7
diversificazione dei prodotti, la presenza di aree
geografiche nuove e distanti.
L’impresa prende atto di un fatto fondamentale: le
moderne tecnologie e i nuovi media la mettono in
diretta competizione con un numero di concorrenti
estremamente più elevato del passato.
Il conseguente vantaggio sul fronte della domanda,
consiste nel fatto che i consumatori sviluppano
una conoscenza più dettagliata ed approfondita
dell’offerta, la sfruttano a proprio vantaggio e
manifestano esigenze sempre più particolareggiate.
Il consumatore acquisisce così maggiore potere e
controllo sulle offerte che il mercato gli
propone, e questo accresce anche i rischi di una
comunicazione aziendale veicolata in maniera
scorretta.
Il giusto uso della comunicazione e delle nuove
tecnologie enfatizza le possibilità di segmentare
all’infinito le fasce dei consumatori,
raggiungendoli con prodotti diversi.
La chiave di successo nell’epoca della new economy
consiste, quindi, nella capacità di personalizzare
l’offerta, confezionandola ad hoc per ciascun
consumatore.
Scopo di questo lavoro è, pertanto, quello di
esaminare i legami che collegano la tecnologia
8
internet alle strategie di ricerca del valore
delle imprese.
Il lavoro si articola in cinque capitoli.
Dopo una prima analisi dello sviluppo di Internet
e del web (cap. I), si analizzerà il fenomeno
dell’e-commerce, in relazione al suo sviluppo, al
suo impatto nell’economia e nelle imprese
(cap.II).
Nel capitolo III ci si soffermerà su come possono
le imprese implementare un sito di e-commerce,
analizzando le varie voci di costo: dalla semplice
progettazione ed implementazione fino ai costi di
marketing e bancari.
Il capitolo IV fornisce poi una panoramica
sufficientemente completa di quelle che sono le
maggiori problematiche di diritto sollevate
dall’avvento del web, prendendo come base la
direttiva comunitaria sul commercio elettronico
(2000/31). Come precedentemente accennato,
numerose ed importanti sono anche le modifiche
avvenute nel campo della teoria economica e, nel
capitolo V, si procederà ad un’analisi della
principale conseguenza della new economy:
l’informazione.
Con l’avvento della rete l’informazione è essa
stessa importante merce e, come tale, deve essere
9
utilizzata al meglio. Purtroppo però, la legge dei
mercati concorrenziali comporta anche la presenza
di asimmetrie informative, che devono essere
arginate e limitate. Si toccheranno, quindi, tutte
queste argomentazioni, in modo da avere un quadro
generale di quello che è, attualmente, il
commercio elettronico, in modo da poter capire le
numerose e nuove strade percorribili.
10
CAPITOLO I: INTERNET E LA NEW ECONOMY
1.1 Introduzione
L’affermazione di Internet come fenomeno mediatico
e come nuovo e prospero canale commerciale fonda
le sue basi in un ambiente concorrenziale
fondamentalmente nuovo, dominato da dinamiche in
grado di mutare le normali regole di competizione:
si tratta, infatti, di cambiamenti che riguardano
le imprese sotto il profilo geografico e culturale
e che, soprattutto, determinano l’abbattimento dei
tradizionali confini tra settori.
Su queste basi si afferma quello che viene
definito “metamercato”, vale a dire un ambiente
caratterizzato dalla presenza di aziende con
competenze e specializzazioni diverse e
complementari tra loro, ciascuna delle quali è
impegnata in un continuo processo di
“monitoraggio”, alla ricerca di alleanze e joint
venture, con l’obiettivo di espandere la propria
presenza oltre il comparto e la regione di
estrazione. Risorse e know-how provenienti così da
operatori diversi entrano in contatto tra loro e
11
creano un processo di contaminazione costante tra
culture aziendali differenti.
Gli economisti hanno colto il passaggio dalla
“concorrenza smithiana”
1
(basata sul concetto di
ciclo di vita del prodotto) alla “concorrenza
shumpeteriana”
2
(teoria nella quale il ciclo del
prodotto perde invece di significato),
immortalando il complesso delle nuove mode
concorrenziali nell’efficace definizione di
“ipercompetizione”: lo stato concorrenziale che si
manifesta in un mercato globale caratterizzato da
confini incerti tra settori e, quindi, abitato da
un numero elevatissimo di concorrenti
3
.
1
Adam Smith (1723-1790) sviluppa la propria teoria economica durante la rivoluzione
industriale e, con la sua opera “La ricchezza delle nazioni”, analizza e critica il sistema
mercantile, considerando la ricchezza di una nazione come “tutte le cose necessarie e
comode della vita” che si possono ottenere con il lavoro annuo della nazione. Pertanto,
“tutta l’attività del commercio, si può ridurre a tre diversi tipi: il commercio interno, il
commercio estero e il commercio di trasporto. […] Quando il capitale di un Paese è
cresciuto in misura che non può essere tutto impiegato per provvedere al consumo e
sostenere il lavoro produttivo, la parte in sovrappiù si riversa naturalmente nel commercio
di trasposto. […] L’estensione del commercio interno, e del capitale che può essere
impiegato in esso, è necessariamente limitata dal valore del prodotto in sovrappiù dei
diversi luoghi che danno vita allo scambio delle rispettive produzioni l’una con l’altra.
L’estensione del commercio estero di consumo è limitata dal valore del sovrappiù del
paese e di quello che con esso può essere acquistato. L’estensione del commercio di
trasposto è invece limitata dal sovrappiù di tutti i diversi paesi del mondo.” (libro II, cap.
V)
2
Joseph A. Schumpeter (1883-1950), nella sua opera “Teoria dello sviluppo economico”,
contrappone le nozioni di circuito e di evoluzione; se il circuito rappresenta un modello
d’economia routinaria caratterizzata da funzioni di produzione stabili, vi è un’evoluzione
quando l’economia viene fatta uscire dalla sua routine attraverso una riorganizzazione dei
mezzi di produzione esistenti che accresce la loro efficienza e che Schumpeter definisce
innovazione. Per l’autore, l’innovazione spetta alla categoria degli imprenditori spinta dal
movente del profitto. “Nel flusso circolare, il ricavo complessivo di un’azienda è grande
solo abbastanza da coprire appena le uscite enumerate. Qui esistono solo produttori che
non fanno guadagni né patiscono”. Nel circuito schumpeteriano il profitto è uguale a zero
dal momento che i prodotti sono venduti ad un prezzo che permette esclusivamente di
remunerare i servizi produttivi. Per ottenere un profitto positivo, gli imprenditori devono
innovare facendo contemporaneamente uscire l’economia dal circuito; il profitto che
deriva dall’innovazione ed il gioco della concorrenza tendono a rendere uguali prezzi e
costi dei servizi produttivi.
3
Tratto da “Internet Marketing”, G. Di Carlo, 2000, ed.Etas, pagg. 13-14
12
Le imprese che operano online devono essere quindi
in grado di effettuare ed assecondare i
cambiamenti del mercato, cercando inoltre di
anticiparli e di sviluppare in tempo il know-how
necessario per gestirli a proprio vantaggio.
Il cosiddetto “metamercato” è differente da un
settore poiché è caratterizzato da un’elevata
dinamicità, scarse barriere d’ingresso e dalla
presenza di imprese diverse, capaci di condividere
conoscenze ed esperienze e di accedere con
facilità all’informazione.
Questa tipologia di mercato si abbina
perfettamente allo sviluppo di Internet perché la
rete costituisce, a livello virtuale e teorico,
quello che il “metamercato” rappresenta.
A livello “media”, Internet è l’unico mezzo capace
di coniugare diverse tipologie di comunicazione
che, ben coniugati tra loro, permettono di
allargare il mercato, per quanto possa essere
grande un mercato online.
Inoltre i costi di presenza online sono talmente
ridotti da permettere l’ingresso a qualsiasi
impresa, con la conseguente possibilità di
aumentare le probabilità di essere conosciuto e di
allargare il proprio business.
13
In tale tipologia di mercato, l’impresa si afferma
grazie all’originalità e alle capacità innovative:
la differenziazione della propria offerta, la
diversificazione dei prodotti, la presenza in aree
geografiche distanti tra loro, la partecipazione
ad alleanze e partnership.
La rapida e globale evoluzione di Internet mette
velocemente in contatto l’impresa con diverse
tipologie di utenti, consentendo un nuovo incontro
tra la “domanda” e “l’offerta”.
14
1.2 - Internet e il web
Negli ultimi anni, la sigla Internet ha suscitato
aspettative elevatissime, basate su dogmi che ne
facevano un indiscutibile motore dello sviluppo
economico e dello stravolgimento delle regole che,
finora, hanno determinato le leggi di scambio e di
creazione della ricchezza.
Nel giro di un solo anno si è però assistito ad
una serie di fallimenti e di perdite di valori in
borsa, segni contraddittori rispetto alle
precedenti aspettative.
E’ quindi più che mai necessario capire quello che
realmente può dare l’utilizzo della rete, che cosa
implica e che cosa offre un’integrazione tra
Internet e il mondo delle imprese, al fine di
poter tracciare un possibile scenario evolutivo.
Ma che cos’è, realmente, Internet?
Internet è un sistema di reti telematiche,
connesse e gerarchicamente organizzate tra loro,
in base alle quali milioni di computer sono
connessi tra loro mediante un linguaggio comune
costituito dal Transmission Control
Protocol/Internet Protocol (TCP/IP)
4
.
4
E’ alla base della tecnologia Internet e delle soluzioni collegate Intranet ed Extranet. Il
TCP/IP è composto da un insieme di soluzioni software che consentono di
“dividere”l’informazione da trasferire in “pacchetti” – TCP – e di inviare questi pacchetti
tramite Internet, anche attraverso percorsi diversi. Indirizzandoli poi verso un’unica
15
Attraverso questi collegamenti gli utenti sono in
grado di spedire, ricevere e scambiare pacchetti
di dati, comunicare tra loro, condividere risorse,
cercare e condividere informazioni.
destinazione – IP -. A “ricomporre” i pacchetti giunti a destinazione saranno nuovamente i
protocolli TCP.
16
1.3 Internet: brevi cenni storici
La rete delle reti , fu utilizzata per la prima
volta durante la guerra fredda dalle forze armate
militari e messa a punto, nel 1957, per opera
dell agenzia governativa RAND; quest’ultima aveva
l incarico di creare un meccanismo di controllo
col compito di garantire alla nazione, la
possibilit di agire con prontezza in caso di
attacchi nucleari.
La proposta finale si basa sul concetto di
suddivisione dei dati in pacchetti : si adotta
cos quella che viene definita tecnologia a
commutazione di pacchetto (packet switching),
secondo la quale ogni file viene scomposto in
pacchetti la cui dimensione media equivale a circa
1500 caratteri; ogni pacchetto contiene
informazioni relative all indirizzo di partenza e
all indirizzo di destinazione e ad esso sono poi
associati una sequenza di possibili percorsi ed un
numero progressivo di identificazione.
La comunicazione quindi l iter dei pacchetti di
dati si basa su di una rete di computer
collegati tra loro: ognuno di essi (chiamato host,
o nodo) interpreta la destinazione indicata e ri-
invia il pacchetto verso l indirizzo/computer
17
finale. Successivamente, sul finire degli anni
60, questa tecnologia passa per ambienti
scientifici e universitari dove, nel 1972, nasce
quella che tuttora Ł la prima applicazione del
web: l e-mail
5
. Da questo momento in poi si
assiste ad una serie di sperimentazioni volte a
ordinare il crescente sviluppo di internet:
utilizzo di differenti protocolli di trasmissione
al fine di rendere compatibili tutti i pacchetti
inviati dai differenti computer, creazione del
Domain Name System col quale i pacchetti erano
inviati ad un dominio e successivamente re-
indirizzati verso i singoli computer
contraddistinti da un loro numero IP, sviluppo di
nuove reti di connessione al fine di rendere piø
agevoli le trasmissioni, studio di nuove forme
trasmissioni, piø veloci perchØ meno pesanti .
E’ cos che nel 1992 viene messo a punto
definitivamente quello che viene definito
ipertesto e nasce il World Wide Web
6
.
5
Posta Elettronica: lo strumento internet, gestito da un protocollo dedicato, che consente
l’invio e la ricezione di messaggi elettronici fra computer geograficamente distanti.
E’ inutile dire quanto tale funzione abbia contribuito allo sviluppo di Internet; basti solo
pensare che ad oggi, in Italia, il 63% dei navigatori ritiene l’email il principale servizio
della rete.
6
WWW: è il sistema di codici e linguaggi che collega in modo ipertestuale tutte le risorse
di Internet e rende le informazioni universalmente condivisibili ed accessibili, a
prescindere dalla loro collocazione fisica. L’uso del web è reso possibile da particolari
programmi detti “browser”.
Browser: navigatore. E’ il software che permette l’accesso al web e l’utilizzo delle sue
risorse. Microsoft Explorer e Netscape Navigator, sono i browser al momento più evoluti
e comprendono altri software per la gestione dei differenti servizi Internet (email,
newsgroup, FTP, chat, ecc)
18
E’ grazie a questa serie di sperimentazioni ed
adattamenti che oggi noi siamo in grado di
effettuare transazioni elettroniche.
Per capire meglio quello che tale rete globale di
telecomunicazioni ci permette di fare, possiamo
immaginare una televisione connessa ad una
quantit infinita di emittenti, ognuna delle quali
mette a disposizione una serie illimitata
d informazioni. Altra fondamentale prerogativa
consiste nell interattivit che viene offerta
all utente che Ł il primo attore della sua
navigazione e pu cercare, dialogare con persone
situate dall altra parte del mondo, esprimere
opinioni, visitare qualsiasi sito pubblico in
qualunque momento desideri.
Il modo di interagire con la rete Ł rappresentato
dall uso di un www , acronimo di world wide web,
ad oggi il tipo di collegamento piø diffuso che
permette di ricevere ipertesti multimediali.
Il world wide web costituisce quindi il punto
d incontro tra l uomo e la rete internet; Ł un
insieme di componenti hardware e software che
consentono un interazione intuitiva, coerente ed
indipendente dal sistema web contattato.
La tipologia standard di comunicazione Ł poi
rappresentata da un linguaggio che consente ad un
19
semplice testo di contenere dei rimandi ad altri
indirizzi web dove si possono trovare altre
informazioni di carattere testuale, grafico o
musicale: l http (Hyper Text Transport Protocol).
Difficile Ł, oggi, dire se l impatto di Internet e
della rete sar superiore a quello delle altre
grandi innovazioni che si sono succedute
nell ambito dei secoli nel campo della
comunicazione, dall invenzione della stampa a
quella della televisione.
Quello che oggi risulta comunque certo, Ł che
siamo alla presenza di un processo di mutamento le
cui caratteristiche non sono certo quelle di una
moda passeggera.
20
1.4 Internet: lo scenario attuale
Le nuove tecnologie dell’informazione e della
comunicazione, basate su Internet, hanno quindi
iniziato a cambiare le abitudini di molti utenti-
consumatori e i processi di molte imprese ed
organizzazioni.
Lo testimoniano le statistiche di mercato che
mostrano come nel nostro paese gli utenti
“privati”
7
della rete corrispondano, nel 2001, ad
un numero variabile tra i 14 milioni di Forrester
e i 17 milioni di Idc (quindi tra il 30 e il 37%
della popolazione adulta), con un notevole
incremento rispetto al 2000, mentre le imprese
collegate siano oltre i due terzi.
Calcolare il numero di utenti internet può essere
fatto utilizzando metodi statistici o censuali; la
stima può essere basata su alcuni indicatori
precisi (ad es. il numero degli host
8
) o su
indagini campionarie, volte a stabilire la
percentuale di utenti rappresentativi di una
determinata categoria o classe sociale (ad es. la
popolazione italiana > 16 anni).
7
Gli attuali strumenti di rilevazione della numerosità dell’utenza internet sono in grado di
rilevare solamente gli utenti che accedono alla rete da pc di uso privato; dal panel così
raccolto effettuano una proiezione sulla popolazione italiana
8
Host: viene così definito il computer che ospita risorse web – ad esempio siti – collegato
alla rete per comunicare ed interagire con altri computer