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PR EM ESSA
Le mot ivazioni di quest a t esi part ono da un’esperienza lavorat iva int rapresa da pochi mesi presso una
cooperat iva che ha post o in essere un proget t o denominat o, “Cinque realt à -unico scopo”, che si colloca
nell’ambit o delle at t ivit à previst e all’art .4let t .b,c,i-art .6-art .7 let t .c, finanziat e dalla legge 285/97
“ Disposizioni per la promozione dei dirit t i e di opport unit à per l’infanzia e l’adolescenza” e nel cont est o dei
cinque comuni dell’ent rot erra siciliano, appart enent e alla Provincia regionale di Calt anisset t a: S. Cat erina
Villarmosa, R esut t ano, M arianopoli, Vallelunga e il mio paese Villalba. Quest i cinque comuni associat i,
dist ant i appena 20 km circa uno dall’alt ro, present ano not evoli similit udini dal punt o di vist a sociale ed
economico e sono carat t erizzat i da una fort e omogeneit à cult urale. Si basano su una prevalent e economia
agricola e non hanno sul loro t errit orio scuole medie superiori. I n quest i comuni mancano moment i di
aggregazione organizzat iva ext rascolast ica e sost egno alle famiglie. Si at t ivano così cent ri diurni con servizi e
at t ivit à polifunzionali che creano condizioni di maggiore efficacia per l’acquisizione della piena aut onomia
nell’esercizio del proprio ruolo cit t adino.
I l proget t o ha la durat a di t re anni:
· I l primo anno invest irà la fascia 6/7 anni;
· I l secondo anno la fascia 8/10 anni;
· I l t erzo anno 11/13 anni.
Diverse sono le aree d’int ervent o at t ivat e:
Prima area: Educazione domiciliare e recupero scolast ico per
· Prevenire i percorsi deviant i pat ologizzant i del disagio del minore e della famiglia;
· I ncrement are le capacit à di gest ione della funzionalit à genit oriale;
· Fornire assist enza educat iva genit oriale a famiglie problemat iche;
· Fornire recupero scolast ico agli alunni in sit uazione di rischio educat ivo.
Seconda area: At t ivit à ludico-ricreat iva e sport ivo educat iva per:
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· Promuovere occasioni di aggregazione, socializzazione e int egrazione sociale at t raverso l’at t ivit à
sport iva;
· Sviluppare l’acquisizione dello schema corporeo e delle capacit à coordinat ive di base;
· Promuovere l’impegno in ambit o ludico sport ive polivalent i.
Terza area: At t ivit à format iva per genit ori e insegnant i per:
· St imolare la riflessione sulla necessit à di un approccio globale ed int egrat o al fenomeno
dell’insuccesso scolast ico;
· Promuovere l’uso della creat ivit à ai fini didat t ici;
· St imolare la riflessione su alcuni aspet t i chiave dello sviluppo infant ile.
I l mio ruolo rient ra nella prima area, infat t i le at t ivit à programmat e prevedono, per l’int ero t riennio
scolast ico, un’at t ivit à di sost egno che garant isca un’azione cont inua che, pur nella sua scansione
t emporale, cont ribuisca alla mat urazione del minore ed al raggiungiment o degli obiet t ivi prefissat i. I l
sost egno scolast ico si pone come at t ivit à rivolt a soprat t ut t o ad affront are e superare le difficolt à che
hanno det erminat o sit uazioni di demot ivazione allo st udio; promuovere l’int eresse per lo st udio e la vit a
scolast ica cont rast ando il disagio scolast ico, personalizzando l’azione educat iva del minore e
valorizzando la sua figura all’int erno dell’ist it uzione scolast ica, L’azione di sost egno è finalizzat a a
prevenire sit uazioni di disagio che, perdurando, possono sfociare in st agnant i sit uazioni di abbandono del
minore e delle sue problemat iche. Quest o int ervent o si relaziona con i rapport i con le famiglie, al fine di
rimuovere quelle problemat iche connesse a mot ivazione di ordine ambient ali e familiari. L’individuazione
dei minori su cui int ervenire è effet t uat a in collaborazione con i servizi sociali e con il personale docent e
dell’ist it uzione scolast ica.
L’at t ivit à di recupero scolast ico ha quindi lo scopo di:
· Favorire l’int egrazione scolast ica dei minori provenient i da nuclei disagiat i sot t o l’aspet t o socio-
economico-relazionale e cult urale;
· R idurre l’insuccesso scolast ico;
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· Aument are l’aut ost ima dell’alunno ad un at t eggiament o più posit ivo delle proprie pot enzialit à;
· R idurre le frequenze irregolari con possibile abbandono scolast ico.
Prima d’inaugurare il cent ro è st at o somminist rat o e analizzat o un quest ionario sulle consuet udini sport ive e
ricreat ive e sulle esigenze dei bambini e così giorno 21/11/02 alle ore 16.00 viene present at o il proget t o ai
genit ori, insegnant i e bambini della prima e seconda element are, fruit ori per quest ’anno, e si apre il Cent ro di
Aggregazione Ext rascolast ica, che per i primi due mesi prevede solo at t ivit à “Fant at hlon”, vale a dire, at t ivit à
ludiche-mot orie-espressive -comunicat ive, at t raverso un lavoro di équipe t ra l’educat ore domiciliare,
l’insegnant e di sost egno e due operat ori sport ivi.
Abbiamo iniziat o per quest a fascia d’et à con un part icolare percorso educat ivo che prevede la
realizzazione di t ant issime at t ivit à, legat e alla vit a comune, alla socializzazione e soprat t ut t o al t empo libero,
presso la palest ra della scuola M edia di Villalba che si t rasforma nelle ore pomeridiane in un Cent ro
denominat o: “St a arrivando una scuola carica di Fant at hlon”.
Dal primo incont ro di giorno 18/02/02 è emersa la necessit à di seguire due bambini cost ant ement e,
durant e le at t ivit à propost e. Ci siamo divisi i compit i in modo che gli educat ori sport ivi si sarebbero occupat i di
curare l’organizzazione dell’int ero gruppo, l’educat ore domiciliare con l’insegnant e di sost egno avrebbero
affiancat o i bambini in difficolt à.
I l bambino che affianco present a un rit ardo ment ale.
Durant e il primo giorno d’at t ivit à rivolt e alla conoscenza dell’ambient e e del gruppo operat ori-
bambini, il bambino che chiamerò per ragioni di privacy, M arco, ha part ecipat o ad un solo segment o del
percorso propost o dagli operat ori, poi si è chiuso in silenzio e non si è most rat o int eressat o per nessuna
at t ivit à.
Nel secondo incont ro di giorno 21/12/02 l’at t ivit à è st at a suddivisa in t re moment i:
· Gioco libero
· Percorso st rut t urat o
· At t ivit à grafica- pit t orica.
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M arco, anche in quest a occasione, ha part ecipat o a soli piccoli segment i che colpiscono la sua at t enzione,
seguendo un proprio schema di gioco. Per il rest o del t empo si è chiuso in silenzio e si è isolat o,
dist accandosi da t ut t o il gruppo.
I nizio a provare la difficolt à di met t ere in at t o il “principio dell’obliquit à”, t ant o ribadit o durant e il
corso di preparazione, vale a dire, creare la condizione di lavoro che permet t e ai diversi bambini di
affront are e superare ost acoli, qualunque siano le loro capacit à. Tale condizione garant isce al bambino “il
piacere di riuscire” e consent e all’operat ore di rendere l’at t ivit à accessibile a t ut t i.
Gli obiet t ivi che mi prefiggo a quest o punt o prevedono due livelli:
Primo livello: obiet t ivi professionali:
· Condurre il sogget t o con deficit ment ale ad un buon livello di at t enzione e part ecipazione;
· Facilit are nuovi apprendiment i;
· M igliorare le capacit à di memoria;
· Favorire i rapport i relazionali;
· Favorire il linguaggio e la comunicazione;
Secondo livello: obiet t ivi personali:
· Capire come int eragire con il silenzio;
· R icercare l’import anza del silenzio nel rapport o educat ivo;
· Aprirsi verso nuovi codici di comunicazione;
· R ist abilire un nuovo equilibrio int eriore.
La Tesi const a di due part i, una part e t eorica ed una part e esperienziale.
La part e t eorica comprende t re capit oli:
il primo capit olo t rat t a:
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1. La formulazione di principi generali relat ivi all’handicap ment ale;
2. Le varie classificazioni dell’handicap ment ale;
3. Le difficolt à di apprendiment o dei sogget t i affet t i da rit ardo ment ale.
I l secondo capit olo è dedicat o ai processi educat ivi del port at ore di handicap ment ale che sono st at i
at t ivat i durant e un periodo st orico che va dal 1800 ad oggi. Ho volut o inserire quest o percorso st orico
per individuare la nascit a della sensibilizzazione verso i sogget t i con rit ardo ment ale, inizialment e
considerat i “non degni” di ricevere educazione, perché ogni t ipo d’int ervent o sarebbe st at o inut ile, e i
primi int ervent i educat ivi che sono st at i at t uat i.
I l t erzo capit olo, nonché l’ult imo della part e t eorica ent ra nel vivo della riabilit azione del port at ore di
handicap ment ale dal punt o di vist a educat ivo e sociale, considerando le diverse t ecniche che
possono essere at t ivat e per st imolare nuovi comport ament i.
La seconda part e che definisco, esperienziale, comprende il quart o ed il capit olo.
Nel quart o capit olo, riport o l’int ero percorso, con le difficolt à individuat e e le osservazioni at t ivat e
durant e l’esperienza.
I l quint o capit olo ed ult imo è dedicat o al percorso educat ivo riabilit at ivo at t ivat o durant e la mia
esperienza lavorat iva durat a sei mesi.
Quest a t esi nasce da una reale difficolt à sort a durant e una prima esperienza lavorat iva e se ho volut o
inserire t re capit oli t eorici è proprio perché rit engo import ant e e necessario document arsi, prima
d’int raprendere un int ervent o educat ivo sia che si t rat t i di port at ori di handicap che di sogget t i
normodot at i. I nolt re dagli st udi sul campo di diversi st udiosi che impegnano la loro vit a allo st udio di
det erminat i handicap, per pot erne migliorare la loro vit a, si può individuare un percorso adat t o per
ogni t ipo d’int ervent o. La professionalit à dell’educat ore, consist erà, nel non riproporre, come da
manuale, l’esperienza ma nel compiere gli aggiust ament i necessari, in base alle carat t erist iche ed
esigenze degli educandi.