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3. Complesso edilizio di via Bergognone a Milano, realizzato dallo studio MCA e dalla
società CNS su commissione di Hines Italia; la tecnologia è quella della facciata
strutturale a vetro camera a ventilazione naturale con una seconda pelle a sbalzo
di 60 cm che crea un’intercapedine praticabile con vetri appesi ad un sistema
tensostrutturale attraverso supporti in acciaio e tenuti insieme da un sistema a
rotules a scomparsa che si fissa solo sulla lastra interna del pannello stratificato.
4. Nuovo aeroporto di Cagliari Elmas, realizzato su commissione della società
ADANTI spa, dalla società SOGAER, che si configura sia come progettista che
come gestore dell’aeroporto stesso, con la società Tosoni; la cellula fondamentale
è costituita da tre specchiature (90x200cm ciascuna) caratterizzata da vetri chiari
per le prime due fasce e serigrafati per l’ultima recanti il logo della ditta incaricata
della gestione dell’aeroporto stesso. La doppia pelle è costituita da una struttura a
celle con un vetro esterno di tipo monolitico di dimensione 8 mm, un’intercapedine
di 140 mm all’interno della quale è collocata la tenda a lamelle veneziane
microforate e due bocchette di aspirazione dell’aria. Per la messa a punto di tale
sistema sono state effettuate numerose prove specifiche fluidodinamiche, acustiche
e termiche prendendo in esame oltre all’ermeticità agli agenti atmosferici, l’inerzia
termica, i tipi di filtri da utilizzare, la portata d’aria e la temperatura
nell’intercapedine, e mettendo a punto una serie di modelli di calcolo in relazione al
posizionamento della tenda nell’intercapedine o all’isolamento acustico utilizzando
la cellula campione in diverse ore del giorno con tende alzate o abbassate. Questa
analisi del comportamento della facciata ha richiesto un mese di tempo.
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Da tale analisi sono emersi alcuni punti su cui porre l’attenzione:
1. Cosa è necessario per una corretta progettazione?
Committente, progettista, termotecnico, esperto di facciate ovvero la società specializzata
riuniti in un team work fin dall’idea progettuale ovvero fin dai primi schizzi realizzati dal
progettista; questo perché l’involucro evoluto di tipo doppia pelle viene pensato e
realizzato appositamente su misura per l’edificio in questione
Non sempre però questo iter viene portato a termine in modo corretto come avviene ad
esempio nel caso della scuola Edile di Perugia dove tutti gli attori hanno interagito dalle
fasi iniziali fino al termine; nel caso ABB la società DEGW è entrata nel processo solo
nella fase progettuale, nel caso Bergognone addirittura il processo progettuale si è svolto
in due fasi differenti: la prima ha visto coinvolti il committente, la società HINES e il
progettista, lo studio Mario Cucinella vincitore della gara d’appalto indetta dalla stessa
HINES, la seconda fase, esecutiva, vede in gioco la società CNS, vincitrice della seconda
gara d’appalto per assegnare la realizzazione dell’involucro doppia pelle, e gli studi
specializzati che collaborano con la società stessa come lo studio 3c-studio Criscuoli.
Anche nel caso dell’aeroporto di Cagliari la società specializzata, TOSONI s.r.l., è entrata
nel processo già nella fase esecutiva quando cioè buona parte del lavoro era stato
realizzato dal committente, la società ADANTI s.p.a., dal progettista la società SOGAER
con una società concorrete.
2. Qual è il perimetro concettuale all’interno del quale si definisce il
rapporto progettista società specializzata?
Organizzazione del processo complesso: Sono scelte affidate al progettista la
definizione morfo-tipologica dell’edificio, sia quella tecnologica, sia la disamina degli
aspetti esigenziali e prestazionali. La figura del progettista assume quindi il
carattere di regista–attore della realizzazione stessa a capo di une équipe di
specialisti quali acustici, impiantisti, strutturisti tra i quali spicca il ruolo della ditta
specializzata, sempre meno produttore vero e proprio, sempre più interfaccia di
progettazione. La società specializzata si impegna a trasformare ogni scelta del
progettista con disegni che costituiscono parte integrante dei disegni di capitolato in
modo da garantire la permanenza delle scelte estetiche, prestazionali, funzionali
lungo tutto il processo di realizzazione. Si instaura cioè, un rapporto di
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collaborazione tra la società e i professionisti volto a rendere eseguibili ed esecutive
per quanto è possibile le ambizioni e le specifiche richieste progettuali.
Produzione su misura: Caratteristica di un atteggiamento di tipo prototipale per cui
ogni involucro si configura come un prototipo difficilmente realizzabile in serie
standardizzata e pensato su misura per l’edificio.
La ditta non possiede prodotti cosiddetti “ a catalogo” per cui lo studio specifico e
l’assistenza fornita ai diversi studi rappresenta una sorta di meccano, basato su
concetti e principi costruttivi particolarmente collaudati attorno ai quali si struttura la
“macchina organizzativa” del gruppo di lavoro per dar vita al “vestito su misura”
per il progetto in esame.
Da considerare che circa 3 –4 mesi sono necessari solo per la messa a punto dei
profili su misura: 2 o 3 settimane a seconda della complessità del profilo per la sua
realizzazione, inviato successivamente alle presse e testato per vagliarne
affidabilità e resistenza sotto carico.
Il numero di tali prove varia da uno a due se il profilo è molto semplice, fino a
quattro o cinque se il profilo è complesso e se risulta necessario sottoporre a
modifiche e successivi ritocchi la matrice iniziale. Sono quindi indispensabili almeno
altre 2 settimane per la messa a punto della matrice, prima di poter partire
definitivamente con la produzione e con le finiture superficiali quali la verniciatura.
Non esiste praticamente limite alla fantasia del progettista se quello economico:
I costi totali sono accresciuti rispetto ad una soluzione trasparente tradizionale da
tutte le parti motorizzate dai pezzi speciali presenti in ogni realizzazione anche se
generalmente questi non superano il 3% dei pezzi totali, il loro costo incide però per
circa il 10% dei costi totali, dagli impianti, ove la facciata fosse a ventilazione
meccanica, come a Cagliari o per l’ABB, in misura minore dai vetri e dalla struttura
portante. Da considerare inoltre i costi di trasporto e montaggio che incidono per il
15-18% dei costi totali, la pulizia (sicuramente più elevata che in una facciata
tradizionale), le prove e i test di laboratorio cui è necessario sottoporre gli elementi
di nuova realizzazione, considerando il già citato inserimento in tempi differenti di
alcuni attori del processo: complessivamente un involucro evoluto costa il 25%-30%
in più rispetto ad una facciata trasparente tradizionale ovvero tra le 700 e le 1000
euro al mq: per la realizzazione di una matrice di 15-20 cm i costi lievitano anche
fino a 20 milioni, mentre per profili normali (50-60 cm) scendono a 4 – 5 milioni. Il
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progettista deve considerare che i risultati migliori si ottengono su facciate di
superficie al di sopra dei 1500 mq o 2000 mq per poter considerare trascurabile il
costo al mq aggiunto per la realizzazione di nuove matrici; se le dimensioni sono
ridotte invece, al di sotto dei 500 mq, risulta invece difficile approntare un adeguato
piano per l’ammortamento dei costi.
Nei casi specifici trattati ad esempio lo sforamento in fase esecutiva del budget
previsto nel caso Bergognone ha comporatato una trattativa tra la committenza
HINES, la società CNS, lo studio MCA, durata ben 5 mesi da dicembre a maggio.
Nel caso di Cagliari, invece, la soluzione proposta dalla società Tosoni di realizzare
parte della pelle esterna con celle fotovoltaiche è stata abbandonata causa il
mancato inserimento di tali elementi nel budget iniziale previsto.
9 Ricerca tecnologica: La definizione di dettagli ad alta complessità tecnologica
comporta una maggiore attenzione al dettaglio già in fase di progettazione
preliminare. Il livello di definizione tecnica, di ricerca su sistemi trasparenti e di
controllo rappresenta una caratteristica saliente di questi involucri evoluti che si
caratterizzano soprattutto per le loro particolarità con un aggiornamento
tecnologico in continuo sviluppo.
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3. Progettazione integrata o campanilismo? Allora la doppia pelle conviene
davvero?
Sicuramente intervengono molti fattori che orientano favorevolmente le scelte verso
questo tipo di involucro evoluto dato l’elevato livello prestazionale di tali sistemi: il
maggiore apporto di luce diurna che contribuisce ad un maggiore abbassamento dei
consumi di energia elettrica e la possibilità di studiare appositamente la quantità di
materiali permette di evitare sprechi, tra i fattori non monetizzabili la possibilità di utilizzare
lo spazio interno fino al filo facciata, il migliore confort interno degli occupanti e in
conseguenza la diminuzione del rischio di riscontrare la sick building sindrome. Per conto
abbassano i costi il minore utilizzo degli impianti, in fase di investimento, soprattutto per le
facciate ventilazione naturale dove vengono installati in minore misura, mentre la società
ABB denuncia in fase gestionale un minor consumo energetico del 30% e un generale
abbassamento dei costi e dei consumi energetici.
Il progettista è sempre l’anello di chiusura finale della lunga e strutturata catena
progettuale, inventa, consiglia, ed ha il compito di approvare quello che gli specialisti
propongono come soluzione ottimale sia tecnica che economica; questo tipo di
progettazione interdisciplinare è necessaria per far sviluppare ad ogni soluzione
caratteristiche ottimali, considerando ogni aspetto che la soluzione adottata richiede con
particolare riferimento agli impianti.
La forza del team work sta proprio nella possibilità di affrontare situazioni problematiche o
critiche non imputabili a casi già verificati o realizzati grazie alla convergenza di differenti
saperi e professionalità, nonché di diverse esperienze. La partecipazione concreta ed
effettiva di tutti gli attori del processo alla fase progettuale consente di ottenere
sicuramente risultati migliori e più convincenti. Tuttavia lavorare e coordinare persone
molto diverse tra loro per personalità e competenze, che sovente non possiedono altre
esperienze comuni è operazione difficile e spesso fonte di contrasti e scontri all’interno
del design team, per contro il dibattito e l’incontro di differenti razionalità consente una
notevole crescita professionale grazie alla pluralità delle soluzioni che emergono
normalmente anche al di fuori della realizzazione di tavole e disegni.
Da considerare che il continuo rimando tra i diversi operatori nonché le prove e le
realizzazioni su misura comportano un allungamento dei tempi di progettazione e
realizzazione (che per il solo involucro sono di 1 anno 1 anno e mezzo) che contrasta con
le ultime tendenze del mercato orientato verso il fast-track.
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CONCLUDENDO La possibilità di studiare ad arte la realizzazione su misura in
relazione alle specifiche esigenze progettuali apre al progettista notevoli possibilità di
sperimentazione tecnologica e di innovazione attraverso la precisazione e l’analisi di
singoli problemi e dettagli costruttivi scaturite dal dialogo continuo con il produttore.
Si può affermare che le possibilità future offerte al progettista dovranno essere
accuratamente vagliate in una logica di lungo periodo tenendo in considerazione
innanzitutto la funzione che l’edificio dovrà ospitare e in conseguenza le sue dimensioni, le
condizioni climatiche all’interno delle quali si colloca l’intervento fondamentali per la
corretta progettazione dell’involucro per garantire adeguate condizioni di confort interno.
Dovranno ovviamente essere analizzate sia dal punto di vista temporale che economico le
differenti fasi che è fondamentale affrontare, come esposto precedentemente, per la
corretta progettazione, ma dovrà soprattutto vagliare il complesso processo sinergico che
sta alla base della corretta progettazione.