Introduzione
Il terzo capitolo affronta le Riserve Matematiche, punto chiave della
nostra trattazione, in esso si presentano, oltre alle varie definizioni
generali di riserve e alle possibili relazioni che si possono instaurare
tra le sue voci, un’analisi degli impatti che vengono provocati dai
rischi di natura demografica-finanziaria; in più troviamo
un’applicazione di un particolare modello stocastico (Catena di
Markov) per studiarne la distribuzione di probabilità.
Negli ultimi due capitoli vengono approfondite le analisi
rispettivamente del Longevity Risk, e del Rischio di Tasso d’interesse,
e s’individuano anche alcune modalità di immunizzazione da questi
rischi.
In particolare per il Longevity Risk lo studio viene condotto in
riferimento ad un particolare tipo di polizza assicurativa che è quella
delle Annualità Vitalizie, che ci consente di apprezzare meglio
l’utilizzo delle proiezioni di mortalità che saranno trattate nel capitolo.
Per quanto concerne invece il rischio di Tasso d’interesse,
l’approfondimento viene svolto utilizzando un altro criterio d’analisi
delle riserve matematiche, cioè quello che consente di guardare loro
come un portafoglio di Attività e Passività Finanziarie. Le tecniche di
misurazione e valutazione di questo rischio nell’ambito di un
portafoglio integrato di attività e passività delle imprese di
Introduzione
assicurazione è stata la base su cui si sono costruiti modelli di gestione
volti alla determinazione del composizione ottimale
rischio/rendimento. Attraverso tali modelli muta la visione
manageriale delle imprese collegando strettamente la determinazione
dei premi, le politiche di investimento, la strategia di crescita
dell’impresa.
I Principali Rischi dell’Attività Assicurativa
CAPITOLO I
I Principali Rischi dell’Attivita’ Assicurativa
1. I Principali Rischi dell’Attività Assicurativa
Il processo assicurativo, poiché basato su di una trasformazione dei
rischi che, avviene mediante l’utilizzo della Legge dei Grandi Numeri,
è accompagnato da una particolare “famiglia” di rischi che rendono
unica tale attività. In particolare si ha:
• Il Rischio demografico, esso si origina dalla durata della vita
degli assicurati.Il rischio demografico si può suddividere in
altre due tipologie di rischio: il rischio di deviazioni accidentali,
il quale si manifesta allorquando il numero dei decessi avvenuti
si discosta da quello atteso.Una particolare configurazione di
questo rischio è il Longevity Risk, il quale consiste nelle
deviazioni accidentali del numero di decessi ad età adulta in
seguito al miglioramento del trend della mortalità.La seconda
tipologia del rischio demografico è il rischio catastrofe, dovuto
ad eventi naturali (catastrofici) che innalzano enormemente il
numero dei decessi.
I Principali Rischi dell’Attività Assicurativa
• Il Rischio d’Investimento, esso è legato all’andamento del
mercato finanziario dove l’assicuratore effettua i suoi
investimenti.In questo tipo di rischio è compreso il rischio di
inadempimento che sorge quando l’istituzione che ha emesso un
particolare strumento finanziario, acquistato
dall’assicuratore,non paga la somma promessa a
scadenza.Giova ricordare che, una particolare configurazione
del rischio di investimento, è il rischio del tasso d’interesse.
Questi sono le due principali tipologie di rischio legate all’attività
assicurativa A loro volta tali rischi possono essere suddivisi in pooling
risks, o rischi diversificabili, quando è possibile fronteggiarli grazie
all’incremento della dimensione del portafoglio, non- pooling risks¸
quando tali rischi aumentano all’aumentare della dimensione del
portafoglio. Un esempio di pooling risk è dato dal random fluctuations
risk, mentre un non pooling risk è il longevity risk.
I Processi Stocastici
CAPITOLO II
I Processi Stocastici
1. Concetti Generali
Con il termine di Processi Stocastici, si sogliono indicare dei modelli
matematici, basati su strumenti di tipo probabilistico-statistico, in
grado di schematizzare l�evoluzione di un sistema che si modifica in
condizioni non deterministiche.
Essi sono processi durante i quali un sistema cambia in modo casuale
tra uno stato iniziale ed uno finale, a intervalli di tempo regolari o
irregolari.
Da un punto di vista matematico, un processo stocastico � una
famiglia di variabili casuali (X
t
)
t e T
, cio� di funzioni misurabili
definite su uno spazio Ω di probabilit�, detto spazio dei campioni o
sample space, e a valori in uno spazio misurabile S, detto spazio degli
stati del processo. L�insieme T, � detto insieme (o spazio) degli indici
e lo spazio Ω pu� essere identificato, con uno spazio di funzioni, da T
a valori in S .
La teoria dei processi stocastici si � sviluppata studiando il caso in cui
l�insieme T, � un sottoinsieme dei numeri reali, ed � interpretato come
un parametro temporale. In tal caso Ω viene anche detto �spazio delle
I Processi Stocastici
traiettorie� del processo stocastico, e se ω appartiene a Ω, X
t
(ω), che �
un elemento di S, rappresenta lo stato del sistema al tempo t, lungo la
traiettoria ω.
Se t ∈ T, � interpretato come un parametro spaziale allora il processo
(X
t
) descrive un macrosistema (es: un gas contenuto in un recipiente)
definito associando ad ogni punto di una zona spaziale un
microsistema (es: le possibili velocit� delle molecole del gas).
In questo caso Ω rappresenta lo spazio delle configurazioni del
macrosistema e , nell�esempio del gas X
t
(ω) rappresenta la velocit�,
nella configurazione ω, della molecola di gas che si trova nel punto t.
I processi stocastici sono classificati secondo due criteri fondamentali
che sono: il tempo in cui avvengono i cambiamenti; i valori che la
variabile pu� assumere.
In base al tempo si distinguono in processi a tempo continuo e in
processi a tempi discreti La differenza tra i due tipi di processi
consiste nel fatto che nei primi i cambiamenti possono avvenire in
qualsiasi momento, mentre nei secondi i mutamenti possono avvenire
solo in certi istanti di tempo.
In base ai valori invece si distinguono i processi a variabile continua;
e a variabile discreta. La differenza � analoga a quella presente nei
processi a tempo, in particolare nei processi a variabile continua, la
I Processi Stocastici
variabile sottostante pu� assumere ogni valore contenuto in un
intervallo;mentre nei processi a variabile discreta pu� assumere solo
determinati valori contenuti in un dato intervallo.
Nella terminologia generale dei processi stocastici, faremo riferimento
alla posizione del sistema come al suo �stato�.Il sistema pu� mutare
senza restrizioni, ed in tal caso diremo che � illimitato, oppure se
risulta limitato in un qualsiasi modo diremo che sono presenti delle
barriere.
I pi� importanti processi stocastici sono quelli legati al �Random
Walk� ed i processi o Catene di Markov.
Tali argomenti saranno oggetto di discussione nei prossimi paragrafi.
I Processi Stocastici
2. Random Walk
Consideriamo una particella K, che si trovi inizialmente in un dato
punto,X
0
, dell�asse delle ascisse:
y
. Z
1
. Z
2
0
X
0
x
Sull�asse delle ascisse considereremo il tempo ,n, mentre su quello
delle ordinate considereremo la posizione della particella che varia al
variare del tempo.
Al tempo n=1, la particella si sposta nella posizione Z
1
,con Z
1
variabile casuale con una data distribuzione di probabilit�; al tempo
n=2, la particella si sposta in Z
2
, con Z
2
anch�essa variabile casuale
con la stessa distribuzione di Z
1
ma indipendente da quest�ultima. In
questo modo la particella si muove lungo una linea retta e dopo un
primo spostamento si trova nella posizione X
0
+ Z
1
,dopo un secondo
spostamento si trova in X
0
+ Z
1
+ Z
2
, in generale dopo n spostamenti,
la posizione della particella sar� data dalla seguente relazione:
nn
ZZZXX ++++= .....
210
(1)
I Processi Stocastici
Con Z
i
,successione di variabili casuali, mutuamente indipendenti ed
identicamente distribuite (i.i.d.). L�espressione precedente pu� essere
cos� riscritta:
1,2,3....)(n ZXX
nnn
=+=
− 1
(2)
Sulla base di quanto finora detto si pu� asserire che la particella K �
sottoposta ad un random walk.
Nel caso particolare in cui le posizioni Z
i
, possono assumere solo i
valori 1,0 e �1, con distribuzione di probabilit�:
p(Z
i
=1) = p ; p(Z
i
=0) = 1-p-q ; p(Z
i
=-1) = q
chiameremo questo processo Simple Random Walk.
I Processi Stocastici
3. Random Walk e Rischio d�Assicurazione
Il Random Walk � un processo spesso utilizzato per descrivere in
maniera esauriente alcuni aspetti dell�attivit� di un�azienda
assicurativa.Andiamo a verificare quanto detto, con l�ausilio di un
esempio pratico.
Consideriamo una compagnia d�assicurazione che inizia la sua attivit�
al tempo 0 con un certo ammontare di capitale fisso X
0
. Durante i
periodi 1,2,3,4� la compagnia riceve le somme Y
1
, Y
2
, Y
3
, Y
4
,� in
virt� del processo di riscossione dei premi e di altri redditi, mentre nel
contempo paga le somme W
1
, W
2
, W
3
, W
4
,�..in virt� del pagamento
dei risarcimenti.Ora sia n, un istante qualsiasi di tempo in cui si
effettua la valutazione del capitale aziendale.Il valore del capitale sar�
dato dalla seguente relazione:
)(.....)(
110 nnn
WYWYXX −++−+= (3)
Se X
n
<0, allora la compagnia � in rovina e sar� costretta a chiudere la
propria attivit�.
A questo punto , se assumiamo che, {Y
r
} e {W
r
} sono due variabili
casuali indipendenti ed identicamente distribuite, allora il capitale X
n
si
muove secondo la legge del Random Walk, con punto di partenza X
0
,e
I Processi Stocastici
con spostamenti Z
r
=Y
r
-W
r
(r=1,2,..).Considerando inoltre che sia
presente una barriera in 0, si avr� quindi un processo da considerare
nell�intervallo );( +∞ο .
Le equazioni che descrivono questo processo sono:
()0,0
1
>+>+=
−−− n1n1nnnn
ZX X ZXX (4)
()casi altri negli X
n
0=
E� palese la perfetta corrispondenza tra la (4) e la (2).