1
Introduzione
In questa tesi verrà analizzato il galateo di Giacinto Gallega, si è iniziato
scannerizzando il testo Codice delle persone oneste e civili, ossia Galateo Morale
per ogni classe di cittadini, edito dalla casa editrice creata dalla famiglia Pomba,
Unione Tipografica-Editrice nel 1871. Dopo la scansione del testo, si è revisionato
in tutte le sue parti in maniera dettagliata per controllare la conformità fra il testo
originale e quello scansionato.
Il galateo di Gallenga fu vincitore del concorso indetto dal cavaliere e consigliere
comunale di Torino, il cavaliere Baruffi. L'obiettivo del concorso era insegnare alla
nuova classe borghese a sapersi comportare in qualsiasi circostanza. Gallenga
insieme a Costantino Rodella, quest'ultimo con il galateo Enrichetto, ossia il galateo
del fanciullo, furono i vincitori della seconda edizione del concorso nel 1870,
arrivando a pari merito. La giuria nella prima edizione non era rimasta soddisfatta dei
testi che avevano risposto al bando.
La tesi è così articolata: nel primo capitolo si traccia la storia dei galatei nel corso
dell'Ottocento, il loro sviluppo, e la differenza fra i galatei morali e i manuali di
etichetta. L'unità d'Italia è stata proclamata il 17 marzo 1861, e rappresenta un
momento storico molto importante per gli italiani, perché si è formata la nuova classe
dirigente che voleva migliorare le proprie condizioni di vita, ed è qui che si colloca il
galateo di Gallenga. L'autore per descrivere e rappresentare tutta la popolazione in
qualsiasi situazione prende in considerazione diversi ambiti come in famiglia, in
pubblico, fra gli amici, nelle visite, conversazioni e pranzi, ma esamina anche le
regole di comportamento dei magistrati, avvocati, giornalisti, letterati, militari,
contadini, religiosi, dei poveri, della servitù. E per farlo al meglio ricorre alle
citazioni di persone illustri e famose come Massimo D'azeglio, Stuart Mill, About,
Franklin, Mantegazza, Smiles, Manno, Silvio Pellico, Federigo Sclopis, Guarini,
Parini, Leopardi, Dante, ecc..
Nel secondo capitolo si presenterà il galateo di Gallenga, tracciandone la biografia, e
si proseguirà analizzando il paratesto, ossia tutto ciò che concerne il formato, la
dimensione, la copertina, la collana, il genere letterario, se l'autore ha ottenuto un
premio letterario, la prefazione. Si presterà particolare attenzione al titolo e qualora
fosse presente il sottotitolo. Si elencheranno le funzioni del titolo, e come questo
viene classificato. Si prenderà in esame la denotazione e connotazione del titolo. Per
l'analisi del paratesto inoltre si esamineranno le dediche, le epigrafi, il ritratto
dell'autore nel caso fosse presente all'interno del testo, si menzionerà la data di uscita
del testo, la tiratura, se il genere dell'opera è citata nel titolo. La prefazione e/o
postfazione (quest'ultima qualora fosse presente) ricoprono un ruolo fondamentale.
2
Si approfondiranno in maniera dettagliata tutte le sue funzioni, se è scritta dall'autore,
dall'editore, e si esaminerà dal punto di vista dell'autenticità. Si analizzeranno gli
intertitoli, l'indice, la suddivisione del galateo, le note sia a piè di pagina e quelle
interne al testo. E inoltre se questo galateo ha qualcosa in comune con i romanzi di
formazione: i Bildungsroman, se la risposta a questo quesito fosse affermativa, si
classificherà il galateo per situazioni, e se è presente la forma dialogata tipica nei
catechismi cattolici.
Nel terzo capitolo si analizzerà il galateo come testo regolativo. In un primo
momento si risponderà al quesito "Cos'è un testo regolativo?", e in seguito si
estrapoleranno dal testo di Gallenga i modi e i tempi verbali utilizzati, comprese le
costruzioni impersonali.
Nel quarto capitolo l'analisi verte sul lessico della cortesia. Si darà una definizione di
cortesia e si ricercheranno quei termini sinonimi di galateo come: cortesia,
gentilezza, pulitezza, garbo, buona creanza, urbanità, signorilità ecc... Si risponderà
alla seguente domanda: "Quali atti illocutori propone questo galateo come
intrinsecamente cortesi?". Dopo si esaminerà la conversazione dal punto di vista
paralinguistico, cinesico, prossemico, e il sistema di avvicendamento dei turni. Quali
argomenti sono permessi e quali evitare? Bisogna ascoltare ed evitare di
interrompere? Quali stili, varietà e forme specifiche raccomanda il galateo? Cosa il
galateo vieta o sconsiglia espressamente?
Nel quinto capitolo attraverso la consultazione del Gradit (Grande Dizionario
dell'uso italiano) di Tullio De Mauro verranno analizzati i forestierismi presenti nel
testo e si divideranno per lingua e settore, sia che facciano parte del linguaggio
comune o tecnico specialistico. E infine per i modi di dire e i proverbi, consultando
sia il Gradit, sia il libro di Carlo Lapucci "Dizionario dei proverbi italiani".
3
1. Storia dei Galatei
1.1 La diffusione dei galatei nell'Ottocento
I galatei nascono dalla necessità di regolare i rapporti fra gli individui di una società.
Il termine galateo venne usato inizialmente nel libro di monsignor Della Casa
1
; e
divenne pilastro fondamentale nei secoli successivi. Nel Settecento ruotò intorno a
tre campi semantici, «testo di Della Casa, genere letterario e buone maniere»
2
. Nel
1845, la parola galateo comparse nel suo vero significato « Titolo di un opera intorno
ai costumi, annoverata fra i testi di lingua e scritta da monsignor Della Casa»
3
.
Quando entrò a far parte del "Dizionario della lingua italiana nuovamente compilato
dai signori Niccolò Tommaseo e cav. professore Bernardo Bellini" anche gli altri
libri se ne servirono
4
.
Durante il corso del 1800, la produzione dei galatei mostrò una tendenza non lineare,
come indica il seguente grafico:
Grafico 1.1 Galatei
Fonte: Luisa Tasca, Galatei. pag. 24
A partire dai primi anni del 1800 fino agli anni trenta, i galatei si diffusero sempre di
più, a causa dell'esigenza di insegnare agli italiani le buone maniere, ma anche dello
1
Luisa Tasca, Galatei: Buone maniere e cultura borghese nell'Italia dell'Ottocento cit. Giovanni
Della Casa, Trattato di Messer Giovanni Della Casa, Impresse in Vineggia, per Nicolò Bevilacqua,
nel mese di ottobre del 1558.
2
Luisa Tasca, Galatei: Buone maniere e cultura borghese nell'Italia dell'Ottocento, Firenze, Le
lettere, 2004, pag.40
3
Luisa Tasca, Galatei cit. Vocabolario universale della lingua italiana. Edizione eseguita su quella
del Tramater di Napoli con giunte e correzioni per cura di Antonio Enrico Martara, prof Bernardo
Bellini, prod Don Gaetano Codogni, Antonio Mainardi ecc. ecc., Mantova, Fratelli Negretti, 1845-
1846. ad vocem, pag.41
4
Luisa Tasca, Galatei, pag.41
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sviluppo del mercato librario milanese. «Milano poté godere del clima relativamente
più tollerante dell'autorità e della censura austriache rispetto a quelli degli altri regni
italiani»
5
. I galatei ebbero un forte ribasso negli anni quaranta, epoca segnata da forte
instabilità politica e sociale; e il grosso divario che emergeva fra Nord e Sud, non
migliorava la situazione; il Nord risultava più alfabetizzato rispetto al Sud
6
. Per far
arrivare le regole di buon comportamento a chi non sapeva leggere, veniva fatta una
lettura collettiva, in modo da raggiungere un pubblico più ampio
7
. Anche dal punto
di vista editoriale primeggia il Nord, con Torino e Milano, rispettivamente con
l'editore Paravia e Agnelli
8
. Nel primo cinquantennio erano più le riedizioni che i
nuovi titoli, fra le riedizioni: il « Nuovo Galateo di Gioia, I tre Galatei di Monsignor
Della Casa, Melchiorre Gioia e Sperone Speroni, riuniti e ridotti a miglior lezione e
forma da Niccolò Tommaseo, il Galateo di Della Casa e gli Avvisi di buone creanze
cavati da Mons. Della Casa ed altri buoni autori, che da soli costituirono tutta la
produzione degli anni Trenta»
9
. Solo dopo l'Unità d'Italia nacque la necessità di
produrre nuovi galatei che non si erano visti prima. I galatei erano diretti al nuovo
ordine borghese che si stava formando, e non solo ai ricchi
10
. «La definizione del
nuovo ordine sociale procedeva di pari passo con quella di nuovo individuo, insieme
destinatario e protagonista del Nuovo Galateo[...]»
11
.
Il miglior modo per assimilare le buone maniere era inculcarle ai bambini fin
dall'infanzia, molti galatei erano diretti ai bambini
12
. Secondo la Marchesa Colombi
l'età ideale per apprendere le regole del buon comportamento era fra i 6 anni e gli 8
anni
13
. A educare i bambini ci pensavano anche gli ordini religiosi, nell'Ottocento i
salesiani produssero un gran numero di galatei per i bambini fra i quali «Principi di
educazione e buoni costumi pei giovanetti d'ambo i sessi, Regole di civiltà e buona
creanza per uso dei seminari, due edizioni del Galateo di Della Casa, Il collegiale
modello e un best-seller, Il piccolo Galateo di Chiaravino[...]»
14
. Prima dell'Unità
d'Italia i galatei non erano pensati per la scuola, e si utilizzavano dei testi già esistenti
che parlassero di bambini e della loro educazione; oppure venivano scritti
appositamente per le istituzioni scolastiche
15
. Fra i galatei scritti appositamente per la
5
Luisa Tasca, Galatei, pag. 25
6
Luisa Tasca, Galatei cit.
7
Luisa Tasca, Galatei cit.
8
Luisa Tasca, Galatei cit.
9
Luisa Tasca, Galatei, pag.28
10
Luisa Tasca, Galatei cit.
11
Luisa Tasca, Galatei, pag. 78
12
Luisa Tasca, Galatei cit.
13
Luisa Tasca, Galatei cit. La Marchesa Colombi, La gente per bene: leggi di convenienza sociale,
Torino, Giornale delle Donne, 1877.
14
Luisa Tasca, Galatei, pag.59, cit. Stefano Pivato, Clericalismo e laicismo nella cultura popolare
italiana, Milano, Franco Angeli, 1990, pag. 15-65
15
Luisa Tasca, Galatei cit.
5
scuola c'è il "Trattato elementare dei doveri dell'uomo" di Soave datato 1823
16
. I
testi contenenti i galatei per bambini, prima erano indirizzati solo agli istituti
scolastici, dopo l'Unità d'Italia, uno degli obiettivi primari del governo era
l'espansione dell'obbligo scolastico, e si trovavano anche nelle biblioteche
17
. Galatei
importanti furono "Enrichetto, ossia il galateo del fanciullo proposto dal professore
Costantino Rodella" del 1871, "Marina, ossia il galateo della fanciulla" sempre
scritto da Rodella e datato nel 1872
18
. Il libro per bambini "Giannetto" di Luigi
Paravicini venne trasformato in un libro di galateo che affrontava solo la tematica del
galateo, con il titolo "Regole di buona creanza e racconti sui doveri dei fanciulli.
Estratto dalla 60° ed. del "Giannetto"
19
. «Il Dizionario illustrato di pedagogia
incoraggiava l'apprendimento delle buone maniere, perché l'urbanità, oltre la scuola,
è un fattore di riuscita nella vita sociale, nella vita pratica[...]»
20
.
Negli anni sessanta e settanta accanto alla parola galateo comparve l'aggettivo
morale, perché non osservare le regole del galateo era non rispettare la morale e la
religione, che sono uguali per tutti in modo universale
21
. Gli autori dell'epoca
accostavano i galatei al vangelo, alla morale, ma anche al dovere di essere dei buoni
cittadini, rifacendosi al codice civile; avevano l'esigenza di rappresentare gli ideali
della patria nei galatei
22
. Nel 1868 su proposta del consigliere comunale e uomo di
chiesa Baruffi, uscì un bando di concorso sui giornali dedicato ai galatei che
prendevano in considerazione «i doveri di civiltà e gentilezza che si debbono
osservare in famiglia, nei luoghi pubblici, nelle scuole, nelle officine, nei fondachi, e
in genere nell'esercizio di quelli uffici che si affidano ai cittadini del popolo, dal
governo ai municipi»
23
. La prima edizione non ebbe nessun vincitore, mentre la
seconda ebbe più successo arrivando a pari merito, il Codice delle persone oneste e
civili di Gallenga e Enrichetto di Rodella
24
. I galatei morali rappresentavano il loro
ceto di appartenenza, una professione, come essere contadini, operai, artigiani non
dimenticando la gerarchia che esisteva fra nobili, classe media e poveri, e per ognuno
di loro si usava un linguaggio adeguato
25
. Formare un buon cittadino significava
essere anche un buon cattolico, anche le istituzioni religiose scrivevano i propri
galatei
26
. Gli scrittori dei galatei morali erano persone poco conosciute, direttori di
16
Luisa Tasca, Galatei cit.
17
Luisa Tasca, Galatei cit.
18
Luisa Tasca, Galatei cit.
19
Luisa Tasca, Galatei, pag. 61
20
Luisa Tasca, Galatei cit. di L. Credaro, A. Martinazzoli, Dizionario illustrato di pedagogia,
Milano, Vallardi, 1891, pag.62
21
Luisa Tasca, Galatei cit.
22
Luisa Tasca, Galatei cit.
23
Luisa Tasca, Galatei, pag. 118
24
Luisa Tasca, Galatei cit.
25
Luisa Tasca, Galatei cit.
26
Luisa Tasca, Galatei cit.