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CAPITOLO 1
INTRODUZIONE
Gli Standard per Internet sono descritti dai documenti Request for
Comments, noti come RFCs, pubblicati in rete dall’RFC-Editor che
si occupa della loro redazione sotto l’egida dell’Internet Society
che raggruppa in se gli organismi che studiano, preparano e veri-
ficano i protocolli per la rete, come il TCP/IP.
Non tutti i documenti RFC sono degli standard per Internet, ma pos-
sono essere anche a carattere informativo o riportare le procedure di
applicazione di un protocollo.
Come si vedrà in dettaglio nei capitoli successivi di questo lavoro,
la comunità Internet si è ormai sviluppata e articolata in diversi
organismi che si occupano dei vari aspetti della rete.
Nel 1992 è stata fondata la Internet Society che è una organizzazione
internazionale aperta a tutti senza fini di lucro e non governativa,
sorta per dare cornice legale e finanziaria all’Internet Engeneering
Task Force e agli altri enti che si occupano di sviluppare e pro-
muovere Internet nel mondo.
Oggi la Internet Society (ISOC) è estesa in più di 170 Paesi nel
mondo e annovera migliaia di soci. Di essa fa parte, in particolare,
l’Internet Architetture Board (IAB) che funge da consulente tecnico
dell’ISOC e raggruppa e coordina le attività di altri due enti come
l’Internet Engeneering Task Force (IETF) e l’Internet Research Task
Force (IRTF).
Sicuramente è l’IETF che svolge il ruolo più importante all’interno
dell’ISOC ed insieme alla figura dell’RFC-Editor ha il compito di
preparare e seguire l’evolvere di un documento da semplice bozza
fino allo stato finale e alla pubblicazione come RFC.
Come si è già detto prima gli standard Internet sono pubblicati come
RFC, ma non tutti gli RFC sono standard Internet.
Un documento[1], prodotto ad esempio da un gruppo di lavoro dello
IETF che intende farne uno standard, viene presentato come Bozza
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Internet, Internet Draft, poi successivamente passa allo stato di Pro-
posta di Standard e se implementato indipendentemente con almeno
due codifiche diverse passa allo stato di Bozza di Standard.
Infine, dopo revisioni e correzzioni che possono durare anni, viene
approvato come Standard Internet.
I documenti che non rappresentano standard vengono denominati
RFC Informativi, ovvero Informational, si tratta di documenti recanti
informazioni su procedure da seguire nei lavori degli enti o dei
gruppi di lavoro dell’IETF o dell’IRTF, inoltre vi sono RFC deno-
minati Sperimentali, spesso prodotti dal lavoro dello IRTF, e si
occupano di aggiornare la comunità sui lavori in corso a lungo ter-
mine su argomenti di ricerca tecnologica di carattere sperimentale.
Infine, quando un documento RFC viene reso obsoleto dalla pubblica
zione di un nuovo RFC che aggiorna tale standard, esso viene di-
chiarato Storico, Historical.
Recentemente sono state create delle sottoserie di documenti RFC
con l’intento di mettere ordine e classificare i tipi di documenti.
Per gli standard c’è la serie Standard STD che raccoglie tutti gli RFC
che descrivono uno Standard Internet in uso.
Se più RFC caratterizzano uno standard vengono compresi in un uni-
co STD il cui numero di serie non cambia mai nel tempo.
Analogamente per gli RFC di informazione è stata creata la sotto-
serie di documenti For Your Information FYI.
E per quelli rigurdanti procedure e metodologie di lavoro è stata
creata la sottoserie dei Best Current Practice, BCP.
In particolare, grande importanza ha il documento STD 1, che aggior
na periodicamente sullo stato di standardizzazione dei protocolli per
la rete Internet e che maggiormente interessa questo lavoro.
Questo documento, che attualmente riporta l’RFC3000, presenta in
dettaglio non solo un catalogo degli RFC che sono standard per In-
ternet, ma anche quelli che si trovano ai livelli di maturazione
inferiori nel processo.
Riporta inoltre la sottoserie dei Best Current Practice, BCP, ag-
giornata, e gli RFC classificati come Sperimentali e Storici.
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In questo lavoro ci si propone di analizzare il processo di formazio-
ne di uno standard per Internet e di fare un resoconto aggiornato
degli standard dei principali protocolli della rete e il loro relati-
vo livello di maturazione nel processo.
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CAPITOLO 2
ORGANISMI DELLA COMUNITÀ INTERNET
Nel 1968[2] un gruppo di neolaureati di quattro università degli Stati
Uniti iniziò a lavorare nell’ambito del progetto ArpaNet per la crea-
zione di una rete interconnessa di terminali situati nelle sedi degli
atenei, lontani tra loro e funzionanti con sistemi operativi diversi.
Era un lavoro del tutto sperimentale in un campo di applicazioni
fondamentalmente inesplorato. Il lavoro di questo gruppo di persone
si svolgeva prevalentemente attraverso incontri e discussioni, spesso
interminabili, su come sarebbe dovuta essere strutturata la rete, sul
le applicazioni da utilizzare, sulla politica di gestione della rete,
sul tipo di protocolli da adottare per fare comunicare tra loro le
macchine.
Steven Crocker era una di queste persone e ben presto si rese conto
di come negli incontri non si raccoglievano i risultati ottenuti in un
rapporto o in una serie di note riassuntive utili alle discussioni
successive.
Decise allora di occuparsene lui e il 7 aprile 1969 preparò una nota
per l’incontro successivo dal titolo “Host Software”, e non volendo
risultare superbo e con l’intento di stimolare il dibattito nel grup-
po di lavoro chiamò questa nota Request for Comments, richiesta di
commenti.
Non poteva immaginare il successo che la sua idea avrebbe avuto im
mediatamente.
Già due giorni dopo, il 9 aprile, ebbe risposta attraverso una nota
denominata RFC numero 2, pubblicata on-line sul SRI (Stanford Re-
search Institute) Journal che era intitolata anch’essa “Host Softwa-
re” ed era la replica al suo primo RFC.
Esattamente quello che S.Crocker si augurava.
Da allora ogni successivo RFC fu archiviato e reso disponibile al pub
blico sull’SRI Journal, prima, e poi su appositi archivi accessibi-
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li tramite una piccola stringa di testo, detta link, e che fornivano
direttamente l’intero documento, naturalmente su computer.
Dal 1972 Jon Postel si è occupato della pubblicazione e della ges-
tione degli RFC e grazie alla sua abilità e al suo infaticabile lavo-
ro gli RFC sono diventati i documenti di riferimento per tutti coloro
che lavorano allo sviluppo e al miglioramento di Internet.
Sicuramente oggi le caratteristiche degli RFC sono molto diverse da
quelle dei documenti di 30 anni fa. Ora sono il passo finale di un
lungo processo di valutazione e discussione di una proposta o una
idea.
2.1 Internet Society (ISOC)
Internet Society[3] è una organizzazione non governativa internazio-
nale senza fini di lucro, che ha come obiettivo lo sviluppo libero,
equo, universale e stabile di Internet e la promozione dei benefici
usi della rete per l'umanità.
E' stata fondata nel 1992 da J.Postel, V.Cerf e altri pionieri di
Internet per dare una cornice legale e finanziaria alle attività
dell'Internet Engeneering Task Force ma svolge oggi una più ampia
attività in particolare riguardo i seguenti temi: standard, public
policy, education and membership e training.
Ovvero nel settore primario dello sviluppo degli standard e dei pro-
to colli per le tecnologie Internet, nella discussione ed elaborazio-
ne delle politiche pubbliche per la diffusione di Internet, nell'or-
ganizzazione di eventi e attività per la diffusione delle conoscenze
sull'uso di Internet e nel promuovere la propria presenza e le atti-
vità nella comunità globale di Internet.
La partecipazione alla Internet Society è aperta a tutti, sia aziende
che privati cittadini, centri di ricerca e altri enti e oggi racco-
glie decine di organizzazioni e migliaia di membri in oltre 170 Paesi
nel mondo.
Per sviluppare queste attività la Internet Society promuove la crea-
zione di entità locali, dette chapter, perchè queste possano artico-
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lare i principi e gli scopi di Internet Society. Oggi nel mondo esi-
stono oltre 70 sezioni locali e anche in Italia è attiva dal 2000 una
sezione.
Lo strumento principale attraverso cui i membri di Internet Society
comunicano e lavorano è la posta elettronica organizzata in news
groups sui temi specifici di lavoro. Un news group è attivato su
richiesta di almeno cinque membri della Internet Society che pro-
pongono di discutere su uno degli argomenti gestiti dalla società.
L'Internet Society gestisce un sito, in rete, molto ricco di in-
formazioni e aggiornamenti e molte sezioni locali hanno propri siti
con ampie informazioni riguardo le attività della sezione stessa.
Principalmente la Internet Society si occupa di:
- pubblicare aggiornamenti sintetici sullo sviluppo degli standard
Internet
- organizzare i meeting per INET e NSSD
- esprimere la propria posizione su iniziative, pubbliche o private,
controverse
- curare il sostegno finanziario e l'organizzazione delle attività
dello IETF
- curare la pubblicazione degli RFC ( Request for Comments ).
In questi anni l'importanza della Internet Society a livello organiz-
zativo è cresciuta fino ad assorbire e coordinare le attività delle
maggiori organizzazioni[3] della rete come il già citato Internet En-
geneering Task Force, l'Internet Architetture Board e i loro gruppi
di lavoro e l’RFC-Editor.
E' importante sottolineare come la collaborazione e il lavoro dei
membri dell'Internet Society sia completamente gratuito e volontario
così come la collaborazione dei soci.
Questo è garantito dallo statuto della società e fa parte dei cardini
su cui si è sviluppata l'idea stessa di Internet.
La figura 2.1 illustra l'organigramma generale dell'Internet Society.