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nonostante siano passati più di cinquant’anni dalla scoperta del transistor, invenzione
che contrassegna i primi passi mossi dall’industria dei semiconduttori, l’evoluzione
delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione continua ad essere scandita da
innovazioni introdotte da questo settore. Da ciò si evince la capacità dei semiconduttori
a prestarsi per un’infinita varietà di applicazioni tecnologiche e la straordinaria
importanza che essi hanno nell’ambito di una qualsiasi apparecchiatura elettronica: dal
telefono all’automobile, dal computer all’elettrodomestico, ecc.
Il lavoro si articola in due parti.
Nella prima parte, articolata in tre capitoli, la nostra attenzione è rivolta al settore ICT,
analizzato prima in linea generale, e poi nei due macrosettori in cui convenzionalmente
si suole scomporlo, ovvero il settore dell’IT (Information technology) ed il settore delle
TLC (Telecomunicazioni). Nel capitolo I si evidenzia innanzitutto come il settore ICT
rappresenti un importante motore di sviluppo per l’economia mondiale, capace di
influenzare in maniera positiva o negativa le principali grandezze di mercato di un
paese, quali il PIL, l’occupazione, la produttività, il tasso di innovazione tecnologica e
così via. Nel corso degli ultimi anni infatti, il settore ICT ha consolidato le sue capacità
di diffondere l’innovazione, di fungere da strumento di produttività ed efficienza e di
operare come moltiplicatore per l’occupazione, il reddito e le risorse finanziarie presso
le imprese, diventando il simbolo di quella parte dell’economia che nasce e si sviluppa
grazie alla diffusione di Internet sul pianeta, ossia la New Economy.
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Al fenomeno Internet è dedicato un paragrafo apposito, in cui oltre a ripercorrere la sua
storia, evidenziando le diverse applicazioni tecnologiche che l’hanno contraddistinta, ed
ad analizzare il livello di diffusione che tale strumento ha raggiunto oggi sia presso le
famiglie, sia nelle aziende, si pone l’attenzione sui diversi vantaggi che il suo uso
consente. L’affermarsi di uno strumento come Internet, oltre a consentire l’accesso alle
informazioni più svariate a costi molto bassi, permette alle imprese di disporre di un
canale alternativo a quelli tradizionali per allocare i propri prodotti e servizi, favorendo
così la diffusione di nuove forme di commercio, quali l’e-business ed il commercio
elettronico. A quest’ultimo viene dedicato un paragrafo apposito, in cui, oltre ad
effettuare una classificazione dei diversi tipi di commercio elettronico esistenti, si pone
l’attenzione sul livello di diffusione raggiunto dall’e-business e sui fattori che possono
favorire ed ostacolare tale diffusione. Nella parte finale del capitolo I si passano ad
analizzare i dati di mercato fatti registrare negli ultimi anni dal settore ICT nei principali
paesi, con uno sguardo più approfondito rivolto all’Italia. In particolare, ci si sofferma
sul fatto che, dopo aver attraversato un periodo di forte crescita, l’evoluzione del settore
ICT negli ultimi due anni ha subito un rallentamento, che ha finito per ripercuotersi
inevitabilmente sull’economia mondiale. Dopo aver rappresentato per anni un business
in cui investire oggi per ricavare tanto domani, dal 2001 il settore è entrato in crisi e
solo oggi si riscontrano i primi segnali di ripresa. Vengono analizzati i motivi di questa
crisi, tra i quali sono da menzionare il rallentamento fatto registrare dall’economia
mondiale nel 2001, cosa che ha portato ad un calo inevitabile della domanda dei
prodotti ICT, il ritardo con cui certe applicazioni, quali la Banda Larga e l’UMTS si
stanno affermando, i fenomeni di speculazione sui mercati finanziari, a cui hanno dato
vita le imprese operanti nel settore e la disillusione maturata nei confronti di Internet da
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parte delle dot.com. Di conseguenza, le imprese, vistesi privare dei capitali necessari
per effettuare gli investimenti in ricerca e sviluppo, che rappresentano linfa vitale per la
crescita di questo settore, sono costrette a rivedere i loro business plan e a considerare la
tecnologia come un costo da contenere, anziché come un fattore di competitività in cui
investire. Quest’atteggiamento ha prodotto un rallentamento dello sviluppo del settore
ICT, che ha finito per ripercuotersi inevitabilmente sullo sviluppo dell’economia
mondiale.
Nei capitoli II e III il comparto ICT viene analizzato nelle due macroaree, in cui si suole
solitamente scomporlo, cioè il settore delle Telecomunicazioni (TLC) e quello
dell’Informatica (IT). In particolare, il nostro lavoro si propone di esaminare
l’andamento fatto registrare dal mercato delle TLC e dell’IT a livello mondiale, europeo
e italiano negli ultimi tre anni. Per quanto riguarda poi il settore delle comunicazioni, si
focalizza l’attenzione su come le innovazioni introdotte in questo comparto abbiano
mirato soprattutto ad aumentare la velocità di elaborazione e trasmissione dati. Basti
pensare ai progressi fatti nel campo della telefonia fissa con l’introduzione della Banda
Larga e delle fibre ottiche, e nel campo della telefonia mobile con l’introduzione
dell’UMTS. Queste tecnologie hanno un po’ rivoluzionato i sistemi di comunicazioni
esistenti, portando degli innegabili vantaggi, come ad esempio, nel caso dell’UMTS,
quello di consentire all’utente di poter navigare in Internet direttamente dal proprio
terminale mobile Si pone poi l’attenzione sulle difficoltà di affermazione avute da tali
tecnologie, a causa di svariati motivi, primo fra tutti la necessità di mettere a
disposizione nei confronti di un bacino di utenza più ampio possibile servizi ritenuti
“utili” ed “accessibili” da un punto di vista dei costi, al fine di favorire un mercato di
massa e non di elite. Ci si sofferma inoltre anche su aspetti normativi, quali quelli che
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hanno portato, nell’ambito della telefonia fissa, a regolamentare la liberalizzazione del
cosiddetto “ultimo miglio” (unbundling local loop), al fine di garantire condizioni di
libera concorrenza tra i diversi gestori. Per quanto riguarda il mercato dell’IT, si
concentra l’attenzione sull’andamento contrastante fatto registrare dai segmenti
dell’hardware e del software (il primo in calo, a causa del crollo della domanda di PC, il
secondo in crescita, grazie all’affermarsi di nuove soluzioni per la gestione dei processi
aziendali, quali il Customer Relationship Management, la Supply Chain Management,
ecc.). Nel settore IT si registra infatti un’inversione di tendenza, secondo la quale
mentre prima le imprese con l’adozione delle tecnologie Internet tendevano ad imporsi
all’esterno, cercando di rafforzare la propria presenza sul mercato e di raggiungere
target più ampi di clienti potenziali, adesso stanno riscoprendo la rilevanza strategica
che assume l’efficienza dei processi interni e vanno alla ricerca di soluzioni volte a
migliorare tali processi.
Nella seconda parte, articolata in due capitoli, la nostra attenzione è rivolta all’industria
dei semiconduttori. Nel capitolo IV si analizza l’importanza assunta dall’industria dei
semiconduttori, ed in particolare dall’industria microelettronica, nell’ambito non solo
dell’ICT, di cui ne rappresenta l’hard-core, ma anche dell’economia mondiale. Vengono
analizzati poi, in maniera molto semplificata, aspetti puramente tecnici, ossia si
definiscono quali sono le proprietà che caratterizzano un elemento semiconduttore, si
ripercorrono le diverse tappe che contraddistinguono la costruzione di un circuito
integrato e ci si sofferma sui diversi vantaggi derivanti dall’utilizzo di quest’ultimo nei
vari dispositivi elettronici.
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Inoltre, viene evidenziata la tendenza delle imprese operanti in questo settore a produrre
chip dalle dimensioni sempre più piccole, così come aveva predetto Moore nella sua
legge omonima. A quest’ultima è dedicato un paragrafo apposito, nel quale si sottolinea
come tale legge abbia accompagnato le diverse innovazioni introdotte nel comparto dei
semiconduttori nel corso degli anni e si espongono le diverse critiche, che le sono state
mosse. Nel capitolo V si analizzano innanzitutto le caratteristiche fondamentali che
riguardano il settore dei semiconduttori, quali l’alto tasso di obsolescenza tecnologica,
per cui un prodotto creato oggi, viene considerato gia “superato” nell’immediato futuro,
l’elevata ciclicità del mercato, i rilevanti effetti del learning by doing nei processi
produttivi e l’elevata innovatività ed intensità tecnologica. Si discute poi su come molte
imprese, consapevoli delle difficoltà a reperire le fonti necessarie da investire nella
ricerca e sviluppo e degli indubbi vantaggi derivanti dallo scambio di informazioni,
soprattutto nella fase di progettazione e sviluppo di circuiti integrati sempre più piccoli,
abbiano dato vita sempre più spesso a forme di cooperazione e collaborazione tra loro.
A sostegno di quanto detto, vengono riportati i casi di due consorzi: l’americano
Sematech e l’europea Crolles2Alliance. Per quanto riguarda il mercato, si pone
l’attenzione su come quest’ultimo sia passato da una situazione di oligopolio, in cui le
poche imprese operanti fornivano un prodotto standard a scarso contenuto tecnologico e
di basso costo, che si prestava a soddisfare svariate esigenze, ad una situazione di forte
concorrenza, in cui si immettono sul mercato prodotti sempre più diversificati. Si
analizzano poi i diversi livelli di sviluppo raggiunti dall’industria dei semiconduttori nei
principali paesi del mondo, ponendo l’attenzione sia su realtà consolidate come USA e
Giappone, sia su realtà emergenti come l’Europa e le Tigri del Silicio.
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Si discute dell’andamento fatto registrare dal mercato dei semiconduttori nel corso degli
ultimi tre anni, evidenziando come dopo anni di forte crescita, il settore abbia
attraversato nel 2001 una crisi molto profonda, della quale vengono evidenziate le cause
principali. Inoltre, si focalizza l’attenzione su una possibile killer application, che
potrebbe favorire la ripresa del settore, ossia i chip a radiofrequenza RFID.
Quest’ultimi, costituiti da un etichetta sottile con un microprocessore in silicio, che
trasmette segnali ad un lettore RFID posto a distanza, rappresentano un’applicazione
che potrebbe rivoluzionare i sistemi di distribuzione dei prodotti adottati dalle imprese.
Infine, viene dato uno sguardo sul futuro che si delinea per l’industria dei
semiconduttori, durante il quale si individua nelle nanotecnologie una possibile
evoluzione futura del settore.