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obiettivo quello di creare un sistema premiante per le imprese che
sceglievano la strada della certificazione. Ma il rischio, legato alla
cogenza della certificazione, � quello di snaturare l'approccio alla qualit�;
� diffusa, infatti, la convinzione di poter comprare la certificazione come
se fosse una qualsiasi attrezzatura tecnica dell'impresa.
La seconda riguarda le peculiarità organizzative e gestionali; esse, in
estrema sintesi, si possono riassumere nella prevalenza del lavoro su
commessa, e quindi impraticabilit� di modelli organizzativi stabili,
mancanza di integrazione tra tutti gli attori del processo edilizio (impresa,
committenza, progettisti, subappaltatori, fornitori d'opera, ecc.), e nella
poca disponibilit�, se pensiamo ad una piccola o media azienda, di risorse
umane da destinare alla gestione della Qualit�.
Il problema della mancata integrazione tra le parti pu� essere risolto con
l'implementazione di un SGQ: data l'unicit� della commessa, lo strumento,
che a medio termine pu� rivelarsi pi� efficace in edilizia � il Piano della
Qualit� (PdQ).
Nel terzo, ed ultimo, capitolo ho descritto come l�impresa, presso cui ho
effettuato lo stage, ha gestito il processo produttivo inerente alla
realizzazione della commessa �Fornitura di staffe INOX e posa in opera di
parete ventilata�. La fase preliminare alla pianificazione della commessa �
stata la progettazione dei sistemi d�ancoraggio. Quest�ultima comprende
l�analisi dei carichi gravanti sugli ancoraggi, il loro dimensionamento e,
infine, la loro verifica strutturale. In seguito sono state effettuate delle
prove di carico (contenute nell�appendice B) sulle mensole in acciaio
progettate.
L�impresa non si occupa di progettazione e quindi ha dovuto affidare
all�esterno quest�attivit�. Gli altri processi, tesi alla realizzazione della
commessa, descritti sono quelli commerciale, di approvvigionamento e di
controllo della produzione. Infine, mediante il COQ (costo di ottenimento
della Qualit�), ho calcolato l�incidenza dei costi della Qualit� sul valore
della commessa. Il dato ottenuto, insieme ai valori dei ratios relativi alle
singole configurazioni di costo della qualit�, mi � stato utile per
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paragonare i risultati ottenuti dall�impresa Marone con quelli ottenuti dalle
aziende considerati eccellenti ed operanti nel settore delle costruzioni.
Al termine della mia esperienza in azienda, la conclusione che posso
trarre � essenzialmente la seguente: l�implementazione di un SGQ,
nonostante il costo aggiuntivo da sostenere, ha portato sicuramente dei
vantaggi ( razionalizzazione dei processi e delle attivit�, maggior controllo
e miglior gestione dei documenti ) e che la raccolta di dati e la loro analisi
(cos� come prescritta dalla norma) sia una spinta verso il miglioramento.
Il pericolo incombente, nonostante questo, � quello di considerare il SGQ
come una sovrastruttura, un sistema di raccolta di documenti, che ingolfi il
processo produttivo anzich� renderlo pi� efficiente.
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Capitolo 1 Il Sistema per la Qualità
[Abstract]: Si è assistito, negli ultimi anni, ad una profondo mutamento
nella maniera di intendere la Qualità; si è passati da una qualità vista solo
come conformità tecnica e idoneità all’uso ad un’altra impostata in ottica
cliente finale.Il sistema di gestione per la Qualità (SGQ) è uno strumento,
utilizzato volontariamente dalle aziende, il cui obiettivo è quello di
ingenerare negli stakeholders, i consumatori finali, sufficiente fiducia circa
l'effettiva capacità dell’impresa di soddisfare i loro bisogni. Esso è la veste
(formale) con cui la qualità (sostanziale) viene comunicata all'esterno
dell'Organizzazione ed è quindi determinante ai fini della credibilità
dell'Organizzazione stessa.
In questo capitolo vengono illustrate le norme della serie ISO 9000, in
base alle quali è possibile implementare un SGQ, sia dell’edizione 1994,
ormai sorpassata, che dell’edizione 2000. Di quest’ultima, inoltre, sono
evidenziati i principali miglioramenti e le più sostanziali modifiche rispetto
all’edizione precedente.
1.1 Definizione di Qualità
Per Qualit� si intende l’insieme delle caratteristiche e degli attributi di un
entità materiale o immateriale ( prodotto o servizio) che le conferiscono la
capacità di soddisfare le esigenze, espresse o implicite, associate ai
processi di produzione/fornitura e utilizzo/fruizione dell’entità medesima
1
.
Tali esigenze rappresentano i requisiti (o obiettivi ) della qualit� che sono
tanti pi� completi ed efficaci quanto pi� ampio � il grado di soddisfazione
da essi sotteso e maggiore � il numero di stakeholders, ossia
letteralmente �portatori d�interesse�, le cui aspettative vengono prese in
considerazione e soddisfatte tramite la conformit� ai requisiti stessi.
1
UNI EN ISO 9001:2000 – pag 3
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La realizzazione della qualit�, come capacit� di soddisfazione di bisogni,
presuppone l�identificazione dei bisogni stessi e l�impegno a porre in atto
tutti gli elementi (processi e risorse) necessari per il loro soddisfacimento.
Come tale � un obiettivo �strategico�, da perseguire tramite due strumenti
essenziali, complementari e sinergici:
™ Ottimizzazione dei prodotti e processi, fondata sulla
ricerca, sull'innovazione e sullo sviluppo tecnologico;
™ Adeguata gestione e controllo di tutte le attivit�
(tecniche, commerciali, amministrative, ecc..)
connesse con la produzione di beni e servizi.
La qualit� deve essere quindi assicurata al �mercato� mediante
dimostrazione dell'effettiva capacit� di soddisfare le esigenze considerate
(requisiti e obiettivi della qualit�.
Le motivazioni dell'assicurazione della qualit� non sono solo di natura
�esterna� all�Organizzazione interessata (obblighi giuridici, esigenze
contrattuali, promozione dell'immagine, conquista della fiducia da parte
degli stakeholders, ecc..), ma anche e soprattutto di carattere �interno�
(verifica oggettiva del modo di operare, identificazione e rimozione di
anomalie e scostamenti rispetto agli obiettivi prefissati e stimolo al
miglioramento).
L�assicurazione della qualit� non costituisce di per s� un fine (che � invece
rappresentato dalla realizzazione della qualit�), bens� uno strumento
inteso ad ingenerare negli stakeholders sufficiente fiducia circa l'effettiva
capacit� di soddisfazione dei loro bisogni.
Essa �, tuttavia, la veste (formale) con cui la qualit� (sostanziale) viene
comunicata all'esterno dell'Organizzazione ed � quindi determinante ai fini
della credibilit� dell'Organizzazione stessa.
Come tale, deve essere condotta nel modo pi� rigoroso, efficace ed
esaustivo possibile.
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Le esigenze che la qualit� � chiamata a soddisfare possono essere di tipo
�primario� connesse cio� con la tutela della salute e sicurezza delle
persone, o di natura �accessoria�, relative allo sviluppo del sistema
economico ed al benessere della societ� (gestione dei processi produttivi,
prestazioni, affidabilit� e durata dei prodotti, sia strumentali che di
consumo) e, come tali, sono caratterizzate da diversi gradi di priorit� e
livelli di tutela.
I bisogni primari sono tutelati dalla legislazione dello Stato attraverso le
cosiddette Regole Tecniche (obbligatorie) che prescrivono i requisiti
essenziali per la protezione di interessi pubblici generali, quali la sicurezza
e la salute, nonch�, in molti casi, le procedure per la dimostrazione della
conformit� a tali requisiti.
Le esigenze accessorie sono coperte da Norme Tecniche (consensuali o
volontarie), prodotte dagli Enti di Normazione e affini attraverso il
consenso di tutte le parti interessate ed adottate spontaneamente dagli
operatori socio-economici, che stabiliscono i requisiti costruttivi,
prestazionali e funzionali dell'oggetto della normazione.
La conformit� alle Regole Tecniche (certificazione obbligatoria o cogente)
garantisce solo il rispetto dei requisiti essenziali e, come tale, rappresenta
un livello basico, ma non necessariamente esaustivo, di qualit�.
Due sono le forme primarie di assicurazione di qualit�, intesa come
attestazione della conformit� ai requisiti applicabili:
™ Certificazione di prodotto
™ Certificazione di sistema di gestione aziendale
La certificazione di prodotto assicura i bisogni essenziali dell�utente .
La certificazione di sistema di gestione per la qualit� rappresenta una
garanzia per l�utente in merito alle capacit� operative del produttore, ed un
fattore di miglioramento del prodotto stesso.
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1.2 La procedura di certificazione
Per certificazione del sistema qualit� di un�azienda si intende l�atto formale
di riconoscimento che l�azienda abbia realizzato una serie di attivit�
pianificate e documentate per garantire che i propri prodotti/servizi siano
fabbricati e forniti secondo certi standard.
A svolgere l�attivit� di certificazione dei sistemi qualit� in Italia sono
preposti dei soggetti, gli enti di certificazione, che devono essere
accreditati da appositi organismi nazionali e operano seguendo la norma
EN 45012 (che fa parte della serie 45000).
Il SINCERT richiede che l�organismo che intende svolgere attivit� di
certificazione per una azienda si impegni a non esercitare attivit� di
consulenza per la stessa azienda, direttamente o tramite societ�
collegate. In Italia l�attivit� di attestazione della conformit� alle normative
tecniche coinvolge due attori:
™ Le aziende
™ Gli organismi di certificazione dei sistemi qualit�
A svolgere l�attivit� di certificazione dei sistemi qualit� sono preposti dei
soggetti, gli enti o organismi di certificazione, che operano seguendo la
norma EN 45012 (che fa parte della serie 45000) che stabilisce appunto i
requisisti che devono essere soddisfatti dagli organismi che intendono
certificare i sistemi qualit�.
Nel seguito sono indicati i pi� noti organismi di certificazione accreditati
SINCERT:
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CISQ
Quality today
TICQA
IASG
European Quality policy
Iqnet
EOQ
EMAS
EFQM
ANGQ
ANFIA
AIOICI
AIAG
Figura 1.2.1 – fonte dati: SINCERT
� da notare che la proliferazione degli enti di certificazione non agevola
l�interpretazione univoca delle norme. In questo modo non solo le aziende
certificate possono essere molto diverse fra loro per il livello di
adeguatezza ai requisiti specificati negli standard, ma anche i costi della
certificazione possono variare enormemente a seconda dell�ente
certificatore prescelto.
Per superare questo problema gli organismi di certificazione italiani hanno
dato vita ad un sistema sovrasettoriale, il CISQ (certificazione italiana
sistemi qualit�), la cui funzione � quella di garantire l�omogeneit� ed il
coordinamento delle attivit� di certificazione nei diversi settori e di favorire
gli accordi di mutuo riconoscimento con gli organismi di certificazione
europei.
Anche a livello internazionale si � manifestata questa tendenza da parte
degli organismi di certificazione in riunirsi in federazioni.
Nell�ottobre del 1996 � stato istituito lo IQnet (International quality
network), un network volontario di enti di certificazioni in tutto il mondo.
La procedura di certificazione di un SGQ si articola in tre fasi:
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™ Istruttoria;
™ Sorveglianza e certificazione;
™ Valutazione;
Inizialmente l�azienda che intende certificarsi presenta una domanda
all�ente certificatore. Tra la documentazione che accompagna la domanda
di certificazione deve essere compreso il manuale della qualit�. � tramite
quest�ultimo che l�ente certificatore valuta l�adeguatezza formale del
sistema di gestione agli standard.
In caso di inadempienze, l�azienda viene invitata a correggere il manuale
della qualit� e le procedure, finch� questi divengono pienamente coerenti
con i requisiti della norma di riferimento,
La fase istruttoria � seguita da una visita di valutazione in campo, condotta
da uno o pi� ispettori dell�ente certificante, per una verifica dell�effettiva
applicazione del Sistema Qualit� aziendale approvato nella fase
precedente.
Se l�azienda supera questo esame ottiene la certificazione. L�intero
processo sopra descritto deve essere ripetuto ogni tre anni, tale � la
validit� temporale dell�attestato di certificazione, anche se sono previste
delle ulteriori visite aziendali di controllo ad intervalli regolari, circa ogni sei
mesi.
In realt� queste visite non sono molto severe, dal momento che in meno
dell�1% dei casi si assiste ad un revoca del certificato.
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Figura 1.2.2
NO
Azienda decide di
certificarsi
Ente verifica
completezza della
documentazione
Azienda
completa
document .e
elimina
eventuali
irregolarità
SI
SI
NO
SI
Documentazio
ne inviata
completa?
Ente accetta domanda
certificazione e nomina
gruppo di valutazione
Azienda
intraprende
azioni
correttive
Esame documentazione
NO
Non
conformità
Visita di valutazione presso azienda
Non
conformità
sostanziale
Ente esamina pratica
Delibera
certificazione
conformità
NO
Azienda
intraprende
azioni
correttive
Ente
richiede
supplement
o istruttoria
Emissione del certificato di
conformità
Procedura di certificazione
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1.3 Le norme ISO
La norma si pu� definire, secondo quanto proposto dall�UNI, come “un
documento prodotto mediante consenso di tutte le parti interessate e
approvato da un organismo riconosciuto, che fornisce, per usi comuni e
ripetuti, regole, linee guida o caratteristiche relative a determinate attività o
ai loro risultati, al fine di ottenere il migliore ordine in un determinato
contesto”. Da questa definizione si evince che la normazione ha una sua
precisa rilevanza nel contesto socio � economico in cui opera.
In primo luogo essa permette di migliorare l�economicit� del sistema
produttivo attraverso la definizione, ma soprattutto l�unificazione dei
processi, delle prestazioni e delle modalit� di controllo, di prova e di
collaudo.
La norme ha un ruolo fondamentale nella comunicazione, che risulta
facilitata dall� unificazione dei simboli, dei codici e delle interfacce.
Inoltre, con una normativa chiara, mirata e universale � possibile
promuovere la sicurezza dell�uomo e dell�ambiente e pi� in generale
salvaguardare gli interessi dei consumatori e della collettivit�,attraverso la
definizione dei requisiti dei prodotti, processi, comportamenti.
Detto questo, � necessario sottolineare che l�impianto della normativa ISO
non � unicamente un mezzo per il raggiungimento di un certificato da
esibire sul mercato, ma anche e soprattutto uno strumento guida,
finalizzato alla revisione dell�organizzazione aziendale.
Si pu� dire che la portata delle ISO 9000 risieda nel fatto che esse
rappresentano il primo vero sforzo unificatore che sia stato compiuto, per
rendere omogeneo il sistema normativo nel campo della qualit� in
azienda.
Le caratteristiche fondamentali che contraddistinguono le norme sono
essenzialmente due: il fatto di essere volontarie e di essere valide per tutti
i settori produttivi.
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In ordine alla volontariet� � necessario fare una precisazione: se, infatti, �
vero che dalla loro non obbligatoriet� deriva la conseguenza che la loro
mancata attuazione non comporta sanzioni di alcun genere, � altrettanto
vero che in alcuni contesti la loro presenza si rende di fatto necessaria e
indispensabile.
Ci si riferisce a quei contesti regolati da normative comunitarie o nazionali
(assegnazione di appalti pubblici, forniture ad enti pubblici) dove
l�applicazione delle norme ISO non pu� essere considerata una libera
scelta, ma un requisito di base, senza il quale l�azienda non pu� operare.
La seconda caratteristica vuole mettere in evidenza, invece, la duttilit� di
un tale strumento che pu� essere applicato a tutti i settori produttivi, sia
industriali che di servizi e di ogni dimensione.
Le difficolt� fino ad ora incontrate in un processo di applicazione
generalizzata, che richiede continui adattamenti, sono in parte gi� state
superate ed un ulteriore fondamentale passo sar� compiuto con la
revisione prevista dal progetto Vision 2000
2
.
2
Flores A., Freyrie L., La gestione per la Qualità in edilizia; Pirola, Milano, 1995 – pagg. 30 – 32.
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1.3.1 Evoluzione del sistema ISO 9000
Nel 1987 l�ISO (International Organization for Standardization) diede
incarico al comitato ISO TC 176 di far proprie una serie di norme a
carattere settoriale o nazionale, quali MIL Q (settore militare), BS (British
Standard), NS (Norvegia), ANSI (USA), ecc., la cui rielaborazione ha dato
origine alle norme della famiglia ISO 9000.
Nacque cos� la prima norma unica di riferimento mondiale per la qualit�:
"ISO 9000: 87".
Con l�emissione di queste norme l�ISO si proponeva due obiettivi:
1. coordinare ed unificare le norme internazionali, in modo da
concentrare il consenso su un solo standard di riferimento
per tutte le imprese
2. fornire uno standard di supporto per le pratiche di gestione
per qualit�, un fattore determinante per la competizione
aziendale
Questo fatto costitu� una vera e propria rivoluzione nel campo della
normativa mondiale, dal momento che, nel giro di pochi anni, praticamente
tutti i paesi del adottarono ed applicarono lo standard ISO 9000, che
divenne cos� il modello di riferimento internazionale per lo sviluppo dei
sistemi qualit� aziendali.
La Comunit� Europea, recependo l�ISO 9000, ha a sua volta emesso le
norme con la sigla EN 29000.
Facendo parte della Comunit� Europea, l�Italia ha obbligatoriamente
recepito le EN 29000 traducendole e emettendole a sua volta con la sigla
UNI EN 29000 (essendo state tradotte dall�UNI).
Vision 2000 � il nome dato al programma decennale di revisione e
miglioramento delle norme ISO 9000.
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All�inizio del 1990 il comitato tecnico ISO TC 176 decise di articolare la
revisione delle norme ISO 9000 in due fasi distinte e propedeutiche: la
prima condotta dal 1990 al 1994 � servita ad aggiornare tali norme, senza
modificarne la struttura.
In questa fase sono state generate quelle norme che definiscono i modelli
dei sistemi di gestione per la qualit� aziendali.
Nel luglio del 1994 � stata emessa la revisione delle ISO 9000.
La norma aggiornata venne integralmente recepita a livello europeo dal
CEN, che decise di modificarne, rispetto all�edizione del 1987, il nome
chiamandola EN ISO 9000. L�Italia ha recepito le EN IS0 9000
traducendole e emettendole a sua volta con la sigla UNI EN 9000.
Le modifiche apportate vollero rispondere alle esigenze di mercato,
facendo tesoro dell�esperienza delle aziende che avevano applicato fino
ad allora gli standard.Esse contribuirono a migliorare la comprensione dei
testi delle norme, ad aggiungere o rafforzare alcuni requisiti e a renderne
altri meno onerosi per le imprese.La seconda fase, durata dal 1996 al
2000, ha invece condotto ad una revisione della struttura e dei contenuti
delle norme per poter soddisfare le svariate esigenze maturate dagli
utilizzatori nell�applicazione delle ISO 9000 1994.
Due dei pi� importanti obiettivi della revisione delle norme serie ISO 9000
sono stati quello di sviluppare un modello semplificato, per tenere conto
delle piccole nonch� delle medie e grandi organizzazioni aziendali, e
quello di fare in modo che la quantit� e i dettagli della documentazione
risultassero pi� aderenti alle realt� delle stesse organizzazioni aziendali.
� da notare che nell�edizione 1994 le norme della famiglia ISO 9000 erano
pi� di venti.
L�edizione 2000 le ha ridotte a circa la met�.
Le due versioni, quella del 1994 e quella del 2000, convivranno per tre
anni: le edizioni del '94 saranno ritirate alla fine del 2003.
In quest'intervallo, le organizzazioni, che hanno gi� ottenuto la
certificazione del proprio Sistema di Gestione per la Qualit�, adeguandosi
ai requisiti delle edizioni del 1994, potranno migrare all'edizione 2000.
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Alla fine del 2003, con il ritiro dell'edizione del '94, tutte le aziende
dovranno aver adeguato il proprio Sistema di Gestione per la Qualit� a
quanto richiesto dall'ISO 9001 2000.
Parallelamente tutta la normativa inerente alla gestione e conduzione delle
verifiche ispettive, sia per i Sistemi Qualit� (ISO 10011-1/2/3), sia per i
Sistemi Ambientali (ISO 14010/11/12) saranno raggruppate in un'unica
norma, ISO 19011:2002 �Linee guida per la valutazione dei Sistemi di
Gestione per la Qualit� e dei Sistemi di Gestione ambientale�.
Quest'ultima comprende anche i requisiti per la qualificazione del
personale, valutatori o auditors, che esegue le verifiche ispettive stesse.
In questi tre anni le organizzazioni in fase di certificazione o che intendono
certificarsi potranno, a loro scelta, optare per l'edizione 2000 o per una
delle tre norme (ISO 9001, 2, 3) del 1994. Entro la fine del 2003 avranno
comunque l�obbligo di migrare verso l�ISO 9001: 2000.