INTRODUZIONE
10
rapporto tra cliente e impresa, significa valutare non una transazione, ma
una relazione (Capitolo 1).
Nella seconda parte del lavoro sono descritti la natura del Customer
Relationship Management come strategia che applica i principi del
marketing relazionale, i processi che necessita per essere realizzato
pienamente e la struttura tecnologica nel suo complesso.
Uno dei principi del marketing relazionale è aumentare il valore del ciclo
di vita del cliente (Customer Life Time Value). Questo valore,
sintetizzabile con una formula algebrica, dipende da più elementi: il
numero delle transazioni generate dal singolo cliente, il numero dei clienti
dell’impresa, i ricavi e costi per ogni transazione e il time value del singolo
cliente. Il CRM consente all’azienda, attraverso l’utilizzo di strumenti
adeguati, di agire su queste variabili in modo efficace ed efficiente.
(Capitolo 2).
Le fasi che si distinguono in un progetto di CRM sono principalmente
quattro: la raccolta dei dati, l’analisi dei dati, la pianificazione delle azioni
da eseguire e l’esecuzione vera e propria.; è un processo continuo poiché
la successiva raccolta dei dati porta ad un’analisi degli stessi, che serve
anche per il monitoraggio della pianificazione e dell’esecuzione
precedenti. Le componenti principali del CRM sono il CRM operativo, il
CRM analitico e i touchpoint (Capitolo 3).
Nella terza parte si prendono in esame le diverse tecnologie alla base di
un progetto di CRM: in particolare il contatto con i clienti, attraverso il
quale è possibile raccogliere dati, e l’esecuzione delle azioni pianificate
avvengono tramite i touchpoint, mentre l’analisi dei dati e la
trasformazione di essi in informazioni che supportano il processo
decisionale, avvengono tramite gli strumenti di business intelligence
(Capitoli 4 e 5).
Nella quarta ed ultima parte vengono descritti alcuni problemi che si sono
riscontrati nell’attuazione di progetti CRM e si suggeriscono alcune
direttive per una corretta implementazione.
Il CRM è un tema caldo, di cui si sta parlando molto e sono numerose le
aziende che hanno preso in considerazione l’attuazione di un programma
di Customer Relationship Management. Va tuttavia valutata a lungo
INTRODUZIONE
11
l’opportunità per la singola impresa di realizzare un sistema così costoso.
Spesso infatti non si considera sufficientemente che il CRM riguarda un
insieme complesso di elementi (strategie, tattiche, processi, skill e
tecnologie) che coinvolgono l’azienda nel suo complesso. Si pensa
piuttosto che, se sono installate componenti di CRM, come call center o
applicazioni di marketing automation, la loro impresa si trasformerà
automaticamente in customer-oriented (Capitolo 6).
Il Customer Relationship Management non è una semplice questione di
marketing né di sistemi informativi, ma riguarda l'azienda e la sua visione
nel loro complesso. Il processo di implementazione del CRM non è
semplice: per avere successo occorre analizzare i processi alla luce delle
aspettative del cliente; identificare i punti di forza e di debolezza;
ridisegnare i processi in funzione di ciò che il cliente vuole. Un approccio
vincente parte dalla strategia, non dalla tecnologia, e si focalizza sugli
obiettivi di lungo termine (Capitolo 7).
PARTE PRIMA
IL MARKETING
RELAZIONALE E IL
CUSTOMER RELATIONSHIP
MANAGEMENT
CAPITOLO 1
LE AZIENDE NEL NUOVO SCENARIO
ECONOMICO: DALLA TRANSAZIONE ALLA
RELAZIONE
La scuola del macromarketing, in particolare Halloway e Hancock
1
, vede il
marketing come attività sociale, come attività in grado sia di influenzare la
società che di esserne influenzata.
L’azienda, che fa parte del tessuto sociale di un territorio, ha nel
marketing un potente strumento per leggere la realtà in cui opera ed
attuare strategie adeguate.
Per tutti gli anni dominati dalla produzione di massa, l’attenzione del
marketing si concentra essenzialmente sulla vendita di prodotti standard
di basso costo a grandi mercati omogenei. È un marketing orientato alla
produzione più che al cliente, e parte dall’assunto che il pubblico sia
sensibile soprattutto al prezzo
2
.
Successivamente si afferma una visione strategica del marketing, che fa
perno sulla pianificazione ed utilizza come strumento fondamentale la
segmentazione.
L’evoluzione strutturale che ha la società negli anni ’80 obbliga l’azienda a
ripensare alla propria offerta: ecco che si afferma un nuovo modello di
marketing basato sulla personalizzazione del prodotto e del servizio.
Nella fase che stiamo vivendo, cominciata negli anni ’90, l’azienda,
1
Jagdish N. Sheth e David M. Gardner, “History of marketing thought: an update”, in
Stephen W. Brown and Raymond P. Fisk, “Marketing theory: distinguished contributions”,
Wiley, New York-Chicheste, 1984, p.78.
2
Joseph B. Pine, “Mass customization: dal prodotto di massa all’industriale su misura”,
FrancoAngeli, Milano, 1997, p.137.
CAPITOLO 1 Le aziende nel nuovo scenario economico
14
prendendo atto delle nuove esigenze dei propri clienti, sta rivedendo il
proprio ruolo.
Non può più essere semplicemente fornitrice di un’offerta: deve essere in
grado di dare al proprio cliente un valore aggiunto. Poiché la qualità
percepita dell’offerta è fortemente soggettiva è necessario che tra
l’impresa e il cliente ci sia un dialogo, inteso come scambio di valori. Solo
così è possibile creare un terreno di condivisione, grazie al quale
l’impresa può capire le esigenze della propria clientela e agire di
conseguenza.
Il marketing relazionale è un solido apparato teorico in grado di
sottolineare gli aspetti della relazione cliente - azienda e le componenti di
cui tenere conto in tale relazione.
Periodo di
auge
Focus del
marketing
Tecniche e
strumenti
utilizzati
Marketing
operativo (o di
massa)
Anni ’60
Orientamento al
prodotto (alle
vendite)
Paradigma delle
4P
Marketing
strategico
Anni ’60 e ‘70
Orientamento al
mercato
Segmentazione
Marketing one
to one
Anni ‘80
Orientamento al
singolo cliente
Produzione
Flessibile/
Customization
Marketing
relazionale
Anni ‘90
Orientamento
alla relazione
Customer
Relationship
Management
Figura 1.1. Schema comparativo dei paradigmi di marketing considerati.
CAPITOLO 1 Le aziende nel nuovo scenario economico
15
1.1 IL MARKETING OPERATIVO
Negli anni ’60 l’AMA (American Marketing Association) definisce il
marketing come “l’insieme delle attività d’affari necessarie per trasferire
prodotti e servizi dal produttore al consumatore e/o utilizzatore”
3
.
Questo modo di intendere il marketing deriva da una visione del sistema
economico che viene codificato da Henry Ford
4
nel primo trentennio del
Novecento, e che è il risultato di una trasformazione sociale di ampia
portata. Grazie alla rivoluzione industriale inglese si assiste ad un
cambiamento radicale dell’economia. Accanto alla produzione artigianale,
ora coadiuvata dall’introduzione delle apparecchiature meccaniche e dei
processi automatici, sorge una nuova prospettiva industriale: la
produzione di massa basata sul principio che la macchina possa sostituire
l’artigiano per ridurre i costi di produzione.
Il paradigma della produzione di massa può essere schematizzato dalla
figura 1.2.
La produzione di massa si preoccupa dello sviluppo, della produzione,
della vendita e della consegna di beni e servizi il cui prezzo sia così basso
da renderli accessibili al grande pubblico
Questo sistema produttivo è caratterizzato da molteplici caratteristiche
5
:
parti intercambiabili, macchine specializzate, centralità del processo
produttivo, divisione del lavoro, centralità del flusso logistico, abbattimento
dei costi e dei pezzi, economie di scala, prodotti standard,
specializzazione estrema, efficienza operativa, organizzazione
gerarchica, presenza di manager professionisti, integrazione verticale.
3
In Enrico Valdani, a cura di, “Marketing”, UTET, Torino, 1995, p.419.
Questa definizione pone l’accento sul bene ed il suo trasferimento da chi lo produce a chi
lo consuma; il ruolo attribuito al consumatore è estremamente ridotto: è visto
estremamente passivo ed è escluso sia dal processo di produzione che di
commercializzazione.
4
“You can paint it any color, so long as it's black” (Henry Ford Museum & Greenfield
Village, http://www.hfmgv.org) era la strategia di marketing adottata da Henry Ford per la
“Model T”. Il cosiddetto american system, di cui Henry Ford è esponente di rilievo,
rappresenta un’evoluzione del sistema produttivo inglese della rivoluzione industriale.
5
Ib., p.47.
CAPITOLO 1 Le aziende nel nuovo scenario economico
16
Figura 1.2. Il paradigma della produzione di massa (Pine, 1997)
Come si vede alcune caratteristiche riguardano il processo produttivo, i
prodotti, le risorse interne, ovvero tutto il sistema azienda, mentre altre
riguardano l’ambiente nel quale l’azienda si trova ad operare.
I dati ambientali più importanti con cui il marketing si deve confrontare
sono la domanda stabile
6
ed il mercato omogeneo.
L’attenzione del marketer non è diretta alla pianificazione strategica, ma
al management.
Il marketing operativo coincide con il marketing management e consiste
nello “studio delle norme di comportamento competitivo dell’impresa con
riguardo alla pianificazione, gestione e controllo delle proprie attività di
6
Dagli anni ’30 all’inizio della Seconda Guerra Mondiale in realtà si parla di domanda
addirittura in crescita.
Nuovi prodotti
Domanda stabile
Mercato
omogeneo
Processi produttivi di
massa
Sviluppo accurato e
metodico, in tempi
lunghi
Prodotti standard di
basso costo e di
qualità uniforme
“Ciclo di vita”
prolungato dei
prodotti esistenti
CAPITOLO 1 Le aziende nel nuovo scenario economico
17
scambio”
7
: essenzialmente l’uso delle leve di marketing, il marketing mix.
Con marketing mix si intende “l’insieme delle principali leve d’azione
competitiva di un’impresa”
8
che McCarthy identifica nella celeberrima sigla
“4Ps” (Prodotto, Prezzo, Punto di vendita, Promozione)
9
.
In realtà ognuno di questi elementi è costituito da diversi aspetti.
a. Prodotto: qualità, caratteristiche, opzioni, stile, marca, confezione,
taglia e misure, servizio, garanzia, possibilità di restituzione;
b. Prezzo: prezzo di listino, sconti e abbuoni, termini e condizioni di
pagamento;
c. Punto di vendita: canali, copertura, localizzazione, scorte, trasporti;
d. Promozione: pubblicità, vendita personale, promozione vendite,
relazioni pubbliche
Ai primi cenni di instabilità della domanda risulta evidente che l’impresa
non può esimersi dal contesto in cui opera. Questo modello, molto
orientato all’impresa, non è più adeguato ed è necessario un nuovo
modello cui riferirsi.
1.2 IL MARKETING STRATEGICO
L’aspetto che diventa fondamentale nel marketing, oltre a quello operativo
tradizionale, è l’aspetto strategico.
L’obiettivo primario della strategia è guidare le decisioni manageriali al
raggiungimento di risultati di eccellenza mediante la ricerca di un
vantaggio competitivo
10
.
I passi fondamentali di una pianificazione strategica comprendono la
definizione di una missione aziendale, l’analisi dei punti di forza e di
debolezza dell'azienda, la definizione di un portafoglio di attività.
7
Enrico Valdani, op. cit., p.427.
8
Ib., p.544.
9
McCarthy contribuisce, con il testo “Basic Marketing”(1960), alla diffusione del modello
“4Ps” proposto precedentemente da Borden (1957).
10
Robert M. Grant, “L’analisi strategica per le decisioni aziendali”, Il Mulino, Bologna,
1999.
CAPITOLO 1 Le aziende nel nuovo scenario economico
18
a. La missione.
È l’insieme dei valori dell’impresa e della filosofia gestionale che pervade
tutte le decisioni aziendali
11
. Per definirla è necessario tener conto di
cinque fattori
12
: la storia dell’azienda, le preferenze attuali del
management e delle priorità, considerazioni inerenti a fattori ambientali
che influenzano le finalità dell’organizzazione, le risorse di cui l’impresa
dispone, le proprie peculiari competenze.
b. L’analisi dei punti di forza e di debolezza dell'azienda
Uno dei modelli più utilizzati per questo tipo di analisi è il cosiddetto
SWOT (Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats).
Attraverso l’utilizzo di una matrice è possibile valutare che tipo di strategia
adottare (figura 1.3).
Figura 1.3 Il diagramma SWOT per le strategie
(Turban et al., 1999)
11
Enrico Valdani, op. cit., p. 603.
12
Philip Kotler e Walter Scott, “Marketing Management”, Idesi, Torino, 1993, p. 54.
Fattori
Interni
Fattori
Esterni
Strenghts
(S)
Weaknesses
(W)
Strategie SO Strategie WO
Strategie ST Strategie WT
Strategie che
utilizzano i propri
punti di forza per
trarre vantaggio
dalle opportunità
Strategie che
traggono vantaggio
dalle opportunità
superando le
debolezze
Strategie che
utilizzano i propri
punti di forza per
evitare le minacce
Strategie che
minimizzano le
debolezze per
evitare le minacce