2
generare valore, piuttosto che a distruggerlo; considerare in che
termini l�investimento in argomento si ripercuote sulla struttura
finanziaria e sulla situazione di tesoreria dell�impresa,
interessando con ci� il profilo finanziario e monetario dell�intera
gestione.
In relazione all�orizzonte temporale di riferimento stabilito
preventivamente dal management in sede di definizione
dell�investimento, un impiego in titoli azionari pu� essere
considerato di breve, medio o lungo periodo.
Per quanto non si possa generalizzare, la lunghezza
dell�orizzonte temporale � spesso associata alle differenti
motivazioni sottostanti l�investimento e talvolta alla specificit�
dell�attivit� svolta.
Cos� un investimento di breve periodo, dove per breve termine si
intende convenzionalmente un arco temporale compreso sino a
dodici- diciotto mesi, viene generalmente posto in essere per
finalit� di trading, onde gestire una parte pi� o meno consistente
della liquidit� eccedente i fabbisogni operativi derivanti
dall�espletamento dell�attivit� tipica.
Viceversa, un orizzonte temporale di medio e lungo termine �
spesso associato ad investimenti aventi natura strategica, attuati
allo scopo di conseguire o mantenere determinati vantaggi
competitivi per vie esterne, attraverso operazioni di acquisizione,
che talvolta, ma non necessariamente, comportano il controllo
della societ� partecipata.
In un�ottica di medio e lungo termine possono figurare anche
investimenti di portafoglio, sulla base di una gestione meno
3
orientata alla speculazione, talvolta meno dinamica, ma
finalizzata alla crescita dei capitali impiegati nel tempo.
Lungo un arco temporale normalmente di medio periodo, infine,
si colloca l�attivit� di trading di partecipazioni, che appare
tuttavia peculiare solamente per realt� quali merchant bank,
societ� di venture capital e finanziarie di partecipazioni.
La classificazione indicata non deve essere considerata rigida, e
comunque si basa sugli obiettivi stabiliti a priori: un
investimento in titoli azionari, effettuato in un�ottica speculativa
nella previsione di conseguire una congrua plusvalenza nel breve,
si pu� trasformare in un impiego a medio termine nell�ipotesi di
andamento avverso delle quotazioni, situazione che non consente
di vendere i titoli senza registrare una perdita rispetto al capitale
impiegato; analogamente, una partecipazione di controllo
acquisita potrebbe essere alienata nel breve in quanto non pi�
ritenuta strategica, a seguito del mancato conseguimento delle
sinergie nella misura inizialmente sperata; ed ancora, una
merchant bank potrebbe dismettere una partecipazione nel breve
periodo a seguito di un�interessante possibilit� di cessione ad un
operatore industriale, prima di quanto previsto in sede di
valutazione dell�investimento.
4
L’investimento azionario come impiego strategico
Le scelte di investimento volte all�acquisizione di quote di
partecipazione ritenute rilevanti attengono alla sfera delle
decisioni di carattere strategico ed in quanto tali si inquadrano
nelle operazioni di finanza straordinaria.
Sotto il profilo economico, l�acquisto di partecipazioni pu�
essere motivato dall�esigenza di conseguire vantaggi competitivi
difficilmente realizzabili all�interno; talvolta costituisce una
alternativa all�aumento delle dimensioni dell�impresa, che
richiede generalmente un maggior impiego di risorse finanziarie.
Cos� si assiste a fenomeni di integrazione verticale, laddove la
societ� partecipata operi a monte o a valle del processo
produttivo, o a fenomeni di integrazione orizzontale, nell�ipotesi
in cui attraverso l�acquisizione si voglia realizzare un�espansione
dei volumi di vendita complessivi ed incrementare la quota di
mercato.
L�investimento pu� essere inoltre motivato dall�esigenza di
conseguire importanti sinergie in determinate aree (rete di
distribuzione, logistica, marketing, ricerca e sviluppo, ecc.), allo
scopo di migliorare l�efficienza gestionale.
Su una logica di diversificazione si caratterizza invece
l�investimento azionario in imprese operanti in aree di business
fondamentalmente differenti, anche se ai nostri fini giova
distinguere tra diversificazione correlata e diversificazione
conglomerata: nella prima sussiste la tendenza a privilegiare e
valorizzare i caratteri di interdipendenza dei diversi business, al
fine di conseguire vantaggi strategici basati su effetti sinergici;
5
nella seconda, in assenza di collegamenti significativi tra le varie
attivit� economiche nelle quali si opera, l�obiettivo finale appare
costituito dalla necessit� di controbilanciare eventuali perdite di
dati settori con i profitti di altri, cos� da minimizzare il rischio
economico- finanziario dell�impresa nel suo complesso.
In chiave speculativa, ancorch� con un orizzonte temporale
generalmente di medio- lungo termine, si pone l�investimento
azionario disposto con finalit� di trading di partecipazioni:
operazioni nelle quali l�intento ultimo dell�operatore consiste
nella successiva alienazione delle quote entro un determinato
periodo di tempo, conseguendo una plusvalenza (capital gain)
rispetto al capitale originariamente impiegato. Al riguardo, il
movente finanziario- speculativo sembra guidare le decisioni di
imprese quali merchant banks, societ� di venture capital e
finanziarie di partecipazioni, piuttosto che la maggior parte delle
realt� imprenditoriali, per le quali le scelte di investimento
appaiono maggiormente ispirate da ragioni di carattere
industriale.
Le determinanti dell�impiego azionario di lungo periodo, cos�
come sinteticamente descritte, consentono di individuare i
termini del ritorno dell�investimento ed i conseguenti riflessi
economici, sia in termini reddituali (dividendi) che di crescita del
valore della partecipazione (capital gains).
Si � specificato che l�investimento in questione pu� essere
effettuato per ragioni reali, pertinenti all�attivit� svolta, o per
motivazioni essenzialmente finanziarie.
Nel primo caso i ritorni sono rappresentati dalla quota parte di
dividendi distribuiti dalla partecipata, ma sono principalmente
6
riconducibili a specifiche sinergie, il cui sviluppo pu�
determinare un generale miglioramento delle coordinazioni
produttive nell�ambito dell�attivit� caratteristica. In altri termini,
lo sfruttamento delle sinergie previste tende a migliorare il
profilo dei costi/ricavi ordinari di impresa, contribuendo ad
incrementare il M.O.L., ed a parit� di condizioni, il reddito
operativo.
Un esempio pu� essere rappresentato dalla partecipazione ad un
consorzio, costituito da svariate realt� del settore allo scopo di
formare un gruppo di acquisto, consentendo migliori condizioni
di approvvigionamento ai soci. In questo caso il ritorno
dell�investimento, a parit� di volumi, consiste in una riduzione
complessiva dei costi di acquisto; se, inoltre, le facilitazioni
accordate comportano anche un maggior differimento dei tempi
di pagamento (es. da 90 a 120 giorni), a parit� di condizioni si
profila anche un vantaggio finanziario: riduzione del circolante
netto, incremento del cash flow e riduzione degli oneri finanziari.
Nel secondo caso, stante la mancata correlazione dei due
business, non vi sono sinergie implementabili e dunque il ritorno
economico dell�investimento � rappresentato pressoch�
unicamente dall�entit� dei dividendi, salvo naturalmente il
conseguimento di plusvalenze/minusvalenze in caso di cessione
dei titoli.
In termini gestionali, ci� comporta che nel primo caso il
�rendimento� attiene sia all�area tipica aziendale sia all�area
finanziaria (dividendi), mentre nel secondo caso viene interessata
solamente l�area finanziaria.
7
Figura 1. L’investimento azionario strategico, di natura operativa anche
attraverso diversificazione correlata.
Figura 2. L’investimento azionario strategico con finalità di
diversificazione conglomerata o finanziario- speculativa
INVESTIMENTO STRATEGICO, ATTRAVERSO IL QUALE
SVILUPPARE SINERGIE OPERATIVE, ANCHE MEDIANTE
DIVERSIFICAZIONE IN BUSINESS CORRELATI
DIVIDENDI
RITORNI OPERATIVI
GESTIONE
FINANZIARIA
GESTIONE TIPICA
INVESTIMENTO FINANZIARIO EFFETTUATO PER TRADING
DI PARTECIPAZIONI OD ESIGENZE DI DIVERSIFICAZIONE
IN BUSINESS NON CORRELATI
DIVIDENDI
GESTIONE
FINANZIARIA
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Oltre all�iscrizione di plusvalenze o minusvalenze derivanti
dall�alienazione dei titoli, il conto economico risulta inoltre
interessato da eventuali rettifiche apportate al valore della
partecipazione in sede di chiusura del bilancio d�esercizio, in
conformit� con le disposizioni vigenti.
Quanto illustrato pu� essere ulteriormente descritto attraverso la
seguente tabella:
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Tabella 1
Principali motivazioni dell’investimento azionario strategico di lungo periodo ed obiettivi
economici
• ECONOMICHE DIVIDENDI
(Relative all�attivit� tipica) MIGLIORAMENTO GESTIONE OPERATIVA
• ECONOMICHE CRESCITA VALORE PARTECIPAZIONE
(Diversificazione correlata)
MOTIVAZIONI
• ECONOMICHE
(Diversificazione conglomerata) DIVIDENDI
• FINANZIARIE CRESCITA VALORE PARTECIPAZIONE
(Trading di partecipazioni)
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Natura dell’investimento azionario strategico in bilancio
Qualunque siano le motivazioni sottostanti, l�acquisizione di
partecipazioni in societ� ritenute strategiche deve essere
considerato un investimento durevole, destinato ad essere
mantenuto nell�attivo per un arco di tempo medio- lungo.
In tale contesto, l�investimento azionario rappresenta una vera e
propria immobilizzazione finanziaria, dal momento che
probabilmente non sar� oggetto di alienazione a breve, salvo
repentini mutamenti nelle politiche aziendali, come ad esempio
successivi interventi di ristrutturazione diretti a ridurre la
presenza in determinati business o a razionalizzare le attivit�
produttive del gruppo.
Non muta la destinazione dell�investimento in bilancio se i titoli
della societ� partecipata sono abitualmente trattati su un mercato
regolamentato, quale la borsa valori: ancorch� le azioni siano pi�
facilmente liquidabili, quello che conta sono le finalit�
dell�investimento, ritenuto strategico e dunque non soggetto a
dismissione nel breve termine
1
.
Una breve riflessione si rende necessaria con riferimento alla
rappresentazione contabile dell�investimento in partecipazioni,
dal momento che l�applicazione delle due metodologie previste
non � neutrale sotto il profilo economico e patrimoniale.
Come noto, la partecipazione � iscritta in bilancio al costo di
acquisto, comprensivo degli oneri di diretta imputazione
2
.
1
Sono da considerarsi immobilizzazioni finanziarie anche i conferimenti effettuati a titolo
di versamento in c/capitale e i finanziamenti fruttiferi concessi e scadenti oltre i dodici
mesi, nonch� i titoli azionari immobilizzati, generalmente vincolati o costituiti in garanzia a
favore di terzi.
2
Si tratta di oneri per intermediazione bancaria e finanziaria: spese, commissioni, imposte
di bollo e spese per consulenze specifiche.
11
L�adozione di tale criterio presenta tuttavia caratteri di rigidit�, in
quanto non tiene conto dell�andamento gestionale della
partecipata nel corso degli esercizi: � contemplata esclusivamente
la possibilit� di svalutare il valore di carico dei titoli, peraltro in
caso di �perdite durevoli di valore�
3
, ovvero in situazioni di
deterioramento strutturale delle condizioni economico-
finanziarie dell�emittente.
Pertanto, ad esclusione di situazioni di una certa gravit�, il valore
iscritto a bilancio rimane cristallizzato al costo di acquisto
originario.
Limitatamente alle partecipazioni in societ� controllate o
collegate, � possibile invece valutare l�investimento secondo il
metodo del patrimonio netto (equity method), il che consente di
adeguare annualmente il costo originario alle corrispondenti
variazioni del patrimonio netto della partecipata, una volta
detratti i dividendi distribuiti
4
.
L�adozione dell� equity method sembra, perci�, pi� coerente con
l�andamento economico e le mutazioni patrimoniali dell�impresa
partecipata.
3
Salvo il caso di ripristino al valore originario nell�ipotesi siano venute meno le condizioni
delle svalutazioni precedentemente effettuate. Il costo di acquisto rimane pertanto il valore
massimo della partecipazione in bilancio.
4
�Secondo il metodo del patrimonio netto, il costo originario della partecipazione va
modificato per apportare le rettifiche proprie di tale metodologia ed in particolare per tenere
conto delle quote degli utili e delle perdite della partecipata conseguiti nei periodi
successivi all�acquisizione della partecipazione; ci� a prescindere dal fatto che tali utili
vengano o meno distribuiti e che le perdite vengano o meno portate a riduzione del capitale
della partecipata� (Principi Contabili, Doc. n.17, cap. 9.9., paragrafo b,1).
Ne consegue che il conto partecipazioni accoglier� le seguenti poste tipiche:
Dare: Costo originario, rivalutazioni, utili netti di pertinenza, rifusioni perdite, plusvalenza
da alienazione;
Avere: Ammortamenti avviamento implicito, altre rettifiche per variazioni patrimoniali,
dividendi, perdite nette di pertinenza, minusvalenza da alienazione.
12
Aspetti finanziari nella gestione delle partecipazioni
Come principio generale, volendo mantenere ordinate condizioni
di equilibrio finanziario alla gestione e considerando la natura di
impiego durevole dell�investimento in argomento, un�operazione
di acquisizione dovrebbe essere finanziata attraverso un
incremento dei capitali permanenti, siano essi rappresentati da
mezzi propri che da debiti a medio e lungo termine.
Tenuto naturalmente conto dell�entit� dell�investimento in
relazione alla dinamica di autofinanziamento dell�impresa, �
difatti ragionevole ritenere che l�aumento delle passivit� a breve
a sostegno dell�operazione pu� compromettere l�equilibrio
finanziario e monetario, creando tensioni di liquidit� non
prontamente riassorbibili, ad evidente svantaggio del regolare
svolgimento della gestione ordinaria.
In tal senso, l�aumento dell�esposizione sul breve termine pu�
essere ipotizzabile esclusivamente come soluzione temporanea,
nell�attesa di attivare fonti finanziarie stabili o quanto meno con
vincolo di restituzione differito nel medio/lungo periodo.
D�altra parte, in presenza di una struttura finanziaria gi� solida,
caratterizzata da ingenti surplus monetari, divenuti strutturali per
effetto di un crescente livello di autofinanziamento e/o per un
grado elevato di patrimonializzazione, il ricorso
all�indebitamento o a nuovi conferimenti in c/capitale pu� essere
limitato, utilizzando le disponibilit� finanziarie esistenti per
perfezionare l�acquisto di partecipazioni societarie.
La decisione circa il mix delle fonti di copertura finanziaria
necessarie per l�investimento non pu� essere valutata
singolarmente, ma rientra in ogni caso nel novero delle pi�
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generali scelte di pianificazione finanziaria, riguardanti il
fabbisogno dell�intero complesso di attivit� aziendali.
Pur considerando l�esistenza di molteplici mix possibili per
finanziare l�acquisizione di partecipazioni, � importante
individuare pi� compiutamente le singole fonti di copertura, in
modo da verificarne, seppur schematicamente, la sostenibilit� in
termini di mantenimento dell�equilibrio finanziario e monetario.
Nella fattispecie, appare opportuno circoscrivere l�analisi alle
seguenti fonti di finanziamento:
L’incremento dei mezzi propri, attraverso un aumento del
capitale sociale o dei versamenti in c/capitale;
l’incremento delle passività consolidate, tipicamente attraverso
l�accensione di finanziamenti a medio/lungo termine, l�emissione
di prestiti obbligazionari, eventualmente convertibili, e
finanziamenti fruttiferi concessi dai soci;
la cessione di attività immobilizzate;
la riduzione del capitale circolante netto, limitatamente a:
• l�utilizzo e dunque la riduzione di attivit� finanziarie
immediate, costituite da giacenze liquide disponibili a vista
e titoli prontamente smobilizzabili;
• l�incremento di passivit� a breve termine.
5
Onde valutare sul piano finanziario le diverse soluzioni indicate
in merito al finanziamento di un�operazione di acquisizione, oltre
all�andamento dei consueti margini (margine di struttura, capitale
circolante netto e margine di tesoreria) e dei relativi quozienti
finanziari (quick ratio, current ratio, fixed asset ratio) l�analisi
5
In linea teorica si pu� ipotizzare anche una riduzione delle attivit� differite e delle
disponibilit� di magazzino, ma una soluzione del genere appare di difficile praticabilit�.
14
che segue si avvarr� del baricentro finanziario.
6
Si tratta di un
indicatore sintetico della situazione finanziaria di impresa,
calcolato con riferimento ad orizzonti temporali immediati,
brevi, medi e lunghi; il baricentro finanziario � caratterizzato da
simmetria rispetto al valore di equilibrio (il campo di variazione
� compreso tra 1 e �1, zero � il valore centrale) e tiene
opportunamente conto allo stesso tempo della composizione delle
fonti e degli impieghi, discriminando tra le infinite situazioni
apparentemente omogenee, emergenti dalla lettura dei singoli
quozienti finanziari.
Incremento dei mezzi propri
Se l�investimento in partecipazioni � finanziato interamente
attraverso il conferimento di nuovi mezzi propri, la struttura di
bilancio si modifica, generando, a parit� di condizioni, una
riduzione del leverage. Sul lato degli impieghi, stante il carattere
durevole dell�investimento in partecipazioni, la composizione
dell�attivo si caratterizza per una maggiore rigidit�.
Graficamente � possibile sintetizzare gli effetti dell�operazione di
acquisizione sullo stato patrimoniale, opportunamente
riclassificato:
6
Cfr. Colombi F., Baricentro Finanziario, Roma, 1996
15
I margini finanziari si mantengono invariati (il capitale circolante
netto e quindi il margine di tesoreria, non � interessato alla
mutazione patrimoniale; aumentando nella stessa entit� mezzi
propri e attivo immobilizzato il margine di struttura non cambia).
Altrettanto invariati i quozienti di solvibilit� (corrente e di
tesoreria), mentre la copertura dell�attivo fisso si riduce/aumenta
a seconda che il margine di struttura sia positivo/negativo.
Relativamente alla situazione finanziaria complessiva,
sintetizzata dalla lettura dei baricentri, occorre verificarne il
segno originario:
BF (Lungo Periodo). Se inizialmente positivo, si mantiene
chiaramente tale (in assoluto il margine di struttura � invariato)
ma la copertura dell�attivo fisso, in caso di aumento dei mezzi
propri nella stessa misura, si riduce all�aumentare
dell�investimento, determinandone una riduzione.
Attivo
Corrente Passivo
Corrente
Passivo
Cons.to
Attivo
Imm.to
PN
Attivo
Corrente Passivo
Corrente
Passivo
Cons.to
Attivo
Imm.to PN
PART.