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INDICE
INTRODUZIONE ................................................................................................. 3
CAPITOLO I
Origine e inquadramento del welfare aziendale in Italia ................................ 6
1.1 Dalla crisi del welfare pubblico alla nascita del welfare aziendale ............. 6
1.2 Il sistema di welfare aziendale in Italia: un quadro generale ................... 12
1.3 L’evoluzione della normativa. Le leggi di stabilità n. 208 del 2016, n. 232
del 2017 e la n. 205 del 2018 ......................................................................... 16
1.4 La platea degli aventi diritto e le principali aree di intervento .................. 20
CAPITOLO II
Welfare aziendale, benessere e produttività aziendale ................................ 24
2.1 Tempi di lavoro e welfare aziendale: il Work-Life Balance ...................... 24
2.2 I vantaggi fiscali del welfare e il Total Reward......................................... 31
2.3 La contrattazione collettiva nel “secondo welfare” ................................... 39
2.4 L’impatto del COVID-19 sui piani di welfare aziendale ............................ 44
CAPITOLO III
Caso di studio: il welfare aziendale in Luxottica .......................................... 50
3.1 Modello e interventi di welfare aziendale ................................................ 50
3.2 Rilevanza della persona del lavoratore nell’organizzazione produttiva ... 55
3.3 La responsabilità sociale d’impresa come leva motivazionale per il
lavoratore ....................................................................................................... 59
CONCLUSIONI.................................................................................................. 64
APPENDICE
Indagine statistica condotta su un campione di lavoratori. Analisi delle
tendenze in materia di welfare aziendale ....................................................... 68
BIBLIOGRAFIA ................................................................................................. 85
SITOGRAFIA .................................................................................................... 90
3
INTRODUZIONE
Il welfare aziendale rappresenta uno dei temi più attuali e dibattuti nel mondo
del lavoro poiché si configura come uno strumento innovativo e di supporto per
la gestione delle risorse umane e per la promozione del benessere dei dipendenti
all'interno dell'azienda. Si tratta di un insieme di politiche, servizi e benefici che
l’impresa mette a disposizione dei propri lavoratori con l'obiettivo di migliorare
la qualità della vita lavorativa e privata degli stessi.
Le esperienze di welfare aziendale sono cresciute negli ultimi anni a causa di una
maggiore esigenza di rispondere in modo chiaro ed innovativo ai diversi bisogni
sociali che il welfare pubblico non era più in grado di soddisfare.
In un contesto caratterizzato da profonde trasformazioni economiche e sociali, il
welfare aziendale rappresenta un'opportunità concreta per le imprese di
valorizzare il proprio capitale umano e di investire nella crescita e nello sviluppo
dei propri dipendenti.
Non esiste una definizione univoca di welfare aziendale. Questo può essere
considerato come l’insieme delle attività e delle politiche attuate dalle aziende che
presentano vantaggi per i lavoratori, consentendogli di migliorare il proprio
benessere e la propria soddisfazione lavorativa, e per le aziende stesse, sia dal
punto di vista dei costi e delle politiche retributive ma anche per il positivo effetto
che può avere sulla produttività del lavoro e sul clima aziendale
1
.
Le differenti prestazioni e i diversi interventi garantiti dal welfare aziendale si
sono affiancati ai servizi del welfare pubblico garantiti dallo Stato e questa
fusione ha consentito di avere delle risposte personalizzate alle crescenti esigenze
dei lavoratori e delle loro famiglie.
Nel presente elaborato il tema del welfare è stato approfondito prestando
particolare attenzione a come si relaziona al benessere organizzativo e alla
produttività, permettendo a imprese e lavoratori di trarne importanti benefici.
1
Cfr. Alvino, I., Ciucciovino, S., Romei, R. Il welfare aziendale. Una prospettiva giuridica, Bologna, Il
Mulino, 2019.
4
L’obiettivo del presente lavoro è quello di dimostrare come elementi di work-life
balance
2
all’interno di piani di welfare aziendale possano aiutare i lavoratori a
gestire in maniera migliore il loro tempo, garantendo un’equa ripartizione delle
responsabilità all’interno della famiglia
3
e un aumento della produttività
all’interno dell’impresa.
Il primo capitolo fornisce un quadro di riferimento generale sull’istituto del
welfare, con particolare enfasi sui fattori che ne hanno determinato la diffusione
in Italia. Prosegue delineando le recenti novità normative introdotte con le leggi
di stabilità, soffermandosi poi su quelli che sono i principali soggetti beneficiari
degli interventi di welfare.
Nel secondo capitolo vengono esaminati gli sviluppi attuali del welfare
delineando le numerose connessioni che questo strumento ha con il benessere dei
lavoratori. Infatti, anche se il loro obiettivo principale è realizzare un profitto, le
imprese non possono trascurare i vantaggi derivanti da azioni di welfare perché
strettamente correlate con il successo a lungo termine dell’azienda stessa.
Sempre nel secondo capitolo vengono illustrati i vantaggi fiscali che sia le imprese
sia i dipendenti possono trarre da questo strumento e viene evidenziato come
l’emergenza sanitaria del COVID-19 abbia avuto un impatto significativo sul
benessere delle persone, modificandone gli obiettivi e le priorità. Pertanto, si
esamina l’idea del work-life balance come un elemento centrale all’interno dei piani
aziendali.
Il terzo capitolo espone un caso di studio concreto di welfare aziendale applicato
all’interno di una grande organizzazione quale Luxottica, mettendo in evidenza
le principali novità introdotte e favorendo la conoscenza di buone pratiche
rispetto al tema.
Infine, l’ultima parte della trattazione espone i risultati più significativi di
un’analisi nata dalla redazione e dalla somministrazione di un questionario ad un
2
Con l'espressione work-life balance si intende la capacità di equilibrare la sfera lavorativa e quella
privata.
3
Cfr. Treu, T. Welfare aziendale, migliorare la produttività e il benessere dei dipendenti, Ipsoa, 2013.
5
campione di lavoratori al fine di valutarne le aspettative in tema di welfare
aziendale e intercettare le misure più efficaci.
6
CAPITOLO I
Origine e inquadramento del welfare aziendale in Italia
1.1 Dalla crisi del welfare pubblico alla nascita del welfare aziendale
Il passaggio dal welfare pubblico al welfare aziendale è stato un processo
graduale che ha visto un progressivo spostamento della responsabilità della
tutela del benessere dei lavoratori dalle istituzioni pubbliche alle aziende private.
Tradizionalmente, infatti, il welfare era gestito solo dallo Stato attraverso una
serie di servizi e prestazioni erogate a tutta la popolazione, come l'assistenza
sanitaria, le pensioni e il sostegno alle famiglie.
Tuttavia, a partire dagli anni '80, le crescenti difficoltà economiche e l'aumento
della disoccupazione hanno messo in crisi i sistemi di welfare pubblico,
generando un vuoto nel supporto sociale ai cittadini. In questo contesto, alcune
aziende hanno cominciato ad introdurre programmi di welfare aziendale, ovvero
una serie di servizi e prestazioni offerti ai propri dipendenti, in aggiunta alla
retribuzione in denaro, al fine di migliorare la loro qualità di vita e il loro
benessere.
È necessario fare una breve panoramica sul welfare aziendale per capire quando
e perché sia nato e come si sia evoluto nel corso del tempo.
Per introdurre questo concetto è importante illustrare le principali differenze tra
welfare pubblico, detto anche “primo welfare”, e welfare aziendale, chiamato
anche “secondo welfare”.
Il welfare pubblico e il welfare aziendale sono due forme di protezione sociale che
si differenziano per la fonte di finanziamento e per la natura dei benefici.
Quando si fa riferimento al welfare pubblico, o “stato sociale”, si può pensare ad
esso come ad un “insieme di politiche pubbliche connesse al processo di
modernizzazione, tramite le quali lo Stato fornisce ai propri cittadini protezione
contro rischi e bisogni prestabiliti, sotto forma di assistenza, assicurazione o
7
sicurezza sociale, introducendo specifici diritti sociali e doveri di contribuzione
finanziaria”
4
.
Il fondamento costituzionale del welfare pubblico è sancito dall’art. 38 della
Costituzione
5
il quale afferma che ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei
mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale e che
ai lavoratori siano assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di
infortunio, malattia, invalidità, vecchiaia e disoccupazione involontaria.
La Costituzione, quindi, pone le basi per la creazione di uno Stato sociale che non
mostri indifferenza nei confronti delle problematiche dei cittadini ma che al
contrario li tuteli e ne soddisfi esigenze e bisogni. Inoltre, essa “assegna allo Stato
la responsabilità di garantire ai cittadini e ai lavoratori la liberazione dai bisogni
socialmente rilevanti, nonché la loro uguaglianza sostanziale
6
e la rimozione degli
ostacoli alla loro partecipazione alla vita politica, economica e sociale del Paese”
7
.
Mentre gli interventi di welfare pubblico sono legati ad un fine pubblicistico, per
la cui realizzazione vengono impiegate risorse pubbliche, le prestazioni di
welfare privato, inteso come aziendale, vengono finanziate dalle imprese e
l’erogazione dei beni e servizi è rimessa alla libera e volontaria decisione del
datore di lavoro, tanto nel caso di erogazioni unilaterali quanto nel caso di
erogazioni previste da accordo o contratto collettivo. Inoltre, nel welfare
aziendale non sussiste nessun fine pubblicistico ma soltanto interessi privati.
Le altre principali differenze tra welfare pubblico e privato riguardano:
a) i destinatari: il welfare pubblico è rivolto a tutti i cittadini in situazioni di
difficoltà, indipendentemente dall'occupazione o dal settore in cui
4
Ferrera, M. Le politiche sociali. L’Italia in prospettiva comparata, Il Mulino, Bologna, 2006, p. 17.
5
Cost. n. 38 commi 1 e 2.
6
L’uguaglianza sostanziale si riferisce alla situazione in cui tutte le persone godono di pari
opportunità. Si tratta di un principio che cerca di garantire che tutti gli individui abbiano accesso
alle stesse risorse, indipendentemente dalla loro situazione economica, sociale e culturale. Si
differenzia dall’uguaglianza formale che si limita a garantire solamente la parità di trattamento
davanti alla legge. Cfr. Pinelli, C. Lavoro e Costituzione, Editoriale Scientifica, 2021.
7
Alvino, I. Ciucciovino, S., Romei, R. Il welfare aziendale. Una prospettiva giuridica, Bologna, Il
Mulino, 2019, p. 13.
8
lavorano, mentre il welfare aziendale è destinato solo ai dipendenti
dell'azienda che lo offre;
b) gli obiettivi: il welfare pubblico mira a garantire una protezione sociale
universale e a ridurre le disuguaglianze sociali, mentre il welfare aziendale
è finalizzato a migliorare la soddisfazione e la produttività dei dipendenti
e a creare un ambiente di lavoro più attrattivo;
c) la tipologia di benefici: il welfare pubblico prevede servizi e prestazioni
sociali di base, mentre il welfare aziendale può offrire una gamma più
ampia di benefit
8
personalizzati in base alle esigenze dei dipendenti e
dell'azienda.
Nonostante gli interessi perseguiti dal welfare aziendale siano interessi privati, il
Legislatore riconosce loro un’importante finalità sociale poiché rispondono in
maniera chiara alle esigenze personali e familiari dei lavoratori, sufficienti a
sancire le agevolazioni fiscali concesse ai sensi degli artt. 51 e 100 del TUIR
9
.
Per riassumere, il welfare aziendale è legato alla logica corrispettiva dei rapporti
individuali di lavoro, rientra nell’ambito delle politiche retributive ed è governato
dai principi di cui all’art. 36 della Costituzione
10
, si basa su interessi privati ed è
del tutto discrezionale
11
. Al contrario, il welfare pubblico risponde al fine
pubblicistico ed irrinunciabile dell’idea della sicurezza sociale delineata dall’art.
38 della Costituzione e riguarda gli interessi pubblici generali dell’intera
collettività che devono essere necessariamente realizzati.
La possibilità di utilizzare risorse private per scopi pubblici rende il welfare
aziendale un pilastro importante del sistema di sicurezza sociale i cui tratti
8
Termine col quale si intendono quei vantaggi o premi che le aziende offrono ai propri dipendenti,
oltre allo stipendio base, per migliorare la loro qualità della vita e incentivare la loro produttività.
9
Testo Unico delle Imposte sui Redditi, nato con il D.P.R. 917 del 1986.
10
Cost. art. 36, il quale recita che “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla
quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia
un'esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.
Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”.
11
Cfr. Filì, V. Il ruolo del welfare privato nel sistema di sicurezza sociale. Rivista del Diritto della
Sicurezza Sociale, 22(4), 595-612, 2022.
9
distintivi sono la flessibilità e la personalizzazione in virtù della consapevolezza
e presa di coscienza dell’emergere di nuovi bisogni.
Infatti, “a causa del costante aumento della popolazione anziana e non
autosufficiente, risulta importante individuare strategie di welfare alternative”
12
.
Negli ultimi anni il welfare state
13
ha subito significativi mutamenti portando
all’adozione di un diverso modello, caratterizzato dal coinvolgimento di soggetti
sia pubblici che privati.
A causa di fenomeni come la globalizzazione, la crisi economica e il cambiamento
della famiglia, che ha perso il suo carattere multigenerazionale capace di
soddisfare le esigenze di cura dei familiari, è aumentata la richiesta sociale di
nuove ed ulteriori forme di cura e di tutela. Il sistema di welfare italiano, in virtù
della scarsa disponibilità finanziaria, non è stato più in grado di rispondere a tali
esigenze, finendo per essere “uno degli attori che ha determinato un aumento
degli squilibri e delle disuguaglianze sociali, anziché operare per un loro
riassorbimento”
14
.
Negli anni ’80 l’aumento della domanda di intervento del Sistema Sanitario
Nazionale ha determinato le prime difficoltà nell’affrontare la spesa pubblica e di
conseguenza negli anni ’90 lo Stato fu costretto a limitare le spese eliminando
alcuni servizi assistenziali e sociali.
Le ragioni della crisi del welfare pubblico sono numerose. Tra le principali è
importante ricordare:
• la nascita di bisogni sempre nuovi e differenziati che richiedono nuove
risposte di tutela;
• il progressivo aumento dell’età media della popolazione che ha generato
un aumento di costi per la previdenza e la sanità;
12
Cfr. Ferrera, M., Maino, F. Il “secondo welfare” in Italia: sfide e prospettive, Italianieuropei, 2011(3),
pp. 17-22.
13
Termine con cui viene indicato il welfare pubblico.
14
Beretta, L., De Luca, V., Parente, F., Vitiello, S. Il welfare aziendale dalla teoria alla pratica. I quaderni
(68), 2016, 11, p. 41.
10
• la nascita di nuove forme di aggregazione familiare e la perdita della
famiglia multigenerazionale come ammortizzatore sociale, capace di far
fronte alle esigenze di cura dei familiari;
• l’aumento della disoccupazione che ha generato una diminuzione delle
entrate fiscali e un aumento delle spese per il sostegno ai disoccupati,
creando una pressione sui sistemi di welfare pubblico;
• l’aumento della partecipazione femminile nel mondo del lavoro, che ha
ridefinito i rapporti di genere impattando sulla stabilità dei matrimoni e
creando problemi di conciliazione della vita privata con quella lavorativa.
A queste cause si è aggiunta inoltre la crisi economico-finanziaria iniziata nel
2007, la quale ha amplificato le sfide già esistenti
15
.
L’insieme di tutte queste fragilità sociali ha dato origine a nuove esigenze che non
sono distribuite in maniera uniforme sul territorio italiano ma che invece sono
differenti per ciascun lavoratore a seconda della propria condizione familiare,
dell’età e delle proprie attitudini.
A fronte della sempre più evidente crisi dello Stato sociale si è affermato il
“secondo welfare”, ovvero un insieme di interventi di natura privata che
integrano i programmi garantiti dal settore pubblico per offrire soluzioni creative
a problemi sociali che riguardano non solo gli individui ma anche le comunità.
L’aggettivo “secondo” connota sia una dimensione temporale, perché nasce
successivamente al primo welfare strutturatosi nel Novecento, sia una
dimensione funzionale perché non sostituisce gli interventi garantiti dallo Stato
bensì li integra stimolando nuove forme di collaborazione e la creazione di nuovi
modelli organizzativi
16
.
L’integrazione funzionale tra gli interventi statali e privati è il fondamento del
pensiero di Barazzetta secondo il quale “primo e secondo welfare non devono
15
Cfr. Morganti, M. Il welfare aziendale tra crisi del welfare state e copertura del gap previdenziale,
Università Politecnica delle Marche, 2019.
16
Cfr. Ferrera, M. Secondo welfare: perché? Una introduzione. Primo rapporto sul secondo welfare in
Italia, 2WEL, 2013, p. 8.
11
essere considerati come due compartimenti stagni, ma come due sfere fra loro
intrecciate, che sfumano l’una nell’altra a seconda delle politiche e delle aree di
bisogno e in cui la seconda, sussidiariamente, si configura come integrativa e non
sostitutiva rispetto alla prima”
17
.
17
Barazzetta, E. Dal Welfare State al Secondo Welfare: sinergie per un nuovo modello di protezione sociale,
Percorsi di Secondo Welfare, Centro Einaudi, 2018, p. 26.