Premessa
VII
Satellites) offre, oggi, un mercato potenziale di alcune centinaia
di milioni di ricevitori che operano ad una frequenza oltre i 10
GHz e con una larghezza di banda di circa 0,5 GHz.
L’opera si articola attraverso una rigorosa formulazione
teorica dei concetti circuitali in alta frequenza, quali i parametri
di scatter, la stabilità, i guadagni di potenza e le prestazioni di
rumore; e si completa di un software sviluppato ex-novo,
MicroLNA 97, finalizzato alla sintesi di circuiti in HF a basso
rumore e a stato solido.
Un fervido ringraziamento va al docente relatore, Prof. B.
Castagnolo, per la materia proposta, il materiale di supporto,
l’assiduo interesse nella nascente opera, le revisioni, le critiche, i
consigli. Ed anche all’Ing. Vincenzo Antonicelli, omonimo per
fortuna, i ripetuti suggerimenti del quale hanno contribuito in
modo capitale alla stesura di ciascuna parte scritta.
E l’ultimo pensiero non può che volgersi verso la famiglia,
in pena per le notti in bianco trascorse da chi scrive sulla sua
scrivania; e verso Oriana, martire del forzato ‘assenteismo’
spirituale nei suoi confronti.
R.G.A.
Bari, luglio 1997
VIII
INTRODUZIONE
Gli attuali sviluppi tecnologici nel campo delle
telecomunicazioni in alta frequenza polarizzano con decisione
l’attenzione degli investimenti di provenienza civile, militare e
spaziale. Ciò determina quel crescente interesse che muove le
risorse ed il genio umano in favore dell’evoluzione e del
perfezionamento di tecniche sempre più raffinate per la
produzione di sistemi a microonde di generico impiego.
I contenuti di questo scritto si rivolgono primariamente alla
progettazione dei sistemi ricevitori per comunicazioni satellitari
o terrestri, limitandosi ad un solo aspetto: la sintesi ottimale
delle reti di adattamento tra dispositivi, una materia di assoluta
priorità nel dominio dei circuiti a parametri distribuiti.
L’autore ha coperto, nella sua opera, alcune tra le fasi di
progetto più teoriche e involute, quale è risultata, in primis,
l’analisi di stabilità dei sistemi a microonde. Lo stesso dicasi per
la ricerca delle condizioni ottimali della reiezione del rumore di
Introduzione
IX
un ricevitore, argomento pregno di tutto un rigoroso
formalismo matematico, ma analizzato e discusso nei più
minuscoli dettagli. Lo scopo ultimo di tale lavoro è, invero,
quello di costruire una solida base teorica per lo sviluppo di
tecniche ottimizzate e, possibilmente determinate, orientate alla
sintesi di quelle reti di adattamento di cui si diceva poc’anzi.
L’opera è organizzata in sei capitoli descrittivi più uno
conclusivo.
Capitolo Primo
Il primo capitolo è un’introduzione al dominio dei parametri di
scatter, presentati con valido formalismo, assieme al concetto
delle onde di potenza incidente e riflessa. Si inizia con l’asserire
l’inefficacia dei classici set di parametri descrittivi delle reti a
due porte (parametri Z, Y, H o altri), quando la frequenza
operativa sia così alta da rendere le strutture circuitali a
parametri distribuiti. Il concetto portante è l’impossibilità di
realizzare fisicamente un cortocircuito o un circuito aperto,
responsabili le reattanze parassite ‘svegliate’ dall’alta
frequenza. Si passa, poi, alla definizione delle potenze incidente
e riflessa e, di qui, al concetto di onda incidente e di onda
riflessa. E sono proprio queste ultime a definire il coefficiente di
Introduzione
X
riflessione per un monoporta: la naturale generalizzazione al
caso biporta conduce all’introduzione dei parametri S o di
scatter. Conclude il capitolo una breve discussione sul
cambiamento del piano di riferimento e una tabella di
conversione tra i parametri circuitali.
Capitolo Secondo
Il secondo capitolo tratta, a tutto tondo, della stabilità nei
sistemi a microonde. Si tratta della più importante caratteristica
di un circuito, poiché è essa che, se non correttamente valutata,
può trasformare un amplificatore in un oscillatore e viceversa.
E la ‘sorpresa’, naturalmente, la si avrebbe solo al termine del
run di fabbricazione, in fase di collaudo, con evidenti danni alla
redditività d’impresa.
Dopo la definizione formale, si assiste al problema della
ricerca di una condizione necessaria e sufficiente, affinché un
sistema sia incondizionatamente stabile. Il primo passo consiste
nel ‘mappare’ sulla Carta di Smith di ingresso e di uscita i
luoghi di stabilità, onde assicurare che i coefficienti di
riflessione alle due porte del dispositivo attivo siano entro tali
regioni, per ogni configurazione di carico e di sorgente stabili.
Questo approccio porta prima alla condizione necessaria di
Introduzione
XI
Froehner e poi alla condizione necessaria e sufficiente di
Kurokawa. In questa fase, l’autore ha ritenuto doveroso, ancor
prima che costruttivo, dimostrare con rigore tutti i risultati
riportati, dato che ciò, oltre a costituire un valido esercizio
teorico, consente di mettere in luce eventuali inesattezze
contenute in testi ed articoli della comunità scientifica.
La ben nota condizione di Woods è stata dimostrata in
modo inedito, grazie ad uno sviluppo matematico basato su
alcuni risultati provati con rigore in Appendice, come la
proposizione 2.B.2. Altre condizioni equivalenti sono state
enunciate e dimostrate, molte delle quali grazie ad una serie di
risultati minori contenuti in Appendice. Ad esempio, la
condizione di Ku e la condizione di Bodway rivelano che una
forte ridondanza è insita nelle precedenti formulazioni e questo
ha dei notevoli risvolti sulla comprensione del carattere della
stabilità e, soprattutto, dell’influenza dei diversi parametri sulla
configurazione dei luoghi stabili della Carta di Smith. È facile,
allora, immaginare come una solida assimilazione di questi
riflessi matematici possa portare alla costruzione di una
metodica orientata alla sintesi di dispositivi potenzialmente
Introduzione
XII
instabili, riuscendo con cognizione ed eleganza a ‘evitare’ i
domini instabili dell’amplificatore.
Il parametro di stabilità proposto, di recente, da Edwards
conclude il capitolo. Lo scrivente ne presenta una derivazione
più semplice, ma ugualmente valida, di quella originariamente
fornita dall’autore americano.
Capitolo Terzo
Con il terzo capitolo, si entra nel merito del progetto dei sistemi
amplificatori a microonde. Dopo aver sviluppato la condizione
di adattamento simultaneo coniugato, si procede alla
definizione dei guadagni di potenza di un amplificatore. Si
comincia con la definizione di potenza disponibile del
generatore, determinando poi l’espressione che individua la
potenza fornita al carico: si tratta di nozioni che tornano utili in
seguito, nel derivare le espressioni dei guadagni di potenza.
Il primo guadagno che si definisce è il guadagno di
trasduzione, quindi si introduce il massimo guadagno
disponibile, il guadagno disponibile ed il guadagno operativo.
Nel corso del progetto di sistemi amplificatori a microonde a
basso rumore, acquista una decisiva importanza il guadagno
disponibile, corrispondente ad un adattamento di uscita e ciò
Introduzione
XIII
diventa manifesto nei capitoli che seguono. Il massimo
guadagno stabile, il guadagno di trasduzione unilaterale ed il
guadagno unilaterale completano il set di guadagni di potenza
presentato nel capitolo.
La sintesi delle reti di adattamento dei sistemi a microonde
procede attraverso la costruzione dei cerchi di guadagno
costante sulla Carta di Smith del piano di ingresso e su quella
del piano di uscita. Si tratta di cerchi derivanti da una
trasformazione conforme e corrispondono ai luoghi di costanza
del guadagno. Nel capitolo sono riportate le espressioni salienti
che determinano tali cerchi, assieme all’enunciazione del
classico problema del progetto di sistemi potenzialmente
instabili.
Il concetto della regolabilità (tunability) forma la seconda
parte del capitolo. Il grado di libertà ‘parziale’ legato alla sintesi
della rete di adattamento di uscita di un sistema a uno o più
stadi, può essere speso a favore di una bassa regolabilità. Ciò si
traduce in un adattamento di ingresso più stabile e, quindi, più
remunerativo dal punto di vista della insensibilità alle
variazioni parametriche del carico. Una considerevole
attenzione è stata rivolta all’analisi di regolabilità dei circuiti,
Introduzione
XIV
culminata con la realizzazione di un modulo al calcolatore in
grado di tracciare alcune curve di interesse.
La parte in Appendice contiene uno spunto teorico per la
ricerca del cerchio di guadagno tangente la circonferenza a
resistenza costante 50 Ω. L’utilità è connessa al fatto che con un
coefficiente di riflessione localizzato sul cerchio a resistenza
costante di 50 Ω, si spende un solo elemento reattivo di
adattamento, come proposto in [Medley, 1993].
Capitolo Quarto
In questa sezione viene presentato, nella sua interezza, il
problema della reiezione del rumore nell’ambito del progetto
dei sistemi amplificatori.
Tralasciando le origini fisiche alla base del rumore dei
componenti elettronici, si inizia con l’introduzione del rapporto
segnale-rumore e della cifra di rumore, caratteristica di ogni
dispositivo attivo. Quindi si considera il caso di più elementi
amplificanti posti in cascata e si introduce il concetto di misura
di rumore. Si tratta di un parametro radicale, forse più del
fattore di rumore, quando si miri alla realizzazione di una
catena di amplificatori a basso contributo di rumore.
Introduzione
XV
La descrizione formale del rumore di un dispositivo, a
partire dalla rappresentazione circuitale, per poi culminare
nella definizione dei quattro parametri di rumore, costituisce la
parte centrale del capitolo, assieme alla definizione
dell’ammettenza di correlazione di rumore.
Un ampio spazio è riservato alla formulazione matematica
dei cerchi di rumore: ogni proprietà viene spiegata e
dimostrata, trattandosi di uno tra i più validi strumenti per la
progettazione di circuiti LNA. Anche per i cerchi di misura di
rumore è dedicato un analogo approfondimento, dato che
costituiscono un mezzo che riesce più efficace quando si debba
sintetizzare una rete multistadio.
Numerose sono le rappresentazioni grafiche fornite in tutto
il capitolo, sia bidimensionali che tridimensionali, e servono a
far percepire con immediatezza e accuratezza le prestazioni di
rumore di un assegnato dispositivo.
La definizione di potenza disponibile di rumore, la
dimostrazione delle proprietà dei cerchi di rumore e la
formulazione dei cerchi di misura di rumore sono oggetto dei
paragrafi riportati in Appendice.
Introduzione
XVI
Capitolo Quinto
Il quinto capitolo costituisce la parte centrale dell’opera. Esso
riporta un paio di risultati inediti, proposti dall’autore
nell’intento di velocizzare le routine di ottimizzazione delle reti
di adattamento. Si tratta di due formule chiuse che forniscono
direttamente i valori del coefficiente di riflessione di sorgente
una volta stabilito il guadagno di trasduzione desiderato.
Dopo una breve introduzione, si espone il classico problema
dell’adattamento di rumore di sistemi multistadio e si
affrontano alcune topiche progettuali relative alla cascata di
due e di tre dispositivi. Il ruolo della regolabilità ed il
contenimento del rapporto onde stazionarie conclude la parte
iniziale del capitolo.
La parte centrale si occupa del progetto di sistemi
amplificatori a singolo stadio con dispositivo stabile, a partire
dalle specifiche di progetto. In base alle norme di progetto
statuite, si passa alla selezione ottimale dei coefficienti di
riflessione, ma ciò fornisce un sovente basso guadagno di
potenza. Aumentare il guadagno vuol dire non reiettare
completamente il rumore ed il problema diventa quello di
determinare le condizioni ottimali per la minimizzazione del
Introduzione
XVII
fattore di rumore. Una nuova formula chiusa è di valido aiuto,
evitando l’impostazione di pesanti routine numeriche al
calcolatore.
Il progetto a doppio stadio si rivela di gran lunga più
difficoltoso del precedente, a causa della involuta natura
intrinseca del problema e della macchinosità delle formule
associate. Dopo aver stabilito una metodologia di progetto, si
considera il problema della determinazione della cifra di
rumore totale e del guadagno di potenza a posteriori,
quest’ultimo noto con certezza solo entro una fascia di valori.
Anche qui, una formula chiusa, più articolata della precedente,
permette di determinare con immediatezza il valore ottimale
del coefficiente di riflessione di sorgente, stabilito il guadagno
del singolo stadio.
Capitolo Sesto
Il sesto capitolo documenta il pacchetto MicroLNA 97,
realizzato dall’autore con l’intento di sveltire il progetto di
sistemi LNA. Allo stato attuale, esso possiede solo alcuni dei
moduli costituenti, vale a dire, il modulo SINT-01, per la sintesi
di reti di adattamento nel caso a singolo stadio stabile, il
modulo SINT-02, per il caso doppio stadio stabile ed il modulo
Introduzione
XVIII
INSER, per l’inserimento dei dati. Scritto con le istruzioni di
basso livello di MATLAB® per Windows®, consente una facile ed
interattiva gestione di tutti i moduli costituenti.
§
La parte successiva dello scritto contiene poche conclusioni di
carattere generale, assieme all’elencazione delle potenzialità
della successiva versione di MicroLNA 97. Una ricca
bibliografia, suddivisa per testi di riferimento ed articoli,
chiude, infine, la dissertazione.
1
I PARAMETRI DI SCATTER
NELL’ANALISI DELLE
RETI A MICROONDE
1.1 INTRODUZIONE
Gli strumenti necessari per il progetto di circuiti a microonde,
quali amplificatori, oscillatori e miscelatori, si basano sulla
comprensione di tre elementi cardinali: le linee di trasmissione,
le reti biporta e le tecniche di adattamento di impedenza.
Il criterio portante nel progetto di un sistema amplificatore a
microonde è mostrato schematicamente in Figura 1.1. La
potenza disponibile alla sorgente deve essere consegnata
all’ingresso del blocco amplificatore1 e ciò costituisce il
problema dell’adattamento di ingresso, vale a dire la
determinazione della rete M1 che è un circuito idealizzato e
1
Il simbolo S denota la matrice di scatter, il cui significato sarà definito più avanti. Il blocco
rappresenta un arbitrario dispositivo che offra un effetto di amplificazione in alta frequenza,
come ad esempio un MESFET o un HEMT in GaAs.
1 I parametri di scatter nell’analisi delle reti a microonde
2
privo di perdite. La rete M
2
, pure priva di perdite, ha invece la
funzione di trasferire la massima potenza al carico Z
L
.
Z
S
E
S
Z
L
S
M
1
M
2
Fig. 1.1. Schema semplificato per il progetto di un amplificatore.
1.2 RETI BIPORTA IN BASSA FREQUENZA
Le reti elettriche sono classificabili in base al numero di
terminali esterni disponibili per le misurazioni e le analisi. Una
rete con due soli terminali è detta bipolo o monoporta; una rete
con tre terminali è detta tripolo o, se due dei tre terminali sono
accoppiati al terzo (massa), doppio bipolo o biporta; un
dispositivo a quattro terminali è detto quadripolo o, se i
terminali sono accoppiati in due coppie, nuovamente doppio
bipolo o biporta. L’interesse sarà rivolto, in questa sezione,
unicamente alle reti biporta.