utilizzatori umani di servirsene in modo semplice per portare a termine i propri scopi, sia di tipo
lavorativo che sociale. I cambiamenti nell’approccio allo studio dell’interazione uomo-computer
sono dovuti anche all’enorme diffusione che i sistemi informatici hanno avuto degli ultimi dieci
anni, soprattutto in conseguenza dell’espansione esponenziale di Internet, diffusione che ha portato
con se numerosi e radicali cambiamenti culturali legati all’introduzione di nuove forme di
comunicazione. In conseguenza di ciò l’interesse delle scienze umane e sociali si è spostato
dall’interazione uomo-computer, alla comunicazione mediante computer (CMC). Questa nuova
forma di comunicazione presenta delle caratteristiche molto particolari come la presenza di un
contesto scarsamente strutturato, visto che mancano le informazioni veicolate dai canali visivo,
uditivo e dalla comunicazione non-verbale; inoltre la comunicazione mediante computer riduce
l’influenza delle coordinate spazio-temporali che hanno da sempre limitato le altre forme di
comunicazione. La psicologia si è subito interessata a tale forma di comunicazione, che, per via
delle sue caratteristiche peculiari si differenzia da tutte le altre: la CMC presenta sia caratteristiche
della comunicazione scritta sia di quella orale; consente di mantenere l’anonimato ed è priva dei
canali comunicativi non-verbali che sono presenti in tutte le altre forme di comunicazione. I
ricercatori hanno dovuto affrontare una serie di problemi legati alla creazione di modelli esplicativi
completi ed efficaci, in grado di spiegare in che modo questa forma di comunicazione influisce sulle
relazioni umane e sul contesto sociale. Innanzitutto si è dovuto verificare l’applicabilità delle
tradizionali teorie sulla comunicazione alla CMC e si è visto come sia necessario modificare i
tradizionali metodi di ricerca per poter studiare in modo proficuo la comunicazione mediante
computer: le ricerche di laboratorio su piccoli campioni sono state sostitute da ricerche sul campo
con grandi campioni, che permettono di ottenere dei risultati più aderenti a quanto avviene nella
CMC reale e inoltre permettono un migliore e più facile confronto con i dati di altre ricerche
condotte con lo stesso metodo. Nel tentativo di delineare le caratteristiche principali della CMC gli
studiosi hanno proposto nuove teorie che siano in grado di spiegare tutti i principali fenomeni che
caratterizzano questa forma di comunicazione. Un posto particolare nelle ricerche sulla CMC è
occupato dal fenomeno del flaming on-line, termine che indica un comportamento verbale disinibito
e aggressivo che spesso compare nelle conversazioni on-line che avvengono tramite chat, e-mail o
newsgroup. Tale fenomeno è stato segnalato come un’occorrenza tipica della CMC, fin dalla nascita
di questa forma di comunicazione e nel corso degli anni gli studiosi hanno proposto numerose teorie
per cercare di spiegarne le cause. Tuttavia non si riusciti ancora ad arrivare ad un accordo tra gli
studiosi circa le cause e la frequenza di tale fenomeno poiché anche i risultati dei numerosi
esperimenti condotti su tale argomento si contraddicono e non permettono di stabilire con esattezza
a cosa possa essere imputato il flaming on-line. Non è l’obiettivo di tale lavoro quello di fornire una
risposta definitiva a tale disputa ma di delineare l’evoluzione teorica che ha portato gli studiosi a
spostare il proprio interesse dall’interazione uomo-computer alla comunicazione uomo-computer,
analizzando nel dettaglio le principali teorie che si sono susseguite nel corso degli anni per dare una
spiegazione dei principali fenomeni della CMC e in modo particolare del flaming on-line. In
aggiunta alla trattazione teorica e stata condotta anche una ricerca sul campo con l’obiettivo di
analizzare nel dettaglio il fenomeno dal flaming on-line all’interno della realtà on-line italiana.
Visto l’interesse che Internet sta riscotendo anche in Italia si è pensato di condurre una
ricerca all’interno dei newsgroup italiani, in considerazione del fatto che sinora l’interesse dei
ricercatori è stato prevalentemente assorbito dalle comunità virtuali anglosassoni, che sono di
dimensioni molto più ampie di quelle italiane e hanno una storia più lunga alle spalle, poiché
esistono dalla metà degli anni ’80, a differenza delle comunità italiane, la cui storia è molto più
recente e non arriva a 10 anni. Proprio la relativa giovinezza della comunità italiana rappresenta il
motivo per cui si è deciso di condurre una ricerca sui newsgroup italiani: avendo letto molte
ricerche sui newsgroup americani e numerose teorie che spiegano i più frequenti comportamenti on-
line ci si è domandati se le stesse osservazioni e le stesse conclusioni potessero essere fatte anche a
proposito dei newsgroup italiani, in particolare ci si è interessati al fenomeno del flaming, di cui si è
parlato molto anche sugli altri media come i giornali e la televisione, e ci si è chiesti se questo
fenomeno esiste anche in Italia, se è molto frequente e quali sono gli aspetti che lo
contraddistinguono. L’interesse per in fenomeno del flaming si spiega anche in base alla mancanza
di una spiegazione univoca sul perché di questo fenomeno, esistono molte posizioni differenti,
ognuna sostenuta da ricerche sul campo, eppure non si è riusciti ancora ad arrivare ad un accordo tra
gli studiosi persino circa la frequenza di questo fenomeno: alcuni affermano che è un fatto
sporadico mentre secondo altri è una costante che si manifesta in ogni comunicazione on-line.
La struttura di questo lavoro è suddivisa in due parti: la prima tratta degli aspetti teorici della
comunicazione mediante computer mentre nella seconda parte viene presentata nel dettaglio la
ricerca eseguita e i risultati ottenuti.
Nel capitolo due viene affrontato il tema dell’interazione uomo-computer, un campo di studi
molto ampio che racchiude al suo interno una serie di discipline molto diverse tra loro come la
psicologia e l’informatica. L’obiettivo del capitolo è di descrivere le principali teorie che sono state
proposte per comprendere in che modo avviene l’interazione tra l’uomo, che ragiona in modo
parallelo e il computer, una macchina basata su un sistema di funzionamento seriale, in particolare
vengono analizzate le teorie che sono state utilizzate nel corso degli anni per produrre delle
interfacce che permettessero all’utente di servirsi del sistema informatico nel modo più semplice e
produttivo possibile e di come queste teorie abbiano finito per spostare l’interesse dalla
comunicazione tra l’uomo e il computer alla comunicazione tra uomini per mezzo dei sistemi
informatici.
Nel terzo capitolo si analizza in dettaglio la comunicazione mediante computer (CMC), un
tipo molto particolare di interazione tra l’uomo e il sistema informatico, in cui l’interesse principale
è comprendere il rapporto che si instaura tra individui che comunicano per mezzo di artefatti
informatici. Nel capitolo sono presentate le principali teorie psicologiche che cercano di spiegare le
modalità con cui avviene l’interazione tra due individui per mezzo di un sistema informatico. La
CMC contiene al suo interno tutte le forma di comunicazione virtuali, tra cui internet, le teorie
proposte cercano tutte di dare una spiegazione ai comportamenti più frequenti che si osservano on-
line.
Il capitolo quarto si occupa di uno dei comportamenti on-line più controversi e che è stato
fatto oggetto di ricerca: il flaming. Dopo aver dato una definizione del fenomeno e aver fatto una
breve storia dei principali esperimenti condotti negli ultimi anni sul flaming, vengono proposti i
principali modelli teorici che cercano di dare una spiegazione esauriente di tale fenomeno, sia
facendo riferimento a teorie psicologiche sia attingendo da contenuti sociologici e antropologici.
Il capitolo quinto è interamente dedicato alla comunicazione mediante computer asincrona,
una forma particolare di CMC di cui fanno parte anche i newsgroup. Dopo aver definito le
caratteristiche peculiari di questo tipo di CMC, si passa ad analizzare nel dettaglio i newsgroup
definendone le regole e il sistema di funzionamento, nonché descrivendo il concetto di comunità
virtuale.
La seconda parte di questo lavoro è dedicata alla ricerca sperimentale: nel capitolo primo
viene descritto il disegno di ricerca, si definiscono gli obiettivi, lo strumento utilizzato, le
caratteristiche del campione e le modalità di raccolta e di codifica dei dati.
Nel capitolo secondo vengono descritte nel dettaglio le modalità con cui è stata condotta
l’analisi statistica e vengono analizzati i risultati ottenuti verificando se confermano o meno le
ipotesi di partenza.
L’obiettivo di tale lavoro non è di risolvere una disputa che dura ormai da molti anni
riguardo alle cause del flaming, ma si vuole fornire un contributo che, visto assieme agli altri lavori
che sono già stati fatti e a quelli che verranno proposti in futuro, permetta di aiutare chi si sta
occupando del flaming on-line a individuarne le caratteristiche distintive, in modo da permettere di
limitare un fenomeno che in molti casi rende difficile e frustrante la comunicazione mediante
computer.