FABRIZIO DAL PASSO, Miti, Utopie e realtà della rivoluzione corsa
PREMESSA
pace di Cateau-Cambrésis, in poi), ma anche (e soprattutto) gli ottanta anni di
“francesizzazione” dell’isola
16
. Non si potrebbero, invece, comprendere le linee di fondo
della rivoluzione corsa senza queste due grandi “ali” portanti, spezzate
inequivocabilmente non da Napoleone, ma dall’appoggio dato dai Bonaparte ai clan
isolani
17
. D’altro lato, senza la comprensione del “tempo geografico” e del “tempo
sociale”, qualsiasi studio della realtà corsa in età moderna (e contemporanea) risulterebbe
sminuito, parziale. Non si comprenderebbe, ad esempio, l’influenza dell’economia e della
politica genovese nell’isola senza l’analisi dei dati raccolti nei Cahiers de doléances alla
vigilia della Rivoluzione francese, né si comprenderebbe perché l’isola, dopo trent’anni di
dominazione francese, sia passata d’emblée alla costituzione di un Regno Anglo-Corso sotto
la reggenza di Sir Thomas Elliott e della Monarchia inglese (1794-1796).
Se, come hanno sottolineato molti storici francesi del secondo dopoguerra, la Corsica nel
1769 fosse semplicemente “tornata” alla Francia con la maggiore o minore connivenza del
notabilato locale, non si comprenderebbe il successo di Paoli al suo rientro nell’isola nel
1789, o il successo di Bonaparte come “capoclan”, oppure ancora l’opposizione dei corsi
verso l’amministrazione francese fino al 1848, con la permanenza di fenomeni come la
vendetta ed il banditismo
18
.
Questo studio era partito, inizialmente, dall’analisi delle fonti archivistiche relative al
governo di Pasquale Paoli nell’isola rivoluzionaria. L’intenzione era di comprendere se la
gestione politica-amministrativa del Generale, nel periodo 1755-1769, potesse essere
assimilata ad un autentico sistema democratico. Le difficoltà consuete della ricerca storica
si sono assommate alla molteplice interpretazione di alcuni fenomeni politici,
amministrativi ed economici rilevati dai documenti reperiti agli archivi di Genova, Ajaccio
e Parigi: la compresenza di fenomeni di autogoverno democratico nelle zone centrali e
montane dell’isola, di veri e propri “patti” tra capiclan nelle zone meridionali e di
“rassicurazioni” da parte di Paoli ai ricchi commercianti e latifondisti delle regioni
settentrionali dava adito ad interpretazioni divergenti e contrastanti. Le fonti sembravano
parlare di tre isole diverse, di tre governi diversi, di tre “coscienze” diverse, pur risalendo
agli stessi anni, agli stessi mesi e, talvolta, agli stessi giorni.
Le stesse fonti bibliografiche possono essere ricondotte a tre posizioni principali:
a) la visione nazionalista della rivoluzione corsa come semplice spostamento dell’asse
politico isolano nell’orbita francese. Si tratta di una visione storiografica tendente ad
assimilare in un processo d’osmosi lo sviluppo della rivoluzione corsa e della rivoluzione
francese, come se i due avvenimenti facessero parte di un unico, grande avvenimento
storico. Questa interpretazione tende anche ad esaltare la connessione tra la Corsica e la
Francia, come se fosse esistito da sempre un sentimento di appoggio fraterno tra l’isola e la
Monarchia francese. Anche il nazionalismo corso, secondo questa lettura, avrebbe trovato
la risposta più confacente nella volontà di potere e nell’operato di Napoleone. Si tratta
dell’interpretazione della maggioranza della storiografia francese degli ultimi trent’anni
19
.
Un altro filone della stessa corrente storiografica ha caratterizzato, al contrario, la Corsica
come una “regione italiana” caduta nelle mani dello straniero; si tratta, in breve, della
lettura irredentista della rivoluzione e della storia corsa, tipica della storiografia italiana
del periodo fascista
20
.
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PREMESSA
b) la visione mitica dell’operato di Pasquale Paoli all’interno dell’isola, terminato con
l’annessione francese a causa della debolezza del suo governo. Si tratta di
un’interpretazione storica tendente ad esaltare l’attività del generale corso,
sottolineandone i meriti nella gestione amministrativa dello Stato. In questo senso,
l’interpretazione della “Costituzione” paolina e del sistema democratico isolano vengono
esaltate rispetto alla volontà di conquista della Francia e delle altre potenze europee.
L’isola appare come la vittima dei soprusi e delle mire espansionistiche degli altri Stati,
mentre il sistema democratico e comunitario corso costituirebbe una sorta di “democrazia
diretta naturale”. Si tratta di un’interpretazione difesa soprattutto dalla storiografia corsa,
inglese ed americana
21
.
c) La visione dispotica della rivoluzione corsa. L’attività di Paoli nell’isola è assimilata a
quella di un “despota illuminato”, capace di portare avanti delle riforme concrete,
“dall’alto”, con scarso intervento della società e delle masse popolari. Si tratta di una
visione storiografica tendente a sminuire l’operato di Paoli ed a ridimensionare l’idea di
coscienza nazionale dei corsi, sottolineandone le incongruenze e le forzature. Questa
interpretazione, caratteristica della storiografia francese più recente
22
, presenta dei punti di
contatto con l’analisi svolta da Franco Venturi.
Tutte e tre le visioni della Rivoluzione corsa sembrano corrette, anche se risultano
inevitabilmente parziali: manca una visione d’insieme degli avvenimenti e delle realtà
sociali. Per superare l’impasse interpretativa, la ricerca è stata ampliata lungo le direttive
economiche e sociali: le diverse interpretazioni, oltre a riflettere l’identità di diversi
ambienti culturali, derivano dall’esistenza, in realtà, di tre Corsiche, di una complessità
che è difficile ricollegare in unità. In questo lavoro ci si propone di cogliere, attraverso una
lettura a più piani, legata sia agli avvenimenti, sia alla storia di lungo periodo, le
sfumature e le continuità della storia isolana, cercando di comprendere le origini e le
tendenze della rivoluzione ma anche l’identità popolare, le aspettative sociali, le realtà
economiche, culturali ed antropologiche di un’isola costantemente limitata ai suoi
orizzonti da presenze scomode, da vicini potenti e, in tempi più vicini, da Stati nazionali
spesso in guerra tra loro.
Il presente studio si propone di osservare le vicende della Corsica rivoluzionaria con uno
sguardo il più possibile esteso: ed è proprio per questo che bisogna partire dalla storia
eveneméntielle, allargando lo stretto orizzonte della “Guerra dei Quaranta anni” (1729-1769)
ad un periodo compreso tra la fine del XVII secolo e l’inizio del XIX. Questo è un limite
temporale che deve essere inevitabilmente superato per una reale comprensione degli
avvenimenti concentrati nel quarantennio rivoluzionario, precedentemente studiato,
almeno per quanto riguarda la storiografia italiana, da Franco Venturi e Carlo Bordini. In
realtà, anche nell’analisi del periodo paolino, ci si è proposti di approfondire la ricerca con
un maggiore riguardo alla storia sociale ed economica dell’isola, senza la quale
risulterebbero incomprensibili molte scelte e molti avvenimenti accaduti nel periodo
rivoluzionario: alla guerra antigenovese ed antifrancese si univa, infatti, una guerra
intestina “ancestrale” tra i pastori e gli agricoltori dell’interno ed i latifondisti delle zone
costiere, con riflessi evidenti sulla generale guerra di liberazione.
FABRIZIO DAL PASSO, Miti, Utopie e realtà della rivoluzione corsa
PREMESSA
Si è cercato di evidenziare non soltanto gli elementi di novità della “Costituzione” paolina
nell’ambito della filosofia del diritto europea (non mancano confronti con il pensiero di J.J.
Rousseau, di Filippo Buonarroti, di Boswell, ecc…), ma anche i suoi limiti intrinseci,
derivati dal “patto di stabilità” ideato e promosso da Paoli per far fronte alle lotte tra i clan
della zona meridionale ed i notabili dell’Alta Corsica.
La stessa azione politica di Paoli sembra oscillare tra l’appoggio alla popolazione agricola
e pastorale per un’equa ridistribuzione delle imposte e delle terre demaniali e la fiducia
accordata all’alto notabilato per l’occupazione dei ruoli dirigenziali nel nuovo Stato.
La vicenda rivoluzionaria è stata anche confrontata con l’analisi dei numerosi “testi
giustificativi” della rivoluzione corsa, spesso anonimi, che contribuirono alla diffusione di
un acceso dibattito sul diritto dei popoli al distacco o all’eliminazione del potere sovrano
in caso di palese ed estremo malgoverno. In questo senso, i documenti forniti
dall’Archivio Segreto Vaticano si sono rivelati quanto mai utili e preziosi per la
comprensione delle rivendicazioni della nobiltà isolana, decimata dall’amministrazione
genovese e rinverdita dall’amministrazione francese.
A queste ricerche parallele sulla realtà politica, giuridica ed amministrativa della Corsica
settecentesca, si unisce uno studio più approfondito sulla struttura sociale ed economica
dell’isola in età moderna (dal XVII al XIX secolo), realizzata grazie allo spoglio delle fonti
conservate all’Archivio di Stato di Genova, all’Archivio di Stato di Roma, all’Archives
dèpartementales de la Corse du Sud (Ajaccio), dell’Haute Corse (Bastia) ed all’Archives
Nationales di Parigi.
L’analisi delle fonti ha permesso di delineare la realtà sociale dell’isola nel passaggio tra la
dominazione genovese e quella francese, grazie soprattutto ai contributi forniti dal Plan
Terrier e dalle Tabelles de la Corse
23
: si è cercato di ridisegnare in maniera chiara la
fisionomia segmentata dell’isola, con zone a prevalenza pastorale (legate alla comunione
dei beni, all’amministrazione democratica ed alla gestione plurifamiliare degli strumenti
di produzione), zone a prevalenza agricola (legate alla proprietà individuale,
all’amministrazione mezzadrile dei beni ed alla gestione familiare nucleare degli
strumenti di produzione) e zone a prevalenza demaniale (legate ai grandi latifondi, alla
proprietà notabilare ed alla forte fiscalità). Questi contributi dell’amministrazione francese
evidenziano la condizione economica e sociale degli abitanti della Corsica in maniera
puntuale, anche se, spesso, limitatamente a regioni specifiche dell’isola.
Oltre alle fonti archivistiche e bibliografiche, si è cercato di osservare la situazione
antropologico-sociale dei corsi in età moderna con i contributi forniti da alcune Croniche
dell’epoca, tra cui quella di Giovanni della Grossa, di Ceccaldi, di Filippini, di Boswell e,
non ultima, quella di Simeon de Buochberg, soldato svizzero trapiantato in Corsica nel
periodo rivoluzionario
24
. Questi documenti sono stati utilissimi per la comprensione di
alcune tendenze di fondo della società isolana, tra cui l’estrema parcellizzazione della
proprietà, la struttura familiare e la lotta tra la “segmentazione egualitaria” (presente fin
dall’età medievale) e la “segmentazione clanica” (sviluppatasi durante la fase
rivoluzionaria), che tanto hanno contribuito nello svolgimento (e nel fallimento) della
rivoluzione indipendentista e delle successive vicende dell’isola sotto l’amministrazione
francese.
FABRIZIO DAL PASSO, Miti, Utopie e realtà della rivoluzione corsa
PREMESSA
Si è cercato di riportare integralmente anche un cospicuo numero di documenti d’archivio,
per permettere non soltanto un confronto ragionato e dialettico con l’analisi svolta grazie
al loro contributo, ma anche, e soprattutto, per permettere la nascita di eventuali
approfondimenti delle tematiche esaminate.
Un’ultima considerazione riguarda la bibliografia, che, per ragioni di spazio, è stata ridotta
ai testi di esclusiva pertinenza alla storia corsa; la consultazione dei volumi della Biblioteca
Nazionale, della Biblioteca Alessandrina, della Biblioteca dell’Ecole Française di Roma,
della Biblioteca della Franciscorsa di Bastia e, soprattutto, della Bibliothéque Nationale
François Mitterrand di Parigi è stata estremamente utile e preziosa per il completamento
di questo studio.
Fabrizio Dal Passo
FABRIZIO DAL PASSO, Miti, Utopie e realtà della rivoluzione corsa
PREMESSA
NOTE
1
Tra le numerose monografie sulla rivoluzione indipendentista corsa del XVIII secolo, si segnalano:
a) Per un approccio politico: ALBITRECCIA A., Histoire de la Corse, PUF, Paris 1947; Id., La Corse dans l'histoire,
Archat, Lyon 1939; ALZONNE C., Les Corses, des origines à 1954, Nathan, Paris 1955; ANTONETTI P., Histoire de la
Corse, Paris 1974; AUDIBERT P., Raccourci des histoires parallèles de la Corse et de la Sardaigne, Les Presses
Universelles, Avignon 1972; BARTOLI M, Pascal Paoli, Père de la Patrie corse, Albatros, Paris 1974 (edizione
originale del 1866); BORDES M., La Corse, pays d'état, in “Annales historiques de la Révolution française” 1974,
n° 218; COURTILLIERE H., La Corse et l'opinion publique au XVIII siècle, «Bulletin de la Société des Sciences
historiques et naturelles de la Corse» (d’ora in poi: «B.S.S.H.N.C.»), 1978, 4° trimestre; DA PASSANO P., Histoire
de l'annexion de la Corse, prefazione di François Léotard, Horvath, Le Coteau Roanne 1990; DALZETO S., Genova
e Corsica dinanzi alla storia, in “Archivio storico di Corsica”, n° 1, gennaio-marzo 1936, in francese: La Corse et
Gênes devant l'histoire, étude de critique historique, éd. Notre maquis, Paris 1950; DEDECK-HERY E., J.-J. Rousseau
et le projet de constitution pour la Corse, pourparlers de J.-J. Rousseau avec ses correspondants corses et des
répercussions de ces pourparlers dans le monde des Lettres, Philadelphia 1932; DEFRANCESCHI P., Mussolini vaut la
Corse!, Les livres nouveaux, Paris 1940; DELORS J.-P. e MURACCIOLES S., Corse. La poudrière, Alain Moreau, Paris
1978; EMMANUELLI R., Précis d'Histoire Corse, éd. Cyrnos et Méditerranée, Ajaccio 1970; ETTORI F., “La
révolution de Corse (1729-1769)”, in Histoire de la Corse, Tolosa 1971; FERRANDI J.F., La Corse dans le miroir
sarde, L'Harmattan, Paris 1999; FONTANA M., la constitution du généralat de Pascal Paoli en Corse (1755-1769)
Thèse de doctorat en Droit, Paris 1907; GREGORY D. The ungovernable rock: a history of the Anglo Corsican
kingdom and its role in Britain’s Mediterranean strategy during the revolutionary war, 1793-1797, Farleigh
Dickinson University press, Cambridge 1985; PALMER. R. R., The Age of Democratic Revolution, Princeton,
Londra 1959; PAOLI J. M., Les Paoli et les tentatives d'indépendance de la Corse au Siècle des lumières, in “Histoire et
Sociétés”, n° 57, mai-juin 1995; POMPONI F., Essai sur les notables ruraux en Corse, Aix-en-Provence 1961; Id.,
Gênes et la domestication des classes dirigeantes au temps de Sampiero, “Études corses”, 1973, n° 1; Id., Émeutes
populaires en Corse: Aux origines de l'insurrection contre la domination génoise (décembre 1729-juillet 1731),
“Annales du Midi”, 1974, n° avril-juin; VENTURI F., Settecento riformatore, vol. V*, La rivoluzione di Corsica. Le
grandi carestie degli anni sessanta. La Lombardia delle riforme, Einaudi, Torino 1987; VERGE-FRANCESCHI M.,
Histoire de la Corse, Le Félin, Paris 1996; VINCENTELLI M., Evénements survenus après la Révolution corse de 1729,
Marseille 1983;
b) per un approccio socio-economico: ACTES DU COLLOQUE D'AJACCIO Problèmes d'histoire de la Corse de l'Ancien
Régime à 1815, “Société des Études robespierristes - Société d'histoire Moderne”, Paris 1971 (rist. 1983);
ALBITRECCIA A., Le Plan terrier de la Corse au XVIII siècle, Paris 1942; AMBROSI A., Histoire des Corses et de leur
civilisation, Bastia 1914;
AMBROSI CH., La Corse insurgée et la seconde intervention française au XVIII siècle (1743-1753), Allier, Grenoble
1950, thèse; ATTI DEL CONGRESSO INTERREGIONALE DI STUDI STORICI - RAPPORTI GENOVA-MEDITERRANEO-
ATLANTICO NELL'ETÀ MODERNA. La politique agraire de la République de Gênes en Corse (1570-1730); DRESSLER-
HOLOHAN W., Commune, communauté et nationalisme en Corse, in “Peuples Méditerranéens”, Mars 1982, n° 18;
BOUTIER Jean, Note sur les sociétés populaires en Corse (1790-1794), in “Annales historiques de la Révolution
française”, n° 268, 1987; CARATINI Roger, Histoire du peuple corse, Criterion (collection Histoire et histoires),
Paris 1995; CASANOVA A. Révolution féodale, pensée paysanne et caractères originaux de l’histoire sociale de la Corse,
in “Études corses”, n. 15, 1980; CASANOVA Antoine, ROVERE Ange, Peuple corse Révolution et Nation Française,
Editions Sociales, Paris 1979; EMMANUELLI P., Recherches sur la Terra di Comune. Documents sur les aspects de la
vie administrative privée et économique des unités communautaires en Corse aux XVI, XVII et XVIII siècles, thèse de
droit, Aix-en-Provence 1958; GAI J.B., La tragique aventure des Corses, SPERAR, Paris 1967; GARELLI P., Les
institutions démocratiques de la Corse jusqu’à la conquête française (tesi di dottorato in diritto), Paris 1905; GIL J.,
La Corse entre liberté et terreur, La Différence, Paris 1991; GRAZIANI A., La Corse génoise: économie, société, culture:
période moderne, 1453-1768, éditions Alain Piazzola, Ajaccio 1997; GREGORI J., Nouvelle Histoire de la Corse,
Jérome Martineau, Paris 1967; LEFEVRE Marianne, Géopolitique de la Corse. Le modèle républicain en question,
L'harmattan, Paris 2000; MEISTERSHEIM Anne, Territoire et insularité, le cas de la Corse, Publisud, Paris 1991;
ROBIQUET F., Recherches historiques et statistiques sur la Corse, Benelli, Paris 1983 (1
ère
édition: 1835); ROVERE
Ange, La Corse au temps de Pascal Paoli, “B.S.S.H.N.C.”, LXXXXVI année, fasc. 68, 11° libro, Bastia 1976;
TOMMASI C., L'Administration de la Corse sous la domination génoise, 1300-1768, Paris 1912; U PARTITU PER
FABRIZIO DAL PASSO, Miti, Utopie e realtà della rivoluzione corsa
PREMESSA
L'INDIPENDENZA, Projet de Constitution pour une Corse Indépendante, Corte 1998; VUILLIER G., Les Îles oubliées: Les
Baléares, la Corse et la Sardaigne, Paris 1893.
c) per un approccio culturale: ARRIGHI P., La Vie quotidienne en Corse au XVIII siècle, Hachette, Paris 1970; a
cura dello stesso autore: Histoire de la Corse; Préhistoire, Protohistoire (R. Grosjean/E. Bonifay); Corse antique,
(L. et J. Jehasse); La Corse, terre de Saint Pierre (H. Taviani); Le temps de Sampiero (R. Emmanuelli); La paix
génoise (1569-1729); La Révolution de Corse (1729-1769) (F. Ettori); L'intégration à la France, Problèmes d'hier et
d'aujourd'hui (R. Emmanuelli); Privât, Toulouse, 1986, 3° éd. Histoire de la Corse, PUF, Paris 1966; Nuova ed. a
cura di P. Arrighi e F. Pomponi, Paris 1978; BERNABÉU-CASANOVA E., Le nationalisme corse. Genèse, succès et
échec, L'Harmattan, Paris 1997; BIANCAMARIA J.T., La Corse, dans sa gloire, ses luttes et ses souffrances, J.
Peyronnet et Cie, Paris 1963; FRIESS C., Histoire de la Corse depuis les temps les plus reculés jusqu'à nos jours,
Bastia 1852; BORDINI C., Rivoluzione corsa e Illuminismo italiano, Bulzoni, Roma 1979; EMMANUELLI R.
“Disinganno”, “Giustificazione” et philosophie de Lumières, in “Etudes Corses” n. 2, 1974; GIROLAMI-CORTONA F.,
Histoire de la Corse, Librairie Marseillaise, Marseille 1971 (edizione originale: 1906); YVIA-CROCE H., Quarante
ans de gloire et de misère, Albiana, Ajaccio 1996; Id., Corse et Sardaigne entre réformisme et révolution, “Etudes
Corses”, 1988, n° 30/31.
2
Per un confronto con i testi contemporanei alla rivoluzione vedi:
BOSWELL J., Giornale di viaggio fatto nell’isola di Corsica, Williams, Londra 1767; SYMONDS J., Osservazioni di un
viaggiatore inglese sopra la Corsica, Williams, Londra 1768. Per quel che riguarda le ripercussioni della guerra
d’indipendenza corsa in Europa, ci limitiamo a ricordare, per la sua importanza, il Projet de constitution pour
la Corse di J.-J. ROUSSEAU, in Œuvres complètes, tome III, La Pléiade, Paris 1964; sul projet si veda: DEDECK-HERY
E., Jean Jacques Rousseau et le Projet de Constitution pour la Corse, Philadelphia 1932; ETTORI F., Jean-Jacques
Rousseau et la Constitution de la Corse: la tentation du législateur, thèse, Université d'Aix-en-Provence 1976;
BOSWELL J., L'île de Corse. Journal d'un voyage, Hermann, Paris 1991 (1
ère
édition 1768); BOUDARD R., La Nation
corse et sa lutte pour la liberté, d'après la correspondance des agents français à Gênes et en Corse avec la cour de
Versailles, J. Laffitte, Marseille 1979; BUTTAFUOCO A., Fragments pour servir à l'histoire de Corse de 1764 à 1769,
Fabiani, Bastia 1859; CAMBIAGI G., Istoria del regno di Corsica, Firenze 1770-1772, 4 voll.; CARAFFA M. V. DE.
Mémoires historiques sur la Corse par un officier du régiment de Picardie (1774-1777), J. Laffitte, Marseille 1978;
Citoyen BARRERE, Rapport sur les domaines nationaux de l'île de Corse fait au nom du comité des domaines,
Assemblée nationale; Archives Nationales, Parigi, Serie AP, n° 58; GERMANES A., Histoire des révolutions de
Corse, Hérissant-Demonville, Paris 1771-1776, 3 volumi; GUELFUCCI B., Memoria apologetica sull’ultima
rivoluzione dell’Isola di Corsica, s.l., 1760; GIUSTINIANI P. M., Riflessioni intorno ad un libro intitolato Giustificazione
della rivoluzione di Corsica, e della ferma risoluzione presa da’corsi di non sottomettersi più al dominio di Genova,
Oletta 1760; NATALI G.M., Disinganno intorno alla guerra di Corsica di Curzio Tulliano, Colonia 1739; POMMEREUL
F.R., Histoire de l'isle de Corse, Berne 1779, 2 voll.; SALVINI G. Giustificazione della rivoluzione di Corsica e della
ferma risoluzione presa da’Corsi di non sottomettersi mai più al dominio di Genova, Oletta 1758; Id., Giustificazione
della rivoluzione di Corsica combattuta dalle riflessioni di un Genovese e difesa dalle osservazioni di un Corso, in Corti
e Campoloro, 1764; VERARD, La Corse o résumé des divers écrits relatifs à cette île et a ses habitants depuis leur
origine jusqu'à la fin de 1815, tome I, Précis historique, des origines à 1790, Ed. Piazzola, Ajaccio 1999;
VINCENTELLI M., Récit de la révolution corse: recueil de documents secrets d’Etat, la pensée universelle, Paris 1981;
YVIA-CROCE H., Anthologie des écrivains corses, Ajaccio 1931; Id., Panorama de la presse corse aux XVIII et XIX
siècles (1762-1852), in “Corse Historique”, n° 23 et n° 24, 1966.
La ripercussione della vicenda dell’isola presso i contemporanei in Italia è spesso affidata a brani di opere, di
epistolari, ad articoli di riviste, ampiamente documentati da BORDINI C., Rivoluzione corsa ed Illuminismo
italiano, Bulzoni, Roma 1979 e da VENTURI F., Settecento Riformatore, vol. V*, La rivoluzione di Corsica. le grandi
carestie degli anni sessanta. La Lombardia delle riforme, Einaudi, Torino 1987; Id., Pasquale Paoli e la rivoluzione di
Corsica, in “Rivista storica italiana”, anno LXXXVI, fascicolo I, marzo 1974; Id., Il dibattito francese e britannico
sulla rivoluzione di Corsica, in “Rivista storica italiana”, anno LXXXVI, fascicolo IV, dicembre 1974; Id., Il
dibattito in Italia sulla rivoluzione di Corsica, in “Rivista storica italiana”, anno LXXXVIII, fascicolo I, 1976. Tra le
poche opere organiche sulla Corsica di Pasquale Paoli vedi: BECCATTINI Francesco, L’amore in Corsica, Bastia
1780; CAMINER D., Saggio storico del Regno di Corsica, Colombani, Venezia 1768; DALMAZZO VASCO F., Suite du
Contrat Social (1764-1765), in Opere, a cura di S. Rota Ghibaudi, Einaudi, Torino 1965; MAGNANIMA L., Lettere
italiane sopra la Corsica in rapporto allo spirito di legislazione che dovrebbe animare quel Regno per renderlo felice,
Lausanna (Livorno) 1770.
3
Per l’appoggio, e la successiva ostilità dei fratelli Verri, vedi il Carteggio di Pietro ed Alessandro Verri,
Cogliati, Milano 1923, vol. II. Cfr anche le opinioni di ROSSI A., Della Monarchia – libro dell’Avvocato Antonio
FABRIZIO DAL PASSO, Miti, Utopie e realtà della rivoluzione corsa
PREMESSA
Rossi napoletano, Campo, Napoli 1779 e di TANUCCI B., Lettere a Ferdinando Galiani, con introduzione e note di
Fausto NICOLINI, Laterza, Bari 1914.
4
Inizialmente, come occasione immediata, la rivoluzione era nata come rifiuto della tassa sulle armi da
fuoco, cfr. ANTONETTI P., Histoire de la Corse, Ed. Robert Laffont, Paris 1990, p. 69.
5
Questa impressione emerge dalla sintesi di F. ETTORI nel capitolo IX (La paix génoise) dell’Historie de la Corse,
Privat, Toulouse 1979. E’ ancora in corso di pubblicazione lo studio di F. POMPONI (Economie et Societé en
Corse sous la domination génoise, 1560-1730). Per un’analisi approfondita della dominazione genovese in
Corsica, vd. GRAZIANI A.M., La Corse génoise: economie, société, culture: periode moderne, 1453-1768, editions
Alain Piazzola, Ajaccio 1997 e, dello stesso autore, Domaines coloniaux, industrie sécuritaire et système fiscal en
Corse à la fin du XVI s., in “Mélanges de l'Ecole française de Rome”, t. 103, 1991/1992; per uno studio
specifico sulla struttura dei beni fondiari genovesi in Corsica vedi POMPONI F., Essai sur les notables ruraux en
Corse, La pensée universitaire, Aix-en-Provence 1961; Id., Gênes et la domestication des classes dirigeantes au
temps de Sampiero, «Études corses», 1973, n° 1; Id., Émeutes populaires en Corse: Aux origines de l'insurrection
contre la domination génoise (décembre 1729-juillet 1731), «Annales du Midi», 1974, n° avril-juin; Id., Economie
et société en Corse sous la domination génoise (1560-1730), thèse. Sempre a cura dello stesso autore: Le Mémorial
des Corses, La Marge, Ajaccio 1981; Id., Histoire de la Corse, Paris 1979; Id., Les cahiers de doléances des Corses de
1730, in «Bulletin de la Société des Sciences historiques et naturelles de la Corse» (d’ora in poi “B.S.S.H.N.C.”),
1974, n° 610; Id., La politique agraire de la République de Gênes en Corse (1570-1730), in “Atti del Congresso
Interregionale di studi storici”, Genova 1976; Id., Rapporti Genova-Mediterraneo-Atlantico nell'età moderna,
Genova 1976, pp. 82-111. Vedi anche: TOMMASI C., L'Administration de la Corse sous la domination génoise, 1300-
1768, Paris 1912; CANCELLIERI J. A., Formes rurales de la colonisation génoise en Corse au XIII s.: un essai de
typologie, «Mélanges de l'Ecole française de Rome», ristampato in «Moyen Âge-Temps modernes», t. 93, 1981;
Id., Toponymie et topographie de la Corse médiévale: un programme d'enquête pour l'archéologie extensive, «Ecole
française de Rome - Casa Velasquez», Rome-Madrid, 1988; id., Homines et Populus Corsicae, Précisions sur la
”Commune de Corse”, Gênes et la dédition de 1358, in Id., 1388, la dédition de Nice à la Savoie, Publications de la
Sorbonne, Paris 1990. Interessante lo studio di EMMANUELI P., L’Implantation génoise, in «Histoire de la Corse»,
Ajaccio 1955; per un approccio dettagliato sull’amministrazione del Banco di San Giorgio, cfr. HEERS J., Gênes
au XV siècle. Civilisation méditerranéenne, grand capitalisme et capitalisme populaire, Laffitte nouv. éd., Paris 1971.
Per un’analisi delle fonti cronachistiche vedi ROCCATAGLIATA A. (storiografo ufficiale della Repubblica di
Genova nel 1581), Bellum Cyrnicum, trad. francese dell'abate LETTERON, in “B.S.S.H.N.C.”, n° 78-79, 1887;
LETTERON, Histoire de la Corse comprenant la description de cette île d'après A. Giustiniani, les Chroniques de Giov.
della Grossa et de Monteggiani remaniées par Ceccaldi, la Chronique de Ceccaldi et la Chronique de Filippini, trad.
française, “B.S.S.H.N.C.”, 1888-1889, 3 voll.; MARIN PH., Gênes et la Corse après le traité de Cateau-Cambrésis, in
“B.S.S.H.N.C.”, n° 334-336, 340-342, 346-348, 364-366, 367-369, 1911-1916; Id., La mort de Sampiero, ibid., n° 370-
372, 1917; Id., Après la mort de Sampiero, ibid., n° 393-396, 1919.
Per la storiografia italiana sulla dominazione genovese in Corsica si segnala: ROTA, M.P. L'apparato portuale
della Corsica "genovese": una struttura in movimento, in Il sistema portuale della Repubblica di Genova, A.S.L.S.P.,
Genova 1989, pp. 297-328; id., Il bosco come manufatto: il caso della Corsica, A.S.L.S.P., Genova 1989; GIACCHERO
G., Economia e società del Settecento genovese, Genova 1981; PETTI BALBI G. Genova e Corsica nel Trecento, Roma
1976.
Per un confronto con la Francia d'Ancien Régime e rivoluzionaria vedi: Cfr. VOVELLE M., Ville et campagne au
XVIII siècle (Chartres et la Beauce), Paris 1980, 307 p.; Id., De la cave au grenier, Québec 1980, 481 p.; Id., La
découverte de la politique-géopolitique de la Révolution française, Paris 1992, 363 p.; LEFEBVRE G., La Révolution
française et les paysans, Paris 1933; Seconda edizione in Études sur la Révolution française, Paris 1954; Id., Les
paysans du Nord pendant la Révolution française, Paris 1924, Réédition Paris 1972; Id., Le deuxième servage en
Europe centrale et orientale, «Recherches Internationales à la lumière du marxisme (n° spécial)», Paris 1970, n°
63 e soprattutto SOBOUL A., Les campagnes montpelliéraines à la fin de l'Ancien Régime, Paris 1958; Id.,
Comprendre la Révolution, Paris 1981, 380 p.; Id., La Révolution française. (Nuova edizione rivista ed
aggiornata), Paris 1982, 609 p.; Id., La civilisation et la Révolution française, Tome 1: La crise de l'Ancien Régime,
Paris 1970, 635 p.; Tome 2: La Révolution française, Paris 1982, 542 p.; Tome 3: La France Napoléonienne, Paris
1983, 479 p.
6
Lo sfruttamento dei produttori rurali avviene in maniera complessa. Un ruolo importante deriva dai
prelievi operati indirettamente sui contadini con un rapporto di lavoro salariato misto, soprattutto con i
contratti verbali di mezzadria e con la divisione a metà dei profitti: il proprietario si attribuisce una parte
della produzione, il mezzadro riceve il resto. Questi contratti si basano sulle terre con il terratico, o sul
FABRIZIO DAL PASSO, Miti, Utopie e realtà della rivoluzione corsa
PREMESSA
bestiame, con prelievi che vanno da un quarto alla metà della produzione. Un altro metodo di sfruttamento
delle famiglie contadine è l’usura, come anche la confisca diretta o indiretta dei beni comunali; essa accresce
ed estende il controllo dei grandi proprietari, costringendo i contadini autosufficienti a pagare diritti ed
affitti – generalmente il terratico e l’erbatico per la cultura o il pascolo – per l’uso di spazi di godimento
comunitario, indispensabili al funzionamento del sistema agro-pastorale. Esisteva anche una frequente
forma di controllo fiscale da parte dei Principali e delle istituzioni politiche, inseparabile dalla confisca
operata sulle istituzioni municipali. Il tipo di dominazione e di sfruttamento del lavoro contadino operato
dai grandi proprietari fondiari, instauratosi a partire dal XV secolo, diventa a poco, a poco analogo al sistema
signorile. Si assiste all’innalzamento dei prelievi su una parte dei contadini con il contratto a mezzadria e alla
presenza – grazie al controllo delle istituzioni politiche e giudiziarie dei villaggi e delle pievi dell’isola – di
obblighi extra-economici che permettono ai grandi Principali di pesare sull’insieme delle comunità rurali.
Cfr. anche CASANOVA A., Évolution historique des sociétés et voies de la Corse, “Etudes corses”, 1982 n° 18-19, pp.
105-147.
7
Utile la sintesi di GIACCHERO G., Storia economica del Settecento genovese, ed. “Apuania”, Genova 1951; per un
confronto tra i vari Paesi europei nel Settecento, vd. HABBAKUK, Histoire économique et sociale du monde a cura
di p. léon. Tome V: Inerties et Révolutions, 1780-1840, Paris 1978, 620 p.; per un confronto dettagliato tra la
Corsica e le altre regioni francesi vedi LABROUSSE C.-E., Les paysans français des physiocrates à nos jours, Paris
1961; Id., Esquisse du mouvement des prix et des revenus en France au XVIII siècle, Paris 1933 (due volumi); Id., La
crise de l'économie française à la fin de l'Ancien Régime et au début de la Révolution, Paris 1944; LEFEVRE M., La
dérive de la Corse, une dérive économique, sociale, civique, “Hérodote”, n° 80, l° trimestre 1996; LEMARCHAND G.,
La fin du féodalisme dans le pays de Caux: conjoncture économique et démographique et structure sociale dans une
région de grande culture. De la crise du XVII siècle à la stabilisation de la Révolution (1640-1795), C.T.H.S., Paris
1989.
8
Per un confronto europeo sul passaggio dall'Ancien Régime all'economia borghese vedi: A SERENI, Storia del
paesaggio agrario italiano, Laterza, Bari 1972; VALSECCHI F. L’Italia nel Settecento, Milano 1975; GIORGETTI G.,
Capitalismo e agricoltura in Italia, Roma, 1977 (591 p.). Per la Francia vedi E. LE ROY LADURIE, Révoltes et
contestations rurales en France de 1675 à 1788, “Annales”, 1974, n° janvier-février; ed in Histoire de la France
rurale, tomo II: “L'âge classique des paysans de 1340 à 1789», Paris 1975, p. 554-575; GINDIN C., La rente
foncière en France de l’Ancien Régime à L’Empire, «Annales historiques de la Révolution Française», 1982, n°
247, p. 1-34. Per un confronto con i processi delle signorie dell’Europa danubiana, centrale ed orientale, cfr.
GINDIN C., Le deuxième servage en Europe centrale et orientale, “Recherches internationales”, op. cit, 1970, n° 63-
64. Per un confronto del latifondismo italiano e francese con quello europeo in età contemporanea (ma con
ampi riferimenti alle radici storiche del fenomeno), vedi GAY F., WAGRET P., L'économie de l'Italie, PUF, Paris
1990, 128 p; GODECHOT J., Introduction aux actes du Colloque sur l'abolition de la féodalité dans le monde occidental,
«Annales historiques de la Révolution française», 1969, n° 196; Id., Histoire de l'Italie moderne (1770-1870),
Paris, 1972, 581 p.; MAZZEGA D., MUSITELLI J., L'organisation régionale en Italie, La Documentation Française,
Paris 1980; MORINEAU M., Y a-t-il eu une révolution agricole au XVIII siècle?, «Revue historique», 1968, n° avril-
Juin; Id., Les faux-semblants d'un démarrage économique: agriculture et démographie en France au XVIII siècle, Paris
1970; Id., Mouvements populaires et conscience sociale, Paris 1985; Id., Résistances à la Révolution, «Actes du
Colloque de Rennes» raccolti e presentati da F. LEBRUN et R. DUPUY, Paris 1987, 478 p., anche in Studi di Storia
agraria italiana, “Rivista storica italiana” (n° speciale), Napoli, giugno 1964.
9
Sull’argomento vedi CASANOVA A. Historie de l’eglise corse, Ajaccio 1931; DE LA FOATA P., Recherches et notes
diverses sur l'histoire de l'eglise de corse, in “B.S.S.H.N.C.”, 1894 (per Santa Giulia); JEMOLO A.C. Stato e Chiesa negli
scrittori politici italiani del Seicento e del Settecento, Torino 1914; LABARRE DE RAILLICOURT, Les comtes du Pape en
France, Paris 1965-1967, 4 voll; PASTOR (VON) L. Storia dei Papi dalla fine del Medioevo voll. XV e XVI, Roma 1933-
34; BORDINI C., Rivoluzione corsa e Illuminismo italiano, Bulzoni, Roma 1979; FONZI F. Le relazioni fra Genova e
Roma al tempo di Clemente XIII, estratto dal vol. VIII (1957) dell’ "Annuario dell’istituto italiano per l’età
moderna e contemporanea”, Roma 1957. Per le fonti archivistiche, oltre a quelle riportate nell’omonima
sezione, vedi Archivio Segreto Vaticano, fondo Segreteria di Stato, serie Corsica, fascicoli 8 e 9 ed Archivio di
Stato di Roma, fondo Congregazione degli Spogli, buste 132 e 133; fondo Camerlengato, parte I, busta n. 47
(1816-1823) I. affari esteri, “disposizioni e regolamenti, fogli 6 e 7, nota dei consoli pontifici nei paesi europei, Genova.
10
Per un’analisi dettagliata della struttura economica isolana, si rimanda alla parte relativa al “Sistema
sociale ed economico della Corsica alla fine del XVIII secolo”; cfr. anche CASANOVA A., Révolution féodale,
pensée paysanne et caractères originaux de l’histoire sociale de la Corse, in “Études corses”, n. 15, 1980; POMPONI F.,
Economie et société en Corse sous la domination génoise (1560-1730), thèse d’Etat; AA.VV. Corse Ecologie. Economie.
FABRIZIO DAL PASSO, Miti, Utopie e realtà della rivoluzione corsa
PREMESSA
Art. Littérature. Langue. Histoire. Traditions populaires, ouvrage collectif, Paris, 1979; GIACCHERO G.. Economia e
società del Settecento genovese, Genova 1981; GRAZIANI A.M., La Corse génoise: economie, société, culture: periode
moderne, 1453-1768, editions Alain Piazzola, Ajaccio 1997; MATTEI BURGARELLA, L'economie insulaire, Thèse
d'Etat, 1995; CRUSOL P., HEIN P., VELLAS F, L'enjeu des petites économies insulaires, Economica, Paris 1987 (studio
sull’economia insulare del Mediterraneo in età moderna); DRESSLER-HOLOHAN W., Développement économique
et mouvement autonomiste: le cas de la Corse, Institut de Recherche Economique et de planification du
développement, Mémoire, Grenoble 1977-1981, 2 volumi. Per un confronto con la Sardegna, vedi PROCACCI
G., Profilo storico-economico della Sardegna dal riformismo settecentesco ai piani di rinascita, Angeli, Milano 1991;
"Dossier spécial Sardaigne, Sicile, Corse et Baléares", INSEE-Les Dossiers d'Economie Corse, 1987, n° 39. La
migliore sintesi sull’argomento resta, a mio avviso, quella di F. ETTORI, nel IX capitolo dell’Histoire de Corse,
ed. Privat, Tolosa 1971. E’ utile, comunque, consultare anche i seguenti articoli dello stesso autore:
Emphytéotes et fermiers du domaine public au XVII siècle, in “Etudes Corses”, n° 9, 1956, e La mise en valeur
agricole de la Corse au XVII siècle, in “Etudes Corses”, n° 15-16, 1957. Vedi Anche Félix SPINOSI, Essai sur
l’economie rurale corse aux XVII et XVIII siècles, Aix-en-Provence 1960 (Tesi di dottorato in diritto con
un’utilissima bibliografia).
11
Cfr. VOVELLE M., Ville et campagne au XVIII siècle (Chartres et la Beauce), Paris 1980; Id., De la cave au grenier,
Québec 1980; Id., La découverte de la politique-géopolitique de la Révolution française, Paris 1992; LEFEBVRE G., La
Révolution française et les paysans, Paris 1933; Seconda edizione in Études sur la Révolution française, Paris 1954;
Id., Les paysans du Nord pendant la Révolution française, Paris 1924, Réédition Paris 1972; Id., Le deuxième servage
en Europe centrale et orientale, «Recherches Internationales à la lumière du marxisme (n° spécial)», Paris 1970,
n° 63 e, soprattutto, SOBOUL A., Les campagnes montpelliéraines à la fin de l'Ancien Régime, Paris 1958; Id.,
Comprendre la Révolution, Paris 1981; Id., La Révolution française. (Nuova edizione rivista ed aggiornata), Paris
1982; Id., La civilisation et la Révolution française, Tome 1: La crise de l'Ancien Régime, Paris 1970; Tome 2: La
Révolution française, Paris 1982; Tome 3: La France Napoléonienne, Paris 1983.
12
“In Europa c’è ancora un paese capace di legislazione; è l’isola di Corsica. Il valore e la costanza con cui
questo popolo valoroso ha saputo ricuperare e difendere la sua libertà, meriterebbero proprio che qualche
uomo saggio gli insegnasse a conservarla. Ho il presentimento che un giorno questa piccola isola
meraviglierà l’Europa”, ROUSSEAU J.-J., Contrat Social in Œuvres complètes, tome III, La Pléiade, Paris 1964,
libro II, capitolo X, p. 385. Il confronto con la prima versione del Contrat, ibid., pp. 281 sgg. lascia pensare che
le parole sulla Corsica siano state scritte tra il 1760 e il 1761; vd. Anche J.-J. ROUSSEAU, Projet de constitution
pour la Corse, in Œuvres complètes, tome III, La Pléiade, Paris 1964; BOSWELL James, L'île de Corse. Journal d'un
voyage, Hermann, Paris 1991 (1
ère
édition 1768).
13
E', fondamentalmente, la tesi di F. VENTURI; cfr., ad es., Settecento Riformatore, vol. V*, La rivoluzione di
Corsica. le grandi carestie degli anni sessanta. La Lombardia delle riforme, Einaudi, Torino 1987, ed inoltre: Id.,
Pasquale Paoli e la rivoluzione di Corsica, in “Rivista storica italiana”, anno LXXXVI, fascicolo I, marzo 1974; Il
dibattito francese e britannico sulla rivoluzione di Corsica, in “Rivista storica italiana”, anno LXXXVI, fascicolo IV,
dicembre 1974; Il dibattito in Italia sulla rivoluzione di Corsica, in “Rivista storica italiana”, anno LXXXVIII,
fascicolo I, 1976.
14
E' la tesi da anni difesa da CARRINGTON D., Pascal Paoli et sa “constitution” (1755-1769), in “Bulletin de la
Société des sciences historiques et naturelles de la Corse”, dicembre 1974; si tratta di un’argomentazione già
sostenuta da DEDECK-HERY E., J.-J. Rousseau et le projet de constitution pour la Corse, pourparlers de J.-J. Rousseau
avec ses correspondants corses et des répercussions de ces pourparlers dans le monde des Lettres, Philadelphia 1932;
anche ETTORI F., in Jean-Jacques Rousseau et la Constitution de la Corse: la tentation du législateur, thèse,
Université d'Aix-en-Provence 1976, ha dibattuto sull’amministrazione democratica del governo paolino
durante la rivoluzione corsa.
15
Vedi nota n.2.
16
Si deve, fondamentalmente, agli studi di Antoine Casanova la rivalutazione e l’analisi del periodo della
storia corsa successivo all’annessione francese; vd. CASANOVA A., ROVERE A., La Révolution française en Corse,
Privat, Toulouse 1989 ed ancora: Id., Peuple corse Révolution et Nation Française, Editions Sociales, Paris 1979.
17
Se volgiamo l’attenzione verso i clan ed il potere francese, notiamo subito che fino all’ascesa di Napoleone
III, né l’Ancien Régime, né la Repubblica, né l'Impero, né la Restaurazione, né la Monarchia di Luglio hanno
potuto installare pienamente il potere dello Stato francese in Corsica. L'instabilità politica dei regimi che si
succedevano a Parigi ha contribuito sicuramente; ma hanno giocato anche altri fattori, non ultima
l'ambizione dei clan di regnare sull'isola. Così si assiste a lotte infinite, scrupolose e barocche tra gli agenti
dello Stato (prefetti, viceprefetti, comandanti militari, commissari di polizia) ed i notabili locali, che
FABRIZIO DAL PASSO, Miti, Utopie e realtà della rivoluzione corsa
PREMESSA
seminavano la discordia tra i primi; molto rapidamente, di fronte alla ragnatela intessuta dai clan per
impossessarsi del potere, di fronte al banditismo dilagante di anno in anno e davanti all'insuccesso della
politica, che manifesta un’evidente incomprensione dei problemi dell'isola, lo Stato si dichiara impotente. I
prefetti fuggono; le commissioni di inchiesta sulla situazione in Corsica si succedono senza soluzione di
continuità. Quando esplode la rivoluzione del 1848, la Francia è pronta a lasciare la Corsica. Ciò sarebbe
accaduto, probabilmente, se Cavaignac fosse stato eletto Presidente della Repubblica al posto di Luigi
Napoleone Bonaparte alle elezioni del dicembre 1848. Vd. SPAGNOLI M.T., La Révolution de 1848 en Corse, ses
conséquences jusqu'à la fin du Second Empire, Paris 1979.
18
Per l’analisi del sistema clanico corso e della necessità della “vendetta”, vedi: BOURDE P., En Corse, l'esprit de
clan, les mœurs politiques, les vendettas, le banditisme, J. Laffitte, Marseille 1983, con Introduzione di G. Ravis-
Giordani. Réimp. de l'éd. de 1887; LENCLUD G., De bas en haut, de haut en bas. Le système des clans en Corse,
«Etudes rurales», Janvier-juin 1986, n° 101-102, p. 152; SANGUINETTI A., Les clans, la fraude et la violence en
Corse, «Les Temps Modernes», Octobre 1981, pp. 599-618.
19
Cfr. ALBITRECCIA A., Histoire de la Corse, PUF, Paris 1947; Id., La Corse dans l'histoire, Archat, Lyon 1939;
ALZONNE C., Les Corses, des origines à 1954, Nathan, Paris 1955; ANTONETTI P., Histoire de la Corse, Paris 1974;
DA PASSANO P., Histoire de l'annexion de la Corse, prefazione di François Léotard, Horvath, Le Coteau Roanne
1990; DEFRANCESCHI, Mussolini vaut la Corse!, Les livres nouveaux, Paris 1940; DELORS J.-P. e MURACCIOLES S.,
Corse. La poudrière, Alain Moreau, Paris 1978; EMMANUELLI R., Précis d'Histoire Corse, éd. Cyrnos et
Méditerranée, Ajaccio 1970; ETTORI F., “La révolution de Corse (1729-1769)”, in Histoire de la Corse, Tolosa
1971; FERRANDI J.F., La Corse dans le miroir sarde, L'Harmattan, Paris 1999, 168 p.; CASANOVA Antoine, ROVERE
A., Peuple corse Révolution et Nation Française, Editions Sociales, Paris 1979; ACTES DU COLLOQUE D'AJACCIO
Problèmes d'histoire de la Corse de l'Ancien Régime à 1815, “Société des Études robespierristes - Société d'hist.
Moderne”, Paris 1971 (rist. 1983).
20
Per gli studi del periodo fascista vedi: VOLPE G., Corsica, Istituto Editoriale Scientifico, Milano 1927;
RAVENNA L., Pasquale Paoli, Le Monnier, Firenze 1938; ROTA E., Pasquale Paoli, Utet, Torino 1941. Ampia
documentazione è contenuta inoltre nell’"Archivio Storico di Corsica” (1924-1942). Vedi, in particolare:
PALADINO G., Per la storia delle relazioni tra la Corsica e Napoli nel secolo XVIII, a. III, gennaio-giugno 1927;
MATURI W., La Corsica nei carteggi del Tanucci, del Galiani e del Caracciolo, a. III, gennaio-giugno 1927; CORRADO
P., Corsica e Santa Sede, a. IV, gennaio-giugno 1928; SPADONI D., L’isola iniziatrice del risveglio italico, a. V,
gennaio-dicembre 1929; NATALI G., Pasquale Paoli nella letteratura italiana del Settecento, a. XII, luglio-settembre
1936; SPADONI D., Gli amici toscani di Pasquale Paoli, a. XVI, luglio-settembre 1940. Vedi anche S. PELLEGRINI, La
Corsica e i Savoia nel secolo XVIII, in “Nuova rivista storica”, novembre-dicembre 1924.
Per la storiografia italiana più recente sulla rivoluzione corsa, vedi, invece: ACQUAVIVA S., La Corsica. Storia di
un genocidio, Angeli, Milano 1982; BERGAMASCHI G., Pasquale Paoli e la battaglia di Pontenovo, Amici della
Corsica, Firenze 1978; BORDINI C., Rivoluzione corsa e illuminismo italiano, Bulzoni, Roma 1979; CORI B., La
Corsica e i suoi problemi attuali, Amici della Corsica, Firenze 1978; CORI B. - DA POZZO C. – RIDOLFI R., Le
relazioni della Corsica con il continente. Studio geografico, Libreria Goliardica, Pisa 1974; FRONTE REGIONALISTA
CORSO, Man bassa su un'isola, Jaca Book, Milano 1973; MARIANI BIAGINI P. (a cura di), La Costituzione del Regno
di Corsica del 1794. Testo, concordanze, indici, Istituto per la documentazione giuridica del Consiglio Nazionale
delle Ricerche, Firenze 1994; SAINT-BLANCAT C. (a cura di), La Corsica. Identità etnico-linguistica e sviluppo,
CEDAM, Padova 1993; VIGNOLI G., L'irredentismo italiano in Corsica durante la II guerra mondiale, Ipotesis,
Rapallo (Genova) 1981.
21
Cfr. ARRIGHI P., La Vie quotidienne en Corse au XVIII siècle, Hachette, Paris 1970; a cura dello stesso autore:
Histoire de la Corse; Préhistoire, Protohistoire (R. Grosjean/E. Bonifay); Corse antique, (L. et J. Jehasse); La Corse,
terre de saint Pierre (H. Taviani); Le temps de Sampiero (R. Emmanuelli); La paix génoise (1569-1729); La
Révolution de Corse (1729-1769) (F. Ettori); L'intégration à la France, Problèmes d'hier et d'aujourd'hui (R.
Emmanuelli); Privât, Toulouse, 1986, 3° éd. Histoire de la Corse, PUF, Paris 1966; Nouv. éd. A cura di P. Arrighi
et F. Pomponi, Paris 1978; BERNABÉU-CASANOVA E., Le nationalisme corse. Genèse, succès et échec, L'Harmattan,
Paris 1997; BARTOLI P., Pascal Paoli, Père de la Patrie corse, Albatros, Paris 1974 (edizione originale del 1866);
BIANCAMARIA J.T., La Corse, dans sa gloire, ses luttes et ses souffrances, J. Peyronnet et Cie, Paris 1963; BORDES M.,
La Corse, pays d'état, in “Annales historiques de la Révolution française” 1974, n° 218, pp. 592-622;
CARRINGTON D., Granite Island. A portrait of Corsica, Longman, 1971; Id., La Corse, Paris: Arthaud, 1980; Id.,
Napoleon and His Parents, Viking, London 1998; Id., Sources de l'Histoire de la Corse au Public Record Office de
Londres, Ajaccio 1983; Id., The Dream Hunters of Corsica, Weidenfeld & Nicolson, London 1995; Id., This
Corsica: a complete guide, Hammond, London 1962. Vedi anche l’opera colletiva di CARRINGTON, DENIS-LARA,
FABRIZIO DAL PASSO, Miti, Utopie e realtà della rivoluzione corsa
PREMESSA
CITRAN, GLADIEU, GAUTHIER, LOPUE, GHISONI, Le bicentenaire et ces îles que l’on dit françaises, Bastia 1989. Utili
anche gli studi di AUDIBERT P., Raccourci des histoires parallèles de la Corse et de la Sardaigne, Les Presses
Universelles, Avignon 1972; COURTILLIERE H., La Corse et l'opinion publique au XVIII siècle, «Bulletin de la
Société des Sciences historiques et naturelles de la Corse», 1978, 4° trimestre; DA PASSANO P., Histoire de
l'annexion de la Corse, prefazione di François Léotard, Horvath, Le Coteau Roanne 1990; DEDECK-HERY E., J.-J.
Rousseau et le projet de constitution pour la Corse, pourparlers de J.-J. Rousseau avec ses correspondants corses et des
répercussions de ces pourparlers dans le monde des Lettres, Philadelphia 1932; EMMANUELLI P., Recherches sur la
Terra di Comune. Documents sur les aspects de la vie administrative privée et économique des unités communautaires
en Corse aux XVI, XVII et XVIII siècles, thèse de droit, Aix-en-Provence 1958; FONTANA M., la constitution du
généralat de Pascal Paoli en Corse (1755-1769) Thèse de doctorat en Droit, Paris 1907; GAI J.B., La tragique
aventure des Corses, SPERAR, Paris 1967; GARELLI P., Les institutions démocratiques de la Corse jusqu’à la conquête
française (tesi di dottorato in diritto), Paris 1905; GIL J., La Corse entre liberté et terreur, La Différence, Paris 1991;
GREGORY D., The ungovernable rock: a history of the Anglo Corsican kingdom and its role in Britain’s Mediterranean
strategy during the revolutionary war, 1793-1797, Farleigh Dickinson University press, Cambridge 1985;
PALMER. R. R., The Age of Democratic Revolution, Princeton, Londra 1959; PAOLI J.M., Les Paoli et les tentatives
d'indépendance de la Corse au Siècle des lumières, in “Histoire et Sociétés”, n°57, mai-juin 1995; POMPONI F., Essai
sur les notables ruraux en Corse, Aix-en-Provence 1961.
22
Cfr. VENTURI F., Settecento Riformatore, vol. V*, La rivoluzione di Corsica. le grandi carestie degli anni sessanta. La
Lombardia delle riforme, Einaudi, Torino 1987, ed inoltre: Pasquale Paoli e la rivoluzione di Corsica, in “Rivista
storica italiana”, anno LXXXVI, fascicolo I, marzo 1974; Id., Il dibattito francese e britannico sulla rivoluzione di
Corsica, in “Rivista storica italiana”, anno LXXXVI, fascicolo IV, dicembre 1974; Id., Il dibattito in Italia sulla
rivoluzione di Corsica, in “Rivista storica italiana”, anno LXXXVIII, fascicolo I, 1976. Ed ancora: CASANOVA A.
Révolution féodale, pensée paysanne et caractères originaux de l’histoire sociale de la Corse, in “Études corses”, n. 15,
1980; DRESSLER-HOLOHAN Wanda, Commune, communauté et nationalisme en Corse, in “Peuples
Méditerranéens”, Mars 1982, n°18, pp. 163-178.
23
Il progetto più spettacolare dei francesi, subito dopo la conquista dell’isola, è senza dubbio il Plan Terrier,
notificato con un editto dell’aprile 1770 “per l’organizzazione delle terre di dominio del Re e per la creazione
di una camera dei domini in Corsica”. L’obiettivo era duplice: “stabilire l’ordine nelle proprietà, realizzare
una descrizione dettagliata e circostanziata del paese”. Il risultato è un Catasto veramente ammirevole,
compilato tra il 1773 e completato nel 1795, diviso in 17 volumi di commentario e 37 rotoli di mappe
disegnate in maniera sorprendente, in grado di “fotografare” perfettamente la Corsica di quegli anni. Questo
Piano era la gloria dei geometri francesi, che lo avevano tracciato tra enormi difficoltà, tra cui la resistenza
dei proprietari, giustamente inquieti per la clausola che precisava come “tutto ciò che si trovava senza
legittimo proprietario apparteneva di diritto al Re”. Per una presentazione di insieme del Plan Terrier, cfr.
ALBITRECCIA A., Le Plan terrier de la Corse au XVIII siècle, Paris, 1942, 278 p. Per l’analisi dei dati forniti dal
Plan, consulta le fonti conservate in Serie C, Plan terrier de La Corse, volume I, Description générale et détaillée de
l'île, état présent, article troisième (p. 31 e seguenti) a Parigi, Arch. Nat. - Microfiches Plan Terrier.
24
Vedi LETTERON, Histoire de la Corse comprenant la description de cette île d'après A. Giustiniani, les Chroniques de
Giov. della Grossa et de Monteggiani remaniées par Ceccaldi, la Chronique de Ceccaldi et la Chronique de Filippini,
trad. française, “B.S.S.H.N.C.”, 1888-1889, 3 voll. Per la Cronaca di Simeon de BOUCHBERG, vedi la sezione
“Fonti archivistiche”.