LA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE GLOBALE
3
disponibile nelle età precedenti grazie all’avvento dell’informatica
4
.
In secondo luogo, l’informazione si è enormemente differenziata nelle
sue varietà di forme di conoscenza e di trasmissione soprattutto a causa
della c.d. rivoluzione informatica che ha annullato i limiti dello spazio e del
tempo
5
. Dai segnali visivi e dai segnali acustici nelle età primitive si è giunti
prima al telegrafo e al telex, cioè alla forma scritta, ed al telefono ed alla
radio, cioè alla forma parlata, fino ad arrivare alle forme di comunicazione
interattive e multimediali dei giorni nostri, che riuniscono insieme tutte le
forme comunicative precedentemente utilizzate
6
.
In terzo luogo, l’informazione di oggi è incomparabilmente più rapida e
diffusiva nella sua trasmissione di quanto non lo sia stata in altri tempi; anzi
essa ha ormai superato, con l’avvento della telematica
7
, la caratteristica
4
Il termine informatica è un neologismo di origine francese crasi dell’espressione information
automatique, coniato nel 1962 dal DREYFUS. Secondo l’Accademia di Francia, in senso però
troppo ampio, consiste nella scienza che studia l’elaborazione razionale, soprattutto per mezzo di
macchine automatiche, dell’informazione considerata come supporto delle conoscenze e delle
comunicazioni nel campo tecnico, economico e sociale. La dottrina italiana identifica l’informatica
con le tecniche documentaristiche rilevanti per l’elaboratore, da un lato, e con l’elaborazione
elettronica nella misura in cui quest’ultima condiziona un certo tipo di tecnica documentaristica,
dall’altro, ossia, più semplicemente, la identifica con la scienza dell’uso dell’informazione
collegata all’elaboratore elettronico. Per un ampia analisi, TOSI E., Diritto e società
dell’informazione globale e dell’informatica: profili socio giuridici, in Arch. civ., 1993, p. 867 e
ss..
5
TOSI E., op. cit., p. 868, anche il c.d. Rapporto Bangemann parla di rivoluzione basata
sull’informazione che con il progresso tecnologico consente oggi di elaborare, memorizzare,
reperire e comunicare l’informazione indipendentemente dal suo formato e senza limiti di distanza,
tempo e volume, op. loc. cit ¸p. 10.
6
FROSINI V., Il diritto dell’informatica negli anni Ottanta, in Riv. Trim. Dir. Pubbl., 1984, II,
p. 390 e ss..
7
Il termine telematica venne coniato da due studiosi francesi, Nora e Mine, autori di un
rapporto su “L’informatisation de la sociètè”, redatto su richiesta del presidente della repubblica
francese Giscard d’Estaing e pubblicato nel 1978. Il nucleo essenziale di questa tecnologia consiste
nella possibilità offerta alla mente umana di operare un collegamento a distanza valendosi di una
rete di trasmissione elettronica o per via etere, il che consente al pensiero di muoversi in forma
astratta ed in tempo reale senza essere condizionato da un supporto materiale. Vedi
FRANCESCHELLI V., (voce) Computer (disciplina del), in Digesto civile, III, Torino, 1989, p.
141 e ss.. Secondo FROSINI il termine telematica indica il procedimento di elaborazione a
distanza delle informazioni, e quindi il movimento di circolazione automatica dei dati informativi,
che si verifica nel dialogo coi calcolatori elettronici, utilizzando i terminali “intelligenti”, capaci
cioè di ricevere e di trasmettere; vedi dello stesso autore, L’uomo artificiale, Spirali, 1986, p. 152.
Questa definizione non appare del tutto soddisfacente perchè considera solamente il dialogo
computer-computer ed i servizi telematici di tipo EDI (electronic data interchange), tralasciando
la comunicazione uomo-computer e uomo-uomo determinatasi con l’avvento dell’età della
comunicazione e la nascita del c.d. global village, appare perciò più soddisfacente la definizione
LA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE GLOBALE
4
della unidirezionalità o bidirezionalità: l’informazione può essere
comunicata a distanza nello stesso momento in cui viene formulata in
qualsiasi parte del mondo e contemporaneamente ad un numero indefinito
di persone.
Secondo il dizionario, “informare” significa al tempo stesso “dare forma
e significato” e “mettere al corrente, comunicare”. Ne consegue che, per sua
natura, l’informazione è necessariamente creata ed ha sempre un autore; e
anche che l’informazione è, per sua natura, comunicabile, visto che essa è
creata per qualcuno, sia o meno identificato
8
.
Fino all’avvento della comunicazione telematica
9
, interattività e vasto
numero di interlocutori (superiori al migliaio) erano considerate realtà
reciprocamente escludentesi: in questo senso va intesa la monodirezionalità
dei media tradizionali (stampa, radio, televisione), definibili come one-to-
many (dove per one si intende l’esiguità del gruppo emittente rispetto a
quello ricevente), con tutti i problemi che tale monodirezionalità comporta.
L’interattività o bidirezionalità era invece esclusivo appannaggio della
offerta dal ROPPO, secondo il quale la telematica è: informatica più qualcos’altro. Cioè l’insieme
di quei servizi di origine e di natura informatica che hanno, in più, la caratteristica di essere offerti
“a distanza” attraverso una rete di telecomunicazioni. Il “di più” è costituito proprio dalla
necessaria presenza di una rete di trasmissione (network) che consenta di veicolare
immediatamente il servizio informatico a grande distanza dal luogo in cui viene prodotto, così da
consentirgli di raggiungere in tempo reale l’utente; vedi dello stesso autore, I contratti per la
fornitura di servizi telematici, in I contratti d’informatica: profili civilistici, tributari e di bilancio,
(a cura di) Alpa G. Zeno Zencovich V., Milano, 1987, p. 297 e ss.. Per l’analisi dei nuovi tipi di
comunicazione e la felice definizione di villaggio globale, vedi MCLUHAN, Gli strumenti del
comunicare, Garzanti, 1981.
8
CATALA P., Ebauche d’une theorie juridique de l’information, in Inf. e Dir., 1983, p. 15.
9
La definizione che ne dà il vocabolario della lingua italiana Treccani è quella di:
“Integrazione su scala nazionale ed internazionale di elaboratori con serie di terminali per mezzo di
linee telefoniche o telegrafiche o delle onde radio (previa introduzione di adatti dispositivi di
codifica e di decodifica delle informazioni) attivata allo scopo di realizzare una rete di utenza per
servizi che prevedono fra l’altro l’accesso interattivo a banche dati, la riproduzione a distanza di
scritti o disegni (facsimile) la trasmissione e ricezione di immagini (telescrittura, videolento), la
ricezione di notizie di pubblica utilità (videotex, teletext, ecc.), la comunicazione simultanea tra più
utenti”. Un aspetto particolarmente interessante di questa definizione è l’inserimento del teletext
(come il Televideo italiano) fra i media telematici; in verità il Teletext non è strutturalmente
diverso dalla televisione, mancando soprattutto, rispetto agli altri media telematici, di una vera
interattività, interattività che appare come una delle caratteristiche fondamentali di INTERNET (e
quindi delle reti telematiche in generale). Per le diverse configurazioni giuridiche del televideo,
vedi CONTALDO A., Aspetti dell’evoluzione giuridica del teletext: dal monopolio pubblico alla
liberalizzazione, in Dir. Inf., 1994, p. 813 e ss.; e in precedenza LAX P., Televideo e diritto
d’autore giornalistico, in Dir. Aut., 1986, p. 465.
LA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE GLOBALE
5
comunicazione tra gruppi numericamente limitati di utenti: dai due
interlocutori di una conversazione telefonica, alle poche decine di persone
di una riunione, alle poche centinaia di un congresso.
La comunicazione telematica attraverso una rete di TLC
10
si viene così a
configurare come una comunicazione many to many, dove il many va inteso
come una moltitudine di soggetti indipendenti l’uno dall’altro sia in fase di
emissione che di ricezione dei messaggi.
10
Lo schema generale di una rete di trasmissione è composto da tre parti: gli apparati terminali,
le linee di trasmissione e i nodi. La principale innovazione nel trasporto dei segnali da un utente
(possessore di un terminale) ad un altro è consistita nel passaggio dalla tecnologia elettromeccanica
a quella elettronica. Le centrali (nodi) che prima erano costituite da un insieme di relais, sono
diventate dei computer specializzati che attraverso del software particolare svolgono il lavoro di
“commutazione”. Una rete di computers consiste semplicemente nella connessione di vari
computers tramite un qualche canale di comunicazione, via cavo o (più raramente) via ponti radio
o satellitari, in modo che i computers collegati possano scambiarsi dati. Si possono comunque fare
alcune distinzioni più approfondite. Allo scopo di chiarire meglio cosa sono le reti di computers,
ne presentiamo una classificazione secondo quattro criteri, e precisamente, a seconda della loro
estensione spaziale, le reti di computers possono essere ripartite in tre classi: LAN (Local Area
Network), ovvero Reti Locali. Una rete locale consiste nell’interconnessione permanente (via cavo)
di più elaboratori disposti a breve distanza e non separati da linee telefoniche. MAN (Metropolitan
Area Network), ovvero Reti Metropolitane, cioè quelle reti che hanno una circonferenza al
massimo di circa 100 km. Normalmente consiste in un’insieme di sottoreti, più raramente di reti
così come le abbiamo definite poco sopra. WAN (Wide Area Network), dette anche Reti
Geografiche. A seconda del loro livello di interconnessione, le reti possono essere distinte in:
Sottorete (Subnet), che consiste di un collegamento fra calcolatori basati su una sola tecnologia
omogenea. Questo è’ il livello per così dire “atomico” delle reti, quello cioè non scomponibile in
ulteriori sottoreti. Coincide in pratica con le reti locali (LANs); e la vera e propria RETE (Net), che
è un insieme di sottoreti controllate da un’unica organizzazione. E’ quindi una rete di sottoreti
(MANs). Un’INTERNET consiste nella interconnessione di diverse reti appartenenti a diverse
organizzazioni (WAN). Questo tipo di rete ha un tipo di interconnessione a nuvola, è perciò una
rete su larga scala (WAN), derivata dall’interconnessione di LAN e MAN. Si usa questa categoria
topologica per indicare quei casi in cui l’interconnessione di reti ha raggiunto livelli così elevati di
complessità (per estensione, tipo e numero di reti collegate) da non poter essere praticamente
rappresentata nel dettaglio in base alle precedenti categorie. Tali reti possono ormai essere
rappresentate solo metaforicamente come una nuvola.
LA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE GLOBALE
6
MEZZI DI COMUNICAZIONE
ONE-TO-MANYONE-TO-ONE MANY-TO-MANY
StampaConversaz. personale
RadioConferenze
TelevisioneTelefono
Servizi della società
dell’informazione
Figura A: Classificazione dei mezzi di comunicazione
11
Questa potenzialità comunicativa delle reti telematiche è subito apparsa
in grado di determinare cambiamenti rivoluzionari nell’assetto stesso della
società, fino all’instaurazione, secondo alcuni entusiasti autori, di una
democrazia diretta basata sulla telematica
12
. E’ comunque certo che le reti
telematiche hanno grandi potenzialità di incremento della partecipazione dei
cittadini al dibattito su grandi questioni sociali e politiche.
La società dell’informazione globale è basata sulla circolazione globale
dell’informazione
13
, che, proprio come un bene, se pure con caratteristiche
11
WOLF M., Teorie delle comunicazioni di massa, Bonpiani, 1985; ID., Gli effetti sociali dei
media, Bonpiani, 1992.
12
Si parla addirittura di una futuribile “democrazia telematica” che consisterebbe nell’impiego
di una rete telematica diffusa, i cui terminali sarebbero il mezzo per la partecipazione diretta dei
cittadini alle decisioni politiche collettive. Con la trasmissione telematica potrebbero realizzarsi in
tempo reale e con garanzia di oggettività i sondaggi di opinione, le votazioni elettorali, i
referendum popolari, e così rendere attuabile una forma di nuova democrazia diretta, che
riprodurrebbe nelle dimensioni dell’odierna società di massa il rapporto fra governanti e cittadini
stabilito nelle democrazie dell’età classica nell’agorà greca o nel foro romano, vedi CORASANITI
G., Diritto e tecnologie dell’informazione, Bulzoni, 1990.
13
FROSINI V., La libera circolazione dei beni e dei servizi informatici nel mercato comune
europeo, in Dir. Inf., 1995, p. 21 e ss..
LA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE GLOBALE
7
peculiari proprie, può essere comprato e venduto, scambiato e prestato
14
. Il
trasporto del bene informazione avviene soprattutto per via elettronica,
utilizzando mezzi informatici e di telecomunicazione, ossia tramite la
telematica ed i servizi telematici
15
, che acquistano, perciò, un ruolo
strategico fondamentale nella età della comunicazione, e si affermano come
una nuova attività economica
16
.
La nascente società dell’informazione globale
17
ha generato però nuove
esigenze, in quanto la tutela della riservatezza, la tutela giuridica
dell’intangibilità, l’eventuale valore economico dell’archivio magnetico,
vengono a coincidere con la esistenza stessa del bene
18
, diversamente da
come avverrebbe se le informazioni fossero affidate soltanto alla memoria
14
Con l’innovazione tecnologica dell’informazione elaborata e trasmessa elettronicamente,
l’informazione stessa ha assunto un nuovo statuto giuridico, giacché essa viene ora a costituire un
bene reale , anche se immateriale , patrimonialmente valutabile perché misurabile secondo
parametri oggettivi costo di produzione, costo di trasmissione, costo di mercato, nel suo carattere
autonomo. Si pensi ad una informazione giornalistica archiviata elettronicamente, che può essere
ceduta, venduta o sottratta o trasferita in un immagine televisiva ovvero occultata. Vedi SHAFF S.,
op. cit., p. 445 e ss.; vedi FROSINI V.,(voce) Telematica ed Informatica giuridica, in Enc. giur,
vol. XLIV, Milano, 1992, p. 60 e ss..
15
Il servizio telematico, in questo senso, può definirsi come un servizio a valore aggiunto
prestato mediante un servizio di base. Come appare evidente dalla stessa formulazione, lo scambio
di messaggi tra partecipanti all’operazione telematica presuppone un sistema di trasmissione e
richiede quindi l’intervento di un vettore, il cui ruolo era assolto dal gestore delle reti pubbliche di
TLC, ma che ora può essere svolto da qualsiasi gestore di rete. Vedi D’ORAZIO R. ZENO
ZENCOVICH V., Profili di responsabilità contrattuale ed aquiliana nella fornitura di servizi
telematici, in Dir. inf., 1990, p. 421 e ss..
16
La crescente ”dematerializzazione” dei flussi delle risorse , la progressiva “terziarizzazione”
e globalizzazione dell’economia fanno sì che le TLC rappresentino il tessuto nervoso di ogni
singolo paese e perciò un obiettivo strategico prioritario per le economie industriali avanzate.
17
Il rapporto Bangemann afferma che il successo della società dell’informazione globale
dipende dal raggiungimento di una soglia critica di utenti residenziali, quest’obiettivo non può
essere raggiunto solo con la creazione di un mercato aperto dei servizi telematici, e propone quindi
di creare un circolo virtuoso dell’offerta e della domanda, improntato ad una funzione di
dimostrazione per adattare l’offerta alle esigenze dei consumatori. Sono quindi previste 10
applicazioni prioritarie divise nelle sezioni del mercato domestico e delle applicazioni
professionali. Le 10 applicazioni sono: il telelavoro, l’insegnamento a distanza, le reti
interuniversitarie, servizi telematici per il mercato comune europeo, la gestione del traffico
stradale, il controllo del traffico aereo, le reti nel settore sanitario, l’informatizzazione delle gare di
appalto, l’IDA, Interchange Data between Administation (rete transeuropea delle pubbliche
amministrazioni) e le autostrade urbane dell’informazione (o reti civiche).
18
Il bene informazione, secondo una parte della dottrina, si trasformerebbe nel nuovo bene
informatico o telematico se trasportato su linee di TLC, si riferisce all’informazione automatizzata,
cioè memorizzata , elaborata e trasmessa col ricorso alla tecnologia elettronica, vedi FROSINI V.,
op. loc. cit..
LA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE GLOBALE
8
del singolo utente.
L’informatica ha infatti messo l’informazione “in libertà”: mentre prima
essa era vincolata fisicamente alla parola scritta o stampata, ora è diventata
una copia invisibile del tradizionale documento cartaceo. Il bene
informatico è indipendente dal suo supporto materiale, da cui può perciò
staccarsi senza perdere la sua identità e la sua funzione
19
.
La telematica consente lo scambio automatizzato ed informatizzato delle
comunicazioni, questa può svolgersi anche direttamente tra le macchine
programmate per la ricerca e la circolazione dei dati; il bene informatico che
ne risulta (l’acquisizione di informazioni) riceve così un valore aggiunto dal
servizio telematico.
Le TLC si affermano quindi come un’infrastruttura essenziale rivolta, sia
al trasporto dei segnali digitali o analogici (trasmissione)
20
, che al loro
instradamento verso gli utenti della rete
21
ed i loro terminali
(commutazione)
22
.
Il futuro nelle TLC è rappresentato dalle reti a banda larga che
19
TOSI E., Diritto privato dell’informatica e informatica giuridica: origini, differenze,
problemi, in Arch. civ., 1993, p. 1029 e ss..
20
Il metodo di trasmissione analogico trasforma i segnali in partenza in onde di frequenza,
trasmesse attraverso cavi coassiali in rame sino al punto di arrivo, dove vengono ritrasformate nei
segnali originali riconosciuti in base alle caratteristiche della frequenza. Questi problemi non
esistono nella trasmissione digitale dove il cavo in fibra ottica trasporta gli impulsi elettronici
trasformandoli in impulsi luminosi mediante raggi infrarossi, con enorme risposta in frequenza
rispetto al primo tipo di comunicazione. Qualsiasi dato può essere digitalizzato, cioè convertito in
una corrispondente combinazione di BIT (binary digit) e come tali conservato nella memoria di un
computer. Il BIT è un impulso elettrico, rappresenta il codice binario (0) (1), che corrisponde alla
presenza (uno) o meno (0) di elettricità nel computer; per esprimere le lettere del nostro alfabeto e
le 10 cifre arabe si usano combinazioni convenzionali di solito di 8 byte. Le memorie digitali sono
le più fedeli nel tempo e nello spazio, perché un BIT è sempre uguale a se stesso, a differenza dei
segnali analogici, tantoché non esiste differenza tra originale e copia.
21
Il termine “Rete” può indicare, sia un gruppo di elaboratori appartenenti ad un medesimo
centro di elaborazione connessi tra loro su scala locale (le cosiddette LAN, Local Area Network),
sia reti nazionali o internazionali che utilizzino linee dedicate o commutate. Cosicché alcune reti
sono “chiuse”, non collegate ad altre reti, altre sono collegate ad altre reti, le quali sono a loro volta
sono connesse ad altre reti in maniera da consentire a ciascun elaboratore di comunicare con un
altro elaboratore che si trova in qualsiasi altra rete del sistema. La più importante rete globale di
reti di elaboratori collegati viene chiamata INTERNET.
22
Generalmente si intende per “terminale di rete”, I’insieme delle connessioni fisiche e delle
specifiche tecniche d’accesso che fanno parte della rete pubblica di TLC e sono necessarie per
poter accedere a detta rete pubblica e comunicare efficacemente per il suo tramite.
LA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE GLOBALE
9
favoriranno lo sviluppo dell’INTERNET
23
(anche se questo fenomeno è entrato
con un certo ritardo in Europa rispetto agli USA)
24
, la capacità trasmissiva
delle reti, e soprattutto lo sviluppo della capacità di trasportare velocemente
grandi quantità di dati, informazioni, immagini, suoni trova una sua
giustificazione nello sviluppo delle esigenze dell’utenza affari e nella
crescita dei servizi multimediali
25
destinati agli utenti residenziali.
23
INTERNET non è un’entità fisica o tangibile, ma piuttosto una gigantesca rete che interconnette
un numero infinito di gruppi più ristretti di reti informatiche collegate fra loro. Si tratta dunque di
una rete di reti, autosufficienti e capaci di trasmettere rapidamente comunicazioni senza una diretta
partecipazione o controllo umano. INTERNET è un insieme di reti collegate tra loro da protocolli
tecnici comuni che consentono agli utenti di una certa rete di comunicare con utenti di un’altra rete
ovvero di utilizzare servizi propri di questa. Il protocollo di comunicazione comune è denominato
TCP/IP (Transmission Control Protocol / Internet Protocol). La forza di INTERNET è proprio
l’utilizzo di un protocollo che è un insieme di regole pubbliche, aperte a tutti (c.d. reti aperte o
open system), che permette l’interconnessione di reti anche molto differenti, indipendentemente
dalla tecnologia usata da ogni parte. Vedi PASCUZZI G., Scoperte scientifiche, invenzioni e
protocolli relativi ad INTERNET, in AIDA, vol. V, 1996, p. 161 e ss.; nonchè dello stesso autore
Cyberdiritto. Guida alla banche dati italiane e straniere alla rete INTERNET e all’apprendimento
assistito da calcolatore, Zanichelli, 1995.
24
Ciò deriva dal fatto che l’Europa non aveva partecipato all’elaborazione del progetto ed in
ogni caso viste le diverse condizioni geografiche (le distanze all’interno degli Stati Uniti sono
enormi) l’europa non ne sentiva il bisogno. Inoltre negli Stati Uniti la diffusione di personal
computer per famiglia è dell’ordine del 35%, mentre in Europa la media è del 17% (leader il
Regno Unito con il 22%), ed in Italia solo del 12%. La svolta più importante per la diffusione della
telematica nel nostro paese al di fuori di utenze professionali o elitarie, si ha però con la comparsa
in Italia di Bulletin Board Systems (una BBS è un’interfaccia di comunicazione tra utenti di
computers diversi, basato su software spesso gratuito o comunque di basso costo e che può
funzionare su normalissimi personal computers, il quale permette a utenti remoti di accedere a un
computer locale per prelevare o depositare posta e files o eseguire programmi) facenti parte della
rete FIDONET. Oltre a tutti i suoi meriti intrinseci dovuti al fatto di essere un mezzo comunicativo a
basso costo e diffusione pressoché mondiale, l’importanza di FIDONET è quella di essere stata il
maggior veicolo di socializzazione della telematica in Italia al di fuori degli ambienti specialistici
(cioè sostanzialmente al di fuori dell’università, della pubblica amministrazione e delle grandi
aziende).
25
L’ottava Commissione permanente del Senato ha deliberato il 2 Agosto 1994 un Indagine
conoscitiva sulla multimedialità (sfociata nella pubblicazione edita dalla Presidenza del Consiglio
dei Ministri del 7 Febbraio 1995), essa analizzando il sistema delle TLC e il mercato audiovisivo
riteneva nei successivi cinque-sette anni, che: a) si possa creare un ambiente favorevole alla
creazione di nuovi servizi a valore aggiunto e multimediale; le infrastrutture possano adeguarsi alle
necessità di cui al punto a); b) possano accrescersi la capacità e la competitività dell’industria
nazionale nel sostenere lo sviluppo della multimedialità e del relativo mercato; c) possa
trasformarsi l’assetto del sistema radiotelevisivo attraverso: l’utilizzo più razionale delle frequenze,
il cablaggio del territorio nazionale, l’utilizzo del satellite, l’applicazione del video on demand che
consente la trasmissione del video con il normale doppino telefonico in rame; d) possano
ulteriormente svilupparsi i servizi di telecomunicazione mobili (utilizzo del DECT); e) possa
accrescersi in particolare lo sviluppo congiunto di TLC ed informatica attraverso una maggiore
interoperabilità tra sistemi e una più spinta standardizzazione.
LA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE GLOBALE
10
Le TLC sono state definite le “autostrade del futuro”
26
e si pensa che,
dotando ogni casa di un casello autostradale, il paese avrà un’infrastruttura
di carattere strategico, e che su quelle autostrade prima o poi viaggerà
qualsiasi tipo di servizio l’utente possa desiderare.
Siamo in presenza di un mercato potenzialmente immenso, ma
caratterizzato da grande incertezza e da elevati costi di realizzazione. Oggi
nessun operatore controlla l’insieme delle tecnologie e competenze
necessarie, quindi per intervenire con successo nel mercato, si rende
necessaria la strada delle alleanze e degli accordi tra dei colossi, come:
• i gestori di TLC e di reti
27
, che nel caso si tratti dei vecchi
monopolisti possono seguire l’innovazione tecnologica facilmente
senza perdere le posizioni acquisite in anni di monopolio, anzi vedono
la nascita della società dell’informazione globale come uno strumento
per aumentare l’utilizzo delle reti, mentre se si analizza la figura del
nuovo carrier entrato nel mercato grazie alla sua liberalizzazione non
può essere trascurato il grosso problema della interconnessione
28
delle
nuove reti con quelle già esistenti;
• i produttori ed i detentori dei diritti di materiale audiovisivo vedono
nei nuovi servizi di video on demand
29
la possibilità di allargare il loro
26
Il termine “autostrada informatica” nasce dalla idea di INTERNET come infrastruttura in grado
di fornire ogni tipo di servizio ed applicazione riducendo così lo spazio ad un’entità virtuale
(cyberspazio). Questo concetto è stato enunciato per la prima volta negli Stati Uniti nella
primavera del 1993, quando il presidente Clinton pubblico il documento “Information Technology
for America’s Economic Growth, A new direction to bild economic strenght”. Il parere del
Comitato economico e sociale (CES 96/91) del 31 gennaio 1996 sul libro verde della Commissione
(COM 95/382) riguardante “Il diritto d’autore e i diritti connessi nella società dell’informazione
globale”, ci chiarisce che con il termine “autostrade dell’informazione” si intende: l’estensione di
reti informatiche destinate ad eseguire, visualizzare, distribuire, scambiare ed immagazzinare opere
e informazioni sotto forma digitale.
27
Per fare concorrenza a TELECOM Italia sono state costituite in Italia: INFOSTRADA, joint
venture tra Olivetti, France Telecom e la statunitense Bell Atlantic, ora accordatasi solamente con
la società tedesca Mannesmann; ALBACOM, joint venture tra British Telecom, BNL,
MEDIASET; WIND, joint venture tra ENEL e Global One (ovvero Deutsche Telecom più France
Telecom).
28
Ogni fornitore di servizi deve avere la possibilità di accesso ad ogni rete e ogni gestore di
rete deve rispettare standards tecnici e di fornitura uniformi, resi pubblici a tutti gli utenti.
29
Questo servizio telematico, che oggi può già viaggiare sulla rete ISDN (tecnicamente
accessibile per tutti i consumatori) consiste, in un archivio di opere filmate (cinematografiche e
televisive) accessibili all’utente al quale viene data la facoltà di scegliere all’interno del magazzino
LA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE GLOBALE
11
mercato, ma questi devono tener conto che ovviamente i nuovi canali
distributivi cannibalizzano i vecchi;
• gli access o services providers
30
che dovrebbero creare dei c.d.
“centri di servizi” assemblando i servizi da offrire agli utenti
utilizzando le reti ed i contenuti prodotti da altri. Il centro di servizi
può assomigliare ad un centro commerciale nel quale operano una
molteplicità di soggetti autonomi (fornitori di servizi della società
dell’informazione globale) fra loro collegati dall’unicità dell’edificio
(server), dall’unicità degl’accessi ad esso, dalla facilità di passare da
un negozio all’altro (interattività ed ipertestualità), ed infine se si
vuole dalla comunanza del marchio, il quale può fungere da richiamo
anche per quei soggetti che non dispongono di una forte identità
commerciale;
• i produttori di informatica ed elettronica che forniranno ai
consumatori sia i terminali e l’hardware
31
necessari per accedere ai
nuovi servizi che il software
32
capace di sfruttare al massimo
dei programmi ed inoltre di avere le stesse funzioni presenti oggi in un videoregistratore. Alla
banca dati dell’emittente possono anche collegarsi nello stesso momento una o dieci o cento
persone che vogliono prendere visione dello stesso film, ma il servizio può essere comunque fruito
in modo personalizzato. Per la configurazione giuridica del video on demand vedi, CARDARELLI
F. ZENO ZENCOVICH V., Profili giuridici della televisione via cavo interattiva, in Dir. inf.,
1994, p. 707 e ss.; e CONTALDO A., Video on demand: problematiche giuridiche della TV
interattiva, in Dir. aut., 1995, p. 105 e ss..
30
Gli Access providers consentono l’accesso alla RETE con la realizzazione di una unità
centrale e di vari POP point of presence (nodo locale direttamente connesso alla RETE) nel quale
possono essere ospitati i fornitori di servizi on-line (da qui il termine host=ospite), la cui totalità
all’interno di un server crea un “centro di servizi”. Dalle poche migliaia di host del 1993 si passerà
certamente a 10 milioni nel 1997 e le proiezioni triplicano la cifra entro la fine del secondo
millennio.
31
Per hardware si intende, il computer come macchina, e cioè l’insieme delle parti meccaniche
fisicamente tangibili. Il computer come macchina è costituito da più parti staccate. Esse vengono
denominate CPU (central processing unit) o unità centrale e unità periferiche (tastiera, video,
stampante eccetera). Vedi FRANCESCHELLI V., op. ult. cit..
32
Per software si intende, l’insieme di comandi, istruzioni, dati, che rendono l’hardware
operativo e funzionante. Il software si suole distinguere in software di base, o operativo, e software
applicativo (c.d. programmi esecutivi). Per software di base, quindi, si intende in generale quel
corredo di programmi predisposti al fine di rendere utilizzabili all’utente finale le apparecchiature.
Per software applicativo si intendono invece: sia i programmi o pacchetti di programmi predisposti
per la risoluzione generalizzata di problemi applicativi tipici e ricorrenti (packaged software), che i
programmi sviluppati per soddisfare un’esigenza specifica di un particolare utente (custom
software) Vedi FRANCESCHELLI V., op. ult. cit..
LA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE GLOBALE
12
l’interattività e la multimedialità dei futuri servizi della società
dell’informazione globale;
saranno poi i servizi finali offerti ai consumatori
33
e alle imprese a
guidare lo sviluppo del mercato
34
.
Vista la struttura dei nuovi servizi della società dell’informazione
globale, più che sul piano orizzontale l’integrazione tra questi soggetti si
sviluppa in linea verticale. Per avere una produzione di massa che permetta
di ridurre i prezzi di produzione dei diversi servizi è necessaria una
domanda sostenuta. Oggi questa domanda è ancora troppo bassa per
giustificare il volume e il rischio degli investimenti necessari per arrivare ad
una piena convergenza dei diversi mercati verso quello della società
dell’informazione globale. Ci vogliono investimenti enormi per trasformare
gli esperimenti che avvengono in laboratorio in servizi commerciali da poter
trasferire nel mondo reale.
Si deve essere consapevoli che l’intreccio fra telecomunicazioni,
radiotelevisione e informatica ne fa mercati contigui e più spesso ancora
sottomercati di un mercato globale, nel quale la posizione dominante in un
singolo aspetto del mercato può ben propagarsi agli altri, innanzitutto per le
indissolubili implicazioni funzionali; ma proprio per queste anche imbattersi
in altre posizioni forti che la diluiscono e contengono, sempre che non si
pervenga ad intese e concentrazioni restrittive della concorrenza nel più
largo mercato.
Il ruolo principale delle infrastrutture di comunicazione consiste proprio
nell’interconnettere tra loro i vari settori economici della società
dell’informazione globale, attraverso un facile e immediato accesso alle
informazioni. Condizione fondamentale per la realizzazione e lo sviluppo di
infrastrutture e servizi di comunicazione adeguati è la deregolamentazione
dei settori coinvolti: solo così si potranno attrarre i capitali privati necessari
33
Della breve storia delle reti telematiche, un dato va sottolineato: l’impulso principale alla
trasformazione e all’espansione delle reti è venuto più dagli utenti, che utilizzavano le reti in modi
non originariamente previsti dai progettisti, che non da decisioni delle istituzioni, che si trovavano
spesso solo a dover ratificare formalmente situazioni di fatto già esistenti.
34
GENTILI A., La concorrenza nelle Telecomunicazioni, in Dir. inf., 1996, p. 227 e ss..
LA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE GLOBALE
13
per sostenere il processo evolutivo della società che porterà alla società
dell’informazione globale.
Il fornitore di servizi di TLC, aperti totalmente alla concorrenza dal 1
gennaio 1998, dovrà essere messo nelle condizioni di scegliere liberamente
le infrastrutture su cui farli “viaggiare”.
Lo scenario appena descritto disegna in realtà un futuribile per la società
italiana, vista la limitata “alfabetizzazione telematica” dei potenziali fruitori
e la mancanza della totale cablatura del territorio nazionale
35
.
Ma è soprattutto il quadro normativo
36
sinora in atto che per molti aspetti
non consente, e comunque certamente non stimola, la formazione di un
mercato globale dei nuovi servizi e di quelli tradizionali aperto all’attività di
una pluralità di operatori
37
. Ciò è testimoniato, tra l’altro dal fatto che
l’Italia è il paese che presenta più inadempienze e infrazioni rispetto alle
prescrizioni comunitarie e che più volte rispetto agli altri paesi è stato
portato davanti alla Corte di Giustizia delle Comunità Europee.
Fino a quando non cadranno definitivamente gli ostacoli relativi
all’interconnessione che oggi ostacolano l’installazione di nuove reti, ogni
discorso sulla concorrenza sarà solo una riflessione sulla ben più modesta
35
Per il cablaggio del nostro territorio nazionale si avanzano ipotesi di spesa che vanno da
30.000 (considerando l’80% delle famiglie italiane) ai 60.000 miliardi di lire (per 20 milioni di
famiglie), ovvero costi oscillanti da 1.500 a 3.000 dollari per utente per un allacciamento al 2002
di 4 milioni di utenti. Queste previsioni si devono drasticamente ridurre a seguito della scoperta
della tecnologia AST che consente di utilizzare il normale doppino telefonico per fornire servizi
della società dell’informazione che richiedono una rete di TLC a banda larga.
36
La normativa italiana sulle telecomunicazioni, è stata definita come un “serpente che sta
cambiando pelle”, così ZENO ZENCOVICH V., La concorrenza nel mercato delle
telecomunicazioni, nota ad App. Milano 8 ottobre 1994, in NGCC, 1995, I, p. 158 ss.. D’altro
canto si osserva che il mercato dei servizi di TLC è stato fino ad oggi pervaso dalla vecchia
impostazione culturale, derivata dall’art. 43 cost, della riserva statale dei servizi di interesse
pubblico, così AMENDOLA V. MOGLIA G., L’attività dell’autorità garante per la promozione e
la tutela della concorrenza nelle telecomunicazioni italiane, in Dir. inf., 1995, p. 267 e ss..
37
Al riguardo si ricorda che in Italia per una larga parte della rete fissa è possibile ipotizzare
una concorrenza utilizzando gli impianti di operatori che attualmente non svolgono attività nelle
TLC: la SOCIETA’ AUTOSTRADE dispone di circa 7000 km di reti sia in fibra ottica che in cavo
di rame (rispetto ai 22.962 km di TELECOM); l’ENEL dispone di una rete di cavo metallico ed
ottico di circa 2000 km di estensione; l’FS s.p. a. dispone di un’estensione di cavi di circa 17.000
km in rame e 1.100 in fibra ottica.; la SNAM dispone di una rete fissa di telecontrollo, di una rete
di fonia con 50 centraline di transito, di una rete logica per trasmissione di dati INTERNET, di una
rete fisica per la trasmissione di dati ITAPAC, di una rete radiomobile composta di 200 siti
diffusori.
LA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE GLOBALE
14
possibilità di fornire telefonia e pochi servizi connessi attraverso l’accesso
alla rete pubblica e nei limiti della capacità che questa può offrire
38
.
Infatti il gestore della rete pubblica di TLC, disponendo di una propria
rete estesa su tutto il territorio nazionale, potrebbe non avere nessun
interesse ”sinergico” a creare i cosiddetti punti di interconnessione neutri
con i suoi concorrenti. Attraverso i punti di interconnessione neutri vengono
messe in contatto le reti appartenenti a diverse dorsali, favorendo
l’integrazione tra le stesse e consentendo un rapido trasferimento dei files
degli utenti e dei contenuti delle pagine WWW, a prescindere dal access
provider con il quale hanno sottoscritto il contratto di abbonamento. In tale
circostanza, i services provider (o per meglio dire i fornitori di servizi
telematici) concorrenti del gestore pubblico, poiché non sarebbero
direttamente connessi con la maggior parte dell’utenza domestica e delle
imprese, non potrebbero che operare in condizioni di grave svantaggio
rispetto al gestore della rete per quanto riguarda la qualità del servizio di
fornitura di accesso alla RETE.
Possiamo concludere in ogni caso che sulla concorrenza nel mondo
virtuale è possibile soltanto una riflessione virtuale, in quanto il futuro è
condizione del presente e diviene impossibile parlare del presente senza
pensare al futuro, ed in ogni caso non è possibile interrogarsi sulla
disciplina della concorrenza a proposito di INTERNET in una dimensione
locale, senza interrogarsi anche sulla dimensione mondiale
39
.
L’INTERNET costituisce attualmente l’esempio più macroscopico di rete
internazionale d’elaboratori
40
. Benché non sia la prima né l’unica di tale
38
L’art. 8 del D. Legisl. n. 103/1995 prevede in caso di rifiuto da parte del gestore della rete
pubblica di interconnettere collegamenti diretti per servizi di trattamento delle informazioni e di
trasmissione dati a commutazione , reclamo al Ministero delle PP.TT. che decide entro 90 gg.
Analoga procedura è prevista nell’ipotesi che sia eccepita l’eccessiva onerosità delle condizioni
economiche richieste per l’interconnessione. I provvedimenti di diniego del Ministero delle PP.TT.
devono essere motivati.
39
GENTILI A., INTERNET e antitrust, in AIDA, vol. V, 1996, p. 45 e ss..
40
SARTI D., I soggetti di INTERNET, in AIDA, vol. V, 1996, p. 5 e ss.. Oggi si reputa che nel
mondo vi siano oltre 9,5 milioni di elaboratori collegati alla RETE, di cui il 60% situato negli Stati
Uniti.
LA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE GLOBALE
15
genere
41
, essa si contraddistingue perché non ha alcun “proprietario”
42
e
perché negli ultimi tempi hanno cominciato ad utilizzarla utenti “normali”,
vale a dire privati e società e non soltanto membri della comunità scientifica
od accademica, cosicché il numero di elaboratori ad essa collegati ha subito
un incremento vertiginoso.
Alcuni degli elaboratori e delle reti che fanno parte di INTERNET sono di
proprietà di istituzioni governative e pubbliche, altri di enti senza scopi di
lucro, altri ancora di privati. Il risultato finale è un mezzo di comunicazione
decentralizzato e globale, il c.d. cyberspazio, che unisce persone, istituzioni,
società e governi di tutto il mondo. Ognuna delle decine di milioni di
persone che vi hanno accesso può scambiare informazioni e comunicare con
chiunque sia collegato alla RETE.
Negli anni a venire la “ rete delle reti”, che sta attualmente
rivoluzionando ogni strategia d’impresa attraverso il commercio elettronico,
svolgerà plausibilmente una funzione d’importanza fondamentale per
l’economia europea ed italiana. Tale possibilità risulta direttamente
collegata alla liberalizzazione del mercato europeo delle telecomunicazioni,
che dovrebbe tradursi in una diminuzione dei costi d’esercizio per gli utenti
d’INTERNET ed i fornitori di servizi
43
.
41
Tra le reti internazionali la più importante, INTERNET, viene spesso chiamata “la RETE” per
antonomasia, e questo aggiunge ulteriore vaghezza al termine, anche perché lo stesso concetto di
INTERNET non risulta essere, ad oggi, precisamente definito. Esistono infatti alcune reti, come
BITNET o USENET, connesse ad INTERNET solo per alcuni servizi e non per altri, e che non
utilizzano i protocolli di comunicazione di INTERNET; diventa allora difficile stabilire con certezza
se facciano o non facciano parte di INTERNET. BITNET: Because It’s Time NETwork, rete
telematica creata nel 1981, è incentrata principalmente sullo scambio di posta elettronica.
42
Nessun singolo utente (università, impresa, governo, istituzione, privato) gestisce la RETE.
Essa esiste e funziona come risultato del fatto che centinaia di migliaia di singoli operatori di
elaboratore autonomamente hanno deciso di utilizzare protocolli comuni per lo scambio di
comunicazioni ed informazioni con altri elaboratori, che a loro volta scambiano comunicazioni ed
informazioni con ancora altri elaboratori. Non vi sono archivi centralizzati, punti di controllo,
canali di comunicazione in INTERNET e non sarebbe possibile per un singolo soggetto controllare
tutta l’informazione trasmessa attraverso la RETE. Tuttavia non bisogna credere che questa RETE
funzioni per miracolo., senza alcun intervento esterno. Esistono complessi coordinamenti tecnici e
amministrativi (ad es. per la definizione dei protocolli di telecomunicazione, per la gestione degli
indirizzi) che permettono di avere un coordinamento internazionale per la gestione della RETE.
43
Uno dei fattori d’importanza cruciale per lo sviluppo del mercato dell’INTERNET negli USA è
stato il minor costo delle telecomunicazioni (delle linee a nolo per gli utenti professionali e delle
chiamate per i singoli clienti).
LA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE GLOBALE
16
Come il mercato statunitense infatti già dimostra, l’INTERNET promuove
direttamente lo sviluppo di una nuova economia ad essa collegata,
caratterizzata da una rapida crescita, promuovendo la nascita di nuove
categorie d’imprese e la creazione di posti di lavoro (produttori
d’infrastrutture e software per INTERNET, fornitori d’accesso, distribuzione
di materiale destinato a consumatori ed imprese, vendita al dettaglio on line,
servizi finanziari).
Al di là di questo “nocciolo duro” dell’economia dell’INTERNET,
costituito da imprese che producono reddito direttamente dall’INTERNET, la
rete delle reti sta producendo ripercussioni indirette su una ”sfera
d’influenza” molto più ampia. Essa sta infatti trasformando radicalmente
diversi settori economici già esistenti (servizi turistici, assicurazioni, vendita
diretta al dettaglio, editoria elettronica), creando mercati, riducendo i costi e
migliorando il servizio alla clientela. Essa sta in particolare creando nuove
possibilità per le piccole e medie imprese europee, che in numero crescente
stanno traendo alacremente profitto dall’accesso senza precedenti al
mercato mondiale offerto dal WORLD WIDE WEB. Visto che estende la portata
degli scambi via cavo al grande pubblico del mercato mondiale, l’INTERNET,
sta al tempo stesso determinando cambiamenti radicali nelle transazioni tra
imprese man mano che le società passano da reti private e protocolli chiusi
(quali i sistemi EDI tradizionali) all’INTERNET ed a “Intranets” aziendali
44
.
I singoli possono accedere al cyberspazio in generale, ed ad INTERNET in
particolare, attraverso una molteplicità di mezzi. In termini di accesso fisico
vi sono due modi comuni per stabilire un collegamento effettivo con la
RETE.
In primo luogo si può utilizzare un elaboratore o un terminale di
elaboratore che sia direttamente e permanentemente collegato ad una rete di
elaboratori (rete locale LAN) che sia a sua volta direttamente (su linee
dedicate) o indirettamente (su linee commutate) collegato ad INTERNET.
44
Le INTRANET sono reti aziendali interne, con sfogo verso INTERNET o chiuse che sostituiscono
le reti geografiche per collegare sedi distanti, sfruttando i protocolli di INTERNET ed il collegamento
via Provider o con linee dedicate verso altri domini della RETE, le quali consentono ai vari soggetti
collegati con l’impresa di comunicare fra loro nell’ambiente telematico, oppure di attingere dati
conservati all’interno dell’ambiente.