momento che il computer giocava ancora un ruolo piuttosto marginale.
Questo ha portato allo sviluppo del terzo approccio pedagogico, quello
integrativo, in cui il PC è capace di proporre allo studente materiali
multimediali sui quali esercitarsi in maniera polivalente (reading, listening,
writing practice), comunicare con altri studenti grazie alle reti LAN e,
avvalendosi del World Wide Web, interagire con altri studenti in ogni parte
del mondo. Di questo approccio polivalente fanno sicuramente parte anche le
comunicazioni E-mail e i Forum a sfondo didattico di cui si parlerà
successivamente (P. 1, Cap. 3 § 1, 2).
A titolo esemplificativo, per ogni periodo, sono stati presi in esame uno o
più progetti che illustrano e riassumono le caratteristiche predominanti
dell’approccio pedagogico del tempo, del tipo di tecnologia disponibile e del
suo impatto sullo sviluppo di Software per l’apprendimento linguistico. Di
seguito verranno analizzati il progetto PLATO e il progetto TICCIT per gli anni
60 e 70, STORYBOARD per gli anni 80 due progetti che si sono avvalsi
dell’avvento di Internet per gli anni 90 cioè E-MAIL TANDEM e CAMILLE.