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1.1 – TERMINOLOGIA
Prima di iniziare la trattazione � necessario introdurre la terminologia usata.
La parola �METALLO� sar� usata per descrivere sia un elemento metallico
puro che le sue leghe con altri elementi.
Quando un metallo, nell�accezione sopradescritta, che si trova nello stato
solido � riscaldato sino ad una temperatura superiore di quella della sua linea
del solido nel suo diagramma di stato, esso comincia a fondere ed inizia a
formarsi al suo interno una componente liquida. Questo particolare stato del
metallo � chiamato �STATO CEDEVOLE� ed il metallo che si trova in
questo stato � detto �METALLO CEDEVOLE�.
Quando invece un metallo che si trova nello stato di fusione, cio� nello stato
liquido, � raffreddato fino ad una temperatura inferiore a quella della sua linea
del liquido nel suo diagramma di stato, cominciano a formarsi al suo interno
alcuni grani solidificati. Questo stato del metallo � descritto come �STATO
SEMI-SOLIDO� ed il metallo � detto �METALLO SEMI-SOLIDO�.
In aggiunta a ci� la parola �TIXO�, che deriva da �tixotropia� � usata per
descrivere contemporaneamente entrambi gli stati cedevole e semi-solido in
cui il metallo si trova. Nella fig. 1.1 vediamo il diagramma di stato di una lega
metallica Magnesio-Alluminio, con l�indicazione delle linee di separazione
dello stato liquido e dello stato solido e del campo di temperatura dello stato
tixotropico.
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Fig. 1.1 – Diagramma di stato di una lega Magnesio - Alluminio
Il termine Tixotropia trae la sua etimologia dalle parole greche thixis (tocco) e
tropos (cambiamento); esso descrive la capacit�, che ha un certo materiale, di
mutare la sua struttura interna e di comportarsi alla stregua di un fluido,
quando vengono applicate al materiale stesso forze deformanti dall�esterno. Il
fenomeno della Tixotropia, che in origine era riferito ai cambiamenti
reversibili del passaggio da un fluido scorrevole ad un gel elastico
quasi-solido, fu scoperto nel 1923 da Schalek e Szegvari nello studio di
sistemi non metallici. L�essenza della loro scoperta fu quella della notevole
propriet� dei gel acquosi di ossido di ferro di divenire completamente liquidi
semplicemente se sottoposti ad una leggera agitazione, fino ad un tale grado
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20
30 40
200
300
400
500
600
650
T
e
m
p
e
r
a
t
u
r
a
�C
% Al
α
α + β
α + Liquido
Tipica temperatura per processi di
formatura tixotropici : 560 – 580 °C
437 �C
Composizione della lega 9 % Al
Temperatura di stampaggio normale > 700 �C
Linea del solido
Linea del liquido
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che il gel liquefatto era molto difficilmente distinguibile dalla soluzione
originale. Da ci� si comprende come il fenomeno della �Tixotropia� si
riferisce alla propriet� che hanno i metalli nello stato semi-solido di divenire
maggiormente fluidi se sottoposti ad un�energia d�agitazione.
I procedimenti per la formatura dei metalli che si trovano nello stato
cedevole/semi-solido, o tixotropico, sono spesso indicati con la sigla SSF
(Semi-solid forming), che vuol dire �formatura di metalli semi-solidi�.
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1.2 – COMPORTAMENTO DEI METALLI AL VARIARE DELLA
TEMPERATURA
Un metallo diventa malleabile, e la sua tensione di flusso diminuisce,
all�aumentare della sua temperatura. Tale caratteristica � largamente utilizzata
in vari procedimenti di formatura a caldo. Ma anche se la tensione di flusso di
un metallo caldo � molto pi� bassa di quella di un metallo freddo la forza
necessaria per la deformazione di un pezzo in un processo a caldo � di solito
molto grande ed anche la pressione agente sulle superfici dell�utensile �
piuttosto alta. A causa di ci� non � semplice ottenere un prodotto finito con le
richieste tolleranze dimensionali. Inoltre si devono risolvere vari problemi
riguardanti la qualit� superficiale dell�utensile e la sua vita operativa.
Un metallo fonde completamente quando � riscaldato ad una temperatura
maggiore di quella della sua linea del liquido nel suo diagramma di stato. Il
metallo fuso ha la capacit� di riempire una cavit� quando � riversato in uno
stampo.
Un metallo solidifica quando la sua temperatura scende al di sotto di quella
della sua linea del solido nel suo diagramma di stato; in questo modo si
ottiene un prodotto solido finito con la stessa forma e dimensioni dello
stampo.
L�ottima propriet� del metallo fuso di adattare la sua forma a quella dello
stampo � largamente utilizzata in svariati processi di stampaggio. Nello
stampaggio i principali obiettivi ingegneristici da raggiungere sono
l�appropriato controllo del flusso del metallo fuso nella cavit� dello stampo, la
prevenzione di difetti interni quale ad esempio la porosit�, il miglioramento
delle tolleranze geometriche e l�aumento della qualit� superficiale.
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Le scarse propriet� meccaniche dei prodotti finiti causate dalla crescita di
dendriti, ossia di aggregati di piccoli cristalli raggruppati in file ramificate,
all�interno del metallo durante la sua solidificazione, rappresentano inoltre un
problema che deve essere risolto a priori dell�applicazione del processo di
formatura.
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1.3 – IMPIEGHI ED OBIETTIVI
Negli ultimi anni svariati processi di formatura di metalli cedevoli,
semi-solidi, o tixometalli, hanno raggiunto una sempre maggiore diffusione.
Tali processi sono largamente utilizzati per la fabbricazione di parti
meccaniche, anche strutturali, d�automobili e di strumenti elettrici ed
elettronici. Ad esempio telai, cuscinetti, piantane, dischi, ruote ed altre parti
meccaniche per sistemi di frenatura e guida, cilindri per accumulazione di
pressione e valvole per sistemi di alimentazione, componenti di telai e
giunture per scocche di automobili, teste e steli di pistoni per motori a
combustione interna. Tali componenti sono costruiti in leghe d�alluminio con
processi di thixocasting e di thixoforging.
Col progredire della tecnologia le richieste dei clienti inerenti alla qualit� dei
prodotti stanno diventando sempre pi� stringenti. Sono, infatti, richieste una
maggiore precisione dimensionale, una migliore qualit� superficiale, propriet�
meccaniche uniformi, resistenza maggiore, spessore dei pezzi sempre pi�
sottili, una maggiore complessit� geometrica e una pi� grande flessibilit�
funzionale. Inoltre si richiedono una maggiore attenzione ai problemi
ambientali, una maggiore capacit� produttiva ed una drastica riduzione dei
costi di fabbricazione.
Per poter rispondere a tali requisiti sono necessari estensivi miglioramenti
tecnologici dei processi di formatura, delle macchine, degli stampi e degli
utensili. Per raggiungere tali miglioramenti � indispensabile una migliore
comprensione delle caratteristiche dei metalli cedevoli e semi-solidi.
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2. PROPRIETÀ MECCANICHE E METALLOGRAFICHE DEI
METALLI CEDEVOLI/SEMI-SOLIDI
2.1 – INTRODUZIONE
Esamineremo ora gli aspetti teorici, dei metalli che si trovano nello stato
cedevole/semi-solido e le loro caratteristiche meccaniche.
Un metallo cedevole ed un metallo semi-solido hanno un aspetto simile
poich� entrambi includono ai loro interni componenti liquidi e solidi. A causa
di tale similarit� spesso soltanto l�espressione �semi-solido� � largamente
usata per indicare entrambi i tipi di metalli. Ciononostante un metallo che
inizia a fondere ha delle peculiari propriet� meccaniche largamente differenti
da quelle di un metallo che inizia a solidificare. Generalmente il metallo
cedevole include un alto numero di componenti solidi e tende a deformarsi
come un �pezzo d�argilla� o un �sorbetto�, mentre il metallo semi-solido
include un alto numero di componenti liquidi e scorre come un fluido
non-Newtoniano.
Nella fig. 2.1 vediamo schematicamente rappresentate tali differenze
strutturali fra i metalli cedevoli e quelli semi-solidi.
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Fig. 2.1 � Differenze di componenti solidi e liquidi in metalli cedevoli e semi-solidi
La differenza tra metalli cedevoli e semisoli diviene piccola quando essi
raggiungono lo stesso campo di temperatura; in tale caso entrambi i metalli
includono una proporzione simile di componenti liquidi e solidi ed hanno
fondamentalmente le stesse propriet� meccaniche.
Il componente liquido in un metallo cedevole si forma attraverso la parziale
fusione dei grani solidi. Tale fusione parziale inizia sui bordi dei grani solidi
ed � l� che di solito � presente il componente liquido. I grani solidi sono
dunque separati tra loro dalla componente liquida come si vede nella
fig. 2.1. Il componente solido in un metallo semi-solido si forma attraverso la
parziale solidificazione del metallo fuso. Quando il metallo � raffreddato la
solidificazione inizia sulla parete del crogiuolo dove i dendriti iniziano a
crescere. Se si applica a questo punto un�agitazione meccanica o
elettromagnetica nel metallo parzialmente solidificato i dendriti si frantumano
in grani solidi (o particelle) e si disperdono nel rimanente metallo fuso.
Componente solido
Componente liquido
Alta frazione solida :
METALLO CEDEVOLE
Bassa frazione solida :
METALLO SEMISOLIDO
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2.2 – PROPRIETÀ MECCANICHE PECULIARI DEI METALLI
CEDEVOLI/SEMI-SOLIDI
Possiamo riassumere nei seguenti nove punti le principali propriet�
meccaniche dei metalli cedevoli/semi-solidi, propriet� che differenziano tali
metalli da quelli che si trovano nello stato solido o fuso:
1) A causa del componente liquido che si trova sui bordi dei grani solidi la
forza di legame tra questi grani � molto bassa e talvolta raggiunge lo
zero. Per tale motivo la deformazione ed il flusso del metallo cedevole
iniziano anche sotto l�azione di forze esterne molto deboli.
2) Quando la FRAZIONE SOLIDA (f
s
), che � definita come il peso in
percentuale del componente solido, � pressappoco inferiore al 60% il
metallo cedevole fluisce come una �malta liquida� anche solo sotto
l�effetto della forza di gravit�. Quando invece la frazione solida si trova
approssimativamente nel campo del 60-95 % il metallo cedevole si
deforma o fluisce come un �pezzo di argilla� o un �sorbetto�. Quando
poi la frazione solida � maggiore del 95 % il metallo cedevole si
deforma esattamente come un metallo solido.
3) Quando la frazione solida � pi� bassa del 90% il metallo cedevole pu�
essere agitato e miscelato con altri materiali come ad esempio particelle
ceramiche, fibre ceramiche e fibre di grafite in maniera tale da formare
varie miscele cedevoli composte di metalli ed altri materiali; tale
procedura � schematicamente illustrata nella fig. 2.2.
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Fig. 2.2 � Aggiunta di particelle di rinforzo e agitazione della miscela
4) Se il metallo cedevole � simultaneamente agitato e raffreddato i grani
solidi sono separati dalla forza di agitazione e fissano la loro forma
indipendentemente gli uni dagli altri senza unirsi tra loro. In questo
modo il metallo cedevole pu� presentarsi sotto forma di particelle e/o
polvere.
5) Due parti di metallo cedevole possono essere unite tra loro utilizzando
una caratteristica peculiare delle loro componenti liquide. Quando le
loro interfacce sono pressate l�una contro l�altra, come illustrato nella
fig. 2.3, le componenti liquide incluse nelle due parti penetrano e si
diffondono all�interfaccia e solidificano insieme; grazie a tale mutua
penetrazione delle componenti liquide ed alla solidificazione in un
unico corpo si realizza l�unione tra metalli cedevoli.
13
Fig. 2.3 � Unione di metalli cedevoli
6) Il metallo semi-solido � un fluido viscoso e la sua viscosit� � maggiore
di quella di un metallo fuso a causa della presenza al suo interno dei
grani solidi.
7) La viscosit� di un metallo semi-solido � influenzata dal numero e dalle
dimensioni dei grani solidi dispersi al suo interno, e tali caratteristiche
dei grani solidi sono determinate dalla velocit� di raffreddamento e
dalla velocit� di scorrimento associati all�azione di agitazione.
8) Le dimensioni dei grani solidi diminuiscono all�aumentare della
velocit� di scorrimento associata all�azione d�agitazione. D�altra parte i
grani solidi aumentano durante l�agitazione. Perci� sia il controllo della
temperatura che il controllo della velocit� di agitazione sono i
parametri fondamentali per poter ottenere la grandezza voluta dei grani
solidi e l�appropriata viscosit� del metallo semi-solido.
9) � d�importanza fondamentale per il metallo semi-solido ottenere una
bassa viscosit� ed un�alta frazione solida. La bassa viscosit� �
necessaria per ottenere una buona fluidit� che � indispensabile per il
corretto riempimento della cavit� dello stampo. L�alta frazione solida �
necessaria per prevenire vari difetti, ottenere una buona struttura
interna ed un�ottima qualit� del prodotto di fusione finito.
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2.3– DEFORMAZIONI MACROSCOPICHE DEI METALLI
SEMI-SOLIDI
In genere la deformazione macroscopica di un metallo nello stato solido �
caratterizzata non soltanto dalla deformazione microscopica e rotazione
assoluta dei singoli grani che compongono il metallo ma anche dal loro
scorrimento relativo. Nel metallo solido gli attriti meccanici tra i grani
interagiscono tra loro e ostacolano la deformazione dei grani stessi che non
sono perci� liberi di ruotare o spostarsi liberamente. Se le interazioni
meccaniche e gli attriti tra i grani sono diminuiti grazie alla fusione dei bordi
dei grani solidi, questi possono liberamente ruotare e scorrere gli uni rispetto
agli altri e conseguentemente la deformazione macroscopica del metallo
cedevole pu� avvenire anche con l�applicazione di una forza esterna molto
piccola rispetto a quella necessaria per deformare un metallo nello stato
solido; tale situazione � schematicamente illustrata nella fig. 2.4.
Fig. 2.4 � Scorrimento mutuo dei grani solidi in un metallo semi-solido
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All�avanzare della fusione parziale dei bordi dei grani solidi il meccanismo
della deformazione del metallo cedevole si differenzia drasticamente da
quello del metallo solido: diminuiscono rapidamente gli attriti tra i grani
solidi e la resistenza meccanica della struttura multi-grano. Quando il volume
della componente liquida ha raggiunto il valore adeguato affinch� i grani
solidi possano ruotare, scorrere e disporsi indipendentemente gli uni dagli
altri il metallo cedevole inizia a scorrere come una �malta fusa�. Quando il
metallo cedevole si deforma la componente liquida tende a fluire attraverso
gli spazi che si creano tra i grani solidi. La componente liquida scorre
separatamente dai grani solidi; tale movimento � simile a quello di un liquido
viscoso che attraversa un labirinto. Al diminuire della frazione solida la
componente liquida fluisce sempre pi� liberamente tra gli spazi createsi tra i
grani solidi e, in alcuni casi particolari, essa scorre al di fuori del metallo
cedevole attraversando gli spazi ed i canali che si formano tra la parte interna
del metallo e la sua superficie libera, come schematicamente illustrato nella
fig. 2.5.
Fig. 2.5 � Fuoriuscita del componente liquido
Comunque quando la frazione solida � maggiore del livello per il quale pu�
verificarsi la fuoriuscita dal metallo cedevole della componente liquida, tale
16
componente tende ad essere intrappolata dagli spazi infinitesimi che si
formano tra i grani solidi. In questo stato l�attrito tra i grani solidi non � molto
ridotto e quindi la tensione di flusso non diminuisce in maniera rimarchevole.
� importante notare che, anche se i grani solidi a contatto tra loro creano
attrito, la loro forza d�interconnessione s�indebolisce fino ad un livello molto
basso a causa della presenza della componente liquida sui bordi dei grani
stessi. Ci� vuol dire che il metallo cedevole, anche nel caso in cui la frazione
solida � alta, ha di solito un�elongazione molto bassa.