Da una indagine esplorativa informale delle comunità
1
, consistita in una
frequentazione quotidiana di dodici mesi
2
, è emerso che i soggetti
guardavano sé stessi ed il loro mondo attraverso le rappresentazioni, le
descrizioni ed il lessico contenuti nella produzione letteraria di Castaneda ed
appartenenti alla visione del mondo propria degli sciamani messicani. In
quell’occasione emergeva che i membri delle comunità effettuavano un
adattamento delle formulazioni sciamaniche alla vita quotidiana, rileggendo
sé stessi ed il mondo attraverso una nuova interpretazione.
La trasposizione alla vita quotidiana di una visione antica ed aliena al
contesto di appartenenza faceva sospettare un’operazione di traduzione e re-
interpretazione. Emergeva una situazione in evoluzione ricca di tutta la
contraddizione propria dell’esperienza vissuta.
Per completezza d’informazione va detto in questa sede che molti lettori si
sono spinti così oltre la dimensione della sola pratica di lettura da diventare
veri e propri apprendisti al seguito degli allievi che Castaneda ha
direttamente istruito ed addestrato alle arti sciamaniche di cui era a
conoscenza, tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta.
L’adesione ad una sorta di movimento da parte di questi apprendisti trova il
suo momento di conferma e di convalida nella partecipazione ai seminari
tenuti dagli allievi di Castaneda e nella frequentazione di gruppi di pratica,
sorti numerosi negli ultimi anni in tutti i Paesi europei, nel Nord America, in
America Latina, nell’Europa dell’Est ed in Giappone . La pratica si incentra
fondamentalmente attorno a speciali tecniche corporee ed energetiche, antica
risorsa del lignaggio di sciamani messicani di cui Castaneda è diventato
erede.
1
A cui si è aggiunta successivamente una frequentazione, tutt’ora in corso, di alcuni gruppi di pratica.
2
Dal settembre 2001 al novembre 2002.
La versione moderna di queste tecniche è stata ribattezzata “Tensegrità”. Per
una descrizione degli avvenimenti che hanno portato alla nascita del
movimento si rimanda al cap. 1°.
La presa d’atto dell’esistenza delle comunità sul web e dei contenuti della
comunicazione che in esse si verificava, unita alla constatazione che negli
ultimi anni, attorno al Castaneda individuo reale, era sorto un movimento di
pratica dell’insegnamento, faceva sorgere interessanti interrogativi.
Si è quindi ipotizzato che i testi avessero potuto stimolare ed innescare, in
una parte del pubblico dei lettori, un processo di assimilazione degli
elementi lessicali e cognitivi che essi generano come immaginario letterario.
Soprattutto una questione al riguardo si prestava ad un’analisi: quali aspetti
degli scritti erano stati capaci di suscitare una adesione ed una pratica.
Infatti tra la lettura ed il risultato finale ( di cui sono traccia le comunità web,
quindi una realtà di fatto, data per acquisita ) c’era un vuoto che
corrispondeva al processo, più o meno graduale, che in qualche modo
doveva essere avvenuto, di introiezione ed assimilizazione delle componenti
del mondo degli sciamani.
Ipotizzare i meccanismi che con qualche probabilità avevano agito
dall’interno del testo indirizzando l’esecuzione del lettore verso un processo
di ri-socializzazione avrebbe potuto allora colmare parzialmente questo
vuoto.
Quindi, rispetto ai lavori esistenti svolti sui testi di Carlos Castaneda, questa
indagine ha un scopo differente, che è appunto quello di individuare quali
elementi interni al testo letterario hanno posto in essere nel lettore le
condizioni per una trasformazione, innescando in lui il processo di adesione
sul piano intellettuale e biografico ad una visione della vita e del mondo
aliena al suo contesto di appartenenza. Ciò non toglie che gli scritti di
Castaneda agiscano e siano agiti anche in altre direzioni, anche se questi altri
aspetti non interessano il presente lavoro.
L’inquadramento dell’ipotesi nella cornice teorica che assegna alla letteratura
la capacità di influenzare il contesto sociale ed agire su di esso, la limitazione
dell’oggetto di studio e la definizione dei criteri di analisi, infine la scelta
degli strumenti metodologici sono discussi nel cap. 2° .
In questo capitolo si fornisce una rassegna degli autori che hanno trattato il
problema della letteratura come luogo di costruzione sociale della realtà ,
ricostruendo così il quadro teorico della disciplina sociologico-letteraria.
sull’ argomento : esso è infatti tale da attraversare in maniera trasversale
tutto il campo disciplinare della sociologia della letteratura, mentre in realtà
sono pochi i lavori specifici che ne hanno approfondito le dimensioni reali .
Un’altra rassegna descrive brevemente le idee di quegli autori che hanno
inteso il rapporto testo-lettore come un processo di interazione nel corso del
quale vengono a costituirsi contemporaneamente e l’opera letteraria e il suo
lettore .
Questo ennesimo richiamo teorico sostiene l’ ipotesi che l’efficacia di un
possibile risultato ri-socializzante da parte del testo trovi il suo compimento
nel farsi dell’interazione testo-lettore.
Si definiscono inoltre i criteri di verifica e di confutazione dell’ipotesi, cioè i
requisiti che i testi di Castaneda devono avere per essere detti suscettibili di
generare occasioni di ri-socializzazione: si stabilisce che in un processo di ri-
socializzazione siano argomenti sensibili ed importanti i temi narrativi della
natura della realtà, del sé e dell’identità personale e sociale, l’argomento della
morte etc.; si stabilisce inoltre la rilevanza sia degli stratagemmi stilistici e
retorici messi in opera dall’autore che di quelle componenti narrative capaci
di influire sulle dinamiche di identificazione - distanza . Quindi si istituisce
un riscontro tra i risultati a cui si è giunti e le dichiarazioni dell’autore sulla
sua produzione contenute nei pochi documenti a disposizione,
principalmente introduzioni ed interviste .
Quindi si sceglie di compiere un’analisi del testo con alcuni degli strumenti
propri dell’analisi narratologica, un metodo di indagine che nell’ambito della
sociologia della letteratura risulta legittimo anche se problematico, ed i cui
risultati saranno ricondotti, nel cap. 4°, nell’ambito delle categorie di
discorso e di riflessione proprie della sociologia della letteratura .
In questo capitolo si dichiarano anche i criteri e le motivazioni della
decisione di selezionare Journey to Ixtlan quale testo-campione su cui
condurre il lavoro di indagine .
Il cap. 3°, il cuore del presente lavoro, sviluppa l’analisi del testo che segue le
indicazioni metodologiche illustrate nel cap. 2° e si orienta sulla base della
griglia teorica precedentemente richiamata. Nel cap. 4° vengono infine
discussi e messi in relazione reciproca i risultati ottenuti dallo studio testuale.
Nel cap. 5° si recuperano e si integrano gli sviluppi dell’ipotesi iniziale, nel
tentativo di costruire ed elaborare delle conclusioni e di indicare linee di
sviluppo futuro dell’indagine. Ancora una volta vengono richiamate le linee
di sviluppo della recente riflessione teorica sull’effettiva capacità della
letteratura di influenzare il contesto sociale all’interno del quale avviene la
ricezione. Il testo letterario ha la funzione sociale di produrre realtà e fornire
all’attore sociale strumenti di comprensione/ interpretazione del mondo e di
sperimentazione di nuove possibilità di azione.
In questa maniera la riflessione sociologica contemporanea articola gli effetti
della lettura e della frequentazione del testo letterario nel cammino
complessivo di socializzazione dell’individuo.
La parzialità del metodo di analisi utilizzato lascia aperta la strada ad
ulteriori sviluppi dell’indagine, che potrebbero andare nella direzione di un
confronto tra il testo letterario e testi che si occupano degli stessi ambiti
tematici ( lo sciamanismo ) ma all’interno di altri ordini di discorso, al fine di
fare emergere la specificità sociologica del discorso letterario.
Emerge in maniera evidente quanto la caratteristica plurivocità e polisemia
del testo letterario, assieme alla sua ambiguità di realtà-finzione, permetta al
soggetto l’incontro con l’alterità e la sperimentazione della diversità , lungo
le linee di confine dello spazio, del tempo e della cultura, che la letteratura
sembra in alcuni casi rendere meno rigide .
1 � LA VICENDA E L�EREDITA� DI CARLOS CASTANEDA.
Dalla ricerca condotta in sede bibliografica emerge che la letteratura critica
sulla produzione letteraria di Carlos Castaneda �, al giorno d�oggi, assai
scarsa, forse anche a causa della contemporaneit� dell�autore, ma pi�
verosimilmente per una sorta di rimozione della sua produzione da parte
della critica
1
. Quel poco che c�� � spesso inutilizzabile a causa della faziosit�
dell�impostazione, volta a stroncare l�autore e la sua opera, a dimostrarne
aprioristicamente l�inconsistenza
2
. Questo atteggiamento viene ricordato da
El�mire Zolla:
(�) finch� sulla stampa cess� ogni menzione a Castaneda che non accettasse di
unire al suo nome e cognome hoax, sostantivo-aggettivo-verbo insieme, che
significa truffa, truffatore, truffare.
3
Nel presente lavoro, interessato ad indagare un aspetto della produzione di
questo autore, � stato necessario superare l�occultamento prodotto
dall�anatema. Si segnala, comunque, la mancanza di un lavoro critico che
prenda in considerazione l�insieme delle opere e le inserisca in un contesto
1
El�mire Zolla, I letterati e lo sciamano, Marsilio Editori, Venezia, 1969 ( nuova ed. 1989 ), p.365.
2
Si consultino al proposito i lavori di Mary Douglas, �Authenticity of Castaneda�, sta in Implicit Meanings:
Essays on Anthropology, Routledge & Kegan Paul, London, 1975; Jay Courtney Fikes, Carlos Castaneda:
Academic Opportunism and the Psychedelic Sixties, Millenia Press, 1993.
3
El�mire Zolla, idem, p.388. Osserva R. Escarpit :� Il problema del successo dell�opera letteraria � complesso.
( � ) La sola azione delle esigenze economiche elimina in un anno circa il 90 % delle opere pubblicate e ci�
che resta subisce una seconda eliminazione del medesimo ordine da parte dei gruppi che dirigono l�opinione
letteraria ( essenzialmente la critica e l�Universit� ). Vent�anno dopo la loro pubblicazione l�1% delle opere
sono divenute �classici� e appartengono a un catalogo ne varietur che costituisce lo stereotipo della cultura
letteraria, quella che presso l�Universit� viene definita � la letteratura�. Il libero atto di lettura � confinato nel
ristretto ambito di questa antologia la cui disponibilit� � stata, a dire il vero, considerevolmente aumentata
( � ), ma la cui struttura rimane rigida e le frontiere strettamente sorvegliate. Siamo in presenza di un kléros ,
di un�eredit� culturale iniziatica e gli universitari, successori diretti dei chierici, la proteggono attraverso i riti
della dissertazione di laurea o dei concorsi.� Robert Escarpit, ( �d. par.) Le littéraire et le social, Flammarion et
Cie, Paris, 1970 ; Letteratura e Società, a cura di G. Pagliano Ungari, Il Mulino, Bologna, 1972, p. 35
pi� ampio; contesto nel quale possa emergere la specificit� della produzione
letteraria di Castaneda ed essere valutato con serenit� il valore del suo
contributo. Va in questa direzione il recente saggio di M. Capaldi, il quale
per�, pi� che sull�aspetto letterario dei testi, si concentra sul loro contenuto
antropologico e conoscitivo
4
.
La mancanza di una letteratura critica significativa non ha permesso
l�utilizzo di precedenti inquadramenti teorico-interpetativi. Inoltre, preso atto
della scarsit� di notizie riguardo il percorso biografico di Castaneda, per
ricostruire la sua storia si sono dovuti considerare come fonte di
informazione anche i testi , in quanto resoconti di fatti accaduti .
A proposito della ricostruzione biografica, e della scelta di presentarla
affiancandola alla presentazione della produzione letteraria, va fatta una
precisazione. Per M. Foucault il nome dell�autore � una funzione di un testo o
di un insieme di testi nei confronti dei quali agisce da mezzo di
classificazione
5
.
Il nome dell�autore � funzionale al discorso che la societ� istituisce su un
insieme di testi, per definirne lo statuto giuridico ed istituzionale, come nel
caso del diritto d�autore o in quello della censura.
Gli aspetti che vengono selezionati come importanti per descrivere la
biografia di un autore o la sua personalit� dipendono da una scelta
determinata storicamente dagli interessi e dai valori della critica. Lo stesso
atto di accomunare sotto il nome d�autore opere che potrebbero differire
notevolmente per stile o approccio pu� impedire alle differenti voci dei
singoli testi di farsi ascoltare.
4
Maria Capaldi, Oltre i limiti del corpo, Edizioni Il Punto di Incontro, Vicenza, 2001
5
Michel Foucault, Qu’est -ce-qu’ un auteur?, in � Bulletin de la Societé française de Philosophie � , lugl.-sett. 1969 ;
Che cos’è un autore ?, in Scritti letterari, a cura di C. Milanese, Feltrinelli, Milano, 1971.
Le seguenti note sono state quindi realizzate seguendo un certo criterio di
selezione guidato dall�interesse primario della ricerca.
Carlos Aranha nasce a Cajamarca, in Per�, nel 1925. Dopo dei tentativi di
studiare arte, all�et� di trenta anni si trasferisce negli Stati Uniti, dove
intraprende gli studi di antropologia alla Universit� di California di Los
Angeles, acquisendo il nome di Carlos Castaneda. Tra gli altri ha come
professore Harold Garfinkel, il fautore dell�orientamento etnometodologico.
Agli inizi degli anni sessanta, per compiere una ricerca di etnobotanica,
Castaneda si spinge in Messico, dove incontra un anziano indio Yaqui in cui
crede di aver trovato il suo informatore. Come ricorda lo stesso Castaneda:
Quando incontrai Don Juan ero uno studente di antropologia abbastanza
dedito ai miei studi e volevo iniziare la mia carriera di antropologo
professionista pubblicando la maggior quantit� possibile di materiale. Ero
deciso a scalare il mondo accademico e, secondo i miei calcoli, il primo passo
avrebbe dovuto essere la raccolta di informazioni sull�uso delle piante
medicinali da parte degli indiani della regione sud-occidentale degli Stati Uniti.
(�). Mi proponevo di raccogliere piante medicinali, portare i campioni al
Giardino Botanico dell�UCLA perch� fossero identificati, descrivendo poi le
modalit� e i motivi per cui gli indiani del sud-est li utilizzavano. Immaginavo di
raccogliere migliaia di voci e di pubblicare una vera e propria enciclopedia
sull�argomento.
6
In realt� l�indio, che si fa conoscere con il nome fittizio di don Juan Matus, �
uno sciamano che porta il giovane studente di antropologia ad intraprendere
6
Carlos Castaneda, The Active Side of Infinity, Laugan Productions Inc., USA , 1997 ; Il lato attivo
dell’infinito, trad. di Alessandra De Vizzi e Maria Barbara Piccioli, RCS Libri S.p.a. , Milano, 1998, ( ed.
Superbur Saggi 2000 ), pp. 39-40 .
un lungo apprendistato che dura, con delle interruzioni, pi� di dieci anni,
dal 1961, data del loro primo incontro, al 1973.
L�impostazione etnometodologica riveste un�importanza fondamentale in
tutta la vicenda intellettuale di Castaneda, come egli stesso scrive nella nota
per il trentesimo anniversario del suo primo libro :
Mentre accadeva tutto ci�, ebbi la fortuna di seguire le lezioni del professor
Harold Garfinkel della facolt� di sociologia dell�UCLA. Egli mi forn� uno
straordinario modello di metodologia etnologica, in base al quale le azioni
pratiche della vita quotidiana sono un oggetto bona fide per la speculazione
filosofica e ogni fenomeno analizzato deve essere esaminato per se stesso e in
base a regole e concordanze proprie. Se c�erano leggi o prescrizioni da
estrapolare, esse avrebbero dovuto essere adeguate al fenomeno stesso. Di
conseguenza, le azioni pratiche degli sciamani, viste come sistema coerente
dotato di regole e configurazioni proprie, costituivano un oggetto valido per
un�indagine seria. Questa indagine non doveva essere soggetta a teorie
costituite a priori o a confronti con i dati materiali ottenuti sotto gli auspici di
un diverso assunto filosofico.
7
Castaneda d� notizia delle vicende in cui � coinvolto solo a partire dal 1968,
con la pubblicazione di un�opera che � diventata per pi� motivi storica, The
Teachings of Don Juan – A Yaqui Way of Knowledge , edita inizialmente per i tipi
della University of California Press, la casa editrice ufficiale dell�UCLA.
Il testo narra delle iniziazioni al peyote, alla datura ed alla mistura di funghi
detta �humito� che Castaneda riceve sotto la guida attenta ed il controllo del
vecchio indio, che apparentemente vive isolato nel deserto di
7
Carlos Castaneda, The Teachings of Don Juan. A Yaqui Way of Knowledge, Baror International Inc., Armonk
New York USA, 1968 ( 1998, with Author Commentary ); A scuola dallo stregone. Gli insegnamenti di don Juan,
RCS Libri S.p.a., Milano, 1999, trad. di Roberta Garbarini e Tea Pecunia Bassani, pp. 10-11
Sonora . Dando ampio spazio all�uso tradizionale delle piante psicotrope ed
all�esperienza diretta dei viaggi da esse provocati , il libro diventa subito un
cult della generazione del sessantotto, entrando a far parte dell�immaginario
della contestazione e della rivolta di quegli anni. L�impatto che questa opera,
assieme alle tre seguenti, ebbe sul pubblico, sugli intellettuali e
sull�atmosfera del tempo fu notevole
8
.
Viene introdotta da don Juan la figura del �guerriero� e la celebre
formulazione della �via con un cuore�:
Para mi solo recorrer los camminos que tienen
corazon, cualquier camino que tenga corazon.
Por ahi yo recorro, y la unica prueba que
vale es atraversar todo su largo. Y por ahi
yo recorro mirando, mirando, sin aliento.
9
Si inaugura cos� quel legame affettivo tra il mondo descritto da Castaneda ed
i suoi lettori che durer� per pi� decenni coinvolgendo in un�avventura
collettiva migliaia di persone in tutto il mondo. Da allora un pubblico attento
segue la parabola letteraria che le successive undici opere dell�autore
tracciano lungo l�arco di trent�anni
10
.
8
Una raccolta articolata e discussa dei commenti del tempo di intellettuali, artisti e giornalisti alle opere di
Carlos Castaneda � contenuta in Daniel C. Noel, Seeing Castaneda : Reactions to the ‘ Don Juan’ Writings of
Carlos Castaneda , Perigee Books, 1976
9
Carlos Castaneda, The Teachings of Don Juan , op. cit., p. 23.
10
Se � esatta la considerazione di R. Escarpit che la recognition di uno scrittore ha una sopravvivenza di una
quindicina di anni circa, corrispondente all�arco di durata dell�influenza del pubblico che lo sostiene, dopo di
che � necessario il sostegno di un nuovo pubblico pi� giovane, si pu� calcolare in via ipotetica la presenza di
tre generazioni di lettori di Castaneda, la prima che ha esaurito il suo ciclo all�inizio degli anni ottanta, la
seconda durata fino alla fine degli anni novanta e la terza che tuttora alimenta a livello commerciale la
fortuna dello scrittore ( in Italia, per esempio, la casa editrice Rizzoli ha avviato la ristampa di tutta la
produzione dello scrittore, ad iniziare dai suoi primi tre scritti ). Si veda Letteratura e società, a cura di R.
Escarpit, op. cit., p. 133.
Dopo le iniziali manifestazioni di apprezzamento, anche in ambito
accademico, giungono le critiche su un�opera che tende a distanziarsi
notevolmente per la forma, lo stile e soprattutto il contenuto dai precedenti
lavori etnografici sullo sciamanesimo
11
.
Un autore in particolare, Richard De Mille
12
si perita di provare
l�inautenticit� del lavoro del giovane antropologo. Nella cerchia dei suoi
sostenitori Castaneda continua per� a riscuotere successo, per esempio
presso il professor Garfinkel, che trova nelle idee e nelle conoscenze
sciamaniche la conferma della sua concezione della realt� come costruzione
forgiata dalla societ�, tanto che la terza pubblicazione, Journey to Ixtlan. The
Lessons of Don Juan
13
, del 1972, procura a Castaneda il titolo di PhD in
antropologia presso l�Universit� di California.
Nell�opera, il cui testo verr� indagato nel presente lavoro, vengono presentate
le componenti dell�insegnamento che attengono al �giusto modo di vivere�, il
modo di vivere di un guerriero della conoscenza . Don Juan ed il suo
compagno don Genaro inducono Castaneda, attraverso una serie di
espedienti didattici, a �fermare il mondo�, ad interrompere cio� il flusso di
interpretazioni ordinarie per consentire il dischiudersi in lui della percezione
pura, non interpretata, cio� della percezione sciamanica cos� come viene
intesa dai due maestri.
Tra la prima opera del 1968 e Journey to Ixtlan del 1972 Castaneda ha per� gi�
dato alle stampe nel 1971 un altro scritto, A Separate Reality. Further
11
Questa informazione e le seguenti sono state tratte da Nevill e Susan Drury , Shamanism, Element Books
Ltd, Longmead, Shaftesbury, Dorset ( GB ), 1989; Gli sciamani, trad. di Aldo Troisi, Xenia Edizioni, Milano,
1995
12
Richard De Mille, Castaneda's Journey: The Power and the Allegory, Sphere Books, London, 1978; R. De Mille,
The Don Juan Papers: Further Castaneda Controversies, Ross-Erikson, Santa Barbara, 1980.
13
C. Castaneda, Journey to Ixtlan. The Lessons of don Juan, Baror International Inc., Armonk New York USA,
1972 ( 6
th
print., Pocket Book edition, 1975 ); Viaggio ad Ixtlan , trad. di Giusi Signori , RCS Libri S. p. a.,
Milano, 2000
Conversations with Don Juan
14
. L�opera, divisa in due parti, �I preliminari del
vedere� e �Il compito di vedere�, anticipa molti degli argomenti che verranno
approfonditi nelle successive produzioni, come appunto quello del vedere
sciamanico.
In A Separate Reality continuano le lezioni con le piante psicotrope, mentre
entra in scena per la prima volta l�altro protagonista a cui si � accennato, don
Genaro, indio Mazateco e compagno sciamano di don Juan, immortalato nella
celebre sequenza di salti sul baratro di una cascata, evento che ricorder� a
Barbara Myerhoff , antropologa presso gli Huicoles, una simile esecuzione
compiuta dallo sciamano Ram�n Medina di cui era stata testimone oculare
assieme a Peter Furst
15
.
Castaneda conduce durante gli anni settanta ed ottanta una vita elusiva,
lontana dalle luci della ribalta mass-mediatica nonostante la notoriet� dei
suoi libri. Di lui non si sa quasi niente, non esistono in circolazione sue
fotografie, rilascia soltanto poche interviste ad alcune radio e ad alcuni
giornali
16
in cui parla esclusivamente delle esperienze con don Juan.
Il silenzio che avvolge la sua figura e l�assenza di una immagine a cui far
aderire una cos� vasta attenzione pubblica immediatamente alimentano il
mito. La figura di Carlos Castaneda si moltiplica, si espande, si contrae, si
sospetta che dietro tale nome si celi l�opera di pi� mani; in realt� egli � solo
molto abile a non farsi intrappolare dalle aspettative suscitate dai suoi libri e
dai suoi racconti, in un periodo storicamente caratterizzato dalla ricerca del
14
C. Castaneda, A Separate Reality. Further conversations with don Juan, Baron International Inc., Armonk New
York USA, 1971; Una Realtà Separata, trad. di Marina Panatero e Tea Pecunia Bassani, RCS Libri S.p.a.,
Milano, 2000
15
N. & S. Drury, op. cit., trad. it., p. 96
16
1968 ElectroPrint Graphics; 1968 KPFA Radio; 1972 Psychology Today; 1973 Time Magazine; 1985 Magical
Blend n.�14, n�15 . Queste interviste sono state raccolte e rese disponibili sul sito www.nagual.net
guru
17
. Durante questi anni continua a lavorare in ambito accademico
all�interno della UCLA, tenendo regolari lezioni da professore universitario a
classi di studenti.
Sempre negli anni settanta, dopo che il sodalizio con il suo maestro �
terminato, Castaneda attraversa una crisi che lo porta a mettere a confronto
quello che don Juan gli ha trasmesso con gli insegnamenti di altri sistemi e di
altre tradizioni. Si mette cos� alla ricerca di un maestro, ma il confronto con
alcune alternative del panorama della spiritualit� contemporanea lo
convince definitivamente dell�importanza e dell�originalit�
dell�insegnamento che ha ricevuto
18
.
In Tales of Power
19
( 1974 ) Castaneda fa introdurre a don Juan la distinzione,
fondamentale per gli sciamani come lui, tra tonal, tutto ci� che si conosce, e
nagual, tutto ci� che � al di l� del conosciuto. Di conseguenza la struttura della
narrazione si articola in base a questo dualismo percettivo; ne consegue che le
lezioni e gli episodi sono dell�uno o dell�altro tipo, con un� evoluzione dal
tonal al nagual.
Per tutto quello che l�apprendista ha sperimentato c�� una spiegazione, la
spiegazione degli stregoni. Per arrivare ad essa c�� bisogno di accumulare
potere sciamanico. La spiegazione pu� essere anche rivelata, ma se
l�ascoltatore non ha potere a sufficienza per esso rimarr� una sequela di
parole.
17
Si veda l�episodio del sosia raccontato da Castaneda a Keith Thompson in �Il sentiero del cuore�, intervista
di Keith Thompson a Carlos Castaneda, 1993, sta in Castaneda e le streghe del Nagual, Stampa Alternativa,
Roma, 1998
18
Queste informazioni sono tratte da �Misteri sfuggenti�, intervista di Graciela Corvalan a Carlos Castaneda,
sta in Interviste a Carlos Castaneda. Si vive solo due volte., trad. di Roberto Fedeli e Matteo Guarnaccia, Stampa
Alternativa, Roma, 1997, pp. 103-104
19
C. Castaneda, Tales of Power, Simon & Schuser, New York, USA, 1974 ; L’isola del tonal, RCS Rizzoli Libri
S.p.a., Milano, 1975 ( 1997, 8� ed., trad. di Furio Jesi )
Le spiegazioni di don Juan circa il �vedere� ed il semplice guardare sono che
gli uomini adeguano la loro percezione del mondo alla loro descrizione del
mondo, sostenuta da abitudini e pensieri circa gli oggetti che popolano
questo mondo, e che il �vedere� � possibile quando si interrompe il flusso
interpretativo. L�antropologo della scuola di Garfinkel sente riecheggiare
nelle parole dello sciamano i termini della filosofia fenomenologica:
Le sue parole mi gettarono in uno stato di grande eccitazione intellettuale. ( ... )
Cercai di riformulare quanto egli aveva detto, e iniziai con lui una lunga
discussione sulla natura riflessa del nostro mondo. Il mondo, secondo don Juan,
doveva conformarsi alle descrizioni di esso; le descrizioni si riflettevano, ed era
questo riflesso ci� che noi chiamiamo mondo. Don Juan spiegava, inoltre, che
noi avevamo imparato ad entrare in rapporto con la nostra descrizione del
mondo in termini di ci� che egli definiva �abitudini�. Gli sottoposi un altro
vocabolo che mi sembrava pi� appropriato: intenzionalit�, cio� la propriet�
della coscienza umana grazie alla quale un oggetto � configurato o inteso.
20
Appare ancora una volta Don Genaro, insegnante di Castaneda per quanto
attiene alle lezioni sullo sconosciuto . Con un accento lirico, il libro si chiude
sul salto nel vuoto degli apprendisti in un canyon, salto che li scaraventa nella
loro interezza nel dominio del nagual
21
.
Nel frattempo un gruppo di altri apprendisti delle arti sciamaniche,
composto in parte da indios messicani ed in parte da alcune donne americane
iniziate anch�esse al mondo di Don Juan, affianca Castaneda.
20
C. Castaneda, idem, p. 55. Per un approfondimento del rapporto Castaneda-fenomenologia si veda
l�appendice 1 del presente lavoro
21
La resa dell�istrionismo delle due figure di sciamani in queste pagine ha ricordato a Furio Jesi la figura
del trickster, del buffone sacro. Cfr. l� introduzione di Furio Jesi a L’isola del tonal, op. cit., p.5 .