Introduzione
II
• identificazione di un set di misure a radiofrequenza per la verifica di conformità alle
specifiche ETSI di un terminale mobile GSM;
• analisi delle soluzioni finalizzate allo scopo, in termini di strumentazione, algoritmi e
procedure di misura attualmente disponibile sul mercato;
• definizione di criteri progettuali per la messa a punto di una stazione di misura capace
di effettuare le misure sopra menzionate;
• proposta di un metodo numerico di misura alternativo.
Nel primo Capitolo sono stati identificati gli elementi costitutivi di una rete
GSM, i servizi da essa offerti, il suo modus operandi, l’interfaccia radio, l’architettura di
rete.
Nel secondo Capitolo è stata effettuata una classificazione della Normativa
ETSI (European Telecommunication Standard Institute) riguardante il sistema GSM, onde
identificare i sottinsiemi delle Specifiche riguardanti le varie componenti del sistema
medesimo.
Nel terzo Capitolo, sulla scorta del sottinsieme di Specifiche riguardante le
misure sul terminale mobile GSM, e di varie fonti citate in Bibliografia, è stato selezionato
un set di misure a radiofrequenza atto a perpetrare la verifica di conformità, per poi
definire un insieme di requisiti minimi che uno strumento di misura deve possedere onde
poter effettuare tale verifica.
La definizione di tali requisiti ha permesso di selezionare, fra le proposte di
varie Case Costruttrici, quegli strumenti atti ad effettuare il test, e di proporre un
allestimento di un banco di misura: tale lavoro costituisce l’argomento del quarto Capitolo.
Un’analisi comparata di tali strumenti ha poi evidenziato come nessuno di
essi sfruttasse, ai fini di ridurre tempi e costi delle misure e di incrementarne la qualità,
l’intrinseca natura tempo-frequenza del segnale GSM: nel quinto Capitolo è stata perciò
proposta una metodologia numerica di misura che ne facesse uso. L’uso di tale
metodologia è limitata alla misura dell’errore di fase e frequenza di un trasmettitore GSM,
ma può essere estesa a varie altre misure. E’ stato proposto ed implementato nel linguaggio
di programmazione del simulatore Matlab® della The Mathworks, Inc. un algoritmo per
effettuare tale misura; tale algoritmo è stato poi validato su segnali GSM con
caratteristiche note.
Completano il lavoro tre appendici:
Introduzione
III
• nell’Appendice A è riportato un programma in BASIC che abilita uno strumento della
Casa Costruttrice Hewlett Packard ad effettuare la misura di alcuni parametri topici per
un terminale mobile GSM;
• nell’Appendice B vengono presentati alcuni apparati usati per la generazione del
segnale GMSK;
• nell’Appendice C sono riportati i listati dei programmi usati per le simulazioni.
Ringraziamenti.
Vorrei in questa sede ringraziare, per il cortese aiuto fornito in varie fasi del
lavoro, i Proff.ri P. Arpaia, A. Baccigalupi, F. Cennamo, M. Lops, G. Zarone, gli Ingg.ri C.
De Capua ed A. Grillo ed i Sigg.ri G. Mei e S. Russo dell’Ateneo “Federico II” di Napoli;
il Prof. C. Landi dell’Università de L’Aquila; gli Ingg.ri L. Dalla Palma e V. Bernasconi
dello CSELT di Torino; l’Ing. M. Di Giacomo della IPM di Arzano; l’Ing. Ian Reading
della Hewlett Packard di Queensferry (Scozia); gli Ingg.ri P. Ruggiero e R. Raffi della
Hewlett Packard di Napoli; il Sig. N. Acunzo della Technel S.r.L. di Napoli; gli Ingg.ri A.
Manziano e A. Vitaliano; i Sigg.ri I. Doig, A. Bergmann e P. Usai dell’ETSI di Sophia
Antipolis (Francia); il Sig. M. Scatà, webmaster del Sito “GSMWorld”
(http://www.gsmworld.netcity.it); e tutti gli avatar che ho incontrato “navigando” nel mare
magnum di Internet alla ricerca di informazioni.
Un ringraziamento particolare va alla mia famiglia ed a quella dell’adorata
Stefania, per quanto hanno fatto per me e per la paziente sopportazione delle ore che
questo lavoro ha sottratto loro.
Capitolo 1: Introduzione al sistema GSM
1
CAPITOLO 1
INTRODUZIONE AL SISTEMA GSM
1
1.1 Storia del GSM
Durante i primi anni ‘80, i sistemi di telefonia cellulare analogica stavano
sperimentando una rapida crescita in Europa, particolarmente in Scandinavia e nel Regno
Unito, ma anche in Francia e Germania. Ciascun Paese sviluppò il suo proprio sistema, che
era incompatibile con tutti gli altri. Questa era una situazione insostenibile, perché non solo
i vari apparati mobili erano limitati ad operare entro confini nazionali che in un’Europa
unificata perdevano sempre più di importanza, ma anche perché il mercato di ogni apparato
era, per l’appunto, limitato ai confini nazionali per ciascuno tipo di equipaggiamento,
impedendo la realizzazione di economie di scala.
Questo problema fu ben presto messo in luce, e nel 1982 la Conference of
European Posts and Telegraphs (CEPT) formò un gruppo di studio, il Groupe Spécial
Mobile (GSM), per studiare e sviluppare un sistema di telefonia mobile pan-europeo. Il
sistema proposto doveva soddisfare certi criteri:
1
Per maggiori approfondimenti, il Lettore interessato potrà utilmente consultare [1-4, 44-47, 65].
Capitolo 1: Introduzione al sistema GSM
2
• Buona qualità soggettiva della voce
• Bassi costi, sia per il terminale che per il servizio
• Gestire un roaming internazionale (capacità di inoltrare la chiamata al di fuori dei
confini nazionali, verso l’operatore di telefonia mobile del Paese destinatario)
• Possibilità di utilizzare terminali handheld (il ben noto “telefonino”)
• Supportare una serie di nuovi servizi
• Efficienza spettrale
• Compatibilità con l’ISDN
• Compatibilità, rispetto all’occupazione di banda, con i sistemi già in uso
• Bassi costi delle stazioni di base (Base Stations)
Nel 1989, la responsabilità del progetto GSM fu trasferita all’European
Telecommunication Standard Institute (ETSI), e le specifiche di “Fase 1”
2
per il GSM
furono pubblicate nel 1990. Esse furono divise in una serie di 13 “Raccomandazioni”,
come da Tabella 1.1
3
.
Il servizio commerciale entrò in vigore a metà del 1991, ed entro il 1993
c’erano 36 reti GSM in 22 Paesi [9]. Sebbene sia stato standardizzato in Europa, il GSM è
uno standard non solo europeo. Oltre 200 reti GSM (includendo anche DCS1800 e
PCS1900) sono operative in 110 Paesi, in tutto il mondo. All'inizio del 1994 c’erano 1.3
2
Lo sviluppo del sistema GSM, relativamente ai servizi forniti, è stato diviso in fasi. Mentre nella Fase 1 era
supportato solo il servizio di telefonia vocale ed un limitato set di servizi per la trasmissione dei dati, che
saranno meglio specificati nel Paragrafo 1.2, alcuni servizi supplementari sono stati introdotti nella Fase 2,
quali:
• l’avviso di conteggio (advise of charge)
• identificazione del numero del chiamante (line identification)
• deviazione della chiamata su un altro numero, anche di rete fissa (call forwarding)
• possibilità di numerazione di tipo privato (closed user group)
Significativi miglioramenti si avranno nella trasmissione dati con i servizi previsti dalle specifiche di Fase 2+,
in particolare HSCSD (High Speed Circuit Switched Data) e GPRS (General Packet Radio Service) [7,8,20],
che riguarderanno una migliore codifica della voce e servizi di trasmissione dati avanzati, la cui realizzazione
è prevista per il 1998. Inoltre la funzionalità di rete denominata CAMEL (Customized Applications for
Mobile network Enhanced Logic) sfruttando la tecnologia di rete intelligente (IN, Intelligent Network)
permetterà agli operatori di creare nuovi servizi per differenziare la propria rete e renderà possibile l’utilizzo
di tali servizi quale che sia la rete che serve l’utente. Altri servizi innovativi che sono già stati proposti, o lo
saranno a breve, sono i cosiddetti servizi on line, che vanno dall’accesso a vari tipi di informazioni fino
all’interazione con Internet, sempre tramite il terminale GSM. Per l’approccio “phased” al GSM si vedano
[5,6].
3
Una panoramica dei vari aspetti coperti da queste Raccomandazioni si può trovare in [1].
Capitolo 1: Introduzione al sistema GSM
3
milioni di abbonati in tutto il mondo, che erano diventati oltre 55 milioni nell’Ottobre del
1997 [10]. Da quando il Nord America, con un certo ritardo, si è dotato di un suo sistema
Tabella 1.1
Raccomandazioni ETSI relative al GSM
00 Preambolo 01 Generali
02 Aspetti riguardanti i servizi 03 Aspetti di rete
04 Interfacce e protocolli MS-BS
4
05 Substrato fisico del collegamento radio
06 Aspetti audio 07 Adattatori terminali per MS
08 Interfacce BTS/BSC e BSC/MSC 09 Interoperabilità con altre reti
10 Interoperabilità dei servizi 11 Specifiche per l’equipaggiamento e verifiche di
conformità
12 Messa in opera e manutenzione
GSM (il PCS1900), sistemi GSM esistono in ogni continente; l'acronimo GSM, per motivi
“pubblicitari”, è attualmente usato per Global System for Mobile communications (Sistema
Globale per comunicazioni Mobili).
I progettisti del GSM scelsero un inedito (al tempo) sistema digitale, in
opposizione agli allora standard sistemi cellulari analogici, come AMPS negli Stati Uniti e
TACS nel Regno Unito. La loro speranza era che i progressi nel campo degli algoritmi di
compressione e dei DSP (Digital Signal Processors) avrebbero permesso, non solo di
soddisfare i criteri di progetto iniziali, ma anche un miglioramento continuo del sistema in
termini di qualità e costi.
Le oltre 8000 pagine di Raccomandazioni sul GSM tentano di realizzare un
compromesso fra l’esigenza di una costante, innovativa competizione fra i fornitori del
servizio GSM, e la necessità di una standardizzazione sufficientemente spinta, da garantire
un alto livello di interoperatività fra le componenti del sistema. Si è cercato di realizzare
ciò, prevedendo specifiche funzionali e di interfaccia fra ciascuna delle entità funzionali
definite nel sistema.
4
Una lista di acronimi e di abbreviazioni correntemente in uso per il GSM si trova alla fine del Capitolo.
Capitolo 1: Introduzione al sistema GSM
4
1.2 Servizi offerti dal GSM
I servizi GSM seguono le linee-guida ISDN (Integrated Services Digital
Network) e sono classificati come servizi trasmissione e servizi dati. I primi includono la
telefonia mobile standard ed il traffico di canale originato dal terminale mobile (Mobile
Station) o dalla stazione di base (Base Station). I servizi dati includono il traffico da
computer a computer, ed i servizi a commutazione di pacchetto.
I servizi riservati agli utenti, seguendo la definizione ITU-T, possono essere
divisi in tre principali categorie:
• Servizi di telefonia, comprese le chiamate di emergenza. Il GSM supporta anche
Videotex e Teletex, sebbene non siano parte integrante dello standard GSM.
• Servizi dati, che sono limitati agli Strati 1, 2 e 3 del modello OSI (Open System
Interconnection). Gli utenti GSM possono mandare e ricevere dati, ad una velocità
variabile fra 300 e 9600 bps (bit per secondo)
5
, ad altri utenti di telefonia fissa o mobile,
all’ISDN, a reti di dati pubbliche a commutazione di pacchetto, usando una vasta
gamma di metodi di accesso e protocolli, come l’X.25 o l’X.32. I dati possono essere
trasmessi sia in modalità trasparente (in cui il GSM provvede una codifica di canale
standard per i dati dell’utente) che in modalità non trasparente (in cui il GSM offre una
particolare efficienza nella codifica, basata sulla specifica interfaccia dati).
• Servizi ISDN supplementari, che sono per loro natura digitali (comprendono la
deviazione di chiamata, la conversazione fra un numero di utenti superiore a due, e
l’identificazione della linea chiamante), e non sono disponibili sulle reti mobili
analogiche. I servizi supplementari comprendono anche lo short message service (SMS)
che permette agli utenti GSM ed alle stazioni di base di trasmettere messaggi
alfanumerici di limitata lunghezza (160 caratteri
6
, ognuno codificato secondo il codice
ASCII a 7 bit) mentre, allo stesso tempo, viene gestito il normale traffico di voce.
L’SMS provvede altresì il cell broadcast, che consente alle stazioni di base GSM di
trasmettere, in modalità uno-a-molti, informazioni quali lo stato del traffico sulle
5
Un significativo miglioramento della velocità di trasmissione si avrà con i servizi di Fase 2+ [5].
6
Recentemente l’ETSI ha accettato un nuovo algoritmo di compressione proposto dall’operatore inglese
Vodafone, che permetterà di trasmettere fino a 240 caratteri (Fonte: Notizie Italtel n.ro 3, 1998)
Capitolo 1: Introduzione al sistema GSM
5
autostrade, le previsioni del tempo, le quotazioni in Borsa etc., a tutti gli utenti GSM
all’interno del raggio di ricezione.
Dal punto di vista dell’utente, una delle più importanti innovazioni
introdotte dal GSM è la SIM (Subscriber Identity Module), un dispositivo di memoria che
immagazzina informazioni come il numero di identificazione dell’utente, le reti ed i Paesi
nei quali è autorizzato ad operare, codici privati, ed altre informazioni caratteristiche
dell’utente. Ogni utente usa la SIM con un codice di identificazione personale a quattro
cifre (il PIN, Personal Identity Number), che permette l’attivazione del servizio da ogni
terminale GSM. Le SIM si presentano sotto la forma di smart card (supporti delle
dimensioni di una carta di credito, con un chip integrato, che possono essere inserite nel
terminale GSM) o moduli plug-in, anch’essi removibili. Senza una SIM installata, tutti i
terminali GSM sono identici e non-operativi, tranne a volte per i numeri di emergenza.
L’utente GSM viene ad essere così identificato, non col possesso del terminale mobile (nel
seguito, MS), ma con quello della SIM.
Una seconda caratteristica del GSM che è importante sottolineare è il suo
alto grado di sicurezza. A differenza dei sistemi di telefonia cellulare analogica, è
virtualmente impossibile intromettersi in una trasmissione radio GSM; ciò impedisce la
cosiddetta “clonazione” del telefonino. L’alto grado di riservatezza è reso possibile,
criptando il flusso digitale di bit inviato da un trasmettitore GSM, secondo una speciale
chiave di crittografia, secreta, che è nota solo tramite la portante di trasmissione. Questa
chiave varia, nel tempo, per ogni utente [1].
Ogni costruttore di apparati per il GSM deve sottoscrivere il Memorandum
of Understanding (MoU). Il MoU è una convenzione internazionale che permette lo
scambio di algoritmi di criptografia ed altre informazioni proprietarie fra vari Paesi.
Capitolo 1: Introduzione al sistema GSM
6
1.3 Architettura della rete GSM
La Figura 1 mostra i componenti della rete GSM [58]. Essa può essere
divisa in tre parti principali. Il terminale mobile (Mobile Station, MS) è in possesso
dell’utente. Il Base Station Subsystem (BSS) controlla il collegamento radio con un insieme
di terminali mobili. Il Network Subsystem, la cui parte principale è il Mobile services
Switching Center (MSC), inoltra le chiamate fra utenti della rete mobile, e fra utenti della
rete mobile e della rete fissa. All’MSC è demandata anche la gestione della mobilità.
L’Operations and Maintenance Center (OMC) sorveglia la correttezza delle operazioni e
dei settaggi della rete. La singola Mobile Station ed il Base Station Subsystem comunicano
tramite l’interfaccia Um
7
, conosciuta anche come air interface o collegamento radio. Il
Base Station Subsystem comunica col Mobile services Switching Center attraverso
l’interfaccia A .
7
Tutte le interfacce della rete GSM sono mostrate nella Figura 3 del Capitolo 2.
Figura 1: Architettura di una rete GSM
Capitolo 1: Introduzione al sistema GSM
7
1.3.1 La Mobile Station
La Mobile Station (MS) è formata dal terminale mobile e dalla SIM. La SIM
assicura la cosiddetta personal mobility, ossia ogni utente può accedere ai servizi che ha
sottoscritto, indipendentemente dallo specifico terminale: inserendo la SIM card in un altro
terminale GSM, l’utente avrà accesso da tale terminale ai servizi che ha sottoscritto.
Il terminale mobile è identificato univocamente dall’International Mobile
Equipment Identity (IMEI). La SIM card contiene l’International Mobile Subscriber
Identity (IMSI), usato per l’identificazione dell’utente, una chiave segreta per
l’autenticazione, ed altre informazioni.
In quanto oggetto della Tesi, si è deciso di dare qualche informazione in più
su questo elemento della rete GSM.
La Figura 2 riporta uno schema a blocchi con le interazioni fra i vari
apparati che compongono un terminale mobile, mentre la Figura 3 descrive più in dettaglio
i componenti di tali apparati. La Figura 4, infine, descrive le tecnologie con cui tali
componenti sono costruiti [62].
Figura 2: Schema a blocchi di un terminale mobile GSM
Capitolo 1: Introduzione al sistema GSM
8
Figura 3: Schema interno di un terminale mobile GSM
Figura 4: Tecnologie di costruzione dei componenti di un terminale mobile GSM
Capitolo 1: Introduzione al sistema GSM
9
1.3.2 Il Base Station Subsystem
Il Base Station Subsystem si compone di due parti, la Base Transceiver
Station (BTS) ed il Base Station Controller (BSC). Esse comunicano attraverso
l’interfaccia Abis, consentendo (come nel resto del sistema) a componenti di diverse Case
costruttrici di operare fra di loro.
La BTS ospita le antenne che coprono una cella e gestisce i protocolli
(insieme delle segnalazioni) di collegamento radio con le MS.
Il BSC gestisce le risorse radio per una o più BTS. Sono di sua competenza
l’allocazione dei canali, il frequency hopping, e l’handover, che saranno descritti nel
seguito.
1.3.3 Il Network Subsystem
8
Il cuore del Network Subsystem è il Mobile services Switching Center
(MSC). Le sue funzioni sono quelle di un normale nodo di commutazione della PSTN
(Public Switched Telephone Network) o dell’ISDN, ma esso, in più, provvede alle
operazioni necessarie per maneggiare un utente radiomobile, come la registrazione,
l’autenticazione, l’aggiornamento della posizione, l’handover, ed il roaming.
Questi servizi sono garantiti dall’interazione di un insieme di entità
funzionali, che insieme formano il Network Subsystem.
Come già detto, la prima funzione dell’MSC è di assicurare la connessione
alle reti fisse (come la PSTN o l’ISDN). Le segnalazioni fra i componenti del Network
Subsystem usano il Signalling System Number 7 (SS7), usato per le segnalazioni di
chiamata nell’ISDN.
L’Home Location Register (HLR) ed il Visitor Location Register (VLR)
sono due database che, assieme all’MSC, garantiscono l’inoltro delle chiamate ed il
roaming per il GSM. L’HLR contiene le informazioni relative ad ogni utente registrato
presso la rete GSM, a prescindere dalla posizione corrente del radiomobile. Essa,
tipicamente, viene registrata sotto forma di indirizzo del VLR associato al radiomobile.
8
Sostanziali modifiche sono state proposte per l’architettura di questo sottosistema, in vista dell’introduzione
del GPRS [7].
Capitolo 1: Introduzione al sistema GSM
10
L’operazione di aggiornamento è descritta nel Paragrafo 1.5.2.1. C’è logicamente un HLR
per ogni rete GSM, sebbene esso possa essere implementato sotto forma di database
distribuito.
Il VLR contiene una parte delle informazioni dell’HLR, necessarie per il
controllo della chiamata e per la fornitura dei servizi, per ogni utente che si trova a
transitare nell’area geografica controllata dal VLR. Sebbene ogni blocco della rete GSM
possa essere implementato come unità indipendente, tutti i costruttori implementano il
VLR insieme con l’MSC, in modo che le aree geografiche da essi controllate coincidano, sì
da semplificare lo scambio di segnalazioni necessario. L’MSC non contiene alcuna
informazione circa una particolare MS: dette informazioni sono memorizzate nell’HLR e
nel VLR.
Gli altri due registri sono usati per l’autenticazione e la sicurezza della
comunicazione. L’Equipment Identity Register (EIR) è un database che contiene la lista di
tutti gli apparati mobili “validi” della rete, e nel quale ogni MS è identificata tramite il suo
International Mobile Equipment Identity (IMEI). Un IMEI è classificato come “non valido”
se viene segnalato che è associato ad un apparecchio rubato, o di tipo non approvato.
L’Authentication Center (AuC) è un database fortemente protetto, nel quale è
immagazzinata una copia della chiave segreta memorizzata in ogni SIM, che è usata per
l’autenticazione ed il criptaggio.
1.3.4 La struttura delle celle
Il termine “cellulare” deriva dal modo di suddividere l’area di servizio in
“celle” esagonali, a guida di un alveare, ciascuna delle quali fa capo ad una stazione
radiobase, con la quale si collegano i radiotelefoni [19]. Ogni stazione radiobase dispone a
tale scopo di un certo numero di canali radio, che non possono essere generalmente
utilizzati anche in celle vicine, perché si creerebbero interferenze eccessive; l’insieme dei
canali della rete è perciò suddiviso in sottoinsiemi, ciascuno dei quali può essere utilizzato
in un’infinità di celle diverse, purchè queste si trovino a una distanza sufficiente a rendere
accettabili le interferenze reciproche. Celle vicine usano sottoinsiemi di canali diversi. Con
riferimento alla Figura 5, le celle in grigio usano le stesse frequenze, mentre il “cluster” di
sette celle copre l’intera banda GSM.
Capitolo 1: Introduzione al sistema GSM
11
Figura 5: Esempio di struttura cellulare: cluster composto da 7 celle
Si può così servire un’area illimitata con un numero di canali radio
relativamente piccolo (come si vedrà nel Paragrafo 1.4.1, il GSM “standard” ne prevede
124). Le aree delle celle sono dimensionate in modo che i canali in esse disponibili siano
sufficienti per servire gli utenti che vi si trovano, perciò esse sono grandi nelle zone poco
popolate, mentre sono piccole nelle zone con elevata densità di utenza. Quando il numero
di utenti cresce, si può aumentare la capacità della rete suddividendo le celle originarie in
celle di dimensioni minori. Infatti nelle aree rurali i raggi delle celle raggiungono qualche
decina di chilometri, mentre nelle zone centrali delle grandi città si riducono a poche
centinaia di metri. Vi sono due vincoli per la pianificazione cellulare [29]:
• Traffico: l’area della cella viene calcolata in base al traffico potenziale smaltito, in
funzione delle capacità radio della cella stessa
• Path-loss: il raggio massimo della cella è dato dalla distanza tra BTS e MS in cui
entrambi sono al livello della loro sensibilità minima (definita in [14])
Il vincolo più stringente definisce il raggio massimo della cella.
Le reti cellulari consentono ai loro utenti di ricevere chiamate in qualunque
punto dell’area di servizio. Affinchè ciò possa avvenire, i radiotelefoni hanno sempre i
circuiti di ricezione accesi e, quando non sono collegati per una normale comunicazione, si
sintonizzano sui canali che le stazioni di base dedicano alla diffusione delle chiamate (vedi
Paragrafo 1.4). Le chiamate non sono però diffuse in tutte le celle, perché, essendo
Capitolo 1: Introduzione al sistema GSM
12
complessivamente numerose, i segnali a esse relativi occuperebbero una banda eccessiva;
sono invece diffuse solamente in porzioni limitate dell’area di servizio, dette aree di
localizzazione (location area), in modo che in ciascuna di esse, che può coincidere con una
cella o essere costituita da un insieme di celle, siano irradiate soltanto le chiamate dirette
agli utenti che si trovano in quell’area.
1.4 Aspetti del collegamento radio
L’ITU (International Telecommunication Union), che fra le altre sue
funzioni ha quella di gestire, a livello internazionale, l’allocazione delle frequenze, ha
destinato al GSM, in Europa, le bande 890-915 MHz per il collegamento uplink (dal
terminale mobile alla stazione di base) e 935-960 MHz per il collegamento downlink (dalla
stazione di base al terminale mobile
9
).
Nella Figura 6 [4] sono indicate le bande riservate al sistema GSM ed ai
sistemi DCS1800 e PCS1900, da esso derivati
10
.
9
La banda effettivamente allocata per il sistema GSM nei vari Paesi europei è minore, in parte perché si
preferisce assegnare una banda “iniziale” e poi ampliarla al crescere dell’utenza, in parte per compatibilità
con altri sistemi già esistenti (tipico è il caso dell’Italia, ove si è dovuto allocare la banda del GSM tenendo
conto dei requisiti di compatibilità con la banda impegnata dal preesistente sistema analogico TACS). In
Italia, con Decreto Ministeriale del 20 Marzo 1998, al GSM sono state assegnate le seguenti bande [11]:
• 894,5-913,7 MHz e 939,5-958,7 MHz a partire dal 15 Aprile 1998
• 892,5-913,7 MHz e 937,5-958,7 MHz a partire dal 15 Ottobre 1998
10
In effetti, le sole differenze fra questi tre sistemi sono: l’occupazione di banda, la numerazione dei canali,
ed i livelli di potenza in trasmissione.