3
sfruttando le potenzialità di Internet, prende il nome di Nuova Economia, o in inglese New
Economy.
Il percorso che ci accingiamo a seguire è il seguente: in un primo momento, al fine di collocare
la situazione attuale in un quadro storico ed economico più ampio e completo, daremo un breve
sguardo alle fasi che ha attraversato l’economia mondiale moderna, per capire se con l’espressione
New Economy è corretto identificare una vera e propria “rivoluzione” oppure se è più corretto farla
corrispondere ad un più comune fenomeno di “innovazione”.
In un secondo momento affronteremo le tematiche che riguardano l’utilizzo di Internet,
analizzando come quest’ultimo modifica e modificherà in futuro, le strategie commerciali e di
marketing delle aziende italiane ed estere facendo riferimento esplicito, negli ultimi due capitoli, al
settore del turismo.
2. Per capire il modo in cui la New Economy si inserisce nella situazione economica attuale,
possiamo richiamare il pensiero di Schumpeter, il quale già nel 1912 vede l’innovazione come il
fenomeno centrale dello sviluppo dell’economia
2
. In effetti, ogni fase storica è caratterizzata da un
numero ristretto di innovazioni tecnologiche essenziali per lo sviluppo economico e sociale
3
.
Così, da due secoli circa (ossia da quando è iniziato lo sviluppo industriale moderno), si sono
susseguiti periodi di durata di 50 – 60 anni caratterizzati da una, due o al massimo tre grandi
invenzioni.
Fu proprio Schumpeter a definire questi periodi “onde lunghe di Kondrat’ev” o “grandi cicli
economici di Kondrat’ev” dal nome dell’economista russo Kondrat’ev che li aveva teorizzati e
diffusi intorno al 1920
4
.
2
A tal proposito si veda J. A. SCHUMPETER, Business Cycle, Mac Graw-Hill, N.Y., 1939.
3
Sugli effetti economici di crescita e occupazione delle innovazioni di prodotto e di processo, si può consultare N.
ACOCELLA, Politica Economica e Strategie Aziendali, Carocci editore, Roma, p.251.
4
Cfr. N. D. KONDRATIEFF, I Cicli Economici Maggiori, Gattei, Bologna, 1981.
4
Ogni ciclo è caratterizzato “da una trasformazione fondamentale nella struttura economica e
sociale della società”, e rappresenta una vera e propria rivoluzione industriale.
Le “rivoluzioni industriali” dell’epoca moderna sono quattro e sono caratterizzate dalla
progressiva sostituzione di forme di energia, di materie prime, di processi produttivi e di
organizzazioni del lavoro
5
.
Secondo molti autori, dagli anni novanta è iniziata una quinta rivoluzione industriale
all’interno della quale si inserirebbe la Nuova Economia (cfr. tabb. 1 e 2).
La prima rivoluzione industriale
6
si ebbe nel periodo 1770 – 1840, con l’introduzione e la
diffusione della macchina a vapore per usi fissi, nell’industria tessile e nell’industria meccanica; in
questo periodo l’unica fonte di energia è il carbone e le materie prime utilizzate sono soprattutto
cotone e ferro, nasce la fabbrica moderna nell’ambito di un’economia fino ad allora soprattutto
agraria, artigianale e manifatturiera.
La seconda rivoluzione industriale
7
avvenne nella metà del 1800 e fu dominata dalla macchina
a vapore per usi mobili con la costruzione di locomotori per ferrovie e navi a vapore, con il carbone
ancora quale fonte energetica. Nascono in questo periodo le associazioni dei sindacati, le società
per azioni, i grandi complessi industriali e del sistema del credito; il commercio è ancora libero.
5
Per approfondimenti si veda E. CHIACCHIERINI, Tecnologia e Produzione (seconda edizione), edizioni Kappa, Roma,
1996.
6
Tra le scoperte di questo periodo ricordiamo: la pila di Volta, il vaccino contro il vaiolo del medico inglese Jenner, la
filatrice automatica dell’americano Slater, le macchine a vapore con pressione superiore a quelle scoperte da Watt, l’uso
del ghiaccio per la conservazione del pesce, il cemento Portland brevettato da Aspodin, il tunnel ferroviario sotto il
Tamigi, il telegrafo di Morse.
7
Anche per questo periodo accenniamo alle scoperte maggiori quali: la lampada ad incandescenza di Swann ed Edison,
la scoperta della dinamite da parte di Nobel, il taglio dell’istmo di Suez, l’uso del petrolio come combustibile, il
telefono di Meucci, l’invenzione del fulmicotone e della nitroglicerina, il motore a scoppio a benzina e diesel, il
pneumatico Dunlop, il ponte di Brooklin sospeso su funi d’acciaio, il volo dei fratelli Wright, la tecnica di
congelamento che consente l’esportazione della carne dall’Australia e dagli USA in Europa, le industrie elettriche
nazionali, il dirigibile rigido di Zeppelin.
5
La terza rivoluzione industriale
8
, che comprende la prima metà del 1900, è caratterizzata da un
maggior numero di innovazioni rispetto ai due precedenti periodi, si assiste ad un maggior sviluppo
produttivo sotto l’effetto combinato dell’uso dell’elettricità e del motore a scoppio, dell’industria
siderurgica e dell’industria chimica (carbochimica prima e petrolchimica poi); elettricità e petrolio
si affiancano al carbone come fonti energetiche per poi sostituirlo completamente a partire dagli
anni Quaranta. Prosegue lo sviluppo dei grandi complessi finanziari ed industriali (con la conferma
della regola, che allorché un’innovazione si presenta durante un ciclo economico, si afferma
pienamente solo nel successivo) e dei sindacati, mentre hanno inizio le prime politiche di intervento
pubblico in economia (che si sostanzieranno nel quarto ciclo), che porteranno ad un’industria di
Stato vera e propria (esempi in Italia sono l’IRI, l’ENI, l’EFIM) con rilevanti riflessi sullo sviluppo
economico, sociale e scientifico della società.
La quarta rivoluzione industriale riguarda la seconda metà del 1900 ed è stata caratterizzata
dalla produzione di massa (ciclo fordista), dalla petrolchimica e dall’elettronica
9
. In questo periodo
la principale fonte di energia è il petrolio che diviene un fattore strategico nello sviluppo economico
delle nazioni. Nei mercati aumenta il livello di concentrazione delle imprese e si rafforzano le
forme competitive a base oligopolistica, si consolidano le società multinazionali le quali, inoltre,
iniziano ad essere soggetti creatori di innovazione tecnologica grazie alla diffusione di laboratori
specializzati in ricerca e sviluppo.
8
Tra le scoperte più significative menzioniamo: la scoperta della radioattività da parte dei fisici francesi M. e P. Curie,
la telegrafia senza fili di Marconi brevettata in Inghilterra, la nascita del cinematografo di Lumiére e Meliés, i primi
grattacieli di Chicago e New York, il modello ‘T’ della Ford rimasto invariato per venti anni, la pubblicazione di Taylor
sui “Principi di direzione scientifica del lavoro”, il volo senza scalo Parigi – Londra, il primo sulfamidico scoperto dalla
Bayer, il radar a onde corte per l’individuazione di ostacoli durante la navigazione, il primo reattore nucleare (pila
atomica) costruito a Chicago da Fermi, la prima esplosione nucleare, la scoperta della penicillina, i dischi a 33 giri
microsolco, l’avvio della produzione automatizzata nell’industria automobilistica Ford.
9
Elettronica: scienza che si occupa dello studio teorico e delle applicazioni dei fenomeni che interessano l’elettrone nel
vuoto o nei mezzi materiali. Le tecniche elettroniche trovano particolare impiego nel campo delle comunicazioni e più
generalmente nell’elaborazione e trasmissione dell’informazione.
6
Periodo
approssimato
Descrizione Settori principali Fattori
chiave
Altri settori
trainanti
I
1770-1780
1830-1840
Ciclo della prima
meccanizzazione
Tessile
Chimico-tessile
Macchinario-tessile
Fonderie
Cotone
Ferro
Motori a vapore
Macchinario
II
1830-1840
1880-1890
Ciclo delle forze a
vapore e delle
ferrovie
Macchine a vapore
Ferrovie
Carbone
Trasporti
Acciaio
Elettricità
Coloranti sintetici
Ingegneria
pesante
III
1880-1890
1930-1940
Ciclo dell’industria
pesante
Ingegneria elettrica
Elettrotecnica
Telegrafo
Ingegneria pesante
Armamenti pesanti
Navi in ferro
Grande industria
Chimica
Coloranti chimici
Acciaio Automobili
Aerei
Telecomunicazion
i
Radio
Alluminio
Consumi durevoli
Petrolio
Plastiche
IV
1930-1940
1990-2000
Ciclo fordista o delle
produzioni di massa
Automobili
Camion
Trattori
Carri armati
Armamenti
Aerei
Consumi durevoli
Cicli produttivi
sintetici
Petrolchimica
Autostrade
Energia
(petrolio)
Computer
Tv
Radar
Macchine a
controllo
numerico
Prodotti
farmaceutici
Armi nucleari
Missili
V
1990-2000
fino al?
Ciclo delle tecnologie
dell’elettronica
informatica, nuovi
materiali,
biotecnologie
Computer
Beni capitali
elettronici
Telecomunicazioni
Fibre ottiche
Robot
Sistemi flessibili di
produzione
Ceramiche
Banche dai
Servizi informativi
Chips
(microelettro-
nica)
Biotecnologie
Attività spaziali
Chimica fine
Tab. 1: Le onde lunghe dell’economia (E. CHIACCHIERINI, 1996, op. cit.)
7
Periodo
approssimativo
Caratteristiche dei
soggetti innovatori
Struttura del
mercato
Assetti economici
internazionali
Regolamentazione del
mercato
I
1770-1780
1830-1840
Sostegno pubblico allo
sviluppo della scienza
Riforma del sistema dei
brevetti
Trasferimento tecnologico
mediante mobilità dei
lavoratori specializzati
Imprenditore
individuale
Competizione tra
piccole imprese
Supremazia inglese nel
commercio e nella finanza
internazionale
Lassez-faire
II
1830-1840
1880-1890
Sviluppo su larga scala di
istruzione ed
addestramento
Internazionalizzazione
sistema dei brevetti
Crescita
dimensione
dell’impresa e dei
mercati
Libero commercio
internazionale
Lassez-faire
Legittimazione del ruolo dei
sindacati
III
1880-1890
1930-1940
R & S interna alle
imprese
Istruzione elementare di
massa
Affermazione di
cartelli, monopoli
ed oligopoli
Imperialismo e
colonizzazione
Destabilizzazione del
sistema commerciale e
finanziario
Rapida crescita burocrazia
Ordinamenti statali imperialistici
Corsa agli armamenti
IV
1930-1940
1990-2000
Diffusione laboratori R &
S specializzati
Interesse governativo per
gli usi civili della scienza
e della tecnologia
Trasferimento tecnologico
da multinazionali
Aumento della
concentrazione
Competizione
oligopolistica
Multinazionali
Guerra fredda
Predominanza USA in
campo economico e
militare
Decolonizzazione
Collaborazione con i sindacati
Intervento dei governi per
favorire la crescita di
investimenti ed occupazione
V
1990-2000
fino al?
integrazione
supporto del governo alla
cooperazione tra
Università ed industria
Impresa flessibile
Cooperazione tra
imprese
Globalizzazione
dell’economia
Regolamentazione di:
istituzioni finanziarie nazionali
mercati di capitale
infrastrutture per la tecnologia
dell’informazione e della
comunicazione
Tab. 2: Paradigmi socio-economici associati ai cicli di Kondratiev (E. CHIACCHIERINI, 1996, op. cit.)
9
I governi cominciano a manifestare interesse verso gli usi civili della scienza e della tecnologia
oltre che intervenire per stimolare la crescita di investimenti ed occupazione secondo i principi
economici Keynesiani. La televisione inizia a diffondere stili di vita omogenei mentre il computer,
grazie al grande sviluppo dell’elettronica, fa la sua comparsa preparandosi a una diffusione di massa
che avrà luogo nel periodo successivo con il diffondersi dei chips e della microelettronica.
Secondo un’opinione molto diffusa, attualmente stiamo vivendo nella quinta rivoluzione
industriale
10
caratterizzata dalla microelettronica
11
, dalle biotecnologie
12
e dai nuovi materiali
13
come innovazioni trainanti; questa fase è contraddistinta da un vero e proprio sistema di innovazioni
in continua espansione nella sfera dell’informazione e della comunicazione (cfr. fig. 1).
Fonte: Ipsos – Explorer
Figura 1: La presenza dei nuovi mezzi di comunicazione nelle famiglie italiane
10
Tra le maggiori scoperte: il prototipo della batteria solare, la produzione di polietilene e polipropilene, la comparsa
della fibra sintetica acrilica, l’affermazione dei transistor, l’esplosione a scopo sperimentale della bomba a fusione
termonucleare nel Pacifico, la produzione del laser, la diffusione della televisione in Europa, il missile intercontinentale,
l’automazione industriale, la biodegradabilità dei detersivi, le trasmissioni via satellite, la produzione di energia elettrica
per via nucleare, l’aereo supersonico Concorde, lo sbarco sulla luna (Apollo 11, 1969), l’ingegneria genetica, la
diffusione della televisione a colori.
11
La microelettronica è quella parte dell’elettronica che si occupa di sistemi elettronici ad ingombro molto ridotto
dell’ordine del micrometro, vale a dire un milionesimo di metro.
12
Secondo la definizione adottata dall’OCSE, per biotecnologia si intende “l’applicazione di principi scientifici ed
ingegneristici per la trasformazione di materiali tramite agenti biologici, al fine di produrre beni e servizi”.
13
Detti anche materiali avanzati o high performance material.
0 1020304050607080
telefono cellulare
pc-desk
cd-rom
collegamento Internet
antenna parabolica
2000
1999
1998
10
E’ un periodo di transizione teso verso una società orientata al campo dei servizi di
telecomunicazioni i quali divengono sempre più complessi e interattivi; settori quali la
microelettronica ed invenzioni quali i chips ottenuti grazie alla tecnologia del silicio, hanno fatto
riscontrare in questi 50 anni uno sviluppo mai registrato in altro settore, prodotto o tecnologia,
divenendo i fattori chiave e trainanti dello sviluppo industriale contemporaneo (ciclo delle
tecnologie dell’elettronica informatica). E’ proprio grazie all’impiego delle tecnologie
dell’elettronica informatica
14
, che trova largo spazio lo sviluppo della comunicazione e più in
generale dell’elaborazione e trasmissione dell’informazione (cfr. fig. 2).
Figura 2: Le età dell’informazione: accelerazione delle capacità di archiviazione e di elaborazione
dei dati nella storia (E. CHIACCHIERINI, 1996, op. cit.)
14
L’informatica è la disciplina nella quale si affronta lo studio dell’informazione nei suoi principi generali e nei suoi
aspetti particolari, legati all’elaborazione automatica ed alla trasmissione dell’informazione (ingegneria dell’hardware e
ingegneria del software) nonché alle applicazioni in vari sistemi fisici, economici, e biologici.
0
2
4
6
8
10
12
D
e
n
s
i
t
à
d
e
l
l
'
i
n
f
o
r
m
a
z
i
o
n
e
a
r
c
h
i
v
i
a
t
a
(
L
o
g
B
i
t
s
/
c
m
)
-
1
0
0
0
0
-
8
0
0
0
-
1
0
0
0
1
1
0
0
1
9
0
0
1
9
7
0
1
9
9
0
2
0
0
0
2
0
2
0
Anno
Fotonica
Elettronica
Scrittura
11
A livello strategico e organizzativo aziendale prende piede il modello dell’impresa flessibile,
reso possibile grazie all’introduzione di sistemi flessibili di produzione (automazione flessibile; il
cosiddetto Flexible Manifacturing System)
15
che consentono ai sistemi produttivi aziendali di
risolvere il tradre-off tra le contrapposte esigenze di flessibilità
16
e produttività
17
, nonché grazie al
passaggio da modelli organizzativi aziendali centrati principalmente sulla gerarchia a modelli
centrati su accordi cooperativi
18
e network di imprese
19
(cfr. fig. 3).
3. Solo adesso che abbiamo ripercorso l’evoluzione economica e le tappe del progresso tecnico
moderno, e che abbiamo definito più accuratamente i caratteri dello stato tecnologico attuale,
possiamo affermare che la New Economy, in quanto definita come “l’economia dell’informazione e
dei servizi”
20
, trova certamente piena collocazione nel panorama dell’attuale quinta rivoluzione
industriale, ma ne costituisce solo un particolare aspetto; molto più ampio è infatti, il quadro che
abbiamo tracciato accennando alla quinta rivoluzione.
15
Secondo R. ARCANGELI, in Elementi di gestione operativa dell’impresa, A. A. V. V., a cura di L. PETIX, edizioni
Kappa, 1997, p.234 “L’introduzione di sistemi flessibili di produzione […] si realizza attraverso l’impiego di macchine
automatiche collegate automaticamente tra loro e controllate da un computer che elabora e trasmette informazioni in
tempo reale. L’introduzione degli FMS nelle imprese si sta rapidamente diffondendo e ciò non solo per motivazioni di
carattere economico, ma anche per motivazioni di carattere sociale, in quanto si trasferiscono alle macchine e/o ai robot
le operazioni pericolose o nocive alla salute dei lavoratori”.
16
In questo caso la Flessibilità viene intesa sia in senso tecnico che economico; con flessibilità tecnica intendiamo la
capacità di variare il mix produttivo, con flessibilità economica si fa riferimento alla capacità di “assorbire” le riduzioni
del volume di produzione e cioè nel contenere l’aumento dei costi unitari di produzione quando si riduce il grado di
utilizzazione dell’impianto stesso.
17
Per approfondimenti si veda anche L. PETIX, Gestione d’impresa e tipici contesti di riferimento, Cedam, Padova,
1998, p. 107.
18
Secondo G. BALCET e G. VIESTI, Fra mercato e gerarchia: alcune riflessioni sugli accordi tra imprese, in: Economia
e politica industriale, n. 49, 1986, gli accordi cooperativi riguardano “quella vastissima gamma di intese, formalizzate
contrattualmente o informali, in base alle quali due o più imprese convengono di stabilire fra di loro una relazione di
una certa durata temporale e che implicano per ognuna una serie di obblighi di comportamento”
19
In merito, C. RICCIUTI, Organizzazione aziendale, Cedam, 2000, p. 241 e seg., afferma che la rete può essere definita
come “un insieme di due o più attori/imprese detti “nodi”, giuridicamente, imprenditorialmente ed organizzativamente
autonomi, legati da qualche tipo di interdipendenza governata attraverso vari meccanismi. Quindi mentre l’accordo fa
riferimento al contenuto relazionale, cioè al cosa gli attori si scambiano o si propongono di fare insieme, la rete attiene
alla forma, vale a dire come gli attori o i nodi si coordinano”. Le reti si possono distinguere in: 1) Reti burocratiche:
dove il coordinamento è affidato a strutture contrattuali (es. franchising, consorzi, associazioni temporanee di impresa,
ecc.). 2) Reti proprietarie: in cui le imprese partecipanti godono congiuntamente di diritti di proprietà e/o di
partecipazione ai risultati dell’attività svolta (es. joint venture, venture capital, partecipazioni incrociate. 3) Reti sociali:
quando i rapporti sono basati su relazioni sociali e si realizzano in scambi di informazioni e rapporti di influenza
reciproca (es. scambio di consiglieri di amministrazione, distretti industriali.
20
Cfr. il rapporto di FEDERCOMIN, Net economy e nuova occupazione, Roma, Giugno 2000 http://www.federcomin.it
12
Detto ciò, possiamo affermare che con il termine Nuova Economia, è più corretto identificare
non una “rivoluzione” in sé e per sé, ma un insieme di innovazioni facenti capo ad un più
complesso ciclo economico iniziato anni or sono e che prende il nome di quinta rivoluzione
industriale
21
.
STRUTTURA GERARCHICA PIRAMIDALE
STRUTTURA PIATTA PER PROCESSI
STRUTTURA A RETE
Figura 3: l’evoluzione dei modelli organizzativi aziendali
21
JEREMY RIFKIN è considerato uno dei principali interpreti della new economy. Secondo J. RIFKIN, L’Espresso, 42,
2000, “Le economie, una volta più industrializzate, sono diventate oggi fortemente terziarizzate. Non c’è dubbio che
Internet abbia svolto (e continui a svolgere) un forte ruolo di propulsore, ma, a ben vedere, questo fenomeno si è
avviato ben prima dell’avvento di Internet: il mondo della finanza era già globalizzato quando ancora non si sapeva
cosa fosse la e–finance; l’inizio del processo di delocalizzazione o di chiusura delle imprese, nei nostri sistemi, risale
agli anni ‘70. Con queste premesse, sembra che l’impiego di Internet abbia costituito solo un momento di un processo
di trasformazione in realtà partito in precedenza. Di certo Internet ne ha accelerato il ritmo e ampliato la portata.
Un’importante innovazione dunque, più che una rivoluzione. Spingendo questa tesi alle estreme conseguenze, si
dovrebbe concludere che non ha senso parlare di new economy, trattandosi, piuttosto, di un cambiamento nell’intensità
del grado di efficienza dell’economy (che non ha ragione d’essere definita old, se non ne esiste una new).”
13
Prima di analizzare nel dettaglio il fenomeno Internet, vale la pena elencare i due elementi
che caratterizzano la Nuova Economia:
1) La “riduzione” dell’incidenza delle barriere spazio–temporali, da cui consegue un
ampliamento dei mercati e una più rapida circolazione di informazioni e prodotti: globalizzazione.
2) La dematerializzazione delle risorse: rivestono sempre maggiore importanza le risorse
immateriali, il potenziale di crescita di un sistema si fonda sempre più sulle competenze e sulla
disponibilità di conoscenze ed informazioni.
1.2 Internet e impresa: le strategie di E-business
1. Come abbiamo sottolineato in precedenza, la società contemporanea è sempre più orientata
al campo dei servizi di telecomunicazioni, di conseguenza le reti di telecomunicazione
rappresentano una delle principali infrastrutture del paese ed il loro grado di sviluppo è tra gli indici
più significativi per valutare il grado di sviluppo economico-industriale di una nazione. Negli ultimi
anni si sono diffuse le reti integrate, vale a dire reti che consentono di riunire in un sistema unico
diversi servizi e funzioni
22
; la prima rete integrata risale al 1969 (ARPANET) ed è stata la spina
dorsale per il successivo sviluppo di Internet.
Internet è un sistema di reti telematiche, tra loro connesse e gerarchicamente organizzate, in
base alle quali milioni di computer sono in collegamento tra loro
23
, attraverso questo network, gli
utenti possono spedire, ricevere e scambiare pacchetti di dati, comunicare, condividere risorse,
creare e diffondere informazioni.
22
Si può realizzare l’integrazione dei servizi utilizzando un’unica rete per la telefonia, per la telegrafia, la trasmissione
dei dati, e quella delle immagini.
23
Cfr. G. DI CARLO, Internet Marketing, Etas Libri, maggio 2000, p. 23.
14
Il termine Internet, letteralmente, nasce dall’unione delle parole Interconnected Network e
significa “collegamento fra reti”. La sua parte ipertestuale, il World Wide Web (ragnatela grande
come il mondo) meglio nota con la sigla www, è il tipo di collegamento Internet più diffuso al
mondo che consente di ricevere ipertesti multimediali
24
.
Tutto quanto ha origine nel periodo della “Guerra Fredda” da un progetto del Dipartimento
della Difesa degli Stati Uniti poiché si cercava un sistema in grado di garantire le comunicazioni
militari in caso di attacco da parte dei Sovietici. L’obiettivo era quello di costruire un network
capace di sopravvivere anche quando una sua parte non era più funzionante. L’idea su cui si basava
il piano, era che un computer, per comunicare con un altro, potesse seguire strade diverse.
Cerchiamo di ripercorrere schematicamente le tappe principali che portarono alla nascita di
questo nuovo mezzo di trasmissione dei dati:
1957 - Nasce l’ARPA (Advanced Research Projects Agency), un’agenzia del Dipartimento
della Difesa con compiti di ricerca non solo militari, ma il cui scopo è “aiutare a mantenere la
superiorità strategica degli Stati Uniti e vigilare contro i progressi tecnologici non previsti dei
potenziali avversari”.
1962 - La RAND Corporation (società di consulenza) pubblica un memorandum dal titolo
“On Distribuited Communications Network”, frutto di una ricerca finanziata dall’U.S.Force, nel
quale l’autore, Paul Baran, si pone il problema di come il sistema militare statunitense possa
resistere ad un attacco nucleare, proteggendo l’integrità del suo sistema delle tre C: Comunicazione,
Comando e Controllo. L’idea di Baran è quella di una “ridondanza nella connettività”; le linee di
comunicazione dei centri vitali non devono essere uniche, ma multiple e flessibili, in modo che la
distruzione di un centro o di una linea non comporti l’immobilità dell’intero sistema. Una delle più
24
Un ipertesto multimediale è il modo attraverso il quale è possibile collegare vari documenti sparsi in diversi siti in
tutto il mondo. Cfr. S. CHEN, Strategic Management of e- business, John Wiley & Sons Ltd, USA, 2001.
15
promettenti tecniche, allora esistente solo a livello concettuale, è la tecnologia packet switching (a
commutazione di pacchetto).
1969 - Il 2 settembre vengono collegati fra loro i primi quattro IMP (Interface Message
Processor). I quattro nodi iniziali di ARPAnet, la rete sperimentale ad ampia diffusione geografica,
sono situati presso l’UCLA (University of California, Los Angeles), la SRI (Stantford Research
Institute), l’UCSB (University of California, Berkeley) e l’University of Utah. Lo scopo di
ARPAnet è la creazione di una rete persistente, facile da gestire e capace di lavorare in modo
affidabile in caso di eventi bellici.
1971 - Viene spedito il primo messaggio di posta elettronica su ARPAnet, una e-mail, ad
opera di un ricercatore della BBN di Boston, Ray Tomlison. Gli host sono già saliti a 15.
1972 - Nel mese di ottobre i ricercatori di diversi paesi, in occasione dell’International
Conference of Computer Communications, si riuniscono per una dimostrazione delle capacità della
trasmissione a pacchetti su ARPAnet. E’ in questa occasione che viene coniato l’acronimo Internet
da Vinton Cerf e Bob Kahn. I nodi ora sono 23.
1973-74 - Sempre ad opera di Cerf vengono messi a punto l’IP (Internet Protocol), un
software che ha il compito di inviare da una localizzazione all’altra pacchetti di informazioni, e il
TCP (Transmission Control Protocol), software che serve per ricomporre i singoli messaggi.
Emerge lo standard definitivo di comunicazione: il protocollo chiamato TPC/IP. La novità di questo
protocollo è la possibilità di mettere in collegamento computer non necessariamente dello stesso
tipo, senza limitazioni di hardware.
Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 altri gruppi (NASA, Università, Stati
Federali, etc.) creano le loro reti e usano il protocollo TPC/IP, in questo modo un utente può passare
da una rete all’altra senza difficoltà. Internet quindi non è un progetto unico, ma un’aggregazione di
tante reti diverse.
16
1984 - ARPAnet viene divisa in due: MILnet (circuito strettamente militare) e ARPAnet
(dedicato alla ricerca scientifica).
1987 - Viene messo a punto il primo sistema di ipertesto a opera del fisico Tim Berners-Lee e
dei ricercatori del CERN (Centre Européen pour la Recherche Nucléair) di Ginevra, in quello
stesso anno viene smantellata ARPAnet.
1990 - Il CERN di Ginevra crea la World Wide Web, la famosa rete che consente di scambiare
in tutto il mondo dati, immagini e suoni.
Il fenomeno Internet, dalla sua creazione in poi, ha avuto un notevole sviluppo: nel 1981,
dodici anni dopo la nascita di ARPAnet, erano connessi alla rete 213 calcolatori, nel 1991 erano
376.000 e solo un anno più tardi, nel 1992, il loro numero era raddoppiato raggiungendo 727.000
unità.
2. Uno studio dell’Istituto americano “National Center for Policy Analysis” mostra la velocità
con la quale alcune tecnologie si sono affermate nella società; sebbene i dati siano solo indicativi,
poiché nel corso del secolo è mutato il rapporto tra popolazione, disponibilità monetaria e richiesta
di servizi, Internet è sicuramente la tecnologia che si è diffusa più rapidamente (cfr. tab. 3); la Rete
è passata in pochi anni da 0 utenti a 50 milioni, di cui circa 34 milioni nell’area nordamericana, e gli
esperti sostengono che è una crescita destinata ad aumentare nel tempo.
17
QUANTO HANNO IMPIEGATO LE SEGUENTI TECNOLOGIE
PER RAGGIUNGERE I 50 MILIONI DI UTENTI NEL MONDO
TECNOLOGIA ANNO DI NASCITA ANNI IMPIEGATI
Internet 1993 4
Telefono cellulare 1983 13
Computer pre compatibile 1975 16
Radio 1906 22
Televisione 1926 26
Forno a microonde 1953 30
Telefono 1876 35
Elettricità 1873 46
Automobile 1886 55
Fonte: Italia Oggi, 6 ottobre 1999
Tabella 3: Velocità di diffusione delle tecnologie
I dati sul mercato di Internet sono a volte contraddittori soprattutto perché non è chiaro come
possa essere misurato e quale significato si possa attribuire ai diversi valori ottenuti; spesso capita
di vedere risultati differenti sullo stesso fenomeno che rispondono, però, ad obiettivi di conoscenza
diversi. Le cifre riportate di seguito non hanno la pretesa di monitorare l’universo degli utenti
Internet con assoluta precisione, ma hanno lo scopo di fornire dati indicativi sulla grandezza del
fenomeno oggetto di studio.
Una ricerca della NUA Ltd, società di Dublino specializzata nel settore dei sondaggi online,
valuta in circa 360 milioni gli utenti nel luglio 2000 (cfr. tab. 4), altre indagini, invece, stimano che
i navigatori abbiano già superato i 400 milioni di unità; l’imprevedibile evoluzione della Rete
costringe le società di ricerca a rivedere i dati ogni sei mesi circa.