II
di quella notte, risparmiandoli, ti ha dato la possibilit
di nascere.
Forse, se allora ci fossero state le competenze e le
conoscenze che abbiamo oggi, la vita di molti sopravvissuti
sarebbe migliore, ma pensare a quello che avrebbe potuto
essere non cambia la realt dei fatti e soprattutto non
aiuta nessuno.
Ecco allora che, oggi, visto anche il momento
particolare che il mondo sta vivendo, culminato l 11
Settembre 2001 con l attentato alle Torri Gemelle di New
York, credo fondamentale mettere a servizio degli operatori
dell emergenza le nostre competenze affinchØ possano
diventare, per loro, conoscenze che li mettano in grado di
svolgere al meglio il loro lavoro.
A questo scopo diventa importante avere un modello di
riferimento di tipo psicosociale affinchØ la comunit sia
vista nella sua interezza e possa cos essere in grado di
auto-aiutarsi .
Ovviamente Ł necessario prendere in considerazione anche
il singolo caso. A mio parere, va fatto solo in un secondo
tempo e a condizione che determinati sintomi, considerati
normali durante la fase acuta dell emergenza, continuino a
manifestarsi anche molto tempo dopo l evento traumatico.
Durante l evento critico, l identit da soggettiva
diventa collettiva, perchØ quanto accaduto, anche se in
misura diversa, riguarda tutti.
Conseguentemente aiutando la collettivit , in maniera
indiretta si aiuta anche il singolo.
III
Ricominciare da dove per tanti anni c era stato il tuo
mondo, Ł un impresa lunga e difficile. Sperare che tutto
torner come prima , Ł un illusione che a lungo andare pu
provocare gravi danni; vivere accettando e costruendo una
nuova normalit , consapevoli di quello che Ł stato, Ł la
via migliore per ripartire.
Operatori dell emergenza preparati, pur continuando a
fare il loro lavoro, senza improvvisarsi piccoli
psicologi , possono dare il loro fondamentale contributo.
¨ sulla scia di queste riflessioni che Ł nato questo
lavoro.
Nel primo capitolo cercher di spiegare cos Ł la
Psicologia dell Emergenza e i suoi ambiti di applicazione
nel nostro Paese.
Nel secondo e terzo sar presentata una panoramica sulla
formazione per professionisti e per non professionisti
dell emergenza in Italia e all estero.
Nel quarto andr a dare uno sguardo ai modelli teorici
di riferimento piø usati in questo momento: quello legato
al trauma e quello psicosociale.
Per concludere, rispettivamente nel quinto e nel sesto,
far dapprima una valutazione di quanto emerso e poi una
proposta di formazione.
1
CAPITOLO PRIMO
CHE COS LA PSICOLOGIA DELL EMERGENZA?
Mio Dio dammi la serenit di accettare ci che io non
posso cambiare, il coraggio di cambiare ci che io posso e
la saggezza di riconoscere le differenze . (Marco Aurelio).
Intervenire nell emergenza Ł convivere con il senso del
limite e tollerarlo.
Nel nostro Paese, la Psicologia dell Emergenza Ł una
branca recente della psicologia perchØ Ł solo da pochi anni
che si comincia a sentire la necessit , e ovviamente a
riconoscerne il grande valore, di un intervento di supporto
psicologico durante eventi altamente traumatici.
Il suo campo d azione deriva dalla conoscenza su stress,
crisi e trauma e dalla comprensione dei modi in cui le
persone reagiscono alle esperienze stressanti e
traumatiche.
Possiamo quindi affermare che la Psicologia
dell Emergenza si occupa dello studio, della prevenzione e
del trattamento dei processi psichici, dei comportamenti e
delle emozioni che avvengono prima, durante e dopo un
evento critico e dell applicazione di strategie di
intervento in situazioni in cui si sviluppa una crisi
(disastro, incidente, calamit naturale), in modo da
impedire che un evento particolarmente traumatico procuri
un disagio permanente all individuo .
¨ noto che le reazioni piø comuni di stress ad una
situazione di calamit possono invadere l area emozionale,
2
l area cognitiva, l area fisica e anche l area
interpersonale.
Riconoscere quindi, la necessit di un intervento
psicologico in situazioni di emergenza Ł importantissimo
perchØ come Ł stato ampiamente dimostrato, quanto prima si
interviene, maggiori sono le possibilit di offrire alle
vittime delle catastrofi l opportunit di iniziare il
processo di elaborazione dell esperienza traumatica.
In ogni caso Ł opportuno ricordare che per evitare che
il trauma si ripercuota in modo permanente sulla vita
dell individuo Ł necessario:
• Agire il piø presto possibile;
• Comprendere la natura e l intensit del trauma vissuto
dall individuo;
• Gettare le basi per il superamento dell evento
traumatico o per l elaborazione del lutto;
• Proporre tecniche di gestione dello stress
(defusing/debriefing).
La Psicologia dell Emergenza si rivolge sia alle persone
colpite da una catastrofe, da un lutto, da un trauma, che
ai soccorritori, cioŁ alle persone che per prime
intervengono sul luogo del disastro e che anche loro come i
sopravissuti sperimentano sentimenti di impotenza,
angoscia, ansia ecc.
Per quanto riguarda i soccorritori, un intervento rapido
ed efficace, unitamente ad una attivit di prevenzione
dell insorgere del disagio esistenziale attraverso percorsi
di formazione psicologica, pu evitare loro l insediamento
di traumi gravi. Fondamentali per tutti i soccorritori
3
diventano quindi i programmi di formazione psicologica
intesi come approfondimento della dimensione soggettiva,
relazionale, emozionale e cognitiva dell intervento di
soccorso e che offrono al soccorritore, da un lato
l acquisizione di conoscenze delle problematiche
psicologiche conseguenti un evento traumatico e dall altra
la conoscenza di sØ, della propria capacit di tolleranza
allo stress e delle personali reazioni emotive di fronte ad
un evento critico.
¨ necessario che gli operatori che intervengono
acquisiscano una formazione idonea per saper cosa dire e in
che modo e per saper ascoltare nel modo adeguato cos da
poter reggere il disorientamento ed il dolore. La
Psicologia dell Emergenza Ł tutto questo e si sta
impegnando nella creazione di modelli efficaci di
intervento.
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1.1 AMBITI DI APPLICAZIONE
Gli ambiti di applicazione della Psicologia
dell Emergenza nel nostro Paese sono:
PROTEZIONE CIVILE
• Soccorso in caso di calamit
• Formazione degli operatori
• Prevenzione
• Organizzazione mass-media
INTERVENTI UMANITARI ALL ESTERO
• Ong
• Peace keeping
PROFUGHI E TORTURATI
EMERGENZA SANITARIA (118)
FORZE DELL ORDINE
EMERGENZE SOCIALI, TELEFONO AZZURRO
EMERGENZE MONDO DEL LAVORO
TRATTAMENTO DEL TRAUMA
A diversi tipi di contesto si avranno diverse tecniche
di applicazione.
Gli interventi possono essere di training, di
consulenza, defusing, debriefing o counseling di crisi.
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CAPITOLO SECONDO
LA FORMAZIONE PER I PROFESSIONISTI DELL EMERGENZA IN ITALIA
E ALL ESTERO
2.1 LA FORMAZIONE NEGLI STATI UNITI: L UNIVERSITA
DEL SOUTH DAKOTA.
Sia negli Stati Uniti che in Italia i corsi di
specializzazione in Psicologia dell Emergenza sono molto
simili nei contenuti anche se si differenziano nella
formazione e nella struttura. In Italia la formazione Ł
data soprattutto a livello privato ne sono un esempio la
SIPEM (Societ Italiana di Psicologia dell Emergenza) con
sede a Roma e la Cooperativa THE FUTURE IN THE PRESENT di
Milano, L APRAGIP e il COIRAG, anche se comincia ad
emergere una formazione a livello universitario o come
master o come corso di perfezionamento ad esempio presso le
Universit di Padova, Milano e Torino. La formazione Ł
prevalentemente legata al modello del trauma a dispetto del
modello psicosociale.
Negli Stati Uniti esistono invece due livelli di
specializzazione: quello superiore, che Ł rivolto a
laureati in psicologia che desiderano conseguire il
dottorato in Psicologia dell Emergenza e quello di livello
inferiore che Ł aperto a tutti e a qualsiasi tipo di
carriera si sia intrapreso. Un esempio di formazione
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americana lo troviamo all Universit del South Dakota
(U.S.A.) dove si ha, appunto, sia la possibilit di seguire
un corso di primo livello in Disaster Response sia un
corso di secondo livello per chi frequenta la facolt di
psicologia in modo da ottenere la specializzazione e
partire poi da questa per conseguire il dottorato post-
lauream. Vediamo ora di descrivere questi corsi piø in
dettaglio.
Il corso di primo livello richiede diciotto ore di
frequenza, di cui quindici sono obbligatorie e tre
facoltative e include sia lavoro teorico che pratico.
Il corso fornisce sia delle abilit utili in ogni
carriera e per ogni cittadino sia delle capacit importanti
per ogni studente che intenda perseguire una carriera nel
campo della salute mentale. Questo corso di primo livello
non Ł accessibile per chi intende laurearsi in psicologia,
per questi studenti c Ł la possibilit di frequentare un
corso analogo ma piø ricco sempre in Disaster Response .
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Le ore obbligatorie includono:
PSYC 255 INTRODUZIONE AL DISASTER RESPONSE
PSYC 256 PRIMO SOCCORSO PSICOLOGICO
PSYC 258 I BAMBINI E IL TRAUMA
PSYC 359 PRATICA IN DISASTER RESPONSE
PSYC 456 INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA DELL EMERGENZA
Le ore facoltative includono (un modulo a scelta) :
PSYC 455 DISASTER RESPONSE AVANZATO
PSYC 457 INTERPRETAZIONE DIRETTA NEL DISASTRO
PSYC 458 RICERCA DIRETTA SUL DISASTRO
PSYC 459 SEMINARIO AVANZATO SU ARGOMENTI SPECIFICI NEL
DISASTRO
SOC 100 INTRODUZIONE ALLA SOCIOLOGIA
PSYC 241 PSICOLOGIA SOCIALE
PSYC 429 PSICOLOGIA DELLA SICUREZZA
Gli studenti del corso sono tenuti a mantenere una media
di B (24/30) nei vari moduli di questo corso.
Tre dei moduli di questo corso possono essere
frequentati in qualit di complementari per ottenere la
laurea in Psicologia:
• PRIMO SOCCORSO PSICOLOGICO
• I BAMBINI E IL TRAUMA
• INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA DELL EMERGENZA
• SPECIALIZZAZIONE IN DISASTER RESPONSE PER LAUREANDI
IN PSICOLOGIA
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In questo caso gli studenti oltre a completare tutti gli
insegnamenti del corso precedente devono obbligatoriamente
completare anche i moduli di:
• INTRODUZIONE ALLA SOCIOLOGIA
• PSICOLOGIA SOCIALE
• PSICOLOGIA DELLA SICUREZZA
La media deve essere almeno di B (24/30).
Oltre a queste scelte esiste la possibilit di un
dottorato di specialit in Psicologia dell Emergenza.
Il corso prevede una durata di 18 ore, di cui nove
obbligatorie e nove a scelta tra i vari insegnamenti
complementari proposti.
Insegnamenti Fondamentali:
PSYC 655 INTERVENTO DI CRISI
PSYC 656 PSICOLOGIA DELL EMERGENZA
PSYC 658 SERVIRE LE DIVERSE COMUNITA NEL DISASTRO
PSYC 754 INTRODUZIONE ALLA TERAPIA COMPORTAMENTALE
Insegnamenti complementari:
PSYC 657 PTSD
PSYC 654 PSICOLOGIA DELL EMERGENZA IN AMBITO INTERNAZIONALE
PSYC 755 IL MANAGEMENT IN PSICOLOGIA DELL EMERGENZA
∗
PSYC 757 INTERPRETAZIONE DIRETTA IN PSICOLOGIA
DELL EMERGENZA
PSYC 758 RICERCA SUL CAMPO IN PSICOLOGIA DELL EMERGENZA
PSYC 759 ARGOMENTI SPECIFICI IN PSICOLOGIA DELL EMERGENZA
∗
Tradotto liberamente da Disaster Mental Health
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Tutti gli studenti devono completare gli insegnamenti
obbligatori per la loro laurea in Psicologia Clinica cos
come quelli obbligatori per questa specializzazione. Gli
studenti che intendono completare questa specializzazione
devono scrivere le loro tesi finali su argomenti attinenti
al trauma o su campi in relazione al disastro. Una media
pari o inferiore a C (18/30) in qualsiasi insegnamento Ł
considerata inaccettabile e se lo studente desidera
conseguire la specializzazione dovr ripetere gli
insegnamenti con tale media.
¨ richiesto altres agli studenti di elaborare uno
scenario ipotetico di Disaster Response che sar valutato
dalla Facolt e da figure nazionali in ambito della
Psicologia dell Emergenza. Lo scopo di questa valutazione Ł
quello di dare allo studente la possibilit di entrare a
far parte della squadra nazionale di assistenza in
Psicologia dell Emergenza.
In questa Universit esiste anche una specializzazione
in Psicologia dell Emergenza per laureati in Scienze
Infermieristiche e USD. Questo corso Ł disponibile anche
per professionisti della salute mentale. Il corso Ł
identico a quello precedente se non per il numero di ore
che sono scese a dodici e l eliminazione dell insegnamento
di Terapia Comportamentale da quelli obbligatori.
Nel nostro Paese invece, la specializzazione in
Psicologia dell Emergenza Ł sempre da intendersi post-
lauream.
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2.2 I MASTER PRIVATI IN ITALIA
2.2.1 LA SIPEM (Societ Italiana di Psicologia
dell Emergenza)
Degli esempi di Master in Italia li troviamo, ad
esempio, in quello proposto dalla SIPEM (Societ Italiana
di Psicologia dell Emergenza), si tratta di un corso
biennale in Psicologia dell Emergenza con la qualifica di
Esperto in Psychological Disaster Management . Il Master Ł
indirizzato a psicologi, medici ed operatori del sociale. ¨
articolato in otto giornate complessive per un totale di
ottanta ore teoriche e duecento ore di tirocinio pratico,
le cui modalit di effettuazione vengono concordate con gli
interessati.
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1 ANNO
1 MODULO GLI SCENARI DELL EMERGENZA
2 MODULO TIPOLOGIE DI STRESS TRAUMATICO
3 MODULO REAZIONI PSICOLOGICHE ALLE SITUAZIONI DI CRISI
4 MODULO TECNICHE DI INTERVENTO NELL EMERGENZA
2 ANNO
5 MODULO EMERGENZE IN AMBITO OSPEDALIERO
6 MODULO FATTORI DI RISCHIO E DI PREVENZIONE.
7 MODULO ANALISI DI MOTIVAZIONE E CARATTERISTCHE PROPRIE
DAL DISASTER MANAGEMENT
8 MODULO PROSPETTIVE DEL RUOLO DELL OPERATORE ESPERTO IN
DISASTER MANAGEMENT.
Sempre a cura della SIPEM presso il Centro di Terapia
Strategica (studio affiliato di Perugia ) si terr un corso
di perfezionamento in Psicologia dell Emergenza. Questo
corso avr come obiettivo la formazione di figure tecnico-
specialistiche in grado di gestire, pianificare ed
intervenire in situazioni d emergenza, fornendo ai
partecipanti le principali tecniche e strategie necessarie
in questo particolare contesto. Il corso Ł destinato a
psicologi e psicoterapeuti, comprende 150 ore complessive
suddivise in tre moduli da 50 ore ciascuno ed Ł consentito
partecipare anche a singoli moduli.
Vediamo ora i contenuti dei moduli in dettaglio.
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MODULO 1: LA PREVISIONE E LA PREVENZIONE
• Scenari dell emergenza: linee generali di
classificazione delle emergenze in relazione alla
causa, alla dimensione e alla dislocazione;
• Panoramica sul trauma psichico: tipologia, modalit ,
livelli. Traumatizzazione individuale e
traumatizzazione collettiva;
• Organizzazione degli interventi: rassegna degli Enti e
delle Organizzazioni operanti nelle situazioni di
crisi, interculturalit e interprofessionalit
dell emergenza;
• Ruolo dello psicologo nella programmazione della
prevenzione nelle comunit a rischio: pianificazione
di programmi di prevenzione psicologica nelle
popolazioni a rischio, nei soccorritori e nelle
istituzioni, con particolare riferimento alle
possibili reazioni normali e patologiche tipiche
dell emergenza;
• Sapere, saper fare e saper essere: degli psicologi che
interagiscono con tutte quelle figure che, a livello
professionale o in qualit di volontari, si trovano
coinvolti nell emergenza.