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Prendendo spunto dalle indicazioni del libro verde per
l’ambiente urbano, formulato dal Commissario per l’ambiente della
C.E.E. nel 1991, abbiamo previsto soluzioni di progetto che
rispondessero alle quattro categorie di interventi suggeriti:
- una tutela e valorizzazione del patrimonio naturalistico e di
quello di rilevanza storico-culturale, costituito dalla depressione del
Kemonia come trasformata dagli usi antropici delle antiche
sistemazioni del parco del Duca d’Aumale e dalla ricchezza di
testimonianze storico-culturali e da brani di paesaggio agrario e
rurale;
- la valorizzazione del verde di uso pubblico, pensando di
connettere il nostro intervento al verde di quartiere, alle strutture
universitarie ed alle aree sportive.
- assicurare spazi verdi al fine di mitigare il clima,
l’inquinamento atmosferico, quello acustico, fornire
l’ombreggiatura delle zone di uso pubblico, in poche parole
sviluppare e tutelare il patrimonio vegetale di rilevanza salutistica.
- la conservazione e tutela della biodiversità considerando
l’opportunità di connessione offerta dall’esigenza di costruzione
della rete ecologica locale. Il progetto in concreto vuole
riconquistare lo spazio, preservandolo dall’edificazione e
recuperando gli spazi liberi, che saranno sistemati e attrezzati in
modo da acquisire un alto valore qualitativo e posizionale per
diventare vere e proprie aree centrali urbane svolgendo un ruolo
prioritario per la riqualificazione di questa parte di città. Il
radicamento della collettività locale nel paesaggio e la sua capacità
di apprezzare la continuità evolutiva natura-insediamento umano è
il risultato che contiamo di ottenere dal nostro intervento.
L’idea è quella di creare un parco urbano che raccolga
diverse componenti variegandone la fruizione e la utilizzazione,
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cercando di creare e successivamente sovrapporre e integrare le
diverse componenti funzionali. Si è tenuto conto di sviluppare
diverse funzioni quali quella storico-culturale, ludica-ricreativa,
sportiva ed espositiva e naturalistica.
Il nostro obiettivo è quello di creare un parco per ogni
giorno, per lo svago quotidiano, per la boccata “d’ossigeno”, per il
ritiro e l’immersione in un mondo diverso da quello che ci circonda
nella stressata realtà urbana.
Di parchi urbani si discute in un ampio dibattito che vede
maggiormente coinvolta l’architettura contemporanea, ed in primo
luogo l’architettura del paesaggio. Se per l’architettura
contemporanea il parco è sostanzialmente uno dei tanti elementi
compositivi di un disegno urbano continuo, uno spazio aperto che si
configura nei migliore dei casi come contesto di un disegno edilizio
predominante, l’architettura del paesaggio cerca di rompere questa
sorta di “ghettizzazione” del parco e del paesaggio promuovendoli
a veri e propri protagonisti dell’indispensabile e tanto auspicato
rinnovo urbano.
Lo scenario sta per cambiare verso la riscoperta del
paesaggio come soggetto; ad una interpretazione architettonica oltre
che naturalistica si aggiunge oggi un rinnovato interesse nei
confronti della qualità dello spazio pubblico, utilizzando il verde
nei modi più diversi, affinchè gli spazi aperti possano assumere
un’autonomia tipologica-funzionale che superi il fatidico
complesso di inferiorità che si relaziona ad aree marginali e male
utilizzate, “ciò che resta” dopo le sistemazioni edilizie.
Può essere così superata l’idea che i parchi costituiscano un
problema di ordine pubblico: anni di disattenzione e di distrazione
delle amministrazioni pubbliche hanno certamente contribuito alla
trasformazione dei parchi nella percezione collettiva. La decadenza
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dei luoghi di delizia è sotto gli occhi di tutti facendo accrescere
nell’opinione pubblica il rammarico per questo stato di fatto.
Il progetto che proponiamo è pensato come una traccia di
possibili sistemazioni, che potrebbe attivare un processo che unisca
la progettazione agli aspetti manutentivi e gestionali del parco. Un
“work in progress” che dovrebbe coinvolgere gruppi di cittadini,
associazioni e scuole lavoratori in mobilità o in cassa integrazione,
per incentivare l’appropriazione di un luogo nuovo, diverso dai
tradizionali luoghi di appuntamento cittadino.
Pensiamo che il progetto debba tenere conto delle esigenze di
gestione, in modo da non costituire un problema di costi per la
pubblica amministrazione, oltre alla ordinaria manutenzione del
verde e una animazione continua, nel parco possono trovare posto
attività che assicurino redditi, e che possano contribuire ad una
efficienza gestionale:
I giochi per i grandi e piccoli, i festival ludici, gli incontri
d’arte all’aperto, lo studio della natura, gli spettacoli dei burattini
ed i giochi all’Indiana Jones, sono iniziative che difendono il parco
dal degrado, dagli abusi, dagli usi impropri più di ogni tipo di
recinzione per quanto alta sia.
Siamo convinti che questo obiettivo possa essere raggiunto,
se l’amministrazione cittadina sarà in grado di attivare iniziative
analoghe e quelle in corso in molte città italiane, fra cui citiamo
quella del comune di Roma ; bando spazi verdi di qualità.
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ASSESSORATO ALL’AMBIENTE
BANDO SPAZI VERDI QUALITA’
L’Amministrazione Comunale concede a soggetti pubblici e privati la facoltà
di presentare progetti-proposta per la sistemazione e gestione del verde
pubblico attrezzato su 75 aree di proprietà comunale, con possibilità di
gestione privata di un complesso articolato di servizi e attrezzature a
carattere ricreativo, culturale, commerciale. I partecipanti potranno presentare
più progetti per diverse aree, ma i vincitori del bando potranno ottenere in
gestione un massimo di tre.
Le 75 aree si trovano in tutte le circoscrizioni (incluse Ostia e Acilia), ad
esclusione di I, II, III e XVII che riguardano il Centro Storico. I progetti
dovranno pervenire entro il 9 Febbraio 1996 al Servizio Giardini-Palazzo di
Siena, Villa Borghese – 00197 Roma. Per eventuali informazioni telefonare:
06/8416051/2/3 oppure 06/7004573.
ATTREZZATURE E SERVIZI
Le attrezzazture e i servizi sono classificati in due categorie: obbligatorie e
compatibili.
Obbligatorie
a)Ludoteca con servizio di baby parking;b)Parco giochi con servizio di
animazioni;c)Punto ristoro;d)Spazi espositivi e servizi di carattere socio-
culturale;e)Stazione ecologica per la raccolta dei rifiuti riciclabili con appositi
contenitori per carta, vetro, lattine e plastiche;f)Servizi igienici per il
pubblico;g)Servizio igienico per gli animali;h)2 PuntiTelecom.
Compatibili
a)Recinzione;b)Parcheggi e viabiltà interna del servizio;c)Alloggio per
custode;d)Ristorante anche con menù bambini;e)Attrezzature commerciali
con vendita di prodotti;f)Spazio spettacoli per arene per
ballo,cinema,musica;g)Attrezzature ludiche a pagamento;h)Teatrino delle
marionette;i)Impianti sportivi all’aperto(calcetto, ecc.) e ricreativi(minigolf ecc.)
con relative strutture di servizio;l)Piscina scoperta con attrezzature sportive e
ludiche;m)Campi di bocce con annesso piccolo centro associativo;n)Piccolo
centro di consultazione per il disagio infantile;o)Piccolo centro di
consultazione per l’assistenza agli animali domestici.
GESTIONE DELL’AREA
La gestione prevede la manutenzione ordinaria e straordinarea dell’area e
delle attrezzature che vi insistono nonchè la conduzione nel suo complesso,
ivi compresa l’apertura e chiusura di ogni opera e servizi necessari a
conservare in buono stato il verde, gli elementi di arredo e la funzionalità di
tutte le attrezzature e gli impianti previsti.
CANONE E DURATA
Tutte le attrezzature e i servizi realizzati sono acquisiti al patrimonio del
Comune, senza diritto di qualsivoglia credito nei confronti
dell’amministrazione comunale, che in cambio affiderà la gestione degli stessi
al Concessionario dell’area.
La durata della Concessione verrà stabilita in base al piano di ammortamento
presentato.
Il canone base di concessione per la gestione dei servizi per ogni area sarà
determinato in base all’ubicazione, al valore commerciale dell’area, ecc.
Verrà ulteriormente definito in base alle valutazioni economiche del servizio di
guardia e di manutenzione del verde offerti.
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Il Paesaggio: sistema di riferimento del Parco
La conoscenza dei diversi aspetti tematici che caratterizzano
l’area vasta dell’ambito di studio identificata con la depressione
dell’antico alveo del Kemonia, trova nell’analisi dei caratteri
paesaggistici, prevalenti per struttura e riconoscibilità, un momento
centrale di sintesi. Vengono infatti “riletti” quegli elementi, che
maggiormente consentono di definire in maniera organica i diversi
sistemi caratterizzanti il paesaggio.
L’obiettivo principale dell’analisi paesaggistica riguarda
l’individuazione e la valutazione dei caratteri del paesaggio, intesi
quale fattori di sintesi e interazione tra i caratteri naturali e
antropici.
Il paesaggio si propone come un patrimonio di risorse e
identità, che per essere conservate e valorizzate richiedono una
comprensione dei processi di accumulazione selettiva che hanno
agito nel tempo, attraverso la costante interazione tra quadri am-
bientali, dinamiche insediative, pratiche di vita e di lavoro delle
società locali e valori culturali e simbolici dell’epoca. Sono in
particolare considerate come risorse e identità del paesaggio: (2)
• risorse storico-culturali: valori culturali sia come
documento della storia dei luoghi e delle trasformazioni nel tempo,
leggibili attraverso segni e sistemi di permanenze, sia come oggetto
di conoscenza, studio e rappresentazione letteraria e figurativa;
• risorse fisico-ambientali: sistemi morfologici (forma del
territorio e regole di formazione-trasformazione degli assetti
insediativi e infrastrutturali), sistemi ecologici (luoghi di
biodiversità, siti di naturalità, geositi).
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L’analisi degli aspetti fisiografici del territorio e la successiva
individuazione di ambiti a relativa omogeneità paesaggistica
rappresenta, quindi, la base concettuale su cui, attraverso
l’individuazione di ulteriori sistemi, dettati dall’assetto
vegetazionale, colturale, insediativo, infrastrutturale e dalla
presenza di beni diffusi, è possibile sia operare alcune valutazioni
di sintesi circa la qualità degli elementi che in diverso modo
contraddistinguono e caratterizzano localmente l’organicità dei
sistemi di paesaggio, sia definire opportune strategie e modalità di
intervento da adottare in riferimento ai singoli elementi e, allo
stesso tempo, favorirne una ricomposizione generale a livello di
progetto, assumendo la valenza di tema centrale di progetto.
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Il metodo di lavoro e la premessa metodologica
La conoscenza del paesaggio attraverso il racconto del
territorio e la evidenziazione della interelazioni tra storia e natura
comporta una lettura del paesaggio per sistemi e componenti,
secondo la metodologia codificata delle Linee Guida del Piano
Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.); infatti la metodologia
del nostro lavoro è basata sull’ipotesi che il paesaggio è
riconducibile ad una configurazione di sistemi interagenti che
definiscono dei modelli strutturali costituiti dai seguenti sistemi:
SISTEMA NATURALE, che si divide in due sottosistemi:
sottosistema abiotico, che concerne fattori geologici, idrologici
geomorfologici ed i relativi processi che concorrono a determinare
la genesi e la conformazione fisica del territorio;
sottosistema biotico, che interessa la vegetazione, la zoocenosi ad
essa connessa ed i relativi processi dinamici.
SISTEMA ANTROPICO, che si divide in due sottosistemi:
sottosistema agroforestale, che concerne i fattori di natura biotica,
abiotica ed antropica che si relazionano nel sostenere la produzione
agraria, zootecnica e forestale; (5)
sottosistema insediativo articolato in storico e contemporaneo, esso
comprende i processi urbano territoriali, socio-economici,
istituzionali, culturali, le loro relazioni formali, funzionali e
gerarchiche e di processi sociali di produzione e consumo del
paesaggio. Lo studio ha preso in considerazione in primo luogo i
diversi temi che riguardano l’assetto storico del luogo, analizzando:
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la configurazione del sito e dell’insediamento antico, le
trasformazioni settecentesche, la tenuta del principe d’aci e le prime
sistemazioni, la trasformazione e la valorizzazione ottocentesca,
l’inizio dello smembramento della proprieta’;
in secondo luogo ha analizzato l’assetto contemporaneo attraverso
l’analisi delle trasformazioni insediative e dello sviluppo
urbanistico del sito dal 1952 ai nostri giorni.
A conclusione dell’analisi sarà possibile individuare i modi di
intervento più adeguati a valorizzare, conservare o recuperare,
attraverso il progetto i valori presenti, ma anche le trasformazioni
proponibili e conpatibili con i valori del paesaggio locale.