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competere con i suoi più blasonati concorrenti.
Tutte le aziende che cercano sempre di ottimizzare i costi
in modo da avere un maggior utile, non sono rimaste differenti
a queste impressioni ed hanno cominciato a voler implementare
nella loro rete di software anche questo sistema operativo e il
relativo software Open Source (Codice libero) che promette una
drastica riduzione dei costi relativi al software.
Da questo studio, pertanto, si potrà chiarire cos’è il
software Open Source, quali sono i suoi punti di forza rispetto
al software “tradizionale”, perchè le imprese oggi sono molto
interessate alla “migrazione” dalle vecchie piattaforme software
a quelle Open Source ed infine se, nell’utilizzo giornaliero, i
vantaggi di costo, di prestazioni, di affidabilità e stabilità sono
reali e interessanti.
Nella prima parte sarà descritta la storia del software con
un’attenta analisi degli obiettivi raggiunti nel corso degli anni.
Successivamente un’esposizione delle licenze d’uso presenti sul
mercato, aiuterà a capire le divergenze presenti all’interno del
mondo del software. Verrà centrato, infine, l’obiettivo di
evidenziare le differenze in termini di costi di gestione
5
all’interno del mondo aziendale tra il Software commerciale
proprietario ed il Software Open Source.
E’ stato elaborato anche un caso di studio sui costi totali
di gestione del software nell’azienda Calia Salotti S.p.A. con
sede centrale a Matera. Dopo aver preso in considerazione gli
attuali costi totali di gestione del software annuali, è stata
elaborata una comparativa tra tali costi e quelli che la stessa
azienda sosterrebbe nel caso si decidesse di passare ad una
piattaforma software Open Source.
L’obiettivo sarà quello di verificare i benefici reali
dell’utilizzo in azienda del software Open Source e accertare se i
vantaggi tanto sbandierati dagli addetti ai lavori sono concreti o
sono solo un mezzo per pubblicizzare il software Open Source
che sta sempre più conquistando il mercato a sfavore dei vecchi
produttori di software tra cui spicca la Microsoft.
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________CAPITOLO PRIMO________
Le architetture software in ambito aziendale
1.1. Gli obiettivi del software
Cominciando lo studio con la storia del software e della
sua evoluzione negli ultimi 40 anni, potremo comprendere
meglio tutti i cambiamenti e gli obiettivi raggiunti nel corso degli
anni e i problemi che si sono creati all’interno della comunità
Open Source e del mondo del software.
Il primo vero linguaggio per calcolatori fu il Fortran, che
iniziato nel '54 e finito nel '57 divenne in quegli anni il
linguaggio più diffuso al mondo, in seguito, nel 1959 John
McCarty inizia a scrivere il linguaggio LISP, il linguaggio della
Intelligenza Artificiale ed uno dei primi grandi linguaggi, invece
nei primi anni '60 John Kemeny scrive il Basic.
7
Siamo ancora nella preistoria del software, dato che ci
sono pochi programmi o non ce ne sono affatto, i ricercatori si
scrivono quello di cui hanno bisogno e lo fanno circolare
liberamente senza problemi. Le macchine vengono vendute con
un pò di software come fosse un set di istruzioni per usarla e
per i grandi utenti vengono scritti programmi ad hoc.
Negli anni ‘60 il sistema operativo per computer che
veniva adottato nelle Università, nei laboratori e nei vari centri
di ricerca era UNIX, questo sistema operativo veniva fornito ad
un costo contenuto ma senza garanzia e assistenza. La storia
del software Open Source parte proprio dalla metà degli anni
’60 quando alcuni studenti dell’università di Berkeley
cominciarono a “personalizzare” con alcuni loro programmi il
sistema operativo dei computer a cui avevano accesso nelle
Università, in modo da adattarlo meglio alle loro esigenze
1
.
Il termine “Open Source” (codice libero) sta ad indicare
che un pacchetto software è rilasciato insieme al suo codice
sorgente e quindi c’è la libertà di apportare modifiche al
1
I programmi creati dagli studenti erano disponibili con la licenza BSD (Berkeley Software
Distribution) creata proprio dall’università di Berkeley. Questa fu la prima licenza Open
Source.
8
software, questo concetto sarà approfondito nei capitoli
successivi di questo studio.
Il primo tra questi studenti fu Richard Stallman il quale
voleva un sistema operativo che potesse essere facilmente
trasferito da una piattaforma hardware ad un’altra. Dato che la
maggior parte dei sistemi operativi era concepita come software
specifico di una determinata casa produttrice per i propri
modelli di computer, la “portabilità” rappresentava un’eccezione
piuttosto che la norma.
UNIX era il solo sistema che era utilizzato su tipi differenti
di computer così era portabile anche in pratica e non solo in
teoria.
Inoltre Stallman scelse UNIX come modello perchè aveva
deciso di creare un sistema operativo compatibile in modo che
chiunque avesse già scritto programmi per UNIX, sarebbe stato
in grado di farli funzionare anche sul suo sistema. Il suo nuovo
prodotto si sarebbe chiamato GNU (GNU’s Not Unix), ad
affermare che il suo sistema non era UNIX poiché erano state
apportate radicali modifiche.
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Quando Stallman iniziò a scrivere le componenti del suo
sitema GNU e le rilasciò al pubblico, una delle sue principali
preoccupazioni fu assicurarsi che i programmi creati da lui e dai
suoi compagni sviluppatori restassero liberi e aperti quando
passavano da un utente ad un altro; renderli semplicemente di
dominio pubblico non centrava l’obiettivo poichè qualcuno
poteva facilmente appropiarsi dei programmi GNU e venderli
come programmi proprietari.
Stallman pertanto fece qualcosa di nuovo e radicale
elaborando, insieme a degli avvocati, in modo che fosse
legalmente perfetta, una licenza software che non restringesse i
diritti degli utenti ma che li proteggesse.
Negli anni 70 l'IBM, pressata dagli antimonopolisti, decise
una mossa che avrebbe avuto ripercussioni inaspettate ed
importanti. Per dimostrare come essa monopolista non era,
suddivise il listino prezzi separando il prezzo delle macchine da
quello del software, il famoso “unbundling”, dando così spazio a
potenziali concorrenti per la parte software.
Il 1976 potrebbe segnare la nascita del software
proprietario e dei principi che ci stanno dietro. Infatti, assieme
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all'Altair il primo computer che fu venduto in migliaia di
esemplari, si poteva comperare una versione del Basic, a circa
150 dollari.
Il Basic era stato scritto da Bill Gates assieme a Paul Allen,
e l'aveva proposto a Ed Roberts, produttore dell'Altair, che
l'aveva messo in catalogo.
La reazione di alcuni utilizzatori fu immediata, si fecero
delle copie del programma (allora i programmi stavano su
nastro perforato) e non pagarono una lira a Gates, il quale
molto irritato, scrisse una storica lettera sui giornaletti di allora,
nella quale lamentava il fatto che si copiasse senza pagare e
che questo fatto avrebbe ostacolato che del buon software
venisse scritto.
Argomentazioni anche in parte fondate, ma che non
tengono conto che già allora esisteva un Mimete, con il quale si
copiava facilmente, velocemente e con poche lire. Infatti subito
si accese un dibattito su questo problema, dibattito che è
ancora vivo.
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Sul Doctor Dobbs Journal, Jim Warren replicò:
``Quando sarà gratis o così poco costoso che sarà più facile
pagarlo che duplicarlo, non verrà più rubato''
Tim Pittman in risposta a Bill Gates, scrisse un Tiny Basic
e lo vendeva a 5 dollari! Lo faceva teorizzando che il software
deve essere disponibile per tutti e che quindi deve costare il
meno possibile.
Sarebbe interessante ricostruire la storia di Bill Gates e dei
fattori che gli hanno permesso di diventare monopolista o
quasi, ma qui interessa solo che oltre ad essere monopolista è
anche il più strenuo difensore del diritto di copyright sul
software nella forma che questo diritto ha preso forma negli
ultimi anni.
Infatti oggi la sua posizione di monopolista gli è garantita
dalla legislazione sul copyright sul software e l'uso dei brevetti
sul software che impediscono di fatto la comparsa di
concorrenti.
Nel 1991, comincia la vera rivoluzione nel campo del
software Open Source. Linus Torvalds, uno studente
dell’Università di Helsinki, stanco di usare come sistema
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operativo per il suo computer il Minix, decise di crearne uno
tutto nuovo che si adattasse meglio alle sue necessità.
Il Minix era un sistema operativo creato sulla base di
UNIX dal Professor Tanenbaum puramente a scopo didattico,
pertanto era molto limitato nelle funzioni. Linus, cominciò a
creare un sistema operativo partendo dalle funzioni basilari
come ad esempio scrivere un driver per il suo disco rigido
(programma che serve a far comunicare il disco rigido con il
resto del PC) o per il suo modem, per poi passare a delle
funzioni avanzate.
La vera rivoluzione fu che Linus Torvalds non creò il
sistema operativo da solo, ma egli dopo averne creato il Kernel
(nocciolo del S. O.), lo mise a disposizione, su Internet, di altri
soggetti interessati allo sviluppo i quali contribuirono ad
eliminarne gli errori, le imperfezioni e a renderlo più stabile e
complesso.
Tutto ciò fu possibile grazie alla licenza GNU che Torvalds
2
decise di dare alla sua nuova invenzione, LINUX
2
. Il Linux
2
Il nome originale di Linux avrebbe dovuto essere FREIX, ma poi, l’amministratore
dell’FTP finlandese da cui si distribuivano le prime versioni del sistema, decise di
cambiarlo, utilizzando un’alterazione del nome di Linus: Linux appunto.
13
diventò molto popolare perchè cominciò ad essere utilizzato
negli ambiti più disparati, dalla singola postazione monoutente,
a server per la gestione delle reti aziendali o universitarie ed
inoltre venne utilizzato non solo su piattaforme hardware i386
della Intel, ma anche su processori Sparc e Transmeta e tutto
ciò fu possibile grazie alle migliaia di utenti di tutto il mondo
che lo arricchivano di funzionalità e ne limitavano i Bug (errori
del S. O.).
Nei primi anni ’90 si ha un evoluzione dei sistemi operativi
infatti da semplici linee di comando si evolvono ad interfaccia
grafica. I primi sistemi operativi ad interfaccia grafica furono
l’Apple Macintosh e il Microsoft Windows. Solo dopo qualche
anno anche Linux si convertì all’interfaccia grafica.
Negli anni ‘90 oltre all’avvento dei sistemi operativi ad
interfaccia grafica si ebbe l’esplosione di Internet, così milioni di
persone di tutto il mondo abbattendo la distanza che li
separava potevano mettersi in contatto e scambiarsi opinioni,
pareri sui progetti ai quali partecipavano.
Erano principalmente due i Browser Internet (programmi
con i quali era possibile “navigare”) utilizzati, il Microsoft
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Internet Explorer, rinomato per la sua inaffidabilità e
insicurezza, fornito assieme al sistema operativo Windows e il
Netscape Navigator. Ma poiché Internet Explorer era gratuito
mentre il Navigator doveva essere pagato dalle aziende, la
quota di mercato di Explorer cominciò a crescere.
Netscape cominciava a perdere una grossa fetta di
mercato a favore di Explorer che aveva dalla sua parte le
qualità di essere un prodotto gratuito e finalmente affidabile,
così nel 1998 annuncio che la sua prossima versione del
browser Communicator sarebbe stata Open Source. Ma questo
annuncio fu visto come un gesto disperato da parte di Netscape
per rendere tramite la comunità Open Source il suo software
più competitivo.
Del resto in quegli anni la comunità Open Source stava
cominciando a farsi conoscere e a farsi apprezzare perchè
riusciva a creare ottimi programmi il cui utilizzo non era più
ristretto alla singola postazione casalinga ma si allargava anche
ad altre realtà ed inoltre il cliente finalmente poteva controllare
la tecnologia in cui aveva investito.
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Ma per far decollare definitivamente l’Open Source serviva
l’appoggio di una azienda affermata operante nel settore
dell’Information Technology che fosse stata in grado di vendere
software libero. Certamente la Netscape non era una di queste,
ma il sostegno arrivò il 22 giugno del ‘98 con l’annuncio che la
IBM avrebbe utilizzato software a codice aperto nelle sue
applicazioni di ambito Server Internet. Di colpo un programma
Open Source si elevava a rango di software commerciale e
diventava un punto fermo per le aziende.
In seguito, anche la software house tedesca SAP decise
che il suo software R/3 per la pianificazione delle risorse
aziendali sarebbe stato disponibile per Linux. Sebbene poco
noto al grande pubblico, R/3 di SAP rappresenta uno standard
globale per i software di impresa. La piattaforma R/3 ospita
moduli di software per funzioni basilari come la gestione del
personale e delle paghe e contributi, ma anche quelli che
soddisfano particolari esigenze di settori industriali come quello
spaziale, bancario chimico.
Anche i grossi produttori di hardware, come Hewlett-
Packard, data la crescente affidabilità di Linux in campo
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aziendale decisero di offrire soluzioni e servizi Internet basati su
Linux.
Dopo questi eventi, Linux aveva ricevuto l’attenzione del
grande pubblico e dato che ormai la quasi totalità delle
applicazioni “pesanti” che girava su di esso lo aveva trasformato
in una soluzione a livello aziendale, era frequente chiedersi
quale tra i due sistemi operativi maggiormente usati in ambito
aziendale fosse migliore: Windows NT o Linux?
Alcune riviste del settore informatico cominciarono a fare
delle comparazioni tra i due sistemi e subito Linux si rivelò
essere più prestante di Windows NT. Alcuni mesi dopo la
Mindcraft ripetè gli stessi test ma questa volta Windows NT
risultava essere più veloce di Linux in tutte le applicazioni.
Quando si scoprì che la Mindcraft collaborava con la
Microsoft, infuriò una accesa polemica che portò alla decisione
di ripetere i test con la presenza di tecnici Microsoft e di alcuni
esponenti dell’Open Source. Ma anche in questa sfida Linux ne
uscì sconfitto.