6
INTRODUZIONE
L’idea alla base della seguente ricerca magistrale nasce in seguito alla mia
partecipazione al bando Programma di mobilità per Tirocinio in Paesi extra europei
offerto dall’Università di Macerata. Il Traineeship si è tenuto presso l’Ure Museum
of Greek Archeaology dell’Università di Reading (Berkshire, Regno Unito) dal
primo luglio al trentuno agosto del 2022, per un totale di 254 ore.
I compiti svolti durante il tirocinio abbracciano le numerose e diversificate attività
all’interno di un museo, come la riorganizzazione dell’archivio fisico di lettere,
documenti e negativi e la ricerca storica e bibliografica sui reperti museali e sulla
storia del museo effettuata presso la biblioteca e gli archivi storici dell’Università di
Reading e consultando l’archivio online Beazley. Tra gli incarichi condotti è
possibile citare l’aggiornamento e l’incremento del database del museo
(https://uremuseum.org/), le cui schede museali sono state arricchite inserendo le
immagini dei reperti. Le fotografie sono state realizzate utilizzando fotocamere, un
set fotografico e luci professionali.
Insieme a Jayne Holly, Assistant Curator e tutor, mi sono presa cura della collezione,
pulendo i reperti esposti e le vetrine nella maniera più consona, mettendo in pratica le
conoscenze acquisite durante i corsi universitari e in alcuni casi procedendo al
reimballaggio di alcuni pezzi museali conservati presso il magazzino dell’istituzione.
Particolarmente interessante e appagante è stata la ricerca e il successivo
ritrovamento di alcuni frammenti di reperti non numerati e non inventariati, citati
negli scritti e negli appunti dei coniugi Ure ma che erano dispersi nel deposito del
museo
1
.
Infine, tra i compiti svolti nel corso dei due mesi di tirocinio è possibile inserire
l’assistenza durante gli eventi pubblici e le visite museali, in particolare quelle
realizzate per gli studenti delle classi della Primary School; la collaborazione per
disinstallare la mostra temporanea Discover the Etruscans e l’allestimento della
mostra temporanea Monsters: from Ancient to Modern.
1
Ad esempio, i frammenti che compongono un’anfora ateniese, Ure Museum Database: 83.4.1,
https://uremuseum.org/cgi-bin/ure/uredb.cgi?rec=83.4.1 (10 giugno 2023)
7
In aggiunta a questa esperienza pratica, ho il piacere di menzionare anche la
partecipazione alle lezioni del corso Museum Studies tenuto dalla professoressa
Patrizia Dragoni durante il secondo semestre dell’anno accademico 2021/2022.
Grazie allo studio di questa disciplina ho acquisito conoscenze che riguardano la
programmazione delle diverse attività dell'istituzione museale e l'organizzazione, la
gestione e la cura delle collezioni museali; ho appreso competenze in merito alla
comunicazione e ai rapporti col territorio, alle attività di mediazione e di inclusione e
una consistente visione d’insieme sul dibattito internazionale contemporaneo sul
ruolo sociale del museo. Saperi che si sono dimostrati essenziali durante lo
svolgimento del tirocinio.
Le motivazioni che mi hanno condotto alla stesura della tesi magistrale incentrata
sull’Ure Museum of Greek Archaeology derivano quindi sia dall’esperienza pratica
vissuta durante l’internship in cui ho raccolto informazioni, dati e competenze, ma
anche dagli studi universitari che mi hanno donato saperi teorici e conoscenze
approfondite. Il lavoro conta di quattro capitoli nei quali sono trascritte e riordinate le
ricerche effettuate sul campo nel periodo della mobilità e collegate con diversi
approfondimenti citati durante il corso di Museum Studies e nati in seguito ai
confronti con la professoressa Dragoni.
I primi due capitoli del lavoro si concentrano sulle figure dei due fondatori, in
particolare il primo si sofferma su Percy Neville Ure e il secondo è incentrato su
Annie Dunman Hunt Ure. La decisione di dedicare due capitoli distinti ai due
fondatori deriva dal fatto che sono personalità con estri e attitudini differenti, non lo
si percepisce solo dai quattordici anni di differenza ma soprattutto dal modo in cui
essi hanno operato, studiato e gestito le attività all’interno del museo. L’Ure Museum
of Greek Archaeology ha vissuto quindi due fasi ben distinte, la prima sotto la guida
di Percy Ure, la seconda dopo la morte di quest’ultimo e la direttiva di Annie e i suoi
successori.
Tra le pagine del primo capitolo è inserita un’ampia digressione sulla figura di Percy
Ure come professore, archeologo e uomo che fu d’impatto per il museo, per
l’università e la storia della moderna archeologia. In questo capitolo si descrivono
tutti gli scavi, i lavori, le pubblicazioni, i rapporti umani di Percy e gli sviluppi del
museo nel corso dei suoi primi anni di vita e si conclude con un focus dettagliato
8
sulla tipologia museale di appartenenza del museo sotto indagine. L’Ure Museum of
Greek Archaeology è sia un museo universitario, sia un museo archeologico; la
riflessione alla base di questo approfondimento riguarda la coesistenza di due anime
diverse in una sola istituzione e come esse siano riuscite a convivere e a essere
armonizzate insieme nel Ventunesimo secolo. Partendo da una digressione storico
nozionistica su queste due tipologie di museo, si sviluppa un’osservazione incentrata
sull’Ure Museum of Greek Archaeology e si cerca di dare una risposta al quesito.
Il secondo capitolo ha come protagonista Annie Dunman Hunt Ure, docente,
archeologa, moglie, madre e amica che, durante gli anni della sua gestione e
direzione, ha conferito al museo una visione più propensa alla comunicazione,
all’inclusione e alla collaborazione con l’esterno. Donna curiosa, coraggiosa e
intraprendente, Annie ha rivoluzionato l’Ure Museum, trasformandolo in
un’istituzione pivot nella contea del Berkshire. La biografia di Annie, arricchita con
informazioni riguardanti la carriera e la vita privata, è raccontata nel secondo
capitolo e fa da fil rouge per comprendere i cambiamenti istituzionali, gestionali e
attitudinali del museo dalla seconda metà del Ventesimo secolo fino agli ultimi
sviluppi per mano delle curatrici Jane Gardner e Amy Smith.
Ogni paese ha percorso sentieri differenti in merito allo sviluppo e all’approccio
delle discipline museali, è anche il caso della didattica museale che è stata coniugata
in maniera diversificata per tempistiche, tematiche e realtà culturali. L’obiettivo del
terzo capitolo è dunque attraversare le tappe principali della didattica museale presso
il Regno Unito e i suoi musei, descrivendone gli sviluppi, le criticità e i traguardi
raggiunti, ad esempio l’istituzione della figura professionale dell’Education Officer.
L’Ure Museum of Greek Archaeology assume il ruolo di educatore e guida per la
comunità e per le nuove generazioni che lo visitano e vivono un’esperienza
pedagogica, ludica e sociale. Per comprendere ciò, la seconda parte del capitolo è
dedicata all’analisi degli approcci che lo staff del museo adotta in merito
all’educazione museale e alle attività, ai laboratori e ai workshop proposti al
pubblico. Il capitolo si conclude con una riflessione sull’Ure Museum ai tempi della
pandemia COVID-19, in particolare su come il museo abbia affrontato tale evento e
abbia gestito il rapporto con il suo pubblico e la continuità didattica con gli studenti.
9
I musei come luoghi di inclusione hanno l’importante compito di educare e
sensibilizzare la popolazione in merito a tematiche sociali delicate. Scardinando la
polverosa idea del museo come Tempio delle Muse, esso assume nel Ventunesimo
secolo le fattezze di un’agorà accessibile a tutti e propensa al confronto e al dialogo.
Alcuni paesi più degli altri si sono preoccupati di convertire gli istituti culturali in
casse di risonanza sociale e fra le realtà europee si può menzionare il Regno Unito
che si è impegnato fin dal secolo scorso ad accogliere le comunità all’interno dei
musei e farle uscire più consapevoli e informate sul mondo esterno. Da tale
ragionamento sorgono le domande che hanno ispirato il quarto capitolo. In esso sono
narrati gli sviluppi e i raggiungimenti sociali dei musei inglesi e si articola un focus
su come l’Ure Museum of Greek Archaeology, cosciente dei suoi punti di forza e di
debolezza, abbia affrontato questi cambiamenti e si sia fatto carico della
responsabilità sociale che spetta agli istituti culturali. Nell’ultimo capitolo vengono
descritte gran parte delle attività e delle mostre temporanee organizzate dal museo su
tematiche come la comunità LGBTQIA+, la disabilità e l’inclusività, il cambiamento
climatico, le donne e il loro rispetto e il rapporto con i paesi da cui deriva la
collezione museale. Utilizzando metodologie diversificate, l’Ure Museum si fa
portavoce di quei temi che caratterizzano la società inglese degli ultimi anni e
assume l’incarico di rendere il proprio pubblico consapevole e responsabile.
Ponendosi tra passato e attualità, tra lavoro pratico e saperi teorici, tale ricerca
magistrale punta a essere una storia inedita dell’Ure Museum of Greek Archaeology.
Narrare le origini e gli sviluppi del museo e illustrare alcuni dei cambiamenti e dei
traguardi museali inglesi e mondiali è efficace per comprendere come e perché il
museo sia diventato negli anni uno tra le istituzioni culturali cardine della contea del
Berkshire e un punto di riferimento per la comunità.
10
CAPITOLO 1: Percy Ure e la fondazione dell’Ure Museum
of Greek Archaeology
«… to give life and variety to the study of Greek history
2
».
Incorniciata fra la statua romana di Afrodite
3
e la testa di Elena
4
(Fig. 1), questa
citazione di Percy Ure accoglie il visitatore all’Ure Museum of Greek Archaeology,
un museo archeologico presso l’Università di Reading, una città
5
nella contea del
Berkshire, nel Regno Unito. È una frase che raccoglie in sé più di cent’anni di studi,
ricerche, critiche e innovazioni vissute dal museo e dai suoi attori.
L’Ure Museum of Greek Archaeology ospita la quarta collezione di ceramiche
greche più grande nel Regno Unito
6
, dopo la collezione del British Museum a
Londra, quella dell’Ashmolean Museum a Oxford e del Fitzwilliam Museum di
Cambridge. Il museo prende il nome dal professor Percy Neville Ure e dalla
dottoressa Annie Dunman Hunt Ure ed era composto in un primo momento dalla
piccola collezione privata dei coniugi e da generose donazioni di privati e
istituzioni
7
.
2
La curatrice attribuisce la citazione a un discorso tenuto dai coniugi Ure a una società universitaria di
studi classici. Questa frase è stata trovata anche in un manoscritto di un discorso ai Friends of
University (scritto da Ure ma non datato).
Donnellan V. C., The role of collections of classical antiquities in UK regional museums: visitors,
networks, social contexts, Tesi di dottorato, University College London, 2015, p. 105
3
Ure Museum database, accession number L.2005.10.3, https://uremuseum.org/cgi-
bin/uredb.cgi?rec=L.2005.10.3
4
Ure Museum database, accession number L.2018.4.1, https://uremuseum.org/cgi-
bin/uredb.cgi?rec=L.2018.4.1
5
Reading: fondata all'inizio del VIII secolo a.C. dai sassoni nel punto in cui i fiumi Tamigi e Kennet
si uniscono, Reading è la città più grande della Contea del Berkshire. I ritrovamenti archeologici
suggeriscono una precedente attività umana nell'area, durante l’Età del Ferro e l'uso dei fiumi da parte
dei Romani e per connettersi alla cittadina di Calleva Atrebatum, a sud-ovest della città. Fin dalla sua
fondazione Reading è stata sia un’importante città-mercato, un importante punto di passaggio del
fiume Tamigi e un'importante tappa sulla strada da Londra a Bath e Bristol.
Knight M., Reading; or Readingas, Readingum, Reddynge,& c., Reading, Auth’ed, typefet & print.,
2022
6
Fox S., Professor Percy Neville Ure 1879–1950, 2009, p. 16
7
Gardner J. F., A brief history of the Ure Museum, 2003
11
Figura 1: Ingresso dell'Ure Museum of Greek Archaeology
Fonte 1: fotografia scattata personalmente
1.1. L’origine della raccolta
L’Università di Reading sostiene, attraverso l’University Charter del 1926
8
, che la
formazione della collezione archeologica ebbe inizio nel 1909 quando il Reading
University College (così era chiamata all'epoca l’Università) ricevette in dono una
collezione di antichità egiziane da parte di Lady Hilda Flinders Petrie
9
, vedova del
8
Fox S., Professor Percy Neville Ure 1879–1950, 2009, p. 16
9
Lady Hilda Flinders Petrie (1871–1957): egittologa britannica di origine irlandese. Dopo aver
studiato geologia, è stata assunta da Flinders Petrie all'età di 25 anni come artista, il che ha portato al
loro matrimonio e a una collaborazione lavorativa che è durata per tutta la vita. Hilda viaggiò e lavorò
con Flinders Petrie presso numerosi siti in Egitto e in Palestina.
Drower M. S., Hilda Mary Isabel Petrie, in “Breaking Grounds. Women in Old World Archaeology”,
2004
12
noto egittologo e archeologo Sir William Flinders Petrie
10
e insieme fondatori del
Petrie Museum of Egyptian Archaeology a Londra.
Nel 1910 la British School of Archaeology con sede in Egitto donò al Reading
University College un ingente numero di reperti archeologici che contribuì alla
crescita della collezione. Quando il professore Percy Ure iniziò a insegnare
all'Università di Reading, portò con sé la sua piccola collezione di vasi, acquistati a
buon mercato in tutta Europa, così come alcuni frammenti che trovò in diversi siti di
scavo greci e in particolare tra i cespugli intorno agli scavi di Rhitsona, cocci che,
sicuramente, furono stati scartati dai ladri di tombe perché ritenuti di poca
importanza e non degni di essere venduti. La maggior parte di manufatti rinvenuti a
Rhitsona fu però donata ai musei locali e in particolare al Thebes Museum, dove
sono tuttora esposti. Egli credeva fortemente nella ricontestualizzazione geografico-
ambientale che comporta un’operazione ideale di recupero del rapporto originario
dell’opera con l’ambito spaziale di partenza, quest’ultimo comprendente un intero
territorio o più in particolare un singolo edificio. La ricontestualizzazione mira più
profondamente a ricostruire storicamente i nessi dell’antico rapporto tra il reperto e il
suo ambiente originario
11
. I frammenti trovati nei cespugli furono minuziosamente
descritti dal professore Ure nel suo diario che oggi è esposto nella teca del museo a
lui dedicata, è un manoscritto molto importante per comprendere le scelte lavorative
e la morale encomiabile dell’archeologo
12
.
La collezione crebbe negli anni non solo grazie ai viaggi di Percy ma anche grazie
alle donazioni di numerosi benefattori. Nel 1913, ad esempio, la signora F. W. Barry
donò a Percy Ure alcune antichità cipriote, come testimoniato da una lettera
conservata tra i documenti dell’archivio del museo:
10
Sir Flinders Petrie (1853-1942): archeologo ed egittologo britannico, ha dato preziosi contributi alle
tecniche e ai metodi di scavo sul campo e ha inventato un metodo di datazione sequenziale che ha reso
possibile la ricostruzione della storia dai resti di antiche culture.
Poole G. J., Sir Flinders Petrie, in “Encyclopedia Britannica”, 24 luglio 2022,
https://www.britannica.com/biography/Flinders-Petrie (11 novembre 2022)
11
Sciolla G. C., Studiare l’arte. Metodo, analisi e interpretazione delle opere e degli artisti, Torino,
Utet Università, 2020
12
Gomes Beirão M., The Ure Museum’s Internship - Erasmus Report, Tesi di laurea magistrale,
Universidade de Lisboa, 2013, p. 10
13
«In 1913 the College was given a sizeable collection of Cypriot antiquities by a Mrs Barry, a
relative of Alfred Palmer (of the Reading biscuit firm), a notable benefactor of the College.
She had been in Cyprus with her husband, Quarantine Superintendent and Sanitary
Commissioner for the island, in the 1880s, while major excavations were going on in
Salamis, and had acquired and - as was still possible then [Prior to UNESCO’s Convention
on the Means of Prohibiting and Preventing the Illicit Import, Export and Transfer of
Ownership of Cultural Property 1970] - brought home a quantity of objects
13
».
Nella lettera viene descritta anche una acquisizione di “piccoli vasi e cocci” donati
dal British Museum, «In the following year, the British Museum gave Ure some
'unconsidered trifles' - more than 100 small vases and sherds
14
»; così come si possono
nominare le donazioni da parte dell’Università di Liverpool che, in quel periodo,
disperse velocemente tutte le collezioni dei suoi musei
15
.
1.2. Percy Ure, uno dei fondatori
1.2.1. La biografia
Percy Neville Ure (Fig. 2) nacque a Stoke Newington, Londra, il 10 maggio 1879 ed
era il maggiore di quattro fratelli. Suo padre, Alfred Ure, era un impiegato postale di
Mount Pleasant, dove conobbe il capo del dipartimento telegrafico che, qualche
tempo dopo, sposò. Percy Ure racconta che i genitori utilizzavano il codice Morse
per comunicare fra di loro quando dovevano scambiarsi informazioni che lui e i
fratelli non potevano ascoltare
16
. Anche Percy, una volta diventato padre, aveva
13
Ibidem.
14
Ibidem.
15
Classics Confidential, “Behind the Scenes at the Ure Museum, with Amy Smith”, YouTube, 3
giugno 2013, min. 1:31, Video
https://www.youtube.com/watch?v=jCfa2O0gpzo&list=PL5m2EUE_vf39aXriSW-
RqQZt15rVw5gm5
16
Fox S., Professor Percy Neville Ure 1879–1950, 2009, p. 6
14
l’abitudine di parlare con sua moglie in greco, ispirato dai suoi genitori, ed era solito
raccontare storie di miti greci ai sue due bambini, Jean e Bill, prima di andare a
dormire. Percy Ure condusse i suoi studi primari presso la Parmiter’s Grammar
School a Bethnal Green, un’antica scuola privata maschile il cui motto era, ed è
ancora, «Nemo sibi nascitur» (nessuno è nato per sé stesso). Ispirato dall’aforisma in
latino, Percy diventerà un professore e un archeologo che donerà il suo lavoro e la
sua dedizione agli altri, senza desiderare alcuna ricompensa.
Figura 2: Percy Neville Ure
Fonte 2: Fox S., Professor Percy Neville Ure 1879–1950, 2009
Ure vinse una borsa di studio della durata di due anni presso la City of London
School e nel 1898 si spostò al Gonville and Caius College a Cambridge. Lì ottenne
ottimi voti nelle materie classiche e decise di specializzarsi in Archeologia. Nel 1903
fu nominato assistente del docente di studi classici presso l'Università di Cardiff. Tra
il 1908 e il 1910 si trasferì a Leeds dove lavorò per l’università locale e nel 1911
venne ingaggiato presso il Reading College; nello stesso anno fu nominato primo
Professore di studi Classici presso Università di Reading
17
. All’interno di questo
contesto universitario Percy conobbe Annie Dunman Hunt, studentessa presso il
Department of Classics e sua futura moglie, ma del loro particolare rapporto di
17
Ibidem.
15
amore e di lavoro si parlerà nel capitolo seguente. Nel 1907 l'Università di Cardiff e
il fondo Worts gli assegnarono una borsa di studio affinché visitasse la Grecia al fine
di raccogliere notizie, prove e documenti riguardanti il periodo della tirannia (650
a.C. - 500 a.C.). Questo progetto fu, tuttavia, accantonato da Percy quando egli
conobbe Ronald Burrows
18
, professore presso l’Università di Cardiff e futuro Preside
del King’s College a Londra. Burrows introdusse Ure alla messa in campo degli studi
archeologici nella Grecia moderna e nei nuovi scavai novecenteschi; questo fu un
incontro che influenzò e cambiò la vita dell’archeologo di Stoke Newington.
Durante la sua vita Percy Ure fece parte di diverse società e associazioni, diventò
membro della Greek Archaeological Society, del German Archaeological Institute,
della Society for the Promotions of Hellennic Studies e parte del comitato consultivo
della British School ad Atene. Inoltre, egli è menzionato in Who’s Who, Alumni
Cantabrigienses. Pt. II vol. VI Venn 1954 e il suo lavoro lungo una vita è ricordato
nel Dictionary of British Classicists, Ed, R.B. Todd, 2004
19
.
Nel 1946, dopo una vita movimentata la quale si andrà ad approfondire in seguito,
Percy Ure decise di ritirarsi perché affaticato da una malattica cardiaca. Morì il 3
aprile 1950 nella sua casa a Reading, mentre stava preparando, insieme alla moglie,
un resoconto dei vasi greci di Reading per il Corpus Vasorum Antiquorum
20
.
1.2.2. Gli scavi
Il professor Burrows era un appassionato, storico e archeologo, nel 1905 egli fu uno
tra i primi archeologi a compiere una campagna di scavi e di ricerca presso la regione
18
Ronald Burrows (1867-1920): archeologo e accademico britannico. Era figlio di un maestro di
scuola ed ecclesiastico della Chiesa d'Inghilterra. Si è laureato a Oxford, dove si formò come filologo
e in seguito divenne assistente di Gilbert Murray, il famoso professore di Greco all'Università di
Glasgow. Nel 1897, Burrows divenne professore di Greco presso l'University College of South Wales.
Oltre al suo interesse per l’archeologia, Burrows era profondamente coinvolto negli aspetti della
cultura e della politica dei suoi tempi. Morì di cancro all'età di 53 anni e anche durante i suoi ultimi
giorni ebbe con sé i quaderni di appunti della campagna di scavo di Rhitsona, sperando di continuare
il lavoro, ma non ebbe la forza fisica per portarlo avanti.
Sabetai V., Ronald M. Burrows and Percy N. Ure in Boeotia, 2006, pp. 11-12
19
Fox S., Professor Percy Neville Ure 1879–1950, 2009, p. 5
20
Old Students’ Magazine, N. 36, 1950, p. 43
16
beota dell’Antica Grecia
21
. Il suo viaggio in Grecia aveva come scopo le ricerche
riguardanti la topografia tucididea, in particolare il racconto che Tucidide fece su
Mykalessos, città dell'antica Beozia.
Burrows invitò Percy a unirsi ai suoi scavi archeologici a Rhitsona, in Grecia. Per tre
stagioni, tra il 1907 e 1909, scavarono parte del Cimitero del Sesto secolo a.C. che si
pensava appartenesse all’antica città di Mykalessos, menzionata nel secondo libro
dell'Iliade di Omero e nel settimo libro de La guerra del Peloponneso di Tucidide.
Burrows sentì parlare di questo sito da un famoso tombarolo locale, un certo
Aristeide, che voleva accaparrarsi il bottino per sé come afferma il professore
Burrows in una lettera del 1907 destinata al fratello Basil, «he naturally didn’t want me
to come here, but I have made a bargain with him, and he is with me here, getting so much
for every tomb he finds for me. It is a great and special art, like finding wells
22
».
Il cimitero di Rhitsona, quindi, fu rinvenuto intorno al 1907 grazie alla
collaborazione fra Burrows e Ure e, durante la seconda campagna di scavi del 1921-
1922, Percy e la moglie trovarono e aprirono circa quaranta tombe, databili dal
Settimo al Quarto secolo a.C. e contenenti complessivamente molte centinaia di vasi
greci, statuette in terracotta, anelli in bronzo, strigili in ferro e due collane di vetro
colorato, oggi, come all’ora, conservati presso il Thebes Museum
23
. Lo scavo fu
interamente finanziato dal Reading College in collaborazione con un fondo raccolto
dal signore e mecenate H. R. Beeton, egli saldò anche lo stipendio degli otto operai
che affiancarono i coniugi Ure. Nessun altro College o Università nel Regno Unito si
occupò prima di quel momento di uno scavo di tale importanza in suolo greco.
Percy Ure non tralasciò mai il suo impegno come professore presso il Dipartimento
di Studi Classici all’Università di Reading ma trovò sempre il tempo di continuare a
dedicarsi agli scavi archeologici a Rhitsona, portando alla luce complessivamente
ben centoquarantacinque tombe. Il suo contributo nel campo dell’archeologia
beotica, il suo metodo di lavoro e le relazioni con gli archeologi greci e internazionali
gli portarono notorietà e il suo duro lavoro gli garantì un posto di prestigio tra i
21
Ivi, p. 1
22
Fox S., Professor Percy Neville Ure 1879–1950, 2009, p. 7
23
U.C.R. Accounts and reports 1920-1921, p. 27
17
grandi studiosi di archeologia del Ventesimo secolo, nonostante le turbolenze causate
dalle due guerre mondiali
24
. Burrows e Ure furono inoltre i pionieri di un approccio
scientifico alla sepoltura beotica archeologia che all'epoca era ostacolata dai costanti
saccheggi e furti nella necropoli di Tanagra, in Beozia orientale. Le tombe di
Tanagra venivano sistematicamente saccheggiate al fine di recuperare le famose
statuette di argilla di Tanagra, che i dotti europei compravano illecitamente con
fervore
25
.
L’approccio archeologico dei britannici Burrows e Ure fu influenzato dall'archeologo
italiano Paolo Orsi
26
. Orsi si dedicò a numerose campagne in diversi cimiteri siciliani
e propagò una nuova logica di scavo, secondo la quale l'intero contenuto di ogni
singola tomba sarebbe dovuto essere trattato come un'unità, in contrasto con la
pratica, allora corrente, di separare ogni pezzo, soprattutto quelli ritenuti più
importanti, dal loro contesto tombale e prestando attenzione solo a ciò che sembrava
avere pregio estetico. Ispirati da tale logica, Burrows e Ure fecero un uso ottimale del
contesto archeologico e per la prima volta nella storia degli scavi di tombe in Beozia
l'intero contenuto di ogni tomba fu conservato nella sua interezza
27
. Orsi, Burrows e
Ure furono pionieri di una pratica che oggi è comune e largamente utilizzata.
Tuttavia l’operato dei due archeologi britannici fu criticato dal collega Humfry
Payne
28
, il quale affermò nel Journal of Hellenistic Studies, numero 47, pagine 306-
307, del 1927 «the presentation of the whole is complicated by the establishment of
innumerable minor categories and subdivisions, many of which are not of the smallest
24
Ivi, p. 3
25
Sabetai V., Ronald M. Burrows and Percy N. Ure in Boeotia, 2006, p. 6
26
Paolo Orsi (1859-1935): archeologo italiano. Gli studi lo condussero a Vienna, a Roma e a Padova,
dove si laureò nel 1882. Nel 1884 prese servizio presso la Direzione generale delle Antichità e Belle
Arti e nel 1888, venne inviato come Ispettore di III classe degli Scavi, musei e gallerie nella sede di
Siracusa. Da quel momento Orsi dedicò la sua vita agli scavi in numerosi siti della Sicilia centrale e
orientale e, dal 1891, lavorò all’ordinamento delle collezioni del Museo di Siracusa che diresse fino al
1932.
Calloud I., Orsi Paolo, in “Enciclopedia Treccani”, https://www.treccani.it/enciclopedia/paolo-
orsi_%28Dizionario-Biografico%29/ (20 novembre 2022)
27
Sabetai V., Ronald M. Burrows and Percy N. Ure in Boeotia, 2006, p. 6
28
Humfry Payne (1902-1936): è stato un archeologo inglese. Si occupò di arte greca arcaica, in
particolare ceramica e scultura. Fu direttore della British School ad Atene dal 1929 fino alla sua
morte.
Paribeni E., Payne, Humfry, in “Enciclopedia Treccani”
https://www.treccani.it/enciclopedia/humphrey-payne_(Enciclopedia-dell'-Arte-Antica) (30 novembre
2022)
18
interest or importance
29
». Dieci anni più tardi, nello stesso periodico (numero 52,
pagina 92), Martin Robertson, allievo di Payne, affermò «We are but human, and the
whole truth about Rhitsona is more than most mortals can digest
30
». Percy Ure non rispose
alle critiche mosse dai colleghi, si limitò ad affermare che il suo approccio fosse
incentrato sul punto di vista archeologico piuttosto che su quello artistico.
1.2.3. Le relazioni umane
Durante il primo trimestre degli anni Venti del secolo scorso, Percy Ure e sua moglie
Annie erano impegnati presso lo scavo a Rhitsona, Tebe. Lì, i coniugi conobbero dei
cittadini del luogo e, come è stato scoperto dalle lettere conservate presso l’archivio
del museo, incontrarono Panagiotis Salonitis, un ristoratore locale padre di quattro
figlie, la più giovane delle quali si chiamava Vilelmini. Entrambi gli Ure parlavano il
greco moderno e tra i loro amici vi erano figure di spicco del settore storico-
archeologico come l'archeologa greca Semni Papaspuridi-Karouzoua
31
e suo marito,
nonché archeologo, Christos Karouzos con i quali intrattenevano frequenti
corrispondenze in lingua inglese e greca. Nel 2020 Alkistis Foti, studentessa del
Classics Department dell’Università di Reading, ha lavorato e tradotto le epistole di
Papaspuridi-Karouzoua, Percy e Annie conservate presso l’archivio del museo. Nelle
lettere scritte da Semni si ricordano frequentemente i pranzi presso il ristorante di
Panagiotis durante il periodo di scavo con i loro amici e colleghi Ure. Anche Percy
cita i divertenti banchetti tenuti a Tebe e i deliziosi pasti che Panagiotis serviva
loro
32
. Nel periodo della Guerra Civile greca
33
, Panagiotis Salonitis inviò a Percy Ure
29
Fox S., Professor Percy Neville Ure 1879–1950, 2009, p. 12
30
Ibidem.
31
Semni Papaspyridi-Karouzou (1897-1994): archeologa greca specializzata nello studio della
ceramica dell'antica Grecia. È stata la prima donna a entrare a far parte del Servizio Archeologico
Greco; ha scavato a Creta, Eubea, Tessaglia e Argolide, e ha lavorato per oltre trent'anni come
Curatrice delle collezioni di ceramiche al Museo Archeologico Nazionale di Atene.
Hardy S., Semni Karouzou, in “Trowelblazers”, 8 maggio 2014
https://trowelblazers.com/2019/11/12/annie-dunman-hunt-ure/
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Foti A., Letters from Vilelmini and Panagiotis Salonitis, in “Ure Museum of Greek Archaeology”,
13 marzo 2020 https://trowresearch.reading.ac.uk/curiosi/letters-from-vilelmini-and-panagiotis-
salonitis/
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La Guerra Civile greca fu combattuta tra il 1943 e il 1949, le due fazioni nemiche erano l'Esercito
Governativo greco (anticomunista) e l'Esercito Democratico di Grecia (il ramo militare del Partito
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lettere che descrivevano la tragedia che stavano vivendo. Il ristoratore scrisse: «Ho
perso il mio ristorante e sono stato disoccupato per circa due anni ... Come siamo
sopravvissuti è un miracolo!». Inoltre, ha aggiunto che non avevano nulla da cucinare e
niente da comprare perché tutto era molto costoso e non avevano soldi. Anche la
figlia, Vilelmini, scrisse a Percy. Nelle sue epistole Vilelmini spiegava quanto si
sentisse sfortunata perché non aveva il diritto di continuare gli studi, anche se amava
imparare e studiare. Descrisse dettagliatamente come soffrissero durante la Seconda
guerra mondiale e come continuassero a patire a causa della Guerra civile. La loro
casa e il loro ristorante furono bombardati, non possedevano più nulla. Nonostante il
dolore speravano ancora che un giorno la paura, la fame e la guerra sarebbero finiti.
Percy, leggendo tutte queste cattive notizie, decise di aiutare i suoi cari amici
inviando pacchi di vestiti, coperte e del denaro
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.
L’Ure Museum of Greek Archaeology possiede una collezione di lettere autografe tra
Percy e Annie Ure e differenti destinatari. Dalle lettere è possibile raccogliere molte
informazioni su importanti eventi storici ma anche sulla vita delle persone, sulla
psicologia dei coniugi, sul linguaggio e i pensieri di quel periodo e sui contatti e i
rapporti con altri personaggi.
L’archivio dell’Ure Museum raccoglie anche un’ampia documentazione epistolare
con un tale Reginald Percy Austin, che arrivò all'University College di Reading dalla
sua città natale in Cornovaglia nel 1920, dopo un brevissimo periodo di servizio di
guerra nella Royal Naval Division.
Austin, oltre a essere destinatario e mittente di lettere, contribuì all’acquisto di
manufatti per conto dell'appena nato Museum of Greek Archaeology.
Dopo aver conseguito una laurea di primo livello in Lettere classiche presso
l'Università di Londra nel 1924, fu ammesso alla British School di Atene e fu
sostenuto finanziariamente da una sovvenzione del College nel quale aveva studiato
e da alcuni fondi da parte della sua città natale in Cornovaglia. In questi anni si mise
Comunista di Grecia). La Guerra civile terminò nel 1949 con la sconfitta dell'Esercito Democratico di
Grecia.
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Foti A., Letters from Vilelmini and Panagiotis Salonitis, in “Ure Museum of Greek Archaeology”,
13 marzo 2020 https://trowresearch.reading.ac.uk/curiosi/letters-from-vilelmini-and-panagiotis-
salonitis/