Capitolo 1 - Il processo di unificazione della Germania
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Paese e si decise che ogni forza di occupazione doveva cercare di ricavare dalla propria zona
di occupazione le proprie riparazioni.3
Avvenuta la spartizione dei territori, a est i sovietici promossero la creazione di un
partito socialista unificato e gettarono le basi per la nascita di uno Stato comunista, a ovest,
invece, gli alleati occidentali favorirono la creazione di una società democratica ed una
riforma monetaria, attuata nel 1948. Per quanto riguarda tale riforma, si disse che i primi
Deutsche Mark, in sostituzione dei vecchi Reichsmark, erano “figli di nessuno”.4 Infatti
furono emessi in un Paese che ancora non esisteva5, non portavano la firma della banca di
emissione, né l’indicazione del luogo e la data di stampa e furono stampati negli Stati Uniti,
perché le uniche tipografia che erano in grado di stampare carta-moneta si trovavano nel
settore sovietico di Berlino. Nel novembre del 1947 tutte le banconote stampate negli Stati
Uniti furono portate in grande segreto in Germania, ma solo il 18 giugno del 1948 fu
annunciata la nascita della nuova valuta, fissando un rapporto di cambio a 6.50 Deutsche
Mark contro 100 vecchi marchi per risparmi e crediti, per i redditi fissi, invece, fu concesso il
cambio alla pari.6
Mentre gli occidentali erano impegnati nella riforma monetaria e visto che la
conversione del nuovo marco era stata limitata alle sole zone occidentali, Stalin non si fece
sfuggire l’occasione di tentare di estorcere l’annessione di Berlino Ovest alla zona di
occupazione sovietica imponendo il blocco della città. Nella notte tra il 23 e il 24 guigno 1948
venne interrotto qualsiasi contatto per via di terra tra le zone occidentali e Berlino Ovest e il
settore orientale cessò di fornire alla città energia e generi alimentari. A questo punto da parte
degli alleati venne attuato il “ponte aereo di Berlino”, una delle operazioni più colossali e
3
ROMANO S., “Cinquant’anni di storia mondiale. La pace e le guerre da Jalta ai giorni nostri”, Longanesi, 1995,
pagg. 22-23.
4
GIARDINA R., “Biografia del marco tedesco”, Giunti, 1996, pag. 117.
5
La Repoubblica Federale Tedesca è sorta nel 1949.
Capitolo 1 - Il processo di unificazione della Germania
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incredibili del nostro secolo, che riuscì a rifornire Berlino Ovest dei generi di sopravvivenza
necessari fino al 12 maggio 1949, quando il blocco venne tolto.7
Con la cessazione del blocco di Berlino, la Germania e il Deutsche Mark superarono
la loro prova più dura e ora si poteva far nascere il nuovo Stato tedesco su base federale: il 23
maggio 1949 venne promulgata la nuova Legge Fondamentale (“Grundgesetz”), la quale,
come dice il nome stesso, non era una vera e propria Costituzione, quasi a lasciare aperta la
possibilità della riunificazione tra le due Germanie.8
Nel 1958 iniziarono i problemi per i due Stati: l’Urss aveva proposto di riunificarli in
una confederazione con obiettivo di continuare a governare i Paesi occupati dall’Armata rossa
imbrigliando la Germania Occidentale in una fitta rete di obblighi e servitù internazionali.
Ovviamente questo progetto fu respinto con decisione dalle potenze alleate e dalla Germania
Federale, ma i sovietici non avrebbero minimamente rinunciato alla loro parte di Germania.
Durante la crisi, che proseguì per tre anni, l’Urss minacciava di concludere un trattato di pace
separato con la Germania orientale e di mettere fine al regime quadripartito dell’ex capitale
tedesca, evidenziando così la volontà di togliere agli occidentali il diritto di stare a Berlino
Ovest e di circolare liberamente tra i quattro settori della città. La guerra delle dichiarazioni
verbali continuò fino alla notte del 13 agosto 1961, quando i tedeschi dell’Est costruirono un
muro per separare dagli occidentali il settore orientale di Berlino.9
Ritornando un po’ indietro con la storia, è da segnalare che la Germania dell’Est fu
fondata il 7 ottobre 1949, giorno in cui assunse la denominazione di Repubblica Democratica
6
GIARDINA R., “Biografia del marco tedesco”, Giunti, 1996, pagg. 117-119.
7
All’inizio dell’operazione gli affettuosamente soprannominati “Rosinenbomber” (“Bombardieri dell’uva
passa”) riusciranno a far giungere non più di 500-700 tonnellate di rifornimenti al giorno. Successivamente
verranno impegati anche aerei inglesi e americani, i quali, rispettando i “corridoi aerei” concordati con i sovietici,
riusciranno a portare a Berlino Ovest più di 7000 tonnellate giornaliere di viveri.
8
GIARDINA R., “Biografia del marco tedesco”, Giunti, 1996, pagg. 124-127.
9
In realtà la costruzione del Muro aveva anche lo scopo di frenare il continuo esodo di cittadini infelici della
Germania Est verso la Germania federale attraverso Berlino Ovest: 152.000 solo durante il 1960.
Capitolo 1 - Il processo di unificazione della Germania
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Tedesca ed in cui Stalin riuscì ad insediare un Governo di tedeschi orientali, con capitale
Berlino Est. La Rdt fu sempre una creatura di Mosca: fin dall’inizio essa fu una dittatura
comunista, il cui fondamento era l’egemonia del Partito Socialista Unificato della Germania
(SED). Tuttavia, nonostante l’economia pianificata, la polizia segreta e la severa censura,
questo sistema chiuso trovava molteplici modi di vivere nelle cosiddette “nicchie
esistenziali”: gratifiche arrivavano dai grandi successi che il Paese riportava nello sport,
mentre i lavoratori potevano vantarsi di avere la maggiore produzione industriale ed il più alto
tenore di vita di tutto il blocco orientale.
Però, nonostante la propaganda di piani annuali più che realizzati, di battaglie di
produzione vinte e dietro la facciata di un’educazione anti-occidentale nelle scuole, sul posto
di lavoro e nell’esercito, prendeva sempre più piede la convinzione che l’obiettivo di superare
l’economia dell’Ovest sarebbe rimasto un’utopia.
Durante gli anni Settanta, il cancelliere della Germania Federale Willy Brandt10 cercò
di attuare la “Ostpolitik” (“Politica dell’Est”), dando inizio ad una fase di maggiore
distensione. Il suo obiettivo principale era quello di raggiungere una coesistenza, il più
possibile pacifica, tra le due Germanie e di ottenere così i conseguenti vantaggi economici ed
umani, in quanto riteneva che la riunificazione dei due territori tedeschi fosse un’utopia (come
si sbagliava!). Sperava, in questo modo, di salvare almeno l’unità culturale e affettiva del
popolo tedesco e di riuscire a realizzare nella Germania Est la penetrazione commerciale, la
collaborazione economica mediante aiuti in denaro e assistenza tecnica. Anche gli Stati Uniti
approvarono l’Ostpolitik di Brandt, pur essendo convinti che avrebbe ottenuto l’effetto
contrario, cioè un’ulteriore divisione. Quindi, gli anni Settanta iniziarono, per i tedeschi
ROMANO S., “Cinquant’anni di storia mondiale. La pace e le guerre da Jalta ai giorni nostri”, Longanesi, 1995,
pagg. 79-80.
10
Willy Brandt, tra l’altro, nel 1971 ricevette il Premio Nobel per la Pace.
Capitolo 1 - Il processo di unificazione della Germania
5
dell’Ovest, con la speranza che piano piano “la goccia dell’economia avrebbe scavato la dura
pietra delle fedi ideologiche e attenuato gradualmente le differenze fra i due sistemi”.11
Nel frattempo all’Est, l’esaurimento delle risorse, l’aggressiva distruzione
dell’ambiente da parte dell’industria ed il calo della produzione, conseguenza del centralismo
e dell’economia pianificata, costrinsero il regime della SED, il Partito Socialista Unificato, ad
abbassare il livello delle sue promesse. Sempre più spesso si dovevano chiedere prestiti
finanziari all’Ovest, la qualità della vita calava e le infrastrutture (abitazioni, traffico, tutela
dell’ambiente) erano sempre più fatiscenti. Soprattutto le generazioni più giovani si
accorgevano della retorica insita nel sistema che proclamava il potere della “classe operaia e
del partito marxista-leninista” (Art. 1 della Costituzione della Rdt). A partire dalla seconda
metà degli anni Ottanta, la popolazione incominciò a rivendicare il diritto di decidere
autonomamente, di partecipare alla gestione dello Stato e soprattutto di avere maggiore libertà
individuale e beni di consumo di qualità.
Nel frattempo i movimenti di protesta che nascevano nei Paesi dell’Europa Orientale
stavano mettendo sulla difensiva tutto il blocco socialista. Fin dal 1985 sempre più persone si
recavano a chiedere protezione davanti alla Rappresentanza Permanente della Repubblica
Federale a Berlino Est e all’Ambasciata Tedesca di Praga e le loro speranze si rafforzarono
quando Michail Gorbaciov divenne il nuovo Segretario Generale del PCUS. Tuttavia la
direzione della SED non si fece contagiare dalla politica della “Perestroika” e dichiarò con
fermezza che le riforme democratiche che si stavano realizzando nell’URSS non dovevano
contagiare la Rdt.
12
Incominciarono a fiorire le pubblicazioni clandestine o non ufficiali. Fra queste la
più diffusa era “Grenzfall” (“Caso limite”) i cui primi numeri apparvero a Berlino Est nel
11
ROMANO S., “Cinquant’anni di storia mondiale. La pace e le guerre da Jalta ai giorni nostri”, Longanesi, 1995,
Capitolo 1 - Il processo di unificazione della Germania
6
1986 e dal gennaio 1987 venne fatta uscire regolarmente una volta la mese in novecento
esemplari che, fatti circolare di mano in mano, raggiungevano una vasta cerchia di lettori.
Questo giornale, stampato artigianalmente su carta scadente in 15 pagine, formato tabloid, si
dichiarava organo della “iniziativa per la pace e i diritti dell’uomo”. Era proibito ma tollerato,
oggetto di sequestri ma letto avidamente dagli stessi funzionari del regime: questo era segno
che nessuno aveva più voglia di compromettersi per uno Stato oramai in agonia. Proprio sul
numero otto del 1987 di “Grenzfall” apparve una notizia molto utile per la popolazione della
Rdt: “La Polonia liberalizza la legge sui passaporti” e vennero date utili istruzioni per chi
volesse emigrare in Occidente sfuggendo ai divieti di Berlino Est. Centinaia di migliaia di
cittadini della Rdt seguirono queste indicazioni cercando rifugio nelle ambasciate occidentali.
Da molte parti giungevano ai responsabili di governo della Rdt ripetute richieste di
demolizione del Muro, ma nel gennaio 1989 il capo di Stato e di Partito Honecker rispose che
“l’argine di protezione antifascista” non sarebbe stato toccato “fino al giorno in cui non
fossero mutate le premesse che hanno portato alla sua costruzione. Ci sarà ancora tra 50 e
anche tra 100 anni!”. Quest'irrigidimento dei dirigenti della Rdt non fece altro che
approfondire il malumore della popolazione.
Nel settembre 1989 l’Ungheria aprì le sue frontiere ed in questo modo molti cittadini
della Rdt riuscirono ad arrivare alla Germania Ovest passando dall’Austria. Questo crollo di
disciplina tra le file del Patto di Varsavia incoraggiò sempre più cittadini della Germania
dell’Est a partecipare ad azioni di protesta. Nell’ottobre 1989, proprio in coincidenza con il
quarantesimo anniversario della fondazione della Rdt, si organizzarono proteste di massa,
soprattutto a Lipsia, al grido di “Siamo noi il popolo!”. Questa pacifica “rivoluzione dolce”
ebbe l’effetto di paralizzare gli organi dello Stato: i ministri e il Politbuero si dimisero
pagg. 161-162.
Capitolo 1 - Il processo di unificazione della Germania
7
compatti. Lo stesso Erich Honecker, Presidente della Rdt, venne deposto il 18 ottobre
dall’ufficio politico della SED; aveva 76 anni ed era malato di cancro. Finirà i suoi giorni in
un ospedale sovietico.
Il segretario della sezione di Berlino della SED, Schabowski, dopo aver fatto
l’annuncio equivoco che si sarebbe emanata una nuova legge sulla libertà di circolazione,
provocò, la sera del 9 novembre 1989, un massiccio attraversamento del confine a Berlino13. I
funzionari non poterono far altro che guardare inerti: era sfuggita loro di mano la situazione,
la capacità di reagire agli eventi. Il Muro oramai era aperto: ben presto fu smantellato e, sotto
forma di piccoli pezzi di cemento armato, offerto in vendita in tutto il mondo come souvenir.
Questi nuovi e sconcertanti avvenimenti fecero intravedere la possibilità di ottenere
la riunificazione della Germania, obiettivo dei decenni passati. Però bisognava procedere con
molta cautela: per Francia e Gran Bretagna questo obiettivo non era “attuale” e nella stessa
Rdt il nuovo Governo Modrow parlava di rapide riforme e di mantenimento dell’esistenza
dello Stato. Proprio in osservanza di questo clima di cautela, il Cancelliere Kohl cercò di
avvicinarsi all’obiettivo con un programma in dieci punti, secondo cui sarebbe stato possibile
istituire un’unione contrattuale per mezzo di strutture confederative, il cui presupposto
essenziale era un cambiamento del sistema politico ed economico della Rdt. Date le
preoccupazioni provenienti dai Paesi confinanti con la Germania, Kohl ebbe qualche
accortezza:
- collocò le trattative dirette con la Rdt nell’ambito dello sviluppo europeo;
- evitò di porre un termine entro il quale si sarebbero dovute concludere le trattative;
12
DALL’ONGARO G., “Germania, cento anni. Dall’unificazione alla riunificazione”, Bonacci editore Roma, 1991
- pagg. 166-167.
13
Dopo che il 4 novembre un milione di dimostranti sulla Alexanderplatz invocarono “Deutschland, einig
Vaterland” (“Germania, unica patria”).
Capitolo 1 - Il processo di unificazione della Germania
8
- affermò che il ritmo e i contenuti di questa cooperazione sarebbero stati decisi
innanzitutto dagli stessi cittadini della Rdt.
Il processo di unificazione potè fare dei passi in avanti solo quando Bonn assicurò
che non avrebbe approfittato della questione dell’unità per sollevare rivendicazioni di
spostamento di confini, che in caso di unificazione non avrebbe allargato le strutture Nato al
territorio della ex Rdt e che avrebbe offerto una riduzione delle forze armate tedesche per
compensare il vantaggio strategico. Il Presidente degli USA, George Bush, acconsentì
all’unificazione della Germania, a condizione che la Repubblica Federale restasse nella Nato.
Affinchè la Rdt diventasse una controparte democraticamente valida, il 18 marzo
1990 vi si tennero le prime libere elezioni dopo quarant’anni. La partecipazione al voto fu
molto alta: il 93.38 % degli aventi diritto.14
La nuova coalizione di Governo, con a capo Lothar de Maizière, si accordò sulla data
del 1° luglio per la nascita di un’unione economica, monetaria e sociale e su di un rapido
passaggio dall’economia pianificata all’economia di mercato, senza privilegi particolari per la
Rdt15: infatti non esistevano più le condizione economiche necessarie affinchè lo Stato della
Rdt potesse continuare ad esistere autonomamente e con il voto del 18 marzo era apparso
evidente che la maggioranza dei cittadini desiderava l’adesione alla Repubblica Federale.
14
Intervento del Cancelliere Kohl all’apertura della “Conferenza per una collaborazione economica in Europa”
tenutasi a Bonn il 19 marzo 1990 (l’intero testo in lingua è contenuto nel testo Eine Dokumentation
herausgegeben vom Auswaertigen Amt, “Deutsche Aussenpolitik 1990/91”, 1991 - pagg. 91-96): “... Ieri per la
prima volta dopo praticamente 58 anni i nostri connazionali della Repubblica Democratica hanno potuto decidere
loro stessi il loro futuro con un voto libero. Senza alcun dubbio essi hanno deciso per l’unità della Germania.
Contemporaneamente essi hanno confessato di volere una Germania libera in un’Europa libera.” (“Gestern
haben erstmals seit praktisch 58 Jahren unsere Landsleute in der DDR in freien Wahlen ueber ihre Zukunft
selbst bestimmen koennen. Sie haben sich ohne Zweifel fuer die Einheit Deutschlands entschieden. Sie haben
zugleich ein Bekenntnis abgelegt fuer ein freies Deutschland in einem freien Europa.”).
15
Infatti a Bonn si sosteneva che era meglio un immediato squilibrio con alti oneri sociali riassorbibili in breve
tempo, piuttosto che una lunga assistenza che sarebbe stato un danno per tutta l’economia della Germania,
comprese le nuove regioni ( DALL’ONGARO G., “Germania, cento anni. Dall’unificazione alla riunificazione”,
Bonacci editore Roma, 1991 - pag. 169).
Capitolo 1 - Il processo di unificazione della Germania
9
Nell’agosto 1990 il Parlamento della Rdt si pronunciò a favore dell’adesione alla
Repubblica Federale e già il 31 agosto veniva firmato il “Trattato di Unificazione”.16
Il 3 ottobre 1990 divenne esecutiva l’adesione della Rdt alla Repubblica Federale,
secondo l’articolo 23 GG (cioè Grungesetz, Legge Fondamentale) del Trattato. I nuovi
Laender ricreati nella ex Rdt, il Brandeburgo, il Meclemburgo - Pomerania Occidentale, la
Sassonia, la Sassonia - Anhalt e la Turingia diventarono Laender della Repubblica Federale.
Berlino, unificatasi con la sua parte orientale, fu designata capitale e la Legge Fondamentale,
con qualche modifica, entrò in vigore anche sul nuovo territorio.
Ottenuto anche il consenso di Gorbaciov17, nulla più si opponeva alla firma, il 12
settembre 1990, del cosiddetto “Trattato 2+4”: l’Unione Sovietica, gli Stati Uniti, la Francia,
la Gran Bretagna e i rappresentanti dei due Stati tedeschi confermarono la creazione di una
Germania unificata che comprendeva i territori della Rdt, della Repubblica Federale e di
Berlino.
16
Si vuole qui di seguito riportare la parte iniziale del Trattato di Unificazione tra la Repubblica Federale e la
Repubblica Democratica Tedesca del 31 agosto 1990 (un estratto più completo lo si può trovare in Eine
Dokumentation herausgegeben vom Auswaertigen Amt, “Deutsche Aussenpolitik 1990/91”, 1991 - pagg. 162-
167): La Repubblica Federale di Germania e la Repubblica Democratica Tedesca -
DECISO di portare a termine in libera autodeterminazione l’unità della Germania in pace e libertà come
componente fondamentale della comunità di tutti i popoli,
PROVENENDO DAL DESIDERIO di tutti gli uomini di entrambe le parti della Germania di vivere in pace e libertà in
uno Stato Federale ordinato in uno stato di diritto, democratico e sociale,
IN RISPETTO RICONOSCENTE per coloro che hanno aiutato ad ottenere una breccia verso la libertà in modo
pacifico, che sono rimasti fedeli al compito della costruzione dell’unità della Germania e l’hanno portato a
termine,
NELLA CONSAPEVOLEZZA della continuità della storia tedesca, memori che il restare devoti al nostro passato è di
particolare responsabilità per uno sviluppo democratico in Germania e memori che è necessario restare vincolati
all’osservanza dei diritti dell’uomo e della pace,
NELLA CURA di portare a termine, attraverso l’unità tedesca, il compito verso l’unificazione dell’Europa, di non
separare più i confini e di garantire a tutti i popoli europei un fiducioso vivere comune,
NELLA CONSAPEVOLEZZA che l’inviolabilità dei confini, l’integrità territoriale e la sovranità di tutti gli Stati in
Europa all’interno dei loro confini è una condizione fondamentale per la pace -
CI SIAMO ACCORDATI di concludere un trattato sulla costruzione dell’unità della Germania con le seguenti
disposizioni: Capitolo 1 - Effetti dell’adesione (...); Capitolo 2 - Legge Fondamentale (...); Capitolo 3 -
Adattamento del diritto (...); Capitolo 4 - Trattati e convenzioni di diritto internazionale (...); Capitolo 6 -
Patrimonio e debito pubblico (...); Capitolo 7 - Lavoro, sociale, famiglia, donne, sanità e ambiente.
17
Già durante il 1989 Gorbaciov, in una intervista a dei giornalisti, dichiarò: “L’architettura della Casa comune
europea non sarà completa senza una porta aperta a Berlino”. Inoltre nel suo libro “Perestroika” il leader
sovietico affronta la “questione tedesca” ed ammette l’imbarazzo di fronte “a due società con ordini e valori
Capitolo 1 - Il processo di unificazione della Germania
10
Con la ratifica del “Trattato di Unificazione” e del “Trattato 2+4” terminavano i
diritti e le responsabilità delle quattro potenze vincitrici verso Berlino e verso la Germania
intera. La Germania recuperava così la piena sovranità sui suoi affari interni ed esteri, perduti
45 anni prima con il crollo della dittatura nazista; venivano inoltre confermati il confine con la
Polonia sull’Oder - Neisse, la prosecuzione dell’alleanza nella Nato , mentre il numero degli
effettivi delle forze armate tedesche veniva limitato a 370 mila e si stabiliva entro il 1994 il
completo ritiro delle truppe sovietiche18. Tuttavia, una volta crollato il Muro di Berlino,
Mosca cercò di trattare con la Germania le migliori forme di cooperazione19: in cambio del
riconoscimento dell’unificazione tedesca, della sigla di un patto di non aggressione e del ritiro
delle truppe dai territori tedesco-orientali, Gorbaciov ottenne da Kohl un sostegno economico
di 13 miliardi di marchi, prestiti Hermes per 11.5 miliardi e sanatorie per altri 15 miliardi e
venne previsto un ampliamento del sostegno tedesco negli anni successivi.20
21Bonn e Berlino Est, poi, concordarono lo scioglimento anticipato e contemporaneo
del Bundestag (Parlamento) e della Volkskammer (Camera del Popolo). Il 2 dicembre 1990
ebbero luogo nuove elezioni per eleggere un Bundestag allargato a 662 deputati,
rappresentativo delle due Germanie riunificate. Dopodiché si tennero anche le elezioni
regionali per il Bundesrat (Consiglio Federale) nei cinque Laender dell’ex Rdt.
Ora, di fronte alla Germania unita si presenta la sfida del tutto nuova dello sviluppo
dei nuovi Laender, onde completare l’unità interna della Germania ed appare subito chiaro che
sociali differenti” (“Il Sole 24 Ore” del 18 dicembre 1991, “Grazie a Gorbaciov il crollo del Muro di Berlino e la
ritrovata unità della Germania. Per i tedeschi resterà l’uomo del destino” di Carlo Bastasin).
18
In quel momento si trovavano nei territori della Ex Rdt 340 mila soldati sovietici.
19
Inoltre bisogna ricordare che la Germania importa un terzo del proprio gas e il 18% delle forniture petrolifere
dall’Urss. Questo è comunque un rischio calcolato in quanto i sovietici e le varie repubbliche hanno bisogno di
valuta forte.
20
“Il Sole 24 Ore” del 18 dicembre 1991, “Grazie a Gorbaciov il crollo del Muro di Berlino e la ritrovata unità
della Germania. Per i tedeschi resterà l’uomo del destino” di Carlo Bastasin.
21
DALL’ONGARO G., “Germania, cento anni. Dall’unificazione alla riunificazione”, Bonacci editore Roma, 1991
- pag. 172.
Capitolo 1 - Il processo di unificazione della Germania
11
la crescita ed il consolidamento di questi Laender sarà possibile solo sulla base di un impegno
nazionale, europeo e globale strettamente collegati tra loro.
Una domanda che ci si può porre a questo punto è: tutto questo era prevedibile? Gli
eventi precipitosi che in poco tempo, fra il 1984 ed il 1989,22 portarono all’unità della
Germania furono per tutti uno shock, tuttavia forse qualcosa si poteva, se non proprio
prevedere, almeno intuire. 23
Già De Gaulle aveva delle convinzioni in proposito. Basti ricordare un suo discorso
del 25 marzo 1959, in cui affermò: “La riunificazione nella Germania delle due parti ora
separate, noi riteniamo sia il normale destino del popolo tedesco ed il suo obiettivo (...)”.
Inoltre si erano manifestati anche altri sintomi illuminanti: la riunificazione avvenne
rapidamente tra il 1989 ed il 1990, ma il cammino in questa direzione era già iniziato nella
prima metà degli anni ottanta. Infatti già in quegli anni si poteva riscontrare un enorme
aumento delle presenze tedesco-orientali nella Repubblica Federale, grazie anche agli accordi
sui visti turistici raggiunti fra Bonn e Berlino Est24. Ancora più evidente era l’aumento del
numero delle persone trasferitesi legalmente dall’Est all’Ovest: 9.113 nel 1982, 7.729 nel
1983 ed addirittura 34.982 nel 1984. Questi erano segni evidenti che il muro berlinese stava
oramai perdendo la sua forza contenitrice e che il suo abbattimento, almeno politicamente, era
oramai iniziato.25
22
A questo proposito si può ricordare una frase pronunciata dal cancelliere Kohl in occasione dell’apertura della
“Conferenza per una collaborazione economica in Europa” tenutasi a Bonn il 19 marzo 1990 (l’intero testo in
lingua è contenuto in Eine Dokumementation herausgegeben vom Auswaertigen Amt, “Deutsche Aussenpolitik
1990/91”, 1991 - pagg. 91-96): “ ... Quando nel maggio del 1986 suggerii per la prima volta la realizzazione di
una conferenza economica est - ovest, nessuno poteva prevedere in quanto poco tempo e in quali proporzioni si
sarebbe modificato il paesaggio politico in Europa.” (“... Als ich im Mai 1986 zum ersten Mal die
Durchfuehrung einer West-Ost-Wirtschaftskonferenz vorschlug, konnte niemand vorhersehen, in wie kurzer Zeit
und in welchem Ausmass sich die politische Landschaft in Europa veraendern wuerde.”)
23
DALL’ONGARO G., “Germania, cento anni. Dall’unificazione alla riunificazione”, Bonacci editore Roma, 1991
- pagg. 161-163.
24
Nel 1985 si contarono 66.000 visitatori della Rdt nella Repubblica Federale; nel 1986 ben 573.000.
25
“Fatti sulla Germania”, Societaets Verlag, 1995 - pagg. 27-53.
Capitolo 1 - Il processo di unificazione della Germania
12
§ 1.2. - CRONOLOGIA DEI PRINCIPALI EVENTI POLITICI
E’ sembrato opportuno, dopo aver dato l’excursus storico degli avvenimenti della
Germania dal dopoguerra ad oggi e prima di addentrarsi nel vivo della tesi, dare un breve
cronologia dei principali eventi che hanno portato nell’arco di poco più di un anno
all’unificazione tedesca: 26
Agosto 1989
Masse di rifugiati tedesco-orientali si riversano in Ungheria e cercano asilo nelle ambasciate
tedesco-occidentali di Praga e Varsavia.
2 settembre 1989
L’Ungheria apre i confini con l’Austria: circa 55.000 tedeschi orientali fuggono in Occidente.
1° ottobre 1989
6.000 rifugiati tedesco-orientali scappati in Polonia durante l’estate, stipati in treni speciali,
partono da Praga e, attraverso un passaggio in territorio tedesco-orientale, raggiungono la
Germania ovest.
5 ottobre 1989
Una seconda ondata di treni speciali porta 11.000 rifugiati tedesco-orientali da Praga in
Germania ovest via Repubblica Democratica Tedesca. Nel frattempo si verificano rivolte della
popolazione a Dresda.
26
“Fatti sulla Germania”, Societaets Verlag, 1995 - pagg. 43-53; DARNTON R., “Diario Berlinese 1989/90”, Einaudi, 1992 -
pagg. XXIX-XXXIII.
Capitolo 1 - Il processo di unificazione della Germania
13
4 novembre 1989
Circa un milione di persone scendono in piazza a Berlino Est invocando libere elezioni,
libertà di stampa e libertà di viaggiare.
7 e 8 novembre 1989
Dopo che in ottobre Egon Krenz, Segretario generale del Partito comunista della Germania
Est (Sed), ha avviato la riorganizzazione del partito e del governo, pressato sempre più dalle
manifestazioni di piazza, si giunge, il 7 novembre, alle dimissioni del Governo dell’allora
Willi Stoph e l’8 novembre alle dimissioni del Politbuero (ufficio politico). Il Comitato
centrale del Partito comunista tedesco-orientale si riunisce immediatamente per ricostituire
queste cariche e conferma Krenz alla carica di Segretario generale e invita il Parlamento a
chiamare Hans Modrow a formare un nuovo Governo.
9 novembre 1989
Gunter Schabowski, portavoce del Comitato centrale, annuncia che i tedeschi orientali
possono recarsi liberamente in Germania Ovest; e così centinaia di migliaia di abitanti di
Berlino Est si riversano in Berlino Ovest: l’intera città festeggia l’apertura del Muro.
28 novembre 1989
Il Cancelliere Kohl annuncia un programma in dieci punti di progressiva convergenza tra le
istituzioni della Germania ovest e quelle della Germania est, al fine di giungere ad una
Federazione tra i due Stati.
Capitolo 1 - Il processo di unificazione della Germania
14
4 dicembre 1989
Continuano le manifestazioni di massa a Lipsia e in altre città: la richiesta di riunificazione
con la Germania Occidentale si fa sempre più pressante.
7 dicembre 1989
Si riunisce per la prima volta la Tavola Rotonda, formata dai rappresentanti dei principali
partiti politici e comitati civici: viene rivolto un invito al governo della Germania Est ad indire
elezioni libere e segrete per il 6 maggio 1990 ed a disciogliere la polizia segreta (Stasi).
8 e 9 dicembre 1989
Il Partito Comunista della Rdt, riunito in sessione straordinaria, annuncia la propria
ristrutturazione, che prevede la rinuncia a qualsiasi forma di stalinismo. Inoltre cambia la sua
denominazione in Partito del Socialismo Democratico.
22 dicembre 1989
Apertura della Porta di Brandeburgo che separava Berlino Est da Berlino Ovest.
1° gennaio 1990
Mezzo milione di tedeschi orientali e occidentali festeggiano il Capodanno in prossimità o
sulla sommità del Muro.
Capitolo 1 - Il processo di unificazione della Germania
15
6 febbraio 1990
A causa di un rilevante flusso migratorio di tedeschi da est ad ovest, si avviano le
negoziazioni tra Repubblica Federale Tedesca e Repubblica Democratica per creare l’unione
monetaria tra le due nazioni.
10 febbraio 1990
Kohl incontra Gorbaciov: quest’ultimo annuncia che l’Unione Sovietica riconosce il diritto
del popolo tedesco di riunirsi in un unico Stato.
25 febbraio 1990
Ormai tutti i maggiori partiti tedesco-orientali si sono espressi a favore della riunificazione
della Rdt con la Germania Ovest, anche se con varie sfumature di posizione.
18 marzo 1990
Si tengono le elezioni politiche nella Germania est: una larga maggioranza viene attribuita ai
partiti che favoriscono una rapida unione monetaria ed economica, al fine di giungere ad una
completa unificazione dei due Stati.
E’ il primo Parlamento liberamente eletto nella storia della Repubblica Democratica Tedesca.
31 marzo 1990
Per quanto riguarda l’unificazione monetaria, la Banca Centrale della Germania Occidentale
raccomanda la conversione del Marco tedesco-orientale rispetto a quello tedesco-occidentale
(DM) al cambio di 2 a1: i tedeschi orientali protestano e chiedono un cambio di 1 a 1.