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4. LE POLIZZE INFORTUNI E LE ASSICURAZIONI
SALUTE
Fino ad ora è stata presentata una panoramica generale sulle modalità
con cui avviene la tariffazione all’interno delle imprese assicurative del
ramo danni, nei prossimi capitali ci si soffermerà sulle polizze infortuni
e le assicurazioni salute.
4.1 IL MERCATO ASSICURATIVO IN ITALIA
Prima di analizzare nel dettaglio le varie tipologie assicurative, si
introduce in questo paragrafo l’andamento in Italia del mercato
assicurativo, soffermandoci sull’importanza attuale ed in futuro delle
polizze sanitarie.
Entrando nel dettaglio con qualche dato fornito dall’IVASS (aggiornato
al 31 dicembre 2021), è possibile indicare che in Italia vi siano 90
imprese di assicurazione nazionali e 4 rappresentanze di imprese extra
SEE.
Allo stesso modo sono autorizzate ad operare imprese SEE con 91
rappresentanze e 884 con libera prestazione di servizi.
Tramite il ramo vita si raccolgono 105,9 miliardi di euro contro i 34.1
del ramo danni, in crescita rispetto all’anno precedente.
Il primo è composto prevalentemente da polizze vita rivalutabili
(58,8%) e polizze unit-linked (37,6%) mentre il secondo ramo è
suddiviso in questa maniera:
1. Polizze auto 44,7%
2. Polizze sugli immobili 19,4%
3. Polizze salute 18,8%
4. Polizze responsabilità civile generale 10,2%
Queste somme rappresentano il 7,9% del Prodotto Interno Lordo, in
particolare il 6% dal ramo vita e 1,9% dai premi danni.
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Le imprese assicurative italiane possiedono fondi propri per 2,5 volte il
requisito minimo, mentre gli investimenti, esclusi gli attivi per contratti
index e unit-linked, sono pari a 809,7 miliardi di euro suddivisi nel
50,9% in titoli di stato e 32,9% in obbligazioni.
Le imprese hanno pagato ai soggetti assicurati 76,3 miliardi per il ramo
vita e 19,8 miliardi per il ramo danni con utile complessivo di 6,7
miliardi di euro.
La notevole differenza che esiste fra questi rami è dovuta al fatto che il
ramo vita si è sviluppato nettamente prima rispetto al danni,
quest’ultimo ha avuto un forte accelerata solo dopo gli anni 2000.
Di particolare interesse saranno gli sviluppi futuri, ovvero in che modo
le assicurazioni affronteranno le nuove sfide in particolare dovranno
adeguarsi all’innovazione tecnologica, all’utilizzo del machine
learning, intelligenza artificiale e anche alla nascita di nuove tipologie
di rischi, come le frodi online.
Si prospetta che entro il 2040 la maggior parte degli assicurati saranno
dei millennial, questo implica una digitalizzazione necessaria nei
metodi di pagamento, ma allo stesso tempo nella stipula della polizza.
Una forte spinta in questo senso è stata sicuramento determinata dalla
pandemia di Covid-19.
Tutto questo viene raggruppato nel concetto di Insurtech, ovvero la
innovazione tecnologica assicurativa.
Questo può essere uno strumento innovativo con quale ottenere dei
risultati importanti, ricordando che alla base di tutto ciò deve esserci
una teoria tecnico-attuariale forte.
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4.2 GLI ASPETTI GENERALI DELLE POLIZZE INFORTUNI E
DELLE ASSICURAZIONI SALUTE
Queste polizze stanno acquisendo e acquisiranno sempre più
importanza e maggiori percentuali di sottoscrizione.
Una delle principali motivazioni è di tipo demografico poiché
l’invecchiamento della popolazione determinerà un numero maggiore
di anziani; infatti, alcuni istituti pubblici nazionali stimano che nel 2060
i soggetti di età pari o maggiore di 65 saranno un terzo della
popolazione totale e che i soggetti non attivi superino quelli attivi.
Ad oggi la popolazione sopra i 65 anni è pari ad un quinto, per cui ne
scaturisce che l’aumento della spesa pubblica è destinato ad aumentare
notevolmente.
Allo stesso tempo il SSN italiano non è efficiente in maniera tale da
soddisfare tutte le esigenze necessarie, tanto meno in ottica futura viste
le difficoltà attuali.
In particolare, il SSN è orientato verso la cura nella fase acuta delle
patologie, mentre le polizze sanitarie si orientano maggiormente nella
fase riabilitativa e preventiva.
I soggetti sono quindi sempre più portati alla stipula delle polizze
infortuni e sulla salute; perciò, le imprese assicurative devono dare un
contributo importante per limare le difficolta della salute pubblica.
Le assicurazioni salute vengono inserite nelle polizze di persone, e
coprono il rischio dell’alterazione dello stato di salute dovute a malattia
e senescenza.
Le assicurazioni sulla persona hanno la particolarità di porsi a cavallo
fra i due rami assicurativi, ovvero si hanno delle polizze considerate nel
vita mentre altre fanno parte del ramo danni.
All’interno delle polizze sulla persona oltre agli infortuni e le polizze
salute, vi sono anche le assicurazioni sulla vita ed altre previdenze
assicurative che non verranno trattate.
L’infortunio, compreso nelle assicurazioni sulla persona e non nel
settore salute, viene definito come un evento fortuito dovuto ad una
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causa violenta ed esterna, che provochi lesioni con conseguenze di
morte, invalidità temporanea o permanente.
La malattia riguarda ogni peggioramento dello stato di salute al di fuori
dell’infortunio, mentre la senescenza è legata all’invecchiamento del
soggetto che lo porta ad un deterioramento fisiologico con conseguenze
sull’autonomia nella vita quotidiana.
La natura della prestazione assicurativa può essere:
- Risarcitoria, sostitutiva del SSN o integrativo per garantirsi un
migliore servizio)
- Monetaria, ovvero attraverso il pagamento di un capitale o una
rendita
- Di servizio, come l’assistenza diretta o le cure ospedaliere
Nella stipula di queste polizze vi sono due particolari fenomeni, l’anti
selezione da parte degli assicurati e il moral hazard.
Il primo consiste nella tendenza da parte degli individui a stipulare
queste tipologie di polizze quando particolarmente esposti al rischio di
peggioramento della salute il che prova un’alterazione della sinistrosità
e può essere limitata da accertamenti medici iniziali.
L’altro fenomeno consiste nel rischio morale derivante da
comportamenti non adeguati da parte del soggetto assicurato.
Per limitare questi fenomeni viene inserito un periodo di carenza,
ovvero un periodo di tempo a partire dalla stipula in cui non è garantita
la copertura assicurativa, o un periodo di qualificazione, cioè un periodo
di tempo dal verificarsi della malattia o dell’incapacità lavorativa
necessario all’assicurato per ottenere il beneficio.
Ancora possono essere inserite delle clausole di esclusione, ovvero le
casistiche in cui l’assicuratore non si obbliga a risarcire, massimali o
franchigie.
Generalmente le assicurazioni di tipo risarcitorio, dove l’assicuratore è
esposto ad indennizzi aleatori nell’importo e nel numero, vengono
considerate nel ramo danni mentre le assicurazioni pluriennali o di
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lunga durata legati alla sopravvivenza dell’assicurato ricadono nel ramo
vita.
Come si vedrà in seguito, in questo particolare settore non sempre viene
rispettato quanto appena detto.
Per completezza di esposizione verranno presentate in questo capitolo
tutte le polizze infortuni e sulla salute sia ramo vita che ramo danni,
mentre nel prossimo capitolo l’analisi empirica verterà solamente sulle
seconde.
Le polizze che verranno presentate sono le seguenti:
- Assicurazioni infortuni
- Assicurazioni malattia
- Assicurazione malattie gravi (DD)
- Assicurazione per la perdita di autosufficienza (LTC)
- Permanent Health Insurance (PHI)
4.3 LE FORME ASSICURATIVE
4.3.1 INFORTUNI E MALATTIA
Quando si parla di assicurazione infortuni si fa riferimento a coperture
d’invalidità permanente da infortunio, per le quali è previsto il
pagamento dell’intero capitale assicurato in caso d’invalidità totale o di
una parte di esso in relazione al grado d’invalidità.
Le assicurazioni di inabilità temporanea causate da infortunio spesso
prevedono il pagamento di una o più somme per i periodi durante il
quale il soggetto non è, in parte o totalmente, capace di svolgere la
propria attività lavorativa.
Anche in questo caso l’entità del risarcimento è in funzione del livello
di incapacità e viene commisurata al reddito del soggetto assicurato,
infatti il suo scopo è di sostituire il mancato stipendio.
La differenza sostanziale fra le due polizze appena presentata risiede
nel fatto che l’invalidità riguarda l’incapacità di svolgere qualsiasi
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attività lavorativa, mentre l’inabilità solo la professione del soggetto
assicurato.
Nel ramo infortuni è contemplato anche il decesso per la suddetta causa
per il quale vi è il pagamento di una somma in caso di morte del
soggetto assicurato a causa di una causa esterna e violenta.
L’indennizzo, sia per le polizze per decesso che per invalidità
permanente, viene corrisposto solo se la morte o l’incapacità lavorativa
si verifica entro due anni dall’infortunio.
Anche le assicurazioni malattia comprendono l’invalidità permanente e
inabilità temporanea, le quali sono polizze analoghe a quelle del ramo
infortuni.
Le precedenti polizze, nonostante non abbiano carattere propriamente
risarcitorio, vedi capitale prefissato, vengono inserite nei rami danni
primo o secondo.
Altre tipologie di assicurazioni sottoscrivibili sono la diaria per il
ricovero ospedaliero, la quale prevede il pagamento di una somma per
i giorni di degenza causati da malattia o infortunio.
Le assicurazioni di rimborso per spese mediche vanno a coprire tutti gli
oneri sanitari sostenuti a causa di malattia, infortunio o parto.
Il risarcimento spesso limitato da massimali può comprendere
accertamenti diagnostici, onorari medici, uso di sale operatorie, spese
di degenza ospedaliera, acquisto di medicinali, trattamenti fisioterapici,
ecc.
Il rimborso da spese mediche può avere forma completa o integrativa,
in quest’ultima il risarcimento è scontato di una percentuale prestabilita
(generalmente il 25% dell’indennizzo totale).
Di particolare interesse sono le cosiddette carte sanitarie, con le quali i
soggetti assicurati possono autonomamente richiedere le varie
prestazioni presso gli istituti sanitari convenzionati.
Come da presentazione fatta, le polizze di questi due rami possono
essere professionali, extraprofessionali o complete.
Un’altra suddivisione fatta è in assicurazioni individuali o collettive.
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Nel panorama italiano è presente l’INAIL, ente che tutela i lavoratori
dai danni economici e fisici derivanti da infortuni o malattie causate
dall’attività professionale.
Sempre all’interno di questo settore possono essere offerte delle polizze
complementari di assicurazione sulla durata della vita, ovvero che le
polizze viste precedentemente, oltre che autonome, possono essere
collegate ad altre.
In questo caso dovranno essere trattate e prezzate come ramo danni, ma
se collegate ad un’assicurazione vita, la polizza complementare dovrà
essere inserita nel bilancio vita.
Spesso l’invalidità permanente è oggetto di assicurazioni
complementari come l‘invalidità per decesso o l’esonero premi per
invalidità.
In maniera ulteriore si possono avere assicurazioni collegate
all’inabilità temporanea, come la sospensione dei premi in caso di
interruzione dell’attività lavorativa oppure la BOC (beneficio
operazioni chirurgiche), cioè la possibilità di richiedere da parte
dell’assicurato l’anticipo della somma assicurata per sostenere le spese
determinate dall’intervento chirurgico.
Al giorno d’oggi l’utilizzo di queste polizze multi-ramo è piuttosto
limitato, vista la problematica esposta precedentemente.
4.3.2 DREAD DISEASE (DD)
Uno sviluppo ulteriore rispetto al ramo malattia possono essere le
polizze per malattie gravissime con caratteristiche risarcitorie dalle
quali si distinguono per le patologie coperte.
Alcune di queste sono le polizze grandi interventi chirurgici e le
coperture assicurative contro i tumori, entrambi sono simili al rimborso
delle spese mediche, ma inerenti rispettivamente a interventi chirurgici
di entità elevata e prestazioni relative a malattie oncologiche.
Le assicurazioni Dread Disease (DD) possono differenziarsi dalle
polizze appena presentate, siccome non hanno carattere risarcitorio
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poiché intervengono con un capitale o una rendita per fare fronte alla
situazione di bisogno causata dalla grave alterazione dello stato di
salute.
Le malattie generalmente coperte sono quelle che appartengono alle
maggiori cause di morte della popolazione come infarti, tumori, ictus,
ecc.
La sua durata è pluriennale, con premio annuo costante, periodo breve
di qualificazione e presenza di carenza iniziale.
In questo caso la polizza viene inserita nel Ramo IV Vita relativo alle
malattie gravi.
Il supporto finanziario deve essere in grado di far fronte alle necessita
dell’assicurato nel momento che il soggetto è ancora in vita, ma non ha
in primis lo scopo di sostituire il reddito da lavoro.
Questa polizza può essere offerta sia stand alone che sottoscritta in
abbinamento ad altre polizze del ramo vita come l’assicurazione caso
morte.
In questo ultimo caso la forma assunta può essere anticipativa, dove una
prefissata aliquota della somma assicurata viene corrisposta al
verificarsi di una delle malattie previste, o aggiuntiva, in questo caso
viene pagata la somma in caso di malattia e il contratto vita rimane per
l’intera somma assicurata.
Se la polizza DD è abbinata ad un’assicurazione caso morte viene messa
a bilancio nel Ramo I Vita.
Come visto in precedenza, questa polizza ricade nel ramo danni nel caso
in cui il soggetto viene tenuto indenne dalle conseguenze dannose
dovute alla grave malattia attraverso il rimborso, anche periodico o
sotto forma di indennità temporanea.