2
presente lavoro � stato quello di mettere a punto alcuni
metodi cromatografici ad alta risoluzione (HPLC), in cui il
processo separativo ed il rivelatore impiegato sono
altamente specifici e selettivi per la separazione e la
caratterizzazione di una particolare classe di carboidrati
impiegata nella formulazione di integratori alimentari o
come possibili ingredienti di particolari alimenti funzionali.
Il lavoro della presente tesi sperimentale � stato svolto
presso l�Istituto di Cromatografia dell�Area della Ricerca di
Roma nell�ambito di un programma di ricerca di codesto
Istituto.
3
3 INTRODUZIONE
�Che il nutrimento sia la tua medicina e la medicina il tuo
nutrimento� recitava Ippocrate pi� di 2400 anni fa. Che la
salute cominci nel piatto, dunque, non � certo un�idea
nuova, ma le nostre abitudini alimentari e i prodotti che
consumiamo non sono mai cambiati cos� rapidamente
come negli ultimi anni, tanto che il confine tra alimenti e
farmaci diventa sempre pi� evanescente. I grandi
produttori del settore alimentare e farmaceutico sembrano
soddisfatti di questo ritorno di entusiasmo per
quell�alimentazione salutistica tanto popolare agli inizi del
secolo scorso. Il nuovo millennio esige per� un pizzico di
tecnologia in pi� e oggi si parla di alimenti funzionali, o di
rivoluzione nutraceutica. La nuova frontiera per
nutrizionisti, alimentaristi, industriali e politici � infatti l�idea
che un�alimentazione adeguata possa stimolare le difese
immunitarie dell�organismo e conseguentemente
esercitare una azione di contrasto nei confronti di
4
determinate patologie, promuovere la salute e ridurre, per
quanto possibile, le cure sanitarie.
Le definizioni scientifiche degli alimenti funzionali sono
tanto diverse quanto sfuggenti. La pi� lineare rimane
quella dell�International Life Science Institute (ILSI), che
riconosce come funzionale �qualsiasi alimento o
ingrediente di cui sia stata sufficientemente dimostrata la
capacit� di apportare beneficio a una o pi� funzioni
dell�organismo, oltre agli adeguati effetti nutrizionali, in
modo rilevante o per il miglioramento dello stato di salute
e di benessere o per una riduzione del rischio di malattia�
(1).
I �functional food�, come vengono chiamati negli Stati
Uniti, vanno oltre i bisogni di base poich� dovrebbero
essere un genere alimentare e non un derivato in polvere
o capsule, in modo da essere integrati in una dieta
convenzionale, intervenendo specificatamente nel
metabolismo per regolare processi di difesa biologica,
prevenire malattie, aiutare nel controllo delle condizioni
5
psicofisiche e contrastare i processi di invecchiamento
cellulare.
Per molti secoli, c�� stata una radicata credenza che
alcuni alimenti ed erbe avessero propriet� curative ed
effetti benefici sulla salute. NeI ventesimo secolo �
prevalso nel mondo occidentale un crescente uso ed
abuso di farmaci, per alleviare o prevenire malattie.
Attualmente � in atto un sensibile cambio di tendenza: la
conoscenza e scoperta di sostanze nutrienti e componenti
privi di interesse nutrizionale, ma con riconosciute
propriet� salutiste, ha indotto numerosi studiosi ad
approfondire le conoscenze in merito alle relazioni
struttura-funzioni biochimiche di innumerevoli sostanze
che si trovano naturalmente in alimenti ed i possibili
effetti sul corpo umano. Questo ha portato in un primo
momento ad un aumento della popolarit� degli alimenti
salutari e della medicina olistica (metodo di cura del corpo
e della mente) che ha avuto inizio negli anni �70 e sembra
trovare nel nuovo millennio maggiore interesse grazie ad
6
una evidenza scientifica emergente. Uno dei risvolti di
questo movimento � stato il cambiamento enfatico
dall�aspetto negativo degli alimenti con elevati contenuti in
grassi, sale, colesterolo od additivi artificiali, verso il
concetto che certi alimenti o loro ingredienti possano
avere un impatto molto positivo sulla salute umana e, pi�
in generale, sullo stato di benessere. La consapevolezza
nell�opinione corrente e quindi da parte dei consumatori,
che uno stile di vita sano pu� aiutare a ridurre il rischio di
malattie e promuovere la salute, ha creato un mercato
lucroso per una grande fetta di nuovi prodotti
genericamente denominati �alimenti funzionali�. Le attuali
vendite di questo genere di prodotti ha comportato lauti
guadagni (nell�ordine di miliardi di dollari), in Giappone,
negli Stati Uniti e in Europa (2-3). Questa crescente
apertura dei consumatori a comprare prodotti �salutari� ha
indotto molte industrie alimentari del mondo occidentale
ad un crescente interesse, studio e sviluppo di nuovi
alimenti dietetici come prebiotici, probiotici, alimenti a
7
basso contenuto di colesterolo o arricchiti con vitamine, e
allo stesso tempo formulati in modo da contenere un
basso tenore di grassi, di sale od elevato tenore in fibre.
Il concetto di alimento funzionale � stato favorito da un
gran numero di fattori: l�incremento delle aspettative di
vita dei consumatori nei paesi sviluppati, aumenti dei costi
sanitari a causa di una maggiore insorgenza di patologie
correlabili ad errate abitudini alimentari, progresso nella
tecnologia degli alimenti e degli ingredienti, necessit� di
investimenti pubblici agli istituti di ricerca per divulgare le
proprie scoperte nonch� la grande rubrica di notizie data
da queste scoperte e dalle pubblicazioni salutiste in
generale.
Molti consumatori sono incapaci o riluttanti a cambiare le
loro abitudini dietetiche nella direzione delle linee guida
previste e si rivolgono agli alimenti di origine industriale
per la versione salutare del loro prodotto favorito.
8
3.1 Definizioni
�Alimenti funzionali�, �nutraceutici�, �alimenti progettati�, e
�farmafood� sono tutti sinonimi per alimenti che possono
prevenire o trattare alcune malattie anche se il termine
�alimenti funzionali� � divenuto il pi� comune. Comunque
a molti responsabili del settore tale termine sembra
impreciso e privo di significato, in fin dei conti ogni
alimento � funzionale poich� fornisce proteine, energia,
fibre o micronutrienti. Chi propone gli alimenti funzionali
sottolinea che affinch� un alimento possa essere
considerato funzionale, deve fornire benefici che siano al
disopra di quelli normalmente richiesti. Quindi Goldberg
(1994) definisce gli alimenti funzionali come: �qualsiasi
alimento o ingrediente alimentare che abbia un impatto
positivo sulla salute dell�individuo, sulle prestazioni fisiche
o su quelle mentali, oltre al suo valore nutritivo� (4).
Un�ulteriore difficolt� si presenta con il termine
�funzionale� che � stato tradizionalmente utilizzato in
scienza alimentare in riferimento alle propriet� chimico-
fisiche degli ingredienti alimentari (per esempio l�acqua
9
legata, la viscosit�, la spumosit�). In riferimento agli
�alimenti funzionali� o agli �ingredienti funzionali� ha quindi
causato confusione. Recentemente � stato proposto un
termine alternativo: �vitafoods� ( che vuol dire alimento per
la vitalit�), nel tentativo di aggirare questo problema. I
vitafood sono definiti come �alimenti o bevande che
vengono incontro ai bisogni dei consumatori moderni,
attenti alla cura del proprio corpo e alla salute mentale, e
consapevoli che un loro utilizzo aumenta la sensazione di
benessere e le capacit� di recupero da un prolungato
esercizio fisico o nel periodo di convalescenza da
determinate patologie. Tali alimenti possono anche
migliorare lo stato di salute del consumatore o agire come
potenziali agenti preventivi nei confronti dell�insorgenza di
specifiche patologie o rischi salutari� (5).
3.2 Il concetto di alimento funzionale in Europa
Per dissertare sugli alimenti funzionali � prima necessario
comprendere come sia cambiato il concetto stesso di
scienza dell�alimentazione. La scienza nutrizionale �
10
progredita da un antecedente concetto di prevenzione
delle deficienze dietetiche e di consolidamento di un
bilanciamento dietetico, al successivo concetto di uno
stato di benessere, di salute e di riduzione dei rischi di
malattie, come concetto di alimentazione ottimale.
Durante il ventesimo secolo la scienza nutrizionale ha
scoperto i nutrienti essenziali e ne ha stabilito quelli
standard, le direttive dietetiche e ha indirizzato verso il
consumo di determinati alimenti, soprattutto, se non
esclusivamente, con l�intenzione di prevenire deficienze e
sostenere la crescita, il mantenimento e lo sviluppo
corporeo. Pi� recentemente sono state fornite
raccomandazioni con lo scopo di evitare l�eccessivo
consumo di alcuni nutrienti dopo aver scoperto un loro
potenziale ruolo nell�eziologia di svariate malattie (la
maggior parte croniche). Attraverso questi sviluppi, uno
dei maggiori contributi all�alimentazione del ventesimo
secolo � stato il concetto di dieta bilanciata: �un� adeguata
miscela di alimenti che fornisca, le quantit� minime
11
richieste di nutrienti ed i componenti alimentari necessari
a garantire la crescita e il mantenimento del peso
corporeo, � in grado di prevenire lo sviluppo di malattie da
deficienze e di ridurre il rischio di malattie associate ad
eccessi deleteri� (6). Al volgere del ventunesimo secolo,
�nella societ� opulenta�, che caratterizza la maggior parte
del mondo occidentale, industrializzato, si � affermato un
nuovo concetto di alimentazione, finalizzata ad
assicurarne benessere e salute e, allo stesso tempo,
conferire un rischio minimo di malattie per tutto il decorso
della vita (7).
3.3 Probiotici
Secondo solo al tratto respiratorio, il tratto
gastrointestinale (GI), con un�area di 300-400 m
2
, � la pi�
vasta superficie che connette l�organismo con il mondo
esterno. Con un consumo 1,5-2,0 Kg di cibo ogni giorno
esso diviene luogo di ingestione di sostanze tossiche e
organismi patogeni in contemporanea con una enorme
variet� di antigeni innocui che si presentano al sistema
12
immunitario dell�intestino. Il tratto GI deve essere in grado
di digerire gli alimenti nei suoi componenti essenziali e di
assorbirne i nutrienti di potenziale beneficio al corpo e allo
stesso tempo eliminare quei componenti potenzialmente
dannosi. Una gran parte del sistema immunitario del
nostro organismo � localizzato lungo la parete del tratto
GI e nei linfonodi mesenterici. Le secrezioni
gastrointestinali sono ricche di fattori antimicrobici come la
lattoferrina, il lisozima e molti altri. La mucosa intestinale �
normalmente ricoperta da uno strato uniforme protettivo,
colonizzato dalla microflora la quale adempie al ruolo
chiave di regolazione delle infiammazioni intestinali e di
immunit�, principalmente attraverso un meccanismo di
competizione. Le cellule dell�epitelio gastrointestinale
sono sostituite ogni 3-4 giorni, un individuo in buona
salute perde circa 0,33 Kg di cellule della mucosa ogni
giorno ed � stato calcolato che circa 55 milioni di cellule
vengono rinnovate ogni minuto (8). Le cellule epiteliali e la
maggior parte dei loro componenti, come amminoacidi e
13
acidi grassi, sono spesso riutilizzati come risulta dalla
capacit� digestiva della normale flora intestinale. In
questo modo la mucosa gastrointestinale rappresenta un
originale �deposito� per immagazzinare gli elementi chiave
per la crescita e la rigenerazione, che sono utilizzati in
quasi tutti i distretti corporei. Un esempio importante sono
i lipidi di membrana, costituiti da elevate quantit� di acidi
grassi a catena lunga e poliinsaturi, che solitamente sono
presenti in quantit� limitata nella dieta. La mucosa funge
anche da matrice per accogliere la flora protettiva
indigena. L�intestino contiene circa 1 Kg di batteri
probiotici, vale a dire 10 volte la quantit� di cellule
eucariotiche contenute nell�intero corpo umano. I
probiotici sono stati definiti in parecchi modi in base alle
conoscenze che di volta in volta si avevano sul
meccanismo di azione e del loro effetto sulla salute e il
benessere dell�uomo. Il termine �probiotico� � stato
coniato da Lilly e Stillwell (9) per descrivere le sostanze
prodotte da un microrganismo, che stimolano la crescita
14
di un altro, quindi significa l�opposto di antibiotico. In
seguito Parker (10) ha definito i probiotici come
microrganismi e sostanze che contribuiscono all�equilibrio
intestinale. Questa definizione comunque non esclude gli
antibiotici. Attualmente la definizione pi� comunemente
utilizzata � quella di Fuller: �i probiotici sono
microrganismi vivi, integratori alimentari che influenzano
beneficamente l�animale ospite migliorandone l�equilibrio
microbico intestinale�. Recentemente un gruppo Europeo
di esperti ha esteso la definizione per includere altri
meccanismi mediati dalla microflora. La definizione �
stata la seguente: �i probiotici sono microrganismi vivi,
ingredienti alimentari che hanno un effetto benefico sulla
salute umana�. Uno dei molti ruoli di questi batteri �
quello di degradare le fibre e alcune proteine complesse,
attraverso processi fermentativi, in molecole pi� piccole
che possono essere assorbite dalle cellule della mucosa.
E� stato calcolato che nell�uomo, gli alimenti indirizzati al
colon sono circa il 10% dell�energia ingerita. Una
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caratteristica degli alimenti destinati al colon � che nel
piccolo intestino non sono disponibili enzimi in grado di
degradarli, motivo per cui giungono al colon relativamente
intatti.
3.4 Prebiotici
Il termine �fibra� � generalmente impiegato per descrivere
un grande variet� di sostanze con differenti effetti e
propriet� fisiologiche. La fibra comprende una grande
famiglia di carboidrati derivanti o da sistemi di deposito o
dalla parete cellulare delle piante e sono solitamente
classificati in tre gruppi:
™ fibre solubili come pectine, gomme e
fruttooligosaccaridi;
™ fibre insolubili come la cellulosa;
™ fibre miste come la crusca.