8
L’aspetto interessante è dovuto alla trasversalità del pensiero sistemico, che ha
fornito un metodo di indagine per lo studio di problemi legati ai vari contesti
disciplinari; basti pensare l’utilizzo di tale metodologia in varie discipline
scientifiche (biologia, cibernetica, psicologia, etc.).
Anche nell’ambito del contesto della realtà aziendale si parla di sistema, tenendo
conto della presenza degli elementi di cui si compone, oltre alle interrelazioni tra
gli elementi stessi. E’ evidente che l’impresa è chiamata a svolgere le sue funzioni
in un contesto definito da una serie di condizioni politiche, sociali, culturali ed
economiche, che determinano il sistema vincoli – opportunità entro cui dovrà
trovare sviluppo la gestione aziendale.
Esaminando il concetto di impresa sistema vitale, il capitolo primo si conclude
con la disamina del ruolo dell’organo di governo e dei suoi rapporti con l’assetto
proprietario e con la struttura operativa dell’impresa.
La gestione di organizzazioni complesse in periodi di turbolenza, come gli
attuali, comporta una crescente dose di fantasia e di promozione di innovazioni,
non solo nelle tecnologie e nel marketing, ma anche nel disegno organizzativo. Le
argomentazioni del capitolo secondo riguardano i meccanismi di coordinamento
rappresentate dalla Gerarchia (allargamento delle dimensioni) e dal Mercato, a cui
si affianca ed acquista importanza, una terza via costituita da soluzioni definite
intermedie, in corrispondenza del sorgere e dell’affermarsi di condizioni esogene
che incidono significativamente sui rapporti tra impresa e ambiente.
Con il capitolo terzo, a chiusura della prima parte, si sottolinea come il
marketing vada ad interagire con tutte le funzioni imprenditoriali (produzione,
assistenza tecnica, distribuzione, vendita, etc.) in maniera armonica e con obiettivi
comuni. Da un’impostazione tradizionale del concetto di marketing andiamo a
trattare un nuovo approccio, “ relazionale “ , che interpreta il marketing come
servizio di relazione svolto in ogni interfaccia offerta / domanda, necessario ad
ottenere il coinvolgimento interattivo e la co-evoluzione dei soggetti e dei sistemi
che vi si confrontano.
E’ fondamentale per il successo di ogni impresa il richiamo alla coerenza
tra la formulazione delle strategie, l’identificazione degli obiettivi e la definizione
9
di strutture organizzative interne che favoriscono la valorizzazione delle risorse
umane e del loro potenziale.
La seconda parte, invece, affronta il ruolo che spetta al sistema informativo,
che rappresenta il fattore di aggregazione delle diverse attività svolte nell’impresa,
lo strumento attraverso il quale si rende possibile la pianificazione dei
comportamenti aziendali. La creazione di un valido sistema informativo
rappresenta un investimento avente natura organizzativa, il cui obiettivo è il
miglioramento dell’efficienza interna e dell’efficacia esterna dell’impresa. Si
tratta di un intervento rivolto a realizzare un più razionale impiego delle risorse
aziendali ed a migliorare le capacità di risposta e di adattamento dell’impresa nei
confronti dell’ambiente esterno.
Una componente indispensabile del processo di pianificazione strategica
dell’impresa è la conoscenza, dove l’obiettivo della sua gestione è di definire la
reciprocità tra conoscenza e strategie: le strategie evidenziano il fabbisogno di
conoscenza e la conoscenza crea le opportunità per nuove strategie. Si richiede
così un approccio strategico alla gestione della conoscenza; a tale esigenza
risponde il Knowledge Management, una disciplina che sviluppa un sistema
integrato per identificare, recuperare, condividere ed analizzare il parco delle
conoscenze aziendali necessarie per il funzionamento dell’impresa.
La cultura innovativa dell’impresa, determinata dalla sua capacità di
rispondere alle dinamiche ambientali e di porsi in modo proattivo di fronte al
cambiamento, è condizionata dalle modalità di funzionamento del suo sistema di
apprendimento, che rappresenta uno di quegli aspetti della vita aziendale che
stanno ottenendo particolari attenzioni da parte del management e che, per essere
poco misurabili e visibili, sono stati per lungo tempo ignorati.
A conclusione del presente lavoro viene descritto un caso aziendale
particolarmente significativo: il caso S.E.D.A.S. srl Computer Software –
Potenza; si tratta di una società che opera principalmente nel campo della
produzione e della commercializzazione di software applicativo per elaboratori
elettronici.
In questo modo si cerca di porre in risalto l’impiego dell’informatica per
l’interazione dei sistemi informativi delle imprese, che ha determinato la nascita
10
di un’area di studi disciplinari, l’informatica aziendale, da non considerarsi
autonoma rispetto alle altre aree disciplinari; difatti il suo compito specifico
riguarda lo studio delle conseguenze che l’impiego delle tecnologie informatiche
hanno sulla vita dell’impresa, risultando un supporto e una delle determinanti per
il raggiungimento degli obiettivi aziendali.
11
L ‘ APPROCCIO SISTEMICO
ALL’IMPRESA .
P A R T E P R I M A
12
Capitolo primo
Strutture e governance nei sistemi di impresa vitali
1.1 – CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE .
“ [ … ] Ogni struttura organizzativa è un sistema vitale; e la qualifica di
vitale si giustifica in quanto, al di là dei suoi fini particolari, fine ultimo di ogni
struttura organizzativa è la sua propria sopravvivenza. Il sistema, quindi, può
esistere solo per il fatto che le persone che lo compongono sono legate da
reciproche connessioni in virtù delle quali esso sistema ha modo di adattarsi
all’ambiente con il quale interagisce e, se ne ha la forza, lo modifica a proprio
vantaggio al fine di sopravvivenza [ … ] “
1
.
L’impresa sta diventando sempre più il crocevia e il terreno di confronto di
orientamenti teorici e impostazioni generali di natura assai eterogenea. Abbiamo
così insistenti e sempre più pressanti richiami all’esigenza di una cultura
dell’impresa come perno del sistema di conoscenze e di valori, ormai
imprescindibile per qualunque società che si voglia attrezzare per rispondere alle
sfide del mondo contemporaneo, sempre più variegato e complesso
2
.
Lo studio dell’impresa deve considerare l’ambito sociale, culturale ed
economico dove si verificano i fenomeni in grado di condizionare il suo divenire.
L’approccio che viene qui proposto per lo studio della realtà imprenditoriale è
quello sistemico, che concepisce l’impresa come un sistema unitario in virtù delle
relazioni ed interazioni che legano i suoi elementi costitutivi. Per cui occorre
studiare e prospettare l’impresa in una visione unitaria, dove le relazioni e le
interazioni consentono di approfondire le specificità del sistema impresa.
Così abbiamo il concetto di impresa sistema vitale che si articola su due
componenti: l’organo di governo e la struttura operativa, aspetti su cui ci
soffermeremo nel prosieguo della trattazione. Avremo quindi che “ [ … ] il
1
SARACENO P., Introduzione all’opera di Beer S., L’azienda come sistema cibernetico, Isedi, Milano, 1973, pag VI.
2
TAGLIAGAMBE S., USAI G., L’impresa tra ipotesi, miti e realtà, Isedi, Milano, 1994, pag XI.
13
sistema vitale è un sistema che sopravvive, rimane unito ed è integrale; è
omeostaticamente equilibrato sia internamente che esternamente e possiede
inoltre meccanismi e opportunità per crescere e apprendere, per svilupparsi ed
adattarsi, e cioè per diventare sempre più efficace nel suo ambiente [ … ]“
3
.
1.2 – CONTENUTI DEL PENSIERO SISTEMICO .
Andando ad esaminare l’impresa in un’ottica sistemica, vediamo il contesto
scientifico in cui si è sviluppato il pensiero sistemico.
Negli studi economico – aziendali, da tempo si è affermato il convincimento
che l’impresa è un sistema e, in particolare, gli studiosi hanno adottato l’approccio
sistemico, in modo implicito o esplicito, quale base metodologica delle loro
elaborazioni scientifiche. A causa della moltitudine di interconnessioni di
fenomeni che interessano lo sviluppo della società, fa si che solo una visione
unitaria dei fenomeni stessi può far comprendere al meglio il ruolo che assume
l’impresa nel contesto sociale. Nuovi modelli analitici provenienti da altri contesti
scientifici quali la fisica, la biologia, la sociologia e cosi via ed applicati agli studi
delle discipline economiche, rappresentano un’opportunità e, al tempo stesso, una
necessità per gli studi d’impresa.
3
BEER S., Diagnosi e progettazione organizzative – Principi cibernetici, Isedi, Milano, 1991, pag. 63 (Titolo originale:
Diagnosing the system for organization, John Wiley, 1985 ).
14
1.2.1 – Prime formulazioni teoriche.
Una nuova metodologia d’indagine per lo studio di fenomeni, riferiti
all’impresa, è stata fornita dalla diffusione del pensiero sistemico; una
teorizzazione utile per lo studio di altri fenomeni sociali ma che, se viene
generalizzata in campi diversi rispetto a quello di origine, può costituire fonte di
contrapposizioni interpretative
4
.
La trasversalità del pensiero sistemico ha fornito un metodo d’indagine per lo
studio di problemi legati ai vari contesti disciplinari; difatti non si va ad esaminare
il solo fenomeno oggetto di studio con i relativi elementi che lo formano, ma
anche quelli che sono i rapporti tra gli elementi interni al fenomeno esaminato
5
.
Agli inizi del ventesimo secolo si fanno risalire le origini del pensiero
sistemico; si assiste ad un cambiamento nei metodi d’indagine dei fenomeni
osservati. C’è però da premettere che nell’ambito del contesto della filosofia
pitagorica ed aristotelica sono da ricercarsi i primi studi sulla realtà fenomenica,
che si basavano sull’indagine dei rapporti esistenti tra un oggetto osservato e gli
elementi che lo componevano.
Sono studiosi nel campo biologico coloro che, con approccio sistemico,
analizzano i sistemi viventi e il loro rapporto con l’ambiente, ponendo così le basi
per la teorizzazione del pensiero sistemico.
Negli anni venti del ventesimo secolo la prima opera di rilievo fu quella di
A. Bogdanov dal titolo: La tectologia ( = scienza delle strutture ). Bogdanov cerca
di formulare quelli che sono i principi organizzativi che spiegano la struttura dei
sistemi viventi e non viventi
6
.
C’è da segnalare lo studioso L. von Bertalanffy, biologo austriaco, che
elaborò la teoria generale dei sistemi e lo scienziato russo V. I. Vernadskij, il
quale utilizzò l’approccio sistemico in funzione della biosfera evidenziando come
questa non sia altro che un sistema vivente avente forti interrelazioni con gli
organismi che la popolano, alimentandone la vita.
4
TAGLIAGAMBE S., USAI G., L’impresa tra ipotesi, miti e realtà, op. cit. .
5
GOLINELLI G. M., L’approccio sistemico al governo dell’impresa, Cedam, Padova, 2000.
6
BOGDANOV A., Saggi di scienza dell’organizzazione, Theoria, 1988.
15
Tutto ciò risulta essere di rilevante importanza per lo sviluppo del pensiero
sistemico, cambiando così il modo con cui si studia la realtà fenomenica,
interpretata per mezzo delle interazioni tra gli elementi che lo compongono e
l’ambiente di riferimento
7
.
1.2.2 – Le proprietà del sistema .
Il superamento dell’approccio analitico, secondo cui si riteneva che
dall’analisi delle componenti elementari di un fenomeno si potesse studiare il
fenomeno nella sua interezza, avviene attraverso lo studio messo in atto dal
biologo austriaco L. von Bertalanffy, il quale, nella seconda metà del ventesimo
secolo, formula una teoria generale dei sistemi, ponendola come fonte comune di
tutte le discipline scientifiche.
Bertalanffy, con riferimento ai rapporti con l’ambiente, ritiene che un
sistema si dice aperto se intrattiene con l’ambiente scambi, oltre che di energia,
anche di materia e di informazioni. Invece un sistema si dice chiuso quando non
presenta scambi di materia e di informazioni con l’esterno, ma solo di energia
(questo viene trattato alla stregua del sistema isolato
8
, anche se non scambia
energia con l’ambiente
9
).
Rapportando il tutto ai sistemi viventi, Bertalanffy li considera tutti sistemi
aperti, in quanto effettuano uno scambio con l’ambiente, costruendo e
distruggendo di continuo gli elementi di cui essi compongono. Ciascun
organismo vivente realizza un proprio ambiente interno, capace di rispondere alle
sollecitazioni dell’ambiente esterno; si arriva così a definire una specifica
proprietà dei sistemi aperti, detta omeostatica, realizzabile con apposito processo,
l’omeostasi, ossia la capacità degli organismi viventi di mantenere un equilibrio
interno pur nel variare delle condizioni esterne, la cd. auto-regolazione.
7
CAPRA F., La rete della vita, Rizzoli, Milano, 1997.
8
BERTALANFFY L. VON, “General System Theory”, in General System: Yearbook of the Society for the Advancement
of General System Theory, George Braziller, 1968 (trad. it. La teoria generale dei sistemi, I.L.I., Milano, 1971) .
9
BIGGIERO L., Teoria dell’impresa, Franco Angeli, Milano, 1992.
16
L’evoluzione degli studi portò alla cibernetica, ossia la scienza del controllo
e della comunicazione nell’animale e nelle macchine, così definita dal suo
inventore Wiener, dove il termine controllo viene inteso come governo
10
.
Anche nell’ambito cibernetico esistono sistemi che non subiscono alcuna
influenza esterna, ponendo in essere processi di auto-regolazione. Con il pensiero
sistemico si cerca di esprimere quelli che sono i principi generali validi per le
discipline scientifiche, riuscendo così a modificare i metodi d’indagine
tradizionali.
1.2.3 – Sviluppi del pensiero sistemico.
In seguito si è passati ad una nuova concezione di ciò che era la
teorizzazione tra sistemi chiusi e sistemi aperti, facendo acquisire un ruolo
importante al concetto di confine del sistema. Punto di riferimento dei sistemi
aperti consiste nell’esistenza di interazioni tra il sistema e l’ambiente esterno;
concetto in parte modificato ad opera di due studiosi cileni, Maturana e Varela, i
quali introducono il concetto di confine del sistema. Si individua così la categoria
dei sistemi parzialmente aperti, in cui il confine ha la capacità di fungere da filtro,
in modo da ostacolare e selezionare gli elementi esterni che potrebbero influire in
modo determinante sulla sopravvivenza del sistema
11
.
Di sicuro non siamo in presenza di organizzazioni sociali completamente
chiuse o aperte, ma rispondono solo in parte a tutte le influenze e sollecitazioni
ambientali
12
.
In tale ambito assume un’altra definizione il concetto di ambiente, insieme
di oggetti in grado di influenzare il sistema, ma che, a loro volta, mutano per
mezzo del comportamento del sistema. La divisione tra sistema ed ambiente si
può realizzare in molti modi del tutto arbitrari, anche se il tutto attiene ad una
traduzione soggettiva, mutevole da soggetto a soggetto. Acquista così enorme
10
WIENER N., La cibernetica, Mondadori, Milano, 1968 (Titolo originale: Cybernetics, MIT Press, 1948) .
11
MATURANA H., VARELA F., L’albero della conoscenza, Garzanti, Milano, 1987 .
12
BRUSA L., Strutture organizzative d’impresa, Giuffrè, Milano, 1979, pag. 11.
17
importanza il concetto di confine che funge da filtro rispetto agli input
selezionando e rendendo gli elementi omogenei rispetto al sistema; il confine ci
porta a considerare l’aspetto relazionale, che va a determinarsi tra la struttura del
sistema e i suoi sovra-sistemi di riferimento
13
.
Importante è anche l’aspetto della visione ecologica dell’impresa; occorre
individuare la giusta collocazione dell’impresa all’interno dell’ambiente in cui si
va ad operare rendendosi protagonista nella ricerca di una soluzione sostenibile
per la società
14
.
Concepire l’impresa quale sistema, operante in stretto collegamento con
sistemi più ampi, come il mercato e l’ambiente, ci deve far riflettere sul
significato di sistema, termine utilizzato dai studiosi in varie discipline
scientifiche. Il carattere fondamentale di un sistema è quello di essere costituito da
un complesso interrelato di parti, interrelato perché le singole parti sono
interdipendenti rispetto ad un obiettivo comune da raggiungere.
I sistemi sono in relazione con un ambiente esterno: da questa relazione
nasce anche la loro caratteristica di dinamismo, stante il rapporto funzionale o di
causalità con una realtà in continuo cambiamento (ambiente esterno). Un sistema
si caratterizza per la molteplicità di parti componenti, per l’interrelazione delle
parti rispetto all’obiettivo da raggiungere, per il legame funzionale con un
ambiente esterno e per il dinamismo che deve contraddistinguere il suo
funzionamento
15
.
13
GOLINELLI G. M., L’approccio sistemico al governo dell’impresa, op.cit. .
14
CASELLI L., “La ri-legittimazione sociale dell’impresa”, in Sinergie, n° 31 / 1993 .
15
SCIARELLI S., Economia e gestione delle imprese, Cedam, Padova, 1997 .
18
1.3 – VISIONE SISTEMICA DELL’IMPRESA .
L’evoluzione del pensiero sistemico è stata contraddistinta da un approccio,
utile per conoscere al meglio la realtà impresa, caratterizzato da metafore ed
analogie. Non sempre però tale processo ha comportato un miglioramento nella
comprensione dell’approccio sistemico; difatti per riuscire a qualificare meglio il
concetto di impresa sistema vitale occorre considerare i rapporti che l’impresa
stabilisce con il contesto ambientale, o meglio, con i diversi interlocutori che
costituiscono i cd. sovra-sistemi, di cui l’ambiente ne è una sintesi.
Il pensiero sistemico, con riguardo alle varie prospettive attraverso cui è
stato visto, ha influito in modo rilevante tutte le discipline scientifiche; anche
nell’ambito del contesto della realtà imprenditoriale si parla di sistema, tenendo
conto della presenza degli elementi di cui si compone, oltre alle interrelazioni tra
gli elementi stessi. In questa ottica, tenuto conto delle interazioni tra l’impresa e il
suo contesto ambientale, consentono di qualificare l’impresa come sistema socio-
tecnico di tipo aperto. L’impresa è un sistema perché è costituita da un insieme di
parti od organi, ciascuno dei quali deputato a svolgere una determinata funzione
per il raggiungimento di un comune risultato; inoltre è un sistema socio-tecnico
visto che nell’impresa occorre non solo un’organizzazione del lavoro relativa
all’impiego del fattore umano, ma anche un’organizzazione tecnica costituita da
impianti, attrezzature e tecnologie produttive. E’ un sistema di tipo aperto, poiché,
per vivere, deve intrattenere continue relazioni di scambio con altri sistemi o
entità esterne; comunque l’aspetto di maggiore rilievo è quello sociale, poiché il
funzionamento dell’impresa è legato all’operare coordinato di una molteplicità di
gruppi interni ed esterni all’organizzazione, tra i quali si sviluppano rapporti di
collaborazione e di contrasto
16
.
D’altra parte vi è anche una definizione dell’impresa quale sistema
parzialmente aperto, nel senso che essa interagisce con l’ambiente esterno e con
le organizzazioni di questo – ossia veicola elementi di indeterminatezza e di
incertezza al suo interno – e, però, la stessa è sottoposta ad imperativi di governo
16
SCIARELLI S., Economia e gestione delle imprese, op. cit.
19
secondo criteri di razionalità, con i quali si esprime un bisogno di elementi di
determinatezza e di certezza, necessari per il conseguimento del reddito in una
situazione di equilibrio
17
.
L’approccio sistemico lo si fa risalire al padre dell’Economia Aziendale, G.
Zappa, che tendeva ad appoggiare la visione solistica dell’impresa, dove i
fenomeni all’interno dell’impresa stessa non sono disgiunti o accostati in modo
temporaneo, ma esiste una coordinazione economica dove si evidenziano i legami
tra gli elementi che compongono i diversi fenomeni. L’impresa è un sistema
concepito in modo unitario, grazie alle interrelazioni che legano tutte le parti o
componenti che costituiscono l’insieme
18
.
Nelle opere di vari studiosi si denotano altri aspetti legati al pensiero
sistemico, dove nell’impresa l’organo di governo influenza l’attività di auto-
regolazione nell’ottica di una massima sopravvivenza del sistema
19
.
Con il progredire di altri ambiti disciplinari si è iniziati ad usare le metafore
per rappresentare l’impresa; tra questi è da considerare maggiormente ciò che
qualifica l’impresa quale sistema cognitivo, chiuso, autonomo e capace di
costruire da sé la propria realtà. Partendo dall’idea che un’impresa deve essere un
centro di innovazioni e che queste ultime sono il prodotto dell’intelligenza e non
quello delle macchine, si tende a definire l’impresa quale sistema di conoscenze
atto a produrre nuova conoscenza . In questo modo lo svolgimento di qualunque
attività dell’impresa, che avviene attraverso la capacità di trattare, elaborare,
modificare, trasmettere, interpretare le informazioni, è basato sul patrimonio di
conoscenze disponibili; ciò che caratterizza ciascuna impresa rispetto a tutte le
altre è proprio questo insieme di conoscenze e di capacità di apprendere
continuamente
20
.
I diversi modi in cui si può osservare l’impresa hanno fatto sì che ci fossero
diverse concezioni dell’approccio sistemico, in base ai diversi punti di
osservazione, il tutto legato, in modo coerente, agli scopi di ricerca di ogni
17
CAFFERATA R., Sistemi, ambiente e innovazione.Come s’integrano la continuità e il mutamento nell’impresa,
Giappichelli, Torino, 1995.
18
SARACENO P., Il governo delle aziende, Libreria Universitaria Editrice, Venezia, 1972.
19
Ibidem
20
RULLANI E., “La conoscenza e le reti: gli orizzonti competitivi del caso Italiano”, in Sinergie, n° 31 / 1993; cfr.
VICARI S., La creatività dell’impresa.Tra caso e necessità, Etas, Milano, 1998 .
20
osservatore; ciò dà atto del fatto che l’approccio sistemico all’impresa è quanto
mai valido.
1.3.1 – Ambiente: rapporto con l’impresa.
Questa prospettiva ha fatto sì che l’impresa fosse considerato un sistema
parzialmente aperto, contestualizzato e dinamico; difatti l’impresa come sistema
aperto consente l’immissione di energia, materia ed informazione (input) nonché
l’emissione dell’output risultante dai processi interni, in vista del conseguimento
della sua finalità, attraverso atti di scambio con l’esterno
21
.
Il grado di apertura dell’impresa verso l’ambiente esterno dipende da
esigenze legate alla sopravvivenza del sistema, compatibili con i vincoli imposti e
le opportunità concesse dal contesto di appartenenza; ma forti risultano essere le
dipendenze da quelli che sono i valori imprenditoriali preposti a governare
l’impresa nel suo continuo operare. L’aspetto più importante da considerare è
l’organo di governo che, secondo Golinelli, determina di volta in volta il grado di
apertura del sistema impresa in relazione a ciascuno dei sovra-sistemi di
riferimento.
Oltre alle interazioni tra componenti che definiscono il sistema sono da tener
presente anche le relazioni inter-sistemiche, ossia i rapporti tra l’impresa e i sovra-
sistemi di riferimento; l’acquisizione di conoscenze e competenze, provenienti
dall’ambiente esterno, arricchiscono l’impresa coinvolgendo di fatto altri soggetti
in grado di poter cooperare con l’impresa. L’ambiente è sì in grado di influire
sulle scelte effettuate dall’organo di governo dell’impresa, però deve essere
considerato nell’ottica di una sintesi di sovra-sistemi. L’impresa è immersa in altri
sovra-sistemi presenti nell’ambiente, con i quali crea relazioni in modo da
garantire nel tempo la sua sopravvivenza; si determina così il principio
dell’impresa contestualizzata in grado di modificarsi rispetto all’ambiente di
riferimento.
21
GOLINELLI G. M., L’approccio sistemico al governo dell’impresa, op.cit. .
21
Le varie relazioni che si instaurano con i diversi sovra-sistemi che formano
l’ambiente, permettono di fare una distinzione tra ambiente generale ed ambiente
transazionale. Il primo non realizza un impatto diretto sull’impresa; difatti gli
assetti socio-economici, politici, culturali, tecnologici possono influire sul modo
di operare dell’impresa nel suo campo di azione, però non in maniera immediata.
Invece nell’ambiente transazionale vi sono vincoli, opportunità che determinano
un impatto diretto sull’impresa, in cui sono presenti soggetti con cui l’impresa
effettua transazioni; è da tale contesto che l’impresa attinge le risorse per svolgere
la sua attività.
Il nuovo contesto sociale in cui va ad operare l’impresa modifica il rapporto
che questi ha con l’ambiente. Difatti coloro che agiscono all’interno dell’impresa,
ossia l’organo di governo, debbono tenere in debita considerazione ciò che
caratterizza i sovra-sistemi in cui si riflettono inesorabilmente le scelte
imprenditoriali, oltre ai sistemi più prossimi all’impresa, i cd. sub-sistemi, da cui
dipende la sua sopravvivenza.
Viene così messo in risalto il concetto di sviluppo sostenibile, che vede
l’impresa attiva nel conciliare aspetti sociali, politici, etici, non cambiando di fatto
la sua ottica economica
22
.
22
GATTI M., “La comunicazione quale strumento per l’apprezzabilità d’impresa dei rischi. Funzioni e limiti del rapporto
annuale di gestione”, in Sinergie, n° 43-44, 1997.