Introduzione
offrire prestazioni migliori, in tempi minori e sostenendo costi più bassi
rispetto al passato.
Sarà disegnato lo scenario realizzabile con l’utilizzo d’internet nella
Pubblica Amministrazione: si inizia, nel primo capitolo, ponendo
l’attenzione sulla sostanziale riforma che da circa un decennio sta
investendo la P.A., un programma che dovrebbe permettere al cittadino
di entrare negli uffici pubblici e richiedere il servizio di cui ha bisogno
direttamente dalla sua postazione domestica.
Per ottenere un’efficienza maggiore, non basta migliorare quei processi
che mettono in contatto le amministrazioni con il pubblico, occorre agire
più a monte, andando a cogliere i momenti più delicati del processo
produttivo, in cui possono verificarsi le inefficienze maggiori.
Chiaramente “migliorare” vuol dire prestare un servizio qualitativamente
soddisfacente, sia in termini di costo, sia in termini di tempi di
realizzazione, ma significa anche razionalizzare la spesa pubblica, in altre
parole la possibilità offerta, anche per la P.A. di spendere meglio e quindi
ridurre il consumo di denaro pubblico. Offerta che le viene fatta con
l’utilizzo dell’e-procurement, analizzato nel secondo capitolo, strumento
che ho dimostrato essere adeguato sia per le aziende private che per
quelle pubbliche.
Un esempio d’innovazione della P.A., è costituito dalla Consip S.p.a. Ho
passato alcuni mesi in questa società, per svolgere uno stage. Sono stati
sufficienti per rendermi conto della portata innovativa di questo
progetto, che offre buone possibilità di razionalizzazione della spesa
pubblica. Si tratta di una società che quotidianamente si trova ad
implementare nuove iniziative e che non ha alcun termine di paragone, in
Introduzione
quanto costituisce un prototipo per tutta l’Europa. Il terzo capitolo
analizza la struttura e l’organizzazione della Consip, sottoposta
comunque, a una continua evoluzione, come accade per tutte le realtà
neonate e come ogni novità, è oggetto di molte polemiche, ma il robusto
impianto normativo con cui è protetta e soprattutto, i risultati in termini
di risparmio ottenuti con le gare già effettuate, dimostrano che superata
questa fase di sperimentazione, l’utilizzo della rete sarà parte integrante
nella gestione ordinaria delle Amministrazioni Pubbliche.
Nel quarto capitolo il mio studio prosegue analizzando una delle
tipologie di spesa pubblica che ha da sempre fatto discutere: la spesa
sanitaria. Ridurre questa tipologia di spesa - senza ridurre i benefici che i
cittadini ottengono dalla sanità pubblica - è molto complesso perché essa
è il riflesso di un sistema molto complicato, gestito su molteplici livelli,
che non trovano univocità d’indirizzo. Si tratta inoltre, di una spesa
composta di tantissime voci tra loro fortemente diverse per importo e
per caratteristiche intrinseche. In particolare, mi sono occupata,
dell’aggregato economico che ha subito un sostanziale aumento negli
ultimi anni, fortemente eterogeneo per composizione: la spesa sanitaria
per l’acquisto di beni e servizi.
L’e-procurement (il processo d’approvvigionamento gestito
elettronicamente) ha tutte le potenzialità per razionalizzarla, ma per farlo
nel modo migliore occorre tenere presente che gli strumenti elettronici
messi a disposizione, devono essere modellati in base alla categoria
merceologica che il centro di costo acquista.
La ricerca del modello d’acquisto migliore per ogni voce di spesa del
capitolo Sanità, è stato l’oggetto dello studio cui ho partecipato,
Introduzione
collaborando con un consulente esterno nei mesi trascorsi in Consip.
Esso costituisce l’argomento dell’ultimo capitolo, strutturato in modo da
presentare l’analisi della domanda (ASL e AO) e dell’offerta (fornitori
verticali e di e-procurement B2B), comparando il servizio prestato da
ogni fornitore, per ottenere un quadro complessivo che mostri i vantaggi
e gli svantaggi che ogni formula offre. Da quest’analisi comparativa si
potrà elaborare un modello che permetta di evitare i problemi e sfruttare
i benefici, che derivano da ogni fornitore analizzato.
Tale studio non pretende d’essere esaustivo, semplicemente di creare un
primo quadro di riferimento per la successiva costruzione di modelli
elettronici ad hoc.
CAPITOLO I
LA RAZIONALIZZAZONE DEGLI ACQUISTI DI BENI E
SERVIZI DELLA P.A.: UNA VISIONE D’INSIEME
PREMESSA
Le Amministrazioni pubbliche stanno vivendo un periodo particolare,
che vede l’affermarsi di alcuni fenomeni di particolare rilevanza:
™ manovre di razionalizzazione della spesa pubblica che interessano sia
livelli di governo centrale, quanto livelli di governo periferico, e si
concentrano sull’analisi di strumenti che modifichino l’intervento
pubblico nell’economia. Nasce quindi, l’esigenza di ridefinire le
tipologie di servizi finali da erogare, sia dal punto di vista qualitativo,
che quantitativo.
1
™ totale modernizzazione delle istituzioni pubbliche e della rete degli
attori istituzionali coinvolti nel processo di erogazione dei servizi
pubblici. Le basi di questa riforma sono solide, perché è univoco
l’orientamento economico-aziendale di coloro che affrontano le scelte
di acquisto e vendita;
1
Elena Pintus, Modelli innovativi nei processi di acquisto delle amministrazioni pubbliche, Quaderno
Ospa II, Egea, Milano 1999.
Cap. I - La razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi della P.A
™ ampliamento dell’ambito di coloro che possono essere intesi come
utenti finali del servizio pubblico: i cittadini, le imprese, le
associazioni, le aggregazioni di cittadini, le associazioni di imprese;
nasce quindi l’esigenza di avviare processi di diversificazione della
domanda.
Coerentemente con i fenomeni evidenziati, sono state rapidamente
emanate diverse norme con una comune logica di base: la
razionalizzazione degli acquisti della Pubblica Amministrazione, in
pratica, la realizzazione di un processo di approvvigionamento che
consenta di minimizzare i costi e, nel contempo, migliorare la qualità dei
servizi offerti dalle amministrazioni e snellire le procedure di acquisto.
A inizio secolo, cominciava già a farsi sentire questa esigenza, che venne
affrontata con l’elaborazione di semplici modelli di monitoraggio dei
prezzi, rielaborata nel tempo, fino ad accogliere, con la legge finanziaria
del 2000, un ulteriore fattore chiave: la volontà di inserire e utilizzare, da
parte delle Amministrazioni, le nuove tecnologie e le Information and
Communication Technologies (ICT) che, pur prospettando enormi vantaggi,
richiedono, da parte degli operatori, un impegno costante per
l’aggiornamento e l’utilizzazione.
In questo capitolo si evidenzia l’evoluzione dell’approccio al processo di
razionalizzazione degli acquisti pubblici, e il confronto con alcuni
modelli internazionali (Francia, Stati uniti, Inghilterra) che per l’Italia
hanno costituito lo spunto per la costruzione di una soluzione che
soddisfi le esigenze degli utenti dei servizi pubblici italiani; infine viene
analizzato l’approccio italiano all’utilizzo dell’ICT, attraverso
l’applicazione del Piano d’Azione dell’e-government.
Cap. I - La razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi della P.A
1. L’EVOLUZIONE DELLA GESTIONE DEGLI ACQUISTI
PUBBLICI
L’esigenza di gestire gli acquisti pubblici secondo principi di razionalità
economica, basati su valutazioni effettuate in fase di scelta del
contraente, in modo da assicurare all’amministrazione l’aggiudicazione
dell’offerta più conveniente, ha da sempre costituito un problema di
complessa soluzione.
2
La logica seguita dal legislatore ha visto inizialmente, l’affermarsi di un
istituto abbastanza semplice, l’elenco dei prezzi unitari (R.D. 23 maggio
1924, n. 827).
Secondo quanto stabilito da tale disposizione, che non è mai stata
applicata in modo sistematico, ogni amministrazione centrale o
provinciale, deve tenere in evidenza in un apposito elenco, i prezzi degli
oggetti e delle materie che deve procurarsi per svolgere la propria
attività.
3
Questa soluzione ideata dal legislatore, ha trovato scarsa applicazione ed
è stata successivamente rivista, con formule più complesse di rilevazione
dei prezzi.
Infatti, la L. 24 dicembre 1993, n. 537 prevedeva un meccanismo, a cura
del Ministero del Bilancio, di rilevazione e comparazione dei prezzi
pagati dalla Pubblica Amministrazione, per gli acquisti di beni e servizi, e
di pubblicazione periodica “dei prezzi di riferimento con particolare riguardo alla
2
Con.si.p. S.p.a., Guida alla conoscenza del progetto di razionalizzazione della spesa nell’ambito del
generale processo di informatizzazione, Roma 10 maggio 2002.
3
Quest’elenco, va tenuto aggiornato sulla base dei mercuriali e dei bollettini e mediante
informazioni degli uffici tecnici e delle Camere di Commercio.
Cap. I - La razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi della P.A
fornitura di grandi quantità di beni e servizi”. Un meccanismo rigido,
modificato e reso più flessibile dalla L. 23 dicembre 1994, n. 724, che
prevedeva il divieto di rinnovo tacito dei contratti della P.A. (art. 2), per
la fornitura di beni e servizi, compresi quelli affidati a soggetti iscritti in
appositi albi e la revisione periodica del prezzo pattuito (art. 4), nei
contratti ad esecuzione periodica continuativa, inoltre in seguito alla
modifica, viene introdotto il principio secondo cui “le amministrazioni
pubbliche effettuano le acquisizioni di beni e servizi al miglior prezzo di mercato dove
rilevabile”.
La complessità di tale normativa è dovuta al periodo di crisi istituzionale
e finanziaria che il Paese stava attraversando, inoltre l’obiettivo della
riforma era di porre rimedio al fenomeno di variabilità dei prezzi di
aggiudicazione di beni e servizi uguali o aventi le stesse caratteristiche,
derivante dal comportamento penalmente illecito dei funzionari pubblici,
responsabili degli approvvigionamenti.
Accanto alla questione della congruità dei prezzi, nasce l’esigenza di
riformare la struttura organizzativa in modo da realizzare economie di
scala, attraverso la creazione di un organismo dello Stato, deputato allo
svolgimento di funzioni di centralizzazione degli acquisti di beni e servizi
occorrenti alle Amministrazioni e agli Enti appartenenti a comparti
omogenei.
Cap. I - La razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi della P.A
1.1 IL PROVVEDITORATO GENERALE DI STATO
Il Provveditorato Generale di Stato fu istituito con il R.D.L. del 18
gennaio 1923, n. 94, era un organo del Ministero delle Finanze, abilitato
all’acquisto, alla conservazione e alla distribuzione di ciò che necessita
per il funzionamento degli uffici statali.
4
L’ambito operativo del Provveditorato generale dello Stato, anche nei
momenti di massima espansione delle sue funzioni, non ha mai
riguardato tutte le Amministrazioni statali. Nella sua sfera d’azione erano,
infatti, compresi i Comandi, i Corpi ed i Servizi dipendenti delle
Amministrazioni militari, le Aziende di Stato con ordinamento
autonomo e le Amministrazioni statali, per l’esecuzione degli acquisti e
dei servizi di funzionamento degli uffici dipendenti, che godevano di
autonomia operativa.
La riforma del Ministero del Tesoro e la sua fusione con il Ministero del
Bilancio e della Programmazione economica,
5
ha ridotto il ruolo svolto
dal Provveditorato; infatti, il D. lg.. 430/1997, che attua questa riforma,
ha avvicinato i compiti del Provveditorato a quelli di un’agenzia, cui era
affidata la gestione economica, efficiente e coordinata degli acquisti di
beni e servizi da parte delle Amministrazioni pubbliche.
4
Il R.D.L. del 18 gennaio 1923, n. 94 trovò attuazione con R.D. 20 giugno 1919, n. 1059;
questo regolamento fu poi seguito dalle “Istruzioni generali sui servizi del Provveditorato
generale”, approvate con D.M. 24 agosto 1940, n. 2948.
5
Vedi art. 9 della L. n. 9 del 1997.
Cap. I - La razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi della P.A
I compiti di quest’organo, erano quindi:
a. assicurare la consulenza per l’acquisto di beni e servizi da parte
delle Amministrazioni dello Stato;
b. provvedere, su richiesta delle Amministrazioni pubbliche,
all’esecuzione di specifici programmi di approvvigionamento di
beni e servizi;
c. svolgere funzioni di consulenza di tipo contrattuale e predisporree
anche schemi tipo di contratto, escluse le competenze che
spettano all’Autorità per l’informatica nella pubblica
Amministrazione;
d. svolgere, qualora gli venga richiesto, controlli di qualità al fine di
emettere l’ordine di pagamento delle spese dello Stato;
e. elaborare, ai fini della valutazione della congruità dei prezzi,
parametri e criteri in materia d’acquisizione e gestione economica
delle risorse strumentali.
La crescente complessità delle esigenze delle Amministrazioni pubbliche,
riguardanti anche le procedure utilizzate, ha ridotto, con il passare del
tempo, la funzione del Provveditorato, fino a quando la strada intrapresa
con quest’organo è stata abbandonata del tutto, con l’emanazione, alla
fine del 1999, di alcune disposizioni che attribuiscono ad un ente esterno
al Ministero, i compiti di agenzia attribuiti al Provveditorato.
Era inevitabile la decisione di chiusura di quest’organo, che avvenne con
l’art.1 del D.P.R. 22 marzo 2001, n. 147.
Cap. I - La razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi della P.A
1.2 LE SUCCESSIVE ESPERIENZE DI CENTRALIZZAZIONE DEGLI
ACQUISTI
Nella legislazione più recente, sono stati numerosi gli interventi
finalizzati a ridurre i costi derivanti dalle procedure di spesa, soprattutto
per gli enti pubblici appartenenti a comparti omogenei.
Perseguiva quest’obiettivo la finanziaria 1994 (art. 6, comma 10, della L.
n. 537 del 1993), che prevedeva la possibilità per gli enti locali e gli altri
enti pubblici di creare uffici unici per lo svolgimento delle procedure
d’acquisto, in modo da ottenere condizioni contrattuali più favorevoli.
La finanziaria 1995 stabiliva invece, la costituzione di commissariati di
Governo e di comitati per l’acquisizione di beni e servizi, con il compito
di gestire le procedure d’acquisto, qualora richiesto dalle
Amministrazioni interessate.
La sempre maggiore incidenza della spesa sanitaria sulla spesa pubblica,
ha costituito l’oggetto della normativa riguardante la centralizzazione
degli acquisti, infatti, l’art. 6, comma 3, della L. n. 724 del 1994,
attribuisce alle Regioni la facoltà di creare forme di centralizzazione degli
acquisti da parte del Servizio Sanitario Nazionale, fissare i prezzi di
riferimento e stabilire il pagamento entro i novanta giorni, mantenendo
invariato il prezzo del bene o servizio, a livello regionale, in questo
periodo. In aggiunta alle Regioni veniva affidato il compito di creare
osservatori di prezzo, con particolare riguardo per le attrezzature
tecnico-medicali, i farmaci e il materiale diagnostico.
6
6
Le funzioni di monitoraggio vengono ampliate con la finanziaria 1997, che istituisce un
Osservatorio centrale per gli acquisti nei diversi settori merceologici e per i prezzi presso il
Ministero della Sanità, che ha il compito di raccogliere i dati sugli acquisti e sui prezzi
praticati dal SSN, per poterli confrontare su scala nazionale.
Cap. I - La razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi della P.A
Dal 1996, il governo ha cominciato a studiare procedure che
consentissero anche la riduzione diretta delle spese per beni e servizi, ma
per trarre benefici da questo percorso, occorreva effettuare un’indagine
conoscitiva sugli acquisti e sui contratti di locazione conclusi dalle
Amministrazioni pubbliche.
Dall’indagine, conclusa nel 1997, emerse la presenza di un effetto ratchet,
(maggiore spesa = maggiore assegnazione di fondi) che provoca
conseguenze distorsive e inefficienze constatate, la totale assenza di una
programmazione dei fabbisogni, un’elevata variabilità dei prezzi pagati
dalle amministrazioni per beni uguali o simili. Successivamente, furono
emanati due provvedimenti di tipo organizzativo, con l’intento di snellire
le procedure d’acquisto di beni e servizi.
Il primo è il D. lg. 279/1997 di riforma della struttura del bilancio di
previsione dello Stato,
7
il secondo provvedimento è il D. lg. 430/1997
che ha rivisto l’organizzazione del Ministero del Tesoro e ridefiniva il
ruolo del Provveditorato Generale dello Stato, assegnandogli il compito
di operare con l’intento di assicurare una gestione economica, efficiente e
coordinata, degli acquisti di beni e servizi.
I molteplici tentativi di ottimizzare le procedure d’acquisto, per ridurre la
spesa e snellire i processi d’approvvigionamento, si sono rivelati, nella
maggior parte dei casi inefficaci.
Il sistema viene temperato con la finanziaria del 1998, che delega alle Regioni una certa
autonomia, consentendole di stabilire modalità e limiti entro cui i direttori generali delle unità
sanitarie locali, delegano i centri di costo delle AUSL, all’approvvigionamento di beni e
servizi per i quali risulta inopportuno effettuare procedure unificate.
7
Tale decreto ripartisce il bilancio di previsione dello Stato in unità previsionali di base
(UPB), la loro individuazione dipende dai singoli disegni di legge di bilancio dello Stato, con i
quali si provvede ad eventuali modifiche o integrazioni rispetto alla classificazione dell’anno
precedente.
Cap. I - La razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi della P.A
Un passo decisivo, si è compiuto con lo sviluppo delle procedure
informatiche, avvenuto negli ultimi anni,
8
in questo modo si è arrivati a
configurare tecniche d’approvvigionamento che consentono di conciliare
esigenze di snellimento delle procedure, con i principi di base
dell’evidenza pubblica, quali pubblicità delle gare e rispetto della par
condicio tra le aziende concorrenti.
8
Ruolo decisivo, in quest’ambito, è stato svolto dall’utilizzo graduale del commercio
elettronico, che ha permesso di sperimentare strumenti di contrattazione avanzata.