6
la comparsa delle aziende specializzate in soluzioni aziendali; e infine,
la nascita del software “confezionato” per il mercato di massa.
Ad oggi possiamo inoltre identificare una quinta era
informatica, ancora in piena evoluzione ed in crescita, con un tasso di
sviluppo inimmaginabile fino a pochi anni fa per qualsiasi settore:
quella dei servizi Internet a valore aggiunto, iniziata nel 1994 e non
ancora terminata.
1.1.1 La prima era informatica: le prime aziende
di servizi professionali, dal ‘49 al ‘59
Le prime aziende di servizi professionali indipendentemente dai
produttori erano quelle che sviluppavano soluzioni personalizzate per i
singoli clienti. Negli Stati Uniti la comparsa di questi operatori è stata
facilitata da alcuni grandi progetti commissionati dal governo USA, e
successivamente da alcune grandi aziende americane: questi
megaprogetti hanno rappresentato un banco di prova e di esperienza
per le prime aziende indipendenti di servizi software, contribuendo
inoltre all’affermarsi degli USA quali leader incontrastati
dell’industria del software.
7
Il sistema di difesa aerea SAGE, ad esempio, sviluppato fra il
1949 ed il 1962, è stato il primo megaprogetto informatico della storia
dal costo complessivo di 8 miliardi di dollari. 1 Nel 1959 la Rand
Corporation ha creato un’azienda indipendente, la System
Development Corp., per sviluppare ulteriormente il software, che si
stimava richiedesse 1 milione di stringhe di codice. Nello sviluppo
della tecnologia software, il programma SAGE è stata un’impresa
eroica: in un periodo in cui il numero di programmatori negli USA era
di circa 1200 persone, ben 700 lavoravano a questo progetto.2
Quando nel 1954 l’American Airlines ha commissionato
all’IBM lo sviluppo del sistema di prenotazioni aeree Sabre, è stato
avviato il primo progetto software sponsorizzato dall’industria e non
dall’esercito. Sabre impegnava circa 200 informatici, per un costo
complessivo di 30 milioni di dollari. 3 Il progetto è stato completato nel
1964: da allora è cresciuto fino a coinvolgere una rete di più di 30
mila agenzie di viaggio e 3 milioni di utenti ondine. 4
I sistemi Sabre e SAGE hanno rappresentato una palestra per i
programmatori: in seguito, molti di loro, fondarono le proprie imprese
1
Martin Campbell-Kelly, “Development and Structure of the International Software Industry,
1950-1990” Business and Economic History 24, no.2., pag.82.
2
Cfr. Nota n. 1
3
Gilbert Burck, “The Computer Age and its Potential for Management”, New York, Harper &
Row 1965.
4
http://www.sabre.com/corpinfo/history.htm
8
utilizzando le conoscenze acquisite in questi grandi progetti. Nel
frattempo in Europa ed in Asia nulla si muoveva, favorendo – se mai
ve ne fosse il bisogno – l’avvento del predominio statunitense.
Anche se i produttori di mainframe avevano avviato grandi
progetti software per i loro principali clienti, non disponevano però
delle risorse necessarie per sviluppare il software destinato ad i clienti
di medie dimensioni. I primi imprenditori-programmatori colmarono
proprio questa nicchia di mercato ancora inesplorata.
Nel 1955, ai tempi in cui il termine software non era ancora
entrato nel vocabolario (verrà introdotto solo nel 1959), due ex
dipendenti dell’IBM fondarono la Computer Usage Company (CUC),
considerata la prima azienda indipendente di servizi di
programmazione software. Con 40 mila dollari di capitale iniziale,
l’azienda offriva servizi software per diverse piattaforme hardware. 5 Il
primo progetto della CUC, completato nel 1955 era un programma di
simulazione del flusso petrolifero; in seguito la CUC sviluppò
software nel campo delle assicurazioni e delle grandi distribuzioni. Si
trattava comunque ancora di prodotti personalizzati, e la cui proprietà
passava al cliente una volta terminato il progetto. Nel 1959 la CUC
5
Elmer C. Kubie “Recollection of the first software company”, IEEE Annuals of the History of
Computing 16, no.2 (1994), pag. 65-71.
9
aveva 59 dipendenti, l’anno successivo entrò in borsa. Otto anni più
tardi, nel 1967, contava 12 uffici nelle principali città americane e più
di 700 dipendenti. 6
Poco dopo, altri programmatori seguirono la strada dei due ex
dipendenti IBM: La Computer Sciences Corporation (CSC) è stata
fondata nel 1959 da F. Jones e R. Nutt. Nel 1963 era la più grande
azienda indipendente di servizi, con fatturati pari a 4 milioni di dollari.
Nel 1997 era ancora una delle maggiori aziende di servizi software in
tutto il mondo, con un fatturato di circa 6,3 miliardi di dollari.
Nei primi anni ’60, l’industria dei servizi software è esplosa: la
velocità, le dimensioni e il numero dei computer sono cresciuti in
modo esponenziale. Tutto questo fermento ha creato un ambiente
affamato di software, in cui i produttori di computer avevano già
impegnato la maggior parte delle proprie capacità di sviluppo. La
CUC, ad esempio, aveva un team di 20 programmatori che lavoravano
al software del System/360 della IBM.
Alla fine del 1965, negli Stati Uniti c’erano circa 45 grandi
imprese: alcune impiegavano più di un centinaio di programmatori e
avevano entrate annue che arrivavano fino a 100 milioni di dollari. 7
6
Cfr. 5, pag. 69
10
Ad un livello inferiore lavoravano numerosi piccoli
imprenditori con pochissimi programmatori. Si stima che nel 1967 vi
fossero 2800 imprese.8
Nel frattempo in Europa i primi imprenditori di servizi software
avevano iniziato l’attività di produzione di software. In Francia, ad
esempio, la SEMA fu costituita nel 1958 come joint venture fra la
società di consulenza Marchel Loichot e la Banque de Paris. I primi
clienti furono le industrie raffinatrici di petrolio e zucchero, l’agenzia
della difesa, le industrie del gas naturale e dell’energia nucleare. La
conoscenza specifica richiesta da molti di questi applicativi o il fatto
di essere legati alla difesa, ha eliminato in modo efficace la
concorrenza delle aziende statunitensi che già premevano per entrare
in un mercato ritenuto maturo.
In Inghilterra due sono le grandi aziende di servizi software nate
negli anni ’60: La Computer Analyst and Programmers nel 1962, che
nel 1988 si è fusa con la SEMA; e la Logica nel 1969. Quest’ultima
nel 1969 partecipò ad un progetto statunitense per la creazione di un
terminale europeo di prenotazioni alberghiere, realizzato dalla
Planning Research Corporation.
7
Cfr. 1, pag. 84
8
Fischer, Mckie e Mancke, “IBM and the U.S. Data Processing Industry: An Economic History”,
New York 1983, pag.323.
11
1.1.2 La seconda era informatica: le prime
aziende di prodotti software, dal ‘59 al ‘69
Dieci anni dopo la nascita delle prima aziende produttrici di
software, comincia a diffondersi una nuova strategia: quella della
produzione di software specificatamente realizzati per essere venduti
a più clienti. Questo tipo di approccio richiedeva evidentemente
tecniche di management diverse e più evolute di quelle utilizzate fino
ad allora.
Nei primi anni ’60 era opinione diffusa che nessuno avrebbe
mai potuto guadagnare dalla vendita del software: ogni prodotto era
creato appositamente per il cliente, o commercializzato dai produttori
di hardware. 9 La IBM, ad esempio, aveva il Consolidated Functions
Ordinary, un programma indirizzato alle aziende di assicurazione.
Vi erano comunque alcuni imprenditori che credevano
realmente nella possibilità di vendere il software a centinaia di clienti.
Nel 1964 il produttore di hardware RCA commissionò all’ADR,
fondata cinque anni prima da alcuni programmatori, un software che
rappresentasse graficamente il flusso logico delle istruzioni di un
9
Luanne Johnson, “A view from 1969s: How the software industry began”, IEEE Annual of the
History of Computing, 20, no.1, 1998.
12
programma. L’ADR costituisce il primo esempio di un nuovo tipo di
azienda, organizzata intorno allo sviluppo e soprattutto al marketing
dei prodotti finali.
Ma la RCA non mostrò interesse per il prodotto, così l’ADR
cercò di recuperare l’iniziale investimento di circa 10 mila dollari
adottando una nuova strategia di commercializzazione: la vendita su
licenza ad un prezzo di circa 2400 dollari. Ma solo due dei 100 utenti
dei computer 501 compatibili con il software decisero di acquistarlo.
L’ADR decise allora di riscrivere il software rendendolo compatibile
con le macchine prodotte da IBM. Nel giro di pochi anni migliaia di
computer avrebbero usato il software ADR.
Ma il software che ebbe più successo fu senza dubbio il Mark
IV, prodotto dalla Informatics. Immesso sul mercato nel 1967 con
ricavi di 30 mila dollari, dopo un anno raggiunse vendite per più di 1
milione di dollari. In seguito divenne il primo software a raggiungere
il tetto dei 100 milioni di dollari. Ma cosa determinò il successo del
Mark IV? Durante i primi quattro anni la Informatics fornì
gratuitamente la manutenzione e gli aggiornamenti, trasformandoli a
pagamento solo dopo aver ottenuto una buona quota di mercato.
13
Ma un altro problema stava per travolgere l’industria del
software: la duplicazione non autorizzata dei loro prodotti. Martin
Goetz, direttore di prodotto della ADR, decise di richiedere un
brevetto per Autoflow, rendendolo così il primo prodotto software
brevettato. Nel frattempo la Informatics elaborò un particolare
contratto di licenza. L’acquirente era autorizzato all’utilizzo illimitato
del prodotto, ma la proprietà del codice del programma rimaneva alla
software house. Questo è tutt’oggi il metodo utilizzato da tutti i
produttori di software.
Gli anni ’60 segnarono un punto di svolta per il mercato del
software. I suoi pionieri gettarono le fondamenta che ancora oggi sono
alla base di uno dei mercati più prolifici, produttivi ed innovativi della
storia dell’economia. Il concetto base di software, le modalità di
fissazione del prezzo, la gestione della manutenzione e dell’assistenza,
i sistemi di tutela. Inoltre segnarono il confine fra progetti software ed
aziende produttrici di software. Il mercato non era certo ancora molto
remunerativo, le vendite durante il 1970 non superarono i 200 milioni
di dollari. 10
10
Le statistiche sulle entrate variano ampiamente in base alla fonte. Vedere Alfred D. Chandler, jr,
“The Computer Industry, The first Half Century”, in David B. Yoffie, ed., Competing in the Age of
Digital Convergence (Boston: Harvard Business School Press, 1997), e Walter Bauer, “Software
14
Nel frattempo la IBM si stava preparando a gettare le basi per
una industria del software molto più grande: nell’aprile del 1964
introdusse il sistema IBM/360. Questa fu la prima “famiglia” di
computer in grado di utilizzare software ed hardware intercambiabili.
In pratica l’ IBM/360 rappresenta la prima piattaforma standard
nell’era dei computer. Tra il 1969 ed il 1971 acquisì una quota di
mercato pari a circa l’80%. Questo progetto fruttò alla IBM circa 16
miliardi di dollari in entrate e 6 miliardi di dollari in profitti. 11
Finalmente un’azienda poteva scrivere un programma software in
grado di girare su circa 50.000 macchine, tante furono quelle vendute
in quegli anni. Nonostante lo standard, la maggior parte dei
programmi venivano ancora prodotti da IBM e abbinati gratuitamente
alle macchine.
markets in the ‘70” in Fred Gruenberg, ed. Expanding Use of Computers in the 70s: Markets,
Needs, Technology (Englewood Cliffs, N.J. Prentice Hall , 1971).
11
Richard Thomas DeLama rter, “Big Blue: IBM’s Use and Abuse of Power”, London, PAN, 1988.
15
1.1.3 La terza era informatica: la comparsa dei
fornitori indipendenti, dal ‘69 al ’81
Ma IBM non aveva ancora terminato il suo ruolo da leader nel
mercato dell’informatica. Da li a pochi anni adottò una strategia che
avrebbe accelerato lo sviluppo dell’industria delle decine di software
house sparse per tutto il mondo.
Il 23 giugno 1969 l’azienda comunicò che dal 1970 in poi
avrebbe venduto hardware, software e servizi separatamente. Non è
mai stato chiarito se a spingere la IBM verso questa svolta epocale fu
l’antitrust, molto influente ed attiva negli USA in quegli anni, o una
precisa strategia aziendale. Fatto sta che il suo impatto sulla
emergente e giovane industria del software fu notevole.
Nonostante diversi prodotti software fossero in commercio già
da molti anni, lo sconvolgimento – senza dubbio positivo – fu dovuto
al fatto che ormai i clienti dovevano pagare per avere il software,
anche se acquistato dal proprio rivenditore di hardware.
Il mercato degli applicativi per le compagnie di assicurazioni fu
uno dei primi ad avvertire gli effetti di questo cambiamento di rotta.
Fino ad allora le compagnie o facevano sviluppare i propri prodotti
16
oppure utilizzavano il CFO dell’IBM, questo evidentemente lasciava
pochissimo spazio alle aziende indipendenti. 12 Dopo la decisione
dell’azienda americana, nacquero alcuni nuovi operatori che si
sarebbero affermati rapidamente. Ad esempio la Cybertek (1969), nata
da un ex programmatore del CFO, la Tractor (1969).
Il mercato delle assicurazioni non era l’unico così prolifico: ad
esso si affiancò ben presto quello dei database.
Una delle prime fu la Culminane Company, nata dall’idea di un
esperto di database che aveva lavorato per anni in IBM.
Analogamente ad altre nuove aziende la Culminane era guidata da
imprenditori tecnicamente preparati, i quali avevano accesso ad
ingenti capitali.
Anche le aziende europee si attivarono, chiaro esempio che
anche nel vecchio continente c’era un certo fermento fu la Software
AG, la peculiarità del software prodotto da questa azienda consisteva
nella sua elevata flessibilità ed adattabilità. Alla fine del 1972 la
Software AG sbarcò in USA. Altre aziende nate in questi anni e che
poi avrebbero giocato un ruolo determinante negli equilibri del
12
JoAnne Yates, “Application Software for Insurance in the ’60s and Early ‘70s”, Business and
Economic History 24, no autumn 1995, pag. 123-134.
17
mercato furono: la Computer Associates (1976), la Oracle (1977) e la
Sybase (1984).
E’ interessare studiare la strategia intrapresa dalla Computer
Associates. Fondata da ex dirigenti della University Computing
Company, fu tra le prime grandi aziende di software ad impostare una
strategia di crescita sulle fusioni ed acquisizioni. Tutte le sue mosse
erano volte ad acquistare “prodotti affermati con elevati volumi di
vendita” piuttosto che conoscenze e capacità tecnologiche. Alla fine
del 1987 le aziende appartenenti al gruppo della Computer Associates
erano 15, con un valore complessivo di 629 milioni di dollari. Fra
queste vi era addirittura la stessa University Computing Company.
Mentre le grandi aziende di servizi software continuavano a
curare i clienti con applicazioni personalizzate, parallelamente
aumentava la richiesta di pacchetti standard di applicativi aziendali.
Nel frattempo la standardizzazione cominciò a dare i suoi frutti:
i programmatori al momento di scrivere un nuovo codice, non
dovevano più partire da zero. Infatti tutte quelle funzioni base, come
l’immissioni ordini, la gestione delle buste paga ecc… potevano
essere copiate dai programmi scritti precedentemente.
18
La più prolifica produttrice di applicativi aziendali fu senza
dubbio la SAP (System Applications and Products), nata nel 1972
dall’idea di cinque ex programmatori IBM, i quali ritenevano di poter
produrre software più velocemente e a costi inferiori della media,
utilizzando un prodotto base compatibile con molte aziende di diverso
tipo.
Otto anni dopo, il fatturato della SAP toccava quota 60 milioni
di dollari, con 77 dipendenti. Dopo altri otto anni fu quotata in borsa:
le entrate erano di circa 200 milioni di dollari e i dipendenti più di
mille. Ad oggi con il software R/3 la SAP è leader assoluto del
segmento.
La Baan, società olandese fondata nel 1978 da due fratelli, ha
un’analoga storia di successo: l’azienda ha lanciato le prime soluzioni
aziendali nel 1982 e successivamente investì molto nella costruzione
di un’immagine internazionale. Nel 1996 vantava un fatturato di 388
milioni di dollari.
Un terzo, ma fondamentale, protagonista della fine degli anni
’70 fu la Oracle, fondata da Larry Elison nel 1977 si impegnò fin da
subito nel relational software.
19
Negli anni ’80 si verificò una lenta ma inesorabile migrazione
che avrebbe condizionato le future strategie di tutte le aziende
software e hardware: il passaggio dai vecchi mainframe verso i nuovi
sistemi, come Unix (1973), Os/2 di IBM, MS Windows. Questo
trasferimento permise ad altre aziende di entrare nel mercato: la
Peopleosoft nata nel 1987, ha fin da subito scommesso sulle
potenzialità dei sistemi software di gestione delle risorse umane
(Human Resources Management System, HRMS) basate su PC.
Tramite la strategia delle acquisizioni la Peopleosoft è riuscita ad
affermarsi in diversi mercati, oltre a quello delle HRMS, diventando
un pericoloso concorrente per le tradizionali software house fornitrici
di soluzioni aziendali.